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USCITA ODIERNA 2013

Ultimo Aggiornamento: 31/12/2013 18:59
18/03/2013 16:27
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Quando l’amicizia sa essere più forte del meteo sfavorevole …

Domenica 17 marzo 2013: ieri sera, quando è stata l’ora di andare a dormire, mi son trovato con le gambine belle stanche, con la previsione di pioggia, freddo e forse anche neve, ma con il mio socio Maurino che voleva uscire presto … e il suo presto era alle 5 precise. Angelo, il Capitano, ci ha lasciato campo libero con anticipo optando per una serata da ballerino e allora non mi è restato che trattare sull’orario, chiedendo (e ottenendo) di non uscire di casa prima delle 6,25.

Mi alzo alle 5,20. Guardo fuori dalla finestra del bagno: non piove, quindi mi tocca. Il primo pensiero, quello da pigrone, è stato questo, ma poi le cose sono andate in modo che se avessi ascoltato la testa me ne sarei pentito. Decido di ascoltare il cuore e il senso di amicizia, facendo da gregario al mio grande amico Mauro.

Alle 6,26 esco di casa e do il 1° colpo di pedale al mio King. Il cielo è grigio … boh … però sembra leggermente meno freddo di ieri. Dopo 200 metri trovo Maurino che fa avanti e indietro in mia attesa, dopo aver percorso già 31 km. E’ un inguaribile appassionato o forse è anche un po’ matto …
Mauro dice che non riusciva a dormire e mi butta lì l’idea di un Polaveno, ma avendo in testa le previsioni meteo preferisco stare più ad est, almeno inizialmente. Così pedalando su strade di campagna ci portiamo in Franciacorta e raggiungiamo Gussago, dove iniziamo la salita che porta a Brione.
Do subito il via libera al mio socio: a me oggi basta salire e le gambe non mi permettono di sgarrare.
Dopo meno di 2 km, iniziano a scendere i primi fiocchi che pian piano aumentano di intensità. Nell’ultimo tratto di strada prima di Brione, in certi punti l’asfalto è bianco … e la primavera dov’è?
Mauro mi attende in prossimità delle prime case. Ci fermiamo per prendere decisioni in merito a come proseguire e nel frattempo Mauro integra con un panino alla marmellata la scarsa colazione che ha fatto prima di uscire. Decidiamo di proseguire verso San Giovanni di Polaveno e di salire al Passo Tre Termini: è la strada più ampia e meno ripida. Nel frattempo la neve sta scendendo abbondantemente e a San Giovanni tutto attorno si vede solo bianco. Breve discesa verso la zona industriale e poi iniziamo la salita verso il passo. Maurino si avvantaggia quasi subito, ma io inizio a stare un pelo meglio di prima: il mal di gambe, facendole girare, sta passando.

Altra breve sosta in vetta. Ci facciamo una foto con il telefonino e indossiamo le mantelline per iniziare a scendere verso il lago d’Iseo. Circa 3 km prima che la discesa finisca smette di nevicare, ma oramai il freddo ci è entrato nelle ossa. Ci vuole un caffè e ci dirigiamo verso il centro di Iseo. Entriamo in un bar, dove troviamo 2 biker anche loro a scaldarsi. Il caffè è meraviglioso: caldo e buono. Ci rigenera. Quando usciamo dal bar non piove nemmeno più e allora via verso la Franciacorta dove affrontiamo 2 Bellavista.
Dopo il secondo, ad Erbusco ci mescoliamo con un gruppo di ragazzi di Pompiano che rientrano verso casa. Si chiacchiera e si scherza assieme … faticano a credere che Mauro è in giro dalle 5 … ci credono un po’ matti, ma poi a Cologne, quando svoltiamo d’istinto per salire al Monte Orfano, capiscono che lo siamo davvero. E’ bastato uno sguardo fra me e Maurino, un’intesa a volo e ci lasciamo sfilare salutando i ragazzi.
Ovviamente io devo andare su tranquillo, per quanto tranquillamente sia possibile salire la prima rampa con la sua punta massima del 23%. Bisogna solo resistere quei 12-13 minuti, sopportando la fatica, ma il premio è la soddisfazione che non manca mai. Arrivo su con un minuto di ritardo … penso abbondante, ma sono contento.

Normalizzo il respiro e scendiamo, ma andando verso Coccaglio troviamo Angelo che da ballerino è tornato a fare il ciclista e con lui rigiriamo nuovamente le bici per un altro giretto in Franciacorta e successivo rientro passando da Rovato, con qualche innocua goccia di pioggia ogni tanto a tenerci compagnia.

Sono passate da pochi minuti le 11 quando entro a casa. Doveva essere una domenica senza bici e invece ci siamo divertiti. A volte basta poco: è sufficiente l’amicizia. [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002]

Tempo: 4h 39'
Distanza: 111,6 km
Battiti: 120/159 bpm
Cadenza: // rpm
Velocità media: 24,0 km/h
Dislivello: 1.397 mt
Calorie: 1.868 kcal
Temperatura: min -2°C/media +0,6°C

Ciao e buone pedalate a tutti [SM=g27988] [SM=g27988] [SM=g27988]
18/03/2013 19:13
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Passo alle mie cifre per abbassare il livello.

