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Culti e religione

Ultimo Aggiornamento: 11/02/2013 12:36
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04/02/2013 12:37
 
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A livello di gioco come inserite la religione?
Pensavo (sbagliando probabilmente, non sono sicuramente un massimo esperto degli scritti del Prof) che non esiste un vero e proprio "senso religioso" con culti di venerazione verso i Valar e templi in loro onore... Nel manuale del girsa invece viene dato per varie razze la presenza di "venerazione" di un qualche Valar... Io la intendo come un "lo rispettano in particolar modo" ma non con funzioni o culti... Un mio giocatore ieri però si è detto certo che i nani venerino Aule con tanto di culto al seguito..
Mi rimetto a voi, quindi...
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04/02/2013 13:03
 
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Tolkien nei suoi scritti principali si sofferma raramente sulla questione "religione".
Se ben ricordo nel Silmarillion si cita il tempio di Eru "(l'unico vero "dio" di Arda) a Numenor, e il suo abbattimento in favore di quello di Melkor.

Si dice anche dhe, dopo l'eccidio di Alqualonde, Osse pregò Ulmo di intervenire.

E se non sbaglio ,da qualche aparte di accenna anche alla venerazionedei Nani per Aule.


E in più punti gli efli "celebrano" o "invocano" Elbereth (Varda).

Un po' poco per determinare come sia organizzata la struttra religiosa nella TdM.


--
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04/02/2013 19:44
 
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Come ben dice Salk, il Prof dice poco riguardo la religione.

Possiamo interpretare la cosa secondo due punti di vista:

1 "Se non ha voluto specificare nulla significa effettivamente che una religione vera e propria, fatta di riti e sacerdoti, non esiste nella TdM."

2 "Come per tante altre questioni, forse Tolkien non ha desiderato specificare questo aspetto solo per mantenere un certo "distacco" dalla nostra visione moderna delle cose, oppure semplicemente perchè la visione religiosa non doveva interferire nello sviluppo della sua saga, o per chissà quale altro motivo: non significa però che i popoli della TdM non abbiano alcun tipo di religione o di superstizione rituale"

Non è da dimenticare poi che Tolkien è stato un fervente cattolico, e nel contempo che l'ispirazione mitica della TdM sono le saghe norrene, dove la sfera religiosa (sempre nel senso rituale, chiaramente) non è praticamente mai sfiorata.
La questione è spinosa, io credo, e difficilmente risolvibile.

Fino a qui l'interpretazione "critica" della faccenda, ora passerei alla questione "in game":
come per altri aspetti dell'ambientazione (politica, ordine pubblico, comunicazioni, urbanistica...), io, personalmente, credo che non sia un problema gestirli come meglio si crede, chiaramente senza stravolgere la coerenza della TdM.
Mi sono trovato più volte a descrivere un tempio all'interno di una città, un culto di Yavanna tra gli elfi, un rito iniziatico legato a Orome in una tribù di selvaggi, e così via...
Se sono funzionali alla trama, o alla resa "realistica" dell'avventura, ben venga. IMHO, chiaramente.

Frodo apprese che Grimbeorn il Vecchio, figlio di Beorn, era adesso il capo di molti Uomini robusti e valorosi, e che né un Orchetto né un lupo avrebbe osato metter piede nel suo paese...
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05/02/2013 14:27
 
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Credo che sull'argomento "Religione nel mondo di Tolkien" siano stati scritti articoli e saggi molti pertinenti ed interessanti.
Forse (e sottolineo forse) potresti torvare qualcosa su qualcuno dei vari numeri della rivista "Endore" (www.endore.it) ... vado a verificare.
Più tardi posterò la "mia visione" della religione nella Terra di Mezzo.

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Re:
Innanzitutto ringrazio Salkaner e Grimbeor per le loro risposte, di grande aiuto.
Admin-Geko, 05/02/2013 14:27:

Credo che sull'argomento "Religione nel mondo di Tolkien" siano stati scritti articoli e saggi molti pertinenti ed interessanti.
Forse (e sottolineo forse) potresti torvare qualcosa su qualcuno dei vari numeri della rivista "Endore" (www.endore.it) ... vado a verificare.
Più tardi posterò la "mia visione" della religione nella Terra di Mezzo.



