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Uscita odierna 2014

Ultimo Aggiornamento: 22/10/2014 07:12
15/01/2014 17:30
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Un Bellavista Tour al buio con Maurino e poi al lavoro …

Mercoledì 15 gennaio 2014: ieri pioggia sin dal mattino e niente bici, ma dal tardo pomeriggio ne è uscito un bel tramonto e “rosso di sera, bel tempo si spera” dicevano i nostri nonni.
Sveglia alle 4 precise e sms a Maurino subito dopo la colazione. Lui risponde con un “Ok”: non è mai di molte parole con i messaggi, ma è chiaro. Alle 5,01 mi allontano da casa dando il 1° colpo di pedale al mio King.

A Cologne mi era sembrato di vedere la luce del Sigma e invece nulla. Boh … sono lì che pedalo pensando che Maurino è un pigrone [SM=g27987] , quando lui mi sorpassa andando almeno ai 40 all’ora. [SM=g27999] [SM=g28002] [SM=g27989] Sono le 5,15 del mattino e di matti ce ne sono in giro almeno un paio, ma uno (quello più giovane) è sicuramente più matto dell’altro.
Quando lo raggiungo, una stretta di mano e via verso Adro. Fa un po’ più freddo delle altre mattine in questo inverno anomalo, ma noi tanto ci scaldiamo chiacchierando, anche se le sensazioni che mi mandano le gambe oggi sono decisamente pessime. Giunti ad Adro, vista la strada ancora un po’ umida, optiamo per stare sul nostro circuito del Bellavista che scolliniamo per 5 volte di fila. La cosa insolita è che, ad ogni giro, aumenta la nebbia proprio qui in Franciacorta dove di solito non c’è.

Fatto il nostro allenamento, rientriamo a Coccaglio dove alle 7,07, quando è ancora decisamente buio pesto, lascio il mio socio davanti a casa con un saluto e un augurio di buona giornata. L’idea sarebbe di fare 8-9 km di scarico, ma poi allungo fino a San Pancrazio e Capriolo e così mi ritrovo a salire e scendere i 2 versanti del Belvedere, prima di tornare a Adro e fare definitivamente rientro a casa per una doccia calda e per la corsa al lavoro. Buon allenamento e ottima compagnia. Anche le gambe nella seconda metà sono andate migliorando. La bici a volte è davvero strana …

Tempo: 3h 23'
Distanza: 85,6 km
Battiti: 131/173 bpm
Cadenza: //
Velocità media: 25,3 km/h
Dislivello: 745 mt
Calorie: 1.381 kcal
Temperatura: min +0°C/media +0,5°C/max +2°C

Ciao e buone pedalate a tutti [SM=g27988] [SM=g27988] [SM=g27988]
17/01/2014 18:00
Post: 5.385
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Cercando di scappare dalla nebbia …

Giovedì 16 gennaio 2014: le previsioni meteo per il fine settimana sono da crisi di astinenza. Maurino ieri sera mi ha detto che sarebbe uscito verso le 5,30 e di farmi sentire. Mi alzo giusto a quell’ora e tempo di accendere il cellulare ed i circuiti della mia testa che mi arrivato il suo sms: è uscito alle 5,20. Gli dico che sarò pronto verso le 6,30 … se sono lento non è colpa mia. [SM=g27995] [SM=g27989] [SM=g27987]

Così, fatti tutti i preparativi, alle 6,33 do il 1° colpo di pedale al mio King in un’atmosfera schifosamente nebbiosa e umida. [SM=g27996] [SM=g28001] Dopo 400 metri ecco il mio socio, anzi il suo faro … Lui deve rientrare e lo accompagno, ma scegliamo di percorrere una strada in aperta campagna, dove la nebbia e il senso di disorientamento aumentano … per fortuna che la conosco a memoria. Lascio Maurino davanti a casa sua e mi dirigo verso la Franciacorta. Alla frazione Spina di Erbusco la nebbia miracolosamente sparisce. [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002] A Capriolo salgo al Belvedere e poi scendo in Val Calepio, risalendo in terra bergamasca.

Non voglio allontanarmi troppo e così salgo alla chiesetta degli Alpini di Castelli Calepio per 3 volte di fila. Sono 1,9 km di salita, per 150 metri di dislivello all’8% medio, ma alcune rampe richiedono un bell’impegno. Insomma, un posto giusto per allenarsi. Mentre vado su e giù, pian piano la nebbia conquista sempre più spazio e arriva anche ai piedi della collina. Peccato … [SM=g27994]

Quando ho finito, rientro a casa da Palazzolo sull’Oglio oramai facente parte di tutto il grigio che mi sta intorno.

Tempo: 2h 41'
Distanza: 63,0 km
Battiti: 119/173 bpm
Cadenza: //
Velocità media: 23,4 km/h
Dislivello: 756 mt
Calorie: 1.091 kcal
Temperatura: min +0°C/media +0,6°C/max +1°C

Ciao e buone pedalate a tutti [SM=g27988] [SM=g27988] [SM=g27988]
19/01/2014 17:40
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Interpretando in modo fazioso i siti meteo, cerco di convincermi che questa mattina non dovrebbe piovere…. molto. Dopo la corsa di ieri (17 km nel fango delle golene del Po) i muscoli e le articolazioni delle mie gambe gridano a gran voce il loro bisogno di bicicletta.
Cerco compagnia ma inutilmente, sono tentato a rinunciare ma ormai ho deciso e allora parto. Appena fuori dal garage uno scroscio di pioggia sgretola l'illusione di un giro asciutto.
Mentre pedalo seduto sulla KTM come se fossi sulla poltrona di casa il rumore delle gocce sulla mantellina rompono l'insolito silenzio che regna sulla SS45. Non c'è freddo e inizio a pensare che, tutto sommato, ho fatto bene a uscire. Pedalo in un paesaggio autunnale fatto di campi marroni intrisi d'acqua e coperti da una bruma pesante e bagnata, ogni tanto ai bordi della strada fendo pozzanghere profonde che tirano su acqua e sabbia. Non c'è tanto da essere spavaldi, ormai ho capito che quando piove, o meglio, una volta bagnati, l'autonomia è di un paio d'ore prima che il freddo inizi a volgere il piacere della pedalata in sofferenza ed allora meglio stare in zona e classico giro del Denavolo. A Rivergaro, smette di piovere e le rampe,invero poco impegnative, del Bagnolo mi scaldano il corpo e il cuore: è bello esserci, con 50 anni e il fiato grosso, sotto un cielo di piombo e con i pantaloni zuppi d'acqua ma sentirsi piacevolmente vivi. In cima alla salita incontro un amico runner (due volte finisher alla Abbots Way), un pò acciaccato ma anche lui bello contento. Discesa a mezza costa con vista su un Trebbia imponente e dopo un breve tratto di SS45 svolta a sinistra per l'impegnativa salita di Fellino (3,5km al 9%). Sembrava che il cielo si dovesse aprire ma mentre salgo vengo avvolto dall'oscurità e rincomincia a piovere. Termino la salita mi infilo la mantellina e in discesa inizio a sentire freddo ma ormai il giro è tracciato e quindi giusto un km lungo un Nure anch'esso limaccioso prima di risalire la collina. Tra una riflessione esistenziale ed un rilevamento meteo non ho più prestato attenzione alle gambe che, abbandonate a loro stesse hanno fatto un egregio lavoro. Anche questa terza salita mi dà ottime sensazioni anche se mi proietta di nuovo negli abissi umidi oscuri di prima. La strada è bellissima, stretta com piace a noi e con un asfalto perfetto, si scollina dopo un boschetto di querce grondanti a quota 514mt prima di scendere di nuovo verso la Val trebbia. Ormai piove fitto e vado per la terza ora ma il pensiero della doccia calda e della bottiglia di gutturnio che mi aspettano sciolgono la gamba.
Va bene che mi sono anche divertito ma se il prossimo fine settimana riesco a rimanere asciutto non mi lamenterò.
70km 1.100 mt+ 3ore
saluti
20/01/2014 16:02
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Cercando di scappare dalla pioggia ovvero il Bellavista Tour del Capitano …

