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USCITA ODIERNA 2013

Ultimo Aggiornamento: 31/12/2013 18:59
14/03/2013 11:47
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ed ecco la prova fotografica....




=================================================

*Che si voglia o no, è un sogno a cui teniamo e contrastando i nostri sensi scaleremo.
Ma se la fiducia in noi è la risposta, ce l'abbiamo già fatta.
E se lo spirito è un segno allora è solo una questione di tempo.

Only a matter of time - Dream Theatre -
14/03/2013 12:37
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Re: Re: RandoLario 2013 con il Capitano e Pigi: una splendida giornata di bici …
b-baggjins, 12/03/2013 20:45:


Che poi i signori del ristoro ci rimanevamo male se avanzava qualcosa...
Fortuna che ci ho pensato io... Quando uno ha spirito umanitario... [SM=g27985] [SM=g27986]



Ahahahah! Grande!!!

Bravissimi a tutti e tre (e a tutti gli altri partecipanti)! [SM=g28002]

Giorgio
15/03/2013 15:13
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E dopo la rando ci vuole subito uno scarico tranquillo e spensierato …

Lunedì 11 marzo 2013: normalmente dopo i km di sabato e quelli di domenica bisognerebbe pensare a stare tranquilli per recuperare, ma un’esperienza positiva come quella della RandoLario di ieri mi ha messo addosso la voglia di stare in bici e, complici le previsioni meteo non proprio favorevoli per i prossimi giorni, mi trovo ad alzarmi che sono solo le 5,10. Il mio socio è già in giro e, quando alle 6,09 esco di casa, passano solo 4 km per incrociarlo.

Siccome Maurino deve rientrare poco dopo le 7, ci limitiamo ad una puntatina in Franciacorta. Saliamo molto tranquillamente una volta sul Bellavista rientriamo chiacchierando verso Coccaglio. Lì lascio il mio socio davanti a casa e proseguo nello scarico, accendendo l’MP3 per avere un po’ di compagnia musicale.

Non sapendo bene dove andare pedalo e mi ritrovo a Palazzolo sull’Oglio prima e a Grumello del Monte poi.
A questo punto, mi viene voglia di salire mezzo Gandosso fino alla chiesina di San Pantaleone.
C’è un bel sole e chissenefrega se domani pioverà … me lo godo e salgo piano assaporando l’aria del mattino ed un po’ di adrenalina residua in circolo nelle vene dalla rando di ieri.

Ok, s’è fatto tardi. Scendo a Grumello e torno verso casa soddisfatto e a posto con me stesso. [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002]

Tempo: 2h 45'
Distanza: 73,4 km
Battiti: 121/158 bpm
Cadenza: // rpm
Velocità media: 26,7 km/h
Dislivello: 445 mt
Calorie: 1.020 kcal
Temperatura: min +3°C/media +5,5°C

Ciao e buone pedalate a tutti [SM=g27988] [SM=g27988] [SM=g27988]
15/03/2013 15:14
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Un’uscita per provare il collo e non le gambe …

Mercoledì 13 marzo 2013: è da lunedì mattina, subito dopo l’uscita in bici, che mi sono progressivamente bloccato con la cervicale. Il collo fa un male boia. Sono andato dalla fisioterapista già ieri e stasera ho la seconda puntata, ma ho voglia di provare ad uscire in bici senza ovviamente strafare.

Mi alzo non troppo presto e riesco ad uscire di casa solo alle 7,22 esco di casa.
Il cielo è indeciso sul da farsi, ma considerato che era prevista pioggia già da ieri sera e invece non piove è un lusso. Non mi azzardo ad alzarmi e punto verso la Franciacorta per un giretto circolare.

Nella prima parte arrivo sul lago d’Iseo passando da Bornato, Camignone e Provaglio. Trovo anche un pensionato e facciamo un pezzo di strada assieme ogni tanto chiacchierando piacevolmente.
Nel rientro cambio versante e transito da Timoline, Nigoline e Adro, da dove plano verso casa trovando un po’ di pioggia negli ultimi 7-8 km.

