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USCITA ODIERNA 2013

Ultimo Aggiornamento: 31/12/2013 18:59
12/04/2013 14:19
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Mattinata di ciclo-ferie con un classico: il giro dei 5 colli Bergamaschi …

Mercoledì 10 aprile 2013: le previsioni meteo di ieri davano per mercoledì una giornata che forse potremmo definire il primo giorno di primavera. Ho chiesto la mattinata di ferie e l’intenzione era di fare un bel lungo, ma quando sono andato a dormire stava ancora piovendo forte e così ho deciso di prendermela con calma evitando levatacce assurde. Mi alzo qualche minuto prima delle 7 e in clima vacanziero scendo a fare colazione. Guardo fuori e c’è da aver paura: la nebbia è fitta come fossimo a gennaio. Tanto vale fare con calma e sperare che si alzi, anche perché le prime sensazioni non sono un granchè: ho ancora mal di gambe. Mi preparo e, chiacchierando, bevo il caffè in compagnia di mia moglie.

Poi finalmente, alle 8,05 esco di casa. La testa è libera da cattivi pensieri, posso regalarmi 6 ore di bici … forse anche 7 (che poi il tempo per lavorare lo si trova sempre …) e inizio a pedalare con la voglia di sentire meno il mal di gambe e di stare meglio. Bastano 4 km e la nebbia sparisce per lasciar posto ad un sole meraviglioso e già mi sento meglio. Non sono ancora sicuro del percorso, vorrei fare un pò di km e un po’ di dislivello, ma bisogna vedere come va. E allora il banco di prova è la solita salita ai Colli di San Fermo: 13,4 km e 885 mt di dislivello bastano sempre a far capire che giornata è e quali possibilità si hanno. Salgo senza mai esagerare, punto alla regolarità anche perché voglio che questa uscita sia un buon allenamento per domenica dove vorremmo fare 200 km e un po’ di salite. Scollino in 58 minuti esatti: l’anno scorso di questi tempi ci mettevo 5 minuti in meno, ma non importa. In alto fa freschino: mangio una barretta, indosso la mantellina e scendo verso Grone e la Val Cavallina gustandomi la discesa e la bella giornata di sole con il Colle Gallo e il Passo di Ganda che oramai sono entrati nel mio mirino.

Prima di immettermi sulla SS 42, la mantellina è già nella tasca della maglietta e dopo meno di un km, alla rotonda di Casazza, svolto a sinistra lasciando il traffico e dirigendomi verso il Colle Gallo che, naturalmente, affronto dalla strada che preferisco: la deviazione di Trate con lastricato bergamasco (simile al pavè fiammingo) e pendenze da Chapel Muur. Non c’è un ciclista in giro … peccato, quattro chiacchiere le faccio sempre volentieri e intanto il sole inizia a fare il suo sporco lavoro scaldando l’aria.
Quando arrivo a scollinare ai 763 mt di quota del Colle Gallo mi concedo una breve pausa, per gustarmi l’aria di primavera e l’assenza di fretta che oggi mi porto dietro. Poi scendo in Valle del Lujo fino a Fiobbio dove, al semaforo, svolto a destra per salire prima lo strappo che mi riporta a Vallalta e poi il dentino per il Colle Sfanino che da questo lato è ben poca cosa. Scendo a Cene e raggiungo Gazzaniga dalla strada poco scarsamente trafficata che percorre il lato destro risalendo la Val Seriana. Entro nel centro del paese e inizio la terza salita proprio quando l’odometro mi dice che finora ho percorso 68,5 km.

La salita al Passo di Ganda non è mai da prednere sotto gamba (fa quasi rima …). Sono 9,3 km e poco meno di 700 metri di dislivello: pendenze interessanti all’inizio, poi l’illusione di avercela fatta ad Orezzo e infine gli ultimi 3 km che fanno sudare non poco. Salgo sereno e mi godo la vista dei fiori a bordo strada: dai che arriva la primavera !!! Nell’ultimo tratto trovo ancora un po’ di neve ai lati nei tratti in ombra o coperti dal bosco. Nel complesso una salita che amo molto e che regala sempre soddisfazioni. Quando scollino mi fermo per una breve pausa mangereccia e mi pappo un panino con la nutella. Riparto con indosso la matellina. Raggiungo Selvino e scendo verso Rigosa. Oltrepassato il paese mi fermo in coincidenza del bivio per Sambusita in località Molino: tolgo la mantellina e torno a salire. Da qua al Valico di Salmezza sono poco più di 5 km con pendenza media quasi del 10%: la classica salita che se in un punto spiana pensi subito “Poi questa me la fa pagare”. Passo davanti alla chiesa in un tratto di recupero, poi altre rampe e arrivo al bivio con la strada che proviene da Miragolo. Svolto a sinistra e mi infilo nel bosco: nel primo tratto duro trovo un signore che sta tagliando dei rami e mi incita. Lo ringrazio. Poi, prima del bivio per il santuario del Perello la strada concede altri 200 metri di tregua … prima dell’ultima sfida sulle rampe che mi portano con non poca fatica a scollinare il Valico di Salmezza. Guardo il Garmin: 2.950 metri di dislivello raggiunti … sono quasi alla fine delle fatiche. Dopo una sosta lampo per lasciare i liquidi in eccesso, scendo a Selvino dove riempio la borraccia alla fontana di fronte al Marcellino e poi giù verso Nembro a godersi la discesa.

Attraverso il fiume Serio sulla ciclabile e salgo verso l’ultima formalità: il facile Colle dei Pasta. Quando arrivo a scollinare, mi fermo ancora per mangiare un panino alla marmellata. Lo sto terminando quando vedo venirmi incontro un giovane ciclista baldanzoso in calzoncini e maglietta a manica corta: è Bruno (e chi altri …) che è salito da Cenate. Ci salutiamo … non ci vedevamo da una vita e per fare quattro chiacchiere, visto che lui va a casa, gli chiedo di accompagnarmi fino a Gorlago. Lui acconsente e così (per non fare brutta figura) mi tocca impegnarmi quando oramai pensavo di spassarmela pedalando tranquillamente.

