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Una Terra Straniera

Ultimo Aggiornamento: 10/11/2012 10:45
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Sesso: Femminile
10/11/2012 10:45

RIASSUNTO


Una fanciulla approda ad Avalon. Sono veloci i suoi passi come i suoi respiri. Eppure, di tutte le storie che su questa terra sacra aveva potuto sentire, un Autunno l'attende. Un vento che porta notizie. Alla locanda, il luogo che le darà riparo, incontra due donne. Merenwen e Jes. La prima la metterà al corrente che Avalon è cambiata, presentandosi come Druida, che li attende un lungo Inverno e che strane creature sono presenti. Di fare attenzione, di non fermarsi in foresta ma nemmeno nel bosco. Jes invece tenta di persuadere a suo modo quella conversazione. Dopo di che tutte si congederanno, lasciando a Dewdra una sensazione sinistra del luogo in cui è giunta. O forse del luogo che ha scelto per se stessa.


COMMENTO


Un bel labirinto di informazioni per una fanciulla appena approdata. :) Grazie a Merenwen e Jes!


--LOCANDA---




DEWDRA }. Esterno Locanda . { § E' buia la notte, buia e spenta come in altri luoghi. Altre Terre. Lei cammina, veloce e veloce ha cambiato il suo Destino. Dentro un altro Destino, scambiandolo, barattandolo. Rubandolo. Il cappuccio del mantello le è ricaduto sulle spalle, ma non ha scomposto nulla di quegli occhi, nemmeno il respiro. Il mantello che ondeggia sfuma tra i colori del viola e dell'azzurro acceso. Lucente come i suoi neri capelli, neri come l'ossidiana, l'onice, nero come quella notte. E' giunta. Un'anima che pulsa, qualcosa che riesce ad invadere e a farsi notare oltre quella pelle liscia e bianca. Gli occhi di Dewdra sono freddi come le lame estratte dal fodero, fendono il buio e rapiscono ogni luce, ogni sfavillo che incontrano. Il rumore dei suoi passi è ovattato da altri rumori. Il vento, il freddo. Ma è Avalon? E' Avalon per come la conosce? Qui le hanno detto che era sempre Primavera Eterna, qui il verde naturale di ogni cosa cresce e vive in modo spontaneo. O forse non è così. Poche cose, al collo è legato quel Medaglione, un pezzo di luna, quel Medaglione che l'ha consacrata come figlia, poi ha deciso che niente avrebbe potuto legarla ad altri legami. Lei è quel soffio delicato che sbatte appena le ali, si spalanca nel cielo. E vive. La porta di legno di faggio della locanda è davanti, a pochi passi. Riuscirà a poggiare una mano sul pomello ed aprirlo, prima spingendolo verso il basso. Ha udito viandanti pronunciare un saluto. Sarà lo stesso che uscirà dalle labbra rosse, accompagnate da un poco accennato sorriso. " Sid… " Niente di più, dopo aver richiuso la porta alle sue spalle, facendo nascere un tonfo. L'aria scorre come fiume, esiste. Non si vede.




MERENWEN L'arcidruida stasera ha deciso di alloggiare in locanda, si era attardata troppo e non si fida più andar in giro di notte per l'isola. Quindi ora sta mangiando appartata in un tavolo della locanda pensierosa, non ha avuto risposta ancora dal ranger, forse non ha avuto modo di trovare la missiva? Tutto può essere. La zuppa di verdure che ha ordinato quasi non la gusta come dovrebbe. Si guarda attorno nella locanda vuota per ora, chiedendosi se si era sparsa la voce che era meglio starsene a casa propria. Ma non basta quasi leggerle nella mente, una donna appare alla porta, sconosciuta ai suoi occhi. Pare una viandante appena giunta nell'isola, "Sid et naturalis" risponderebbe al suo saluto, accennando un sorriso.




JES_MHIN **Esterno**Sparito nel nulla come nuvola dissolto ,di lui il profumo sulla tua pelle ,di lui il ricordo ,le sue mani possenti ''oh Jies ''che follia quella tua ,la insegui ma non puoi raggiungerla ,sbuffi incurante ,hai solo sete ,vuoi affogare l'oblio in un boccale di vino ,rosso corposo ,prezioso ,deglutisci mentre rosso dedalo di stoffa avvolge le tue carni ,racchiudendole celandole alla vista altrui.Vuoi mischiarti alle ombre ,essere tu stessa un 'ombra e leggera spingerai la lignea per poi sgusciarvi dentro ,sguardo nero ,onice ,come gli abissi ,come un pozzo senza fondo ,screziato da tracce di caramello ,ondeggiano i crini ,voluttuosi dannati come te che sei solo folle.Sguardo spazia per poi posarsi sulle presenti e guizzar al bancone per poi raggiungerlo.




