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LITANIE DEL SACRO CUORE MEDITATE DA GIOVANNI PAOLO II

Ultimo Aggiornamento: 15/11/2013 14:28
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15/11/2013 14:23
 
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19. NEL CUORE DI GESÙ LA VITTORIA SUL MALE
(17 agosto 1986, Angelus)

"Cuore di Gesù, propiziazione per i nostri peccati".
Il Cuore di Gesù è sorgente di vita, perché per esso si attua la vittoria sulla morte. È sorgente di santità, perché in esso viene vinto il peccato che è avversario della santità nel cuore dell'uomo.
Gesù, che la domenica di risurrezione entra attraverso la porta chiusa, nel cenacolo, dice agli Apostoli: "Ricevete lo Spirito Santo, a chi rimetterete i peccati saranno rimessi" (Gv 20,23).
E ciò dicendo, mostra loro le mani e il costato, in cui sono visibili i segni della crocifissione. Mostra il costato - luogo del Cuore trafitto dalla lancia del centurione.
Così dunque gli Apostoli sono stati chiamati a ritornare al Cuore, che è propiziazione per i peccati del mondo. E con loro anche noi siamo chiamati.
La potenza della remissione dei peccati, la potenza della vittoria sul male che alberga nel cuore dell'uomo, si racchiude nella Passione e nella Morte di Cristo Redentore. Un segno particolare di questa potenza redentrice è proprio il Cuore.
La passione di Cristo e la sua Morte si sono impossessati di tutto il suo corpo. Si sono compiute mediante tutte le ferite, che Egli ha riportato durante la Passione. Tuttavia si sono compiute soprattutto nel Cuore, poiché il Cuore agonizzava nello spegnersi dell'intero corpo. Il Cuore si consumava nel ritmo della sofferenza di tutte le ferite.
In questa spogliazione il Cuore ardeva d'amore. Una fiamma viva di amore ha consumato il Cuore di Gesù sulla croce.
Questo amore del Cuore fu la potenza propiziatrice per i peccati. Ecco ha superato - e supera per sempre - tutto il male contenuto nel peccato, tutto l'allontanamento da Dio, tutta la ribellione della libera volontà umana, ogni cattivo uso della libertà creata, che si oppone a Dio e alla sua santità.
L'amore che ha consumato il Cuore di Gesù - l'amore che ha causato la morte del suo Cuore - era ed è una potenza invincibile. Mediante l'amore del Cuore divino, la morte ha riportato la vittoria sul peccato. È divenuta sorgente di vita e di santità.
Cristo stesso conosce fino in fondo questo mistero redentore del suo Cuore. Ne è il testimone immediato. Quando dice agli Apostoli: Ricevete lo Spirito Santo per la remissione dei peccati, rende testimonianza a quel Cuore che è propiziazione per i peccati del mondo.
Maria, che sei rifugio dei peccatori, avvicinaci al Cuore del tuo Figlio!

20. CUORE DI GESÙ RICOPERTO DI OBBROBRI
(24 agosto 1986, Angelus)

Le parole delle Litaníe del Sacro Cuore ci aiutano a rileggere il Vangelo della Passione di Cristo.
Ripassiamo con gli occhi dell'anima attraverso quei momenti e avvenimenti:
- dalla cattura nel Getsemani al giudizio di Anna e di Caifa, all'incarnazione notturna, alla sentenza mattutina del Sinedrio, al tribunale del governatore romano, al tribunale di Erode galileo, alla flagellazione, all'incoronazione di spine, alla sentenza di crocifissione, alla via crucis fino al luogo del Golgota, e, attraverso l'agonia sull'albero dell'ignominia, fino all'ultimo "Tutto è compiuto".
Cuore di Gesù, ricoperto di obbrobri.
Cuore di Gesù - il cuore umano del Figlio di Dio - quanto consapevole della dignità di ogni uomo - quanto consapevole della dignità di Dio-Uomo.
Cuore del Figlio, che è Primogenito di ogni creatura:
- quanto consapevole della peculiare dignità dell'anima e del corpo dell'uomo;
- quanto sensibile per tutto ciò che offende questa dignità: "ricoperto di obbrobri".
Ecco le parole di Isaia profeta:
"Ecco il mio servo che io sostengo, il mio eletto in cui mi compiaccio... egli porterà il diritto alle nazioni. Non griderà
né alzerà il tono... non spezzerà una canna incrinata, non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta ... " (Is 42,1-3).
"Come molti si stupiranno di lui
- tanto era sfigurato per essere d'uomo il suo aspetto e diversa la sua forma da quella dei figli dell'uomo" (1s52,14).
"... uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia, era disprezzato e non ne avevano alcuna stima ... " (Is 53, 3).
Cuore di Gesù, ricoperto di obbrobri! Cuore di Gesù ricoperto di obbrobri! Segno di contraddizione...
"E anche a te una spada trafiggerà l'anima ... " (Lc 2,34-35).