Domenica 19 gennaio 2014: ieri sera una bella cena in compagnia a casa nostra con le famiglie dei miei amici Angelo (il Capitano) e Maurino. Tanta allegria. [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002] Eravamo già ben predisposti, ma l’abbiamo resa ancor più spontanea con una buona dose di bollicine Franciacorta e ottime pietanze, con 3 diversi tipi di torte prima del caffè. L’ipotesi di uscire in bici questa mattina era già accantonata dalle infauste previsioni meteo, inoltre Maurino aveva impegni familiari per la partita di pallone di suo figlio e quando lui non può uscire in bici, si sa, spesso piove … [SM=g27994]

Avendo fatto tardi, me la prendo comoda e mi alzo verso le otto meno un quarto. Salgo sulla bilancia. Il responso è 71,8 kg. [SM=g27996] [SM=g27997] [SM=g28001] [SM=g28000] [SM=g27999] Fuori piove … e io qui ingrasso …
Faccio una colazione riducendo tutto a metà e poi aiuto mia moglie a sistemare casa. Nel frattempo, piove un po’ di meno …
Quando vado al cassonetto con 3 sacchi di sporco ha quasi smesso e scatta la molla. Rientro e chiamo Angelo … che è ancora a letto a poltrire, ma che risponde (quasi) subito in modo affermativo alla mia domanda “Usciamo?”.

E così, alle 9,21 sono fuori casa e do il 1° colpo di pedale al mio king. Pioviggina, ma non mi importa: ho bisogno di fare una bella pedalata, senza forzare. Arrivo a casa di Angelo e via si parte con obiettivo il Bellavista Tour. E’ un giro che non ci fa mai allontanare troppo da casa e che ci permette di apprezzare la Franciacorta, transitando per 3 volte e da 3 versanti diversi sullo strappo del Bellavista, ma spaziando fino a bordeggiare il algo da Iseo a Clusane e portandoci anche ad est fino a Calino. Qualche anno fa, le volte che riuscivo a lavorare da casa, facevamo questo giro in pausa pranzo spesso e volentieri … bei ricordi.

Oggi lo affrontiamo con un passo né tranquillo, né forte: diciamo, con il giusto equilibrio … tenendo conto della serata e delle strade bagnate che, nei tratti un po’ più tecnici, impone prudenza. Ogni tanto smette di piovere e ogni tanto arriva giù una bella lavata e l’acqua che non arriva dal cielo, la solleviamo dall’asfalto, ma quel che conta è che l’uscita ci fa bene e ci mantiene allegri, nonostante il responso della bilancia … [SM=g27987] [SM=g27999] [SM=g27989]

Tempo: 2h 47'
Distanza: 76,0 km
Battiti: 134/176 bpm
Cadenza: //
Velocità media: 27,3 km/h
Dislivello: 450 mt
Calorie: 1.239 kcal
Temperatura: min +4°C/media +4,9°C/max +6°C

Ciao e buone pedalate a tutti [SM=g27988] [SM=g27988] [SM=g27988]
20/01/2014 16:08
Post: 5.391
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Re:
oldscat, 19/01/2014 17:40:

Interpretando in modo fazioso i siti meteo, cerco di convincermi che questa mattina non dovrebbe piovere…. molto.

...

è bello esserci, con 50 anni e il fiato grosso, sotto un cielo di piombo e con i pantaloni zuppi d'acqua ma sentirsi piacevolmente vivi.

...

Ormai piove fitto e vado per la terza ora ma il pensiero della doccia calda e della bottiglia di gutturnio che mi aspettano sciolgono la gamba.





Come al solito Stefano è un grande piacere leggerti, per tutte quelle sensazioni che riesci a trasmettere [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002]

Ho evidenziato, con un pò di amarcord (vista il comune anno di nascita), 3 splendidi passaggi, ma tutto il resoconto è semplicemente reale e vivo.

Ciao e grazie.

