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Candidato Master Descrittivo [DAIMON] [ESAME FASE 3/3][PROMOSSA]

Ultimo Aggiornamento: 16/12/2013 15:21
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Sesso: Femminile
16/12/2013 15:19

1° Quest [Cesilyan racconta favole]

Oggetti posseduti:

Una scarsella di sottile stoffa rossa, dentro vi sono poche cose, sembrerebbe anche vuota.

Animali posseduti:

Coniglietto di nome Raspy, selvatico dal color del pelo bruno. Da sempre con lei.


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ffz.leonardo.it/d/10710316/-DESCRITTIVO-GDR-PROVA-ESERCIZIO-Cesylian-racconta-Favole/discussi...

RIASSUNTO

Cesylian si porta alla dimora degli Arcani, la sua edera è riapparsa, legata come simbolo stretto alla sua caviglia destra. Per liberarsi di quel gioco incantato dovrà narrare una favola prima del calar del sole.



[QUEST START, ATTENDERE RESPONSO]

Il sapore delle storie è sempre racchiuso nelle parole, in quel sottile e liscio tramandarsi di tempo in tempo, di bocca in bocca, tra un desiderio ed un momento infinito, tra la libertà del sentirsi liberi di sognare. Ma non tutti raccontano favole per diletto, non tutti si rispecchiano nel lieto fine e nella bontà del destino c'è chi, legata ad una maledizione, potrebbe ritrovarsi a >>>

raccontare favole per sempre, Cesylian vive così incatenata ad un' Edera che le sala dalla caviglia, imprigionata nelle stesse storie che un giorno forse la salveranno. Oggi all'alba l'edera è riapparsa ed oggi è sorto il nuovo giorno per inventarsi la vita ed il sogno. E' diretta verso la Dimora della Conoscenza, con i suoi piedi nudi, il suo coniglietto, vestita di quel semplice>>>


vestitino di lino chiaro, ricamato nei bordi al fondo, le dona un' aura di Innocenza, ma lei lo è, innocente. "Gli Arcani la vorranno ascoltare la mia favola, loro potranno aiutarmi a salvare coloro che sono stati dannati e mio padre" pensa mentre avanza ed attraverserebbe il ponte levatoio dell'imponente fortezza, abbassato nel chiaro tempo diurno. Raspy è accoccolato al suo petto,>>>

quasi non si muove, addomesticato nel tempo a vivere con Cesylian. Lei ce l'ha già in mente la favola per i Sapienti, loro dovrebbero almeno aprire il loro cuore e starla ad ascoltare.

[Distanze: Cesylian a 7 metri dall'ingresso principale, frontale.]

[GDR PLAY, Turni: Tartalion, Amil]



TARTALION [vesti semplici][giardini] vesti semplici quelli che l'umano porta con se in questa giornata, il sole è alto nel cielo e i raggi che forti ricadono sulle fronde degli alberi che ivi in giardino si trovano, silente permane appena ultimato il pranzo che Maxim ha preparato a loro, rilassato e seduto su quello scranno in marmo, occhi chiusi al momento egli ha, come a voler saggiare quel silenzioso momento che a volte manca in quella dimora che è sede del sapere, al momento non sembra esserci nessuno ed egli non si sente osservato, ignaro di quello che sta per accadere all'esterno della dimora, gambe incrociate che sono e i capelli che quasi alle spalle di lui scendono rimangon fermi, segno che neanche un fil di vento si trova nel luogo