A Gorlago un’altra stretta di mano e ci separiamo. Io rientro a casa da Chiuduno e Palazzolo con altri 24 km circa di sola pianura. Che dire ancora: un bel giro, un classico con 5 belle salite che per fortuna ho fatto in una giornata dal meteo ottimo, quello che fa davvero venire voglia di salire in bici e fare fatica. [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002]

Tempo: 6h 39'
Distanza: 150,9 km
Battiti: 131/166 bpm
Cadenza: // rpm
Velocità media: 22,7 km/h
Dislivello: 3.128 mt
Calorie: 3.147 kcal
Temperatura: min +2°C/media +11,6°C

Ciao e buone pedalate a tutti [SM=g27988] [SM=g27988] [SM=g27988]
12/04/2013 14:20
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Uno scarico tranquillo in Franciacorta e poi al lavoro …

Giovedì 11 aprile 2013: dopo un giro impegnativo l’ideale è far girare le gambe senza affaticarle troppo per favorire il recupero. Non ho messo la sveglia e quando mi si aprono gli occhi decido di scendere a fare colazione.

Alle 6,40 esco di casa e sul percorso non ho grossi dubbi: devo pedalare tranquillo e la Franciacorta è la zona ideale. Qualche su e giù dolce, paesaggi piacevoli, vista del lago ed altro ancora.
Il cuore oggi non sale, ma è più una questione di testa che fisica e io lo lascio riposare.

Alle fine poco più di 2 ore spensierate che, spero, mi abbiano fatto bene. [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002]

Tempo: 2h 15'
Distanza: 60,7 km
Battiti: 117/152 bpm
Cadenza: // rpm
Velocità media: 26,9 km/h
Dislivello: 336 mt
Calorie: 815 kcal
Temperatura: min +5°C/media +6,7°C

Ciao e buone pedalate a tutti [SM=g27988] [SM=g27988] [SM=g27988]
13/04/2013 17:07
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Sabato 13 aprile
La prima vera mattina primaverile. Esco quindi in pantaloncini ma ben coperto sopra. Punto verso Sarnico, passo dall'altra parte del lago e mi dirigo verso Clusane. Qui giro a destra verso Colombaro e tra qualche su e giù a fianco della collina arrivo ad Adro, svolto a sin. per Torbiato e salgo al Bellavista tanto caro a Giorgio-Cpc e Maurino.
Breve sosta davanti a Villa Lechi, poi proseguo lungo la strada collinare fino ad incrociare la statale al semaforo. Qui attraverso e mi infilo nella strada di campagna di fronte che passando sotto l'autostrada mi porta direttamente a Rovato. Mi infilo di nuovo in viuzze strette ai bordi del Monte Orfano ed esco a Coccaglio da dove mi sposto a destra verso la tranquilla strada che porta a Cologne... disturba solo la vista di quella villa-castello kitschissima... [SM=g27987]
Mi torna alla mente lo strappo che porta ai ripetitori e allora ci penso su un attimo... poi all'altezza della deviazione decido e mi infilo pure qui! Non l'avessi mai fatto... [SM=g27987]
Scherzi a parte è stata durissima, probabilmente più dell'altra volta non foss'altro perchè ero a fine stagione e super-allenato, mentre oggi sono in cerca della forma estiva.
Il muro iniziale mi ha fatto un po' temere anche perchè cominciavo a sentire la stanchezza dei km. percorsi, ma ho tenuto duro e una volta superato ho mantenuto una cadenza senza sussulti fino alla fine... per non arrivare su stremato! [SM=g27987]
Fortuna che questa salita non è vicino a casa mia, così avrò sempre un buon motivo per farla molto raramente.. [SM=g27987]
Il mio computer mi dava costantemente tra i 5 e i 6 km orari... di fatto devo aver impiegato 25 minuti ca. dall'imbocco della via fino al cancello dei ripetitori. Mi sembrano un po' tanti per 2-2,5 km. ma questa è la realtà!!! [SM=g27987]
Discesa con i freni tirati (faticoso pure scendere!) e con le energie rimaste mi armo ancora di volontà perchè mi aspettano ancora una trentina di km. fino a casa.
82 km. in 3h 45'
[Modificato da pandicko 13/04/2013 17:08]
13/04/2013 18:30
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Resistere alla tentazione aspettando domenica …

Sabato 13 aprile 2013: finalmente è arrivato il 1° fine settimana di primavera e mi trovo nella condizione di fare un’uscita al risparmio per non rischiare di restare senza benzina la domenica. Proprio così … spesso mi accade di forzare al sabato e in genere non mi risparmio, in quanto mi dico sempre “La domenica ci sono meno ore a disposizione e a stringere i denti per 4 ore ci reisco anche con il mal di gambe”. Ma questo fine settimana le parti si invertono: il lungo di preparazione alla rando di fine mese lo facciamo di domenica e allora oggi l’uscita al risparmio è l’unità soluzione possibile. Peccato, perché le previsioni meteo danno una giornata meravigliosa.

In questo clima mi alzo dal letto dopo le 7. Pigro e lento come non mai faccio colazione e mi preparo. Caffè mentre mia figlia esce di casa per andare a scuola e alle 8,06 finalmente anche io abbandono l’ovile.
La catena sul 34x17, le gambe girano agile cercando di non faticare più di tanto: è una bella giornata di primavera, la prima forse così e cerco di godermela non pensando che altre volte (sabato scorso per non andare troppo in là), con meteo molto più sfavorevole a quest’ora pedalavo già da più di 3 ore e magari avevo pure in tasca 2 belle salite.

Vado verso la Franciacorta e a Bornato, complice il treno e le sbarre abbassate, incontro 2 pensionati con i quali attacco subito bottone. Sono simpatici e allora chiedo loro il permesso di fargli da gregario, tanto vanno sul lago d’Iseo. Ogni tanto mi scappa una pedalata di troppo e il più anziano dei due (un over 70, ma portati benissimo) tende a perdere la ruota … basta rallentare e lui rientra subito, magari sbuffando, ma si vede che è uno con la passione dentro. Giunti a Iseo bordeggiamo il lago fino a Sarnico e poi su lungo la sponda bergamasca fino a Tavernola. Lì io saluto i miei soci per andare a fare almeno una salitella e svolto a sinistra in direzione di Vigolo. Supero la prima rampa spingendo il 50 e raggiungendo un altro ciclista … lo passo al volo, poi mi torna quel poco di senno che dovrei avere e rallentodicendogli “Dai che andiamo su insieme”. Soliti “Sì ma tu, no ma io …” e lo convinco, così ho un motivo in più per non fare il matto. L’amico si chiama Armando ed ha 9 anni in più di me, ma fisicamente non li dimostra, anzi … E’ solo un po’ indietro con la preparazione … e chi non lo è quest’anno con tutta la pioggia e il freddo che ci siamo sorbiti?