Giorgio
23/01/2014 14:29
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Mercoledì 22 gennaio
Stamattina ho in mente un percorso in completa pianura il più possibile fuori dalle consuete strade trafficate. Ci dirigiamo dunque verso Bolgare e ci spostiamo in direzione di Palosco a lato della superstrada. Una volta in paese prendiamo la tranquilla strada che conduce a Pontoglio, superiamo il ponte sul fiume Oglio e confluiamo sulla statale, giriamo a sin. e subito a dx. verso Chiari. Proprio appena prima di arrivarci, tra le varie chiacchere, ricordiamo un fantastico concerto di Willy DeVille (grandissimo rock-blues man mai abbastanza apprezzato per il suo talento quanto meritava) visto da queste parti e… coincidenza pazzesca e quanto mai gradita, alla rotonda dove dobbiamo girare verso via Palazzolo, sulla ns. destra appare il complesso (Istituto S. Bernardino) dove è posto il palasport del concerto in questione! [SM=g27987]
Siamo ora lungo la strada di campagna che ricordo aver percorso una sola volta alcuni anni fa. Solo un breve errore di valutazione in prossimità di una nuova superstrada in fase di ultimazione ci accompagna lungo il serpentone che piano piano ma incessantemente ci riporta verso la vistosa torre di Palazzolo. Il clima è incredibilmente piacevole, sembra più una giornata di marzo-aprile… chissà cosa ci riserveranno i prossimi due mesi a venire…
Nel frattempo, una volta giunti a Palazzolo S/O, sostiamo brevemente in un bar e riprendiamo di buona lena la strada di ritorno attraversando Telgate, Bolgare, Brusaporto prima di arrivare ad Albano S.A. dove ci salutiamo soddisfatti di aver consumato una bella e salutare giornata di sport e non solo…
63 km. in 2h 51’.
23/01/2014 18:14
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Questa mattina parto per farmi un'uscita non troppo impegnativa, giusto per recuperare un po' di gamba.
Sto per partire e vedo che il ciclocomputer reagisce male al movimento. Bestemmiando sposto il sensore, poi il magnete, poi ancora il sensore e via così perdendo 20 minuti, poi finalmente sembra che si decida a funzionare.
Parto e dopo 1 km mi ricordo di aver dimenticato il borsello e la pompa, per cui torno indietro e recupero gli attrezzi.
Riparto e quando sono arrivato a Busche (21 km percorsi) sento sensazioni strane provenire dal posteriore: la gomma si sta sgonfiando.
Levo la ruota per guardare meglio e si stacca l'anellino metallico che protegge il carbonio del forcellino dal contatto con il perno della ruota.
Siccome ho i tempi tirati e non voglio perderne ulteriormente, decido di non cambiare il copertone (scoprirò a casa che la camera d'aria ha la toppa che perde), per cui do qualche pompata e riparto verso casa.
Per strada mi fermo un altro paio di volte per ristabilire una pressione accettabile e giungere finalmente a destinazione dopo ben 40 km percorsi.

Morale: quando all'inizio ci sono avvisaglie che sarà una giornata storta, non partite.
[Modificato da MirkoBL 23/01/2014 18:16]

******************************

Ciao Moro...

9/10/1963 - “Un sasso è caduto in un bicchiere colmo d’acqua e l’acqua è traboccata sulla tovaglia. Tutto qui. Solo che il bicchiere era alto centinaia di metri e il sasso grande come una montagna e di sotto, sulla tovaglia, stavano migliaia di creature umane che non potevano difendersi.” (D. Buzzati)
24/01/2014 15:03
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MirkoBL, 23/01/2014 18:14:


... Morale: quando all'inizio ci sono avvisaglie che sarà una giornata storta, non partite.



Sagge parole, Mirko... però quando sei pronto ed ansioso di uscire è dura rinunciare... [SM=g27987]
Ciao



25/01/2014 20:29
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Circuito Bellavista con Maurino e poi al lavoro …

Martedì 21 gennaio 2014: dovendo essere alle 10 da un Cliente (fortunatamente a Brescia) per una riunione sicuramente piuttosto pesantuccia, devo contenere la durata dell’uscita del martedì. La sveglia suona alle 4. Colazione e preparativi si svolgono regolarmente, compreso l’sms a Maurino e la sua risposta.

Alle 5,02 mi allontano da casa in sella al King e dopo quasi 5 km percorsi vedo l’inconfondibile fascio di luce bianca del Sigma di fronte a me. Lampeggiata artificiale (fatta con la mano) è il nostro segno di riconoscimento al buio. E’ lui, è il mio socio. Una stretta di mano e via verso la Franciacorta. A Adro ci inseriamo nel “nostro” circuito Bellavista che percorriamo 4 volte in senso orario e una, l’ultima, in senso antiorario da Erbusco per ritrovarci a Adro e rientrare a casa di Maurino alle 7 precise.

Posso concedermi ancora un po’ più di un’oretta e allora scarico fino a Capriolo per poi salire due volte il Belvedere e fare rientro a casa addirittura in anticipo sull’orario massimo. Doccia, abito, cravatta e via per compiere il proprio dovere …

Tempo: 3h 07'
Distanza: 83,3 km
Battiti: 133/175 bpm
Cadenza: //
Velocità media: 25,9 km/h
Dislivello: 685 mt
Calorie: 1.373 kcal
Temperatura: min +1°C/media +2,2°C/max +3°C

Ciao e buone pedalate a tutti [SM=g27988] [SM=g27988] [SM=g27988]
25/01/2014 20:30
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Un po’ di su e giù spaccagambe dopo lo stress di 7 ore di riunione di ieri …

Mercoledì 22 gennaio 2014: ieri alle fine la riunione è durata 7 ore e un quarto. Uno stress mica da ridere e stamattina non ce l’ho fatta ad uscire ancora alle 5 … così il mio socio Maurino è rimasto solo e abbandonato. Mi alzo con comodo e solo alle 7,37 esco di casa dando il 1° colpo di pedale al Protos.
Mi serve di fare un po’ di fatica per scaricare lo stress di ieri che mi è rimasto addosso e con il pessimo stato di forma che ho, basta poco per fare fatica. [SM=g27987]

Ma quando la fatica la voglio cercare so dove posso andare sul sicuro. Mi riscaldo in Franciacorta e poi salendo al Belvedere di Capriolo. Scendo in Val Calepio e, oltrepassato il ponte sul fiume Oglio, risalgo a Credaro in terra bergamasca. A Villongo ho la tentazione di un San Fermo, ma le gambe non rispondono, quindi scarto l’ipotesi di una salita lunga, preferendo un allenamento basato su strappi più brevi ed intensi.
Salgo verso Viadanica, ma oltrepassato un bivio di 50 metri torno indietro per andare a curiosare. La strada sale con buone pendenze e in effetti mi piace e mi fa carburare per bene. Dopo circa 1,5 km fine corsa, nel senso che la strada arriva in una casa o agriturismo e così torno indietro e da un’altra deviazione arrivo in paese a Viadanica per poi girare verso Adrara San Martino che raggiungo dopo una breve discesa ed il successivo strappo. Giunto in piazza svolto a sinistra: 30-40 metri in salita e poi giù per un breve tratto prima di tornare a salire su rampe cattive che mi conducono alla frazione di Collepiano (che piano non è se non davanti alla chiesa).

Inizio a sentirmi meglio, lo stress se ne sta andando e io mi alleggerisco la testa. Scendo veloce verso Foresto Sparso e poi risalgo su per imboccare la via Gafforelli che percorro fino a quando l’asfalto finisce in case private e in un sentiero per mtb o moto da cross. Un minuto per riprender fiato e poi giù per meno di 2 km, prima di salire altre rampe secche che mi portano in ai 505 metri di quopta del Colle San Giovanni delle Formiche. Non c’è nessuno e il bosco regala sensazioni che fanno solo bene.