AMIL_GAWAIN ) °°Dimora della Conoscenza . scale °° ( Con eleganza scendi i marmorei gradini della torre. Ogni passo un suono si alza e si propaga tra le pareti silenziose della torre. Tu infatti, violeresti quel silenzio dove la conoscenza ha trovato la sua nuova dimora. Solletichi il corrimano nella tua discesa. Pochi rumori nel luogo. Forse solo quello dei tuoi passi e lo scivolar di un lungo abito azzurro sulle scale. I capelli sciolti nascondono la tua vera identità di mezzosangue mentre due occhi vivaci, così azzurri e chiari da richiamare il cielo guardano in avanti, il viso sollevato in direzione della porta di ingresso ad ogni passo più vicina. Scenderesti l'ultimo scalino, ti guarderesti distrattamente intorno alla ricerca dell'inserviente. Avresti forse vorresti distrarlo dalle sue incombenze pomeridiane? Sospiri prima di incanalare l'aria nei polmoni e chiamare a gran voce [Maxim, dove siete?] ignorando la quiete del posto. Avanzi sostenendo le vesti nel tuo lento incedere mentre incuriosita cerchi l'ombra dell'uomo in ogni stanza al pianterreno.



[ATTENDERE RESPONSO]

Cesylian cammina, avanza incerta, titubante, mentre l'edera si affaccia prepotente sulla sua caviglia, si scuote, si farebbe vedere e lei sentirebbe coma una specie di strozzamento sempre maggiore, perché sempre più le foglie, anche se piccoli virgulti, avrebbero la forza di un tentacolo oscuro e forte. Lo sguardo della fanciulla è speranza, mentre il tempo le scorre veloce, rapido>>

e prima del calar della notte avrà dovuto compiere il rito così dolce ma così macabro della sua vita. I capelli rossi sono scintille delicate e fragili, lunghi e sottili fiumi d'oro rosso, il lignaggio della sua nobiltà che è però quella del suo animo, della sua determinazione, della volontà. La sua scarsella è leggera, sbatte piano ad ogni suo passo, piedi nudi, ricordi>>>

di tramonti infuocati, di danze e balli, di passi nel vento, i suoi passi leggeri. Non v'è nessuno o almeno, la porticina d'ingresso, sembrerebbe chiusa, il silenzio regna intorno alla Fortezza, ma anche una solida compostezza, un degno rintocco di coraggio ed imponenza. La polvere del cortile si solleva piano, seguendo il ritmo del vento tiepido dell'isola, del cielo carico>>>

di Zefiro, di un incanto persistente.

[Distanze: Cesylian a 2 mt dalla porta d'ingresso, frontale; Tartalion a 10 mt dall'ingresso della dimora (giardino), Amil a 8 mt dall'ingresso-fine scale, pian terreno]

[GDR PLAY, Stessi turni]




TARTALION [vesti semplici][giardini] non si scompone dalla propria posizione, sa bene che sarà difficile trovare altri momenti come quello, ed adesso riapre i propri occhi, lentamente a lasciar che la luce delicata entri nelle proprie iridi, permane però seduto sullo scranno di marmo e non si smuove, si guarda un po intorno lasciando che la bellezza della natura che nel loco si trova ma quel silenzio viene rotto da una vocina che familiare è per lui, una vocina che favella di ricerca di Maxim, un lieve sorriso si palesa sul volto di lui, ma non scende dal marmo e rimane a quel suo modo così rilassante in attesa che gli eventi si faccian presenti



AMIL_GAWAIN ) °°Dimora della Conoscenza . pianterreno °° ( Lo cerchi, ovunque. Il tuo sguardo passa in ogni stanza, abbracciandola in un batter di ciglia. Eppure di Maxim nessuna traccia all'interno di quelle mura. Possibile che si fosse nascosto da qualche parte? Scuoti il capo in diniego a quel pensiero banale. Tendi le puntute, sensibili e affilate potrebbero scorgere qualsiasi movimento nelle vicinanze. Nessuno. Faresti spallucce facendo ritorno sui tuoi passi e verso l'ingresso. E' possibile che Maxim avesse scelto di uscire all'aperto, sotto i forti raggi del meriggio, a godere del venticello fresco ai piedi di un grande albero. Si. Respiri l'aria di quel luogo, la tua casa, mentre acceleri il passo in direzione dell'unico ostacolo che ti si frappone tra le fredde mura e la beatitudine degli studi e la libertà dei giardini interni: la spessa porta scura.



