Pagina precedente | 1 2 | Pagina successiva
Stampa | Notifica email    
Autore

La memoria futura di cimeetrincee

Ultimo Aggiornamento: 02/01/2013 23:12
26/12/2012 16:20
OFFLINE
Post: 549
Registrato il: 24/10/2005
I problemi della conservazione
Carissimi,
io e tanti di voi siamo frequentatori di archivi e possiamo trovare documenti riguardanti eventi di anni remoti o piu' vicini al nostro tempo. Questo è possibile perchè la comunicazione del passato era scritta a mano o, al massimo, con la dattiloscrittura.
Noi ci siamo abituati all' uso esclusivo della posta elettronica o a pubblicare i nostri lavori su supporti multimediali, sia che riguardino articoli e libri che interventi sul forum.
Credo che molto di quello che rappresenta l' impegno della ricerca, poi riprodotto nei modi che ho sintetizzato contiene, di frequente, notizie inedite, frutto della nostra full immersion in carte polverose o in soffitte dimenticate.
Il contributo, anche se modesto, così dato alla storia di tutto il Paese, tale considero anche le micro storie, come sarà conservato nei decenni e anche piu' futuri?
Ho l' impressione che per quello che riguarda noi ma anche l' intera contemporaneità si corre il rischio di sparire dalla memoria futura resa invisibile dalle tecniche attuali della comunicaziuone e della sua conservazione.
Vi siete posti il problema? Se così non è perchè non pensarci e discutere il modo per affrontarlo?
26/12/2012 18:11
OFFLINE
Post: 2.212
Registrato il: 04/08/2004
Io sono tra quelli che credono che tutto ciò che è digitale andrá perso. Molte volte mi sono posto il problema e non vedo alternativa. Quando mi reco alla bibblioteca centrale di firenz o anche in un piccolo archivio vedo tuti quei testi e dico...neanche l'alluvione o la guerra a potuto distruggere la memoria....e adesso?
__________________________
I morti è meglio che non vedano quello che son capace di fare i vivi...è meglio che rimangano nella neve e nel ghiaccio, altrimenti potrebbero pensare di essere morti invano ed allora si sentirebbero ancora più soli. (G.B. Bonaldi combattente Adamellino)
Nello
27/12/2012 19:09
OFFLINE
Post: 34
Registrato il: 03/12/2012
Da adoratore della foto in bianco e nero e conservatore di foto d'epoca il problema mi interessa e tormenta....
La fotografia, negativi e stampa, sappiamo che se ben trattata dura più di noi, possiamo ancora godere di immagini ormai scattate 150 anni fa e la loro qualità e definizione non ha pari...
Ma negli ultimi anni la fotografia tradizionale in bianco e nero si è quasi estinta, è diventata un hobby di nicchia costosissimo con l'aggravante che la gamma dei materiali disponibili è inesistente e la qualità pessima...
La Diapositiva soffre molto di più della foto bianco e nero ma ce ne sono in giro da oltre 70 anni di ancora splendide.
La foto a colori è stata una grande truffa, la maggior parte di quelle immagini che non hanno più di 40 anni ormai stanno cambiando colori...
I filmini 8 e super 8 abbiamo dovuto passarli in VHS, ma dopo pochi decenni il VHS si è estinto e abbiamo dovuto passarli in CD e DVD...
Ho già avuto parecchi problemi con CD e DVD e rispettivi lettori, per non parlare di chi salvava in hard disk interni o esterni e al primo problema si è trovato con una scatola di metallo inutile e anni di lavoro andati in fumo.
Per non parlare della perdita di tempo che si ha nello scannerizzare tutte le immagini, se le si vuole ad alta definizione, tempo da paura e archivi pesantissimi (oltre all'investimento di acquistare un signor scanner) se li si scanna alla minima definizione sopportabile la qualità è inferiore a quello che si vede con una buona lente...

Io fin che posso continuo a stampare i negativi col metodo tradizionale, purtroppo non posso più riprodure le immagini perche le pellicole a bassa sensibilità non esitono più, quindi devo scannerizzare le immagini già stampate.
Poi le salvo in TRE copie, due su CD o DVD e una su Chiavetta USB, inoltre tutto ciò che è possibile scrivere lo scrivo e lo stampo in cartaceo...un lavoro lungo ma si spera che qualcosa rimanga...
Ho giè avuto problemi anche con le chiavette USB e con parecchi file word o tipo .rar
Certo dovremo essere pronti a cambiare tecnologia di supporto almeno ogni dieci anni....mentre le foto dopo 150 anni sono ancora li.. splendide...
Questo è il progresso o la truffa del mercato globale?

