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ooOoo Di alcune Verità ooOoo

Ultimo Aggiornamento: 06/07/2012 19:57
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Sesso: Femminile
06/07/2012 19:57

§La paura che cerchi§


RIASSUNTO: A Palazzo Reale, in cui Antair dimora, ormai da qualche settimana, su invito della Scorta Reale, la bretone incontra il Comandante. In un pomeriggio di calma si intrecciano alcune parole che hanno, per la nordica, il sapore di accettare o iniziare a vivere senza timori di sorta. Vivere comunque, vivere malgrado tutto.


COMMENTO: Quale sarà la "vera" paura di Antair...? Quello che si legge tra le righe ma che non si dice? Grazie al Comandante... e non finisce qui.



ANTAIR { Palazzo Reale * Stanza } * Altro giorno, altra luce, altri colori, tutto sembrerebbe uguale è diverso nello stesso momento. Sei in piedi affacciata alla finestra di questa stanza che non è la tua, anche se all'interno si possono trovare >>>
ANTAIR cose che non appartengono ad altri che a te. Le tue Rune per esempio, i libri... e il profumo che dentro la stanza si spande diffonde piccole sinfonie che parlano di te. I tuoi occhi sono puntati oltre il vetro, mirano un orizzonte >>>
ANTAIR lontano, qualcosa che a prima vista è inafferabile. I tuoi respiri segnano il ritmo sul tuo petto e il candore dell'abito che indossi, bianco e ricamato di orli dorati, ti regalerebbe un aspetto importante e difficile da gestire e forse da >>>
ANTAIR comprendere. Il sole avrebbe già da un pò oltrepassato lo zenit, l'arco in alto dell'astro inizierebbe a scendere sul lago molto lentamente, anche tu ora muoverai i tuoi passi all'interno della camera giungendo alla lignea. La tua chioma >>>
ANTAIR infinita si muove seguendoti come un'ombra, un mantello posato sulle spalle nude che l'abito bianco non arriverebbe a coprire. Poggi la dritta sul pomello della porta, darai un ultimo sguardo alla tua tana... e spingerai la maniglia >>>
ANTAIR affinchè questa scatti, liberando un pertugio per farti uscire.

GRIFFIT [salone]la figura del nordico muove i passi lentamente lungo i sentieri del giardino interno alle mura del palazzo, le mani giunte dietro la schiena, il manto scarlatto rimane così raccolto ai fianchi lasciando in vista il pettorale di congrega>>
GRIFFIT >>recante le effigi, i raggi di luce si riflettono sulla superficie lucida del metallo, gli occhi nocciola vagano a destra e a manca osservando il verde che occupa il luogo, quindi il soldato volge i passi verso la vetrata che separa il giardino>>
GRIFFIT >>dal salone, ascolta con attenzione i suoni che giungono alle sue orecchie, senza emetter rumore alcuno, liberando la mente, al fianco sinistro pende la lunga che batte sulla gamba al ritmo della marcia dell'uomo, infine raggiunta la soglia la>>
GRIFFIT >>soglia la supera, quando i piedi incontrano il pavimento di pietra un leggero suono metallico si propaga fra le mura, poco distante, nel camino, ardono le fiamme, la man destra si alza a scostare qualche ciuffo castano che ricade sulla fronte>>
GRIFFIT >>candida, infine egli riprende a camminare in direzione di alcune poltroncine scarlatte poste di fronte al camino

