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ROME 2: tutto su rome 2

Ultimo Aggiornamento: 25/08/2013 09:54
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24/08/2013 16:51







Allora, inizierò illustrandovi le fazioni e alcune unita che useremo in rome 2:

Negli ultimi mesi le immagini e i video ci hanno mostrato molte battaglie,molte unita e ci hanno svelato molti particolari sulla nuovo gioco della nostra amata Creative Assembly,Rome II Total War. Qiesto topic lo aperto per parlare e visionare le unità delle varie fazioni che saranno come già sappiamo le seguenti 9:Roma,Cartagine,Macedonia,Iceni,gli Averni,i Suebi,i Parti,gli Egizi e il regno di ponto,e tramite esclusivi DCL altre fazioni. Tutti quelli che prenoteranno Rome 2 avranno gratis Sparta,Epiro e Atene.







egitto
questi sono gli opliti tolomei.vedi a questo LINK



SUEBI

questi sono invece i bersekers:vedi in questo LINK
[Modificato da leonida.99 24/08/2013 16:53]
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ID Steam:Leonida.99
http://twitaliamod.freeforumzone.leonardo.it/f/189885/Total-War-mod-italia-forum/forum.aspx




Davanti al pozzo della morte:
L'imperatore vuole la terra di Sparta
arrendetevi e consegnate le terre
Leonida pensa:beh , questo è già successo...
leonida dice : e sei dicessi di no?
il romano : beh , Roma o morte!
Roma o morte!
Leonida prende fiato e pensa: questo è il momento , su questo volta il calcio glielo do da un altra parte!

Roma?no , questa è Spartaaaaaaaaaaaaaaaaa!
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24/08/2013 16:59

Continuando:
Qui si vedono gli opliti spartani disponibile per DCL Greek culture states:

SPARTA

per vedere meglio l'immagine vai su questo LINK

Ecco anche i parti fare grande ricomparsa sul nuovo rome:

PARTHIA

per maggiori informazioni vai su questo LINK e per vedere meglio l'immagine vai su questo LINK

[Modificato da leonida.99 24/08/2013 17:05]
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24/08/2013 17:10

Questi sono opliti Macedoni:

MACEDONI

informazioni: Macedoni
immagine gigante: Macedoni opliti

Non potevano di certo mancare i Romani:questi sono degli hastati

ROMA

info:info roman
immagine:roman legion
[Modificato da leonida.99 24/08/2013 17:16]
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24/08/2013 19:27

Questa è una cavalleria del regno di ponto:

REGNO DI PONTO

info:Ponto
immagine gigante:Pontus

L'Epiro:

EPIRO

info:EPIRO
immagine gigante:Epirus

[Modificato da leonida.99 24/08/2013 19:31]
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24/08/2013 19:34

guerrieri averni:

AVERNI(Galli)

info:Averni
immagine gigante:gauls

Queste sono le sacre bande di Baa'al cartaginesi:

CARTAGINE

info:cartagine
immagine gigante: cartago
[Modificato da leonida.99 24/08/2013 19:42]
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24/08/2013 19:46

questi sono gli opliti ateniesi o thorkitai:

ATENE

info:Atene
immagine gigante:Thorakitai


i falangiti seleucidi aggiunti qualche giorno fa:

SELEUCIDI

info:selucidi
immagine gigante:seleucids
[Modificato da leonida.99 24/08/2013 19:52]
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24/08/2013 20:00


ROMA


"Forza, onore, dovere"

La Repubblica Romana è in un periodo di grande crescita. Pirro e i suoi guerrieri invasori greci sono stati cacciati dalle coste dell'Italia e la crescente Repubblica vanta la forza militare per soddisfare la sua ambizione. Roma è la potenza dominante nella penisola italiana e si trova ad un punto di svolta nella storia. Ma per espandersi deve conquistare. A nord si trova la Lega Etrusca e al di là di queste le terre barbariche. A est si trovano i Greci; a sud e ad ovest i Cartaginesi ...

Dal momento in cui si è liberata dal dominio dei re etruschi nel 500 a.C. circa, la Repubblica Romana è divenuta una potenza come nessun altro. Il servizio militare è obbligatorio per i cittadini ed è uno dei contributi più profondi che un cittadino possa dare. Questo rende il militarismo il cuore della Repubblica.