DEWDRA }. Est.Int. Locanda . { § Non fa differenza essere lontana da casa, non lo fa per gli occhi, ma per il suo Spirito. Perché è voluta scappare, lasciare tutto, per…? La figlia scomparsa, così la chiameranno nel lontano Nord. Ne è sicura. Lo sguardo vaga, la locanda sembrerebbe un luogo confortevole, non c'è dubbio. Si viene invasi dal fuoco, dagli odori di olii e miele, di sidro e poi v'è il Fuoco robusto del camino, laggiù in quell'angolo. La voce di una fanciulla attira la sua attenzione. Ha una zuppa davanti, ancora fumante, ancora odorosa di qualcosa che saprebbe di buono. '' Milady… '' le rivolgerebbe un basso tono di voce, un cenno del capo di rispetto. Sono retaggi di educazione, di protocollo dei Rose. Dietro di lei qualcun'altro entra e si fionda al bancone. Seguirebbe tutti quei movimenti con il solo sguardo. Lei. Dopo di che rimarrebbe per pochi attimi a fissare il tavolo, incerta sul da farsi. In una stanza non vi sono molte vie. Decide di incamminarsi verso un tavolo, uno di quelli posizionati vicino al camino. Le fiamme rosse scoppiettano repentine e scintillanti. Mostrerebbero un'espressione decisa ma vacua. Attenderebbe la locandiera o chi per lei. Non lo sa se ha fame, o sete. L'importante è sapere di essere approdata.




MERENWEN (tavolo) Accavalla la gamba facendo frusciare l'abito verde con maniche lunghe, da quando era arrivato l'autunno era costretta a portare abiti più pesanti. Chissà quando ritornerà come un tempo, solo la Madre lo sa. Nel frattempo dietro la nuova giunta se ne affaccia un'altra, forse si era sbagliata prima riguardo la desolazione della locanda vuota. Anche questa donna non conosce, la vede fiondarsi verso il bancone senza salutare. Forse la sete l'accompagna, prosegue la sua cena mirando ora i movimenti della donna bruna che si siede vicino al caminetto. Forse per la voglia di scambiar parole direbbe ad alta voce "chi poteva mai immaginare che anche sull'isola la gente ora insegua il tepore del camino per scaldarsi dal freddo autunno". Silente poi beve un sorso di sidro che aveva ordinato assieme alla zuppa.




JES_MHIN **Bancone**Sorrisetto mellifluo ,sghembo sembra appropriarsi delle tue labbra ,le viola ,le muta le plasma ,al contempo lo sguardo serafico scivola sulla ragazza alle tue spalle ,un leggero mugolio sacernano le rosse labbra per poi battere un pugno sulla lignea superfice ,occhi vacui sulla locandiera,...[ Un boccale del miglior vino che avete..] ghigni mentre rapida la lingua saetta sulle labbra ,emulando il movimento di una serpe per poi sospirare ed affilare un sorriso..[ Che noia ..Ma come mai sembra così freddo ?] stringi le spalle per poi incassare il collo fra esse ,movimento fluido per poi voltarti e cercare qualche risposta [Di solito qui non è estate ?] domandi portando il capo inclinato verso la tua spalla.




DEWDRA }. Locanda/Tavolo . { § Allunga solo un braccio, con la destra a voler sfiorare il fuoco caldo e morbido, talmente invitante, rimarrebbe lì a fissarlo. Il fuoco. Cosa c'è di più potente e devastante, lei che è stata abbandonata in una foresta innevata e sempre lei che non è stata divorata dai lupi, sente scorrere qualcosa nelle vene al sol posare uno sguardo su tutto quel calore. D'improvviso ritrae la mano, portandolo sul grembo e sotto il tavolo, nel momento esatto in cui la giovane dagli occhi azzurrissimi le rivolgerebbe, crede, parola. Il suo viso, come le sue espressioni non si scompongono, ma gli occhi invece la osservano e danzerebbero tra spazi vuoti. " Come dite Milady? " riflette ancora per un attimo e subito dopo volgerà il viso sulla donna al bancone. In realtà il pugno sbattuto sul legno la fa trasalire di poco, sbatte le palpebre e deglutisce. Appoggia con lentezza la schiena allo schienale della seduta e forse la locandiera le chiederebbe che cosa desidererebbe. Per altri interminabili attimi, solleverebbe il mento, parlando con voce normale. " Prendo quello che ha ordinato la lady qui accanto. " e un sorriso che non avrebbe nulla di dolce o femminile incurverebbe le sue labbra. Non sa Dewdra esattamente a che cosa si stiano rivolgendo le due donne accanto a lei. Ma è certo che qualcosa turba quella finta quiete.