[ATTENDERE RESPONSO]

Gli Arcani dimorano nel silenzio e nel silenzio raccontano e vivono le gesta di queste terre, di queste sponde, annoverano cronache, annuari, fatti, eventi, chissà se Cesylian entrerà mai nelle loro carta pecore, i loro pennini piumati intingeranno il suo nome su raffinate e pregiate carte di pergamena. Eppure quel che si scorge sotto questo sole isolano è che ognuno porta con sé>>


storie differenti, persone protagoniste di narrazioni incedibili, se gli Arcani vivono per custodirle tutte, Cesylian esiste per sfatare la maledizione, far scomparire la sua edera e tornare a casa. Sulla porta di ingresso scruterebbe attraverso l'opaco vetro sul quale è dipinto il simbolo di luce e sapienza dei Conoscitori, quella luce e quelle stelle intorno a cerchio, per un piccolo attimo le>>>

farebbero quasi immaginare tutte le stelle del cielo, tutte le volte celesti e lei le stelle le conosce perfettamente, ammirandole distesa sui verdi prati delle foreste, donando solo a loro lacrime argentate. Gli occhi di Cesylian nascondono, forse, una mal celata inquietudine, una dannazione eterna, pesante, ed è questo che conta ora, mentre la mano destra, si solleva magra >>>

a battere in un piccolo pugno chiuso, alcuni colpetti sul legno chiaro, questi rimbalzerebbe secchi sul vetro, creando una sorta di distorsione metallica come gocce di vetro che in frantumi cadono su di un pavimento di nero onice. Raspy è in braccio ad ella, muove il musetto selvatico e il gioco delle favole, esso lo conosce da sempre.

[Distanze: Cesylian in piedi sulla soglia di ingresso principale; Tartalion sempre a 10 mt dall'ingresso, seduto (giardino); Amil a 3 mt dalla porta d'ingresso]

[GDR PLAY, Turni: Amil, Tartalion]



AMIL_GAWAIN ) °°Dimora della Conoscenza . ingresso °° ( Giunta alla porta, tiri il chiavistello e l'apriresti. I cardini ben oliati non produrrebbero alcun rumore, nessuna resistenza. Ritrarresti lentamente le dita dalla maniglia serrandole poi fra le seriche pieghe dell'abito. Saresti pronta a uscire all'aperto ma qualcosa ti farebbe arrestare il passo gioioso. Una fanciulla, dai folti capelli rossi come le fiamme ardenti che hai visto sollevarsi dalle braci di un camino, osserverebbe la porta decorata di stelle. Tu stessa segui il colore di quegli occhi per ora enigmatici prima di incontrare il suo sguardo. I tuoi occhi non sono severi, anzi. Dalla tua persona si sprigionano molte emozioni. Un sorriso, porgeresti alla nuova giunta. - Avrà lì per lì la mia età penseresti mansueta ai suoi occhi. Una spruzzata di lentiggini le dipinge un musetto furbo, per molti versi curioso. Abbasseresti lo sguardo, sulle sue braccia che tengono un piccolo animale dal pelo corto e bruno. Piccolo il muso del coniglietto, ti farebbe tenerezza. Ne vorresti uno, subito!!! Ma lasci stare il filo dei tuoi pensieri ricacciandoli in anfratti della tua mente. Ti rivolgi con voce delicata, come il vento che sfiora i tuoi capelli, a colei che da lontano, pensi, sarebbe giunta fino alle mura della Conoscenza. [Veritas in Conoscentia, milady.] porgi un chino educato del capo aprendo le mani e lasciando scivolar le vesti lungo il corpo. [Il mio nome è Amil Gawain…] lo diresti per esteso dopo lungo tempo […studiosa dei conoscitori. Posso esservi utile?]. Il sorriso si rinvigorisce mentre gli occhi cercano e scavano in quelli della ragazza. (//Empatia liv.1).