La forza dell'esercito romano sta nell'organizzazione, nella disciplina e nella rigida dottrina tattica. La fanteria pesante ben addestrata e ben equipaggiata forma la spina dorsale dell'esercito. I giovani, hastati leggermente corazzati, gli uomini in prima linea. Dietro di loro si trovano i più esperti, i principes coperti da una cotta di maglia. I guerrieri più vecchi e più esperti - i triarii rivestiti da una corazza in bronzo - formano la retroguardia. Queste formazioni monolitiche sono supportate dalla cavalleria romana o equites.

Come fazione giocabile, Roma beneficia economicamente della sua eccellenza nella lavorazione dei metalli, gode di maggiore sviluppo militare, e può sfruttare le masse al fine di mantenere l'ordine pubblico. Inoltre, il giocatore sceglierà di condurre gli affari di Roma, a capo di una delle tre grandi casate romane: la gens Giulia, Cornelia, e Iunia, ognuna delle quali porterà ulteriori benefici economici, militari e culturali.

Gens Cornelia

La famiglia dei Corneli è fra le famiglie romane più illustri: molti dei suoi figli diventano consoli, generali e statisti più che nelle altre famiglie. Tra di loro gli Scipi e i Silla si contano come degni di nota. Silla Felix il famoso dittatore era un membro di questa famiglia.

Bonus

Legione Romana (+10% di esperienza guadagnata per tutte le unità di fanteria romana)
Pane e circhi (+1 cibo)
Amministratori (+3% introiti delle tasse)
Filoellenici (+15 reputazione diplomatica con le fazione elleniche - affinità culturale)
Disprezzo per la Plebe (-2% di ordine pubblico per i leader)

Gens Giulia

Originari di Alba Longa, la famiglia dei Giuli era un'antica famiglia patrizia. La tradizione di conseguire alte cariche risale attraverso i secoli della Repubblica. Il più famoso della famiglia fu Gaio Giulio Cesare, che divenne dittatore a vita.

Bonus

Legione Romana (+10% di esperienza guadagnata per tutte le unità di fanteria romana)
Pane e circhi (+1 cibo)
Romanizzatori (+2 conversione culturale)
Oltraggiosi culturali (-25% di penalità per l'ordine pubblico per le culture straniere)
Soggiogatori dei barbari (+10% al morale quando si combattono tribù barbariche)

Gens Iunia

Forse benedetti dalla dea Giunone, dalla quale deriva il nome del mese di Giugno, gli Iuni sono una delle famiglie più rispettabili della Repubblica Romana. Questa reputazione poggia sugli sforzi di Lucio Giunio Bruto, che cacciò l'ultimo re romano, Tarquinio il Superbo.

Bonus

Legione Romana (+10% di esperienza guadagnata per tutte le unità di fanteria romana)
Pane e circhi (+1 cibo)
Saggezza agraria (+10% di ricchezza dagli edifici agricoli)
Perdenti politici (-15% di reputazione diplomatica con tutte le fazioni - avversione culturale)
Padri Fondatori (bonus per l'ordine pubblica dovuto alla presenza della cultura latina)

CARTAGINE:



"Democrazia, commercio, fede"

Il cuore pulsante di Cartagine è la città stessa, un grande porto e un vivace centro commerciale incastonato sulla costa del Nord Africa. Da quando ha guadagnato l'indipendenza dai suoi antenati fenici, ha rapidamente creato un considerevole impero militare, navale e commerciale per conto proprio. Mantenendo la stessa fede politeista come i loro antenati, i Cartaginesi adorano molti dèi, tra i quali il capo Ba'al Hammon, il Sovrano delle Moltitudini, e Tanit, la dea protettrice di Cartagine stessa. Molti credono che il sacrificio di bambini si svolga presso i loro templi.

Cartagine è uno stato commerciale espansionista con una ridotta popolazione indigena. Come tale, la maggior parte delle sue armate è costituita da unità mercenarie. Il cuore delle proprie forze terrestri, tuttavia, è formato da cittadini d'élite cartaginesi conosciuti come il Battaglione Sacro e da possenti elefanti da guerra provenienti dalle foreste del Nord Africa. Abili marinai, le loro navi sono veloci e facilmente manovrabili, con buone capacità di speronamento e di lancio.