E questi sono problemi del nostro"privato" ma quello che maneggiamo e si cerca di salvare sono frammenti della storia di tutti...
Cosa fa il settore pubblico per venire in contro a questo?
Esistono archivi pubblici a cui affidare le proprie immagini essendo certi che nessuno se le rivenda e che possano davvero essere fruite da tutti?


27/12/2012 20:29
OFFLINE
Post: 549
Registrato il: 24/10/2005
Il primo problema...
è trovare il modo di salvare le immagini o gli scritti per poi decidere le ulteriori destinazioni. Nei siti dei Musei di Trento e Rovereto vedo che esistono strutture che raccolgono le memorie. Ne ho viste anche in Liguria, nel Lazio e in Toscana ( v. Pieve Santo Stefano). Si tratta di verificare con loro cosa possono accettare. Dalle mie parti parlo con i sindaci affinchè creino un settore delle biblioteche o degli archivi in grado di accogliere le memorie di ogni tipo. Fino ad ora non ho avuto alcun esito.
Altra possibile destinazione sono gli Archivi di Stato, ma non credo che possano accogliere tutto. Ma chiedere non fa male.
Io mi ero soffermato anche sul sito di ASCET,ma il ragionamento vale erga omnes. Sono curioso di conoscere il programma del nostro gruppo dirigente sull' argomento.
27/12/2012 21:25
OFFLINE
Post: 2.049
Registrato il: 14/07/2006
Io credo che la diffusione possa creare conservazione.
Mi spiego meglio. Un solo archivio cartaceo rischia di venire distrutto da un incendio, un terremoto, un alluvione e chissà che altro; il fatto che finora non sia successo (per la GG parliamo solo di 100 anni, non significativi dal punto di vista "geologico") non significa che nel momento in cui succeda sarà un vero disastro!

Provate solo ad immaginare se tutto il materiale dell'AUSSME andasse perso ... !!!! Una tragedia infinita, nessuna copia, FINE!

Se invece ci sono più copie digitali, conservate in N posti diversi, dagli hard disk dei privati ai cloud, ai sistemi di archiviazione elettronica delle Pubbliche amministrazioni, la perdita di un solo supporto non sarà così tragica.

Almeno questa è la mia visione ...

Ciao

^-^-^-*-^-^-^-*-^-^-^-*-^-^-^-*-^-^-^
... dev'essere stato come prendere d'assalto il cielo (H. G. Wells, descrivendo la Guerra sulle Dolomiti)
::: (Socio ASCeT Tessera N. 20/2007) :::
27/12/2012 23:40
OFFLINE
Post: 143
Registrato il: 19/08/2008
Sono anni che studio il problema (diciamo da metà anni 80), prima per lavoro, poi per "passione".
In effetti il problema della lettura digitlizzazione rimane (anche se, toccando ferro, in 20 anni di archiviazioni digitali nessun supporto mi ha abbandonato...), non tanto per la di cui sopra passaggio a miglior vita del supporto, ma dalla capacità di lettura dei programmi nel tempo (esempio: le schede elettroniche memorizzate 40 anni fa quale supporto le legge al giorno d'oggi?).
Ritengo però che la digitalizzaizone sia uno strumento indispensabile, che permette a chiunque di accedere a documenti e archivi altrimenti non consultabili e, soprattutto, la ricerca dei documenti può avvenire in maniera molto più rapida ed efficace.
Per quanto riguarda la conservazione, sottlineando che un archivio cartaceo può durare secoli ed essere consultato per secoli può sfumare in poco tempo causa alluvioni, incendi o, più banalmente, umidità o roditori o incuria o l'inchiostro stesso (che corrode la carta), l'unica soluzione attuale per "salvare" una digitalizzazione è la multicopia (su più supporti diversi) e, periodicamente (diciamo ogni 7/10 anni) la migrazione, cioè il passaggio della digitalizzazione in supporti e formati "nuovi".
Per chi può obbiettare sulla tempistica controbbatto subito affermando che il vero lavoro è la prima digitalizzazione, copie multipli o migrazioni possono essere facilmente gestiti da programmi ad hoc senza costi elevati.
Per ultimo, frequentando anche gli archivi parrocchiali, non avete idea quanti di questi sono lasciati all'incuria (intesa quella umana) e che guerre con i mulini a vento per convincere le varie Curie (intese quelle vescovili) ad inziare un percorso di conservazione e poi digitalizzazione.
28/12/2012 08:25
OFFLINE
Post: 2.050
Registrato il: 14/07/2006
Concordo con VictoriaNobis ... il primo VERO sforzo è la digitalizzazione. Poi le soluzioni si trovano, ma finché rimane tutto su carta, chiuso in qualche archivio accessibile solo privatamente e con sforzi e tempi biblici, si corre il rischio che qualche pezzo vada perso ... e persa la carta, abbiam perso tutto!