Mi è andata bene per il meteo, mentre per il male al collo così, così … ma confido che la mia fisioterapista possa rimettermi a posto in fretta … nonostante l’età. [SM=g28002] [SM=g27994] [SM=g27987]

Tempo: 2h 15'
Distanza: 62,3 km
Battiti: 130/158 bpm
Cadenza: // rpm
Velocità media: 27,8 km/h
Dislivello: 296 mt
Calorie: 995 kcal
Temperatura: min +5°C/media +6,4°C

Ciao e buone pedalate a tutti [SM=g27988] [SM=g27988] [SM=g27988]
15/03/2013 15:16
Post: 4.916
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Cambiare programmi per amicizia e divertirsi lo stesso …

Venerdì 15 marzo 2013: un’altra notte senza quasi chiudere occhio … sono abbastanza stanco di questa faccenda. [SM=g28000] [SM=g28000] [SM=g28000] Ma gli impegni sono impegni perché vanno mantenuti e eri mattina nello scambio di sms con Maurino ci eravamo gasati per un bel San Fermo da fare assieme e … al buio, naturalmente.
Quindi quando alle 4 precise la sveglia suona, mi alzo e scendo a fare colazione. Durante i preparativi un sms per prudenza “Io esco alle 5”. Non trascorre nemmeno un minuto e un “Ok” arriva a confermarmi la presenza del mio socio. Bevo il caffè, indosso scarpette, guanti e bretelle catarifrangenti e alle 5,00 (preciso come uno svizzero) esco di casa e do il 1° colpo di pedale al mio King.

Dopo 2 km, quando sto per uscire la paese, vedo uno “stordito” [SM=g27987] che sta arrivando alla rotonda in senso opposto con tanto di bici e faro. E’ lui. [SM=g28002] Ci salutiamo con il solito “Ciao belo” e puntiamo dritti verso la Franciacorta. Ogni tanto riusciamo anche a chiacchierare, ma Maurino deve rientrare al massimissimo alle 7,55 … quindi giù a pedalare, visto che di tempo ce n’è poco. Da Adro scendiamo in Val Calepio e risaliamo a Credaro. Mauro è dubbioso “Ce la farò o non ce la farò” … gli proposngo di cambiare giro rinunciando al San Fermo. Lui è un po’ titubante, sa quanto ci tenga a fare il “mio doppio”, ma io lo rassereno. Si prende ancora un po’ di tempo e intanto iniziamo a salire verso il San Fermo, ma 100 metri prima di Adrara San Martino ci accordiamo per svoltare a sinistra e salire a Collepiano. La strada è stretta e tortuosa, le pendenze nel punto massimo sfiorano il 20%, il nuovo giorno sta per nascere e il cielo sembra finalmente sereno, la compagnia del mio socio vale moltissimo perché mi dà la carica che, altrimenti se fossi da solo non avrei … tutto ciò è semplicemente meraviglioso.
Grazie Mauro !!!

Superiamo le rampe più dure e ci ritroviamo a Collepiano, da dove con una strada altrettanto ripida e tortuosa, ma stavolta in discesa ci buttiamo giù verso Foresto Sparso. Beh, buttiamo … io mi butto, mentre Mauro scende molto, molto prudente. Giunti al paese ci ricompattiamo e, anziché stare sulla strada alta, propongo di scendere e risalire dalla piazza. Altre rampe belle toste, con scatti reciproci che mi hanno fatto divertire (e faticare) non poco. Finalmente siamo di nuovo sulla strada che passa nella parte alta del paese e ci dirigiamo verso la via che porta al Colle San Giovanni delle Formiche. Ci infiliamo nel bosco, affrontiamo anche queste rampette e scolliniamo. Mauro pensa che le fatiche siano finite, ma non è così. Scendiamo a Zandobbio e gli propongo di girare le bici e risalire al Colle San Giovanni, evitando così le strade più comodo ma anche più trafficate. Ok, l’accordo c’è e si risale. Nel tratto più impegnativo, Mauro prende una cinquantina di metri di vantaggio (l’età ha sempre il suo peso), ma riesco a difendermi e quando sono lì per scollinare lo vedo in mezzo alla strada che fa lo scemo a braccia alzate, per scusarsi subito dopo con l’autista di una macchina che proviene in senso contrario. Il bello delle nostre uscite del mattino è questo: ci alleniamo con impegno, fatichiamo (io di brutto), ma ci divertiamo sempre e ogni volta torniamo a casa soddisfatti a prescindere da km e dislivello e questo è senza alcun dubbio dovuto alla bella amicizia che ci lega e ci fa essere di supporto l’uno all’altro.