ANTAIR { Palazzo Reale---> Corridoio } ° Ti muovi con disinvoltura in quelle mura, come se ci stessi da tempo immemorabile, come se fossero le mura di casa tua. Eppure la tua strana inquietudine è qualcosa che ti avrebbe preso, rubato strappandoti >>>
ANTAIR il sorriso, e al posto di questo ti avrebbe posato sul viso un'espressione di terrore, di dubbio infinito... di preoccupazione. Ma per cosa? Qualcosa grida dentro di te o sei diventata apatica così nel giro di una luna? L'aria fresca >>>
ANTAIR del Palazzo ti attornia e il passo che copre il corridoio sarebbe veloce quasi come se avessi fretta di uscire, di andartene... E invece, allo stesso tempo, un'altra parte di te vorrebbe rimanere proprio lì, all'interno di quelle mura, >>>
ANTAIR all'interno di quella stanza. Gli occhi vagano alla ricerca di qualcuno, oltre agli armigeri non scruti nessuno e senza timore ti porterai verso la Sala comune. Un ricordo che terresti nel cuore è celato in quella Sala e il tuo pensiero >>>
ANTAIR si sofferma proprio lì, all'inizio di tante cose... Ma con un gesto del capo andrai a scacciare velocemente tutto, per sentirti pulita dai ricordi, credendo che questo basti per dimenticare o fare finta di non guardarsi dentro. >>>
ANTAIR Il tacchettio dei tuoi stivali si diffonderebbe per il corridoio fino a che non arrivi nel salone. Le azzurrine si spostano sui muri e solo dopo pochi attimi entrerai nella regale sala. Ancora non vedi il Comandante e chissà se lui si >>>
ANTAIR sorprenderà nel vedere una fanciulla tra i suoi uomini.

GRIFFIT [salone] raggiunge infine le poltroncine prendendovi posto dopo aver scostato il manto rosso, le mani vengon giunte davanti al volto mentre gli occhi vengon socchiusi, si sofferma a riflettere come gli capita spesso ultimamente, quando i rumori>>
GRIFFIT >>dei passi raggiungono il suo udito, il nordico riapre gli occhi volgendo il capo in direzione della porta che da sul salone, gli occhi nocciola incontrano la figura della donna appena giunta, le parole escono con tono calmo dalle labbra del>>
GRIFFIT >>soldato *Sid et virtus, state cercando qualcuno?* lo sguardo si fa più attento, mentre lentamente si alza in piedi voltandosi in modo da trovarsi di fronte a lei, la mancina si poggia sull'elsa della lunga, anche se il mantello celerebbe in>>
GRIFFIT >>parte questa sua abitudine, resta quindi fermo immobile davanti alla donna attendendo la sua risposta

ANTAIR { Palazzo Reale*Salone } * Entreresti nella sala come una folata di vento di primavera, come l'arcobaleno esplode nei suoi colori e quando lo si vedrebbe nel cielo si assumono quelle particolari espressioni di stupore. La voce del >>>
ANTAIR Comandante ti sorprende, non l'avevi visto seduto sulle poltroncine e in ragione di questo ti fermerai a poco più di un metro all'interno della stanza oltre la soglia. Volgi a lui tutta la tua attenzione e solo dopo avere sentito il suo saluto >>>
ANTAIR proferi qualcosa [ Scusatemi Ser, no, non sto cercando nessuno... ] hai il tono basso e soprattutto quello sguardo magnetico che ricadrebbe sull'uomo. Riconosci quel saluto e chini il capo verso di lui, in segno di rispetto, ma un attimo dopo >>>
ANTAIR quasi fossi dimentica del luogo in cui ti trovi. [ Io sono Antair ] andrai a dire ancora mentre farai un altro passo, questa volta, verso di lui. Non andrai a giustificare la tua presenza ma continueresti a scrutarlo e ancora un istante >>>
ANTAIR dopo gli regalerai un sorriso. Non lo riconosci come Comandante, credi che sia un soldato come gli altri che hanno posto la loro vita dentro l'esercito dell'armata. Rimani ferma, attendendo il suo dire... chissà che questo incontro non >>>
ANTAIR sciolga la brina dentro di te.

GRIFFIT [salone] la scruta guardingo quindi avanza, mentre il volto si fa inespressivo *Hum, Antair avete detto?* proferisce assorto nei pensieri, abbassando un attimo lo sg*uardo, *Non credo di conoscervi* dice sbuffando, quindi sorride alla donna>>
GRIFFIT >>la man destra indica le poltroncine *Cosa vi porta qui a palazzo quindi, se non state cercando nessuno?* così dicendo si incammina verso la poltroncina dove sedeva fino a poco prima tenendo sotto controllo con la coda dell'occhio la donna>>
GRIFFIT >>la mancina resta poggiata sull'elsa della lunga, quando infine il nordico giunge alla sua seduta resta in attesa che la dama lo raggiunga prima di prendervi posto, un leggero sorriso sul volto

