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USCITA ODIERNA 2013

Ultimo Aggiornamento: 31/12/2013 18:59
12/01/2013 16:37
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On the road again
Mentre mi avvio verso l'Appennino sotto un cielo grigio e sento i morsi del freddo (anche se siamo un pò sopra lo zero) penso che ogni anno che passa mi rende sempre più vulnerabile alle condizioni meteo e invidio chi vive in posti favoriti da ben altri climi. Penso anche che 25, 30 anni fà si riponeva la bici in cantina verso i primi di novembre e lì rimaneva sino alla primavera: inizio a capire il perché.
Filosofeggiando su queste amene banalità imbocco la prima salita di un giro classico, già descritto più volte, che scollinando più volte i primi contrafforti montuosi della provincia non si allontana mai troppo dalla città ma consente di togliere un pò di ruggine dalla gambe fuori allenamento. Alla fine saranno 100 km bei netti con 1.900 mt di dislivello distribuiti su sette salite di varia lunghezza e pendenza nelle quali il 24 e il 28 sono stati usati a profusione. Meno di 4 ore e 30' per una media non certo entusiasmante ma devo dire che ho affrontato le discese con estrema prudenza a causa dello stato disastroso delle strade che, in certi tratti, erano completamente ricoperte da una pellicola di fango alquanto insidiosa.
saluti
12/01/2013 18:47
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Siccome ho avuto impegni al mattino, ho optato per un'uscita pomeridiana almeno per muovere le gambe in vista del freddo e della neve previsti da domani.
Siccome il tempo è poco e le sensazioni non sono positive, opto per il classico giro del lago di Santa Croce.
Vado tranquillo, agile, e le gambe, infatti, sono pesanti; poi miglioreranno un po' verso la fine.
Rientro giusto con l'imbrunire, per 60 km e 400 m di dislivello e per una media di 26,8.
Le temperature non sono affatto invernali (minima 3°, massima 6°), ma sembra che da domani ci sia poco da scherzare.
[Modificato da MirkoBL 12/01/2013 18:47]

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Ciao Moro...

9/10/1963 - “Un sasso è caduto in un bicchiere colmo d’acqua e l’acqua è traboccata sulla tovaglia. Tutto qui. Solo che il bicchiere era alto centinaia di metri e il sasso grande come una montagna e di sotto, sulla tovaglia, stavano migliaia di creature umane che non potevano difendersi.” (D. Buzzati)
12/01/2013 19:18
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Il 1° San Fermo del 2013: una botta di fiducia che ci voleva proprio …

Sabato 12 gennaio 2013: ieri sera, mentre rientravo a casa dall’ufficio, ho chiamato Giuseppe, convinto di poterlo nuovamente incontrare oggi e invece … mi ha detto che doveva lavorare. L’ipotesi Pasta e Ganda salta, per un incontro a 3 con Pigi e Daniele in quel di Grumello del Monte alle 8,20. Mi alzo alle 6,20 ma me la prendo troppo comoda: faccio colazione con mia moglie [SM=g27998] , saluto mia figlia [SM=g27998] e così esco di casa solo alle 7,35 [SM=g27995] e riesco ad arrivare al luogo deputato per il rendez vous con quasi 2 minuti di ritardo. [SM=g27995] [SM=g27989] [SM=g27987] Trovo Pigi e subito dopo arriva Daniele che essendo giunto per primo ne aveva approfittato per un caffè. Una bella stretta di mano, l’augurio di buon anno e si parte chiacchierando e con Pigi che subito ci spara un paio di barzellette (il tema del giorno sono i Carabienieri).