Scendiamo di nuovo a Foresto e poi a Credaro, dove andiamo a transitare sul ponte che passa sul fiume Oglio e che separa le province di Bergamo e Brescia. Poi rientriamo verso Coccaglio dove lascio Mauro davanti a casa pronto per affrontare la sua giornata lavorativa. Io ho ancora un po’ di tempo e allora, per finire in bellezza, mi sparo un Monte Orfano che vuole dire 2,1 km al 13% di pendenza media. La prima rampa è la più cattiva con il 23% di pendenza massima e per sicurezza metto la catena sul 34x30. Il resto lo affronto sereno, per quanta serenità possa richiedere una salita così. Quando arrivo in cima, come al solito, faccio una breve pausa di riflessione, di recupero e di rilascio (dei liquidi in eccesso [SM=g27987] ).

Ora sono davvero a posto. Scendo e scarico un’ultima mezzora per rientrare a casa, buttarmi sotto la doccia calda e poi correre al lavoro. Alzarsi alle 4 per salire in bici, se c’è la compagnia di Maurino, vale davvero la fatica che mi fa sempre fare. [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002]

Tempo: 3h 52'
Distanza: 89,4 km
Battiti: 133/168 bpm
Cadenza: // rpm
Velocità media: 23,2 km/h
Dislivello: 1.417 mt
Calorie: 1.706 kcal
Temperatura: min -4°C/media +0,6°C

Ciao e buone pedalate a tutti [SM=g27988] [SM=g27988] [SM=g27988]
16/03/2013 14:12
Post: 1.552
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Brianza solitaria e ventosa!
Uscita solitaria questa mattina: impegni familiari impediscono a Nicola di inforcare la bici, quindi, viste le temperature semi-polari e non avendo particolari problemi di orario, decido di posticipare un po' l'uscita.
Scelta azzeccata, esco alle 9 e 30 e le pozzanghere che vedo ai bordi della strada sono ghiacciate!!
La giornata è limpidissima, sono ben coperto e non sento freddo ma il vento disturba abbastanza, dando spesso delle frustate fastidiose.
Classica salita da Casatenovo, poi la variante del Colombè e infine il Lissolo per poi tornare.
Dopo Casatenovo il vento è contrario è costringe a spingere anche in discesa!
Un'uscita discreta, ma la mancanza del mio socio me l'ha fatta apprezzare meno del dovuto. [SM=g27993]

Km: 80
Dislivello: 664 m

Ciao.

Sergio
16/03/2013 14:29
Post: 145
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Sabato 16 marzo - Già una piccola impresa personale...
Stamattina fa freddino e decido di affrontare una salita vera per scaldarmi ma nn so ancora quale. Mi sposto verso Trescore e strada facendo si fa avanti l'idea di tentare la salita verso S. Giovanni delle Formiche da Entratico. Ho un po' di timori perchè sono 4-5 anni che non salgo da qui, sono solo sceso 2 volte nel frattempo e so che è tutta un'altra cosa. Però sento le gambe abbastanza bene, visto che ieri ho camminato 4 ore nella neve sopra Foppolo.
La salita cmq si rivela durissima per non dire altro e devo fare ricorso a tutta la buona volontà oltre a una dose massiccia di sofferenza per superarla. Scendo poi velocemente verso Foresto Sparso, svolto verso via Garatti (grazie ancora a Cpc che m'ha fatto conoscere questa panoramica strada alternativa) e in continua discesa attraverso il paese e all'altezza del bivio per Collepiano salgo a sinistra. Anche questa seconda ascesa mi sembra più dura dell'ultima volta, ma tengo duro e scollino alla chiesa da dove in pochi minuti raggiungo Adrara. Breve pausa per rifocillarmi con una banana e scendo verso Villongo soddisfatto e rilassato. Forse troppo, tant'è che prima di Credaro decido al'ultimo momento di salire a Gandosso e svolto a destra. So già che sarà dura ma sono preparato e mi sembra di stare ancora bene. In effetti scopro in me forze inaspettate e prima di scollinare mi godo la magnifica veduta del lago in lontananza. Non mi resta che scendere a Grumello e da qui raggiungere casa.
Non mi aspettavo un simile giro in questo inizio di stagione. Non posso che essere molto soddisfatto!
56 km. in 3h 05'
[Modificato da pandicko 16/03/2013 14:37]
16/03/2013 15:20
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Re: Sabato 16 marzo - Già una piccola impresa personale...
pandicko, 16/03/2013 14:29:



Non mi aspettavo un simile giro in questo inizio di stagione. Non posso che essere molto soddisfatto!
56 km. in 3h 05'




Vorrei vedere a non essere soddisfatto Diego: hai fatto 3 salite da piede a terra (soprattutto il Colle San Giovanni da Entratico via Buca del Corno, che proprio una passeggiata non è) senza mettere il piede a terra, in una giornata che a parte un pò di freddo) è stata splendida.