Dal 6° secolo a.C., Cartagine ha goduto di un trattato commerciale con Roma. Le due nazioni hanno persino combattuto insieme durante la Guerra Di Pirro; tuttavia questo era un matrimonio di convenienza per ostacolare l'egemonia greca dell'Italia meridionale e della Sicilia. L'esito di quella guerra fu forse migliore per Roma; Cartagine riuscì ad imporsi in Sicilia, ma Roma ottenne il dominio su gran parte della penisola italiana. Ora, le tensioni sono forti tra queste potenti nazioni ....

Come fazione giocabile, Cartagine beneficia della sua padronanza delle onde e del suo patrimonio come grande nazione commerciale. Come democrazia, gode anche di un migliore livello di felicità della popolazione. Il giocatore ha anche la possibilità di scegliere di giocare come una delle tre maggiori forze politiche, ciascuna delle quali conferisce ulteriori benefici militari, economici e culturali.

MACEDONI:



"Gloria, ordine, potenza"

Nel disperato tentativo di recuperare la sua gloria passata, la Macedonia si ritrova bloccata da ogni lato all'interno dei confini pre-alessandrini; dagli Illiri, i Traci e le città-stato Greche. Potrà risorgere nuovamente l'Impero Macedone sotto il comando di un nuovo Alessandro?

La Macedonia è un'amministrazione, con il re che detiene il potere e che governa nel nome del popolo. Questa distinzione si estende al tesoro, alimentato da un'economia di agricoltura, silvicoltura e dalla tassazione dei porti. Eccezione: le miniere d'oro e d'argento sono concesse al re.

Le armate macedoni restano impostate secondo il modello sviluppato da Filippo II e Alessandro, concentrandosi principalmente sulla fanteria e la cavalleria, e guidate da comandanti eroici. Poco è cambiato dai giorni di gloria in termini di tattica, tecnologia e armi d'assedio, con la prosecuzione delle riforme oplitiche di Alessandro e l'affidarsi agli Etèri e alla cavalleria della Tessaglia. Non essendo mai stata una grande potenza navale, la Macedonia ha dovuto a lungo fare affidamento sugli uomini di mare dei propri sudditi ellenici come Atene e Rodi.

Come Stato Successore, la Macedonia guadagna dei vantaggi quando combatte altre fazioni elleniche, e gode di proventi e di una crescita provinciale migliori grazie agli stati clienti controllati. Avendo guerrieri esperti, le armate di Macedonia hanno un vantaggio anche quando si combatte contro i barbari.

Sotto la guida di Antigono Gonata i Macedoni sono cortesi padroni di casa e accorti commercianti, godendo di bonus per le entrate e la felicità della popolazione. Tuttavia, gli altri stati ellenici faticano a perdonare le tendenze egemoniche della Macedonia e, come tale, il giocatore macedone avrà più difficoltà a conquistare la loro fiducia e la loro fedeltà.
ICENI



"Ferro, conquista, orgoglio"

Tribù originaria dell'Età del Ferro della Britannia meridionale, gli Iceni sono un popolo orgoglioso e fiero. Abitano pianure, paludi e le Fens che confinano con il Mare del Nord, a Sud del Wash. Sono razziatori esperti e spesso impegnati in battaglia con le loro tribù vicine, i Coritani e gli Atrebati.

Gli Iceni fanno principalmente uso della fanteria quando sono in guerra. Equipaggiati con grandi scudi ovali o sub-rettangolari e con una spada o una lancia, la differenza principale con le tribù celtiche del continente sta nella pratica delle pittura e del tatuaggio sulla loro pelle, in combinazione con un maggiore utilizzo di fionde in battaglia. Sebbene usassero anche la cavalleria leggera, gli Iceni e le altre tribù britanniche sono celebri per i loro carri da guerra altamente manovrabili. Dopo aver devastato il nemico con i giavellotti, i guerrieri smontano dal carro e ingaggiano battaglia come gli eroi omerici.

Lungi dall'essere semplici barbari, gli Iceni hanno stabilito una capitale, nota come Venta Icenorum, così come grandi centri religiosi. Anche se basata sull'agricoltura, la loro economia è sofisticata - coniano anche monete proprie. La loro cultura, l'artigianato e la ricchezza trovano lustro nella forma delle loro fanstastiche torque d'oro e in altri gioielli indossati dai loro nobili.