Si sale subito, tanto il riscaldamento lo abbiamo già fatto ognuno per conto nostro per arrivare lì, ma Pigi subito inizia a lamentarsi perché ieri sera gli avevo proposto un bel San Fermo e lui la mena che non ce la fa, che non è giornata (poi abbiamo anche capito perché … [SM=g27987] [SM=g27987] [SM=g27987] ), che sarebbe meglio un giretto in Franciacorta … Io e Daniele ce ne abbiamo via e quando scolliniamo senza volerlo ci accordiamo per imporgli … affettuosamente si intede … il San Fermo, anche perché stando in basso c’è nebbia e di sicuro più freddo.
Iniziamo a scendere verso Credaro con prudenza visto lo stato della strada e alla rotonda mi impongo con un’altra “violenza” dicendo “Foresto”. Pigi ci prova a dire di no, ma basta ignorarlo e lui mi segue con Daniele. Fatti i 4 tornanti di via Tengattini veniamo ripagati perché le nuvole basse lasciano il posto ad un solettino ben augurante e piacevolmente tiepido: le mani e i piedi prima un po’ freddi ra stanno meglio e così affrontiamo anche le rampe che portano a Collepiano con una punta del 20% circa di tutto rispetto. Sono le mie strade, mi sono allenato qui questa settimana ed è sempre bello portarci gli amici.

Arriviamo alla chiesa di Collepiano, dove ci concediamo una breve sosta mangereccia. Pigi ci riprova a dire che non se la sente e che preferisce andare da solo in Franciacorta, ma in pratica non glielo permettiamo. Begli amici che siamo …
Scendiamo con attenzione ad Adrara San Martino, attraversiamo il paese e ricominciamo a salire: da lì sono 10 km esatti di salita che, fortunatamente, per buona parte sono oramai al sole. Salendo si sta benone e lascio Daniele più avanti per stare di supporto a Pigi che pian piano si convince che il giro è alla sua portata, basta andar su tranquilli e noi lo facciamo. Così tornante dopo tornante, ci ritroviamo a scollinare e a planare l’ultimo km in leggera discesa che ci conduce al valico. Avevo promesso caffè e caffè è stato, buono per giunta, con qualche chiacchiera con il simpatico barista. Poi, sul piazzale al sole, mangiamo qualcosa e indossiamo la mantellina per scendere ancora verso Villongo, dalla stessa parte da cui siamo saliti in quanto è il versante più soleggiato. I miei due soci in discesa si fanno un po’ aspettare, ma la loro compagnia vale molto di più. A Villongo risaliamo a Foresto Sparso e lì i due giovanni iniziano di nuovo a lamentarsi: entrambi vorrebbero evitare di salire al Colle San Giovanni, ma io sono il più vecchio e come tale ho diritto di decisione. Una piccola bugia “Sono solo 50 metri di dislivello” e via che me li tiro dietro, ma soprattutto Daniele arriva a scollinare finito. Altra pausetta per recuperare le forze e poi giù verso Zandobbio e Trescore e da lì a Gorlago, dove salutiamo Daniele che va dritto filato a Bergamo, mentre io e Pigi puntiamo verso casa sua. Un po’ di piana non mi farà certo male e così lo mollo a 4 km da casa per fare anche io rientro all’ovile: una doccia calda, un bel piatto di pastasciutta (pomodoro e olive), un po’ di verdura e una mela.

Dopo una settimana di allenamenti è arrivata la prima vera uscita con salite e, nonostante la media ridicola, sono soddisfatto di come è andata. Alla prossima … [SM=g28002]

Tempo: 5h 52'
Distanza: 127,0 km
Battiti: 130/168 bpm
Cadenza: // rpm
Velocità media: 21,7 km/h
Dislivello: 2.103 mt
Calorie: 2.870 kcal
Temperatura: min -3°C/media +1,6°C

Ciao e buone pedalate a tutti [SM=g27988] [SM=g27988] [SM=g27988]
18/01/2013 17:33
Post: 830
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La discussione piange...
[SM=g28000] [SM=g28000] [SM=g28000]

A parte Nicko che ha affrontato da vero orso siberiano le nevi della Brianza ( [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002] ), qui non scrive più nessuno.

Sarà forse colpa del meteo??? [SM=g27987] [SM=g27987]

Oggi finalmente sono riuscito a pedalare. L'ultima mia pedalata risale al 10/1.
Purtroppo tutta pianura, ma con la neve anche l'argine del Po diventa panoramico (per chi si deve accontentare [SM=g27994])

Distanza: 95km
Dislivello: 10m
Vel. media: 30,3km/h

Ciao a tutti......e buone pedalate!!!!
18/01/2013 17:55
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Re: La discussione piange...
pala69, 18/01/2013 17:33:

qui non scrive più nessuno.