Torno giù dalla stessa strada, anche se sarei tentato di stare in zona ancora un bel po’ …
Giunto a Credaro, mi faccio bastare pochi metri di pianura perché giro subito a destra per salire a Gandosso da versante duro, che ovviamente si rivela per come è … cioè duro. Ma basta andar piano e con il 34x27 si va e scollino attraversando il paesello per poi scendere a Grumello del Monte e fare rientro a casa con un po’ di scarico in pianura. Le salitelle vicino a casa non deludono mai: non sono lunghe, ma sempre toste. [SM=g28002]

Tempo: 3h 35'
Distanza: 82,6 km
Battiti: 140/172 bpm
Cadenza: 75/111 rpm
Velocità media: 23,1 km/h
Dislivello: 1.376 mt
Calorie: 1.768 kcal
Temperatura: min +3°C/media +5,5°C/max +11°C

Ciao e buone pedalate a tutti [SM=g27988] [SM=g27988] [SM=g27988]
25/01/2014 20:30
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Agilità in Franciacorta …

Giovedì 23 gennaio 2014: le previsioni meteo annunciano pioggia in arrivo, ma uno scarico ci sta e la Franciacorta è il posto ideale per pedalare in agilità cercando di rilassarsi.

Alle 7,04 esco di casa in sella al King. Il giro è super collaudato e funziona in base al tempo che ho a disposizione: posso accorciarlo o allungarlo a piacimento inserendo anche strappi tosti ed impegnativi. Posso farlo tranquillo oppure spingere facendo un ottimo allenamento. Ma oggi voglio andare agile e godermela.
La Franciacorta è anche questo e quando faccio rientro a casa la soddisfazione è comunque piena.

Doccia veloce e poi via al lavoro.

Tempo: 2h 19'
Distanza: 62,4 km
Battiti: 134/163 bpm
Cadenza: //
Velocità media: 26,9 km/h
Dislivello: 371 mt
Calorie: 1.090 kcal
Temperatura: min +2°C/media +4,1°C/max +5°C

Ciao e buone pedalate a tutti [SM=g27988] [SM=g27988] [SM=g27988]
25/01/2014 20:31
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Valli Bresciane con qualche cambiamento e l’ottima compagnia di Pigi …

Sabato 25 gennaio 2014: ieri sera mi sono sentito con Pigi. Con Giuseppe fuori combattimento per i postumi di una caduta e Daniele appena sfebbrato, facciamo eco a Vasco Rossi “Siamo solo noi” … e così la meta è verso le Valli Bresciane. Essendo a “casa mia” ho l’onere e l’onore di tracciare la rotta che costruisco su un percorso consolidato fatto di 4 salite che ci permetterà di passare dalla Val Camonica, dalla Val Trompia, dalkla Val Sabbia e poi dalla Franciacorta.

Alle 7,15 esco di casa in sella al King e dopo 4 minuti sono davanti alla gelateria dove ho appuntamento con Pigi che è già pronto. Una stretta di mano e via che si va. Fino a Rovato viaggiamo in fila: non è ancora del tutto chiaro e sulla statale non vale la pena di rischiare. Poi entriamo in Franciacorta e attaverso le Valli di Calino raggiungiamo Iseo dove inizia la prima salita di giornata che ci porterà ai 701 metri di quota del Passo Tre Termini. Mentre saliamo la luce del nuovo giorno e la limpidezza di una giornata splendida ci permettono di apprezzare sotto di noi il lago d’Iseo, una goccia di acqua incastonata fra le montagne con le cime imbiancate. Forse la vista delle montagne, forse non lo so cosa, ma mi viene voglia di salire al Maniva e così la butto lì a Pigi: sono 140 km e circa 2.400 metri. Anche Pigi è tentato, ma poi almeno lui ragiona e fa la sua controproposta “Mi porti a provare la salita al Monte Maddalena?”. Detto, fatto. Scolliniamo in 34 minuti tondi tondi, un tempo discreto per la stagione e dopo un paio di km di discesa torniamo a salire prima a San Giovanni di Polaveno e poi a Brione per scendere infine verso Gussago. Negli ultimi km la discesa è in ombra e ci briniamo per bene, così quando la strada spiana e torna ad essere soleggiata l’occasione di spingere sui pedali serve anche a riportare la temperatura dei diesel a regime.

Siamo in città e in entrambi si forma il pensiero di provare lo strappo del castello di Brescia. Pigi me lo chiede e io lo guido. La discesa successiva porta all’inizio della salita (vera) al Monte Maddalena: 10,1 km per poco più di 650 km di dislivello da conquistare. La mia gamba non gira proprio bene e Pigi si avvantaggia subito, così saliamo ognuno con il nostro passo. Io sono riuscito a dare le anticipazioni a Pigi: 3 km di riscaldamento, poi 2 belli duretti e gli ultimi 5 impegnativi il giusto. La salita è bella come sempre e, a differenza di quanto mi aspettassi, senza ciclisti, ma solo con alcuni pedoni. Tengo duro e arrivo al piazzale posto a quota 820 con circa un minuto di ritardo sul mio socio. Breve relax, durante il quale parlottiamo con 4 ragazzi in mtb e io recupero energie da un panino con la marmellata. Poi giù in discesa per la strada appena percorsa in salita ed assaggiando un po’ di freddo, mentre il pensiero ringrazia Pigi che non ha accettato l’idea del Maniva … ci saremmo congelati nella discesa.

Siamo di nuovo in città e la prossima meta è Collebeato, un paese dell’interland, che raggiungiamo da strade secondarie per non subire gli effetti negativi del traffico. Lì affrontiamo la salitella ai Campiani, breve ma intensa, con Pigi che inizia ad accusare un po’ di stanchezza forse a causa dei fuori giri fatti sulla salita della Maddalena. Io proseguo regolare e cerco di fare da gregario, oltre che da guida, tirando Pigi verso la Franciacorta e non risparmiandogli almeno quei 5 o 6 strappetti che ci portano ampiamente a superare la soglia di dislivello che ci eravamo posti come obiettivo.

L’ultimo strappo è il Bellavista, dal quale planiamo piacevolmente e chiacchierando fino alla macchina di Pigi.
Siamo entrambi stanchi, ma decisamente molto soddisfatti per il giro, il meteo e l’ottima compagnia. [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002]
Una stretta di mano e un “Alla prossima”, poi tutti a casa.