Saliamo assieme fino a Vigolo, dove svoltiamo a destra per raggiungere dopo altri 6 km circa Parzanica. La vista del lago là sotto è sempre incantevole, soprattutto con una giornata di sole come oggi e il Monte Guglielmo innevato è lì di fronte a noi … sembra di poterlo toccare con un dito. La compagnia di Armando si rivela molto piacevole e le chiacchiere non si risparmiano. Giunti a Parzanica, dobbiamo tornare indietro dalla stessa strada perché la diretta verso il lago è chiusa. Poco male.

Quando siamo di nuovo sul lago, mi metto davanti ancora a fare il gregario cercando di tenere un ritmo regolare e guido Armando fino a casa sua, a Nigoline nel cuore della Franciacorta. Quando lo saluto mi resta solo la formalità di uno strappetto per arrivare ad Adro e poi la planata finale verso casa.

Ed ora aspettiamo domani … [SM=g28002] [SM=g28004] [SM=g27989] [SM=g27990]

Tempo: 4h 36'
Distanza: 111,0 km
Battiti: 113/161 bpm
Cadenza: // rpm
Velocità media: 24,1 km/h
Dislivello: 958 mt
Calorie: 1.481 kcal
Temperatura: min +9°C/media +15,3°C

Ciao e buone pedalate a tutti [SM=g27988] [SM=g27988] [SM=g27988]
13/04/2013 18:34
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Re: Sabato 13 aprile
pandicko, 13/04/2013 17:07:



...

Mi torna alla mente lo strappo che porta ai ripetitori e allora ci penso su un attimo... poi all'altezza della deviazione decido e mi infilo pure qui! Non l'avessi mai fatto... [SM=g27987]
Scherzi a parte è stata durissima, probabilmente più dell'altra volta non foss'altro perchè ero a fine stagione e super-allenato, mentre oggi sono in cerca della forma estiva.
Il muro iniziale mi ha fatto un po' temere anche perchè cominciavo a sentire la stanchezza dei km. percorsi, ma ho tenuto duro e una volta superato ho mantenuto una cadenza senza sussulti fino alla fine... per non arrivare su stremato! [SM=g27987]
Fortuna che questa salita non è vicino a casa mia, così avrò sempre un buon motivo per farla molto raramente.. [SM=g27987]

...





Quella della fortuna perchè la salita al Monte Orfano non è viocina a casa tua, Diego è troppo bella !!!
Grande, grande, grande [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002]

Non molti ci salgono e non molti alla fine di un giro, quando si inizia ad essere già paghi e stanchi. Bravo.

Il tempo che ci hai messo non conta, l'importante è che sei arrivato su fino al ripetitore.

Ciao

Giorgio


13/04/2013 20:53
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13 Aprile
Ottima pedalata stamattina, in una giornata veramente eccezionale per il meteo!
In compagnia di Andrea e Alfio, oltre che per un buon tratto di Gabriele e di Stefano, abbiamo raggiunto a buon ritmo l'Alta Valle Seriana, faticando un po' soprattutto a causa del vento. Qualche schermaglia lungo la salita di Valgoglio, percorsa a buona andatura e con grandissima fatica del sottoscritto, prima di ricompattarci tutti in cima. Ritorniamo a valle, ma ben presto torniamo a salire alla volta di Valcanale, lungo una salita a strappi, anche piuttosto impegnativi nella prima parte, fino alla rampa bella tosta che dal "centro" del paese d'arrivo porta al laghetto. Molto bello l'ambiente, con le vette innevate (su tutte l'Arera), i pascoli risplendenti e un gran sole. Durante la discesa deviazione verso la frazione di Bani, per ripercorrere a distanza di anni quel 1,5 Km piuttosto impegnativo: provo a forzare, con grandissima fatica, ma il risultato non è nemmeno così pessimo. Carichiamo l'acqua in questa frazioncina semi-sperduta e, dopo aver scartato la minacciosa salita di Parre (con lo strappo micidiale che avevo in mente), ci ributtiamo verso valle, puntando dritti verso Gazzaniga. Purtroppo il vento è già girato e così ce lo ribecchiamo contrario, ma sono soprattutto Alfio e Andrea a pagarne le conseguenze, dato che sono loro a dettare gran ritmo davanti. Io mi limito a un forcing poco prima di Casnigo, giusto sul breve falsopiano in salita, tanto per dare un'altra bella regolata alle gambe, oggi già sofferenti fin da subito (e non ho ancora capito perché). Attacchiamo così la salita di Orezzo, ormai piuttosto provati e con una temperatura sempre più calda; il diverso allenamento a questo punto emerge e Alfio se ne va con grande facilità senza forzare, mentre io e Andrea arranchiamo un po' di più, chiudendo comunque ancora dignitosamente. Un ultimo riposo, la discesa e i saluti, prima di tornare verso casa e chiudere con 89 Km e 1560m di dislivello (media 25,2 Km/h).
Alfio è in gran forma e mi farà penare moltissimo quest'anno nel Trofeo dello Scalatore! Anzi, so già che almeno nelle prime tappe sarà quasi ingiocabile per me. Andrea in costante miglioramento, con nel mirino soprattutto alcune durissime granfondo a fine primavera. Gabriele sempre un fulmine, per quanto oggi si sia limitato a farci compagnia fino a Valcanale dato che domani ha la prima granfondo della stagione: fatto sta che un bel po' di chilometri se li è fatti anche oggi, e non proprio passeggiando (anche se lui, effettivamente, sembrava passeggiasse). Stefano, che ci ha fatto compagnia per un tratto, era in MTB e con una spalla malconcia, ma è il solito cagnaccio che non molla mai. Insomma, una bella mattinata di sana fatica!