Sarà forse colpa del meteo???




E che scrivo ?? Oggi in pausa pranzo 30 km in 55 minuti per provare le ruote nuove.

Ecco, facevo più bella figura a starmene zitto.



Jack
www.jack.135.it
18/01/2013 19:17
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Allora scrivo io: uscita pomeridiana approfittando dell'unica mezza giornata di sereno dell'ultima settimana.
Percorso: casa-Ponte nelle Alpi-Cavarzano-Bolzano (non Bozen, però)-Santa Giustina-Busche-casa per 70 km e 600 m di dislivello scarsi.
Media 26,4, temperatura tra 0 e 5°C, condizione fisica sempre ben lontana dall'accettabile.
Chissà che riesca anche domani mattina a fare un'uscita, visto che poi c'è possibilità di neve fino a lunedì.

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Ciao Moro...

9/10/1963 - “Un sasso è caduto in un bicchiere colmo d’acqua e l’acqua è traboccata sulla tovaglia. Tutto qui. Solo che il bicchiere era alto centinaia di metri e il sasso grande come una montagna e di sotto, sulla tovaglia, stavano migliaia di creature umane che non potevano difendersi.” (D. Buzzati)
18/01/2013 19:18
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Re: Re: La discussione piange...
Jack.ciclista, 18/01/2013 17:55:


E che scrivo ?? Oggi in pausa pranzo 30 km in 55 minuti per provare le ruote nuove.



Io i 30 di media me li sogno in questo periodo.

Ora che ci penso, me li sogno anche d'estate.
[Modificato da MirkoBL 18/01/2013 19:19]

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Ciao Moro...

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19/01/2013 15:22
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In ritardo ma è arrivata....

Speravo di passare indenne l'inverno ed invece... ecco che la fiacca stagionale è arrivata.
Questa mattina approfitto degli ultimi spiragli di sole prima dell'arrivo di una lunga perturbazione con pioggia e neve.
Il proposito iniziale era di fare 110km con 3000m d+. Ma le gambe e soprattutto la voglia di far fatica mi hanno tradito.
Parto con quasi mezzora di ritardo e già sulla prima salita inizio a faticare. La seconda arrivo a stento a chiuderla sopra gli 800m/h di VAM. Tra cava e metti di vestiti (in salita si suda ed in discesa si congela) perdo troppo tempo. La terza salita sono costretto ad interromperla a 3/4 e rientrare.
Anche se arrivo con ancora qualche energia residua, devo constatare che la forma di soltanto 15gg fa se ne è andata molto lontano.

Distanza: 87km
Dislivello: 1930m
Vel. media: 20,9km/h
La peggiore prestazione degli ultimi 12 mesi [SM=g28000] [SM=g28000] [SM=g28000]

Ciao a tutti
19/01/2013 17:23
Post: 2.817
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Non è che forse stai esagerando con i carichi, dato il periodo?

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Ciao Moro...

9/10/1963 - “Un sasso è caduto in un bicchiere colmo d’acqua e l’acqua è traboccata sulla tovaglia. Tutto qui. Solo che il bicchiere era alto centinaia di metri e il sasso grande come una montagna e di sotto, sulla tovaglia, stavano migliaia di creature umane che non potevano difendersi.” (D. Buzzati)
19/01/2013 17:30
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Allora portiamo avanti il tread.
Mattinata serena - con nuvole in avvicinamento da Sud che poi veleranno il cielo -, ma fresca (incontrerò temperature comprese tra -1 e 2°C).
Le gambe risentono dell'uscita di ieri e la condizione della scarsa attività ciclistica degli ultimi 3 mesi: faccio fatica a spingere il 50, non appena la strada accenna a salire il tutto è una sofferenza e perciò me ne vado tranquillo.
Decido che non è il caso di inserire salite, perciò faccio un percorso semplice fino a Castellavazzo per poi tornare indietro, accorciando il programma previsto all'origine.
Risultato: 60,20 km, 600 m scarsi di dislivello e media ridicola di 24,8 km/h.

Domani dovrebbe venire neve, per cui è altamente probabile l'uscita con le ciaspe sulle Prealpi.

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Ciao Moro...