21. GESÙ MEDIANTE IL PROPRIO SANGUEENTRA NEL TABERNACOLO ETERNO
(31agosto 1986, Angelus)

"Cuore di Gesù, spezzato a causa dei nostri peccati".
Gesù di Nazaret, che durante l'ultima cena ha detto: "questo è il mio corpo offerto in sacrificio per voi ... " questo è il calice del mio sangue versato per voi.
Gesù: sacerdote fedele, che mediante il proprio sangue entra nel tabernacolo eterno;
Gesù: sacerdote, che secondo l'Ordine di Melchisedech ci lascia il suo sacrificio: fate questo! ... : Gesù - Cuore di Gesù!
Cuore di Gesù al Getsemani, che "si rattrista fino alla morte", che sente il "peso" terribile. Quando dice: "Tutto è possibile a te, allontana da me questo calice! " (Mc 14, 3 6) egli sa, in pari tempo, qual è la volontà del Padre, e non desidera più altro che adempirla: versare il calice fino in fondo.
Cuore di Gesù - spezzato con l'eterna sentenza: Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Suo Figlio unigenito...
Tanti secoli prima lo aveva detto Isaia: "Egli si è caricato delle nostre sofferenze, / si è addossato i nostri dolori / e noi lo giudicavamo castigato, / percosso da Dio e umiliato" (Is 53, 4).
Egli si è immolato per i nostri delitti; e tuttavia, non dicevano sul Golgota: "se tu sei Figlio di Dio, scendi dalla croce!"? (Mt 27,40).
Così dicevano: E tuttavia il profeta sapeva. E tuttavia Isaia diceva, ... tanti secoli prima: "Egli è stato trafitto per i nostri delitti, / schiacciato per le nostre iniquità... 1 Noi tutti eravamo sperduti come un gregge, / ognuno di noi seguiva la sua strada; / il Signore fece ricadere su di'lui / l'iniquità di noi
tutti... / Sì, fu eliminato dalla terra dei viventi, / per l'iniquità del mio popolo fu percosso a morte" (Is 53,5-8).
Spezzato a causa dei nostri peccati ! Cuore di Gesù - spezzato per i peccati...
Le sofferenze dell'agonia abbracciano gradatamente tutto il corpo del Crocifisso. Lentamente la morte giunge al cuore.
Gesù dice: "Tutto è compiuto!" "Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito" (Lc 23,46).
Quanto diversamente dovevano adempiersi le scritture?
Quanto diversamente dovevano compiersi le parole del Profeta che dice: "E giusto mio servo giustificherà molti... / si compirà per mezzo suo la volontà del Signore" (cfr. Is 53,11.40).
La volontà del Padre! Non la mia, ma la tua volontà!
Siamo uniti nella preghiera con Te, Madre di Cristo: con Te, che hai partecipato alle sue sofferenze ("condoluit"... Tu ci conduci al Cuore del Tuo Figlio agonizzante sulla Croce: quando nella sua spogliazione si rivela fino in fondo come Amore.
O tu, che hai partecipato alle sue sofferenze, permettici di perseverare sempre nell'abbraccio, di questo mistero.
Madre del Redentore!
Avvicinaci al Cuore del Tuo Figlio!