GRANDE prestazione [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002]

Ciao

Giorgio

16/03/2013 15:22
Post: 4.920
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Re: Brianza solitaria e ventosa!
CaSe63, 16/03/2013 14:12:



Un'uscita discreta, ma la mancanza del mio socio me l'ha fatta apprezzare meno del dovuto. [SM=g27993]

Km: 80
Dislivello: 664 m

Ciao.

Sergio




Complimenti per l'uscita Sergio [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002]

Per quanto attiene il "socio" non posso che convenire: il feeling che si crea tra 2 persone che escono in bici assieme con una certa frequenza è difficile da spiegare a chi non prova in prima persona.
E quando ti ritrovi da solo, sembra mancarti qualcosa di fondamentale che ti fa godere al pieno la bici e la fatica.

Ciao

Giorgio
16/03/2013 18:45
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Il primo 3.000 della stagione e non era stato nemmeno programmato …

Sabato 16 marzo 2013: ieri avevo pensato che oggi mi sarebbe piaciuto andare verso le Valli Bresciane per salire alla Fobbia, una salita che adoro e che da alcuni mesi non frequento. Poi però l’idea di non trascorrere il sabato mattina con Pigi e Giuseppe mi è sembrata brutta e allora ho pensato “Se ne ho voglia mi sparo una salita prima e poi pedalo con loro”. La sveglia suona alle 5 precise, ma oggi devo essere particolarmente pigro perché impiego più del solito per prepararmi … e già non sono veloce di mio.
La cosa non mi turba, anzi se ritardo di qualche minuto la partenza esco senza luci.

E così, bevuto l’irrinunciabile caffè, alle 6,18 salto in sella al mio King e mi allontano da casa. Il primo pensiero è “Accidenti, che freddo”. Mi sono vestito abbastanza leggero e me ne pento subito, ringraziando il fatto che almeno testa e orecchie le ho coperte come in pieno inverno. Ma le mani no e bruciano dal male.
Ho qualche dubbio “Vado dritto al Pasta da Pigi e Giuseppe oppure mi faccio una salita da solo?” e anche “Ma quale: San Fermo o il Colle San Giovanni?”. Considerato il freddo, opto per scaldarmi con la salita più lunga e preferita, che vado a prendere dopo aver telefonato a Pigi per dirgli di salire il Gallo da Albino: ci troveremo là … da qualche parte.

Salgo senza forzare troppo, ma con discreto impegno. Purtroppo, la strada è tutta ancora in ombra tranne 200 metri appena prima del cartello del 9° km e dopo quello del 13°. Scollino in 59 minuti tondi tondi: tenuto conto del freddo va bene così, anche se il paragone con il 2012 nasce spontaneo e il ricordo del 51’ e 37” che feci all’inizio di marzo … va beh, bando alle ciance. Mi fermo un attimo per scaricare i liquidi in eccesso e per mettere la mantellina. Mantellina che ovviamente non basta per come son vestito per difendermi dai -5°C della discesa, ma cerco di mollare la bici in modo da farla durare il meno possibile.
Non la tolto nemmeno nel km di SS 42, ma aspetto di essere a Casazza già sulla strada che in falsopiano inizia a salire verso il Colle Gallo. Ovviamente prendo la deviazione per Trate, quella con il pavè e quasi alla fine dell’abitato incrocio Pigi che però è da solo: Giuseppe si sentiva la febbre e dopo il Pasta è rientrato. Peccato l’avrei salutato molto volentieri. Noi intanto risaliamo di nuovo (per Pigi) al Gallo con ritmo regolare e quando siamo su senza neppure fermarci svoltiamo a destra verso il Santuario del Monte Altino.
Le rampe iniziali e finali sono impegnative, ma noi procediamo con grande regolarità fra chiacchiere varie e in più devo dire che oggi Pigi mi sembra in gran forma. Appena la strada spiana davanti al Santuario, vedo un ciclista fermo che riconosco subito: è Giorgio alias Vedo23 ed è un grande piacere incontrarlo qui. Una stretta di mano e un invito ad unirsi a noi, che lui accetta di buon grado. Un paio di minuti e partiamo per scendere a Cene, facendo attenzione alle grate e subendo un po’ … il freddo nelle zone in ombra.