Tempo: 5h 58'
Distanza: 136,8 km
Battiti: 131/168 bpm
Cadenza: //
Velocità media: 23,0 km/h
Dislivello: 2.235 mt
Calorie: 2.744 kcal
Temperatura: min -2°C/media +4,3°C/max +10°C

Ciao e buone pedalate a tutti [SM=g27988] [SM=g27988] [SM=g27988]
26/01/2014 18:14
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Domenica 26 gennaio
Questa mattina mi muovo da solo verso la valle Imagna che manca da un po’ troppo ai miei raids ciclistici… [SM=g27987]
Attacco con prudenza la salita dopo il ponte sul fiume Brembo in località Almenno S. B. ma scopro subito di stare abbastanza bene e spingo un po’ di più. Mi accodo ad un gruppetto di altri 2 ciclisti (uno in MTB come me, l’altro in bdc) che pedalano con un bel ritmo ed in breve mi ritrovo alla rotonda di Ponte Giurino dove svolto a destra ed inizio la salita a Berbenno. Dopo un primo tratto all’ombra la strada si inerpica con dolce regolarità sotto il sole e il clima tiepido rende persino piacevole il prosieguo. Il falsopiano che precede l’ultima parte aiuta non poco a ritrovare le energie necessarie a mantenere un costante buon passo fino all’altezza della chiesa di Berbenno. Una marea di ciclisti (praticamente tutti in bdc) mi sorpassa e prosegue con un passo decisamente migliore del mio, ma io sento cmq di procedere con un buon ritmo e mi sento soddisfatto. [SM=g27987]
Dopo un breve riposo ridiscendo dallo stesso versante e come la strada spiana riesco ancora una volta ad accodarmi ad un trio che mi riporta in un baleno ad Almenno sull’onda dei 34-35 orari! [SM=g27987]
Ridiscendo poi al ponte sul Brembo e risalgo verso Almè da dove, visto che scopro di essere in anticipo sui tempi previsti, mi sposto verso Paladina e salgo verso Città Alta da via Pascolo dei Tedeschi. Le gambe girano ancora bene e una volta giunto in Colle Aperto non mi rimane che, prima l’iniziale piacevole discesa, poi l’obbligato attraversamento della città, prima di rientrare a casa.
66 km. in 2h 57’.
26/01/2014 20:21
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Il mal di gambe è tanto, ma la voglia di non mollare c’è anche quella …

Domenica 26 gennaio 2014: oggi uscita con gli amici e appuntamento fissato per le 8 a Coccaglio, davanti alla casa del Capitano. Il programma prevede 3 salite, ma la sensazione è di non avere abbastanza tempo a disposizione in quanto Maurino deve essere a casa presto. Vedremo …

Alle 7,35 esco di casa dando il 1° colpo di pedale alla mia Protos. Dopo 3 km vedo venirmi incontro Maurino e assieme ci portiamo al punto di ritrovo dove con grande piacere troviamo Angelo e Dario, ma veniamo anche a sapere che stamattina anche Massimo sarà dei nostri. Qualche minuto ed eccolo arrivare, così ci si saluta e si parte molto agili per fare un bel riscaldamento. Dario dice che starà con noi solo fino ai piedi della prima salita in quanto non è ancora pronto … anche se i fatti dimostreranno che va già come un treno.
Attraversata la Franciacorta dove ho commesso il solito errore di esser troppo generoso, ci tuffiamo in Val Calepio per risalire a Credaro in terra de Berghem. Siamo a Foresto Sparso e alla prima salita, ma Dario nel frattempo si è lasciato convincere a venire con noi dal Capitano … grandi ad entrambi.
Imbocchiamo via Tengattini e si sale agili con 4 tornanti che ci portano su verso il primo drittone. Sono davanti e mi impegno per tenere un buon ritmo. Poi altra ramnpa infida per andare a prendere il bivio per il Colle San Giovanni delle Formiche. Quando la strada spiana io recupero, mentre da dietro Darrio mi passa al volo e si mette davanti. Siamo nel tratto duro coperto dal bosco di castagni e Dario va a scollinare per primo davanti a me. Mi sa che ho iniziato sprecando troppo …

Qualche su e giù, poi l’ultimo strappo duro prima della picchiata verso Entratico e la Val Cavallina. Massimo e Angelo scendono a ritmo gara, io gli sto attaccato, mentre Maurino e Dario … ciao, ciao …
Arrivati in fondo, noi 3 iniziamo a risalire pian piano la SS 42 ma poi ci rendiamo conto che i 2 giovani dovrebbero già essere rientrati e invece mancano all’appello. Giriamo le bici e poco dopo li ritroviamo: avevano sbagliato strada. Tanti anni di insegnamenti buttati alle ortiche …

Pochi km di fondo valle e siamo a Casazza dove iniziamo la salita del Colle Gallo. Qui le pendenze sono decisamente più abbordabili, non dovrei avere grossi problemi, ma tutto d’un tratto la fatica di ieri e gli sprechi della mattina escono fuori e non riesco a tenere il passo degli altri. In un paio di punti della salita arrivo sotto la ruota di chi mi precede, ma poi pago dazio immediatamente e perdo forse più di quanto ho appena recuperato. La rampetta infida posta all’uscita della frazione Piano mi convince a non tentare di insistere su un passo che oggi non ho e allora tengo duro per gli ultimi 2 km cercando di non perdere troppo. Quando scollino i miei soci stanno già scendendo verso la Val Seriana, questo per dar modo a Maurino di non perdere troppo nel terreno a lui sfavorevole. Mi fermo solo il tempo di chiudere la cerniera e già prima Dossello rientro su Dario e Maurino. Poi una bella tirata e prima di Albino raggiungiamo anche Massimo e Angelo che palesemente ci stavano aspettando raccontandosela.

Tiriamo niente male nel tratto di Pradalunga e poi a Gavarno svolta a sinistra per l’ultima facile salita al Colle dei Pasta. Nel primo tratto Maurino fa il ritmo, poi ci provo io nei gradini dopo Tribulina, ma sull’ultimo iniziano gli scatti e di nuovo la fatica viene fuori … fortunatamente sono solo 150 metri e il distacco è un niente. Scolliniamo e scendiamo verso Cenate Sopra a manetta. Nei 2 tornanti Massimo innesca la battaglia. Io e Angelo ci uniamo e ce ne andiamo via in 3 davanti, mentre i 2 giovani perdono la nostra ruota. Ci divertiamo con poco, ma è stato bello.

Quando arriviamo sulla statale troviamo l’aria buona che ci soffia da tergo e voliamo fino a Coccaglio senza faticare più di tanto e sempre ad un buon ritmo. Lì saluto tutto per il mio scarico che, nei primi 4 km fino a Cologne, a causa del vento contrario e quasi impetuoso si rivela più impegnativo della salita. Poi mi restano gli ultimi 6 km facili e il vento, oramai laterale, faccio finta di non sentirlo nemmeno.