Ho letto uno splendido articolo su endore 15 che mi ha dato lo spunto su come organizzare la mia visione di religione nella TdM. L'ho trovato veramente notevole.

Buttandola "in gioco" vi metto parte della prima bozza di un paio di righe che passerò ai miei compagni di gioco:

In generale
Per Uomini e in generale si rispettano i Valar e si onorano ma non vi è un culto inteso come funzioni o luoghi di preghiera. Per questo non esistono templi intesi come luoghi di culto. Non esiste quindi una religione organizzata come la Chiesa Papale, sostanzialmente. Esistono ordini monastici, che onorano uno specifico Valar. Quindi sono presenti chierici di Ulmo, ad esempio, ma è paragonabile ai nostri francescani (I francescani onorano San Francesco ma non è un dio). Ci sono poi feste e frangenti in cui si omaggiano i Valar per questo o quello.
Razze che sentono un qualcosa in più verso la religione sono:
Nani: Hanno una devozione molto sentita verso Aule, con feste dedicate a lui e monumenti eretti per lui.
Elfi: Hanno una venerazione per Varda, che viene spesso invocata e onorata ma il concetto di religione è diverso rispetto a quello degli uomini, più introspettivo.
Wose: Hanno un radicato senso religioso e di adorazione verso la Natura .
Altre razze non menzionate possono avere particolarità che potreste scoprire lungo l'avventura.

E' per ora una cosa molto spartana e abbozzata.

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05/02/2013 19:47
 
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a livello di gioco aggiungerei una componente generica di animismo e sciamanesimo, soprattutto nelle popolazioni meno avanzate culturalmente o nelle zone più isolate e rurali.

sono d'accordo non mi pare ci sia menzione di una "chiesa" strutturata.

comunque, riguardo ai templi, se c'era il tempio di Eru, e poi di Morgoth, con culto ad esso legato, ce ne saranno stati probabilmente anche altri in giro per Arda..
poi non dimentichiamo che la terra di mezzo è la nostra un po' prima.. quindi gli uomini costruiscono templi di ogni genere e specie fin dall'età della pietra.
stessa cosa per luoghi sacri,
è una costante in ogni popolazione avere qualcosa o qualche luogo "sacro" per qualche motivo.
Il senso religioso è una componenete ineliminabile soprattutto nell'uomo antico, qualunque popolazione o culutura esso appartenga, che poi si declini in superstizione o culto o semplice venerazione interiore.. dipende dal contesto.

In ogni caso pensiamo al rapporto diretto degli elfi almeno inizialmente con i Valar in Valinor.
la funzione sacra/sacerdotale coincide con l'autorità dei valar e di coloro a loro vicini, o che li hanno conosciuti, che ne estendono l'influenza e gli insegnamenti nel tempo.
Basta pensare a personaggi come Galadriel, l'autorità coincide con la sacralità.




[Modificato da Ashtarazor 05/02/2013 20:21]
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E' una questione annosa. E' vero anche che la timeline del signore degli Anelli (i tre libri, niente appendici) narra forse un anno e mezzo di vita dei protagonisti. Aggiungere la religione, anche narrativamente, non avrebbe fatto altro che complicare le cose.

Aggiungerei che nel 3018 ci sono forse due o tre comunita' umane veramente estese e relativamente benestanti, Minas Tirith, Dol Amroth, Erebor, immagino Linhir/Edhellond e Tolfalas, volendo esagerare anche Brea....laddove il resto della terza era sembra essere tratteggiato vagamente (Tolkien non aveva certo i moduli della ICE sottomano) come una landa poco abitata, relativamente povera, con un economia di sussistenza locale. Aggiungere passaggi interi su una chiesa sarebbe stata una "checkov gun". Se ce la metti, la devi usare!

Concordo poi sul fatto che la religione che permeava la Terra di Mezzo era lontana da forme troppo astratte e rituali, da formule e luoghi, e piu concreta (non dimentichiamo che nella terra di mezzo i Valar esistono davvero!). Tolkien sara' stato anche un fervente cattolico, ma non sono sicuro che approvasse al 100% la forma e la pompa magna della chiesa cattolica, lui con la sua passione per i tempi andati e le cose semplici!
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Mi fa piacere che il mio consiglio si sia rivelato utile.
Ad ogni modo il SociOssian ha ragione: la questione è annosa, io avrei tanto da scrivere in merito e forse da qualche parte esiste un vecchio topic in cui si è discusso proprio di questo argomento ... dovrei dare un'occhiata.