^-^-^-*-^-^-^-*-^-^-^-*-^-^-^-*-^-^-^
... dev'essere stato come prendere d'assalto il cielo (H. G. Wells, descrivendo la Guerra sulle Dolomiti)
::: (Socio ASCeT Tessera N. 20/2007) :::
28/12/2012 09:58
OFFLINE
Post: 35
Registrato il: 03/12/2012
Si, digitalizzare è senza dubbio la forma di copiatura che ci viene offerta oggi, nonostante limiti e prolemi, stando pronti a cambiare periodicamnete supporti e formati.
Senz'altro dovrebbe essere un obbligo per il settore pubblico ma vorrei sapere quanti musei ed archivi lo fanno e se hanno personale e risorse per farlo...
Digitalizzare da zero un archivio più o meno vasto è comunque una bella impresa e anche nel privato vorrei sapere quanti sono in grado di farlo e soprattutto disposti a farlo visto che molti, forse i più, tengono gelosamente sotto chiave materiali e conoscenze....
Anch'io nel mio piccolo ho una gran parte di materiale non digitalizzata ma non ho assolutamente tempo (ne voglia, dopo che il raccoglierlo e realizzarlo è già costato più di una vita..) di passare giorni a scannerizzare.

Il problema aggiuntivo del privato, oltre alla preservazione è la continuazione della stessa. A chi affidare il nostro "messaggio in bottiglia" il giorno che non ci saremo più ad occuparcene.
Dialogare con le istituzioni non è semplice e troppo spesso non esitono strutture per tali scopi.

Mi piacerebbe sapere da Mario.sk quali strutture esistano "per la preservazione della memoria" in LIguria, che è la mia regione, Grazie!
28/12/2012 10:16
OFFLINE
Post: 550
Registrato il: 24/10/2005
Per Bruno.Chionetti
storia.dafist.unige.it/?section=40
Questo è il sito che ho trovato, forse potrai "esplorarlo sul campo", visto che abiti in Liguria. In tal caso facci conoscere le tue valutazioni.
Buon Anno
Mario
28/12/2012 10:31
OFFLINE
Post: 2.051
Registrato il: 14/07/2006
Re:
bruno.chionetti, 28/12/2012 09:58:

Si, digitalizzare è senza dubbio la forma di copiatura che ci viene offerta oggi, nonostante limiti e prolemi, stando pronti a cambiare periodicamnete supporti e formati.
Senz'altro dovrebbe essere un obbligo per il settore pubblico ma vorrei sapere quanti musei ed archivi lo fanno e se hanno personale e risorse per farlo...
Digitalizzare da zero un archivio più o meno vasto è comunque una bella impresa e anche nel privato vorrei sapere quanti sono in grado di farlo e soprattutto disposti a farlo visto che molti, forse i più, tengono gelosamente sotto chiave materiali e conoscenze....
Anch'io nel mio piccolo ho una gran parte di materiale non digitalizzata ma non ho assolutamente tempo (ne voglia, dopo che il raccoglierlo e realizzarlo è già costato più di una vita..) di passare giorni a scannerizzare.

Il problema aggiuntivo del privato, oltre alla preservazione è la continuazione della stessa. A chi affidare il nostro "messaggio in bottiglia" il giorno che non ci saremo più ad occuparcene.
Dialogare con le istituzioni non è semplice e troppo spesso non esitono strutture per tali scopi.




Problema n.1 - il tempo
E' vero, la digitalizzazione costa e molte volte è complicata e deve essere fatta con apparecchiature apposite oppure porta danni al materiale. Ad esempio, scannerizzare una foto isolata è semplice, se è su un album è già più complicato (specie se l'album è grosso e non si apre bene). Avere a che fare con libri è sempre più complicato ma si possono trovare "trucchi".
Comunque rimane il fatto che i tempi siano molto lunghi, però secondo me vanno vissuti nell'ottica del progetto, ovvero ANCHE la digitalizzazione fa parte della ricerca. Come giustamente dici tu, che senso ha raccogliere centinaia di testimonianze solo per se stessi?