Quando siamo giù, ci infiliamo nella Valle Rossa con mezza idea di salire al Farno (forse un po’ troppo impegnativo per questa stagione … da lì la sola mezza idea), ma Pigi lancia quasi subito una nuova proposta: “Monte Bò”. Il bello delle nostre uscite è la democrazia, non ci sono i “Ma io volevo …” o i “Ma non si era detto …”. No, niente di tutto ciò, semplicemente un “Ok” e dopo qualche centinaio di metri svoltiamo a sinistra per iniziare i 4 km circa della salita appena proposta. Io e Giorgio allunghiamo un po’, poi facciamo rientrare Pigi e poi riallunghiamo di nuovo … in gergo l’elastico … Pigi ci avrà odiato. Ma su ci ritroviamo tutti assieme e ci rifocilliamo, io con un panino alla nutella. Quando ripartiamo, scendiamo al bivio e torniamo a risalire la Valle Rossa fino al bivio per Leffe che raggiungiamo solo dopo esserci concessi un bel caffè caldo al bar della frazione San Rocco. Oramai l’idea del Farno è da abbandonare, ma la Val Gandino offre una serie di su e giù divertenti che valgono sempre la fatica che chiedono in cambio. Saliamo dunque a Peia Alta e sul traguardo volante riesco incredibilmente a tirar fuori uno scatto sublime (buhhhh) sbarazzandomi dei giovani compagni di avventura e vincendo per distacco al GPM della piazza. Grande soddisfazione e ancora più grande il divertimento di tutti. Scendiamo di nuovo a Gandino e gironzoliamo un po’ fino a Leffe dove salutiamo Giorgio che rientra verso casa, mentre io e Pigi torniamo a salire prima a San Rocco e poi in Valle Rossa fino al Colle Forcellino. Nel frattempo i metri di dislivello van su e la testa si è già portata avanti: oggi si può conquistare il primo 3.000 della stagione. Pigi è dubbioso, dice di essere “sciop” (letteralmente “scoppiato”), ma capisce che faccio sul serio quando a Ranzanico mentre lui va verso la fontana io torno su fino a Bianzano facendo SFR per conquistare 70 metri di dislivello aggiuntivo. Il Garmin dice 2.847: ce la posso fare, ma mi serve un’altra salitella e allora, dopo essermi ricongiunto a Pigi ed averlo tirato da buon gregario in Val Cavallina contro un ventaccio contrario e fastidioso, propongo il Pasta da Trescore via Cenate Sopra. Pigi è generosissimo e accetta, precisando solo “Valpredina no però …”. Ma Valpredina non mi serve e quando supero le ultime due rampe al 15% e arrivo davanti alla chiesa di San Rocco (sì anche qui, ma è un altro posto …) l’altimetro mi conforta con 3.052 metri conquistati. Aspetto che arrivi Pigi, ci dirigiamo contenti e soddisfatti al bivio per il versante di Torre de’ Roveri dove ci salutiamo.

Io scendo da Cenate Sotto e da lì con circa 2 km di più o meno piana sono a casa.
E’ stata una bella uscita. Peccato per l’assenza di Giuseppe, ma per il resto (freddo a parte [SM=g27994] ) mi sono divertito parecchio. [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002]

Tempo: 7h 13'
Distanza: 155,8 km
Battiti: 124/164 bpm
Cadenza: // rpm
Velocità media: 21,6 km/h
Dislivello: 3.097 mt
Calorie: 3.160 kcal
Temperatura: min -5°C/media +3,2°C

Ciao e buone pedalate a tutti [SM=g27988] [SM=g27988] [SM=g27988]
16/03/2013 22:09
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Re: Il primo 3.000 della stagione e non era stato nemmeno programmato …
CiclistaperCaso@, 16/03/2013 18:45:


Re: Il primo 3.000 della stagione e non era stato nemmeno programmato …



Ma vaff.... [SM=g27996]

[SM=g27988]


Jack
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17/03/2013 07:49
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Re: Il primo 3.000 della stagione e non era stato nemmeno programmato …
CiclistaperCaso@, 16/03/2013 18:45:


