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Cosa ci dice Ebrei 12:22-23 ?

Ultimo Aggiornamento: 16/04/2013 20:24
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16/04/2013 09:28
 
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Cari amici TdG,
ultimamente i miei 3D vengono chiusi prima di arrivare alle solite 10000 pagine e non mi è mai possibile concludere il mio pensiero.
Volevo approfondire questo passo del NT prendento spunto da quello che ha detto Aquila al riguardo:

Si può dare una duplice lettura al passo di Ebrei 12:23, ma non una lettura dualista di stampo ellenistico.

1^ lettura: gli "spiriti dei giusti che sono stati resi perfetti" di Ebrei 12:23 sono i coeredi di Cristo nel loro complesso nella Gerusalemme Celeste ma l' espressione "spiriti dei giusti" va letta alla luce di 1 Cor. 15:44, Filipp. 3:21; 2 Cor. 5:1, 1 Pt. 3:18, 1 Gv. 3:2, non sono "spiriti disincarnati" che si sono separati dal soma ma l' espressione indica la vita spirituale o celeste, in spirito o con un corpo spirituale che è la stessa cosa;


Riporto il passo (CEI2008)
"Voi invece vi siete accostati al monte Sion, alla città del Dio vivente, alla Gerusalemme celeste e a migliaia di angeli, all'adunanza festosa, e all'assemblea dei primogeniti i cui nomi sono scritti nei cieli, al Dio giudice di tutti e agli spiriti dei giusti resi perfetti"
Se gli spiriti dei giusti, come dici tu, sono i sono i coeredi di Cristo, chi sono i primogeniti i cui nomo sono scritti nei cieli?

2^ lettura: non necessariamente, nel passo, si fa riferimento ai coeredi di Cristo già nella loro gloria celeste ma si può benissimo fari riferimento alla condizione spirituale dei coeredi medesimi già resi perfetti in senso spirituale, confronta Ebrei 10:14


Certo, ma qui Paolo sta parlando della Gerusalemme Celeste e se gli angeli e l'adunanza festosa stanno in cielo non vedo perchè gli spiriti dei giusti devono stare sulla terra.
16/04/2013 17:18
 
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Post: 67.472
Per la precisione se leggi il testo Paolo non dice che i primogeniti "sono" nei cieli, ma piuttosto che i "loro nomi sono scritti nei cieli", cioè è come se ci fossero, hanno per così dire un posto prenotato nei cieli, ma non ci sono ancora. La cosa è un po' differente perché Paolo in 1 Corinti 15 riguardo alla risurrezione dice: "ma ciascuno nel proprio ordine: Cristo la primizia, poi quelli che appartengono al Cristo durante la sua presenza". Dunque i primogeniti della risurrezione, gli unti, per Paolo non erano ancora in cielo poiché la risurrezione sarebbe avvenuta durante la parousia di Cristo, che era ancora avvenire quando egli scrive Ebrei.

Shalom
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Sijmadicandhapajiee, gente per cui le arti stan nei musei - Paolo Conte

FORUM TESTIMONI DI GEOVA
16/04/2013 17:43
 
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Re:
barnabino, 16/04/2013 17:18:

Per la precisione se leggi il testo Paolo non dice che i primogeniti "sono" nei cieli, ma piuttosto che i "loro nomi sono scritti nei cieli", cioè è come se ci fossero, hanno per così dire un posto prenotato nei cieli, ma non ci sono ancora. La cosa è un po' differente perché Paolo in 1 Corinti 15 riguardo alla risurrezione dice: "ma ciascuno nel proprio ordine: Cristo la primizia, poi quelli che appartengono al Cristo durante la sua presenza". Dunque i primogeniti della risurrezione, gli unti, per Paolo non erano ancora in cielo poiché la risurrezione sarebbe avvenuta durante la parousia di Cristo, che era ancora avvenire quando egli scrive Ebrei.

Shalom


Si, ma questo semmai vale per i primogeniti, non certo per spiriti dei giusti, che quindi non possono essere gli unti come dice Aquila.
Quindi chi sono?


[Modificato da VVRL 16/04/2013 17:43]
16/04/2013 18:29
 
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Caro VVRL,


Si, ma questo semmai vale per i primogeniti, non certo per spiriti dei giusti, che quindi non possono essere gli unti come dice Aquila



Secondo Paolo neppure i giusti primogeniti dei morti, i fratelli di Cristo, sono ancora in cielo ma ci sono solo i "loro nomi", ovvero la loro prospettiva di essere risorti come essere celesti, dunque è piuttosto evidente dal contesto immediato che questi pnèumasi dei giusti non si intendano i "giusti morti" in cielo, perché secondo Paolo i morti per accedere al cielo come esseri spirituali devono attendere la risurrezione.


Quindi chi sono?



Si tratta sempre di una visione futura della condizione dei redenti, Paolo sta guardando nel futuro in cui i cristiani si desteranno all'immortalità con corpi spirituali (1 Co 15,44) dato che la "città" di cui parla era ancora avvenire.