TARTALION [vesti semplici][giardini] sembra che ora nessuno giunga al giardino ove egli sta, non vede ancora colei che aveva sentito precedentemente, ma adesso l'ascolto si fa quasi forzato, il respiro più lento per carpire ove sia andata, permane seduto ma ascolta attentamente, per notare che or la voce d'ella sembra parlar con qualcuno, non si scompone al momento e rimane li, solo pochi istanti, prima di poter abbassare le proprie gambe e lasciare che i piedi calpestino il terreno erboso, e quindi prender passo in direzione della lignea, spostarsi quindi dal giardino a quello che è l'ingresso della dimora della conoscenza, curioso di sapere con chi ella stia parlando, sguardo attento e serio in volto cerca di muover passo



[ATTENDERE RESPONSO]

Con la mano destra, lasciata cadere dopo aver bussato ai Sapienti, andrebbe a strofinarsi il naso, per un momento le sembrerebbe che oltre quel vetro di stelle quasi non ci fosse nessuno, ma invece una giovane fanciulla le apparirebbe cordiale, mentre le si presenta quasi istantanea e l'osserva attentamente. Cesylian riporta il braccio sotto Raspy e con un piccolo sobbalzo tra le >>>

braccia se lo sistemerebbe in grembo. Il fuoco e le stelle, ma è un'altra la favola che ha in mente e quella ragazzina, Amil, le sembrerebbe buona, ben disposta. L'Edera le brucia, ora sarebbe visibile se solo qualcuno osservasse con meticolosa attenzione quel giro sottile della sua caviglia ossuta. Quel tatuaggio, o macchia sulla pelle, quel verde strano oscuro che si avvinghia>>>

prepotente mentre la maliarda da molto lontano percepisce tutta la linfa vitale di Cesylian e forse un'altra favola quest'oggi la renderà debole, perché la ragazzina di Castle Combe ha salvato un altro uomo. "Perdonate, sto cercando i conoscitori di queste terre" abbasserebbe il viso timida, in un dolce movimento tenue di tutta la sua forza ma accanto a quella v'è un fazzoletto>>

di fragilità che si scoprirebbe presto, nelle parole tremanti ed un tantino sommesse "Volete sentirla una Favola? Non vi chiedo nulla in cambio, ma se voleste donarmi una rosa alla fine e se vi sarà piaciuta io ne sarei felice" La dolcezza che crolla, la fatica che risale mura del destino, del fato di una ragazzina, figlia di un Lord inglese, un uomo tenuto prigioniero da chi di>>>

magie ed altro vive. Cesylian la fissa, osserva Amil, forse negli occhi chiari della mezzelfa vedrebbe se stessa, quella di un tempo, a corte, slegata da ogni oblio, vicina ad un mondo che era fatto di amore e calore. Il tempo passa, Cesylian ha poco tempo, prima del calar delle ombre ella dovrà narrare. Tartalion invece decide di avvicinarsi e tutto freme in un attimo.

[Distanze: Cesylian in piedi sulla soglia di ingresso, frontale ad Amil; Amil in piedi sulla soglia a circa 30 cm da Cesylian; Tartalion a 5 mt dall'ingresso, sul corridoio, frontale alla porta di ingresso]


[GDR PLAY, Turni: Amil, Tartalion]



AMIL_GAWAIN ) °°Dimora della Conoscenza . ingresso °° ( Ascolteresti le parole di Cesylian, la sua richiesta vibra e trema sulle sottili labbra. Scorgeresti del timore ma forse anche un forte imbarazzo che oscilla nella sua anima. (//Empatia liv.1). Ti avvicineresti a lei, il sorriso sfarzoso dipinto sul piccolo volto forse la metterebbe a suo agio. [Questa è la dimora della Conoscenza. Avete davanti una studiosa, milady.] la spilla brillerebbe alla luce del sole ad ogni tuo movimento, possa trattarsi anche del solo respiro. [Anzi, molto presto ne incontrerete un altro, di conoscitore.] mormori con voce sottile sentendo rumori di passi che si muovono sull'erba fresca e brillante. [Si, vorrei poterla udire. Mi farebbe molto piacere.] ammiccheresti con gli occhietti. [Preferite la penombra di una stanza o la luce che si riversa all'esterno?] chiederai gentilmente invitandola e facendole strada ovunque lei preferisse andare. [Ve ne darò due, di rose. Ve lo prometto. Una in cambio della vostra favola, una per ricambiare la vostra gentilezza.]. Non potresti non farle quel dono, tu che dei conoscitori sei la Rosa.