Bella uscita. Ho sofferto, ma con i miei soci mi sono pure divertito. Alla prossima. [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002]

Tempo: 4h 07'
Distanza: 111,1 km
Battiti: 132/170 bpm
Cadenza: 77/120 rpm
Velocità media: 27,0 km/h
Dislivello: 1.225 mt
Calorie: 1.810 kcal
Temperatura: min -1°C/media +4,1°C/max +11°C

Ciao e buone pedalate a tutti [SM=g27988] [SM=g27988] [SM=g27988]
27/01/2014 21:57
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Lunedì 27 gennaio
Decido di uscire anche oggi solo perchè domani andrò a ciaspolare in montagna e da mercoledì si preannuncia neve e maltempo per parecchi giorni. Mi sposto verso Grumello e svolto alla rotonda a sinistra per iniziare la salita verso Gandosso. Fatico come non mai fino alla frazione di S. Pantaleone, rifiato un attimo prima di affrontare il secondo strappo che soffro più del previsto e pago praticamente fino all’ultima curva, tant’è che dubito di completare il giro che mi sono prefissato stamani. Fortunatamente riprendo energie e convinzione nel tratto piano che precede la ripida discesa che porta verso Credaro, per cui alla rotonda giro a sinistra e mi dirigo in direzione di Foresto Sparso. Breve salita, lunga discesa e mi ritrovo così all’attacco della seconda salita di giornata, il Colle S. Giovanni. Stavolta sono più preparato alla fatica e scollino ‘tranquillamente’ con la giusta dose di sofferenza… [SM=g27990]
Mi attende ora la lunga e ripida discesa verso Zandobbio, fatta con la necessaria attenzione, e una volta a Trescore mi sposto verso Cenate Sotto. Di nuovo la strada sale, scende, risale in continuazione fino allo scollinamento del Colle dei Pasta, dove svolto a sinistra e scendo dal versante di Torre de’ Roveri prima di arrivare stanco ma felice a casa… dolce casa! [SM=g27987]
50 km. in 2h 36’.
28/01/2014 00:39
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Toccata e fuga di Sergio in Liguria

Domenica 26 gennaio

Rapida puntata ligure di Sergio, il tempo a disposizione è poco, ma di perdere l'occasione per una pedalata insieme neanche a pensarci!
Così, senza neanche aver imbastito una bozza di giro, decidiamo di vederci a Recco alle 9.00, io in arrivo da Genova e lui dalla sua base di Rapallo.

Qualche minuto di attesa (ma non sono le donne ad essere sempre in ritardo?? [SM=g27988] ) e quando lo vedo spuntare (giuro che è l'ultima volta che do appuntamento in un punto all'ombra d'inverno!! [SM=g27996] ) gli butto lì la mia proposta, calibrata sul tempo a disposizione (lui deve essere di ritorno a Rapallo per le 12.00): la bella e impegnativa salita che da Sori porta a Case Cornua passando per Sussisa, con l'unica incognita dello stato della strada dopo le decine di frane che hanno devastato la Liguria nelle ultime settimane.

L'impegno richiesto alle gambe ci lascia comunque il minimo di fiato per poter chiacchierare: gli argomenti nascono spontanei in ogni occasione, non dobbiamo mai "cercarli", anche i momenti di "apparente" silenzio in realtà sono la prosecuzione mentale di ciò che si stava dicendo un attimo prima insieme.
L'unico improvviso fuori programma è dovuto a due cani, sbucati dal niente sulla strada, che ci inseguono abbaiando a un palmo dai nostri polpacci, naturalmente in un tratto al 10%. Riusciamo entrambi a rimanere calmi, senza cambiare il ritmo di pedalata e dimostrando così superiore non-chalance verso i nostri irsuti aggressori, che desistono delusi dopo qualche decina di metri.... meno male! [SM=g27991]
Guadagnato lo scollinamento (l'ultima rampa sfodera punte al 17%), scendiamo verso Calcinara e raggiungiamo sul crinale Colle Caprile.

Da qui io puntavo ad un tranquillo rientro su Recco, sfruttando l'eventuale tempo residuo a disposizione rimanendo poi nei dintorni di Rapallo.
Ma Sergio propone la discesa dal lato opposto: Gattorna e risalita da Coreglia al Passo della Crocetta. Sono un po' perplessa: temo che Sergio si sia "dimenticato" che le mie gambe non viaggiano al ritmo di quelle di Nicko, suo ormai abituale compagno di avventure....
E per la successiva discesa dalla Crocetta su Rapallo, vedrò se sarò in giornata oppure no: ogni discesa mi fa paura ormai, ma rinunciare a priori sarebbe una sconfitta più grande, tanto vale vendere la bici...

In Fontanabuona, lungo quelli che sarebbero gli unici chilometri di pianura, dobbiamo fare i conti con un forte vento contrario, prima di tornare a puntare il muso in su, sulla dura salita del Passo della Crocetta.
Nei pressi di una casa superiamo un signore che, vedendoci, inizia a chiamare ripetutamente "Leo.... Leo!.... Leoooo!"... Il quale Leo, un petulante Yorkshire, spunta dal giardinetto abbaiando e buttandosi rischiosamente (per noi) sotto le nostre ruote [SM=g27996] : non abbiamo capito se il padrone abbia preventivamente chiamato il cane intendendo "Stai buono e non ti muovere da dove sei" oppure "Vieni, Leo, che c'è da divertirsi"... Io ho il sospetto che Leo poco prima stesse dormendo davanti al caminetto e non si sarebbe accorto del nostro passaggio.... [SM=g27994]

Sapevo che la variante proposta da Sergio avrebbe allungato notevolmente i tempi di percorrenza. Eravamo molto lunghi con i tempi, da solo avrebbe avuto qualche chance di contenere il ritardo. Così, nonostante la sua ritrosia, ci siamo salutati: alla prossima pedalata insieme! [SM=g28002]
Rimasta sola ho continuato tranquilla la salita, dispiaciuta per aver perso la compagnia, ma più rilassata senza il cruccio di essere causa del ritardo. Affronto la discesa con cautela, anche se senza eccessivi patemi e per "premio" [SM=g27987] decido di regalarmi la salita al Santuario di Montallegro, dove mi fermo per una breve sosta al bar per un toast.
Non mi resta che scendere definitivamente su Rapallo. Mi rendo conto che sto mettendo su un bel bottino in dislivello, niente male per essere in... bassa stagione! [SM=g28002]
Salgo a Ruta, poi la breve diramazione di San Rocco (il panorama merita sempre e poi son chilometri... "gratis") e la salitella di Megli.

Chiudo il giro con:

Distanza Km. 114,78
Dislivello m. 2262


Il giro

Un grazie come sempre a Sergio... anche se dice che ho la testa dura! [SM=g27986]

Ciao!