Problema n.2 - la voglia
Mi ricollego a quanto detto prima ... raccogliere solo per se stessi, a mio avviso, e poco soddisfacente. A meno che la ricerca non sia fine a se stessa, per il solo gusto di possedere un pezzo raro o di avere per le mani un testo che nessun'altro ha. Ma in questo caso, la "missione" della memoria non c'entra nulla. Secondo me, tutto è ricerca, dalla consultazione, al ritrovamento, alla condivisione.

Problema n.3 - chi?
Nel privato ... risposta ovvia, anche se si scontra con i due problemi precedenti.
Nel pubblico ... boh! Esistono ditte specializzate in questo settore e forse qualche Archivio le potrebbe contattare per eseguire qualche lavoro. In fin dei conti sarebbe "manutenzione" ... o no?

Ciao




^-^-^-*-^-^-^-*-^-^-^-*-^-^-^-*-^-^-^
... dev'essere stato come prendere d'assalto il cielo (H. G. Wells, descrivendo la Guerra sulle Dolomiti)
::: (Socio ASCeT Tessera N. 20/2007) :::
28/12/2012 11:48
OFFLINE
Post: 36
Registrato il: 03/12/2012
Mario.sk: Grazie del link! E'importante sapere che esiste qualcuno che opera ufficialmente nel settore. Cosa rara...
Ora mi studio il sito e se ce la faccio vedo di prendere qualche contatto. Buon anno anche a te!

Florian. Mi trovi daccordissimo.
Qualunque lavoro di ricerca dovrebbe sempre procedere di pari passo con la conservazione e la divulgazione, ma purtroppo non siamo molti a pensarlo...
Nel corso degli anni per vari motivi ho avuto contatti con "collezionisti-raccoglitori-ricercatori" gente molto diversa per scopi ed intenzioni ma comunque non comune perchè certi interessi "culturali" ormai sono quasi dimenticati. Pochissimi quelli che andavano oltre il "possedere-vendere" e che studiavano o cercavano di capire ciò che raccoglievano, ancora meno quelli preoccupati di preservare e divulgare...
Persino le istituzioni preposte faticano parecchio a farlo, vuoi per pura incuria vuoi per mancanza di risorse, pensa a quanti monumenti in precarie condizioni, quanti musei chiusi, quanti archivi inacessibili...

Oltre a tempo e risorse, bisogna davvero avere una costanza ed una fede incrollabile in quello che si cerca di fare perchè molto spesso pensando a tutte queste cose mi passa la voglia....
28/12/2012 12:21
OFFLINE
Post: 2.053
Registrato il: 14/07/2006
Re:
bruno.chionetti, 28/12/2012 11:48:

Pochissimi quelli che andavano oltre il "possedere-vendere" e che studiavano o cercavano di capire ciò che raccoglievano, ancora meno quelli preoccupati di preservare e divulgare...



Quelli però io li chiamo "commercianti" (senza toni dispregiativi ... è un degno lavoro pure quello) e non "ricercatori". La ricerca, di per se stessa, va condivisa, altrimenti non sussiste.

[SM=g2579694]


^-^-^-*-^-^-^-*-^-^-^-*-^-^-^-*-^-^-^
... dev'essere stato come prendere d'assalto il cielo (H. G. Wells, descrivendo la Guerra sulle Dolomiti)
::: (Socio ASCeT Tessera N. 20/2007) :::
28/12/2012 13:23
OFFLINE
Post: 551
Registrato il: 24/10/2005
Un contributo di Michele Santoro
www.bibliotecheoggi.it/2001/20010208801.pdf....

che ho letto on line
28/12/2012 16:14
OFFLINE
Post: 144
Registrato il: 19/08/2008
Vorrei aggiungere un inciso per quanto riguarda i mezzi didigitalizzazione di documenti o libri (non di fotografie): un mezzo rapido ed efficace, in alternativa allo scanner, è la macchina fotografica.
Con una macchina reflex da 10mp (a dire il vero anche da 6mp... sperimentato), e un semplice baldacchino per il sostegno della macchina (vabbè, un minimo di manovalanza) e delle luci (che devono avere una determinata angolazione e non puntare sul soggetto) si ottengono degli ottimi risultati, consultabili e senza pesso (digitale) eccessivo. Il tutto per un costo iniziale di al massimo 500 euro.
I tempi, poi, diventano velocissimi: 4 ore (e un pò di mal di schiena) per fotografare 4800 facciate.
Questo metodo è assolutamente efficace per libri, registri e documentazione cartacea di difficile inserimento in uno scanner (foto escluse, naturalmente).