Come fazione giocabile, gli Iceni sono coraggiosi e bellicosi; invocare la dea Andraste come fanno quando caricano in battaglia, li spinge a imprese di più grande valore. La loro perizia con il ferro rende la risorsa una forma particolarmente efficace di reddito per la tribù, così come la loro abilità di razziare e saccheggiare. E dato che sono una società di guerrieri, la felicità del popolo aumenta con ogni nuova dichiarazione di guerra.

Gli Iceni hanno il potenziale per dominare le tribù dell'Età del Ferro della Gran Bretagna. Al di là delle loro rive si trovano la Gallia celtica e l'Iberia ... saranno capaci gli Iceni di unire tutti sotto la loro bandiera?

AVERNI:



"Ferro, conquista, orgoglio"

Tribù originaria dell'Età del Ferro della Britannia meridionale, gli Iceni sono un popolo orgoglioso e fiero. Abitano pianure, paludi e le Fens che confinano con il Mare del Nord, a Sud del Wash. Sono razziatori esperti e spesso impegnati in battaglia con le loro tribù vicine, i Coritani e gli Atrebati.

Gli Iceni fanno principalmente uso della fanteria quando sono in guerra. Equipaggiati con grandi scudi ovali o sub-rettangolari e con una spada o una lancia, la differenza principale con le tribù celtiche del continente sta nella pratica delle pittura e del tatuaggio sulla loro pelle, in combinazione con un maggiore utilizzo di fionde in battaglia. Sebbene usassero anche la cavalleria leggera, gli Iceni e le altre tribù britanniche sono celebri per i loro carri da guerra altamente manovrabili. Dopo aver devastato il nemico con i giavellotti, i guerrieri smontano dal carro e ingaggiano battaglia come gli eroi omerici.

Lungi dall'essere semplici barbari, gli Iceni hanno stabilito una capitale, nota come Venta Icenorum, così come grandi centri religiosi. Anche se basata sull'agricoltura, la loro economia è sofisticata - coniano anche monete proprie. La loro cultura, l'artigianato e la ricchezza trovano lustro nella forma delle loro fanstastiche torque d'oro e in altri gioielli indossati dai loro nobili.

Come fazione giocabile, gli Iceni sono coraggiosi e bellicosi; invocare la dea Andraste come fanno quando caricano in battaglia, li spinge a imprese di più grande valore. La loro perizia con il ferro rende la risorsa una forma particolarmente efficace di reddito per la tribù, così come la loro abilità di razziare e saccheggiare. E dato che sono una società di guerrieri, la felicità del popolo aumenta con ogni nuova dichiarazione di guerra.

Gli Iceni hanno il potenziale per dominare le tribù dell'Età del Ferro della Gran Bretagna. Al di là delle loro rive si trovano la Gallia celtica e l'Iberia ... saranno capaci gli Iceni di unire tutti sotto la loro bandiera?

SUEBI:



"Sangue, nobiltà, coraggio"

Gli Suebi sono un'indomabile cultura germanica che vive a Nord-Est della Gallia. Non un unico popolo, ma piuttosto un insieme di numerose tribù che condividono un linguaggio comune e simili credenze religiose, spesso saccheggiano i loro vicini gallici al di là del Reno.

Fortemente dipendenti dalla fanteria e dalla tattica delle imboscate, le scorrerie sono la loro forma predominante di conflitto. Equipaggiati leggermente, la maggior parte dei guerrieri Suebi fa uso della framea, un giavellotto simile alla lancia; in quanto a spade sono un rarità. Spesso senza corazza, portavano scudi rotondi, ovali o lunghi ed esagonali in battaglia e indossavano poco più di semplici mantelli o a volte altri indumenti.

Tuttavia, la loro abilità di combattimento è leggendaria ed i loro guerrieri giustamente temuti. Anche il più tenace dei centurioni tremerebbe alla vista di un gruppo di Berserker alla carica - o sentirebbe la gelida mano della paura stringere il suo cuore quando i sinistri Cacciatori Notturni dipinti di nero sbucano dalla foresta.

Piuttosto isolazionisti, Giulio Cesare scrisse che c'era una scarsità di scambi commerciali al di fuori delle stesse tribù germaniche, il che si verificava solo se un surplus di bottino o di schiavi erano disponibili. Per distinguersi dai loro schiavi, uomini liberi e guerrieri portano una forma di ciuffo che è diventato noto come nodo svevo. I loro re, capi e campioni portano una versione persino più elaborata di questa stessa pettinatura.

