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Parola di Dio e Tradizione

Ultimo Aggiornamento: 11/12/2013 20:44
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26/10/2013 09:49

l'uomo non cambia

Non è solo il sabato a mettere Gesù in rotta di collisione con i Farisei, si potrebbe dire, anzi, che il sabato è solo una parte, pure molto importante, dell’insieme della “tradizione” cui scrupolosamente si attengono i Farisei. Marco 7, 1-13 lo mostra con molta evidenza; in particolare, il v 8 dice avendo tralasciato il comandamento di Dio vi attenete alla tradizione degli uomini.

Ma cos’è questa “tradizione” che Gesù chiaramente disapprova, se messa al posto del comandamento di Dio?

Vediamo. E la somiglianza con qualcosa dei nostri tempi, sarà piuttosto sorprendente.

Sentito parlare del Talmud? Sì? Beh, riparliamone una volta di più.

Talmud è una parola ebraica che deriva da una radice significante “dottrina, insegnamento” ed era, e lo è tuttora, considerata dagli Ebrei una seconda legge.
Dicono i rabbini che questa seconda legge – la prima è quella che conosciamo tutti, scritta da Mosè, cioè la Torah o Pentateuco, i primi cinque libri della Bibbia - sia stata data, nella sua forma orale, nientemeno che allo stesso Mosè, dal quale sarebbe poi passata a Giosuè, quindi agli anziani del popolo e poi ai profeti per arrivare fino alla Grande Sinagoga e, infine, a Rabbi Giuda, vissuto nel II secolo d.C.
Il Talmud nella sua forma orale si chiama Mishna (che significa “ripetere”, che ripete, cioè, la Torah. Nella sua forma scritta si chiama Gemara (che significa “completare”) e, praticamente, consiste nella Mishna scritta e commentata dai vari rabbini. Il processo di trasposizione della tradizione orale (Mishna) in forma scritta (Gemara) viene iniziato ral rabbino Hillel (I secolo a.C.), ma è soprattutto Rabbi Giuda nel II secolo d.C., quando il tempio di Gerusalemme era già stato distrutto da circa 100 anni, a dare forte impulso al processo e a completare il Talmud Palestinese (cioè scritto per gli Ebrei di Palestina), mentre il Talmud Babilonese (scritto a Babilonia) sarà completato nel V secolo d.C.
Nella sua essenza, il Talmud è un insieme di leggi e regolamenti giuridici, sociali e religiosi che, nelle intenzioni dei rabbini, erano necessari per completare la legge di Mosè, la quale era, secondo loro, non più adatta ai mutamenti dei tempi e delle situazioni. Ecco perché il Talmud è detto “seconda legge”.
Questa seconda legge nasce solo dopo che tutti i libri della Bibbia (ultimo è Malachia) erano stati scritti e quindi in un periodo nel quale non apparivano più profeti (link) in mezzo ad Israele. E’ quindi un insieme di leggi orali, tramandate oralmente. Ed è questa la situazione al tempo di Gesù.
In sé il Talmud è sicuramente un’opera utile perché, in effetti, la situazione del popolo ebraico, ormai sparso in tutti i territori dell’Impero Romano, richiedeva un aggiornamento delle regole enunciate nella Torah la quale, è bene precisarlo, era legata alla vita di Israele (link) nella terra promessa e aveva la funzione (Galati 3, 24) di preparare il popolo di Dio, Israele, appositamente scelto da Dio per questo scopo, alla nascita di Gesù.
Quindi Gesù non ha proprio niente contro la tradizione orale rabbinica.
Ma certamente non sopporta che questa sostituisca la Parola di Dio. Ed quello che dice molto chiaramente in Marco 7 come anche in Matteo 23 nella sua invettiva contro Scribi e Farisei.

Ed è veramente sorprendente la somiglianza, lo preannunciavo più sopra, fra la prassi delle gerarchie ebraiche e quella delle gerarchie cattoliche. Sì, sto parlando della Chiesa Cattolica Romana.
Entrambe le gerarchie hanno una tradizione scritta, la Bibbia, e una tradizione orale, Mishna per gli Ebrei, semplicemente Tradizione per i Cattolici. Entrambe hanno un insegnamento codificato, la Gemara gli Ebrei, mentre i Cattolici hanno il cosiddetto Magistero (che raccoglie tutti gli insegnamenti di teologi, papi e vescovi). Entrambi aggiungono le loro tradizioni orali e scritte all’unica e sola Parola di Dio, la Bibbia.
Ulteriore e notevole (fondamentale, direi) passo nella somiglianza: per entrambe le tradizioni viene invocato l’avallo divino, cioè dicono che Dio l’ha data a Mosè (dicono i rabbini), che è ispirata dallo Spirito Santo (dicono i Cattolici). Non è scritto da nessuna parte, ma loro (rabbini e cattolici) si arrogano questo privilegio.
E’ veramente sorprendente questa somiglianza!

Ma c’è dell’altro. Tutto il sistema liturgico del culto cattolico ricalca quello degli Ebrei del Vecchio Testamento: entrambi prevedono un Sommo Sacerdote, (il Papa, per i Cattolici), un gruppo di sacerdoti intorno al Sommo Sacerdote (i vescovi per i Cattolici), e una maggioranza di Leviti sparsi un po’ in tutto il paese (i semplici preti e vario clero per i Cattolici).
Non solo. Anche il centro del culto rimane lo stesso: i sacrifici di animali nel tempio per gli Ebrei, i sacrifici giornalieri (anche se senza spargimento di sangue e sempre della stessa vittima, cioè Gesù, perché la messa cattolica è essenzialmente un sacrificio!) per i Cattolici.
Sorprendente!
E questa pressochè perfetta copiatura è stata fatta, e continua ad essere fatta, nonostante il Nuovo Testamento, opera dei discepoli di Gesù, dica chiarissimamente soprattutto nell’epistola agli Ebrei che unico Sommo Sacerdote è Gesù e non un uomo qualsiasi (Ebrei 4, 14-15 / 7, 23-27), che il sacrificio di Gesù è unico nella storia e produce frutti eterni (Ebrei 9, 25-26), che qualunque altro sacrificio non serve più (Ebrei 10, 1-4 / 10-14).

E’ proprio come se Gesù non fosse mai stato su questa terra, sembra che sia stato fatto una specie di salto spazio-temporale da Gerusalemme a Roma scavalcando gli anni di Gesù e dei dodici.
[Modificato da AlfredoGennari 11/12/2013 20:44]
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30/10/2013 17:29

Parola di DIO e tradizione
Ciao a tutti, si, l'uomo non bada a ciò che il CREATORE dice di fare, ma si costruisce nuovi culti dedicati ad altri uomini, si innalza l'uomo al posto di DIO, si propongono insegnamenti umani al posto degli insegnamenti DIVINI, si annulla LA PAROLA DI DIO per portare in evidenza la parola di certi uomini, potere ed ignoranza che pensano di vincere, ma che di sicuro perderanno tutto ciò che sa di babele. Ciao DIO vi Benedica. Dino
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