Sperimentato più volte.
[Modificato da VictoriaNobis 28/12/2012 16:15]
29/12/2012 19:58
OFFLINE
Post: 560
Registrato il: 15/09/2009
Re:
FlorianDimai, 27/12/2012 21:25:

Io credo che la diffusione possa creare conservazione.
Mi spiego meglio. Un solo archivio cartaceo rischia di venire distrutto da un incendio, un terremoto, un alluvione e chissà che altro; il fatto che finora non sia successo (per la GG parliamo solo di 100 anni, non significativi dal punto di vista "geologico") non significa che nel momento in cui succeda sarà un vero disastro!

Provate solo ad immaginare se tutto il materiale dell'AUSSME andasse perso ... !!!! Una tragedia infinita, nessuna copia, FINE!

Se invece ci sono più copie digitali, conservate in N posti diversi, dagli hard disk dei privati ai cloud, ai sistemi di archiviazione elettronica delle Pubbliche amministrazioni, la perdita di un solo supporto non sarà così tragica.

Almeno questa è la mia visione ...

Ciao




Anch'io la penso così, credo che la digitalizzazione e la conseguente diversificazione dei siti di conservazione sia, oltre che il modo per rendere fruibili a tutti una valanga di informazioni, anche il sistema per una conservazione sicura.





-----------------------------
Michele Tofanelli
Membro C.D. ASCeT
29/12/2012 21:44
OFFLINE
Post: 2.213
Registrato il: 04/08/2004
Lo sapete che il cd ha i minuti contati?
Siate pronti a ricambiare supporto prima che spariscano i lettori.
A noi sono arrivati i papiri egizi...vediamo quanti HD arriverranno a più di 2000 anni.

Comunque rimane sempre il metodo Romano...scolpire sulla pietra.

Io sono per il cartaceo
__________________________
I morti è meglio che non vedano quello che son capace di fare i vivi...è meglio che rimangano nella neve e nel ghiaccio, altrimenti potrebbero pensare di essere morti invano ed allora si sentirebbero ancora più soli. (G.B. Bonaldi combattente Adamellino)
Nello
29/12/2012 21:51
OFFLINE
Post: 1.372
Registrato il: 18/10/2010
Bah... torneremo alle tradizioni orali.... tra qualche anno i films di Mad Max saranno realtà..... [SM=g7346]
----------------------------------------------------------------------------------------------

" il vostro destino è il nostro destino " ( Nova Vas iscrizione monumento 4° Honved )
30/12/2012 17:09
OFFLINE
Post: 145
Registrato il: 19/08/2008
i cd con i minuti contati... non esageriamo, forse con i lustri contati... Se per questo i dvd sono supporti più sicuro (hanno uno strato più spesso).
Inoltre ti specifico il significato di migrazione: passaggio da un formato digitale ad un altro....
Fra duemila anni non ci saranno probabilmente gli hard disk, ma qualcos'altro, migrato originariamente da un hard disk.

Una bella alluvione o un black out o una colonia di roditori o l'inchiostro stesso (se troppo acido letteralmente buca la carta) o un pò troppa di luce o un incendio o un qualsiasi altro evento naturale "pesante" e l'archivio cartaceo diventa un ricordo....
30/12/2012 17:51
OFFLINE
Post: 2.218
Registrato il: 04/08/2004

cd con i minuti contati... non esageriamo


Non esagero...sono un malato di impianti hi fi e ti garantisco che già si parla di musica liquida. Le case discografiche si stanno già attrezzando per sostituire il cd....vabè non saranno minuti, ma non andrei tanto lontano.
__________________________
I morti è meglio che non vedano quello che son capace di fare i vivi...è meglio che rimangano nella neve e nel ghiaccio, altrimenti potrebbero pensare di essere morti invano ed allora si sentirebbero ancora più soli. (G.B. Bonaldi combattente Adamellino)
Nello
30/12/2012 18:33
OFFLINE
Post: 866
Registrato il: 10/12/2005
Re:
Honved 62, 29/12/2012 21:51:

Bah... torneremo alle tradizioni orali.... tra qualche anno i films di Mad Max saranno realtà..... [SM=g7346]




... e non virtuale !!

al alias JFK
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 2 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi

Feed | Forum | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 05:30. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com