"Avevo sentito parlare molto di un film e nel marzo 2009 lo vidi. Era Katyn, l'opera di Andrzej Wajda sul massacro degli ufficiali polacchi compiuto dai sovietici nella primavera dewl 1940.
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Il film del grande regista polacco era bellissimo e straziante. Le sequenze finali delle esecuzioni nella foresta destavano un'angoscia profonda. Ma il tema del film era la verità. L'avevano cercata per anni le mogli, le madri e le sorelle degli ufficiali uccisi. A nasconderla erano stati i sovietici che accusavano della strage i tedeschi. Si dovette aspettare il 1990 e il coraggio di Mikail Gorbaciov per avere la conferma che la strage di Katyn era stata voluta da Stalin.
Il tema della verità e della menzogna sul massacro di Katyn riguardava anche il Pci. Nel dopoguerra, i comunisti difesero a spada tratta la versione bugiarda dell'Urss. A Napoli viveva un medico legale che aveva fatto parte della commissione della Croce Rossa Internazionale incaricata di indagare sulla strage. I periti andarono a Katyn nell'aprile 1943. E stabilirono che i cadaveri gettati nelle fosse comuni risalivano ai primi mesi del 1940, quando la zona era controllata dall'Armata rossa.
Il rapporto della commissione venne respinto dai sovietici. Mosca continuo' a negare anche dopo la fine del conflitto, con l'aiuto dei partiti satellite dell'Urss. Il Pci e "l'"Unità" scatenarono una violenta campagna di discredito contro il medico napoletano, Vincenzo Maria Palmieri. Fu insultato, minacciato, boicottato dai burocrati del Partitone rosso e dagli studenti comunisti. Il linciaggio duro' a lungo. Palmieri si vide costretto a rinunciare alla cattedra universitaria.
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La sinistra non ha mai voluto la verità su quanto era avvenuto dal 1943 sino al 1948. Non la voleva perché la "sua" verità, gonfia di menzogne, l'aveva già imposta in tutte le sedi: la cultura, la ricerca storica, i testi scolastici, il cinema, i giornali.".
Si noti, parliamo di eventi successi 50 anni fa, dove i testimoni oculari sono ancora in vita!
Simon