Sabato: primo over-1000 m stagionale: Fadalto-Vittorio Veneto-San Lorenzo-Resera-Zuel di Qua-San Boldo.
Sul San Boldo ho sofferto molto, per fortuna c'è il nuovo San Ventinove.

85 km, 1400 di dislivello circa, media 24,9, temperature tra 1 e 8 °C, tra l'altro con bel tempo in Valbelluna e nuvoloso al Sud.

Ora non mi rimane altro che incominciare a fare anche qualche over-100 km, sono pesantemente indietro di condizione. [SM=g28000] [SM=g28000]

Sabato pomeriggio e domenica: torneo di calcetto a Trichiana. Siamo usciti ai quarti di finale, e giocando in una squadra in cui erano tutti boce del 1994 mi sono sentito molto vecchio. [SM=g28000]
[Modificato da MirkoBL 18/03/2013 19:18]

******************************

Ciao Moro...

9/10/1963 - “Un sasso è caduto in un bicchiere colmo d’acqua e l’acqua è traboccata sulla tovaglia. Tutto qui. Solo che il bicchiere era alto centinaia di metri e il sasso grande come una montagna e di sotto, sulla tovaglia, stavano migliaia di creature umane che non potevano difendersi.” (D. Buzzati)
18/03/2013 19:14
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Re:



[Modificato da MirkoBL 18/03/2013 19:15]

******************************

Ciao Moro...

9/10/1963 - “Un sasso è caduto in un bicchiere colmo d’acqua e l’acqua è traboccata sulla tovaglia. Tutto qui. Solo che il bicchiere era alto centinaia di metri e il sasso grande come una montagna e di sotto, sulla tovaglia, stavano migliaia di creature umane che non potevano difendersi.” (D. Buzzati)
18/03/2013 21:04
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Re:
MirkoBL, 18/03/2013 19:13:

sono pesantemente indietro di condizione. [SM=g28000] [SM=g28000]



Tranquillo, in condizione bisogna arrivarci per le grandi conquiste tra Luglio e Agosto!! [SM=g27988]

[per le quali bisogna allenare anche le mascelle...]

Giorgio
18/03/2013 21:25
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16 Marzo
Sabato 16 Marzo riesco a fare un altro giretto, sfruttando la giornata magnifica (per quanto fredda): una limpidezza eccezionale, con tanto di vista spettacolosa su qualsiasi cima, monte e collina!
Punto deciso verso Altino, il grande rimpianto della settimana scorsa, per quanto la fatica sia ancora notevole, la FC sempre altissima e il mal di gambe intenso, dato che sopra il 10% non si può tanto scherzare... Ma non desisto e arrivato allo scollinamento del Colle Sfanino svolto immediatamente a sinistra verso Altino, continuando la salita (che, curiosamente, non ho mai affrontato in questo modo; di solito la prendo da Vall'Alta, così che il tempo lo faccio sempre partire dal Colle Sfanino). Finché le pendenze restano attorno al 10/11% me la cavo, salendo con il 25 e sentendo di avere un piccolo, piccolissimo margine (per quanto il cuore fosse già quasi al limite), ma appena arrivano i tratti, nella prima fase brevi, a pendenze superiori soffro veramente tanto. Il tratto micidiale, ormai verso la fine, si trasforma come previsto in un calvario, rischiando di piantarmi negli ultimi metri e affannandomi attorno ai 7 Km/h, ma anche questo è andato... La prima signora salita dell'anno è conquistata! Sono contento, complice anche la bella giornata e le cime innevate che si intravedono.
Sono ormai pronto per ripartire verso Vall'Alta e sto per far ripartire l'mp3, quand'ecco che compare ben altra compagnia!!
CiclistaperCaso@, 16/03/2013 18:45:


Appena la strada spiana davanti al Santuario, vedo un ciclista fermo che riconosco subito: è Giorgio alias Vedo23 ed è un grande piacere incontrarlo qui.