[Modificato da grigua 28/01/2014 00:58]
====================================================

Un'emozione in più è terra conquistata,
non possiamo chiedere certezze a questa vita (R.Z.)

E' il tempo, sai, che ci misura,
che ci fa uomini o soltanto frenesia (R.Z.)
28/01/2014 08:38
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Re: Toccata e fuga di Sergio in Liguria
grigua, 28/01/2014 00:39:


Domenica 26 gennaio

Rapida puntata ligure di Sergio, il tempo a disposizione è poco, ma di perdere l'occasione per una pedalata insieme neanche a pensarci!
Così, senza neanche aver imbastito una bozza di giro, decidiamo di vederci a Recco alle 9.00, io in arrivo da Genova e lui dalla sua base di Rapallo.

Qualche minuto di attesa (ma non sono le donne ad essere sempre in ritardo?? [SM=g27988] ) e quando lo vedo spuntare (giuro che è l'ultima volta che do appuntamento in un punto all'ombra d'inverno!! [SM=g27996] ) gli butto lì la mia proposta, calibrata sul tempo a disposizione (lui deve essere di ritorno a Rapallo per le 12.00): la bella e impegnativa salita che da Sori porta a Case Cornua passando per Sussisa, con l'unica incognita dello stato della strada dopo le decine di frane che hanno devastato la Liguria nelle ultime settimane.

L'impegno richiesto alle gambe ci lascia comunque il minimo di fiato per poter chiacchierare: gli argomenti nascono spontanei in ogni occasione, non dobbiamo mai "cercarli", anche i momenti di "apparente" silenzio in realtà sono la prosecuzione mentale di ciò che si stava dicendo un attimo prima insieme.
L'unico improvviso fuori programma è dovuto a due cani, sbucati dal niente sulla strada, che ci inseguono abbaiando a un palmo dai nostri polpacci, naturalmente in un tratto al 10%. Riusciamo entrambi a rimanere calmi, senza cambiare il ritmo di pedalata e dimostrando così superiore non-chalance verso i nostri irsuti aggressori, che desistono delusi dopo qualche decina di metri.... meno male! [SM=g27991]
Guadagnato lo scollinamento (l'ultima rampa sfodera punte al 17%), scendiamo verso Calcinara e raggiungiamo sul crinale Colle Caprile.

Da qui io puntavo ad un tranquillo rientro su Recco, sfruttando l'eventuale tempo residuo a disposizione rimanendo poi nei dintorni di Rapallo.
Ma Sergio propone la discesa dal lato opposto: Gattorna e risalita da Coreglia al Passo della Crocetta. Sono un po' perplessa: temo che Sergio si sia "dimenticato" che le mie gambe non viaggiano al ritmo di quelle di Nicko, suo ormai abituale compagno di avventure....
E per la successiva discesa dalla Crocetta su Rapallo, vedrò se sarò in giornata oppure no: ogni discesa mi fa paura ormai, ma rinunciare a priori sarebbe una sconfitta più grande, tanto vale vendere la bici...

In Fontanabuona, lungo quelli che sarebbero gli unici chilometri di pianura, dobbiamo fare i conti con un forte vento contrario, prima di tornare a puntare il muso in su, sulla dura salita del Passo della Crocetta.
Nei pressi di una casa superiamo un signore che, vedendoci, inizia a chiamare ripetutamente "Leo.... Leo!.... Leoooo!"... Il quale Leo, un petulante Yorkshire, spunta dal giardinetto abbaiando e buttandosi rischiosamente (per noi) sotto le nostre ruote [SM=g27996] : non abbiamo capito se il padrone abbia preventivamente chiamato il cane intendendo "Stai buono e non ti muovere da dove sei" oppure "Vieni, Leo, che c'è da divertirsi"... Io ho il sospetto che Leo poco prima stesse dormendo davanti al caminetto e non si sarebbe accorto del nostro passaggio.... [SM=g27994]

Sapevo che la variante proposta da Sergio avrebbe allungato notevolmente i tempi di percorrenza. Eravamo molto lunghi con i tempi, da solo avrebbe avuto qualche chance di contenere il ritardo. Così, nonostante la sua ritrosia, ci siamo salutati: alla prossima pedalata insieme! [SM=g28002]
Rimasta sola ho continuato tranquilla la salita, dispiaciuta per aver perso la compagnia, ma più rilassata senza il cruccio di essere causa del ritardo. Affronto la discesa con cautela, anche se senza eccessivi patemi e per "premio" [SM=g27987] decido di regalarmi la salita al Santuario di Montallegro, dove mi fermo per una breve sosta al bar per un toast.
Non mi resta che scendere definitivamente su Rapallo. Mi rendo conto che sto mettendo su un bel bottino in dislivello, niente male per essere in... bassa stagione! [SM=g28002]
Salgo a Ruta, poi la breve diramazione di San Rocco (il panorama merita sempre e poi son chilometri... "gratis") e la salitella di Megli.

Chiudo il giro con:

Distanza Km. 114,78
Dislivello m. 2262


Il giro

Un grazie come sempre a Sergio... anche se dice che ho la testa dura! [SM=g27986]

Ciao!




Giornata magnifica dal punto di vista meteo, peccato non avere tutta la giornata a disposizione! Per iniziare arrivo all'appuntamento a Recco con una quindicina di minuti di ritardo (avendo deciso di provare una strada alternativa, Savagna, più lunga e più dura, al posto della solita Ruta [SM=g27992] ). Affrontiamo la lunga e impegnativa salita di Case Cornua da Sussisa, che avevo percorso una sola volta: bella tosta, soprattutto a inizio stagione. Arrivati in cima il Garmin dice: 28 km, 1100 m di dislivello!! [SM=g27993] Roba da Emiliano! Iniziamo a scendere e a Uscio riesco a non smentirmi nella mia incapacità nel riuscire a fare previsioni con un minimo di attendibilità sulla tempistica quando esco in bici: convinco Elena a svoltare verso la Val Fontanbuona e a risalire da Coreglia (salita con la quale ho un conto aperto dal lontano 2006, quando da ciclista totalmente inesperto, ebbi visioni mistiche prolungate lungo le sue rampe... [SM=g27994] ). Iniziamo a salire e ovviamente sono stretto coi tempi: amen, chiamerò la mamma che mi attende a pranzo [SM=g27998] [SM=g27998] per dirle che farò tardi [SM=g27995], ma Elena è irremovibile (anche se la colpa del ritardo è mia) e si pianta come un ciuco a metà salita rifiutandosi di proseguire se non me ne vado da solo. Nonostante cerchi di farla ragionare non sente ragioni e a malincuore riparto da solo. Peccato... ma che avesse la testa dura lo sapevo da un pezzo...
Alla fine arrivo a casa dei miei con una ventina di minuti di ritardo, mio padre che si aggira famelico intorno al tavolo e mi azzanna al polpaccio appena entro, ma nulla di irreparabile.
Una vista dal passo Crocetta:


Bel giro, comunque, breve ma tosto: 66 km e 1694 m di dislivello!