Tolto tale ostentato sfoggio, anche distinguersi in battaglia è importante. Re e capi, anche se di nobile lignaggio, sono eletti, continuando le loro eroiche tradizioni essenziali ad unire le tribù.

Sotto la giusta guida, gli Suebi hanno la possibilità di unirsi per un unico scopo e la Britannia, la Gallia e l'Iberia potrebbero essere facilmente travolte sotto il peso del loro numero...

Come le altre fazioni germaniche, gli Suebi sono maestri di guerra nella foresta e nel saccheggio. Essendo formati da una confederazione di tribù germaniche più piccole, hanno un vantaggio diplomatico quando trattano con altri tribù barbariche ed eccellono nel combattere le tribù minori che hanno il coraggio di frapporsi sulla loro strada. Provano disprezzo allo stesso modo per gli stranieri, siano essi culture civilizzate o altri barbari, e devono fare i conti con una notevole resistenza coloro che li conquistano.

PARTIA:


"Tolleranza, giustizia, profitto"

L'ascesa al potere di Arsace, capo della tribù dei Parni, ha assicurato la vittoria contro il protettorato seleucide della Partia, che si era indebolito nel tentativo di liberarsi dal dominio Greco-Macedone. Inizia così l'ascesa dei Parti, un impero orientale paragonabile alla dinastia achemenide, una della più antiche e una delle poche che quasi riuscì a raggiungere la potenza e la ricchezza di Roma.

Una confederazione di tribù, la Partia è famosa per i suoi cavalli; arcieri a cavallo nomadi e cavalleria pesante, quest'ultima presenta una distintiva armatura a piastre in bronzo o ferro che protegge sia il cavallo, sia il cavaliere. Per la sua fanteria si affida a uomini delle colline di etnia persiana/iraniana, lancieri, schermagliatori e talvolta mercenari, armati e addestrati alla maniera seleucide.

Unendo le culture persiana, ellenistica e locali, le pratiche religiose dei Parti e le filosofie includono la venerazione sia degli dei greci, sia di quelli iraniani e la pratica dello Zoroastrismo. Nel corso del tempo, si è sviluppata un'élite di nobili che controllano aree chiave di terreni agricoli su cui si basa l'economia, mentre il commercio attraverso l'emergente Via della Seta permette ai suoi agenti di spostarsi facilmente in tutto il mondo antico.

Come fazione orientale, i Parti beneficiano della ricca eredità dell'Impero Persiano consolidata sia nell'abilità nel commercio, sia nella sua forza culturale. Un certo grado di tolleranza per le culture straniere facilita ulteriormente la conquista di nuove terre per i Parti, ma le loro pratiche zoroastriane comportano una certa avversione per la schiavitù, il che è dannoso sia per l'economia, sia per l'ordine pubblico. In battaglia, la loro abilità nel tiro e la grande maestria nel cavalcare li rende una forza da non sottovalutare quando si combatte in campo aperto.

EGITTO:


"Eredità, indipendenza, potere"

L'Egitto Tolemaico ha stretti legami culturali con il mondo ellenistico, pur mantenendo molte tradizioni egizie. Fondato da Tolomeo nel 305 a.C. dopo la morte di Alessandro Magno, è diventato un centro di cultura e commercio sotto l'influenza dei suoi governanti macedoni.

Uno dei generali agli ordini di Alessandro, Tolomeo, fu nominato governatore dell'Egitto dopo la morte improvvisa del suo re. Con la frammentazione dell'impero di Alessandro, Tolomeo dichiarò la sua indipendenza, proteggendo l'Egitto dai suoi generali rivali che cercarono di prendere il potere durante la guerra dei Diadochi (322-275 a.C.).

Abbracciando religione e costumi egizi, i Tolomei si sono proclamati faraoni, continuando la lunga tradizione ingegneristica dei grandi templi e degli edifici monumentali. La cultura greca e l'apprendimento sono attivamente tuttavia incoraggiate e così un'alta classe sociale di anziani Greco-Egizia è emersa. Ma le cose non funzionano sempre in modo armonioso; con unità greche a presidio e veterani stanziati in tutto il territorio, i privilegi dei cittadini greci hanno portato a frequenti e sanguinose rivolte degli indigeni.