9/10/1963 - “Un sasso è caduto in un bicchiere colmo d’acqua e l’acqua è traboccata sulla tovaglia. Tutto qui. Solo che il bicchiere era alto centinaia di metri e il sasso grande come una montagna e di sotto, sulla tovaglia, stavano migliaia di creature umane che non potevano difendersi.” (D. Buzzati)
19/01/2013 20:01
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19 gennaio
Stagione infame: io ho "buttato dentro" e meno male che riesco a corricchiare (oggi 16 km in mezzo alla neve ).

"Ha da passà 'a nuttata".

Saluti e massimo rispetto per chi sfida gelo neve e strade infami.
20/01/2013 08:42
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Re:
MirkoBL, 19/01/2013 17:30:

Allora portiamo avanti il tread. [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002]

...

Risultato: 60,20 km, 600 m scarsi di dislivello e media ridicola di 24,8 km/h.

Sarà anche una media ridicola, ma aspetta di leggere la mia delle ultime uscite ... magari avessi fatto 24,8 pure io, Mirko [SM=g27995]

...

Domani dovrebbe venire neve, per cui è altamente probabile l'uscita con le ciaspe sulle Prealpi. [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002]






Ciao e aspettiamo tempi migliori: qui vien giù acqua mista neve e oggi mi sa tanto che sarà una giornatina da pantofole e calduccio casalingo [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002]

Giorgio
20/01/2013 08:52
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Re: In ritardo ma è arrivata....
pala69, 19/01/2013 15:22:



Distanza: 87km
Dislivello: 1930m
Vel. media: 20,9km/h
La peggiore prestazione degli ultimi 12 mesi [SM=g28000] [SM=g28000] [SM=g28000]

Ciao a tutti




A parte che dubito che, con 1.930 mt di dislivello in 87 km, questa possa essere definita la "peggiore prestazione degli ultimi 12 mesi".
Nelle ultime uscite di cui hai postato il resoconto, Andrea sei andato come un missile, forse troppo e mantenere un livello di forma a lungo è impossibile per chi lo fa di mestiere, figuriamoci per noi che lo sport lo pratichiamo come passatempo.

Stai sereno. Quando ho iniziato ad andare in bici, gente che allora aveva esperienza mi diceva che prima di metterci le salite bisognava fare almeno 1.500 km di piana, con i rapporti agili. Ricordo tante uscite nelle quali tornavo a casa con cadenza media sopra i 95 e a volte anche sopra i 100 ... le gambe mi giravano ancora sotto la doccia [SM=g27987] [SM=g27987] [SM=g27987] , ma poi vedevo i risultati sulle salite (dopo un mese e mezzo) perchè riuscivo a tenere una cadenza di pedalata molto elevata.

Ora (forse) stiamo un pò cercando troppo la fatica dura e (forse) non rispettiamo i tempi e le tappe di adattamento del nostro fisico ... io per primo [SM=g27995] , ovviamente.

E' chiaro che poi è naturale che possa succedere di sentirsi stanchi, vuoti e senza forze anche a metà gennaio.

Ciao

Giorgio
20/01/2013 10:01
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Un Bellavista Tour come rimedio anti-stress …

Giovedì 17 gennaio 2013: ieri, purtroppo, mi son dovuto fare 6 ore e mezza di automobile per recarmi a Udine. Un viaggio non facile, quasi costantemente sotto la pioggia e nel rientro anche sotto la neve. Naturale aver accumulato tensione e stress, ma ieri sera quando sono andato a dormire pioveva a dirotto ed ho quasi accantonato le speranze di un’uscita. [SM=g28000] [SM=g28000] [SM=g28000] Un paio di volte mi sono alzato a sbirciare dalla finestra del bagno: niente, ancora pioggia. Mi alzo alle 6,20 (l’orario standard di mia moglie [SM=g27998] [SM=g27998] [SM=g27998] ) e facciamo colazione assieme. Non piove più, ma i propositi sportivi se ne sono andati, lasciando posto alla consapevolezza che l’ufficio mi attende per un’altra giornata di lavoro. Mentre mi lavo, però succede qualcosa … scatta la molla del “Si può fare” [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002] e decido di regalarmi un paio d’ore di libertà. [SM=g27988] [SM=g27989] [SM=g27998]