22. COME IL CUORE DI GESÙ DOCILI ALLO SPIRITO SANTO E ALLA VOCE DELLA MADRE
(2 luglio 1989, Angelus)

Una delle invocazioni più profonde delle Litanie del Sacro Cuore suona così: "Cuore di Gesù, formato dallo Spirito Santo nel seno della Vergine Madre, abbi pietà di noi". Troviamo qui l'eco di un articolo centrale del Credo, in cui professiamo la nostra fede in "Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio", il quale "discese dal cielo e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo". La santa umanità di Cristo, dunque, è opera dello Spirito divino e della Vergine di Nazareth.
È opera dello Spirito. Ciò afferma esplicitamente l'evangelista Matteo, riferendo le parole dell'angelo a Giuseppe: "Quel che è generato in Lei (Maria), viene dallo Spirito Santo" (Mt 1, 20); e lo afferma pure l'evangelista Luca, riportando le parole di Gabriele a Maria: "Lo Spirito Santo scenderà su di te, su di te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo" (Lc 1, 35).
Lo Spirito ha plasmato la santa umanità di Cristo: il suo corpo e la sua anima con tutta l'intelligenza, la volontà, la capacità di amare. In una parola, ha plasmato il suo Cuore. La vita di Cristo è stata posta tutta sotto il segno dello Spirito. È dallo Spirito che viene a lui la sapienza che riempie di stupore i dottori della Legge e i suoi concittadini, l'amore che accoglie e perdona i peccatori, la misericordia che si china sulla miseria dell'uomo, la tenerezza che benedice a abbraccia i bambini, la comprensione che lenisce il dolore degli afflitti. È lo Spirito che dirige i passi di Gesù, lo sostiene nelle prove, soprattutto lo guida nel suo cammino verso Gerusalemme, dove egli offrirà il sacrificio della Nuova Alleanza, grazie al quale divamperà il fuoco da lui portato sulla terra (cfr. Lc 12, 49).
D'altra parte, l'umanità di Cristo è anche opera della Vergine. Lo Spirito ha plasmato il Cuore di Gesù nel grembo di Maria, che ha collaborato attivamente con lui come madre e come educatrice:
- come madre, ella ha aderito consapevolmente e liberamente al progetto salvifico di Dio Padre, seguendo trepida, in adorante silenzio, il mistero della Vita che in lei era germogliata e si sviluppava;
- come educatrice, ella ha plasmato il Cuore del proprio Figlio, introducendo, insieme con san Giuseppe, nelle tradizioni del Popolo eletto, ispirandogli l'amore alla Legge del Signore, comunicandogli la spiritualità dei "poveri del Signore". Ella l'ha aiutato a sviluppare la sua intelligenza e ha esercitato un sicuro influsso nella formazione del suo temperamento. Pur sapendo che il suo Bambino la trascendeva, perché "Figlio dell'Altissimo" (cfr. ibid, 1, 32), non per questo la Vergine fu meno sollecita della sua educazione umana (cfr. ibid., 2,51).
Possiamo pertanto affermare con verità: nel Cuore di Cristo risplende l'opera mirabile dello Spirito Santo; in esso vi sono pure i riflessi del Cuore della Madre. Sia il cuore di ogni cristiano come il Cuore di Gesù: docile all'azione dello Spirito, docile alla voce della Madre.

23. IL CUORE DI GESÙ FIN DALL'INCARNAZIONE È STATO E SARÀ SEMPRE UNITO ALLA PERSONA DEL VERBO DI DIO
(9 luglio 1989, Angelus)

"Cuore di Gesù, unito alla persona del Verbo di Dio, abbi pietà di noi". L'espressione "Cuore di Gesù" richiama subito alla mentel'umanità di Cristo, e ne sottolinea la ricchezza dei sentimenti, la compassione verso gli infermi; la predilezione per i poveri; la misericordia verso i peccatori; la tenerezza verso i bambini; la fortezza nella denuncia dell'ipocrisia, dell'orgoglio, della violenza; la mansuetudine di fronte agli oppositori; lo zelo per la gloria del Padre e il giubilo per i suoi disegni di grazia, misteriosi e provvidenti.
In riferimento ai fatti della passione, l'espressione "Cuore di Gesù" richiama poi la tristezza di Cristo per il tradimento di Giuda, lo sconforto per la solitudine, l'angoscia dinanzi alla morte, l'abbandono filiale e ubbidiente nelle mani del Padre. E dice soprattutto l'amore che sgorga inarrestabile dal suo intimo: amore infinito verso il Padre e amore senza limiti verso l'uomo.
Ora, questo Cuore umanamente così ricco, "è unito - l'invocazione ce lo ricorda - alla Persona del Verbo di Dio". Gesù è il Verbo di Dio incarnato: in lui vi è una sola Persona - quella eterna del verbo, - sussistente in due nature, la divina e l'umana. Gesù è uno, nella realtà indivisibile del suo essere, ed è, nel contempo, perfetto nella sua divinità, perfetto nella nostra umanità; è uguale al Padre, per quanto concerne la natura divina, uguale a noi, per quanto riguarda la natura umana; vero Figlio di Dio e vero Figlio dell'uomo.
Il Cuore di Gesù quindi, fin dal momento dell'incarnazione, è stato e sarà sempre unito alla Persona del Verbo di Dio.
Per l'unione del Cuore di Gesù alla Persona del Verbo di Dio possiamo dire: in Gesù, Dio ama umanamente, soffre umanamente, gioisce umanamente. E viceversa: in Gesù, l'amore umano, la sofferenza umana, la gloria umana acquistano intensità e potenza divine.
Contempliamo con Maria il Cuore di Cristo. La Vergine visse nella fede, giorno dopo giorno, accanto al suo Figlio Gesù: sapeva che la carne di suo Figlio era fiorita dalla sua carne verginale; ma intuiva che egli, perché "Figlio dell'Altissimo" (Lc 1, 32), la trascendeva infinitamente: il Cuore del suo Figlio era, appunto, "unito alla Persona del Verbo". Per questo Ella lo amava come Figlio suo e, al tempo stesso, lo adorava come suo Signore e suo Dio. Che Ella conceda anche a noi di amare e adorare il Cristo, Dio e Uomo, sopra ogni cosa, "con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutta la mente" (cfr. Mt 22, 37). In tal modo, seguendo il suo esempio, saremo oggetto delle predilezioni divine e umane del Cuore del suo Figlio.