ANTAIR { Palazzo Reale* Salone } * A quelle prime parole del Comandante arricceresti le labbra, e sfodereresti un’ espressione alquanto delusa. Lo vedi invitarti sulla poltroncina rubricata accanto a lui e senza aspettare o indugiare più di tanto >>>
ANTAIR andrai ad accomodarti. Ti siederai accavallando le gambe e spostando i lunghi capelli sulla spalla destra, dando a lui il tuo viso e tutta la tua attenzione. Dopo un respiro profondo andrai a proferire [ Credevo che la mia permanenza >>>
ANTAIR qui a Palazzo fosse stata comunicata ai membri dell'Armata. Mi dispiace ... Io è da un paio di giorni che dimoro su... ] e indicherai il soffitto, per intendere la stanza della Scorta. [ Penserete che sia un'intrusa! ] verba proferite con >>>
ANTAIR leggerezza e gli sorriderai mascherando il tuo disagio [ sangue freddo +1 ] i tuoi occhi punteranno un luogo imprecisato dentro la sala oltre la figura di Griffit. In quel momento staresti cadendo di nuovo in quel dannatissimo baratro >>
ANTAIR e per di più saresti chiedendo aiuto, in un sussurro invisibile. [ Vi ho forse disturbato...? ] proferi per nascondere un silenzio che per te è imbarazzante. Ora riporterai il ghiaccio del tuo sguardo in quello scuro di lui... forse potrebbe >>
ANTAIR andar a scontrarsi con il fantasma della tua inquietudine.

GRIFFIT [salone] scosta leggermente il manto scarlatto perchè non lo infastidisca, quindi prende posto a sedere, le mani tornano a giungersi davanti al volto mentre ascolta le parole dette dalla donna, gli occhi si fissano sul suo volto per imprimere>>
GRIFFIT >>nella mente i suoi lineamenti, quindi arretra col busto andando a poggiar sullo schienale *No milady, non mi pare di esser stato avvisato che ci sarebbe stato un ospite* quindi volge un breve sguardo verso il camino per poi tornare su antair>>
GRIFFIT >>andando a proferir con tono cordiale *Nessun disturbo milady, anche se mi piacerebbe sapere chi vi ha portato a palazzo* sorride verso la donna, la man destra si alza a spostare i ciuffi castani che continuamente ricadono sulla fronte candida>>
GRIFFIT >>arrivando a sfiorare gli occhi del nordico, che ora son tornati fissi sul volto della dama

ANTAIR { Palazzo Reale* Salone } Non puoi non ascoltare e sentire le parole del Comandante, queste parole si fanno largo dentro di te e provocano ancora piccole ferite, piccole escoriazioni in quel tuo essere così chiaro, così fragile quando >>
ANTAIR la tua linfa vitale parrebbe non averti mai posseduta, mai avuta... Malgrado ciò, malgrado una forza che ti avrebbe abbandonato... non riuscirai a omettere un luccichio nello sguardo, una tempesta che salirebbe con onde che sono pronte e >>>
ANTAIR caricate a sgorgare. Ti alzerai in piedi, con leggerezza, con la stessa grazia con cui una piuma ondeggia nell'aria che la sospinge verso altri cieli. I capelli scivolano dietro la tua schiena, così lunghi, ricoprono il tuo corpo e con passi >>>
ANTAIR cadenzati andrai alla finestra. Altro orizzonte, altra luce, stesso dolore. Alla domanda di Griffit, la tua mente si porterebbe a pensare a cosa dire ora, e al cosa fare. Darai le spalle al Comandante e per prolungati attimi tra te e >>>
ANTAIR lui vigerà solo silenzio. Non sai cosa dire, questo non è da te, non da chi ha sempre parole e non le manderebbe di certo a dire. Ma quella parte di te, per un inspiegabile motivo sarebbe scivolata in un oblio.. [ Io..... ] mugoli, i tuoi >>
ANTAIR occhi sono persi, continueresti a guardare fuori, ma in realtà non stai osservando nulla.