Dunque gli spiriti, cioè le vite spirituali dei giusti in cielo, sono quelle dei primogeniti, il cui nome è appunto già scritto in cielo a garanzia di una loro futura vita celeste. Il fatto che se ne parli cose se fosse al presente è una figura retorica molto comune nelle Scritture. Inoltre si parla di "semplici uomini" (non si parla di spiriti!) che sono "resi perfetti" cosa che secondo tutto il NT avverrà solamente alla resurrezione, durante la parousia di Cristo.

Shalom

PS. Tu hai espresso la tua opinione e noi la nostra, chiudo il 3D perché non siamo qui per disputare ma per esprimere opinioni, i forumisti decideranno quale delle due spiegazioni risulta più logica e coerente con le Scritture ed il pensiero di Paolo sulla risurrezione.
[Modificato da barnabino 16/04/2013 18:33]
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FORUM TESTIMONI DI GEOVA
16/04/2013 20:24
 
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Re:
Carissimo,

VVRL, 16/04/2013 09:28:

Cari amici TdG,
ultimamente i miei 3D vengono chiusi prima di arrivare alle solite 10000 pagine e non mi è mai possibile concludere il mio pensiero.
Volevo approfondire questo passo del NT prendento spunto da quello che ha detto Aquila al riguardo:

Si può dare una duplice lettura al passo di Ebrei 12:23, ma non una lettura dualista di stampo ellenistico.

1^ lettura: gli "spiriti dei giusti che sono stati resi perfetti" di Ebrei 12:23 sono i coeredi di Cristo nel loro complesso nella Gerusalemme Celeste ma l' espressione "spiriti dei giusti" va letta alla luce di 1 Cor. 15:44, Filipp. 3:21; 2 Cor. 5:1, 1 Pt. 3:18, 1 Gv. 3:2, non sono "spiriti disincarnati" che si sono separati dal soma ma l' espressione indica la vita spirituale o celeste, in spirito o con un corpo spirituale che è la stessa cosa;


Riporto il passo (CEI2008)
"Voi invece vi siete accostati al monte Sion, alla città del Dio vivente, alla Gerusalemme celeste e a migliaia di angeli, all'adunanza festosa, e all'assemblea dei primogeniti i cui nomi sono scritti nei cieli, al Dio giudice di tutti e agli spiriti dei giusti resi perfetti"
Se gli spiriti dei giusti, come dici tu, sono i sono i coeredi di Cristo, chi sono i primogeniti i cui nomo sono scritti nei cieli?




l' ekklesiai prototokon, ergo l' assemblea o congregazione dei primogeniti iscritti nei cieli sono sempre i coeredi di Cristo, visti nel loro complesso. Come ti è stato detto sapientemente da Barnabino, il loro nome è stato iscritto nei cieli e quindi essi non sono già nei cieli perchè, come giustamente ti è stato detto, il loro posto nella gloria celeste avverrà alla parousìa di Cristo, vedi 1 Cor. 15:23 e 1 Tess. 4:13-17, brano su cui tornerò...


VVRL, 16/04/2013 09:28:



2^ lettura: non necessariamente, nel passo, si fa riferimento ai coeredi di Cristo già nella loro gloria celeste ma si può benissimo fari riferimento alla condizione spirituale dei coeredi medesimi già resi perfetti in senso spirituale, confronta Ebrei 10:14


Certo, ma qui Paolo sta parlando della Gerusalemme Celeste e se gli angeli e l'adunanza festosa stanno in cielo non vedo perchè gli spiriti dei giusti devono stare sulla terra.



ma se ti abbiamo appena detto che l' ekklesìa dei primogeniti riguarda i coeredi di Cristo che però non stanno ancora in cielo, visto che lo saranno solo alla parousìa e non prima, perchè la cosa dovrebbe essere differente per gli "spiriti dei giusti", che sono sempre i coeredi di Cristo visti già nella loro vita spirituale?
La seconda lettura è solo una...lettura possibile, come ti ho detto e l' ho messa per seconda, ma non è da escludere perchè il testo greco dice letteralmente:
"kai pneumasi dikaion teteleiomenon", cioè e dire "e agli spiriti dei giusti perfetti", pertanto non è da escludere un collegamento con Ebrei 10:14 e con una condizione spirituale già esistente.
Ciò che conta è capire, a nostro parere, è che gli "spiriti dei giusti" non sono spiriti disincarnati che si sono separati dal corpo, dato che:
a) non si parla nel corpus paolino di nessun loro successivo ricongiungimento al corpo glorioso;
b) i coeredi di Cristo saranno per sempre col Signore alla parousìa e non prima e qui la Scrittura è tassativa:
"kai houtos pantote sun kurioi esometha", cioè a dire: "e così sempre col Signore saremo" (1 Tess. 4:17).
L' avverbio houtos, "così, in questo modo", posto all' inizio della frase, sta ad indicare che solo attraverso la risurrezione e non prima i coeredi di Cristo saranno in cielo e per sempre col Signore...

[SM=g1944981]
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