24. OBBEDIENZA È IL NUOVO NOME DELL'AMORE
(23 luglio 1989, Angelus)

"Cuore di Gesù, obbediente fino alla morte, abbi pietà di noi". Questa invocazione delle Litanie del Sacro Cuore ci invita a contemplare il Cuore di Cristo obbediente. Tutta la vita di Gesù è posta sotto il segno di una perfetta obbedienza alla volontà del Padre, suprema e coeterna sorgente del suo essere (cfr. Gv 1, 1-2): una è la loro potenza e gloria, una la sapienza, reciproco l'infinito amore. Per questa comunione di vita e di amore il Figlio aderisce pienamente al progetto del Padre, che vuole la salvezza dell'uomo mediante l'uomo: nella "pienezza del tempo" nasce dalla Vergine Maria (cfr. Gal 4,4) con un cuore obbediente per riparare il danno causato alla stirpe umana dal cuore disobbediente dei progenitori. Perciò, entrando nel mondo, Cristo disse: "Ecco io vengo... per fare, o Dio, la tua volontà" (Eb 10,5.7). "Obbedienza" è il nome nuovo dell'"amore"!
Nel corso della sua vita, i Vangeli ci mostrano Gesù sempre intento a fare la volontà del Padre. A Maria e Giuseppe, che durante tre giorni, addolorati, lo avevano cercato, Gesù dodicenne risponde: "Perché mi cercate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?" (Lc 2,49). Tutta la sua esistenza è dominata da questo Io devo, che determina le sue scelte e guida la sua attività. Ai discepoli dirà un giorno: "Mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato a compiere la sua opera"; e insegnerà loro a pregare così: "Padre nostro,... sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra" (Mt 6, 10).
Gesù obbedisce fino alla morte (cfr. Fil 2, 8), benché nulla gli sia tanto radicalmente opposto quanto la morte, giacché egli è la sorgente stessa della vita (cfr. Gv 11, 25 -26). In quelle ore tragiche sopravvengono inquietanti lo sconforto e l'angoscia (cfr. Mt 26,37), la paura e il turbamento (cfr. Mc 14,33), il sudore di sangue e le lacrime (cfr. Lc 22,44). sulla croce poi il dolore strazia il suo corpo trafitto. L'amarezza - del rifiuto, del tradimento, dell'ingratitudine - ne colma il Cuore. Ma su tutto domina la pace dell'obbedienza. "Non la mia, ma la tua volontà sia fatta" (Lc 22,42). Gesù raccoglie le forze estreme e, quasi sintetizzando la sua vita, pronuncia la parola ultima: "Tutto è compiuto" (Gv 19,30).
All'aurora, nel meriggio e al tramonto della vita di Gesù pulsa nel suo Cuore un solo desiderio: fare la volontà del Padre. Contemplando questa vita, unificata dall'obbedienza filiale al Padre, comprendiamo la parola dell'Apostolo: "Per l'obbedienza di uno solo tutti saranno costituiti giusti" (Rm 5, 19), e l'altra, misteriosa e profonda, della Lettera agli Ebrei: "Pur essendo Figlio, imparò l'obbedienza dalle cose che patì e reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che obbediscono" (Eb 5,8-9). Ci aiuti Maria Santissima, la Vergine del "Fiat" trepido e generoso, ad "imparare", questa fondamentale lezione.

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