Sabato 16 marzo 2013: ieri avevo pensato che oggi mi sarebbe piaciuto andare verso le Valli Bresciane per salire alla Fobbia, una salita che adoro e che da alcuni mesi non frequento. Poi però l’idea di non trascorrere il sabato mattina con Pigi e Giuseppe mi è sembrata brutta e allora ho pensato “Se ne ho voglia mi sparo una salita prima e poi pedalo con loro”.
.........
E’ stata una bella uscita. Peccato per l’assenza di Giuseppe, ma per il resto (freddo a parte [SM=g27994] ) mi sono divertito parecchio. [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002]

Tempo: 7h 13'
Distanza: 155,8 km
Battiti: 124/164 bpm
Cadenza: // rpm
Velocità media: 21,6 km/h
Dislivello: 3.097 mt
Calorie: 3.160 kcal
Temperatura: min -5°C/media +3,2°C

Ciao e buone pedalate a tutti [SM=g27988] [SM=g27988] [SM=g27988]



[SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002]

17/03/2013 08:27
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La prima Fobbia ed il primo Valvestino del 2013

Sabato 16/3/2013

Temevo di dover trascorrere un altro we senza bici ed invece all'ultimo momento l'impegno di sabato mattina salta e mi ritrovo libero.
Il rientro tassativo per le 13 mi impedisce in ogni caso di andare lontano e devo ancora una volta rinuncire alla compagnia. [SM=g27994]

Con poco tempo l'unica possibilità per raggiungere le montagne è la partenza da Esenta di Lonato che in auto raggiungo in 20 min.
Alle 6:30 sono in sella. Fa piuttosto freddo e c'è pure un fastidioso venticello da NE.
Il giro programmato Valvestino-Fobbia volevo farlo in senso antiorario, ma l'idea di raggiungere Gargnano con il vento contrario (e freddo) mi fa decidere per salire subito alla Fobbia da Vobarno.
Oggi il passo Cavallino accoglie il ciclista malcapitato con una bel lastrone di neve e ghiaccio. [SM=g27991]
La strada di collegamento per il passo della Fobbia è coperta da 10cm di neve compatta con 5cm di solchi di ruote d'automobile. Nonostante tutto, forse grazie alla bassa temperatura e la scarsa pendenza, la ruota posteriore riesce a fare sufficiente presa e riesco a raggiungere il passo Fobbia quasi sempre in sella. La discesa verso Treviso è finalmente pulita ma molto ghiaiata e necessita grande attenzione. Dopo pochi Km devo constatare di aver preso dei guanti troppo leggeri. Prima di affrontare gli ultimi gelidi 4km di discesa verso Lemprato mi devo fermare a scaldare le mani. [SM=g28000] [SM=g28000] [SM=g28000] [SM=g28000].

Finalmente( [SM=g27990] ), a Lemprato ricomincia la salita. Ho bisogno di una decina di minuti di salita per tornare in temperatura ed arrivo dopo 40 min al valico di San Rocco quasi senza sudare. [SM=g27994]
La discesa in Valvestino è fortunatamente quasi tutta al sole e sul lago di Garda la primavera ritorna a farsi vedere e sentire. Da Gargnano a Salò il vento è quasi favorevole e posso rilassarmi.[SM=g27989] [SM=g27989]

Sono un poco in anticipo ed allungo il ritorno salendo a Tormini, Soprazzocco e laghi di Suvenigo. Nonostante lo scarso allenamento arrivo all'auto ancora abbastanza integro ed in anticipo di 20min.
[SM=g27985] [SM=g27985]

Distanza: 137km
Dislivello: 2305m
Vel. media: 24,7km/h

Ciao a tutti
[SM=g27989] [SM=g27989] [SM=g27989]
17/03/2013 09:42
Post: 1.554
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Re: Il primo 3.000 della stagione e non era stato nemmeno programmato …
CiclistaperCaso@, 16/03/2013 18:45:



E’ stata una bella uscita. Peccato per l’assenza di Giuseppe, ma per il resto (freddo a parte [SM=g27994] ) mi sono divertito parecchio. [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002]

Tempo: 7h 13'
Distanza: 155,8 km
Battiti: 124/164 bpm
Cadenza: // rpm
Velocità media: 21,6 km/h
Dislivello: 3.097 mt
Calorie: 3.160 kcal
Temperatura: min -5°C/media +3,2°C

Ciao e buone pedalate a tutti [SM=g27988] [SM=g27988] [SM=g27988]



Venerdì pomeriggio, leggendo la tua proposta per sabato mi era venuta la tentazione di aggregarmi, ma poi ho desistito.
Non ho nelle gambe un'uscita del genere e mi sarei trasformato in una palla al piede.
Complimenti a tutti e spero a presto.