MERENWEN (tavolo) Lo sguardo si volgerebbe verso la donna al bancone, anche lei a lamentarsi del freddo "primavera milady, una volta ..ora cambio delle stagioni penso che presto arriverà un lungo inverno" silente rimarrebbe poi guardandola, qualcosa le dice che quella donna ha bisogno di più di un pò di calore, la botta sul tavolo da pensare che è irrequieta dietro a quello sguardo vacuo (empatia +1). Difficile è il lavoro del locandiere che ha che fare con personaggi di ogni tipo, penserebbe tra se la donna mentre l'altra dama si siede ordinando la sua stessa zuppa..




JES_MHIN +Bancone**Sguardo diabolico il tuo ragazzina ,vezzo di femmina sulle labbra di rosso ,seta e fiele che si confondono ,all'apparenza un angelo ,un angelo nero con sguardo di fuoco e labbra affilate...[ mmhh ] sfreghi le labbra ancorando lo sguardo nero ,lo stesso guardo serafico e blasfemo su Dewdra ,la trovi vulnerabile ,chissà perchè ti istilla quel pensiero ,schiocca la lingua che contro il palato si scontra e sorridendo ,affabile rivolgeresti soffuse parole ,profumate alla donna dallo sguardo azzurro che ti volge favella..[ E pensare che mi avevano detto ; Vadi sull'isola delle mele ,lì non ci sono inverni ma solo estati !!!] sbuffi, irrequieta è poco ,la donna capterebbe molto poco di te..sei irritante ,e mordicchi il labbro per l'attesa che la locandiera non ti porti il tuo boccale ,al rumore di questo che scivola al bancone ,volgi lo sguardo su ella e lunga dita si attorcigliano al boccale ,lo fanno suo e poi movimento fluido misurato per portare alle labbra quel nettare ,lo spingi giù alla goccia ,senza soppesarne il gradevole aroma ,più desiderosa di farlo sgorgare come droga nelle viscere..




DEWDRA }. Locanda/Tavolo . { § { Qui è tutto bruciato. } secca la voce, secca ma incredibilmente udibile da tutti dentro quella locanda. Se n'è accorta, la danese. Intorno a lei vi sono soffitto e muri anneriti, qualcosa che è passato ed ha distrutto. " Una primavera Eterna… " mormora tra le lebbra strette. Farebbe quasi un gesto istintivo di alzarsi e andarsene. Ma è veloce, molto di più l'idea di non avere nulla. Cosa possiede lei se non il suo corpo, il suo cuore. La sua mente. Il Vento. Non altro. " Che significa? " Domanda sincera palesata con un tono di voce che realmente cercherebbe delle risposte. Dewdra è acuta e celata. Non rivelerebbe mai i suoi intimi e reconditi pensieri, ma in vero le interessa che siano gli altri a denudarsi. Per arricchirla. Sposta lo sguardo con lentezza su tutte e due. Non affannando il respiro, controllando ogni fibra di quel suo corpo che è tuttavia sinuoso e agile. Il mantello le ricade ai piedi, ed è una straniera, nient'altro, chi vorrebbe parlare di fatti di terre su cui è appena giunta. Chi è poi? Dall'angolo della sala rivedrebbe la locandiera portarle la zuppa. O almeno così le pare. Il profumo e il vapore le salgono al naso lesto. " Grazie…" Non farebbe nemmeno in tempo a spiare il colore degli occhi di quella donnona che questa le darebbe svelta le spalle. Inarca un sopracciglio. Credeva di essere giunta ad Avalon. Sogghigna. Disperata. Che ne sarà di lei? Però lo sguardo sollevato su loro due, attende risposte, se queste le verranno concesse, ne sarà grata.