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Mi chiedevo poi, riguardo all' ardore cattolico di Tolkien e famiglia, quanto poi ne possa essere sopravvissuto alla stesura del SdA. Anche con l ' amore per le genti semplici , per la provvidenza, per gli umili che salvano i potenti (Sam regna) , il sacrificio, l' amore per le cose modeste, ben fatte, etc... non riesco a non pensare che Tolkien si sia smazzato la Prima Guerra Mondiale di persona, e che la seconda non debba averla particolarmente gradita. Quanta speranza, quanto pio sentimento, quanto puo' una fede nella provvidenza restare intatta dopo aver visto (e poi sentito di) tali orrori? Mischiamo il tutto al fatto che la religione dell' epoc dell' inghilterra del mito di Tolkien ancora aveva tantissimo delle credenze germaniche, in cui degli Dei si aveva paura ma non si pensava certo ad averci un dialogo (come nel Cristianesimo, che sia attraverso il clero come nella chiesa Romana, o diretto per i protestanti). Erano forze naturali, possenti, mutevoli di umore e spirito, onnipresenti, lesti all' ira e lenti al perdono, che giudicavano gli uomini (ed ignoravano, bene o male, le donne) in base al merito, alla loro aderenza alle norme sociali, alla fedelta' al clan, ed ai valori del clan stesso. Basterebbe leggersi l' introduzione di Tolkien a Beowulf, ma non solo la sua, per vedere che la buona vita non e' quella del penitente che disprezza l' esistenza mortale, le costrizioni e tentazioni della carne, in attesa della ricompensa eterna. E' piuttosto l' etica dell uomo che conosce il suo posto in societa', che sia di manovale, di thrall/schiavo, o di guerriero. Essere arditi in battaglia. Rispettare i fratelli in arme. Essere generosi col bottino e legare a se i seguaci con "doni di oro intrecciato", essere franchi e schietti nel parlare, si, ma anche essere svelti ed astuti nel pensare, essere piu furbi, piu saggi, piu decisi.

Un uomo del X secolo non si sarebbe mai fatto dire cosa e' giusto e cosa e' morale da un prete. Non avrebbe avuto ptempo per le intricate seghe mentali della scolastica che rendono il Nome della Rosa tanto interessante come lettura.

Per quanto credente, secondo me Tolkien era consapevole in qualche maniera che la religione cosi' come era diventata negli ultimi secoli avrebbe inutilmente complicato la vita dei suoi protagonisti. Troppo Mistero. Troppa forma. Troppi sacramenti e paramenti. Sarebbero stati un cazzotto in un occhio.

ne ha tenuto il messaggio di base (speranza, perseveranza, umilta', sacrificio) ma si e' liberato della forma esterna.

Come ho detto nel topic sulla magia, per me la magia clericale classica (alla D&D/Spell Law) non dovrebbe esistere. Niente resurrezioni. Niente preghiere. E' una linea che dovrebbe restare un po' sbavata tra arcano e spirituale, tra incantesimo e volonta', tra abilita' naturale e connessione con la musica di Arda (piuttosto che con i Valar, che della musica di Arda fanno parte).

Come Odino, Thor e Frey fanno ben poco per i loro fedeli (sono troppo occupati a viaggiare, ammazzare giganti di ghiaccio, copulare e bere idromele) pur restando ben informati su cio' che accade nella Terra di Mezzo (Midgardh) immagino che Manwe, Tulkas, Yavanna e soci siano piu' impegnati ad "esistere" che a donare un +20 alle MM al chierico che lanci "benedizione III".
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OT
ecco, colpa nostra. abbiamo evocato l'argomento, e si è dimesso il papa...
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Re: OT
Salkaner, 11/02/2013 12:23:

ecco, colpa nostra. abbiamo evocato l'argomento, e si è dimesso il papa...



Incredibile! E anche la regina dell' Olanda...sencondo me la storia e' piu' complessa.... [SM=g27836]
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