GRIFFIT [salone] il nordico osserva con attenzione i gesti e gli sguardi della donna nel tentativo di comprendere per quanto possibile il suo stato d'animo, dapprima segue la figura con lo sguardo, poi si alza lentamente in piedi avanzando di qualche>>
GRIFFIT >>passo verso di lei, le parole sgorgano con tono tranquillizzante dalle labbra *C'è qualcosa che vi turba milady?* lo sguardo si fa nuovamente guardingo, si morde leggermente il labbro senza sapere precisamente come agire, leggermente confuso>>
GRIFFIT >>dapprima dalla presenza della donna e poi dal suo comportamento, gli occhi nocciola continuano a fissare la figura

ANTAIR { Palazzo Reale* Salone }Rimani voltata verso la finestra ma senti ugualmente i passi del Comandante scendere dallo scranno e avvicinarsi a te. Quando lui favellerà le sue verba tu ti girerai solo con il viso per puntere i tuoi occhi dentro i suoi. >>>
ANTAIR [ Ser Spartan ] proferi solo il nome della scorta e sorriderai all'uomo che in questo meriggio si starebbe scontrando con il tuo abisso. [ Forse ora è il momento che io lasci questo luogo... ] dici ancora guardandolo e abbasserai il viso >>>
ANTAIR per poi potarti a guardare ancora un orizzonte invisibile dentro di te. [ Avete mai vissuto nel vostro animo qualcosa che vi tormenta ma che allo stesso tempo di quello stesso dolore non potete farne a meno? ] domandi con tono quasi >>>
ANTAIR filosofico mentre staresti già cercando il coraggio dentro di te per andare via. Ti volgerai ancora verso di lui, questa volta con il busto e lo fisserai per imprimere quella che, se vi sarà, sarà la risposta >>>
ANTAIR di un uomo di guerra. Il tuo respiro è fragile ma gli sorriderai e chiuderai lo sguardo su di lui per poi riaprirlo. Hai il coraggio di mostrare al mondo la tua debolezza... hai dimenticato di essere figlia di un Comandante e della sua >>>
ANTAIR educazione per essere il migliore dei soldati.

GRIFFIT [salone] quando il nome della scorta giunge all'orecchio del nordico egli trattiene un sorriso *Voi milady siete libera di fare quello che preferite, io non ho fonte decisionale sulle vostre scelte, quelle spettano solamente a voi e a nessun***
GRIFFIT ***altro, l'unica cosa che posso dirvi è che se ser spartan vi ha condotto qui a palazzo, se deciderete di andarvene forse sarebbe bene che voi ne parlaste con lui* sorride verso la donna, quindi si avvicina di un passo, ascoltando le sue>>
GRIFFIT >>parole e quasi irrigidendosi a queste, lo sguardo si pone in quello di lei, fermo ed impassibile *No milady, non ho mai vissuto niente del genere* la cicatrice pulsa leggermente sul braccio destro, le immagini si sovrappongono nella mente del>>
GRIFFIT >>nordico, sequenze di sangue e corpi straziati, un forte desiderio di vendetta lo pervade, quindi trae un profono respiro, ascolta i suoni che lo circondano come le sacerdotesse gli hanno spiegato, torna a sorridere verso la donna *L'unico***
GRIFFIT ***tormento che vivo nel mio animo sarei ben felice di lasciarlo andare, ne farei volentieri a meno* un leggero sbuffo, quindi resta immobile ad osservarla sorridente

ANTAIR { Palazzo Reale*Salone } *Gli occhi scivolerebbero sull'intera sua figura mentre egli parla tu soppesi ancora le tue decisioni, i rinvii o forse faresti meglio a seguire la tua impulsività. Ti accorgi del sorriso tirato e sofferto >>>
ANTAIR del Comandante a quel punto annuirai e favellerai ancora qualcosa su questa scelta. [ Io e Spartan non ci conosciamo molto... ma credetemi che se ho accettato ho le mie ragioni. ] e dirai sorridendo quella frase per poi proseguire >>>
ANTAIR [ Invece ho molta paura di lasciare queste mura... Capirete perchè... ] voce soave e calma come se la conversazione sondasse il tuo animo. [ Dovete perdonarmi ] esclami l'improvviso [ non vi ho chiesto nemmeno il vostro nome.. Immagino >>
ANTAIR siate un confratello... ] proferi, tentando di indovinare, senza sapere che ti trovi in presenza del Comandante e gli staresti aprendo un’ ostica parte di te. Quella che ha paura di amare, di lasciarsi andare. Di vivere. [ Se volete >>>
ANTAIR dirmelo e questo non comprometterà nulla... ] dici ora più maliziosa, sorridendo di un sorriso tenero e molto bello.