Giorgio
13/04/2013 21:05
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val Lecca
Piacenza, Bettola, Farini, Groppallo, Riovalle (fontana), Selva, Bruzzi, Boccolo Noce, Montereggio Pione, Cremadasca, Tiglio, Santa Giustina, Cornolo, Casa Murata, Fontanachiosa, PonteCeno, Anzola, Casalporino, Selva, Ferriere, Centenaro, BoscoNure, Farini, Bettola, Carmiano, Mansano, Acquesio, Veano, Ancarano, Piacenza.
E' il "Classico della Val Lecca" con qualche variante. Un consiglio per tutti i forumisti (in particolare per quelli orbitanti in zona o che non odiano i trasferimenti in macchina): FATELO !!! Lasciate la macchina a Farini e pedalate per circa 110 km a ritroso nel tempo. Oggi avrò incontrato 10 macchine. Il tratto che va da Pione a Anzola risalendo la val Lecca è mistico, successivamente c'è una signora salita (il Tomarlo) che soddisfa i garretti più esigenti. Nel tratto finale, quando si superano i 1.400 mt e si è rivolti a nord ho pedalato tra due pareti di neve di quasi 2 mt. Mi piacerebbe davvero leggere un resoconto di qualche amico su questo percorso.
Chiudo con 195 km con 3.580 mt+ per poco più di 8 ore in sella.
buonanotte
13/04/2013 22:20
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Le ottimistiche previsioni mi avevano indotto verso l’abbigliamento estivo, ed invece della primavera nemmeno l’ombra: questo il Pian del Cansiglio (circa 1000m slm) di metà Aprile !

Per fortuna le temperature non erano polari (8 °C) ed ho evitato di trasformare la gita in un’Odissea d’altri tempi, cosa di cui non ne avvertivo minimamente il bisogno.


Jack
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14/04/2013 15:23
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Re: val Lecca
oldscat, 13/04/2013 21:05:

Piacenza, Bettola, Farini, Groppallo, Riovalle (fontana), Selva, Bruzzi, Boccolo Noce, Montereggio Pione, Cremadasca, Tiglio, Santa Giustina, Cornolo, Casa Murata, Fontanachiosa, PonteCeno, Anzola, Casalporino, Selva, Ferriere, Centenaro, BoscoNure, Farini, Bettola, Carmiano, Mansano, Acquesio, Veano, Ancarano, Piacenza.
E' il "Classico della Val Lecca" con qualche variante. Un consiglio per tutti i forumisti (in particolare per quelli orbitanti in zona o che non odiano i trasferimenti in macchina): FATELO !!! Lasciate la macchina a Farini e pedalate per circa 110 km a ritroso nel tempo. Oggi avrò incontrato 10 macchine. Il tratto che va da Pione a Anzola risalendo la val Lecca è mistico, successivamente c'è una signora salita (il Tomarlo) che soddisfa i garretti più esigenti. Nel tratto finale, quando si superano i 1.400 mt e si è rivolti a nord ho pedalato tra due pareti di neve di quasi 2 mt. Mi piacerebbe davvero leggere un resoconto di qualche amico su questo percorso.
Chiudo con 195 km con 3.580 mt+ per poco più di 8 ore in sella.
buonanotte



Azz... che giro! [SM=g28002] Una piccola parte la conosco: sul Tomarlo ci ero passato due anni fa con Pierole, arrivando dal passo del Chiodo, gran bei posti!! [SM=g27998] anche se in realtà mi manca il versante che hai fatto tu, quello da Ponte Ceno, giusto? . Il resto mi è ignoto, per me rimane un po' fuori portata ciclistica, dovrei avvicinarmi in macchina, e soprattutto avrei bisogno di una guida... (e chi ha orecchie per intendere... anche se probabilmente dovrebbe armarsi di pazienza!)
Ciao.
Sergio


[Modificato da CaSe63 14/04/2013 15:30]
14/04/2013 15:25
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Re:
Jack.ciclista, 13/04/2013 22:20:

Le ottimistiche previsioni mi avevano indotto verso l’abbigliamento estivo, ed invece della primavera nemmeno l’ombra: questo il Pian del Cansiglio (circa 1000m slm) di metà Aprile !

Per fortuna le temperature non erano polari (8 °C) ed ho evitato di trasformare la gita in un’Odissea d’altri tempi, cosa di cui non ne avvertivo minimamente il bisogno.



Beh, per essere la Groenlandia è estate piena, dai! [SM=g27988]

Ciao.

Sergio


14/04/2013 15:47
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Oggi ritrovo forumistico al Cornizzolo: e che mai poteva essere a farci da guida se non il cittadino onorario di questa salita, vale a dire il mitico Emiliano!

Bellissima giornata, alla fine otre a Nicko e me, c'è la coppia bionica del Forum: Mauro e Vale, che, dovendo affrontare oggi una signora salita, hanno saggiamente optato ieri per un giretto di scarico... (220 km e 5000 e rotti di dislivello circa nella bergamasca [SM=g27993] ).
Emiliano invece al punto di ritrovo ha già all'attivo un' ascesa al Cornizzolo (noblesse oblige!). Si parte e dopo un paio di km Mauro parte e tanti saluti, imitato poco dopo da Emiliano e Vale. Io mi sento bene per i miei standard e cerco di fare del mio meglio: vedo Vale ed Emiliano un tornante avanti e cerco di non farli allontanare. Alla fine arrivo in cima stanco il giusto. Mangiamo qualcosa, ci asciughiamo un po' e poi si scende, Nicko ed io dobbiamo essere a casa per pranzo, per cui... Emiliano ci lascia per andare niente meno che al Muro di Sormano.
Al ritorno, nelle parti in pianura, chi è più fresco tira (Mauro!!) fino ad arrivare a Casatenovo, da dove Nicola ed io ci alterniamo fino a casa.
Alla fine 124 km e 1590 m di dislivello in compagnia di gente super! [SM=g28002]

Ciao.

Sergio
14/04/2013 17:52
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Re: val Lecca
oldscat, 13/04/2013 21:05:

Piacenza, Bettola, Farini, Groppallo, Riovalle (fontana), Selva, Bruzzi, Boccolo Noce, Montereggio Pione, Cremadasca, Tiglio, Santa Giustina, Cornolo, Casa Murata, Fontanachiosa, PonteCeno, Anzola, Casalporino, Selva, Ferriere, Centenaro, BoscoNure, Farini, Bettola, Carmiano, Mansano, Acquesio, Veano, Ancarano, Piacenza.
E' il "Classico della Val Lecca" con qualche variante. Un consiglio per tutti i forumisti (in particolare per quelli orbitanti in zona o che non odiano i trasferimenti in macchina): FATELO !!! Lasciate la macchina a Farini e pedalate per circa 110 km a ritroso nel tempo. Oggi avrò incontrato 10 macchine. Il tratto che va da Pione a Anzola risalendo la val Lecca è mistico, successivamente c'è una signora salita (il Tomarlo) che soddisfa i garretti più esigenti. Nel tratto finale, quando si superano i 1.400 mt e si è rivolti a nord ho pedalato tra due pareti di neve di quasi 2 mt. Mi piacerebbe davvero leggere un resoconto di qualche amico su questo percorso.
Chiudo con 195 km con 3.580 mt+ per poco più di 8 ore in sella.
buonanotte




Stefano, perchè no?
Si potrebbe davvero organizzare un 150-ello nelle tue valli con 3.500 mt di dislivello. Il fastidio di prendere l'automobile da casa mia a Piacenza son certo che verrebbe ampiamente ripagato dalle tue mitiche ciclo-proposte [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002]

Ciao

Giorgio
14/04/2013 20:25
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Re: Re: val Lecca
CiclistaperCaso@, 14/04/2013 17:52:




Stefano, perchè no?
Si potrebbe davvero organizzare un 150-ello nelle tue valli con 3.500 mt di dislivello. Il fastidio di prendere l'automobile da casa mia a Piacenza son certo che verrebbe ampiamente ripagato dalle tue mitiche ciclo-proposte [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002]

Ciao

Giorgio



Io ribadisco che ci starei!