TARTALION [vesti semplici][giardino] il passo non volge al termine, pie destro e pie sinistro in successione per raggiungere si luogo prescelto, lo sguardo attento va adesso al portone, quel gran portone in fine legno scuro, non può che vedere adesso la figura di Amil, ma null'altro solo ella al momento di spalle, ma la curiosità è così forte che di certo non accenna ad arrestarsi continua a guardare e cerca di carpire chi innanzi Amil e quidi fuori dalla porta si trovi, scosta un poco la testa, ma null'altro cercando di tagliare le distanze adesso udendo un nuovo tono di voce che ci sia qualcun'altro??



[ATTENDERE RESPONSO]

Raspy osserva e sente il cuore della piccola Cesylian palpitare sotto pelle, ma il calore del suo pelo e la simpatia degli occhietti marroni sono conforto per lei, che non ha niente, che tutto potrebbe perdere. Per sempre. Amil le promette due rose, mentre Cesylian si sente scavata dentro da quello sguardo, uno sguardo comprensivo che mostra molto della sua sapienza.>>>

"Vi ringrazio lady Amil, mi chiamo Cesylian e racconto favole, qui sull'isola e per le terre confinanti, mi sono capitate poche persone gentili come voi" Entra posando quel passo timido in quell'alcova di sapere, di storie, di leggende e pensa che in fondo, anche a lei piacerebbe dedicarsi agli studi, alle storie, ma forse questo, la maliarda lo sapeva, per questo l'ha condannata a >>>

raccontare storie, le più belle, le più romantiche. "Mi va bene un luogo al chiuso." risponde reclinando il capo di lato, sulla spalla sinistra. Supera così Amil, passandole accanto e il bordo ricamato del suo abito si smuove puro alla corrente della primavera. Forse Amil stessa o Tartalion vedrebbero l'edera, o quello che potrebbe apparire ai loro occhi, riconoscerebbero delle>>

piccole foglie verdi, dall'aspetto apparentemente benevolo o mite, ingenuo, eppure quell'intrigo è dolore, passione, amore. Tutti i desideri di una donna pronta a tutto per giocare con il destino degli altri. E Cesylian ha lunghi capelli color del sole, del fuoco, della purezza.

[Distanze: Cesylian 1 mt oltre l'ingresso, laterale ad Amil sulla sx; Amil frontale a Cesylian; Tartalion a 1mt dall'ingresso della sala ricevimenti, frontale]

[GDR PLAY, Stessi Turni]


AMIL_GAWAIN ) °°Dimora della Conoscenza . ingresso °° ( [Come volete.] mormori con un chino del capo aprendole la strada verso le mura della torre. Non chiuderesti la porta sentendo la presenza dall'esterno avvicinarsi, sarà lui stesso a farlo se decidesse di unirsi a voi. [Lieta di conoscervi, Cesylian. Prego, accomodatevi.] così dicendo le indicheresti una delle poltroncine comode nell sfarzo della stanza dei ricevimenti. Aspetti che possa lei posar le terga su una delle sedie, e solo allora farai lo stesso anche tu, come si farebbe con una persona educata, con qualsiasi ospite. Ti siedi scostando le lunghe vesti, accavallando una gamba sull'altra e posando le braccia sui braccioli attendi. [Allora, voglio la vostra storia ora.] tono gentile, lo stesso che hai usato nel momento che l'avresti vista sulla soglia della dimora. Occhi acuti, penetranti, curiosi sono quelli che incontrerà Cesylian. [Possedete una bellissima creatura, milady.] favelli osservando il suo coniglietto stretto al petto. [Come si chiama?] con le tue domande cerchi di farla sentire a suo agio, a modo tuo, tra la casa del Sapere.