Alle 7,34 esco di casa e do il 1° colpo di pedale al mio King. Il torpore e quel minimo di pigrizia, quei momenti di indecisione che precedono quasi ogni uscita del mattino (soprattutto in inverno) vengono immediatamente premiati dal colpo di vita che mi regala l’aria freddina che sferza le guance. Attraverso il paese: macchine in coda agli incroci, lavoratori, studenti … sono fortunato a potermi godere queste due ore di svago in piena libertà. Con poco tempo a disposizione le alternative sono due: giro vallonato con Bergamsca e Franciacorta oppure Bellavista Tour restando più vicino a casa. Opto per quest’ultima soluzione e scollino lo strappo per 5 volte: le prime 4 dal classico versante di Adro e l’ultimo risalendo da Erbusco subito dopo esserci disceso.

La planata finale verso casa mi riporta a contatto con la realtà, ma mi sento molto meglio. L’effetto benefico di due ore di sport si fa già sentire e affrontare la giornata così è tutta un’altra cosa. [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002]

Tempo: 2h 05'
Distanza: 55,2 km
Battiti: 148/177 bpm
Cadenza: // rpm
Velocità media: 26,6 km/h
Dislivello: 507 mt
Calorie: 1.204 kcal
Temperatura: min -2°C/media -0,9°C

Ciao e buone pedalate a tutti [SM=g27988] [SM=g27988] [SM=g27988]
20/01/2013 10:45
Post: 4.802
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Mattinata di ferie per andare a rivedere i “miei” Colli Bergamaschi …

Venerdì 18 gennaio 2013: la decisione è maturata ieri sera, dopo aver preso visione delle pessime previsioni meteo, con l’imperativo di sfruttare al massimo il venerdì, unica giornata dal meteo decente. Così decido di lavorare da casa e di prendermi la mattinata di ferie. Sveglia standard alle 6,20. Colazione a ritmo di moviola, senza lo stress di dover fare le cose in fretta (quanto odio correre …). 4 chiacchiere con mia moglie e mia figlia, per uscire di casa solo alle 7,41. Ho percorso 7-800 metri, quando sul viale della circonvallazione mi sorpassa la Fiat Panda con le mie 2 ragazze a bordo che mi fanno “Ciao, ciao” con il finestrino abbassato. [SM=g27998] [SM=g27998] [SM=g27998] Bellissimo. Poi però arrivano rotonde, incroci, un vigile urbano e la bici, si sa, nel traffico è spesso più agile. Passo davanti e imbocco il sottopassaggio con un vantaggio incolmabile. Voglio ricambiare il saluto e l’augurio di buona giornata, così mi fermo davanti alla scuola di mia figlia per fare anche io il mio “Ciao, ciao”. Ancora più bello. [SM=g27998] [SM=g27998] [SM=g27998]

Riparto. Ora ho in testa la bici e l’allenamento che voglio fare. Un paio di preghiere per avere un supporto dall’alto e via tranquillo verso Palazzolo sull’Oglio fino a raggiungere, dopo circa 20 km di piana leggermente vallonata, Grumello del Monte. Sì, “del Monte” perché lì inizia la prima salita di giornata: il Gandosso che è la mia bestia nera, in quanto fatico sempre a trovare il ritmo. Nella seconda metà inizio a trovare la neve a bordo strada, l’aria è freddina e brucia nei polmoni quando sono costretto a respirare a bocca aperta.
Scollino. Un paio di colpi di tosse. Tiro su la cerniera e affronto con una fila esagerata di occhi aperti la discesa verso Credaro, gelida, in ombra e a rischio di ghiaccio … brrrrrr …

