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LA FEDE E LE OPERE

Ultimo Aggiornamento: 19/07/2019 12:20
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10/08/2012 20:59
 
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Confrontare il passo dell'Apostolo con i testi delle Scritture.

15. 26. Se, dunque, tutte queste affermazioni ed altre ancora che si possono trovare in quantità per tutte le Scritture formulate senza ambiguità, saranno false, allora potrà essere vera quella interpretazione che danno della legna, del fieno e della paglia, secondo la quale saranno salvi attraverso il fuoco quelli che si sono limitati a serbare la fede in Cristo e hanno trascurato le opere buone. Se invece le affermazioni riportate sono vere oltre che chiare, allora non c'è alcun dubbio che quel passo dell'Apostolo va interpretato in un altro modo e deve essere posto tra quelli a proposito dei quali Pietro dice che nei suoi scritti vi sono alcune cose difficili da comprendere, ma che gli uomini si devono guardare bene dallo stravolgerne il senso a loro propria rovina, fino al punto di assicurare, in contrasto con evidentissimi testi delle Scritture, a individui completamente pervertiti e ostinatamente attaccati alla loro perversione che otterranno la salvezza, pur restando gli stessi, cioè senza correggersi e senza fare penitenza.

Su questo punto preferirei ascoltare esegeti migliori di me.

16. 27. A questo punto qualcuno potrebbe chiedermi quale è la mia opinione sul passo richiamato dell'apostolo Paolo e come ritenga che debba essere interpretato. Confesso che sull'argomento preferirei ascoltare esegeti più penetranti e competenti, capaci di spiegarlo in modo che conservino tutta la loro verità e incontrovertibilità sia i testi sopra richiamati sia tutti gli altri non richiamati, con i quali la Scrittura attesta in modo assolutamente inequivocabile che la fede non giova a niente, se non si tratta di quella che, come l'ha definita l'Apostolo, opera per mezzo della carità 72; invece la fede senza le opere non può salvare né senza il fuoco né per mezzo del fuoco, perché, se salva attraverso il fuoco, in ogni caso è ancora essa che salva, mentre è detto in modo assolutamente chiaro: Che giova ad uno dire di avere la fede, se non ha le opere? Forse che quella fede potrà salvarlo? 73. Dirò tuttavia, nella forma più breve possibile, anche quale è la mia opinione su quel passo dell'Apostolo Paolo difficile da intendersi; però, a proposito della mia dichiarazione, si tenga conto soprattutto di quello che ho già detto, cioè che su questo punto preferirei ascoltare esegeti migliori di me. Che Cristo sia fondamento rientra nel piano del sapiente Architetto, e questo non ha bisogno di spiegazione perché è detto chiaramente: Nessuno infatti può porre altro fondamento oltre quello già posto, cioè Gesù Cristo 74. Ma se Cristo, senza dubbio la fede in Cristo: per mezzo della fede, infatti, Cristo abita nei nostri cuori, come dice lo stesso Apostolo 75. Inoltre, se la fede in Cristo non può essere che quella che, come l'ha definita l'Apostolo, opera per mezzo della carità; infatti non può essere presa come fondamento la fede dei demoni, benché anche essi credano e, tremanti 76, confessino che Gesù è il Figlio di Dio 77. E per quale ragione, se non perché non è fede che opera per mezzo dell'amore, ma fede che si manifesta sotto la pressione del timore? È dunque la fede in Cristo, la fede della grazia cristiana, cioè la fede che opera per mezzo dell'amore e che, posta nel fondamento, non permette a nessuno di perdersi. Ma che cosa significhi edificare su questo fondamento con oro, argento e pietre preziose, oppure con legno, fieno e paglia, temo che, se cercassi di approfondirlo, la spiegazione stessa sarebbe piuttosto difficile da comprendere. Tuttavia, con l'aiuto del Signore, mi sforzerò di esporre in breve e, per quanto potrò, in modo chiaro quello che penso. Ecco: colui che chiese al buon maestro che cosa doveva fare di buono per avere la vita eterna, si sentì rispondere che, se desiderava avere la vita eterna, doveva osservare i comandamenti; e quando poi domandò quali comandamenti, gli fu risposto: Non ucciderai, non commetterai adultèri, non ruberai, non testimonierai il falso; onora il padre e la madre, ama il prossimo tuo come te stesso 78. Agendo così nella fede di Cristo, senza dubbio avrebbe posseduto la fede che opera per mezzo della carità: infatti, non avrebbe potuto amare il prossimo come se stesso, se non dopo aver accolto l'amore di Dio, senza il quale non avrebbe potuto amare se stesso. Ebbene, se avesse fatto anche quello che il Signore aggiunse dicendo: Se vuoi essere perfetto, va, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi 79, avrebbe edificato sopra quel fondamento con oro, argento e pietre preziose; infatti, non avrebbe pensato ad altro che alle cose che sono di Dio e a come piacergli, e questi pensieri, a mio avviso, sono oro, argento e pietre preziose. Se invece, per una sorta di affezione carnale, fosse rimasto attaccato alle sue ricchezze - sebbene ne facesse materia per elemosine senza ricorrere, per aumentarle, a frodi o rapine e senza cadere nel vizio o nella colpa per timore di vederle diminuire o di disperderle (altrimenti già in questo modo si sarebbe sottratto alla stabilità di quel fondamento) - e se lo avesse fatto, come ho detto, per una sorta di affezione carnale nei loro confronti, per cui non potesse esser privo di tali beni senza dolore, avrebbe edificato su quel fondamento con legno, fieno e paglia. E questo sarebbe accaduto soprattutto se avesse avuto una moglie e, per causa sua, avesse pensato alle cose del mondo e a come piacerle. Poiché dunque queste cose, quando sono amate con attaccamento carnale, non si perdono senza dolore, per questo chi le possiede, benché abbia a fondamento la fede che opera mossa dalla carità, e per nessun motivo o cupidigia preferisca ad essa queste cose, tuttavia soffre un danno allorché le perde e così, attraverso questo dolore che è come un fuoco, perviene alla salvezza. Dal dolore di così grande danno uno è tanto più al riparo quanto meno le ha amate oppure le ha possedute come se non le possedesse. Chi invece o per conservarle o per ottenerle, ha commesso omicidio, adulterio, fornicazione, idolatria e cose simili, invece di essere salvato attraverso il fuoco grazie al fondamento, sarà tormentato col fuoco eterno, avendo perduto il fondamento.

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