TARTALION [vesti semplici][corridoio] adesso può ben vedere colei che è giunta in dimora, lo sguardo però passa prima fugace su Amil e successivamente permane sulla nuova, come a volerla studiare, dopotutto non la conosce, se la vede passare vicino per poi andare con Amil alla sala riunioni, non si scompone egli che annuisce e saluta *sid et conoscentia...* altro non aggiunge lasciando che siano prima loro a varcare la soglia, freddo e quasi distaccato egli, che adesso porta a chiusura quella lignea porta e avvicinarsi alle poltrone ove i tre dovrebbero sedere, ma non aggiunge molto, s'appresta a rimanere silente e curioso guardando la nuova



[ATTENDERE RESPONSO]

Cesylian potrebbe farcela anche questa volta, incontrare la sua favola, donarla alle persone che lì è andata a cercare, perché a loro è destinata, il loro cuore è aperto, ameranno quelle parole e l'edera forse, se tutto andrà bene, scomparirà per non tornare più. Cammina Cesylian, inoltrandosi nella sala dei ricevimenti, annuisce sul suo coniglietto. "Grazie, è con me da tanto tempo, si>>>

chiama Raspy, ama le favole e l'erba verde, molto attento e curioso." Il primo sorriso di Cesylian è un'alba che esplode di luce e di neve, talmente chiaro da far scomparire per un piccolo momento quell'inquietudine sottile che si lega nel suo sguardo. Tartalion e Amil dunque entreranno nella sala e Cesylian andrà dritta a sedersi nell'angolo del salottino. Il piede destro verrebbe >>>

portato avanti, donerebbe a quel decoro infausto solo un'occhiata veloce. "è il momento Cesy… racconta la tua favola, salva tuo padre" pensa e rimugina e la favola prende vita dai suoi occhi, dalle mani che si adagiano quel poco per tenere in braccio Raspy, dalla bocca, dal rosso dei tramonti del suo lontano villaggio. Asserisce decisa, è pronta. La clessidra ora inizierebbe a>>>

girare ed infiniti granelli di sabbia scenderebbero in picchiata su una distesa di freddo vetro. "C'era una volta una principessa vestita di un vestito blu, lei era molto bella e dolce, abitava nel suo castello e nel suo giardino crescevano solo dei bellissimi fiori blu, unicamente lì. Alla nascita, una fatina, le aveva detto che, fino a quando ci sarebbero stati dei fiori blu>>>

nel suo giardino, lei avrebbe vissuto." la favola parte e diparte da altri angoli del cuore per poter insistere e colmare di gioia gli occhi del suo pubblico. "Venne il tempo che un principe la cercò, ma lui doveva prendere un fiore blu, se voleva che il loro Amore fosse eterno. Però una vecchia strega gelosa, con un incantesimo tramutò tutti i fiori blu in rossi, tutti salvo uno. >>>

Ma su quell'unico fiore c'era una maledizione, perché se solo lui avesse tentato di strapparlo, la principessa sarebbe morta." Gli occhi di Cesylian si assottigliano nell'istante in cui osserva Amil e Tartalion, racchiudendoli in lei, dentro quella catena.