MERENWEN (tavolo) Forse la viandante non sa com'era prima l'isola quindi con tono tranquillo di chi vive da anni in quel luogo conoscendolo quanto le sue tasche 'fino a poco tempo fa, qui grazie al volere della Dea vi era l'eterna primavera..ora per non si sa quale artifizio, non è più così..vi è il cambio delle stagioni, come in terraferma" poi guardando la donna al bancone "mi spiace per voi, ma per ora è così.." . Si chiede da dove deriva quella sua irrequietudine, sempre in cerca di emozioni forti..come ha detto lei, prova noia nella quotidianità semplice di una locanda.




JES_MHIN Camino**Volgi gli occhi sulle due damigelle ,le squadri per poi portare altro vino alle labbra rosse ,rosso contro rosso ,seta contro liquido corposo e saporito..[ Mmh ecco risolto il dilemma ,invero mi chiedevo se quello era un ciarlatano in vena di tirare fandonie..] fai spallucce,è freddo il vestito rosso che ti avvolge è leggero per quanto sia ampio e sfarzoso è così ,non puoi farci nulla..[ mi sa che raggiungo la lady..] ghigno serafico a sconfinare su ambrata carnagione..[ Il camino alletta le mie membra infreddolite..] ti accomodi ,prendendo una sedia ,la tiri a farla combaciare con il tuo deratano ,posizione consona ,da schemi di galateo ,altewrigia come una statua ,capo alto e onde di caramello e onice i tuoi capelli che serpeggiano ovunque accarezzati da ombre di fuoco ,scoppiettante..[ mmhh si qui va meglio..] sospiri arricciando il piccolo nasino e sporgi in direzione di quelle lingua di fuoco ,fugace passerai la mano sopra ,quasi a sfiorarle.




DEWDRA }. Locanda/Tavolo . { § Le comprende quelle parole, quelle spiegazioni, non è a digiuno sulla sacralità della Terra che ha scelto per se stessa, sperando in un qualcosa, qualcosa che scorre nelle sue vene ma che ancora non sa cosa sia. Annuirebbe dunque su quella spiegazione, minima, ma se la farà bastare. " Ho capito. " parla spostando velocemente lo sguardo di ghiaccio sulla lady che si inviterebbe al camino, o al suo tavolo. " Prego milady, dovreste mangiare oltre che bere. Volete che vi ordini una zuppa di verdure? " il tono è leggero, sarcastico e mellifluo allo stesso tempo. Nessuna di loro s'è presentata, di certo è una cosa che le secca. " eppure qui è tutto bruciato, non c'è primavera e l'inverno sta arrivando… credo di essere finita nel luogo o terra adatta a me, con la Natura in pieno Caos, gli Equilibri precari di una terra su cui m'era stato raccontato dell'altro, ovviamente. " decisa e convincente. Solo ora con la mandritta afferrerebbe il cucchiaio fino a farlo sprofondare totalmente nella zuppa. Fino a che non si veda più. " Ho abiti pesanti, qualche mantello. Potrà bastare. Forse sopravviveremo. " Un sorriso malizioso e conciliante andrebbe a nascere sulle labbra, si noterebbero i pochi anni, forse una ventina, non di più.




MERENWEN (tavolo) Guarda la locanda , non ci faceva più caso alle bruciature della stessa 'sì è vero è bruciata, qualcuno ha giocato con il fuoco qui dentro, forse non per nulla si chiamava armata delle fiamme' ironico il suo dir e dopo aver fatto una breve pausa 'milady siete arrivata proprio nel bel mezzo dello scombussolamento per l'isola' sorride, sdrammatizza la donna con tal gesto. Terminerebbe di bere il sidro per poi alzarsi e avvicinarsi alle due donne prendendo anch'ella una sedia e sedendosi di fronte a loro. "Mi presento visto che siamo in confidenza" sorride maliziosa al suo dir visto che da pochi minuti che si parlano e son ancora sono Merenwen druida" son ancora sconosciute "sono Merenwen una druida, sta succedendo qualcosa sull'isola che non è ancora ben chiaro, va vi consiglio di stare bene attente girano creature molto pericolose, simili a quel che si possono trovare anche in terraferma.., se credevate che qui si poteva trovare un luogo sicuro ora non lo è più".