Sono giù. Tutto ok e giro subito a sinistra per risalire verso Foresto a cercare qualche raggio di sole, che puntualmente ritrovo, dopo un altro passaggio al gelo, nei 4 tornanti di via Tengattini. Prendo la strada alta (quella dove Maurino mi ha rubato un dei miei pochissimi Kom di Strava) e poi plano verso la chiesa, dove attacco le rampe dure che mi portano alla frazione di Collepiano. Fatico, ma il cuore risponde abbastanza bene: ieri forse era più reattivo, ma oggi la prospettiva è diversa. Scendo in mezzo al bosco, facendo attenzione al ghiaccio e mi ritrovo ad Adrara San Martino. Svolto a sinistra, attraverso il paese e ricomincio a salire verso i Colli di San Fermo. Superata anche Adrara San Rocco e la rampa infida successiva, provo a trovare un ritmo regolare, l’unico sostenibile in questa fase della stagione. La catena perennemente sul 34x24 o sul 34x26, le gambe agili, il cuore sotto controllo, la neve a bordo strada che man mano che salgo aumenta ed inizia ad impadronirsi dell’asfalto nei tratti in ombra. Sono le sensazioni che cercavo. Chissenefrega se salgo piano (ci sarà modo e tempo per fare meglio), chissenefrega se a metà strada tra il cartello dell’11° e 12° km un tizio in bici mi passa a velocità quasi doppia (provo a stare al suo passo per 300 metri e poi capisco che non è proprio il caso …). Pian, piano arrivo al cartello del 13° km e da lì in avanti la strada è completamente esposta al sole, mentre l’asfalto è sempre più coperto dalla neve evidentemente spostata anche dal vento. Dopo il cartello del 14° km, salgo su una striscia di asfalto pulito larga non più di 50-70 centimetri, ma con moltissima prudenza al punto che quando vedo scendere un’automobile mi fermo e metto il piede a terra per farla passare. Un po’ più complicato ripartire, proprio lì dove la pendenza raggiunge il suo massimo, ma memore delle avventure sul Seren del Grappa parto e al terzo tentativo la tacchetta fa “click” ed entra nel pedale. Scollino, senza nemmeno sapere con che tempo (è l’ultimo dei miei pensieri) e devo fare ancora molta attenzione alla strada coperta di neve prima di raggiungere il valico vero e proprio dove vado a prendermi un meritato caffè. [SM=g28002]

Al barista (quello di sabato scorso) chiedo info sulla discesa verso Grone, notoriamente fredda e non facile. Lui mi rassicura e allora indosso la mantellina e riparto scendendo in direzione della Val Cavallina. I primi 3 km sono ancora abbastanza al sole, gli altri 6 no … ma non va malissimo, nel senso che il freddo lo sopporto e tenendo la velocità ridottissima non rischio nulla.

Quando sono all’innesto della SS 42, mi fermo un attimo, tolgo la mantellina e riparto. Il sudore si è raffreddato sotto l’abbigliamento e mi serve proprio una bella salita come il Colle Gallo per tornare a riscaldare il vecchio diesel. Ovviamente, essendo da solo, prendo la variante di Trate che mi ha insegnato anni fa Giuseppe e che a me piace tantissimo. Pian piano (e con tanta fatica) arrivo in vetta al Colle Gallo. Brevissima pausa per mollare i liquidi in eccesso, mangiare un panino e scattare un paio di foto.
Poi giù in discesa verso Albino e la Val Seriana. Il primo tratto è di nuovo piuttosto freddo. Uso prudenza. Mi immedesimo nella parte di uno che deve trasportare uova o cristalleria. I freni vanno usati con dolcezza …
Arrivo a Dossello dove il sole torna ad illuminare la strada e lascio correre un po’ di più la bici. Ad Albino però, opto per passare da Nembro per sfruttare il versante della Val Seriana più soleggiato. Faccio la scelta giusta e ritrovo subito una temperatura più gradevole, anche se inizio ad essere visibilmente stanco.

Attarverso il fiume Serio e a Gavarno imbocco l’ultima salita del giorno: il facile Colle dei Pasta, che supero grazie all’esperienza e al fatto che salga a gradini. Poi giù verso Cenate Sopra e Trescore e da lì rientro con gli ultimi 30 km di più o meno piana. A 500 metri da casa, incrocio di nuovo la Panda di mia moglie [SM=g27998] che sta andando a prendere mia figlia [SM=g27998] a scuola. Che combinazione …
Sotto la doccia mi sento cotto a puntino, ma sono soddisfatto e pronto ad affrontare un pomeriggio di intenso lavoro. [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002]

