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USCITA ODIERNA 2013

Ultimo Aggiornamento: 31/12/2013 18:59
03/04/2013 14:48
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Uscita brianzola in solitaria: la giornata è bella (miracolo!) ma Nicko ha impegni familiari e deve saltare. Peccato!
Solito Casatenovo, Monticello ma invece di Sirtori proseguo fino a Oggiono, poi Ello, l'Alpino, Colle e Lissolo per finire.
Alla fine 93 km e 920 m di dislivello.

Ciao.

Sergio
04/04/2013 17:21
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Rientrato dalla Liguria, un Polevano appena prima di cena ci voleva …

Lunedì 1° aprile 2013: oggi, a metà mattina, abbiamo salutato zii e cugini che ci hanno ospitato in Liguria, ed abbiamo iniziato il ritorno verso casa, con tappa obbligatoria per caffè, shopping e l’immancabile focaccioa genovese a Sestri Levante. Il meteo è così così: cielo nuvoloso, tira un po’ di vento, ma non piove. Poco dopo mezzogiorno partiamo definitivamente e … si mette a piovere sul serio.
Arriviamo a casa verso le 15 che sta piovviginando anche qui e do l’addio all’iupotesi di farmi un giretto in bici. Scarico la macchina. Sistemo quel che c’è da sistemare e intanto non piove più.

Non ho altro da fare prima di cena e allora annuncio le mie intenzioni a moglie e figlia e alle 16,20 son già fuori di casa e do il 1° colpo di pedale al mio King. Due conti veloci sul tempo a disposizione e la decisione sulla meta: Polaveno, cioè Passo Tre Termini da Iseo. Vado dritto in Franciacorta riscaldandomi su strade di campagna con grande euforia: avevo perso la speranza di un giretto e la sorte me lo ha invece regalato.
Sono ad Iseo: oltrepasso la ferrovia della Val Camonica, svolto a destra ed inizio a salire.

Fatico il giusto e arrivo su in 30 minuti e mezzo (un tempo molto modesto), ma sono ugualmente contento.
Non mi fermo nemmeno, non fa così freddo da indossare la mantellina penso e allora subito giù … ovviamente pentendomi quasi subito di non essermi coperto, ma oramai tanto vale scendere così.

Quando sono di nuovo ad Iseo, faccio rientro a casa dal versante opposto della Franciacorta andando a prendermi un Bellavista e godendomi la planata finale verso casa.
Le gambe sono dolenti e nella spinta erano così, così, ma il morale è a mille. [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002]

Tempo: 2h 42'
Distanza: 73,5 km
Battiti: 129/164 bpm
Cadenza: // rpm
Velocità media: 27,2 km/h
Dislivello: 813 mt
Calorie: 1.214 kcal
Temperatura: min +2°C/media +5,9°C

Ciao e buone pedalate a tutti [SM=g27988] [SM=g27988] [SM=g27988]
04/04/2013 17:22
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Cicloraduno al buio sul San Fermo nella “giornata no” del Garmin …

Mercoledì 3 aprile 2013: giorno da sfruttare con un early morning come si deve, visto che le previsioni meteo dei giorni a seguire non parrebbero essere molto dalla nostra parte. Mi alzo un paio di minuti prima delle 4 senza far suonare la sveglia, anche se ieri sera avrei ucciso il bimbo dei vicini di casa che ha fatto i capricci urlando “Non voglio, non voglio” a ripetizione fino a … non ricordo neppure che ora fosse.

Dopo la colazione mando il solito messaggio a Maurino, che risponde quasi subito. Alle 4,58 esco di casa e do il 1° colpo di pedale al mio King per attraversare il paese e dirigermi verso il luogo dell’incontro, che avviene in zona mulini prima di arrivare a Cologne. La meta la conosciamo già entrambi e lui, stando a quel che mi ha detto ieri sera, dovrebbe accompagnarmi per un tratto. Però dopo avermi fatto tirare fin sotto la salita (di solito pecco in generosità … si dice così, vero?), mi chiede con aria innocente “Ce la faccio a salire e ad essere a casa per le 8?”. Gli rispondo che penso di sì e così facciamo assieme le prime due rampe che portano ad Adrara San Martino e nell’attraversamento del paese, dove io cerco di recuperare, lui se ne va via sparendo nel buio nella notte. [SM=g28002] Va beh … son contento per lui che così – penso – riuscirà a salire fino in cima, tanto io la strada la conosco e non mi perdo. [SM=g27987] [SM=g27989]