Ciao.

Sergio


14/04/2013 20:40
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Domenica 14 aprile
Nelle mie intenzioni c'era di fare un giro leggero qui intorno, ma ieri sera Maurizio mi ha proposto un tranquillo Polaveno ed io ho accettato l'idea anche se avevo dei dubbi sulla distanza...
Partenza e via verso Castelli Calepio, discesa al fiume Oglio e risalita a Capriolo con svolta a sinistra in direzione Iseo.
Il ritmo è un po' esagerato per le mie gambe ed infatti all'imbocco della salita per Polaveno rallento perchè sento le gambe un po' indurite... propongo di salire ognuno con il proprio passo, ma Maurizio sceglie di rimanere con me! [SM=g27987]
Incontrando parecchi ciclisti e altrettanti motociclisti scolliniamo con una certa facilità e con mia positiva sorpresa ritrovo sensazioni positive. Svoltiamo poi verso San Giovanni, quindi Ome, Provaglio, Borgonato, Nigoline, Adro in un susseguirsi di vigneti e tenute splendide (da Toscana, giuro!) fino a ritrovarci di nuovo a Capriolo.
Risaliamo a Castelli Calepio e da qui verso casa ad un ritmo per me insolito ed esagerato rispetto alle mie uscite solitarie, ma alla fine arriviamo felici e contenti (e piuttosto stanchi... [SM=g27985]) a casa mia, dove mia moglie ci ha preparato un ben desiderato primo piatto!
Doveva essere una passeggiata di scarico! 94 km. in 4h 12'.
Certo che adesso per almeno 2-3 giorni non voglio sedermi su una bici!!! [SM=g27990]
14/04/2013 21:30
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Re: Domenica 14 aprile
pandicko, 14/04/2013 20:40:

Nelle mie intenzioni c'era di fare un giro leggero qui intorno, ma ieri sera Maurizio mi ha proposto un tranquillo Polaveno ed io ho accettato l'idea anche se avevo dei dubbi sulla distanza...
Partenza e via verso Castelli Calepio, discesa al fiume Oglio e risalita a Capriolo con svolta a sinistra in direzione Iseo.
Il ritmo è un po' esagerato per le mie gambe ed infatti all'imbocco della salita per Polaveno rallento perchè sento le gambe un po' indurite... propongo di salire ognuno con il proprio passo, ma Maurizio sceglie di rimanere con me! [SM=g27987]
Incontrando parecchi ciclisti e altrettanti motociclisti scolliniamo con una certa facilità e con mia positiva sorpresa ritrovo sensazioni positive. Svoltiamo poi verso San Giovanni, quindi Ome, Provaglio, Borgonato, Nigoline, Adro in un susseguirsi di vigneti e tenute splendide (da Toscana, giuro!) fino a ritrovarci di nuovo a Capriolo.
Risaliamo a Castelli Calepio e da qui verso casa ad un ritmo per me insolito ed esagerato rispetto alle mie uscite solitarie, ma alla fine arriviamo felici e contenti (e piuttosto stanchi... [SM=g27985]) a casa mia, dove mia moglie ci ha preparato un ben desiderato primo piatto!
Doveva essere una passeggiata di scarico! 94 km. in 4h 12'.
Certo che adesso per almeno 2-3 giorni non voglio sedermi su una bici!!! [SM=g27990]




Bravo Diego !!! Un bel giro, ma non è che ti stai affezionando un pò troppo alle mie zone [SM=g27987] [SM=g27987] [SM=g27987]

Vieni a fare il Monte Orfano, passi in confine al guado dell'Oglio con indifferenza, Polaveno e Ome, la Franciacorta con i suoi vigneti ...

Scherzo ... mi fa molto piacere che queste zone ti siano piaciute.
La prossima volta devi salire a San Giovanni di Polaveno da Martignago (Ome), cioè da dove ritengo tu sia sceso oggi e quando sei alla chiesa di San Giovanni andare a destra per 300 metri e prendere il successivo bivio a sinistra che in 2 km (con belle pendenze) porta al paesino di Vesalla.

Quando ci ho accompagnato altri forumisti (Giuseppe e Pigi) non sono rimasti delusi !!!

Ovviamente è strada a fondo chiuso e devi tornare dalla stessa a San Giovanni.

Ciao

Giorgio
15/04/2013 12:27
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La 1^ edizione della Rando de Noiartri …

Domencia 14 aprile 2013: in preparazione alla rando del 28 aprile (il giro delle Dolomiti del Brenta) alla quale vorremmo partecipare, si era deciso oggi di fare un giro simile per distanza e dislivello e, siccome i miei 2 soci sono pigri con il PC e non hanno la pazienza per definire tutti i dettagli necessari, allora facciamo sempre prima e mi incarico io di pensare a qualcosa di adatto. Giovedì sera, con la scusa del mio prossimo 50°, propongo una pizzata in compagnia alla quale invito anche Massimo che al momento non ha questo tipo di distanze nelle gambe e preferisce partecipare con Federica a quanche Medio Fondo. La mia proposta era strutturata in 5 diversi percorsi e i ragazzi hanno scelto quello che hanno ritenuto più interessante, per via della presenza tra le altre di 3 salite di una certa lunghezza, tra cui quella al Passo di Zambla Alta da Ponte Nossa per loro inedita in quel senso di marcia e siccome è meritevole siamo tutti d’accordo.