[Distanze: Cesylian seduta sulla poltrona ad 1, 5 mt dalla finestra, Amil seduta frontale, Tartalion in piedi ad 1 mt dalla poltrona vuota laterale e vicino alla sua dx]

[GDR PLAY, Stessi Turni]



AMIL_GAWAIN ) °°Dimora della Conoscenza .sala ricevimenti °° ( [E' un bel nome.] diresti con voce afona mentre Tartalion farebbe ingresso chiudendosi la porta alle spalle. Gentile ed educato nel saluto ricambi le sue parole con un cenno del capo, chiaro invito all'umano di potersi sedere ed essere testimone della favola che presto avresti udito. Le tue iridi si spostano con attenzione agli occhi della ragazza sedutasi di fronte a te. Noteresti i suoi piedi nudi, scalzi, le piante scure di terriccio ed erba calpestati durante il suo cammino e più in su, l'edera, la pianta rampicante che si attorciglia avvinghiandosi ad una sua caviglia. Saresti incuriosita quanto sbalordita da quel disegno, dal marchio sulla sua pelle chiara. Posi il capo all'indietro, le dita di un mano giocano con i capelli che ricadono sulla spalla destra. Infine, le labbra della nordica si dischiudono al dolce narrar della favola, della storia di una principessa. Ne avresti udite molte in passato, quando ancora ti stringevi al petto di Antair. Tutte con un lieto fine e con un'impervia storia, quasi impossibile. Ma ogni favola si differenzia dall'altra e proprio per questo i tuoi occhi si illuminerebbero quando, all'udir di un principe dal folle amore, la tua schiena si scosterebbe dallo schienale incurvandosi in avanti e sciogliendo la tua posizione. Voglia di sapere, di conoscere, linfa scorre nel tuo mare. Un chiaro invito a procedere verso Cesylian, senza interruzioni.



TARTALION [vesti semplici][sala ricevimenti] non va a sedere il messere ora si avvicina solamente alla poltrona, ma si porta allo schienale, andando così a poggiare gli avambracci sullo schienale alto di quella, porta parte del peso del proprio corpo su quel mobile riempito da piume e strutturato da legno fine, ascolta le parole della giovane donna e la osserva quasi ossessionato lo studio non è ancora finito e vuol capire se d'ella si ci possa fidare o no, silenzioso lui, andando adesso a guardare il piccolo animaletto che la giovane tiene con se, ma il sole man mano va calando e la luce diviene più flebile, gli impegni sono tanti, ma non vorrebbe lasciare Amil da sola, sposterebbe adesso il passo in di lei direzione, lei che è seduta sulla poltrona, s'avvicina e a bassa voce proferirebbe a sussurro di voce *Debbo andare, pergamene hanno bisogno della mia attenzione* altro non fa, poi si volta e volge verso la porta, per ancora pronunciare *sid et conoscentia a voi* per poi sparire lasciando che la porta si chiudi dietro di se



[ATTENDERE RESPONSO]

Nota, la narratrice, come Amil punti la sua caviglia e come in un gesto involontario e di vergogna ritrarrebbe indietro il piede, nascondendo così il simbolo della maledizione. L' ha rapita, sente il cuore di Amil volgersi e più quello si volgerà più il dolore verrà ucciso, sconfitto. Annientato. Continua dunque, senza fermarsi ora fino alla fine. "Il principe era disperato e non >>>

sapeva proprio come fare, lui tanto l'amava che avrebbe dato di tutto per cogliere l'unico fiore per lei. Così un giorno, la stessa fatina dei fiori blu seppe di quella storiaccia e della strega cattiva, e capitò proprio a cercare il giovane principe. Egli la implorò con tutto l'amore al fine che ella potesse creare ancora un fiore blu. La fata ci riuscì, ma quell'unico fiore si trovava lontano da lì,>>>

come in capo al mondo. Il principe mise tutto egli stesso in quella ricerca oltrepassò laghi, mari, montagne ma finalmente trovò il fiore blu. Tornò al castello e lo regalò alla principessa offrendoglielo come promessa per sempre. In quell'istante tutti i fiori rossi divennero blu, anche l'abito di lei. Ed infine vissero nel loro castello, grati alla fatina." Cesylian termina e lascia>>>

le sue emozioni intrecciarsi con quelle di Amil alla quale dovrà essere grata, grata e silente. La fanciulla dai capelli rossi si solleva in piedi. "Spero vi sia piaciuta, ora devo andare." si solleva e Raspy muoverebbe sempre il musetto in quel modo selvatico. Piano piano il dolore dell'edera andrebbe a scomparire. Non fa particolare attenzione invece all'uscita dell'altro ser.

