Dalle memorie di Publius Scipio
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Abbiamo appena lasciato il porto di Melite. Non vedevo l'ora di lasciare quell'isola maledetta. Dal giorno della sua conquista, anni fà, non è stata che un problema. Finalmente ho portato i miei uomini sulle navi e ci siamo imbarcati per le tanto agognate Baleari. L'ammiraglio Nero mi ha assicurato il supporto navale, quindi il tragitto, se Poseidone lo vorrà, sarà tranquillo.
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Secondo i calcoli del Capitano siamo al largo di Calaris. Questa mattina abbiamo avvistato una imponente flotta Cartaginese. Abbiamo fatto dietro front, non intendo ingaggiare uno scontro navale e rischiare di perdere buona parte dei miei uomini in seguito a qualche affondamento. Abbiamo saputo che la notizia era già stata segnalata e Roma dal governatore di Calaris, cosi attendiamo l'intervento di Nero. Non intendo rischiare più del dovuto.
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Ci sono voluti due anni prima che la notizia raggiungesse le flotte Romane nel nord africa e che questi trovassero e annientassero le forze navali cartaginesi che veleggiavano nei mari della Sardegna seminando problemi lungo tutti i villaggi dell'isola.
La battaglia è stata colossale e ha visto come era ovvio che fosse, le flotte Romane trionfare guidate da Poseidone in persona. Siamo tornati a veleggiare verso ovest, finalmente liberi da ogni minaccia.
Nel soggiorno a Calaris ho appreso che a Roma, lingue lunghe e biforcute continuano a remarmi contro. Quintus mi ha assicurato il suo sostegno, ma sono anni che non lo vedo e sono consapevole che a Roma la gloria di Iuventius mi sta seppellendo. Le sue conquiste lo hanno coperto di gloria, ma nessuno valuta il fatto che può disporre della quasi totalità delle forze militari romane. Quante migliaia di soldati hanno perso la vita sotto il comando dei suoi sottoposti? Le sue manovre spericolate atte solo a conquistare gloria e fama per se stesso sono costate a Roma migliaia di sesterzi, ma questo nessuno lo dice. A quanto pare i politici preferiscono bearsi delle conquiste e glorificare falsi eroi per unire le masse ed ottenerne il sostegno. Quando Palma sarà Romana, vorrò proprio vedere se a Roma avranno il coraggio di schifarsi delle enormi entrate che arriveranno, grazie alle MIE di conquiste.
Il mio timore è che alla morte di Quintus, Iuventius venga eletto a furor di popolo, o peggio, che prenda il potere sfruttando la forza dei suoi eserciti.
Spero che a Roma un bagliore di saggezza sia rimasto tra quei corrotti e inutili politici che pensano solo ai propri interessi.
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Siamo in vista di Palma. Un immenso spiegamento di navi Cartaginesi ne protegge il porto... Maledizione!
Evidentemente quei cani hanno concentrato tutte le loro forze rimanenti per ifendere l'unico porto che ancora gli rende qualcosa. Non possiamo tornare indietro, ma non possiamo assolutamente rischiare di avvicinarci all'isola senza prima liberarci delle difese.
Per fortuna Nero è a pochi giorni di navigazione da qui, almeno spero. Torneremo indietro a chiedere il suo supporto.
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Una parte delle navi Cartaginesi ci ha avvistato e ci sta seguendo. Speriamo che Poseidone sia dalla nostra, se dovessero raggiungerci perderemmo probabilmente metà delle truppe che trasportiamo.
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Nero ci ha avvistati e soccorsi. Ora stiamo tornando verso l'isola, con la nostra flotta che ci scorta. Cartaginesi, arriviamo!
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LA nostra flotta ha creato un varco. Mentre lo scontro imperversava ci siamo insinuati con le navi da sbarco e siamo riusciti con un'abile manovra a raggiungere la spiaggia. Appena messo piede sull'isola non ho potuto fare a meno di pensare "speriamo non sia un'altra prigione...".
Ci siamo addenttrati subito nell'entroterra, e dopo esserci raggruppati, abbiamo attraversato l'isola e siamo giunti in vista di Palma. Sono rimasto allibito nel vedere che la città è molto ben difesa. Non mi sarei mai aspettato che i Cartaginesi lasciassero cosi tanti uomini a difendere una posizione sperduta nel mare nostrum per di più difesa da buona parte della loro flotta. Che diamine di senso ha?!?
Comprendo il valore commerciale di questo posto, ma la flotta non era già sufficiente?
Ho un grande esercito con me, ma da una stima iniziale abbiamo saputo che in difesa ci eguagliano in numero, e sicuramente ci superano in esperienza. I miei uomini non combattono da più di dieci anni. Qui abbiamo davanti avversari degni di tale nome. Questi sono Cartaginesi, non Galli. Non sono una squallida e disorganizzata accozzaglia di contadini. Ho davanti un possente esercito formato da reduci e veterani, armati al meglio e per di più asserragliati in difesa nella città.
Spero che Marte possa ispirare le mie mosse e i miei uomini. L'esito di questo assedio potrebbe costarmi ben più caro della mia vita. Ne va del mio onore, ne va della gloria di Roma.
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Gli opliti Cartaginesi non tremano per noi, al contrario ci aspettano con ansia, inveendo contro di noi dalle mura della città... ma qui la terra brama sangue, e qualcuno dovrà saziarla...
[Modificato da Maximo Decimo Meridio 28/10/2013 21:47]
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Statisticamente, il 98% dei ragazzi nel mondo è ritenuto "Un Cesso" .
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A testimonianza di come l'impeto non può nulla contro le tecnologie all'avanguardia..
"L'arma fu adottata dall'esercito inglese nel 1889 ed ebbe il suo battesimo del fuoco nel 1894 nella guerra dei Matabele, una tribù Zulu insorta. In uno scontro, 50 uomini riuscirono a mettere in fuga 5000 guerrieri con solo 4 Maxim. Fu ben presto adottata da quasi tutte le forze militari europee e contribuì alla velocissima colonizzazione dell'Africa alla fine del XIX secolo."