Mattina di Pasqua Ligure …
Domenica 31 marzo 2013: dopo la gionata di ieri caratterizzata da un meto pessimo (praticamente ha piovuto tutto il giorno), avevo concordato un’uscita strategica per la mattinata di Pasqua con tassativo rientro a casa entro l’orario massimo delle 12, meglio se prima. Mi sveglio alle 5,30 che però sono come le 4,30 vista la contestualità del passaggio all’ora legale. Sono a Villa Oneto, in Liguria, ospite a casa dei miei zii dove trascorrerò le festività pasquali. Cerco di fare colazione e di prepararmi senza disturbare troppo chi (almeno il giorno di Pasqua) vuole dormire.
Alle 6,36 lascio il garage di casa e do il 1° colpo di pedale al mio King che illumina la strada. Mi aspettano 5 km scarsi di discesa piena di curve e controcurve, con strada piuttosto stretta e per giunta bagnata: tutta la pioggia dei giorni scorsi sta ancora scendendo dalla montagna ed impone la massima prudenza. Arrivo alla frazione Maggi di San Colombano Certenoli (il paese di mia mamma) e attraversato il ponte sul fiume Entella svolto a sinistra per risalire il fondo della Val Fontanabuona. L’umidità è elevatissima e, visto che oramai è chiaro, si vedono tante nuvole basse. Ho percorso meno di 8 km quando, prima di entrare a Calvari, svolto a destra ed inizio la prima salita: avevo proprio bisogno di scaldarmi e di togliermi l’umidità dalle ossa.
Quella del
Passo di Romaggi è una salita nuova per me e so che è abbastanza impegnativa: 9,1 km per 676 metri di dislivello. La inizio forse un po’ troppo baldanzoso, quasi gasato dal paesaggio: sotto la nebbia, sopra la montagna e la strada umida. Dopo un paio di km, mi fermo a fotografare il campanile di Certenoli. Mia mamma, alle prime armi, veniva ad insegnare qui e anche più sopra. Riparto. La salita è davvero molto bella e impegna il giusto. Arrivo a Romaggi e oltrepasso il paese. Svolta a sinistra e con l’ultimo sforzo sono al passo. Qualche secondo di pausa. Un paio di altre foto e mi butto nel versante opposto che è già illuminato dal sole. L’illusione è di essere in un altro posto: il cielo è azzurro, il sole scalda, dai prati si alza un velo di umidità e di nebbiolina che non dà alcun fastidio e dona a tutte le cose un tocco di magia … fino a Cichero, dove la strada perdendo ancora quota entra in ombra e si torna al freddo. Oltretutto, scende acqua da tutte le parti e spesso l’asfalto è un lago: bisogna andar piano per evitare di bagnarsi i piedi e di scivolare. Fortunatamente, nonostante le curve, non vedo un’automobile e prima dell’intersezione con la SS 586 della Val Sturla trovo una strada a sinistra che mi porta direttamente alle porte di Borgonovo Ligure. Giunto nel centro del paese, svolto a destra ed inizio la seconda salita di giornata che in poco più di 15 km mi deve far guadagnare oltre 850 metri di dislivello fino al
Passo del Bocco che separa le province di Genova e Parma.
La salita è splendida e fatta la mattina presto ancora di più. La prima automobile del giorno mi supera quando sto per arrivare a San Siro Foce, dopo circa 6 km di salita. Cosa volere di più??? Il sole … e infatti alle prime case di Montemoggio arriva anche lui a scaldarmi le gambe. E’ un paradiso: dovunque si getti lo sguardo ci sono vallate e boschi, il cielo è azzurro e la montagna chiama … basta solo ascoltarla.
In 59 minuti arrivo al Passo del Bocco. Una breve sosta per mangiare una barretta. La bassa velocità sia in salita che in discesa mi fa essere in ritardo sulla tabella di marcia ipotizzata … forse facendo i conti senza l’oste e senza conoscere le strade. Provo a chiamare mia moglie, ma qui non c’è segnale. Riparto svoltando a destra in direzione di Varese Ligure. Mi aspetto di scendere e invece la strada sale ancora per qualche km fino a scollinare il
Passo di Malanotte (grazie a
Sergio che – sentito successivamente – mi ha gentilmente dato l’informazione). C’è un bel po’ di neve fresca ai bordi della strada e le condizioni dell’asfalto, già non buone, peggiorano sensibilmente nella discesa successiva. Sempre tanta acqua sulla strada mi impongono la massima prudenza: oggi non posso proprio cadere, la combinerei davvero grossa visto che zii e cugini mi aspettano a pranzo. Quando la strada sta per spianare, a circa 3 km da Varese Ligure, svolto a destra imboccando la terza salita che in circa 13,5 km e 540 metri di dislivello mi porterà a scollinare il
Passo del Biscia. I primi 2 km sono quasi pianeggianti. Poi, in corrispondenza del bivio per la frazione Valletti, si inizia a fare più sul serio. Peccato solo per il manto stradale un po’ lasciato andare …
La strada sale verso la montagna e arrivo al paesino di Comuneglia (4 case e una chiesa). Proseguo ancora trovando una breve contropendenza e l’ultima rampa sulla quale sinceramente fatico più di quel che ricordassi dal profilo altimetrico. Sono al passo. Mangio un panino, chiudo lo smanicato e inizio la discesa con la speranza di poter menare un po’ altrimenti il ritardo sarà certo.
Fortunatamente la discesa in Val Graveglia si rivela ottima: la strada è quasi sempre asciutta e posso tenere una buona velocità. In fondo alla valle, svolto a destra e in poco più di 2 km raggiungo Carasco per immettermi nuovamente in Val Fontanabuona fino alla frazione Maggi. Prima di svoltare butto un occhio a casa di mio cugino, ma non vedo nessuno fuori … beh, è lo stesso gli auguri sono venuto a farli ieri (quando pioveva). Inizia l’ultima salita che mi porta prima alla frazione Camposasco e poi affronto le ultime rampe (che ho percorso questa mattina quando era ancora buio anche se in discesa) che mi fanno alzare fino alle case di
Villa Oneto. Alle 11,45 parcheggio la bici nel garage degli zii soddisfatto e contento.
E’ stato un gran bel giro, accorciato di una salita rispetto ai propositi fatti una settimana prima, ma rubato al meteo rispetto alle prospettive di sabato pomeriggio. Ed ora si può festeggiare la Pasqua tutti assieme !!!
Tempo: 5h 01'
Distanza: 107,7 km
Battiti: 133/167 bpm
Cadenza: // rpm
Velocità media: 21,4 km/h
Dislivello: 2.615 mt
Calorie: 1.442 kcal
Temperatura: min 0°C/media +5,4°C
Ciao e buone pedalate a tutti