Inizio così la mia marcia solitaria verso la vetta. Le gambe mi sembravano meglio e invece fatico di brutto. La salita però merita, anche se la conosco a menadito vale sempre lo sforzo di percorrerla e pian piano i km passano, i tornanti si superano e il punto di scollinamento di avvicina. Al 2° tornante (quello a destra) posto dopo il cartelòlo del 13° km, trovo Corrado alias Granfondista [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002] fermo ad indossare la mantellina. Lo saluto e lui mi fa cenno che il mio socio è già passato da un po’ … lo so per certo … Bello partecipare a questa sorta di cicloraduno del San Fermo senza essersi dati appuntamento, ma con la convinzione che gli altri ci saranno. Sono all’ultimo km, ancora uno sforzo e poi la strada tende a spianare … butto giù 2 denti e cerco di aumentare la velocità per un tempo finale di 56’ e 41” ancora troppo lontano dai miei migliori risultati. Ritrovo Maurino, anche lui fermo a chiudersi le varie cerniere. Gli faccio i complimenti. Lui mi conferma di essere salito discretamente, ma non benissimo (1’ e 58” meno di me dal successivo confronto su Strava).
Una stretta di mano e ci salutiamo: lui torna verso casa, io scendo per proseguire.

Oggi però, anziché girare la bici al cimitero di Sant’Antonio, proseguo per quasi un altro km in modo da fare quella rampa dura al 18% che mi fa dannare, ma che quando arrivi al cimitero … stranamente ti fa sentire in paradiso. Poi la risalita prosegue come tutte le altre volte, con la solita fatica e con i soliti saluti (sia quando sale che quando scende) con l’autista dell’autobus della ditta Flaccadori. Finalmente scollino per la seconda volta e, senza neppure fermarmi, proseguo indossando la mantellina nel tratto di piana prima della discesa.
Quando arrivo sul lago a Sarnico mi accorgo del l’altimetro, nonostante abbia superato lo strappo di Adrara in contropendenza e un altro paio più semplici, mi dà ancora lo stesso dislivello di quando ero su.
La conclusione è una sola: le nuvole basse e l’umidità della vetta devono aver mandato in tilt il Garmin.
Un paio di moccoli … ci vogliono ogni tanto … e raggiungo Clusane, dove inizio a salire le dolci colline della Franciacorta e lo strappo finale del Bellavista da Torbiato, ma senza vedere mai un cenno di spostamente da parte dell’altimento che segna sempre una pendeza 0% o negativa … anche quando si sale.

Gli ultimi 15 km sono di leggera discesa (vera) e di pianura. Poi a casa la doccia al volo, la lavatrice e la corsa (in auto) verso l’ufficio. [SM=g28002]

Tempo: 4h 07'
Distanza: 96,4 km
Battiti: 134/158 bpm
Cadenza: // rpm
Velocità media: 23,4 km/h
Dislivello: 1.770 mt
Calorie: 2.100 kcal (circa)
Temperatura: min -1°C/media +3,0°C