La mescolanza di stili di combattimento greci ed egizi fornisce i faraoni tolemaici di un esercito che sia avanzato ed equilibrato, tuttavia è ancora rispettato il ruolo del comandante campione. Facendo grande uso di lancia e picca, le loro forze sono ulteriormente diversificate con, abili spadaccini, carri falcati e unità più esotiche come elefanti da guerra africani. La posizione dell'Egitto sul mar Mediterraneo richiede anche una flotta consistente per proteggere i suoi interessi coloniali e commerciali.

Mentre Alessandria è diventata un faro della civiltà e dell'apprendimento, i suoi governanti sono opportunisti assetati di potere. Questa nuova dinastia può tuttavia espandere il suo territorio e la sua influenza ulteriormente - forse per unificare i popoli di lingua greca? Oppure ad ovest, per effettuare, come minacciato da Alessandro, la conquista di Cartagine?

Come regno successore, l'Egitto tolemaico è progressista e lungimirante. Sono statisti esperti e accademici, e la loro abilità navale è fuori di dubbio. Tuttavia, come dinastia di recente costituzione in terra straniera, ci vorrà un po' per convincere i nativi Egizi del valore dei nuovi governanti...

PONTO:


"Ambizione, indipendenza, profitto"

Regione montuosa che si affaccia sul Mar Nero, il Ponto contiene molte fertili vallate fluviali e porti, su cui largamente si basano la sua agricoltura e il commercio. Questa geografia e la posizione impongono anche una particolare attenzione militare sulla fanteria e sulle navi da guerra. Tuttavia, una miscela di influenze greche e persiane consente alle forze del Ponto di essere sia avanzate, sia affidabili. I loro picchieri con scudo in bronzo rappresentano una formidabile spina dorsale militare, e i loro veloci e mortali carri falcati sono giustamente temuti.

Le sue materie prime pregiate e l'opportunismo dei suoi governanti ben informati, hanno permesso al Ponto di rimanere uno dei più forti stati ellenistici che esista. Con collegamenti in tutto il mondo antico, in gran parte grazie al controllo del commercio del Mar Nero e alle esportazioni di legname, metalli preziosi e acciaio pregiato, gli agenti del Ponto sono perfettamente in grado di raccogliere informazioni sui loro nemici all'estero.

Di origine persiana e parte della ex satrapia della Cappadocia, il Ponto divenne uno stato cliente sotto Antigono nel 333 a.C., dopo che Alessandro aveva spazzato via l'impero di Dario. Essenzialmente, il Ponto è ora un insieme di colonie greche, governato da una ri-emergente dinastia persiana. Nel 302 a.C., sotto Mitridate Ktistes ('Il Fondatore'), si divise dall'impero macedone durante le turbolenze delle guerre dei Diadochi. Dopo aver respinto con successo l'invasione di Tolomeo d'Egitto, il Ponto è ora pronto ad espandersi in tutta l'Asia Minore, nella Grecia continentale e oltre.

Regno progressista, il Ponto gode di un sano dialogo diplomatico con gli stati greci e i regni successori, ed è noto per la sua decisione in battaglia, in particolare contro le forze barbariche. Tuttavia, l'abbandono delle sue origini persiane implica che le influenze culturali orientali all'interno delle sue province produrranno una diminuzione dei benefici sull'ordine pubblico.

ATENE:


"Conoscenza, saggezza, prosperità"

Il modello di democrazia, Atene controlla la ricca regione dell'Attica e le sue flotte continuano ad essere una forza dominante nel Mediterraneo orientale. Un centro di cultura e filosofia, i suoi dignitari guidano l'avanguardia del successo e della cultura greca.

Rinomata per la sua architettura, l'arte e la scrittura, Atene è stata a lungo famosa per le sue conquiste culturali - da edifici come il Partenone, dedicato ad Atena la patrona della città, alle opere e ai lavori di Aristofane, Platone, Socrate, e Sofocle. In molti modi, la cultura greca è definita da Atene.

Per tutte le guerre Persiane e del Peloponneso, la città-stato rimase fieramente indipendente e allo stesso tempo una potenza di primo piano dell'epoca, ma diventò parte del più ampio impero macedone dopo la vittoria decisiva di Filippo II nella battaglia di Cheronea nel 338 a.C.. Dopo la morte di Alessandro Magno, i suoi generali combatterono per Atene, in particolare gli eredi della dinastia Antigonide e Tolemaica.