Giorgio e Pigi!! M'ha fatto veramente piacere incontrarli, anche perché avevo meditato nei giorni precedenti di farmi vivo sul Forum per chiedere se qualcuno sarebbe bazzicato nella zona, salvo poi desistere incerto sulla mia condizione e insicuro di riuscire a "scappare di casa" (le mamme....), oltre a non voler condizionare nessuno senza poter offrire alcuna garanzia. A questo punto, mi unisco al volo al loro giro, come sempre variabile e disponibile di varie modifiche. La discesa è molto fredda, anche perché tutta all'ombra, e io non sono attrezzatissimo, nonostante abbia fatto tutto il giro con lo zainetto, mai aperto (con dentro anche una bella giacca antivento pesantissima, collaudata a suon di Stelvio, Rombo e compagnia cantante con ogni condizione meteo). Passiamo da Cene e puntiamo verso il Monte Bue, affrontato con tratti belli allegri, dove lo straordinario allenamento di Giorgio risalta con grande facilità. E' veramente un piacere pedalare in una giornata così, ci si sente vivere in modo speciale, con una rilassatezza che ricerca immediatamente una realizzazione nel movimento.
I compagni d'avventura sembrerebbero decisi a puntare verso un tratto del Farno e io, molto scettico (su me stesso), decido di accompagnarli per un tratto. Risaliamo la Valle Rossa fino al bivio per San Rocco, con qualche tirata giusto per sistemare a dovere le gambe e un piccolo forcing sul chilometro e poco che porta allo scollinamento verso Leffe (il confronto poi con il mio miglior tempo sarà impietoso, ma chissenefrega!!). Una piccola sosta condita da caffé ed eccoci a percorrere qualche strada nuova o quasi verso la parte alta di Leffe, con un po' di bagarre, dove la spunta ancora nettamente Giorgio, in grande facilità. Per fortuna che è stato fermo per un po' e è acciaccato!! [SM=g27990]
Passiamo a Gandino e saluto i miei amici, che ripuntano verso la Valle Rossa: io, che ormai sono stato in giro più del previsto, ritorno direttamente verso casa bello contento, riuscendo a non stufarmi troppo del tratto controvento in Val Gandino e poi in Valle Seriana. Sono solo pochi chilometri, per lo più con pendenze favorevoli, ma mi sembrano sempre un po' "inutili" rispetto al divertimento vero delle salite e dei su e giù; soprattutto oggi che non posso spingere più di tanto (infatti in "pianura", quando sto bene, per non annoiarmi mi invento sempre qualcosa, con il risultato garantito di farmi male alle gambe! [SM=g27987] ). Chiudo con 49 Km e oltre 1000m di dislivello; media di soli 20,0 Km/h, ma tanta tanta tanta soddisfazione, anche per essere riuscito, inaspettatamente, a incontrare due amici e a godere per un tratto della loro compagnia!
Ora speriamo di poter continuare la serie, sia delle pedalate che degli incontri!
Ciao a tutti!

Giorgio


19/03/2013 06:56
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Re: Quando l’amicizia sa essere più forte del meteo sfavorevole …
CiclistaperCaso@, 18/03/2013 16:27:


Domenica 17 marzo 2013: ieri sera, quando è stata l’ora di andare a dormire, mi son trovato con le gambine belle stanche, con la previsione di pioggia, freddo e forse anche neve, ma con il mio socio Maurino che voleva uscire presto … e il suo presto era alle 5 precise. Angelo, il Capitano, ci ha lasciato campo libero con anticipo optando per una serata da ballerino e allora non mi è restato che trattare sull’orario, chiedendo (e ottenendo) di non uscire di casa prima delle 6,25.

Mi alzo alle 5,20. Guardo fuori dalla finestra del bagno: non piove, quindi mi tocca. Il primo pensiero, quello da pigrone, è stato questo, ma poi le cose sono andate in modo che se avessi ascoltato la testa me ne sarei pentito. Decido di ascoltare il cuore e il senso di amicizia, facendo da gregario al mio grande amico Mauro.

Alle 6,26 esco di casa e do il 1° colpo di pedale al mio King. Il cielo è grigio … boh … però sembra leggermente meno freddo di ieri. Dopo 200 metri trovo Maurino che fa avanti e indietro in mia attesa, dopo aver percorso già 31 km. E’ un inguaribile appassionato o forse è anche un po’ matto …
Mauro dice che non riusciva a dormire e mi butta lì l’idea di un Polaveno, ma avendo in testa le previsioni meteo preferisco stare più ad est, almeno inizialmente. Così pedalando su strade di campagna ci portiamo in Franciacorta e raggiungiamo Gussago, dove iniziamo la salita che porta a Brione.
Do subito il via libera al mio socio: a me oggi basta salire e le gambe non mi permettono di sgarrare.
Dopo meno di 2 km, iniziano a scendere i primi fiocchi che pian piano aumentano di intensità. Nell’ultimo tratto di strada prima di Brione, in certi punti l’asfalto è bianco … e la primavera dov’è?
Mauro mi attende in prossimità delle prime case. Ci fermiamo per prendere decisioni in merito a come proseguire e nel frattempo Mauro integra con un panino alla marmellata la scarsa colazione che ha fatto prima di uscire. Decidiamo di proseguire verso San Giovanni di Polaveno e di salire al Passo Tre Termini: è la strada più ampia e meno ripida. Nel frattempo la neve sta scendendo abbondantemente e a San Giovanni tutto attorno si vede solo bianco. Breve discesa verso la zona industriale e poi iniziamo la salita verso il passo. Maurino si avvantaggia quasi subito, ma io inizio a stare un pelo meglio di prima: il mal di gambe, facendole girare, sta passando.

Altra breve sosta in vetta. Ci facciamo una foto con il telefonino e indossiamo le mantelline per iniziare a scendere verso il lago d’Iseo. Circa 3 km prima che la discesa finisca smette di nevicare, ma oramai il freddo ci è entrato nelle ossa. Ci vuole un caffè e ci dirigiamo verso il centro di Iseo. Entriamo in un bar, dove troviamo 2 biker anche loro a scaldarsi. Il caffè è meraviglioso: caldo e buono. Ci rigenera. Quando usciamo dal bar non piove nemmeno più e allora via verso la Franciacorta dove affrontiamo 2 Bellavista.
Dopo il secondo, ad Erbusco ci mescoliamo con un gruppo di ragazzi di Pompiano che rientrano verso casa. Si chiacchiera e si scherza assieme … faticano a credere che Mauro è in giro dalle 5 … ci credono un po’ matti, ma poi a Cologne, quando svoltiamo d’istinto per salire al Monte Orfano, capiscono che lo siamo davvero. E’ bastato uno sguardo fra me e Maurino, un’intesa a volo e ci lasciamo sfilare salutando i ragazzi.
Ovviamente io devo andare su tranquillo, per quanto tranquillamente sia possibile salire la prima rampa con la sua punta massima del 23%. Bisogna solo resistere quei 12-13 minuti, sopportando la fatica, ma il premio è la soddisfazione che non manca mai. Arrivo su con un minuto di ritardo … penso abbondante, ma sono contento.

