Vi posto una breve sequenza di un mio giro di prova sul kart cross di Erby. Conto di mettere un altro video più lungo a breve, con protagonisti gli altri piloti.
Se andate fino al minuto 2:23 troverete un riquadrino con il confronto con il videogioco autocross che ho realizzato con Bollo di cui potete leggere in altra discussione sul forum. Secondo me si avvicina molto alla realtà, lascio a voi i commenti.
Vorrei condividere comunque con voi le forti sensazioni che ho provato.
Per quanto riguarda la giornata, è stata super, praticamente avevamo tutta la pista per noi tre (io, Erby e Bollo), abbiamo girato dal mattino alla sera anche se con molte pause per il caldo, per far raffreddare il kart. Hanno girato con noi un paio di altri kart cross e un paio di monotipo, anche se siamo stati gli unici a resistere fino quasi alla sera. La pista nel pomeriggio era perfetta, rullata e bagnata, l'unico limite la tanta polvere che tornava quando si è asciugata la pista.
Finalmente ho provato un "vero" kart cross, il Camotos di Erby, analogo a quello di Simone Firenze, quindi potenzialmente al top, con prestazioni di vertice. E ho trovato un giocattolino (come dice Manuel).
Facile, leggero, sincero, velocissimo in curva, è un mezzo "che parla", ti dice come vorrebbe essere condotto, ti avverte molto prima quando sei oltre al limite ma non per questo è lento, tutt'altro. Le gomme si sentono quanto e come si deformano, si percepiscono gli avvallamenti, si percepisce come cambia la terra nei vari tratti della pista. L'unico limite era il rumore del "due in uno" che fa sembrare il quattro cilindri un due e che rende difficile capire dove stai con i giri, sembra sempre di essere lontani dal limitatore che invece arriva puntuale molto presto. Il contagiri non serve a molto anche perché è sistemato un po’ defilato, è impossibile da guardare.
La spinta del motore è notevole ma facile da gestire, non è brutale. E' molto diversa dall'HondaXX del mio Junior. Chiaro che si parla di cose molto differenti, visto che la Hurricane è costruita in cantina con pochissimi mezzi, tanta fantasia e sviluppato con ancor meno soldi. Però quando esco dalle stesse curve il kart è docile e comprensivo, ti sussurra nelle orecchie cosa devi fare mentre l'altra è incazzata e ti urla nelle orecchie che il rettilineo è corto e non è detto che tu riesca ad azzeccare la prossima curva, che arriverà prima di quanto tu non ti aspetti. E’ la stessa differenza che c’è tra una palla di cannone e un fucile di precisione.
Con il kart avrei potuto fare 30-40-50 giri di seguito, non impegna fisicamente, a un certo punto cercavo l'autoradio tanto si guida con facilità. Mentre con la Hurricane la guida è fisica, stanca come guidare un go-kart su un asfalto pieno di avvallamenti, la devi condurre di forza e ne esci dopo 10 giri (se ce la fai) con la salivazione azzerata e la gola rinsecchita, in preda all'arsura più estrema.
Veniamo ora al confronto tra videogioco e realtà. Rispetto al videogioco è tutto molto più semplice: mandare in testacoda un kart è impegnativo mentre nel gioco non riesci a stare dritto se usi l’acceleratore con un po’ di grinta. Però c'è da valutare il fatto che il kart ce l'hai "sotto al sedere", ti avverte quando stai esagerando, lo senti perché ci sei dentro, mentre nel videogioco ti manca, non c'è ovviamente l'accelerazione che ti avverte prima. E in più nel videogioco non ci pensi due volte a premere a fondo sull’acceleratore, cosa che non fai nella realtà. Stessa cosa per il volante, nella realtà è quasi impossibile fare il “destra sinistra” così velocemente quanto un manettino su un joystick ti consente.
C'è un “però”: salito per la prima volta su un vero kart, su una macchina sconosciuta che non era la mia, che non avevo costruito io, sapevo in anticipo cosa dovevo fare. Sapevo dove passare, quali marce scalare e quali inserire e sapevo come si sarebbe comportato il kart in ogni istante. E credo che dal filmato si capisca. Insomma: c’ero già stato con quella macchina su quella pista. Per questo continuo a dire che il videogioco è un vero “simulatore”. Con un buon PC e un buon volante o joystick può servire per fare la differenza in pista, nella realtà. Le piste sono quelle reali, il comportamento delle macchine è reale (anche se più impegnativo e domenica ne ho avuto la conferma) per cui può essere un sistema molto economico per allenarsi a costo zero. E’ tutto più estremo, più difficile ma anche per questo più bello perché è “reale”. Qualcuno sui siti del settore videogiochi ha scritto che la nostra fisica “è dieci anni avanti a tutti”. Credo che sia vero. Peccato che i piloti di autocross italiani che se ne non accorti siano molto pochi. In un mese la versione completa è stata scaricata in tutto il mondo 2000 volte, in Italia circa un centinaio.
Ancora e per sempre W l’autocross.
[Modificato da markciccio74 17/07/2012 22:20]