Venerdì ho messo giù una crono-tabella dettagliata con orario di partenza e arrivo in una dozzina di punti strategici. Il Sabato passa con un girettino antipasto e poi arriviamo a stamattina alle 4,38: 2 minuti prima che la sveglia suoni mi alzo e la spengo per non fare troppo rumore, visto che le mie ragazze dormiranno ancora un pò. Faccio la solita colazione e mi preparo: divisa estiva della squadra, manicotti e giubbino smanicato De Rosa, comodo perché dotato di 3 tasche che ho riempito di tutto un po’ assieme alle 3 della maglietta. In questi giri lunghi, la prima regola da imparare è di non rischiare di restare senza roba da metter sotto i denti …

Finalmente, alle 5,47 esco di casa e do il 1° colpo di pedale al mio King (che oggi ho preferito al Protos per la presenza del 30 dietro … non si sa mai). E’ ancora abbastanza buio, ma aiutato da una luce bianca a led anteriore arrivo a Coccaglio con soli 2 minuti di ritardo … che i miei 2 soci mi fanno subito notare ammonendomi e sorridendo in tono scherzoso. Sono dei ragazzacci …
Li informo subito che a Villongo dovremmo trovare Andrea/Pala69 che ho sentito ieri sera e che ha deciso di aggregarsi. Attraversiamo la Franciacorta, scendiamo in Val Calepio e risaliamo a Credaro, per poi svoltare a sinistra verso i Colli di San Fermo in quel di Villongo. Dopo poco più di un km vediamo Andrea e lo raggiungiamo. Presentazioni al volo e via a pedalare perché non è giornata da perder tempo in chiacchiere o soste non programmate. Angelo saggiamente imposta un’andatura regolare e Maurino lo segue come un’ombra. Io non ne sono capace e vado su a modo mio con qualche scatto, qualche progressione e qualche … tornare indietro. I miei soci sanno benissimo che vado così e non ci fanno più caso da tanto, Andrea no e forse con il senno di poi avrebbe fatto meglio a non corrermi dietro. La salita ai Colli di San Fermo è sempre molto bella e oggi, con un meteo meraviglioso, diventa spettacolare soprattutto negli ultimi 2 km dove il primo sole del mattino viene a trovarci illuminando la strada e la montagna sopra di noi. Un’ultima accelerata nell’ultima rampa per fare una sosta a mollare i liquidi in eccesso, mentre gli altri passano uno alla volta, per poi ritrovarli al valico fermi davanti alla chiesina a indossare le mantelline.

Io non ho freddo e mi basta tirar su i manicotti e chiudere lo smanicato. In discesa andiamo giù in due gruppi: Angelo ed io davanti belli allegri, Maurino e Andrea dietro più prudenti. A Grone li aspettiamo e ci ricompattiamo per mettere le ruote sulla SS 42, che percorriamo per circa 5 km fino a Spinone al Lago dove iniziamo la seconda salita verso il Colle Forcellino. Di nuovo saliamo ognuno con la propria gamba … o forse sarebbe meglio dire “testa”, nel senso che io non la uso e spreco parecchie energie, mentre Angelo e Maurino sono degli orologi svizzeri da tanto che salgono ad un buon ritmo ma assolutamente regolari senza nessun fuori giri. Ci ritroviamo al punto di scollinamento e stavolta a mollare i liquidi in eccesso sono gli altri 3 … e io a fotografarli (per eventuali ricatti … non si sa mai). Mangiamo. Io divoro un panino con marmellata e miele … buonissimo. Poi ripartiamo in discesa per un paio di km, prima di svoltare a destra e salire un km fino al bivio del Monte Croce e poi scendere a San Rocco e a Leffe. Attraversiamo il paese e poi andiamo a predere la strada più breve per la Val Seriana: lo strappo che sale a Casnigo e poi plana con quattro tornanti su Colzate. Alla rotonda svoltiamo a destra e Andrea si mette davanti a tirare in direzione di Ponte Nossa.

Quando arriviamo al successivo bivio, svoltiamo a sinistra e iniziamo la splendida salita verso il Passo di Zambla Alta. Questa è una salita che, grazie a Giuseppe che me l’ha fatta conoscere qualche anno fa, ho percorso parecchie volte: con lui, con lui e altri amici (tra cui Sergio) e anche da solo. Mi piace tantissimo, soprattutto in primavera, perché ti trovi di fronte l’Alben innevato dall’inizio alla fine: tu spingi sui pedali e fatichi e lui sembra che ti guardi dall’alto e ti avverta “Stai attento, vai regolare …”. Ogni volta che ci salgo, soprattutto con condizioni meteo come quelle di oggi, me ne innamoro e vorrei tornare a farla quanto prima.
Per i miei soci era una novità (ci erano solo scesi) e anche a loro ha destato le stesse sensazioni ed emozioni. Non sto a descrivere la salita … venite a farla, che è bella … ma dico solo che dei 14 km (e qualcosa in più) della sua lunghezza solo l’inizio (un paio di km) e un tratto intorno al 6° km sono di respiro. Per il resto bisogna spingere ed impegnarsi, si fatica, ma la fatica è quello che cerchiamo noi ciclisti con la passione per le salite. Io ho fatto un po’ di avanti e indietro: avanti con Andrea, indietro con gli svizzeri … ops, Angelo e Maurino che con il loro ritmo regolare ma deciso non hanno perso un colpo. Ho scattato anche qualche foto all’Alben e all’Arera e pian piano siamo saliti fino a scollinare con giusto 3 minuti di anticipo rispetto alla nostra tabella di marcia. Al passo breve sosta per mangiare un altro panino (mezzo a onor del vero), poi si tirano su i manicotti, si chiudono le cerniere e si riparte verso il tratto più freddo del percorso (se si esclude Grone e la Val Cavallina che erano ancora in ombra). Non avendo trovato acqua al passo (la fontana era chiusa), la cerchiamo a Oltre il Colle: niente anche lì e allora tiriamo dritti fino al bivio per il Passo della Crocetta dove saliamo di buon passo visto che la strada da percorrere prima in salita e poi nel falsopiano finale è di soli 3,5 km. Scolliniamo e scendiamo a Dossena per affrontare la successiva bella discesa verso San Pellegrino Terme e la Val Brembana. Un paio di km prima dell’innesto con la SS 470, ci fermiamo per la sosta fontana ad Antea, dove riempiamo le borracce e torniamo ad alimentarci preparandoci alla proissima salita.