01/02/2014 10:32
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Re: Re: Toccata e fuga di Sergio in Liguria
CaSe63, 28/01/2014 08:38:



Giornata magnifica dal punto di vista meteo, peccato non avere tutta la giornata a disposizione! Per iniziare arrivo all'appuntamento a Recco con una quindicina di minuti di ritardo (avendo deciso di provare una strada alternativa, Savagna, più lunga e più dura, al posto della solita Ruta [SM=g27992] ). Affrontiamo la lunga e impegnativa salita di Case Cornua da Sussisa, che avevo percorso una sola volta: bella tosta, soprattutto a inizio stagione. Arrivati in cima il Garmin dice: 28 km, 1100 m di dislivello!! [SM=g27993] Roba da Emiliano! Iniziamo a scendere e a Uscio riesco a non smentirmi nella mia incapacità nel riuscire a fare previsioni con un minimo di attendibilità sulla tempistica quando esco in bici: convinco Elena a svoltare verso la Val Fontanbuona e a risalire da Coreglia (salita con la quale ho un conto aperto dal lontano 2006, quando da ciclista totalmente inesperto, ebbi visioni mistiche prolungate lungo le sue rampe... [SM=g27994] ). Iniziamo a salire e ovviamente sono stretto coi tempi: amen, chiamerò la mamma che mi attende a pranzo [SM=g27998] [SM=g27998] per dirle che farò tardi [SM=g27995], ma Elena è irremovibile (anche se la colpa del ritardo è mia) e si pianta come un ciuco a metà salita rifiutandosi di proseguire se non me ne vado da solo. Nonostante cerchi di farla ragionare non sente ragioni e a malincuore riparto da solo. Peccato... ma che avesse la testa dura lo sapevo da un pezzo...
Alla fine arrivo a casa dei miei con una ventina di minuti di ritardo, mio padre che si aggira famelico intorno al tavolo e mi azzanna al polpaccio appena entro, ma nulla di irreparabile.
Una vista dal passo Crocetta:


Bel giro, comunque, breve ma tosto: 66 km e 1694 m di dislivello!






Invidia, invidia, invidia ... Sono strade che parzialmente conosco ed ho percorso anche in bici. Ricordo quanto sia tosto il Passo della Crocetta da Pian dei Ratti o Pian dei Manzi e quanto sia piacevole la discesa verso Rapallo. Che posti meravigliosi !!! [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002]

Giorgio
01/02/2014 10:33
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Stamattina ci si è messo anche il mio socio a farmi i dispetti …

Mercoledì 29 gennaio 2014: dopo 2 giorni di stress al lavoro e di pioggia (parzialmente, ma quando non piove e sono al lavoro ciao, ciao …), rieccomi con l’appuntamento ad un early morning con il mio socio Maurino. Sveglia alle 4. Guardo fuori: fa freddo, ma non piove ed è già una gran cosa. Alle 5,02 mi allontano da casa dando il 1° colpo di pedale al mio King. E’ buio, ma la ruota emette qualche scricchiolio di troppo passando sull’asfalto leggermente ghiacciato. Serve prudenza.

A Cologne, dopo circa 6 km, trovo il mio socio e assieme puntiamo subito verso il circuito Bellavista. In fase di avvicinamento, più volte Maurino resta inspiegabilmente attardato e mi costringe a rallentare tantissimo. [SM=g28000] [SM=g28000] [SM=g28000] Quando gli chiedo spiegazioni, lui mi prende in giro con il solito “Sei tu che sei forterrimo”. [SM=g27999] [SM=g27989] [SM=g27987] Forterrimo un cavolo, qui la forma è ben lontana e le previsioni meteo per i prossimi giorni sono davvero pessime.
Nei primi 2 giri del circuito con il relativo passaggio sullo strappo del Bellavista la musica non cambia: Maurino resta indietro e sembra lo faccia apposta per farmi i dispetti, mentre io a causa dei problemi sul lavoro avrei bisogno di un bel ritmo regolare e magari di viaggiare appaiati per fare qualche chiacchiera.
Iniziamo il 3° giro e, già nel tratto tra Erbusco e Adro, Maurino si mette davanti a tirare sul serio: prima poco e adesso troppo. Infatti, nel successivo tratto in leggera salita devo impegnarmi per non perdere la sua ruota e negli ultimi 500 metri lui se ne va proprio. Dev’essere una giornata storta …

Lo ribecco al termine della successiva discesa. Gli faccio capire la situazione e (quasi, ma non del tutto) lui si mette a pedalare più regolare per gli ultimi 2 giri. Quando rientriamo ad Adro è tempo di saluti perché è mia intenzione allungare un pochetto. Mi dirigo a Capriolo e salgo tranquillo al Belvedere, poi scendo piano sulla strada ghiacciata e risalgo a Castelli Calepio in terra bergamasca dove imbocco la salitella di 1,9 km che porta alla chiesetta degli Alpini. Ci salgo (con la strada ghiacciata nella seconda metà) per 3 volte di fila: la prima (relativamente) bene, la seconda e la terza un po’ più imballato. Sono indeciso, ne faccio ancora 2 o vado verso il Gandosso?
Le cose più o meno si equivalgono e allora cambio aria: 3 km di pianura e sono a Grumello dove inizio a salire fino in cima al paese dove la strada finisce in una sterrata. Ok, è ora di rientrare e, dopo la discesa, gli ultimi 22 km sono di piana e di scarico. Peccato che quest’anno non riesca a trovare la continuità.

Tempo: 4h 25'
Distanza: 100,6 km
Battiti: 127/165 bpm
Cadenza: //
Velocità media: 22,8 km/h
Dislivello: 1.472 mt
Calorie: 1.835 kcal
Temperatura: min -3°C/media -1,2°C/max +1°C

Ciao e buone pedalate a tutti [SM=g27988] [SM=g27988] [SM=g27988]
01/02/2014 15:21
Post: 1.853
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Re: Stamattina ci si è messo anche il mio socio a farmi i dispetti …


Peccato che quest’anno non riesca a trovare la continuità.


Ciao e buone pedalate a tutti [SM=g27988] [SM=g27988] [SM=g27988]



Con un gennaio simile che continuità vuoi trovare?
E febbraio non inizia meglio... [SM=g28000]


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