JES_MHIN Guizzo d'iride su Dewdra..[ io quella roba ?] sollevi i cigli camuffando quell'espressione melliflua in qualche cosa che trasuda sarcasmo..[ No non ci tengo ,mi hanno detto che al posto delle verdure mettono..] allunghi un sorriso ,sfacciato ,irriverente ,obliquo..[ le carcasse dei ratti..] ghigni passando la lingua sulle tumide labbra ,il pensiero scappa e la malinconia vela due pozze di ambra e petrolio ,le annebbia ,le viola,le oscura..Il pensiero di lui ,della sua voce calda ,i brividi ,ancora mille brividi ,pelle crespa ,fruscio di veste e sguardo che dardeggia di passione incontenebile ,mordi il labbro mentre cerchi di allontanarti da quel posto e l'ondata di sensazioni si arrampica vemente in te ma il dire di Mere ti porta via dai tuoi sogni soffici e stizzita mugugni a mezze labbra qualcosa nella tua lingua ..[..]Lieve cenno del capo per poi ruoteare le iridi sulla lady che fa per avvicinarsi..[ Piacere..Merenwen druida..] voce che pitturi di tonalità calde e ironiche ..[ Io sono Jes..e basta..] sogghigni andando a frugare nei suoi azzurri occhi.[ Mostruose ?] deglutisci fingendoti allarmata ,portando le mani alle guance..[ ohhh ] Labbra a u e sguardo beffardo il tuo.




DEWDRA }. Locanda/Tavolo . { § Non sono affatto confortanti le dichiarazioni che ascolta, nemmeno lontanamente. Di certo, è arrivata nel momento giusto. Nel pieno di una bufera, contro il vento, o il vento contro tutto. Come sentirà quelle parole però sgorgherà un moto nell'anima. Cercava il Destino, forse è lo stesso Fato che ha voluto che lei arrivasse qui, proprio ora, proprio nel mezzo dell'Innaturalità. Le successive parole di Jes le farebbero storcere il naso. " Ah, si? Divertente…" dice a mezza bocca. Così la fanciulla bella dagli occhi azzurrissimi si chiama Merenwen ed è una Druida, una conoscitrice dei culti e una sapiente delle Natura, della sua energia. Lascia a mezz'aria il cucchiaio e abbassa lo sguardo per un attimo, che cosa conosce dei Druidi? Nulla, pensa Dewdra, è stata solo educata all'erbe, al loro uso, ma per la nordica v'è di più. Ma è qualcosa che ancora non ha chiaro. " E' un piacere fare le vostre rispettive conoscenze. " favella più distesa, serena nei tratti del volto. Lontana dal freddo ma più vicina al calore di quel fuoco, di quelle due donne che ancora non lo sa Dewdra ma potrebbero diventare importanti per lei. " Io mi chiamo Dewdra e siete le prime persone che conosco su quest'isola e con cui parlo. Mi fa piacere. " incurante dei dispetti orali di Jes continuerebbe a mangiare, scaldandosi e posando seri sguardi a Merenwen " E' un po' terrificante tutto questo, detto così… " Non parla, ne chiede ulteriori spiegazioni sull'Armata delle fiamme, del resto, lo si vedrebbe ad occhio nudo con quale violenza questi sarebbero riusciti ad intercedere tra quelle mura. Sarebbe meglio non sapere il resto.





MERENWEN (tavolo) Guarda Jes e il suo modo di fare beffardo, non sta a lei a convincere il suo animo spavaldo che nasconde chi sa che cosa della sua vita e non indagherà, ma la fragilità di quella donna che vuol far credere di essere forte, le fa temere per la sua vita comunque ,ed era suo dovere informarle entrambe. Almeno una di loro si è resa conto veramente di quel che aveva riferito sentendo suo commento 'sì, abbastanza vi basti pensare in questa terra ora camminano uomini morti che si muovono uccidendo la gente, corpi in putrefazione che si muovono mossi da chissà quale incanto, la loro presenza si puo' sentire anche solo dall'odore che emettono' ha ben presente questo visto che ne ha un pezzo ancora con se' che dovrà portare dalle sacerdotesse e che ha esaminato di persona. 'Morti sono e morte portano' terminerebbe la druida emettendo un respiro profondo fissando Dewdra.