Da quando è stato loro consigliato dall'Oracolo di Delfi di riporre fede nelle mura in legno della città durante le guerre persiane, l'attenzione militare di Atene è stata a lungo incentrata sulla marina. Tuttavia, continuando la tradizione di epoca classica, i suoi cittadini sono inoltre tenuti a contribuire sia alla fanteria, sia alla cavalleria delle sue armate, anche se le truppe mercenarie ora integrano i loro ranghi. Con una forte spina dorsale di unità oplitiche con lancia supportate da arcieri, un esercito perfettamente messo in riga di ateniesi forma uno spettacolo formidabile - e un osso duro.

Sempre influente, ma ancora non totalmente indipendente dal dominio macedone, Atene ha l'opportunità di liberarsi e potenzialmente fondare una terza Lega ateniese, facendo valere la sua autorità allo stesso modo su alleati di lungo periodo e avversari come Sparta, Tebe e Corinto.

Come città-stato, la città capitale di Athenai gode di grande ricchezza, e il suo ricco patrimonio classico rende più facile convertire le loro conquiste allo stile di vita ateniese. La sua forte tradizione navale dà alle sue flotte il sopravvento, con il lato negativo che le unità di terra sono meno sviluppate.

EPIRO:


"Crescita, eredità, comando"

Situato sul mare Adriatico, l'Epiro è un regno greco formato da numerosi piccoli villaggi e piccoli città, a differenza delle grandi città del sud. Una società agricola è basata sulla pesca, l'Epiro mantiene comunque un esercito equilibrato sul modello alessandrino, composto da cavalleria, arcieri, peltasti, picchieri ed elefanti da guerra. Inoltre fanno largo uso di mercenari provenienti da tutto il mondo di lingua greca.

Con un'economia incentrata su una diversificata e sparsa agricoltura di base, la maggior parte del commercio dell'Epiro è condotto attraverso i suoi porti pescherecci sul mare Adriatico. Questi forniscono anche la base per le sue flotte e un mezzo per i suoi dignitari per viaggiare all'estero.

Governato dalla dinastia molossa Eàcide, i re di Epiro rivendicano la discendenza da Achille e Deidamia. Avendo stretti legami con la Macedonia, grazie al matrimonio della principessa Olimpia con Filippo II, l'Epiro prosperò sotto l'impero del loro figlio, Alessandro Magno. Durante le Guerre dei Diadochi (322-275 a.C.), il trono epirota fu rivendicato attraverso le manovre politiche di re Pirro con l'appoggio militare del Egitto tolemaico. Nel 281 a.C., sempre con il sostegno egiziano, Pirro è entrato in conflitto con Roma per aiutare la colonia greca di Taranto. Anche se maestro di tattica, le sue "vittorie di Pirro" sono già diventate sinonimo di successo con costi devastanti.

L'Epiro deve ora affrontare molte scelte, oltre il Mare Adriatico c'è Roma, la Macedonia ad est e Sparta sud. Saranno potenziali alleati o nemici da conquistare?

L'Epiro è una nazione di grandi comandanti e, come tale, i suoi generali e ammiragli godono di una maggiore aura di comando in battaglia. Come nazione più incentrata intorno alla vita del villaggio rispetto a quella di città, l'Epiro guadagna anche un aumento dei redditi degli insediamenti minori. Tuttavia, il loro passato controverso con gli stati e le colonie greche comporta gravi penalità per le relazioni diplomatiche con altre fazioni elleniche.

SPARTA:


"Disciplina, gloria, conquista"

Avendo orientato ogni aspetto della loro vita e della società verso la guerra, Sparta ha dominato il mondo greco e continua a produrre senza dubbio i migliori soldati del periodo ellenico. Addestrati e induriti nell'Agoghé e nella Krypteia spartani, i loro guerrieri e i loro leader sono l'incarnazione della disciplina militare e della virtù.

Composto dagli Spartiati (i cittadini), i Periokoi (una classe di liberi mercanti non-cittadini) e gli iloti (una classe di schiavi lavoratori agricoli), lo stato spartano era un efficiente, anche se brutale, macchina da guerra. Laddove gli schiavi di Atene consentivano ai cittadini di perseguire l'arte e la filosofia, gli schiavi e i non-cittadini di Sparta consentivano ai cittadini di perseguire la perfezione guerriera come soldati e campioni. Pochi hanno combattuto in punta di piedi con i Reali Spartani e pochi sono sopravvissuti per raccontarlo.