Tempo: 5h 49'
Distanza: 130,7 km
Battiti: 144/172 bpm
Cadenza: // rpm
Velocità media: 22,5 km/h
Dislivello: 2.298 mt
Calorie: 3.209 kcal
Temperatura: min -5°C/media +1,0°C

Ciao e buone pedalate a tutti [SM=g27988] [SM=g27988] [SM=g27988]
20/01/2013 13:04
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Visto che ieri era prevista neve, ma forunatamente non è arrivata fino al tardo pomeriggio cosa decido di fare? nulla..
E' da 10 giorni che ho altri impegni e priorità quindi nonostante fosse Sabato, il vero giorno per i miei giri in bici, mi son "concesso" e quasi rubato 1 h e 1/2 per fare i rulli dalle 17.30..

Chiedo venia ai lombardi ma, sotto sotto, spero che continui il maltempo, così non ho almeno il rammarico di non uscire [SM=g28000]
20/01/2013 17:57
Post: 4.803
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Fritto misto: Bellavista con Maurino, Gandosso con Pigi e Franciacorta da solo …

Sabato 19 gennaio 2013: ieri Maurino mi aveva proposto un’uscita early morning assieme: un paio d’ore prima di recarsi (solo lui) al lavoro. Nonostante il mal di gambe mi abbia tenuto sveglio almeno fino alle 2 di notte, alle 5 mi alzo giusto qualche secondo prima che la sveglia suoni. Faccio colazione e mando l’sms di rito “Alle 6 esco”. L’Ok non tarda ad arrivare e così alle 6,03 mi allontano da casa ancora immersa nel buio della notte verso il rendez vous con il mio socio. [SM=g28002]

Lo incontro appena fuori dal paese. La solita stretta di mano. La mia raccomandazione a non esagerare visto il giro di ieri e la domanda “Dove sei andato ieri con il Capitano?”. Maurino ride, fa un po’ di scena misteriosa e con la mano davanti alla bocca mi dice “Bellavista Tour”: lo stesso giro che abbiamo in programma oggi … ma ci metto un po’ (i circuiti sono ancora freddi) a capire il vero senso. Il mio Kom (uno dei pochi) … ciao, ciao … frantumato, polverizzato … un minuto e dieci secondi di distacco (i dati lui non li conosce ancora, li ho visti dopo io quando glieli ho scaricati su Strava). [SM=g27994] [SM=g27987]
Saluti e baci, ma tanto è solo un modo per stare allegri e sapevo che il mio “primato” avrebbe retto solo fino ad un passaggio con il 50 “dei suoi”.

Raggiungiamo Adro e scolliniamo la prima volta con la catena sul 34, quasi (io no) rilassati. Scendiamo e facciamo un altro giro di giostra, appena un po’ più forte. Nel terzo capisco subito che Maurino vuol spingere e infatti perdo subito qualche metro per rientrare poco dopo … la scena si ripete fino a quando lui se ne va definitivamente e mi attende su in cima. Ok. Ora tranquilli ci facciamo ancora un giro, chiacchierando e poi giù verso casa, passando a salutare Angelo già al lavoro nel suo negozio.

Lasciato Maurino pedalo sereno verso Cologne: la tentazione del Monte Orfano mi sfiora, ma non la seguo. Chiamo invece Pigi che sta uscendo in Mtb e ci accordiamo per trovarci tra Telgate e Palosco. Così raggiungo Palazzolo sull’Oglio da strade poco battute e poi mi immetto sulla strada dove dovrebbe arrivare lui in senso contrario. Dopo una decina di minuti … eccolo, pinpantissimo con la sua Orbea infangata doc.
Giro la bici, ci salutiamo e puntiamo a Grumello, dove saliamo al Gandosso, ma da due strade diverse: Pigi su ciottolato e sterrato, io sul nastro d’asfalto. Ci ritroviamo alla chiesa posta a metà strada e da lì in avanti saliamo assieme. Le mie gambe dolgono e tenere un ritmo tranquillo non mi dispiace affatto. Arrivati in paese andiamo oltre per mostrare a Pigi la strada sterrata che conduce al Colle San Giovanni delle Formiche.
Dove finisce l’asfalto ci concediamo una breve pausa per mangiare e per guardare il paesaggio delle cave di Zandobbio da una prospettiva diversa dal solito. [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002]