JES_MHIN Sbadigli ,ostentando un moto di stizza contemporaneamente che avvolge tumide labbra cremisi..[ Non era divertente a mio avviso..] sibili accentuando il timbro serpentino..[ Era solo un dettaglio..] sospiri fissando Dewdra ,corrodendo i suoi occhi puri in quelli tuoi ,così scuri quasi inquietanti ,in essi risiede la perdizione ,la follia ,la passione ,sbuffi e fai spallucce..[ Dewdra..Merenwen potrei rimanere qui al calduccio in eterno ma haime il mio amato mi reclama ogni notte..] sbuca allangolo destro una piega ,labbra oblique..[Mai fare aspettare un devoto amante..] espressione beffarda ,melliflua ,che pare divenire perplessa..[ uomini morti ?] ingoi saliva e poi rapida saetti in piedi..[ Meglio allora correre al riparo Lieta notte care..] storcendo el labbra ,pagherai la locandiera per poi filare verso le rampe delle scale ..[brrr] rabbrividisci ,ma continui a pensare a quel pirata che ti ha rapito il cuore. {Notte}




DEWDRA }. Locanda/Tavolo . { § Il cucchiaio di legno le cade dentro la zuppa, in un piatto ancor pieno. " Morte…? " sibila quell'esclamazione, mentre quel ghiaccio chiaro e paralizzante dei suoi occhi si vela. Com'è possibile pensa, sono molte le cose per cui si sarebbe battuta, molte le cose in cui crede. Ma e' uno spirito intrappolato ora, dentro quelle parole della Druida e ancor più in quello sguardo di lei che non può trovare repliche. " Morti che portano morte, questa cosa mi spaventa ma allo stesso tempo mi spinge a capire, come può essere stato. Io non so molto, ma Avalon non dovrebbe essere una terra di Eroi? Protetta da qualcosa che l'avvolge? " un'altra domanda le porgerebbe, senza sorta. Lo sguardo ancora si assottiglia su Jes, un sorriso bieco per lei e per quel suo continuare." Buonanotte Milady Jes, ci rivedremo se vi aggrada. " la voce di Dewdra è chiara e decisa, segue i movimenti di Jes fino a che quest'ultima non arrivi al bancone per poi scomparire sulle scale. Poco dopo le sovviene un'idea, un po' triste forse carica di solitudine. " Forse mi fermo qui questa notte, dormirò qui. Avrei di gran lunga preferito un bosco, o una foresta. Mi piace il contatto con gli alberi e tutto il resto. " Ha uno sguardo brillante, veloce. " Voi credete che tutto questo abbia un senso, Milady? " chiaramente se questo Caos e tutto questo nefasto evento possa avere dei risvolti. Continuerebbe a mangiare, quel poco ma presto anche la sua zuppa verrà spostata poco più in là.




MERENWEN (tavolo) 'Buonanotte Jes' la guarderebbe salire per le scale e rivolta a Dewdra che sembra molto colpita da quel che aveva detto 'Non so cosa sta succedendo e perchè la Madre permetta tutto ciò Milady, noi druidi cercheremo di fare il nostro meglio di mantenere l'equilibrio e cercare la soluzione a tutto questo Caos come dite voi, se questo non sarà possibile non so cosa altro potrà succedere. Non vi son solo queste creature che colpiscono gente innocente purtroppo, c'è ben altro da combattere.' Tace per qualche istante 'mi spiace di a con le mie parole ma questa è la realtà, vi sconsiglio vivamente di non stare sola in foresta o nel bosco ne va della vostra vita' un tempo lo facevo anche io ora non più' si alzerebbe dalla sedia e portandosi al bancone pagherebbe la sua ordinazione> devo andare anche io a riposare 'è stata una una giornata lunga, sid et naturalis e buonanotte! ' si avvierebbe anche lei vero le scale lei per raggiungere la sua stanza.




DEWDRA }. Locanda/Tavolo . { § Porta una mano chiusa a pugno sotto al mento. Un lungo respiro di desolazione. " Va bene, farò tesoro dei vostri consigli. Buonanotte Milady. " le rivolgerebbe un sorriso sincero. Poi tutto tace di nuovo, tutto si spande e lascia ancora il posto a quel fuoco. Quanti pensieri nella mente della nordica, quante lievi preoccupazioni. Quali saranno queste creature, quali morti e quale morte. Dentro Dewdra si scontrano diverse emozioni. Giungere in un posto che non conosce, in una notte di autunno carico, per poi sentirsi dire che non dovrà stare sola. Ma come farà, la ragazza non conosce nessuno, forse solo quel Vento, quella libertà mai sopita, potrà rassicurarla. Mai tradirla. Si alzerebbe, in una comune vuota. Lo strusciare della sua sedia all'indietro provocherebbe un rumore sinistro. Premonitore. Di luce e di ombre. Salirà i gradini avendo prima chiesto una chiave per una stanza qualsiasi. Una stanza come altre.




Trovata dai Lupi nella Foresta, salvata dalle spine dei Rose.
-Nata per inseguire il Vento-


༺ Bardo dei Druidi di Avalon ༻





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