GRIFFIT [salone] annuisce alle parole di lei, un pò incerto *Capisco* senza null'altro aggiungere in quel verso, non vuole approfondire il discorso in tal verso, quindi prosegue *Perdonate me se non mi sono presentato milady* così dicendo inclina>>
GRIFFIT >>leggermente il capo *Il mio nome è Griffit e, si, sono un soldato dell'armata reale* così dicendo rialza il capo sorridendo nuovamente verso la donna, alza un sopracciglio alle sue ultime parole non comprendendone appieno il significato>>
GRIFFIT >>la mancina carezza leggermente il pomo dell'elsa della lunga, mentre la destra si poggia sul fianco corrispondente, il mantello rosso si richiude leggermente davanti al petto, lo sguardo del nordico si sposta verso l'esterno per un breve attimo>>
GRIFFIT >>per poi tornare ad antair

ANTAIR { Palazzo Reale*Salone } * [ Il piacere è mio Griffit ] rispondi prontamente e donandogli un nuovo sorriso. Guardi anche tu fuori dalla finestra e poco dopo andrai a loquire. [ Sembra calma l'Isola... eppure bisogna essere molto >>
ANTAIR cauti... Io faccio spesso avanti e indietro da Barrington... la terraferma molto spesso mi fa paura, i suo vicoli e gli uomini armati... ] così parlerai e poi ti sospenderai ricordando i rumori metallici della cittadella fortificata.>>
ANTAIR [ Credo che sia stato questo il motivo per cui oggi mi trovo qui.. per rimanere al sicuro. Ma in fondo se ci si pensa bene non si è al sicuro da nessuna parte. ] loqui con voce ferma e spenta perchè è la tua verità e quello in cui credi. >>>
ANTAIR [ Vi ringrazio per avermi ascoltato, e sono felice davvero di aver conosciuto un altro soldato. La vostra via vi fa onore.] incurvi le labbra in un nuovo sorriso, e ti stupisci di dire proprio quelle verba. Hai detestato tu padre e le sue >>>
ANTAIR legioni per anni e anni. Ed ora... guardi gli uomini d'armi con occhi diversi.. Sei così profondamente cambiata o c'è dell'altro? Ora ti sposterai dalla finestra e porterai il passo verso l'uscita e girandoti ancora verso l'uomo >>>
ANTAIR gli donerai altre parole [ E' ora che io esca un pò Griffit, prendere una boccata di aria fresca mi schiarirà le idee. Spero di non prendere la decisione sbagliata. ] e allungherai un altro sorriso. In fondo, il Comandante ora è a >>>
ANTAIR conoscenza di piccole cose. Chissà che un giorno non si ritorni sull'argomento e tu sarai molto più fiduciosa. [ Grazie Davvero... ] e attenderai le sue parole prima di uscire da Palazzo e dirigerti altrove per fare ritorno prima che il >>
ANTAIR sole tramonti.

GRIFFIT [salone] ascolta ancora attento le parole di lei *la terreferma è un luogo privo di ordine* il volto si fa un pò serio *C'è gente poco raccomandabile che vi abita, quindi non mi stupisco che abbiate cercato ripare nell'isola* quindi sorride verso>>
GRIFFIT >>la donna *Ma l'isola non è protetta sola da gente d'arme, ricordatevi questo lady antair, c'è qualcosa di molto più grande che veglia su di noi* così dicendo si avvicina alle vetrate osservando fuori da esse, per poi tornare alla dama *Non v'è***
GRIFFIT ***nulla di cui dobbiate ringraziarmi* quindi si volge verso di lei *Sid et virtus lady antair, qualunque scelta deciderete di prendere dovrà essere giusta per voi* detto questo resterà ad osservare la donna mentre si allontana


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Sarò per Voi l'ultima delle Fiaccole Ardenti




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