Ciao.

Sergio


17/03/2013 11:31
Post: 146
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Re: Il primo 3.000 della stagione e non era stato nemmeno programmato …
CiclistaperCaso@, 16/03/2013 18:45:


Sabato 16 marzo 2013:
Tempo: 7h 13'
Distanza: 155,8 km
Battiti: 124/164 bpm
Cadenza: // rpm
Velocità media: 21,6 km/h
Dislivello: 3.097 mt
Calorie: 3.160 kcal
Temperatura: min -5°C/media +3,2°C

Ciao e buone pedalate a tutti [SM=g27988] [SM=g27988] [SM=g27988]



Certo che tu fai paura (con un misto di impressione... [SM=g27987]) con questi dati! Supercompliemnti davvero!

A proposito, visto che conosci praticamente tutta la zona BG-BS, la salita di Collepiano è quella denominata San Carlo nel'archivio salite? Grazie

17/03/2013 11:59
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Re: Re: Il primo 3.000 della stagione e non era stato nemmeno programmato …
pandicko, 17/03/2013 11:31:



Certo che tu fai paura (con un misto di impressione... [SM=g27987]) con questi dati! Supercompliemnti davvero!

A proposito, visto che conosci praticamente tutta la zona BG-BS, la salita di Collepiano è quella denominata San Carlo nel'archivio salite? Grazie





Grazie Diego per i complimenti, ma per me l'importante della bici è il divertimento e anche ieri ci siamo divertiti in compagnia.
Peccato solo mancasse Giuseppe [SM=g27999] [SM=g27999] [SM=g27999] il socio fondatore assieme a me di questi ritrovi bergamaschi.

Per quanto attiene la salita che trovi sul sito denominata San Carlo, penso proprio che sia quella che porta a Collepiano, anche se dubito che il primo tratto corrisponda alla via San Michele (quella che si prende a destra alla strettotia arrivando in paese da Credaro), perchè la prima rampa è senz'altro sopra il 15% e nel grafico è assente.

Ciao

Giorgio
17/03/2013 12:02
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Re: Re: Il primo 3.000 della stagione e non era stato nemmeno programmato …
CaSe63, 17/03/2013 09:42:



Venerdì pomeriggio, leggendo la tua proposta per sabato mi era venuta la tentazione di aggregarmi, ma poi ho desistito.
Non ho nelle gambe un'uscita del genere e mi sarei trasformato in una palla al piede.
Complimenti a tutti e spero a presto.

Ciao.

Sergio






Grazie Sergio, ma come vedi poi ho cambiato i programmi e quel giro nelle Valli Bresciane resta ancora da fare ... quando vuoi, sarebbe un onore e un piacere farti da guida.

E poi non mi daresti nemmeno la soddisfazione di averti come palla al piede [SM=g27987] [SM=g27987] [SM=g27987] ... la mia velocità media (21,6) mi pare non lasci alcun dubbio al riguardo, no?

Ciao e davvero a presto

Giorgio
17/03/2013 16:47
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16 marzo
Freddo, nebbia, ghiaccio sulle strade: anche oggi bisogna volare bassi. Siamo quasi in aprile ma a guardare le rive dei canali senza le primule, i boschi ancora completamente marroni con ampie chiazze di neve, sembra sia febbraio.
Nonostante il meteo, quest'anno ho molta voglia di pedalare e, pur senza nemmeno avvicinare i km di Giorgio, riesco a uscire con discreta continuità e, cercando di rispettare una certa progressività nell'aumentare durata e intensità delle uscite, sto costruendo una discreta condizione (compatibilmente con le 50 primavere).
Ormai mi sto specializzando in percorsi dall'altimetria che ricorda le classiche del nord: una lunga sequenza di micro salite dalla pendenza variabile. Alla fine chiudo con 160 km per 2.600 mt+, lontano quindi dal muro dei 3.000, ottenuti arrancando su 10 salite delle colline tra Trebbia e Stirone.
Non ho ancora capito se, a parità di dislivello, sia più faticoso ottenerlo con poche e lunghe salite o con un'infinità di strappi. Avanzo l'ipotesi che non esista una risposta valida per tutti ma che sia funzione delle caratteristiche individuali. A me sembra di faticare di più con la seconda opzione, mi piacerebbe conoscere il vostro parere.