[Distanze: Cesylian a 3 mt dall'uscita della sala, Amil sempre seduta frontale alla finestra.]

[GDR PLAY, Vai Amil]



AMIL_GAWAIN ) °°Dimora della Conoscenza . sala ricevimenti °° ( Ascolti presa da quella fiaba. Nessuno è troppo grande o troppo piccolo per lasciarsi andare ad un simile racconto. Emozionante. La mente umana si lascia sopraffare, lasciandosi cadere nelle braccia di un desìo ed un incanto molto potente che tiene ancorate le persone ai sogni. Osserveresti Tartalion accomiatarsi da voi per poter continuare i proprio studi altrove. Lo saluteresti con un cenno della mano alzata, un pò sbrusco da parte tua, lo devi ammettere. Ma tale è la tua concentrazione negli occhi nocciola della narratrice che, dopo aver nascosto il simbolo serpeggiante sulla gamba, continua la dolce storia fino ad esaurire le parole. Si solleva dallo scranno e lo stesso faresti anche tu, con la stessa educazione con la quale l'avresti accolta quel pomeriggio. Il tuo sorriso si farebbe triste quando ti direbbe di doversi allontanare. L'avresti tenuta con te fino a tarda sera ma mai potresti forzare qualcuno. [Se proprio dovete…] mormori avvicinandoti di qualche passo. Con la mano cercheresti di accarezzare il coniglio dal pelo bruno, il capo chino sulla bestiola stretta tra le braccia. […ma prima vi farò dono, la vostra ricompensa. Due rose.] indicheresti con due dita sollevate a "V" davanti agli occhi di Cesylian. [Le coglieremo nel nostro giardino interno.] affermeresti prima di farle spazio e farti seguire alla porta di ingresso. Ti volteresti a lei, le mani posate una sull'altra e sul grembo, il capo chino e lo sguardo basso e quella supplica che fuoriesce cercherebbe delle salde prese sulla nordica. [Cesylian, la vostra storia è stata emozionante. Molto presto troverà vita e conferma su una pergamena. Sarà la mia stessa mano a narrare la vostra favola. Spero che molto presto me ne porterete delle altre. Spero.]. ti volteresti e apriresti la porta, la luce del tramonto affonda come lama di luce violando la penombra delle stanze interne. L'aria è fresca, pulita. La gioia nasce e vive come fiore che sboccia dentro di te. Rosa.



[ATTENDERE RESPONSO]

Amil è gentilezza, meraviglia di altri tempi, quando sollevandosi con Cesylian si condurrebbe verso i Giardini interni della dimora degli Arcani. Cesylian ha un moto di vita, di fiducia, si muovono nei suoi occhi le mani della promessa e dell'aspettativa e così che alla fine varcheranno quindi la soglia dei giardini arcani. E solo in quel momento in quel preciso istante, l'edera >>>

scompare, Amil potrebbe anche notarlo, il simbolo non v'è più. Chissà forse un giorno tornerà e costringerà Cesylian a raccontare la sua favola con tutta l'innocenza di cui è capace. Raspy solo ora scenderebbe con un lungo salto agile dalle braccia della fanciulla e correrebbe verso gli alberi di melo ed i roseti. Anche Cesylian corre, libera, forse, anche felice, per un lungo>>

attimo di incanto. Chissà che nel giardino degli arcani non vi siano rose blu, come la favola che ama spesso raccontare. Forse domani ne avrà un'altra in serbo per qualche mercante, viandante, artista. Forse oggi però ha salvato la vita di qualcuno.


[GDR END!]
[Modificato da Antair 16/12/2013 15:21]


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Sarò per Voi l'ultima delle Fiaccole Ardenti




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