Poi giù sulla statale della Val Brembana, dove tiro i ragazzi verso San Pellegrino e poi fino a Zogno. Sulla strada c’è molto traffico, viaggiamo in fila indiana e non mi accorgo che il ritmo che sto tenendo è un po’ elevato per Andrea che ha poca confidenza con la piana. A Zogno, svolta a sinistra alla rotonda e attraversato il ponte sul fiume Brembo si sinizia subito a salire verso Miragolo. Il primo strappo è già impegnativo e ci porta nel paese di Endenna, poi la strada concede un breve respiro per riprendere a salire in modo deciso. Andrea soffre un po’: la stanchezza inizia a farsi sentire e anche il caldo. Io mi sento discretamente e salgo come al solito, tenendo d’occhio Maurino e Angelo appena dietro di me. Pedalata dopo pedalata arriviamo all’ultimo km, il più fastidioso forse, ma anche la salita a Miragolo San Marco la mettiamo nel sacco.
Andrea è leggermente attardato, ma noi iniziamo a portarci in direzione di Sambusita: prima c’è qualche su e giù, poi inizia la discesa breve ma ostica, soprattutto per il fondo stradale sporco. Angelo ci dà la pappa a tutti e molla la bici dimostrando (se mai ce ne fosse bisogno) una capacità di guida in discesa unica. Lo rivedremo solo sul Valico di Salmezza. Io mi fermo per alleggerirmi di peso e lascio passare Maurino e poi anche Andrea. Tranquillo del fatto che ci siamo tutti, arrivo a Sambusita e rientro sui 2 dopo 200 metri di salita proprio nel primo tratto al coperto del bosco che è piuttosto impegnativo. Andrea lo vedo bello cotto, Maurino tiene duro, ma mi chiede di non andarmene, temendo anche di sbagliare strada. Io lo rassicuro “Tranqui, saliamo assieme” e metro dopo metro arriviamo prima davanti al ristorante dove la strada spiana e poi imbocchiamo l’ultimo tratto duro che ci porta fin su a scollinare il Valico di Salmezza.
Angelo è già lì che mangia e beve soddisfatto (e ci credo !!!) di come è salito. Ci facciamo i complimenti (servono sempre e danno morale) e ci scambiamo una stretta di mano. Quando arriva Andrea ripartiamo per scendere a Selvino con l’obiettivo di una sosta alla fontana davanti al Marcellino. 200 metri prima però ad Andrea cade la catena: non si accorge della nostra sosta ed inizia a scendere. Noi, invece, riempiamo le borracce e mangiamo. Io divido l’ultimo panino (quello alla nutella) con Maurino, che ha quasi finito le scorte alimentari, ed una busta di sali anche con Angelo. In cambio “voglio” solo che non si rinuncia all’ultima salita: si inizia ad essere stanchi e sento direi “Forse è meglio il Pasta del Gallo”, ma stavolta il classico “No, no, no” del Capitano (scherzando) lo dico io. Colle Gallo doveva essere e Colle Gallo sia. Ripartiamo in discesa e più o meno a metà strada becchiamo Andrea fermo ad aspettarci. Da lì a Nembro cerco di stare vicino a Maurino (una grande persona e un grande pedalatore … ma non certo un grande discesista …) e alla rotonda svoltiamo a sinistra verso Albino e soprattutto senza farsi venire dubbi. Passo subito in testa alla fila per assolvere al mio ruolo di gregario e raggiungiamo Albino, dove attraversato il ponte sul fiume Serio iniziamo a salire verso il Colle Gallo. I primi 4 km sonop un falsopiano: cerco di non forzare mai, ma volente o nolente i miei soci stanno tenendo il freno tirato più di me e Andrea palesa qualche difficoltà. Rallento più volte e quando a Dossello inizia la salita vera non c’è altro da fare che non pedalare. Ogni tanto mi volto: Angelo e Maurino sono sempre lì a pochi metri, mentre Andrea è un pelo più staccato.
Quando scollino giro subito la bici e incrocio immediatamente i miei 2 soci agli ultimi metri, mentre scendo un breve tratto per dar morale ad Andrea che trovo poco sotto e con il quale parlo. Arriva su davvero provato, al punto da accasciarsi sulla bici e allora, per fare il gregario fino in fondo, vado al bar (fortunatamente aperto) a comprare 4 fantastici ghiaccioli, riuscendo anche a soddisfare le richieste in termini di gusti preferiti: al limone per Andrea e Maurino, al tamarindo per Angelo e menta per me (ma mi andrebbe bene qualsiasi gusto …). Spaparanzati sulla panchina ci godiamo il ghiacciolo e 4 chiacchiere. Andrea riprende un colorito più sano e siamo pronti per iniziare la discesa.

Oramai mancano solo 45 km e non ci sono più salite. Giunti in Val Cavallina provvedo di nuovo a stare davanti a tirare, salvo che tra Trescore e Gorlago tutto d’un tratto provo una sensazione di fame e di vuoto allo stomaco esagerata. Tolgo dalla tasca una barretta al torrone (Decathlon), ma non basta e allora cerco ancora e trovo un Mars che mi rimette a posto lo stomaco immediatamente così da consentirmi di passare di nuovo davanti a fare da locomotrice. Prendiamo per Chiuduno e poi Tagliuno dove salutiamo Andrea che è arrivato alla macchina, mentre noi andiamo verso Palazzolo sull’Oglio e alla fine a Coccaglio dove con una stretta di mano e un sorriso lascio i miei 2 grandissimi soci per percorrere gli ultimi 6 km di piana che mi separano da casa, dove, dopo una doccia, mi vesto e esco a piedi per cercare mia moglie e mia figlia in giro per il paese fra bancarelle che vendono tutto un po’. C’è aria di primavera in giro e un gelatone da 3 euro non me lo toglie nessuno, nemmeno la coda di più di 5 minuti che ho fatto per prenderlo.

Direi che ho già detto tanto, forse troppo, ma un ultima considerazione la voglio fare. Ringrazio e faccio i complimenti ai miei 3 compagni di avventura: Angelo, Maurino e Andrea siete stati immensi perché avete tenuto benissimo in un giro certamente non facile per distanza e dislivello, pur senza avere alle spalle un allenamento specifico e quando si pedala per più di 9 ore di fila non servono chiacchiere, ma tanta passioone e forza di volontà !!! [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002]

Tempo: 9h 22'
Distanza: 215,9 km
Battiti: 125/163 bpm
Cadenza: // rpm
Velocità media: 23,1 km/h
Dislivello: 4.027 mt
Calorie: 4.175 kcal
Temperatura: min +5°C/media +15,2°C

Ciao e buone pedalate a tutti [SM=g27988] [SM=g27988] [SM=g27988]
15/04/2013 19:39
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A Venezia! A Venezia!
Sabato 13 aprile
Mi scoccia un po' perdere la prima uscita societaria stagionale, tra l'altro con le divise nuove, ma, essendo stata riviata di una settimana per maltempo, preferisco fare il giro che era già stato organizzato da me e Antonio incastrando vari impegni, soprattutto quelli di suo fratello Francesco che deve ospitarci e che ha libero solo questo fine-settimana.
L'obiettivo, infatti, è andare a Venezia, dove Francesco lavora, in bicicletta, per poi tornare indietro domenica.