Ciao e buone pedalate a tutti [SM=g27988] [SM=g27988] [SM=g27988]
04/04/2013 18:17
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Mercoledi 3 aprile
Oh, finalmente una bella giornata soleggiata!
Decido di uscire e pedalare dalle mie parti... cioè intorno a Bergamo.
Salgo in Città Alta lungo le mura, proseguo verso San Vigilio e ancora più su con gli ultimi strappetti che portano nel punto più alto. Scendo dal versante opposto lungo via Fontana, attento alla strada strettissima e mi dirigo verso Almè. Da qui all'altezza di Petosino mi tolgo dal provinciale, giro per Petosino e salgo a Sorisole in tutta tranquillità, visto il traffico alquanto scarso... [SM=g27987]
Scendo verso Ponteranica e di nuovo mi sposto lungo le stradine ai piedi della collina fuori dal traffico cittadino, ripercorro dopo alcuni anni una viuzza che sale e scende sopra il quartiere di Monterosso, oltrepasso l'Ostello di BG e di nuovo lungo strade pochissimo trafficate esco a Torre Boldone e da qui proseguo verso Ranica, Alzano e rientro verso casa dalla parte di Villa di Serio.
Bel giro, molto appagante e poco faticoso e soprattutto con poco bisogno di attenzione al traffico veicolare.
55 km. in 2h 40'
04/04/2013 18:37
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Giovedì 4 aprile
Uscita con Maurizio, che mi telefona in mattinata poco prima della mia decisione di uscire. Nelle mie intenzioni c'è la salita di Spersiglio, ma il mio compagno di avventura preferisce qualcos'altro, mi propone l'ascesa a Selvino e non posso rifiutare, visto che quasi sempre scelgo io il tragitto... [SM=g27987]
La salita sappiamo bene che non è difficile, ma in questo inizio di stagione 8-9 km. sono impegnativi più del solito.
Saliamo insieme per 4-5 km.... poi Maurizio spinge un po' di più e se ne va, io non cambio di una virgola il mio passo... [SM=g27987] perchè non voglio soffrire troppo. Alla fine impiego 56' che considero niente male, anzi un bell'allenamento!
Breve sosta al bar e quindi scegliamo di salire a Ganda e scendere a Gazzaniga. Proseguiamo poi per Cene e Pradalunga e per far compagnia a Maurizio decido di salire a Gavarno, su verso Cenate e al bivio io scendo per il colle dei Pasta mentre lui scende per Cenate.
Tutti gli strappetti più o meno secchi (ma sempre duri!) da Selvino in poi si sono fatti sentire e arrivo a casa soddisfatto e pure stanco! [SM=g27987]
56 km. in 2h 58'
04/04/2013 18:40
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Re: Cicloraduno al buio sul San Fermo nella “giornata no” del Garmin …
Bene... abbiamo di nuovo i racconti 'audaci' di Giorgio, per cui sappiamo cosa leggere ogni giorno... [SM=g27987]
Bentornato!

05/04/2013 09:27
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Re: Re: Cicloraduno al buio sul San Fermo nella “giornata no” del Garmin …
pandicko, 04/04/2013 18:40:

Bene... abbiamo di nuovo i racconti 'audaci' di Giorgio, per cui sappiamo cosa leggere ogni giorno... [SM=g27987]
Bentornato!





Grazie Diego,
ma sono stato via solo 2 gg ... la crisi impazza e bisogna accontentarsi [SM=g28002]

Ciao

Giorgio
05/04/2013 11:31
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Re: Cicloraduno al buio sul San Fermo nella “giornata no” del Garmin …
CiclistaperCaso@, 04/04/2013 17:22:


Mercoledì 3 aprile 2013: Al 2° tornante (quello a destra) posto dopo il cartelòlo del 13° km, trovo Corrado alias Granfondista [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002] fermo ad indossare la mantellina. Lo saluto e lui mi fa cenno che il mio socio è già passato da un po’ … lo so per certo … Bello partecipare a questa sorta di cicloraduno del San Fermo senza essersi dati appuntamento, ma con la convinzione che gli altri ci saranno.
Ciao e buone pedalate a tutti [SM=g27988] [SM=g27988] [SM=g27988]


Presente! [SM=g27987]
Finchè posso non mollo, anche se ormai è questione di 2-4 settimane poi vado a Ceto.
Ciao.

05/04/2013 13:23
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Re: Re: Cicloraduno al buio sul San Fermo nella “giornata no” del Garmin …
Granfondista, 05/04/2013 11:31:


Presente! [SM=g27987]
Finchè posso non mollo, anche se ormai è questione di 2-4 settimane poi vado a Ceto.
Ciao.