Normalizzo il respiro e scendiamo, ma andando verso Coccaglio troviamo Angelo che da ballerino è tornato a fare il ciclista e con lui rigiriamo nuovamente le bici per un altro giretto in Franciacorta e successivo rientro passando da Rovato, con qualche innocua goccia di pioggia ogni tanto a tenerci compagnia.

Sono passate da pochi minuti le 11 quando entro a casa. Doveva essere una domenica senza bici e invece ci siamo divertiti. A volte basta poco: è sufficiente l’amicizia. [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002]

Tempo: 4h 39'
Distanza: 111,6 km
Battiti: 120/159 bpm
Cadenza: // rpm
Velocità media: 24,0 km/h
Dislivello: 1.397 mt
Calorie: 1.868 kcal
Temperatura: min -2°C/media +0,6°C

Ciao e buone pedalate a tutti [SM=g27988] [SM=g27988] [SM=g27988]



Inarrestabili!! [SM=g27993] [SM=g27993]
Sareste dovuti andare voi a fare la Sanremo, tanto la neve a voi non fa paura...
Complimenti!
Ciao.
Sergio


19/03/2013 08:21
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Re: 16 Marzo
Vedo23, 18/03/2013 21:25:



...

Chiudo con 49 Km e oltre 1000m di dislivello; media di soli 20,0 Km/h, ma tanta tanta tanta soddisfazione, anche per essere riuscito, inaspettatamente, a incontrare due amici e a godere per un tratto della loro compagnia!
Ora speriamo di poter continuare la serie, sia delle pedalate che degli incontri!
Ciao a tutti!

Giorgio






Da bresciano "trapiantato" ciclisticamente più spesso nelle valli bergamasche che in quelle domestiche, ogni volta che ho avuto e avrò l'opportunità di incontrare te, Giuseppe, Pigi, Gabriele e gli altri ragazzi è stato e sarà sempre un piacere.
In primis dal punto di vista umano: si parla, si scherza ... in poche parole se anche uno avesse il muso lungo per problemi suoi bastano pochi minuti e gli passa.
In secundis per quanto attiene l'aspetto più strettamente ciclistico: qualche battaglietta qua e là (soprattutto se come condimento ci mettiamo il confronto fra gli anni [SM=g27987] [SM=g27987] [SM=g27987] ) può dare solo allegria e spensieratezza. Non importa arrivare primo o ultimo (con i miei soci ad essere ultimo ci sono abituato, ma mi diverto lo stesso). Per i complimenti sei stato troppo buono e ti sei dimenticato le volte in cui ti abbiamo visto andar via, ma quel che conta è esserci. [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002]

La cosa più bella: quando scatta Pigi, inaspettadamente, come una pantera e poi alza le mani sul GPM gridando "Radavelli, Radavelli, Radavelli !!!". E' semplicemente unico. [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002]

Ciao e a presto.

Giorgio
19/03/2013 10:05
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Re: Brianza solitaria e ventosa!
CaSe63, 16/03/2013 14:12:

Classica salita da Casatenovo, poi la variante del Colombè e infine il Lissolo per poi tornare.



Sergio, cos'è la "variante del Colombè"?

19/03/2013 14:07
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Re: Re: Brianza solitaria e ventosa!
patavium82, 19/03/2013 10:05:



Sergio, cos'è la "variante del Colombè"?




E' una variante per salire a Sirtori: arrivando da Casatenovo, dopo la rotonda, invece di prendere a destra per Sirtori, continui diritto in leggera discesa, e dopo circa un km svolti a destra. Pendenze pepatine, ma solo 700 m di lunghezza, poi una leggera discesa e ti trovi a Viganò, dopo il primo strappo di Sirtori. Mi ci ha portato Nicko due settimane fa, dopo anni in cui continuava a parlarmene...
Ciao.
Sergio


19/03/2013 20:13
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Sfruttare il telelavoro per fare 3 salite …

Martedì 19 marzo 2013: ieri neve e pioggia a non finire. Maledetto inverno, non ci vuole proprio lasciare quest’anno. Pioveva anche quando sono andato a dormire e così si è formata l’idea di lavorare da casa e fare un’uscita in un orario meno early morning del solito.

Mi alzo verso le 6,15 e alle 7 meno 10 sto già lavorando. Poco più di un paio d’ore diviso tra il PC e il telefono con alcuni Clienti. Poi mi preparo e alle 9,31 mi allontano da casa in sella al mio King. E’ una giornata meravigliosa: sole e cielo azzurro, un po’ di vento contrario, ma ci può stare. Piuttosto sono le strade bagnate per lo scioglimento della neve (che è ancora a bordo strada) a preoccuparmi … chissà se si sale un po’ cosa può succedere?