Stamattina altri 70 km prettamente invernali: poco sopra Agazzano (300 mt di altezza) vento freddo e fiocchi di neve….prima o poi arriverà la primavera (o no?)
saluti
17/03/2013 21:13
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Re: 16 marzo
oldscat, 17/03/2013 16:47:



...

Ormai mi sto specializzando in percorsi dall'altimetria che ricorda le classiche del nord: una lunga sequenza di micro salite dalla pendenza variabile. Alla fine chiudo con 160 km per 2.600 mt+, lontano quindi dal muro dei 3.000, ottenuti arrancando su 10 salite delle colline tra Trebbia e Stirone.
Non ho ancora capito se, a parità di dislivello, sia più faticoso ottenerlo con poche e lunghe salite o con un'infinità di strappi. Avanzo l'ipotesi che non esista una risposta valida per tutti ma che sia funzione delle caratteristiche individuali. A me sembra di faticare di più con la seconda opzione, mi piacerebbe conoscere il vostro parere.





Ciao Stefano,
venir assunto a paragone da uno come te (ovviamente il "come te" è dettato da grande stima e ammirazione per le tue uscite, con le quali il più delle volte ho in comune solo le "50 priomavere") mi fa molto piacere e mi onora. Detto ciò, il tuo giro di ieri (a riprova) è in linea con il mio e tenendo conto del meteo fin qui sorbito è un gran giro.

Detto ciò, circa il quesito da te posto sono della tua stessa opinione: una serie infinita di strappi, a maggior ragione se costituita da salite brevi ma con pendenze arcigne, spacca a mio giudizio le gambe molto, molto di più di una salita lunga dove almeno io riesco a trovare il cosiddetto "mio passo" e la conseguente regolarità del diesel vecchio e fumante.

Per contro, se si è in uno stato di forma discreta, la "serie infinita di strappi" se fatta in compagnia risulta essere anche piuttosto divertente. Le classiche battaglie tra amici che ti fanno tornare a casa stanco, con le gambe a pezzi, ma con il sorriso che ti dura per svariate ore al solo pensiero che mentre pedali così torni un pò ragazzino. [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002]

Ciao

Giorgio
18/03/2013 09:39
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Re: 16 marzo
oldscat, 17/03/2013 16:47:

Ormai mi sto specializzando in percorsi dall'altimetria che ricorda le classiche del nord: una lunga sequenza di micro salite dalla pendenza variabile. Alla fine chiudo con 160 km per 2.600 mt+, lontano quindi dal muro dei 3.000, ottenuti arrancando su 10 salite delle colline tra Trebbia e Stirone.
Non ho ancora capito se, a parità di dislivello, sia più faticoso ottenerlo con poche e lunghe salite o con un'infinità di strappi. Avanzo l'ipotesi che non esista una risposta valida per tutti ma che sia funzione delle caratteristiche individuali. A me sembra di faticare di più con la seconda opzione, mi piacerebbe conoscere il vostro parere.

saluti



Anche per il mio fisico è più faticosa una lunga sequenza di brevi salite rispetto a poche salite lunghe.
E', comunque, una questione soggettiva e dipendente dall'età. Un giovane ha una forza più esplosiva, il cuore più reattivo alle necessità atletiche. Non ha problemi a passare continuamente da salita a discesa e ad affrontare strappi in velocità, mentre, per inesperianza, potrebbe non essere in grado di trovare il giusto passo per affrontre una lunga salita.
Non ho ancora 50 primavere, ma fra pochi mesi sarò più vicino ai 50 che ai 40. Ogni volta che devo aumentare la potenza sui pedali ho bisogno di alcuni minuti di riscaldamento e devo essere molto graduale.
In allenamento, però, è giusto fare proprio le cose che riescono peggio.
Specialmente in questa stagione in cui si ha poco tempo da dedicare alla bici e non si può salire in quota è giusto fare percorsi con molti cambi di pendenza e cercare di affrontare ogni strappo con slancio anche a costo di arrivare a casa intossicati di acido lattico. Tanto poi per altri 2-3 giorni si deve restare forzatamente (lavoro, famiglia, meteo) a riposo.
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