Allora Corrado organizzeremo con Maurino per venirti a trovare là !!! [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002]

Ciao

Giorgio

05/04/2013 14:14
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Mattinata in solitaria con la compagnia del mal di gambe …

Giovedì 4 aprile 2013: già ieri sera prima di andare a dormire avevo intuito che il recupero non era completato e le gambe, piuttosto dure, non sarebbero state in gran forma per questa mattina. Per questo motivo ho messo la sveglia alle 5 concedendomi un’ora di sonno in più. Quando mi alzo ho la conferma del mal di gambe e, per giunta, mi dimentico di accendere la macchinetta del caffè così devo rinunciarci per non aspettare che si scaldi e mi infilo in tasca un pocket coffee … indubbiamente, meglio di niente. [SM=g28002]

Così alle 6,06 mi accingo a lasciare casa dando il 1° colpo di pedale al mio King. Non ho voglia di fare pianura o vallonato e il mio cuore punta dritto alla mia palestra di allenamento: Foresto Sparso, che raggiungo dopo l’attraversamento della Franciacorta e il guado del fiume Oglio.

Mi concedo 3 salitelle. La prima da via Tengattini con i 4 tornanti e la successiva rampa fino al bivio per il Colle San Giovanni, dove vado a destra. Per la seconda, dopo essere sceso dalla piazza, scelgo di salire da via San Michele e di priseguire fino alla fine di via Gafforelli dove la strada asfalatata termina. Breve sosta di un minutino durante il quale mi ricordo di avere in tasca il cioccolatino al caffè [SM=g27998] [SM=g27998] [SM=g27998] … me lo gusto fino in fondo …
Scendo e con rinnovate energie (i miracoli del caffè), nonostante il mal di gambe decido di salire dalla centralissima via Roma e dalla piazza della chiesa per poi proseguire fino allo scollinamento del Colle San GHiovanni delle Formiche. Uno sguardo all’orologio: le 8,15 … ma sì dai ce la posso fare e allora giù in dikscesa verso Zandobbio e rientro a casa da Chiuduno e Telgate con un po’ di piana che mi permette di sciogliere le gameb dopo la fatica.

Che dire ancora: è un giro semplice, senza niente di che … l’ho fatto tantissime volte, ma mi piace sempre come la prima. Sarà perché ogni giorno che passa su quelle rampe fatico sempre di più … [SM=g27989] [SM=g27990] [SM=g27999]

Tempo: 3h 11'
Distanza: 77,4 km
Battiti: 125/160 bpm
Cadenza: // rpm
Velocità media: 24,3 km/h
Dislivello: 1.064 mt
Calorie: 1.367 kcal
Temperatura: min +2°C/media +4,9°C

Ciao e buone pedalate a tutti [SM=g27988] [SM=g27988] [SM=g27988]
05/04/2013 14:27
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per granfondista
Mi spiace per il tuo trasferimento anche perchè vedere altri fuori di testa che salgono ad orari assurdi a s.fermo sarà praticamente impossibile,tu ci facevi sembrare normali... [SM=g27987] [SM=g27987] [SM=g27987] scherzi a parte ci mancherai [SM=g27992]
06/04/2013 13:44
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Re: per granfondista
ILRUSSO69, 05/04/2013 14:27:

Mi spiace per il tuo trasferimento anche perchè vedere altri fuori di testa che salgono ad orari assurdi a s.fermo sarà praticamente impossibile,tu ci facevi sembrare normali... [SM=g27987] [SM=g27987] [SM=g27987] scherzi a parte ci mancherai [SM=g27992]