Per togliermi il dubbio decido di andare a vedere di persona … Il percorso è il solito: Franciacorta, Val Calepio e poi a Villongo svolta a sinistra verso i Colli di San Fermo. Salgo senza forzare troppo, anche perché le gambe non hanno ancora recuperato: sarebbe stato meglio scaricare e rinviare la salita a domani, ma domani prevedono pioggia e allora si fa quel che si può.
Dopo Adrara San Rocco aumenta la neve a bordo strada e poco dopo anche quella sulle piante, che la mollano giù con il risultato che la strada (che è stata precedentemente pulita dai mezzi) a tratti è sporca e che si rischia di fare una doccia di neve fredda non programmata. Un paio di volte prendo un po’ di neve addosso, ma arrivo al tratto finale senza grossi problemi e affascinato dal mondo circostante. Lì il bosco finisce e la strada si fa un po’ più dura, ma il sole da coraggio e scollino. Proseguo fino al valico dove metto la mantellina e scambio due parole con il ragazzo del ristorante: ieri ha mollato 60 centimetri di neve fresca e lui sta spalando l’ingresso sperando che domani non debba ripetersi.

Inizio a scendere verso la Val Cavallina. Piano, anzi pianissimo: la strada è completamente bagnata dalla neve sciolta e ogni tanto la neve è rimasta sulla carreggiata. E’ una giornata bella e sarebbe un peccato rovinarla con una scivolata. Al cimitero di Sant’Antonio giro la bici, tolgo la mantellina e riparto in salita di nuovo fino al valico, ma poi svolto a sinistra e proseguo fino ai 1.210 metri di quota della località Valpiana.
Lì sopra, la fatica dell’ultimo km e mezzo viene ripagata da una vista incantevole delle Orobie innevate.

Scendo al valico e poi percorro quel km abbondante in falsopiano per piazzarmi al sole proprio all’inizio della discesa. Mangio un panino con la marmellata, indosso la mantellina e scendo con molta prudenza. Sono sul lago a Sarnico e attraverso il ponte che porta a Paratico. Alla rotonda successiva vedo 3 ciclisti con la divisa della mia squadra: Angelo, Maurino e Alberto. Visto che son qui mi unisco a loro, ma solo perché non conosco ancora il programma. Si ride e ci si prende in giro come al solito e si rientra quasi subito perché l’obiettivo è salire il Monte Orfano da Cologne. Una brutta bestia, soprattutto per me che ho già faticato abbastanza. Va beh … facciamo anche questo. La prima rampa detta già le regole: Maurino davanti con a ruota Angelo, io prudente a seguire e per ultimo un po’ in affanno Alberto. Arriviamo su allo stesso modo. E’ una salita che fa soffrire tantissimo, ma appena giri la bici ed inizi a scendere la fatica te la dimentichi e ti resta addosso solo la soddisfazione.

S’è fatto tardi, è ora di rientrare, ma prima ci vogliono giusto quei 7-8 km di scarico ai quali cerco di non rinunciare mai. Bella giornata, bella uscita, bella compagnia nel finale e la soddisfazione del Monte Orfano al posto del solito Bellavista … tutti vantaggi del telelavoro. [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002]

Tempo: 4h 48'
Distanza: 104,9 km
Battiti: 133/172 bpm
Cadenza: // rpm
Velocità media: 21,9 km/h
Dislivello: 2.077 mt
Calorie: 2.412 kcal
Temperatura: min +5°C/media +10,9°C

Ciao e buone pedalate a tutti [SM=g27988] [SM=g27988] [SM=g27988]
19/03/2013 23:22
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Il giardino incantato e i maiali guardiani. C'era una volta....

Martedì 19 Marzo

Dopo la deprimente domenica passata a guardare (senza invidia!) la gelida Milano - Sanremo, mentre fuori della finestra pioveva acqua ghiacciata a 2°C per tutta la giornata, oggi aspettavo di potermi rifare. Ma il sonno di stamattina ci ha messo del suo e ho indugiato a letto ben oltre il suono della sveglia e, dovendo rientrare nel primo pomeriggio per impegni extra-ciclistici, già mi vedevo rassegnata ad un anonimo giro a/r in Riviera, con giro di boa a Rapallo.

Ma per vivacizzare un po' l'uscita decido di evitare l'attraversamento della città e punto alla collina di Sant'Eusebio/Bavari, per tornare sull'Aurelia un po' più in là: il richiamo della salita, pur in questo gelido Marzo, inizia a farsi insistente. Già al primo tornante (saranno sì e no 50 m.s.l.m.) la neve è uno strato compatto ai lati della strada e quando più avanti, nel tratto più selvaggio di questa salita cittadina, si guadagna a tornanti la collina passando in una fitta boscaglia, l'atmosfera si fa irreale.

Allo scollinamento (circa 300 m.) lo sguardo spazia sui monti che circondano Genova, tutti imbiancati fino a ridosso della distesa blu del mare. Stupendo.... E in quel momento prendo la decisione di rinunciare al solito "avanti e indré" rivierasco per azzardare la salita al Monte Fasce, che sorride sulla città tutto bianco anche lui, contro un bellissimo cielo azzurro.

