Scacco al clan Casamonica: arrestato anche il pugile Domenico Spada
Vasta operazione dei Carabinieri per sgominare il clan Casamonica. Sono 37 le ordinanze di custodia cautelare, emesse dal GIP di Roma, che i militari hanno eseguito fin dall’alba tra Roma e le province di Reggio Calabria e Cosenza su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di soggetti appartenenti al Clan Casamonica, ai quali viene contestato l’art. 416 bis del Codice Penale, ovvero l’associazione di stampo mafioso. Gli arrestati sono ritenuti responsabili, in concorso fra loro e con ruoli diversi, di aver costituito un’organizzazione dedita a traffico di droga, estorsione e usura, commessi con l’aggravante del metodo mafioso. Al vertice del clan, Giuseppe Casamonica, uscito recentemente dal carcere dopo una detenzione di 10 anni. Dietro le sbarre è finito anche il pugile e campione italiano Domenico Spada, detto Vulcano, la cui palestra è stata sequestrata stamane all’alba dai carabinieri del gruppo Frascati, diretti dal colonnello Stefano Cotugno. E’ stato proprio Cotugno a spiegare il significato del nome dell’operazione, denominata “Gramigna”, con queste parole:“La Gramigna è una erba infestante, detestata dai contadini poiché ovunque si diffondeva proliferava velocemente e rovinava le colture. Una pianta che si insinua tra le erbe buone ed è difficile da estirpare. L’accostamento allo stile dei Casamonica è facile farlo”. Tra le vittime di usura, secondo la ricostruzione degli inquirenti, c’era anche il conduttore radiofonico Marco Baldini. I Casamonica, la cui roccaforte è nella zona di Porta Furba, sono un gruppo strutturato e fortemente unito anche per il vincolo di sangue e di lingua (un dialetto sinti) tra gli affiliati, capace di stabilire solidi legami con le famiglie più influenti della ‘ndrangheta calabrese.
In una delle intercettazioni si parla di loro in questi termini:“È la famiglia più pericolosa d’Italia, perché sono degli animali che squartano le persone, lo sanno tutti, sparano in testa veramente perché so zingari, so tanti, sono dappertutto”. Per definire i caratteri dell’associazione mafiosa, dedita ad estorsioni, traffico di droga e altri reati, sono state utili le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia (Massimiliano Fazzari e Debora Cerreoni, che è stata sposata con Massimiliano Casamonica, fratello dell’attuale capoclan Giuseppe) e le intercettazioni. Numerosi i beni sequestrati: un ristorante al Pantheon, una discoteca a Testaccio, un centro benessere al Tuscolano e la palestra di Domenico Spada a Ciampino, oltre a numerosi conti correnti ed autovetture. Durante le indagini sono stati sequestrati anche quattro alloggi popolari: uno ad Ostia in piazza Gasparri, uno a Pietralata e altri due sparsi tra Roma e Provincia. Secondo quanto emerso dall’indagine, gli alloggi erano occupati irregolarmente da alcuni degli indagati ed è stato accertato come da oltre 10 anni uno di essi sia stato sottratto con la violenza e la minaccia armata al legittimo possessore, un ultrasettantenne ora costretto a vivere in strada. “Chi vi ha mandato? Salvini?”. Questa, secondo quanto si è appreso, una delle frasi pronunciate all’indirizzo dei Carabinieri da uno degli appartenenti alla famiglia Casamonica questa mattina durante il blitz in vicolo di Porta Furba. Duro il commento del Ministro dell’Interno su Facebook:“Anche per loro la PACCHIA è finita”. Salvini ha lanciato anche l’hashtag #lamafiamifaschifo.
Ernesto Ferrante
17 luglio 2018
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