La giornata, poi, è primaverile e si può finalmente indossare la divisa corta. Dato che c'è da affrontare la discesa del Fadalto optiamo per smanicato, manicotti e gambali. L'unicopeso è dato dallo zaino col cambio per la serata.
La partenza è alle 8:30 e si procede con discreta lena alternandoci a tirare, anche se il più lo faccio io perché ho più allenamento.
La discesa non è molto fredda e a Vittorio Veneto ci leviamo gambali e smanicato.
Il traffico non è molto e si procede bene, senza forzare, stando tra i 25 e i 30.
A Conegliano sosta per caffè e pasta e mi levo anche i manicotti perché cominciano ad essermi pesanti. L'attraversamento della città è un po' caotico, poi si torna sullo stradone dritto e un po' monotono che procede verso Sud, attraversando Susegana, Ponte della Priula e giungendo finalmente a Treviso, che preferiamo attraversare senza passare per la circonvallazione, così da fare un po' di turismo.
A Preganziol ci sorpassa un gruppetto di ciclisti, che ci dicono di accodarci e così facciamo. Per una decina di km si procede sul filo dei 40 orari, finché Antonio perde le ruote e con dispiacere mi tocca abbandonare il gruppetto. Almeno ho fatto una bella tirata che mi ha sboccato le gambe.
Si passa per Mestre e poi, finalmente, il Ponte della Libertà con Venezia sullo sfondo. Foto di rito, poi giungiamo a Piazzale Roma dove francesco ci aspetta.

Andiamo a casa sua, doccia e pranzo con pasta accompagnata da birra (o, per meglio dire, birra accompaganta da pasta).
Passiamo i pomeriggio a girare per Venezia, prima dell'obiettivo serale: il giro a bàcari, con assaggi di cicheti accompagnati da un'ombra, terminando in gloria.

Km percorsi: 111,81.
Dislivello: [SM=g27987] [SM=g27987] [SM=g27987] [SM=g27987] [SM=g27987] [SM=g27987]
Media: 27 km/h
Birre bevute: [SM=g27995] [SM=g27995] [SM=g27995]
Ombre bevute: [SM=g27995] [SM=g27995] [SM=g27995]

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Ciao Moro...

9/10/1963 - “Un sasso è caduto in un bicchiere colmo d’acqua e l’acqua è traboccata sulla tovaglia. Tutto qui. Solo che il bicchiere era alto centinaia di metri e il sasso grande come una montagna e di sotto, sulla tovaglia, stavano migliaia di creature umane che non potevano difendersi.” (D. Buzzati)
15/04/2013 19:45
Post: 2.900
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Domenica 14 aprile
Per il ritorno saremo in 3, in quanto anche Francesco sarà dei nostri, visto che deve rientrare a Belluno per una visita.
Il problema è che verrà con la sua mountain bike di 15 anni e 15 kg, con gomme slick e ben 0,00 km percorsi nel 2013.
Quindi, necessariamente, la velocità sarà più ridotta e calibrata su di lui.
Pertenza, un po' in ritardo, alle 10.
A parte qualche difficoltà ad abbandonare il Ponte della Libertà e Mestre, per il resto non ci sono grossi problemi.
A Visnadello sosta pranzo con birra e panino con la sopressa di circa mezzo metro; a Vittorio Veneto sosta gelato per recuperare energie in vista della Cima Coppi di giornata, il Fadaltoberg.
Francesco è ormai abbastanza cotto, ma stoicamente resiste e, pur fermandosi 3 volte lungo la salita, arriva ancora in grado di connettere e riconoscerci, anche se ormai ha dolori dappertutto.
Negli ultimi km finisce la benzina, ma ormai è arrivato e devo fargli i complimenti, perché come prima uscita è andato veramente oltre le aspettative.

Km percorsi: 111,36.
Media: km/h 22,3
Dislivello: circa 600.
Birre bevute: solo una [SM=g27996]

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Ciao Moro...

9/10/1963 - “Un sasso è caduto in un bicchiere colmo d’acqua e l’acqua è traboccata sulla tovaglia. Tutto qui. Solo che il bicchiere era alto centinaia di metri e il sasso grande come una montagna e di sotto, sulla tovaglia, stavano migliaia di creature umane che non potevano difendersi.” (D. Buzzati)
15/04/2013 20:41
Post: 1.854
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Re: A Venezia! A Venezia!
MirkoBL, 15/04/2013 19:39:

Sabato 13 aprile

Km percorsi: 111,81.
Dislivello: [SM=g27987] [SM=g27987] [SM=g27987] [SM=g27987] [SM=g27987] [SM=g27987]
Media: 27 km/h
Birre bevute: [SM=g27995] [SM=g27995] [SM=g27995]
Ombre bevute: [SM=g27995] [SM=g27995] [SM=g27995]



A furia di leggere qui sul forum dislivelli da paura, questo tuo post è un sollievo! [SM=g27987]

Complimenti per la tua/vostra 2 giorni. Ho già detto in altre occasioni che trovo sempre affascinanti i racconti di "trasferimento" tra luoghi diversi, e credo che una meta come Venezia (dove non sono mai stata, tra l'altro) abbia un tocco quasi "magico". Grazie per aver condiviso con noi questa tua esperienza: non è necessario scalare montagne per dare emozioni.

[SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002]

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Un'emozione in più è terra conquistata,
non possiamo chiedere certezze a questa vita (R.Z.)

E' il tempo, sai, che ci misura,
che ci fa uomini o soltanto frenesia (R.Z.)
15/04/2013 21:52
Post: 193
Registrato il: 19/04/2009
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Re:
MirkoBL, 15/04/2013 19:45:

Domenica 14 aprile

km percorsi: 111,36.
Media: km/h 22,3
Dislivello: circa 600.
Birre bevute: solo una [SM=g27996]



verrai scomunicato [SM=g27987]
Complimenti per la bella pedalata!
Il viaggio in bici mi affascina molto, chissà che prima o poi...

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