Affronto l'impegnativa salita, come sempre, col dovuto rispetto. La neve, sottile ma compatta, lambisce la carreggiata e di quando in quando mi accompagnano crepitii e piccoli tonfi di ghiaccio che cade da rami e cespugli, "micro-slavine" di neve che rotola, smossa dal vento che batte il pendio. E sotto di me, laggiù, la città e il mare blu: perché non ho portato la macchina fotografica? [SM=g27992]

In cima lo spettacolo è stupendo [SM=g27998] . Oltre a quanto già descritto riconosco nitida, nella limpidezza della giornata, far capolino là in fondo oltre la cintura dei monti liguri, la sagoma bianchissima del Monte Rosa: l'avreste detto?

Può bastare? No.

La strada corre alta a lambire il crinale, e in un tratto esposto a nord mi trovo improvvisamente a passare in un giardino addormentato da un incantesimo [SM=g27991] : ogni cespuglio, ogni filo d'erba è cristallizzato dalla galaverna, ogni essere inanimato è prigioniero di una gabbia di vetro. Ogni tanto, con un crepitare secco, qua e là qualche ciuffo riesce a liberarsi dal sortilegio, mandando in mille pezzi il ghiaccio e riconquistando la libertà.
I lunghi aghi irrigiditi sui rami dei pini ricordano "Mani di Forbice" e i tronchi mostrano un curioso effetto bicolore, con uno strato di ghiaccio spesso almeno due dita che sfida la verticale e ne riveste il lato esposto a nord.
Come in una favola di Andersen attraverso il giardino magico, sotto lo sguardo apparentemente incurante dei suoi guardiani, i "mitici" maiali in libertà che sempre si incontrano lungo la strada nella zona del Fasce che, oggi infangati più che mai, aggiungono un che di favolesco al paesaggio già di per sé irreale.

Man mano che scendo su Calcinara torno nel mondo della realtà. Ormai non mi resta che la lunga discesa sulla costa fino a Recco, la breve deviazione in salita per Megli, dove un pesco in fiore reclama la Primavera, e il definitivo rientro a casa.
No, decisamente quello di oggi non è stato un anonimo giro in Riviera.

Mannaggia non aver portato la macchina fotografica!!! [SM=g28001] [SM=g28000]


Distanza Km. 73,36
Dislivello m. 1398
Quota massima m. 750


[Modificato da grigua 19/03/2013 23:53]
====================================================

Un'emozione in più è terra conquistata,
non possiamo chiedere certezze a questa vita (R.Z.)

E' il tempo, sai, che ci misura,
che ci fa uomini o soltanto frenesia (R.Z.)
20/03/2013 06:58
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@Grigua: complimenti, ma che TU esca senza macchina foto è imperdonabile!! Così puoi raccontare tutte le panzane che vuoi... il Rosa da Genova? Si vedeva anche Venezia? [SM=g27997] [SM=g27988]

Ciao.

Sergio
20/03/2013 08:38
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bellissimo racconto.
Io andrei a vivere in una località dove, statistiche alla mano, la neve non è mai comparsa almeno negli ultimi 100 anni. Per dire, non la amo. A fronte di una/due giornate di bel manto candido, poi è tanta umidità persistente anche con belle giornate di sole, quindi sensazioni di freddo enfatizzate dovunque ci sia, tanto sporco e fango, al dilà della bici, che ti porti in casa con le scarpe, tutto da pulire, ecc. ecc. per settimane e settimane.
Per non parlare dei veri disagi di chi sta veramente male, fisicamente o economicamente.
Però comunque apprezzo tanto la poeticità di chi sa vedere il bello del mondo anche nelle difficoltà.
Intervengo perchè proprio ieri ero in dubbio se dalla inospitale Lombardia (almeno d'inverno) spostarmi nella Liguria più vicina, ovvero proprio lì dove hai pedalato tu, visto che l'esperienza era stata molto positiva in occasione della precedente nevicata lombarda. Lì invece ero riuscito a salire, tra le altre, fino alla Madonna della Guardia in una splendida giornata di sole con 16 gradi di temperatura media e trovando poca neve a bordo strada solo nel tratto in ombra tra Lencisa e l'incrocio con la strada principale.
Ecco, dal tuo commento, credo invece di aver fatto bene per questa volta a non venire da quelle parti, anche se per carità non dubito affatto della bellezza della tua pedalata. E' solo una considerazione relativa a me stesso e ai miei gusti [SM=g27988]

La strada del Monte Fasce quindi era percorribile e aperta? Essendo sui 900 metri di altezza mi interessarebbe saperlo, quanto c'è di neve a bordo strada?
Ti serei molto grato poi se potessi segnalare quando invece la situazione l' intorno a Genova tornasse alla normalità.
Grazie comunque, se mi posso permettere, per la tua dolcezza che traspare da questo ad altri post.
20/03/2013 14:34
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herbie7617, 20/03/2013 08:38:


Intervengo perchè proprio ieri ero in dubbio se dalla inospitale Lombardia (almeno d'inverno) spostarmi nella Liguria più vicina, ovvero proprio lì dove hai pedalato tu(....)
Ecco, dal tuo commento, credo invece di aver fatto bene per questa volta a non venire da quelle parti, anche se per carità non dubito affatto della bellezza della tua pedalata. E' solo una considerazione relativa a me stesso e ai miei gusti [SM=g27988]

La strada del Monte Fasce quindi era percorribile e aperta? Essendo sui 900 metri di altezza mi interesserebbe saperlo, quanto c'è di neve a bordo strada?
Ti serei molto grato poi se potessi segnalare quando invece la situazione l' intorno a Genova tornasse alla normalità.
Grazie comunque, se mi posso permettere, per la tua dolcezza che traspare da questo ad altri post.


