Visto che è un caro amico...posto l'articolo su di lui tratto dall'House Organ
Impegno, passione, dedizione: Mauro Saja, un dirigente fatto in casa per la Sigma Barcellona
- House Organ Sigma Barcellona -
04/01/2013 13:59 - di Sebastiano Ilardi
Ha cominciato con un semplice tirocinio a lavorare per la sua squadra del cuore. Con umiltà e spirito di sacrificio, ha saputo ritagliarsi sempre più un ruolo importante all’interno della società, realizzando un sogno che cullava nel cuore già da bambino. Oggi Mauro Saja è il Team Manager della Sigma Basket Barcellona e svolge il suo ruolo con grandissima passione.
Raccontaci la tua storia con questa società. Da quanto tempo lavori per il Basket Barcellona? Com’è nato questo rapporto?
La mia collaborazione con il Basket Barcellona comincia esattamente 5 stagioni sportive fa, primo anno di A dilettanti con coach Sidoti. Per due anni ho svolto un periodo di stage formativo, in collaborazione con la mia università, di circa un mese. Nell'estate del 2010, dopo un colloquio col presidente Bonina, con mia grandissima sorpresa sono stato preso a far parte in pianta stabile di questa realtà nel ruolo di Team Manager.
Qual è stato il momento più bello e quello che vorresti dimenticare?
Il momento più bello, da quando lavoro qui, è stato sicuramente la vittoria di gara 1 di play-off a Scafati due stagioni fa. Siamo stato gli unici a violare il parquet campano dopo una partita perfetta. Il momento più brutto è invece stato la sconfitta ai play- off contro Brindisi la scorsa stagione sul nostro parquet. Non avevo mai visto il nostro pubblico perdere la ragione in quel modo ed oltre la delusione sportiva, quel giorno, ho provato anche una delusione morale. Pensavo che il Basket a Barcellona si fosse chiuso definitivamente con quella bruttissima figura, ma per fortuna e soprattutto grazie alla forza d'animo del nostro presidente siamo di nuovo qui a girare l'Italia, portando in alto il nome della nostra città!
Proviamo a descrivere la tua domenica tipo al PalAlberti.
La mia Domenica tipo al Palalberti comincia al mattino. Mi reco al palazzetto intorno alle 9.30, attendo la squadra ospite che solitamente esegue la rifinitura alle ore 10.00. Mi metto a loro disposizione per le piccole cose, faccio 4 chiacchiere con qualche collega o con qualche ex di turno, poi mi sposto in sede dove verifico le ultime questioni burocratiche per la partita. Ritorno al Palalberti attorno alle 11.00 per la nostra rifinitura. Nel pomeriggio arrivo alle 15.30. Durante la gara, svolgo ufficialmente il compito di addetto agli arbitri, quindi appena arrivati i 3 fischietti li accompagno nel loro spogliatoio. Dopo la verifica delle apparecchiature di gioco, organizzo il riconoscimento degli atleti e dei dirigenti che andranno in panchina e seguo infine la partita dal tavolo dei giudici di gara.
Che puoi dirci di Barcellona come città, come ambiente, come tifoseria?
Barcellona, come tutti sappiamo, non è una città fantastica, ma per il Basket credo sia una realtà perfetta. I giocatori si sentono coccolati, amano il clima e vanno in visibilio per la nostra fantastica tifoseria che, sinceramente, è una delle più calorose e passionali di tutta Italia.
Ti senti più tifoso o “addetto ai lavori”?
Purtroppo mi sento più tifoso, essendolo stato tra l'altro anche realmente! Dico purtroppo, perché nel mio ruolo dovrei essere più calmo e razionale soprattutto durante le partite, invece mi faccio trasportare incondizionatamente da questa passione travolgente che ho per questa squadra fin da bambino. Per me, infatti, vivere quotidianamente a contatto con staff e giocatori e ricoprire un ruolo importante all'interno della società è il coronamento di un sogno che ho inseguito da sempre.
Chi tra le tante persone passate e presenti in questa società ti ha lasciato qualcosa di speciale?
Il mio incondizionato punto di riferimento di questa squadra, colui che mi ha insegnato praticamente tutto e che quotidianamente mi guida in determinate decisioni e scelte è senza dubbio l'amministratore Tommaso Donato, lui è sempre stato disponibile con me e nonostante la mia giovane età ha sempre creduto nel mio ruolo incoraggiandomi. Voglio usare questo spazio ancora una volta per dirgli GRAZIE, se un giorno riuscirò ad esprimermi lavorativamente anche al di fuori di Barcellona sarà anche e soprattutto merito suo.
Il tuo pronostico per questa stagione?
La nostra stagione è lunga e perigliosa, è difficile fare pronostici all'inizio del campionato sopratutto sapendo che solo una squadra raggiungerà la massima serie, ma nonostante ciò sono convinto che questa squadra farà togliere tante soddisfazioni ai nostri tifosi e a tutta Barcellona.
Quali sono secondo te i valori che contano veramente nella vita e nello sport?
Secondo me i valori importanti nello sport sono uguali a quelli della vita. L'educazione ed il rispetto altrui sono fondamentali sia in campo che fuori. Sono questi i principi su cui mi sono sempre basato e sui quali ho costruito la mia personalità.
Raccontaci qualcosa di curioso accaduto durante il tuo lavoro?
Nel mio lavoro accade qualcosa di curioso ogni giorno. C'è sempre l'imprevisto o la cosa che non ti aspetti, il mio obiettivo fondamentale è infatti quello di prevedere ciò che potrebbe accadere ed evitare che accada. Me ne sono successe di tutti colori in questi 3 anni, chiamate notturne, ruote scoppie da riparare, giocatori che non ricordavano le strade di Barcellona, potrei quasi scrivere un libro; ma non mi lamento di questo perché a me piace essere disponibile e risolvere i problemi degli altri mi gratifica molto.
Avere un ruolo così importante ti è mai pesato? C'è qualcosa a cui rinunci per esercitare la tua professione?
Sicuramente alla mia giovane età ricoprire il ruolo di team manager è molto importante per me, credo tra l'altro di essere il più giovane tra serie A e LegaDue. Il fatto di avere delle responsabilità non mi pesa, anzi mi stimola a far meglio. Eseguire il proprio lavoro nel migliore dei modi paga sempre e la società, con in testa il Presidente Bonina, me l'ha sempre dimostrato. Di sicuro, come per ogni lavoro, si devono fare delle rinunce. Nel mio caso si è sempre impegnati e si ha poco tempo da dedicare a se stessi e alle persone più care, ma il fatto di vivere a Barcellona, quindi a casa mia, mi facilita molto.
Cosa ne pensi di questa Legadue? C'è qualche squadra o qualche giocatore che ti ha deluso o impressionato?
Quest'anno come non mai la Legadue è un campionato equilibratissimo che si chiuderà solo ai playoff, dove nulla è prevedibile e scontato. Spero tanto che l'esclusione di Napoli non faccia perdere alle squadre che sono indietro in classifica la motivazione giusta per chiudere il campionato al meglio lottando ogni partita. Mi hanno fatto un'ottima impressione diverse squadre e diversi giocatori. Casale è un'ottima formazione allestita con giovani di talento affiancati da ottimi veterani. Shane Lawal secondo me è il giocatore più costante e atletico di tutto il campionato, uno che può fare la differenza anche in serie A.
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...perché il basket, come qualsiasi altra disciplina, porta il nome della città sui campi d'Italia, su internet, sulla bocca di tanti...
FORZA BARCELLONA .... SEMPRE E COMUNQUE!!!!!