È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!
Nuova Discussione
Rispondi
 

I FUORIUSCITI DEI TESTIMONI DI GEOVA: TRA FENOMENOLOGIA E STATISTICA

Ultimo Aggiornamento: 02/03/2019 13:08
Autore
Stampa | Notifica email    
22/07/2012 22:01
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
In altri lidi c'è chi si produce in sforzi tesi a invalidare i risultati di questo articolo, e in goffi tentativi di apologia della posizione degli ex-tdG dissidenti, ovvero della loro dietrologia spacciata per denuncia sociale.

La cosa non può che farci piacere, atteso che, a dispetto di un certo contegno snob che vorrebbe i 'tdG internettiani' indegni di considerazione, il nostro lavoro non passa affatto inosservato.

Comunque a beneficio dei lurkatori di passaggio, ecco un breve sommario della situazione:

- L'anonimato rende una testimonianza totalmente destituita di rilevanza, per il banale motivo che una testimonianza del genere non è verificabile in alcun modo e quindi chiunque può, legittimamente, immaginare che sia stata inventata di sana pianta. E' questo il caso di molte esperienze snocciolate nei siti apostati; chi le pubblica può sgolarsi quanto vuole a dire che sarebbero autentiche, come chi le legge è libero di considerare 'nullo' il loro valore. Ed è particolarmente nullo nella prospettiva di chi pretenderebbe, avvalendosi di simili esperienze campate per aria, di cercare appoggi alle rappresaglie degli ex nella pubblica opinione o nelle istituzioni. Può non piacere, ma la realtà è questa.

- Per loro grande sfortuna, non è certo necessario questo articolo a fornire la corretta misura delle cose; il problema statistico è evidente dalle iniziative che loro stessi si sono industriati di partorire: tre o quattro decine alla tanto declamata manifestazione di Roma, un mezzo centinaio a Prato (preceduto da una raffica di disdette), senza contare la memorabile 'causa di Geova' stroncata sul nascere dopo aver racimolato una miseria inenarrabile di adesioni. Evidentemente fa difetto la convinzione di agire, come puntualmente dimostrato dai numeri, il che, torniamo a ripeterlo, restituisce a certe rivendicazioni il 'peso' prossimo allo zero che meritano.

- Nonostante ciò, in un sussulto di acquiescenza abbiamo fatto la stravagante assunzione non solo di prendere per buone tutte e 82 le esperienze lette, sebbene appena 8 di esse fossero riconducibili a identità certe, ma anche di moltiplicare tale ammontare per un fattore correttivo privo di ogni rapporto con la realtà (settanta, nientemeno) con il risultato di lasciare perfettamente inalterate le conclusioni.

- Il tentativo di autodifesa per il quale si vorrebbe attribuire al pericolo di ritorsioni da parte della WTS la scelta di non palesare la propria identità può essere solo una riprova : 1) di scarso coraggio sul piano delle idee; 2) di totale vacuità su quello delle speculazioni; infatti questo stesso argomento affonda le radici - ancora - nell'anonimato, utilizzandolo contemporaneamente, in modo incongruo e ipocrita, come mezzo e fine dei propri assunti.

- Citare due, tre, o anche trecento casi tracciabili (ma a trecento non ci arrivano, beninteso), come hanno tentato di fare, è una replica che fa ridere i polli, la sproporzione, anche in queste condizioni ipotetiche, rimane di dimensioni oscene: qualche centinaio di 'transfuga' che tirano calci da un lato, e qualche 'centinaio di migliaio' di TdG sereni dall'altro (ovviamente mi riferisco al solo caso dell'Italia). Non bisogna essere dei matematici esperti per tirare immediatamente le somme dello status quo.

- Il paradosso, come puntualmente rilevato, è che vari apostati muovono proprio questo appunto - l'anonimato - ad alcune esperienze pubblicate nella letteratura WTS: quando si vedono appioppare un abito che hanno da sempre provato a cucire addosso agli altri, parte una levata di scudi che ha del grottesco.

- La letteratura WTS peraltro è 'strapiena' di identità certificate non solo con nome e cognome, ma corredate di fotografie (fra riviste, libri, annuari, calendari etc. siamo nell'ordine di svariate migliaia all'anno) il che rende irragionevole ogni congettura di contraffazione.

- Ai contro/apologeti della domenica, tanto ansiosi di difendere i propri presupposti da non prendersi nemmeno il tempo di leggere con sufficiente attenzione, è sfuggito il fatto che l'85% per cento di fuoriusciti non contestatori, di cui si parla nell'articolo, è un dato riferito (dal dott. Introvigne, il quale a sua volta cita altri studi) ai gruppi più discussi, e non cioè a 'cattolici, valdesi' etc. Ora, anche a voler sostenere l'insostenibile, ovvero che i testimoni di Geova sarebbero da annoverare fra 'i gruppi più discussi' al pari delle sette d'ispirazione satanica, si sarebbe costretti ad applicare tale percentuale pervenendo al solito risultato della irrisorietà numerica dei dissidenti.

- La stragrande maggioranza dei sociologi (e studiosi affini) rifiuta con decisione la retorica degli ex-testimoni di Geova come degli ex-affiliati in generale, l'attendibilità delle loro versioni travisate dei fatti o l'idea che debbano essere presi in considerazione come un fenomeno antropologicamente significativo, sottolineando come le loro dichiarazioni siano spesso guidate da regie occulte che, mossi da intenti tutt'altro che nobili, le amplificano fino al parossismo (il che spiega anche la loro notevole rassomiglianza); ogni pretesa di 'corretta informazione' da una fonte di questa fattura è universalmente riconosciuta dagli esperti di settore come una pia illusione.

- L'articolo cita testualmente 10 studiosi nel corpo principale, compreso il luminare Wilson, e altri 29 nelle note in calce, con dichiarazioni tutte del medesimo segno; Stephen Kent, una delle poche voci fuori dal coro, ammette in prima persona che l'approccio 'pro-ex' che pure egli si compiace di utilizzare è disseminato di insidie.

- Gli studiosi sono lì per questo, per osservare con distacco e metodo scientifico i fenomeni sociali e offrire una visione asettica della realtà; ci permettono di sfuggire le trappole della retorica, prodigata a piene mani dalle esperienze lacrimevoli degli ex, buone per le paginette di qualche rotocalco cartaceo o elettronico che sia (meglio ancora se cattolicardo) ma insignificanti in dottrina.

- L'affermazione 'le critiche provengono in ugual misura da ex-membri e da persone esterne' è gratuita, non essendo suffragata da alcun dato.

- Esibire come contro-argomento l'anonimato di chi scrive queste righe è da paranoici. Manca completamente il nesso: le esperienze anonime possono essere frutto della fantasia di qualcuno, laddove l'identità dell'autore di questo scritto non ha alcun rilievo in tale economia.
[Modificato da EverLastingLife 23/07/2012 09:26]
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 10:39. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com