Domenica e lunedì è nevicato, come detto, a bassissima quota e nelle zone più interne della città, ma per le strade non c'è mai stato disagio.
La Provincia di Genova (riconosciamo una volta tanto quando qualcosa funziona) si fa un c**o così per tenere la perfetta agibilità anche su strade secondarie, con tonnellate di sale sparso e nei casi più critici con passaggio di spazzaneve. L'unica strada che viene chiusa in caso di nevicata è quella del Faiallo (che comunque viene riaperta appena finita l'emergenza).
Lo strato di neve (circa 15 cm.) ricopriva i prati e i boschi, ma l'asfalto era pulitissimo (non sono una che va in cerca di rischi inutili, non mi sarei mai avventurata se avessi trovato la minima traccia di neve o ghiaccio sulla via).
In quanto alla temperatura, sul Fasce c'erano circa 11-13°C, al sole anche di più e la giornata era splendida.
Oggi piove, quindi di neve sarà rimasta solo qualche chiazza qua è là nei punti più nascosti.

Ciao e grazie per i complimenti!
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Un'emozione in più è terra conquistata,
non possiamo chiedere certezze a questa vita (R.Z.)

E' il tempo, sai, che ci misura,
che ci fa uomini o soltanto frenesia (R.Z.)
21/03/2013 00:06
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CaSe63, 20/03/2013 06:58:

Così puoi raccontare tutte le panzane che vuoi... il Rosa da Genova? Si vedeva anche Venezia? [SM=g27997] [SM=g27988]


Già, confermo, è proprio il Monte Rosa (verificato su Google Earth)!!
Non ti resta che venire a controllare di persona!
Certo ci vuole una giornata limpida e serena, ma se vieni tu come minimo becchiamo la tormenta con pioggia/neve/grandine, quindi mi devi credere sulla parola!!

A proposito di Venezia, ti ricordi quando dalla vetta del Penice abbiamo visto il Campanile di San Marco e abbiamo perfino contato i piccioni sulla Piazza????????? [SM=g27997] [SM=g27997] [SM=g27997] [SM=g27997] [SM=g27997]

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Un'emozione in più è terra conquistata,
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21/03/2013 07:13
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Re:
grigua, 21/03/2013 00:06:


Già, confermo, è proprio il Monte Rosa (verificato su Google Earth)!!
Non ti resta che venire a controllare di persona!

Certo ci vuole una giornata limpida e serena, ma se vieni tu come minimo becchiamo la tormenta con pioggia/neve/grandine, quindi mi devi credere sulla parola!!

A proposito di Venezia, ti ricordi quando dalla vetta del Penice abbiamo visto il Campanile di San Marco e abbiamo perfino contato i piccioni sulla Piazza????????? [SM=g27997] [SM=g27997] [SM=g27997] [SM=g27997] [SM=g27997]




Si, ha parlato quella giusta.... [SM=g27994]


22/03/2013 13:54
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Re: Il giardino incantato e i maiali guardiani. C'era una volta....
grigua, 19/03/2013 23:22:


Martedì 19 Marzo

Dopo la deprimente domenica passata a guardare (senza invidia!) la gelida Milano - Sanremo, mentre fuori della finestra pioveva acqua ghiacciata a 2°C per tutta la giornata, oggi aspettavo di potermi rifare. Ma il sonno di stamattina ci ha messo del suo e ho indugiato a letto ben oltre il suono della sveglia e, dovendo rientrare nel primo pomeriggio per impegni extra-ciclistici, già mi vedevo rassegnata ad un anonimo giro a/r in Riviera, con giro di boa a Rapallo.

..............

Mannaggia non aver portato la macchina fotografica!!! [SM=g28001] [SM=g28000]


Distanza Km. 73,36
Dislivello m. 1398
Quota massima m. 750






Grigua, i tuoi racconti riescono a descrivere luoghi e situazioni meglio delle fotografie. Hai un talento non comune nella scrittura, leggerti è bellissimo
Complimenti



22/03/2013 14:34
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Re: Re: Il giardino incantato e i maiali guardiani. C'era una volta....
mauro 72, 22/03/2013 13:54:




Grigua, i tuoi racconti riescono a descrivere luoghi e situazioni meglio delle fotografie. Hai un talento non comune nella scrittura, leggerti è bellissimo
Complimenti






Sottoscrivo le parole di Mauro! Dovresti raccogliere i tuoi racconti e stamparli. Io li comprerei subito, e penso che saremmo parecchi...

Ciao.
Sergio


22/03/2013 16:20
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Purtroppo continuano le uscite solitarie: ultimamente tra meteo sfavorevole e impegni reciproci Nicola ed io non riusciamo a beccarci.
Bella giornata, solo qualche raffica di vento ogni tanto: meglio approfittare, perché il meteo per la prossima settimana è da depressione (e ci sono pure le vacanze pasquali, mannaggia!).
Puntata fino a Dolzago (dove inizia la Bevera) ma in senso inverso e ascesa al Colle da Castello (salita che su Strava non risultava avessi mai percorso: oggi ho capito perché: solo i primi 300 m sono diversi, poi si ricongiunge a quella che facciamo abitualmente), Sirtori e ritorno.
Ritmo abbastanza buono per i miei standard, arrivo a casa soddisfatto.

