"Non ci sono più i TdG di una volta"

Come abbiamo analizzato più volte, è tipico della forma mentis di certi detrattori - specialmente di chi è stato tdG - tenersi costantemente aggiornato su quanto accade tra i testimoni.
Ne deriva una costante comparazione tra il passato particolare ("io facevo questo, io si che...") e il presente dei tdG, in costante evoluzione e miglioramento.
Lo scopo?
Da una parte esorcizzare quanto di positivo notano nel cambiamento, dall'altra l'annichilirsi dell'esperienza passata, considerata non nel suo contesto ma in maniera assoluta.
E così, se le ore dei pionieri diminuiscono, ciò suscita rabbia nel detrattore, il quale non accetta come oggi molti possano essere considerati pionieri con meno ore. Una 'quantificazione' del sacro servizio che scoperchia le reali motivazioni del loro servizio: un servizio all'epoca fatto a muso duro, senza gioia, solo per ambire al traguardo della "nomina".
Stesso ragionamento viene ad esempio elaborato quando si parla di servizio militare/servizio civile: "io mi son fatto 3 anni di carcere! Ora la passano liscia col servizio civile, non è giusto!". Implicitamente il messaggio è: "io ho pagato, dovete pagare tutti, altrimenti è un'ingiustizia".
Nulla consente loro di valutare le motivazioni del profondo cambiamento in relazione ai rapporti col servizio civile: ciò che conta è l'ego.
Ancora un altro esempio: la riduzione nelle ore di adunanze. Anche questo cambiamento è stato criticato dai detrattori, e anche qui emerge la motivazione egoistica - e alquanto infantile: "io mi facevo tre adunanze a settimana, tornavo trafelato da lavoro, e ora? Facile ora, non è giusto! Se fosse stato così sin da principio, mi sarei risparmiato - segue trafila di rimpianti - avrei impiegato il tempo facendo... - segue sequela di futilità e svaghi vari".
In sintesi, ai detrattori questi "alleggerimenti" dei carichi - che siano stabiliti a livello organizzativo (come la riduzione di ore di pionieri e adunanze), o che siano motivati da cambiamenti esterni nella gestione di aspetti che un tempo conducevano a compromesso e oggi non più (vedi l'ambito servizio civile), non piacciono: al detrattore non interessa ragionare sulle motivazioni.
Quando era tdG ha sempre visto con fatica il sacrificio, come fosse una sorta di scambio equo (la mia buona reputazione vale 70 ore e 1 anno di carcere, chi fa meno ore e non va in carcere merita minore considerazione), ignorando del tutto che le circostanze cambiano, e che è l'atteggiamento ciò che conta, non la quantità di "paga" che si offre a Dio.
Il tempo, infatti, ha dato loro torto, e li ha inariditi nel nulla spirituale, a invocare sacrifici maggiori per quelli che un tempo erano loro fratelli, e a disprezzarne i doni sinceri, questo perché un tempo per loro il sacrificio spirituale - non avendo motivazioni sincere - era percepito come una costrizione, una pena imposta, e non è mai stato un frutto del traboccare del loro cuore.
Lo dimostra il fatto che oggi stanno a spigolare su quante ore hanno 'perso', in confronto ad oggi.
Infantili è il termine che più gli si aggrada.