[SM=g27987] [SM=g27987] [SM=g27987]
06/04/2013 14:10
Post: 159
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Sabato 6 aprile
La mattinata è più grigia di quanto promettevano le previsioni... ma visto che dal pomeriggio sarà anche peggio, mi trovo con l'amico Maurizio al bivio di Pradalunga con Gavarno. Oggi decido io e scelgo una salita non lunga ma dura per dare un significato alla mattinata! [SM=g27987] Al bivio per Cene, proseguiamo diritto e giriamo poco dopo per Vallalta. Si comincia a salire e dopo una serie di su e giù giriamo a sinistra per Altino. L'inizio è subito secco. Chiaccherando scopro che Maurizio non è mai salito da qui, per cui gli consiglio di prenderla non troppo forte perchè è una salita ostica e per di più è il tratto finale il più duro dell'intero percorso. Mi dà retta e proseguiamo insieme con una certa tranquillità. Il suo garmin dà spesso pendenze del 14-15%, mai sotto il 12-13% per cui comincio a credere che i dati di riferimento del sito www.salite non sono così attendibili o meglio sono forse un po' obsoleti... mah!
Arriva cmq l'ultimo micidiale tratto e qui le pendenze si assestano sul 18-20% e arrivano al 22%... cmq ormai è fatta! [SM=g27987]
Breve sosta-ristoro e discesa (con qualche altro su e giù) verso la chiesetta dei ciclisti del colle Gallo. Discesa lungo la valle del Luio e rientro a casa con gli ultimi strappi da Gavarno verso Cenate fino al bivio del colle dei Pasta dove ci separiamo.
46 km. in 2h30'
06/04/2013 14:39
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Visto il meteo inclemente per domani (c'era in ballo un San Primo con la partecipazione di mezzo Forum, peccato, forse si replicherà domenica prossima) anticipo a oggi la mia uscita. Purtroppo ancora in solitaria, Nicko è bloccato a casa dagli impegni familiari [SM=g27994].
Obiettivo odierno l'ostica salita di Cagliano, con la quale avevo un conto aperto dall'autunno scorso! Passaggio da Imbersago, Madonna del Bosco (sempre carina!) e poi Cagliano. Riesco a salire gestendomi bene e arrivando al rampone finale non completamente bollito. Sceso al Colle, invece del solito Sirtori, decido di non farmi mancare nulla e scendo a Dolzago per affrontare l'odiata Bevera! Arrivato a Casatenovo vengo superato da un gruppetto baldanzoso, per cui decido di accodarmi, sfruttando la scia. [SM=g27995]
Alla fine 92 km e 880 m di dislivello.

Ciao.

Sergio
06/04/2013 21:14
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6 Aprile
Bella pedalata questa mattina per un gruppetto dell'ASD BG Cycling (io, Daniele e Riccardo) + Gabriele. Meteo coperto ma più che discreto e - almeno secondo me - con una temperatura già più che buona.
Ritrovo a Nembro, abbiamo puntato subito con ottimo ritmo verso la prima salita di giornata, il Colle Gallo da Dossello di Albino, arrivando ai piedi della salita vera e propria dopo un falsopiano già impegnativo (per me) a quel ritmo. Sulla salita ho tentato di difendermi come ho potuto con la condizione attuale, staccandomi poco prima della metà ma cercando di tenere il terzetto sotto tiro, una cinquantina di metri davanti a me (dando praticamente tutto però). Il tempo di 19:32, per la situazione attuale, è buono, ma che fatica!
Dopo un breve recupero, infradiciati dalla grandissima umidità, scendiamo a Casazza, facciamo il breve tratto pianeggiante fino a Spinone e attacchiamo la seconda salita, la (quasi tutta) pedalabile salita del Forcellino (che porta in Valle Rossa): nuovamente devo impegnarmi praticamente al 100% per cercare di restare agganciato, specie nel breve tratto impegnativo che precede il semi-spiano che porta a Bianzano, ma riesco a ricucire un piccolo buco. Provo anche ad avvantaggiarmi verso la fine nella breve contropendenza, per evitare poi di essere staccato, ma vengo facilmente ripreso e staccato dalle progressioni di Riccardo e di Gabriele, riuscendo a grandissima fatica a rimanere con Daniele (rallentato oggi da un problema meccanico, ma con ancora tanto margine, a differenza del sottoscritto!). Il tempo di 20:23 è comunque uno dei miei migliori, non tanto lontano da quello fatto registrare, per esempio, durante la gf Gimondi del 2012 (anche se Strava credo sbagli nel considerarmi i secondi 2/3 della salita come mia migliore prestazione assoluta).
Altra mini-pausa e via per la discesa verso Cene, veloce nella prima parte e più faticosa nella seconda. Attraversamento caotico di Gazzaniga, intasata dal mercato, e attacchiamo la salita che porta a Ganda... per i miei compagni di pedalata, mentre per me l'obiettivo è arrivare in Orezzo. Non basta questa riduzione per permettermi di tenere le loro code e a circa metà salita perdo nuovamente una ventina di metri, cercando poi di gestire le forze per mantenerli ancora una volta a una distanza accettabile. Arrivo al paese in 17:39, un tempo nuovamente discreto considerando tutto, ma sono proprio cotto. Confermo così la mia volontà di tornare a casa secondi i piani (domani mi aspetta un impegno podistico non indifferente) e saluto e ringrazio i tre amici che mi hanno pazientemente sopportato e aspettato quest'oggi. Rapida discesa, quindi, verso Gazzaniga e in breve sono a casa, chiudendo con 63,17 Km, 1130m di dislivello e la media più che onorevole di 25,9 Km/h. Ma che fatica!! Pian pianino, comunque, qualche piccolo miglioramento penso ci sia, ma la strada del recupero è ancora lunghissima.