Km: 87
Dislivello: 737 m

Ciao.

Sergio
22/03/2013 17:34
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Un centello early morning per festeggiare il 1° giorno di Primavera …

Giovedì 21 marzo 2013: oggi è il 1° giorno di primavera e con Maurino ieri sera ci siam detti “Sms e se ci sei si fa un giro assieme”. La sveglia suona alle 4 precise, dopo una nottata trascorsa con gli occhi quasi costantemente aperti … lo stress di ieri al lavoro, una cena forse un po’ pesante e via così …
Mi alzo e scendo a fare colazione. Quando termino mando l’sms e attendo una risposta che arriva stranamente con un po’ di ritardo. Caffè e ultimi preparativi … ops, riesco pure a dimenticarmi di indossare le bretelle catarifrangenti che oggi restano a casa da sole … a volte succede.

Alle 5,02 esco di casa e do il 1° colpo di pedale al mio King. Mi sono vestito un po’ più leggero, il cielo è stellato, ma la pioggia di ieri seguita dal sereno ha raffreddato l’aria e nei 6 km che mi separano da Cologne cerco di pedalare molto agile, ma di far girare le gambe ad una frequenza elevata per portare il diesel a regime. Ho già oltrepassato l’incrocio con la statale per Bergamo quando vedo il mio socio Maurino venirmi incontro: il pigrone, quando gli ho mandato l’sms, era ancora nel lettuccio caldo e infatti il ragazzo per un’ora abbondante fatica a svegliarsi, non si mette mai davanti a tirare e stranamente si fa aspettare in più di un’occasione. Dopo la solita Franciacorta, scendiamo a Capriolo e in Val Calepio per risalire a Credaro. La meta era già stata stabilita di comune accordo: qualche su e giù a Foresto Sparso e per il primo su scelgo la via Tengattini con i suoi 4 tornanti fino a raggiungere il bivio per il Colle San Giovanni e girare a destra. Dopo lo scollinamento scendiamo in paese dalla piazza della chiesa e imbocchiamo a sinistra la via San Michele: la prima rampa è bella tosta, poi la strada si ammorbidisce in attesa di andare a prendere la via Gafforelli e percorrerla tutta fino a quando finisce. Ci lasciamo dietro le ultime case, il cielo è azzurro, i primi raggi di sole colpiscono la sommità delle colline che risaltano ancora di più perché imbiancate dalla neve di lunedì. Basta poco perché la natura ci regali lo spettacolo di un giorno nuovo che nasce e oggi, primo giorno di primavera, lo spettacolo è ancora più bello.

Facciamo una brevissima sosta. Sotto si vede la Val Cavallina, ma oggi lo sguardo spazia più lontano e le antenne di Valcava sembrano lì a portata di mano. Ci muoviamo per scendere, ma un paio di km prima di Credaro do la stoccata a Maurino: “Io a Credaro giro a destra e mi faccio un Gandosso”. Lui sembra non aver fatto caso alle mie parole e invece rimugina, calcola, elabora … alla fine mi chiede “Secondo te alle 8,15 riesco ad essere a casa?”. Io tranquillo gli dico “Ma va là … alle 8 e 5 siamo a casa tua”. E’ fatta, proprio mentre arriviamo alla rotonda di Credaro e subito dopo svoltiamo a destra per prendere la salita che porta a Gandosso. I primi 2 km sono solo l’antipasto: un paio di rampette e per il resto piana. Poi, dopo una casa rossa, si inizia a salire con una prima rampa cattiva. Mi sento benino e la supero stando sui pedali. Poi la strada tende a spianare per 100 metri, prima della seconda rampa più lunga e più cattiva della precedente. Ma anche stavolta me la cavo benino e arrivo dove sai che non è finita, ma che il punto più difficle oramai è alle spalle. Rallento e Maurino pian piano rientra sulla mia ruota. Poi mi passa e, come fa di solito, spingendo da seduto un rapporto molto più duro del mio mi stacca inesorabilmente. Ci rivediamo al punto di scollinamento, entrambi contenti di aver fatto un buon allenamento con 3 salite fatte bene.

Possiamo andare verso casa e il mio socio torna ad essere un po’ pigro lasciando davanti il vecio.
Alle 8,03 siamo davanti a casa sua: addirittura con 2 minuti di anticipo e soddisfattissimi.
Ho ancora un’oretta a disposizione. Scarto la tentazione del Monte Orfano (troppo duro) e scelgo di chiudere con uno scarico in Franciacorta: mi godo 2 versanti del Bellavista con un sole meraviglioso e poi plano verso casa. Ottima mattinata. [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002] Ora resta da affrontare il resto della giornata, quello lavorativo. [SM=g27989]

Tempo: 4h 13'
Distanza: 100,5 km
Battiti: 127/164 bpm
Cadenza: // rpm
Velocità media: 23,8 km/h
Dislivello: 1.289 mt
Calorie: 1.749 kcal
Temperatura: min -2°C/media +1,9°C

Ciao e buone pedalate a tutti [SM=g27988] [SM=g27988] [SM=g27988]
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