Quando ripartiamo chendiamo di nuovo verso Grumello, ma passando dalla deviazione che sale alla chiesetta degli alpini … tanto per non farci mancare nulla. In fondo alla discesa, saluto Pigi che va a cercare altri sterrati, mentre io svolto a sinistra raggiungendo prima Sarnico e poi Clusane sul lago d’Iseo, per fare rientro dalla Franciacorta, passando da Torbiato e ovviamente … un’altra volta dal Bellavista.

Viste le previsioni meteo, nonostante il mal di gambe, direi che meglio di così non poteva andare. [SM=g28002]

Tempo: 5h 06'
Distanza: 123,2 km
Battiti: 124/168 bpm
Cadenza: // rpm
Velocità media: 24,1 km/h
Dislivello: 1.130 mt
Calorie: 2.141 kcal
Temperatura: min -2°C/media -0,3°C

Ciao e buone pedalate a tutti [SM=g27988] [SM=g27988] [SM=g27988]
20/01/2013 20:06
Post: 180
Registrato il: 19/04/2009
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Re: Fritto misto: Bellavista con Maurino, Gandosso con Pigi e Franciacorta da solo …
CiclistaperCaso@, 20/01/2013 17:57:


Sabato 19 gennaio 2013:
Quando ripartiamo chendiamo di nuovo verso Grumello, ma passando dalla deviazione che sale alla chiesetta degli alpini … tanto per non farci mancare nulla. In fondo alla discesa, saluto Pigi che va a cercare altri sterrati, mentre io svolto a sinistra raggiungendo prima Sarnico e poi Clusane sul lago d’Iseo, per fare rientro dalla Franciacorta, passando da Torbiato e ovviamente … un’altra volta dal Bellavista.




Ricerca di altri sterrati durata poco... un sentierino vicino a Chiuduno - fatto più a piedi che in sella [SM=g27995] - poi vicino a Montello attacco di emicrania [SM=g27996] e dritto a casa... pffff...
Vabbè...
Speriamo in sabato prossimo com anche Giuseppe!

Ciao a tutti!
21/01/2013 13:19
Post: 4.805
Registrato il: 07/02/2009
Utente Master
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Re: Re: Fritto misto: Bellavista con Maurino, Gandosso con Pigi e Franciacorta da solo …
b-baggjins, 20/01/2013 20:06:



Ricerca di altri sterrati durata poco... un sentierino vicino a Chiuduno - fatto più a piedi che in sella [SM=g27995] - poi vicino a Montello attacco di emicrania [SM=g27996] e dritto a casa... pffff...
Vabbè...
Speriamo in sabato prossimo com anche Giuseppe!

Ciao a tutti!




Porca miseria Pigi ... [SM=g27994] [SM=g27994] [SM=g27994]
Leggo solo ora !!!

Intendi dire "quel tipo di emicrania"?
Spero che il fatto di aver separato le nostre strade, essendo tu rimasto da solo, ciò non ti abbia creato grossi problemi nel rientro verso casa.

Ciao a alla prossima.

Giorgio
25/01/2013 16:20
Post: 2.823
Registrato il: 02/08/2007
Utente Veteran
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Ho approfittato della bella mattinata e sono riuscito finalmente ad allungare il chilometraggio: 80 km e 700 m di dislivello in poco più di 3 ore, andata e ritorno per/da Vittorio Veneto via Fadalto. La condizione in salita è sempre carente ed ho cercato di prendere il Fadalto con calma senza salire oltre 160 battiti. Alla fine, tutto sommato, le gambe non hanno reagito male, ma bisogna migliorare molto per tornare a sembrare un ciclista decente.

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Ciao Moro...

9/10/1963 - “Un sasso è caduto in un bicchiere colmo d’acqua e l’acqua è traboccata sulla tovaglia. Tutto qui. Solo che il bicchiere era alto centinaia di metri e il sasso grande come una montagna e di sotto, sulla tovaglia, stavano migliaia di creature umane che non potevano difendersi.” (D. Buzzati)
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