Giorgio
06/04/2013 21:17
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per gli amici di cpc
Quando il nostro cpc vi racconterà dell'uscita odierna(6/4)chiedetegli perchè se la rideva tanto nei pressi del cimitero sulla salita che da Grone porta a S.Fermo!? bisogna portare rispetto a chi riposa in pace... [SM=g27987] [SM=g27990] [SM=g27987]
[Modificato da ILRUSSO69 06/04/2013 21:19]
06/04/2013 21:21
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Re: Sabato 6 aprile
pandicko, 06/04/2013 14:10:

La mattinata è più grigia di quanto promettevano le previsioni... ma visto che dal pomeriggio sarà anche peggio, mi trovo con l'amico Maurizio al bivio di Pradalunga con Gavarno. Oggi decido io e scelgo una salita non lunga ma dura per dare un significato alla mattinata! [SM=g27987] Al bivio per Cene, proseguiamo diritto e giriamo poco dopo per Vallalta. Si comincia a salire e dopo una serie di su e giù giriamo a sinistra per Altino. L'inizio è subito secco. Chiaccherando scopro che Maurizio non è mai salito da qui, per cui gli consiglio di prenderla non troppo forte perchè è una salita ostica e per di più è il tratto finale il più duro dell'intero percorso. Mi dà retta e proseguiamo insieme con una certa tranquillità. Il suo garmin dà spesso pendenze del 14-15%, mai sotto il 12-13% per cui comincio a credere che i dati di riferimento del sito www.salite non sono così attendibili o meglio sono forse un po' obsoleti... mah!
Arriva cmq l'ultimo micidiale tratto e qui le pendenze si assestano sul 18-20% e arrivano al 22%... cmq ormai è fatta! [SM=g27987]
Breve sosta-ristoro e discesa (con qualche altro su e giù) verso la chiesetta dei ciclisti del colle Gallo. Discesa lungo la valle del Luio e rientro a casa con gli ultimi strappi da Gavarno verso Cenate fino al bivio del colle dei Pasta dove ci separiamo.
46 km. in 2h30'



Ma non è che ci siamo incrociati magari? A che ora eravate al Colle Gallo? Noi circa alle 9:05...

Comunque il grafico dell'altimetria segna pendenze medie su tratti fin troppo lunghi (come prassi, purtroppo, di fin troppe altimetrie), ma le cifre che ha registrato il tuo amico mi sembrano un po' esagerate. Il tratto duro nel finale secondo me non arriva al 20%, fermandosi attorno al 17/18% (almeno considerando un tratto di 20/30m). I valori di pendenza istantanea che registrano i ciclocomputer non sono mai estremamente precisi, almeno per quanto ne so e m'è stato detto. Anche guardando i dati altimetrici delle quote di partenza e arrivo (Colle Sfanino, bivio: 443,5 m; arrivo alla linea all'altezza del secondo ristorante: 822,5 m) ne esce una pendenza media di poco superiore al 10% (dipende anche dalla distanza misurata; il GPS in questo perde qualcosina nei tornanti e solitamente mi registra 3,71 Km; reali sono forse 3,8 Km, così che i 379m di dislivello effettivo vengono ulteriormente diluiti).

Ciao!