Dopo aver giocato un ruolo di primo piano nelle guerre persiane, comprese la mitica opposizione dei 300 alle Termopili, e dopo la vittoria in quella del Peloponneso, il potere e il dominio di Sparta cominciarono a scemare solo dopo la sconfitta nella battaglia di Leuttra, nel 371 a.C., durante il periodo successivo alla guerra di Corinto. Alla fine sono stati costretti a sottomettersi e ad aderire alla Lega di Corinto, sotto Filippo II di Macedonia, a seguito del massacro dell'assedio di Megalopoli nel 331 a.C..

Che strada prenderà ora Sparta è poco chiaro. Storicamente, divenne alleata di Roma durante le guerre puniche. Segurià questo percorso, o conquisterà gli antichi territori di Alessandro, recuperando il suo antico splendore, chi può dirlo?

Addestrate ad un livello di abilità marziale raggiunto da pochi altri, le truppe spartane sono ottimi guerrieri, e, grazie alla loro oppressione sul popolo ilota, soffrono meno il malcontento pubblico causato dalla schiavitù rispetto alle altre fazioni. Tuttavia, a causa della loro austerità laconica e del concentrarsi sulla formazione militare, Sparta beneficia meno delle risorse naturali.

SELEUCIDI:


"Tolleranza, diversità, forza"

Anche se alla fine abbracciano molti costumi orientali, i Seleucidi sono rinomati per la loro costruzione della città e ingegneria civile, guidando la colonizzazione greca e l'ellenizzazione. Dotati di un'esperta cavalleria, che include i catafratti, schermagliatori a cavallo ed elefanti da guerra, le armate seleucidi dispongono anche un solido nucleo di eccellente fanteria di lance e picche fornite dal crescente numero di coloni di lingua greca.

All'inizio della campagna, alcune misure di sicurezza sono una necessità di fronte alla continua minaccia dei loro vicini dell'Egitto Tolemaico e lo sconvolgimento fra le satrapie dei Seleucidi. Sempre opportunisti tuttavia, i re Seleucidi possono ancora ribaltare la situazione, portando gran parte dell'ex impero occidentale di Alessandro sotto la loro influenza.

Fondato da Seleuco Nicatore, o Seleuco il Vincitore, al suo culmine il vasto impero seleucide si estendeva dall'Anatolia occidentale ad al lontano Oriente fino al fiume Indo. Durante le turbolenze delle Guerre dei Successori, i Seleucidi furono in grado di rivendicare ed espandere l'impero orientale di Alessandro Magno, così come parte dell'Asia Minore.

Seleuco suggellò la sua vittoria finale nella battaglia di Ipso nel 301 a.C.. Mettendo in campo 500 elefanti da guerra, ottenuti attraverso negoziati di pace sul suo confine orientale con l'imperatore Maurya Chandragupta, le sue forze si sono dimostrate decisivi. Il territorio sotto il suo controllo conteneva una vasta gamma di sottoculture orientali, che rapidamente divennero ellenizzate dall'élite governante macedone e da una marea di coloni greci.

Nonostante una posizione a volte precaria in patria, i Seleucidi hanno ora intenzione di espandersi. Ma dove? Nell'Egitto Tolemaico? O al di là, verso l'ex impero occidentale di Alessandro in Grecia e Macedonia? Influenzato dall'assimilazione di culture orientali, i Seleucidi hanno scarsa tolleranza per il concetto e la pratica della schiavitù. Come società fortemente multiculturale, soffrono anche di meno di questioni di ordine pubblico derivanti da culture straniere che entrano sul loro territorio. In battaglia, i Seleucidi hanno accesso ad un roster di ampio respiro e quindi possono schierare armate e flotte capaci, equilibrate ed incredibilmente varie.
[Modificato da leonida.99 25/08/2013 09:54]
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Davanti al pozzo della morte:
L'imperatore vuole la terra di Sparta
arrendetevi e consegnate le terre
Leonida pensa:beh , questo è già successo...
leonida dice : e sei dicessi di no?
il romano : beh , Roma o morte!
Roma o morte!
Leonida prende fiato e pensa: questo è il momento , su questo volta il calcio glielo do da un altra parte!

Roma?no , questa è Spartaaaaaaaaaaaaaaaaa!
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