Giorgio

06/04/2013 21:42
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6 aprile
Notte con luna e stelle, morale a mille: dopo due settimane si torna in sella e,finalmente con un caldo sole. Il sogno si interrompe bruscamente non appena imboccata la SS45: freddo, umido e una compatta e spessa nuvolaglia nasconde il sole. Inoltre le due settimane di sosta non hanno certo giovato alla condizione, con l'avanzare dell'età noto che la bici richiede dedizione e costanza altrimenti è fatica e sudore.
Anche oggi di andare in alto non se ne parla ed allora occorre fantasia ed esperienza per disegnare un giro che, alla fine risulterà incantevole. Dopo una trentina di km pianeggianti la prima salita è ormai divenuta una classica per la bellezza dei panorami, l'assenza di traffico e lo stato dell'asfalto (di questi tempi una rarità).La risalita del crinale ad est della val Chero toccando i castelli di Travazzano e di Magnano regala vedute incantevoli sia sulla pianura che sulle cime appenniniche con le pendici ancora completamente imbiancate ed avvolte da minacciosi nuvoloni. Il freddo non diminuisce e cade qualche goccia ma, fiduciosi, dopo esser scesi in val Chiavenna, poco prima di Lugagnano attacchiamo la seconda salita che, senza pendenze eccessive percorre il versante ovest della Val d'Arda.
Prima dell'ultimo strappo che porta al Parco Provinciale (mi sarebbe piaciuto andare a constatare l'innevamento) bivio a sinistra e ripidissima discesa sino al fondovalle. Dopo pochi km, prima dell'abitato di Sperongia bivio a sinistra, ponticello sull'Arda e terza salita: Settesorelle. Una gran bella salita con l'unico neo del fondo che reca ancora le tracce del secondo conflitto mondiale. A quota 815 raggiungiamo il crinale che divide le province di Parma e Piacenza, percorsa dalla strada del Pellizzone, ai lati della strada vi sono ancora cumuli di neve e, nella successiva discesa in val Cenedola prendiamo la solita, robusta, razione di freddo. E' quindi con discreto piacere che attacchiamo la quarta fatica: la salita di Case Veronica. Approssimativamente direi che si tratta di 4,5 km con una pendenza media intorno all' 8%. Anche questa salita è splendida: strada stretta e traffico inesistente. Discesa verso Pellegrino Parmense e, come quinta portata il classico Mille PIni ( o valico di sant'Antonio) che si arrampica lungo le pendici meridionali di Monte Canate (è quella montagna che, quando si percorre l'autostrada del Sole tra Fiorenzuola e Parma, si vede ricoperta da antenne e ripetitori). Dopo una veloce discesa segue un tratto vario apparentemente in discesa, si punta infatti verso il piano, ma intervallato da un paio di strappi che, dopo 120 km, fanno veramente male. Nel frattempo un pallido sole ha riscaldato l'atmosfera e gli spiriti ed allora decidiamo di inanellare ancora tre salitelle giusto per gradire.
La prima sfiorando il borgo di Vigoleno ci riporta in provincia di PIacenza, la seconda attraverso i vigneti di Bacedasco ci regala una vista da cartolina della rocca di Castell'Arquato, la terza, atraverso le vie acciottolate di tale rocca danno al giro un tocco artistico che mancava.
168 km ed un dislivello di 2.800
saluti e speriamo che, prima o poi arrivi la primavera.
07/04/2013 14:06
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Re: 6 Aprile
Vedo23, 06/04/2013 21:14:



...

Rapida discesa, quindi, verso Gazzaniga e in breve sono a casa, chiudendo con 63,17 Km, 1130m di dislivello e la media più che onorevole di 25,9 Km/h. Ma che fatica!! Pian pianino, comunque, qualche piccolo miglioramento penso ci sia, ma la strada del recupero è ancora lunghissima.

Giorgio




L'importante è migliorare pian, piano e soprattutto divertirsi, anche se si sa in bici si fatica alla grande [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002]

Ciao

Giorgio
07/04/2013 14:11
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Re: 6 aprile
oldscat, 06/04/2013 21:42:



...

Inoltre le due settimane di sosta non hanno certo giovato alla condizione, con l'avanzare dell'età noto che la bici richiede dedizione e costanza altrimenti è fatica e sudore.

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saluti e speriamo che, prima o poi arrivi la primavera. [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002]





Io con l'avanzare dell'età (mi permetto di riderci sopra, visto che è la tua stessa), noto che nonostante mi ci dedichi con dedizione e costanza, per me la bici resta sempre sinonimo di fatica e sudore [SM=g27988] [SM=g27988] [SM=g27988]

Meno male che una doccia e una nottata di sonno, solitamente, mi permettono di recuperare quel minimo di energie per risalirci in sella.

Sempre bello leggerti e grande è l'ammirazione per le tue uscite. [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002]

Ciao

Giorgio
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