Note su Edfu

La città di Edfu era chiamata dagli Egizi Wetjeset-Hrw “Il luogo di esaltazione di Horus di Behedet.
Il tempio di Wetjeset-Hrw / Edfu era chiamato Mesen o Per Mesen, “La casa dell’arpione”, “Il luogo dell’uccisione di Seth con l’arpione”, “il Palazzo di Ra”, “il Santuario di Horus di Behedet”.
Horus di Behedet era la personificazione del disco solare alato.
È dunque un errore pensare che l’Horus di Behedet fosse una forma regionale di Horus figlio di Iside.
Il fatto che si parli del dio Seth e delle lotte fra Horus e Seth deve essere inteso come una trasposizione in Terra della catastrofe cosmica che avvenne nel Sistema solare a causa dell’intrusione del pianeta associato ad Apophis / Seth.
Al riguardo scrive Sabina Marineo nel suo bel saggio “Prima di Cheope: Le origini”, riportando il testo che descrive la battaglia di Edfu fra Horus di Behedet e Seth (pag. 51):

«[…] Anno 363 di Ra-Harachte, […] Sua Maestà si trovava in Nubia, […] Ra viaggiava sulla sua barca, Horus di Behedet si trovava nella barca di Ra, […] Ra-Harachte disse: Per il tuo ka, Horus di Behedet, figlio di Ra, nobile che nacque dal mio seme! Attacca subito il nemico che ti si para dinanzi!
Horus di behedet volò verso l’orizzonte sotto le spoglie del grande disco alato del sole e per questo lo si chiama ancora oggi “grande dio e signore del cielo” […] Horus di Behedet giunse allora come il falco Schenebti dai molti colori, come sole alato, […] »

La religione egizia sembra dunque personificare alcuni attributi del Sole:

- chiama Ra la teofania del Creatore;
- considera il Sole come un falco e per caratterizzarlo lo definisce Horackty “Il falco dal doppio orizzonte”;
- considera il disco solare alato come falco dai molti colori Schenebti (nel testo di Edfu chiamato figlio di Ra);
- chiama infine il disco solare risplendente Aton.

Lo scontro cosmico fra Apophis / Seth fu dunque risolto colpendo il pianeta intruso con l’energia colorata emessa dal Sole Ra o meglio grazie allo scontro gravitazione fra il pianeta intruso e quello associato a Horus l’antico / Hathor, il Sole femminile, l’energia cosmica.

Il fatto che il falco Shenebti fosse considerato di molti colori e che andasse a colpire i nemici all’orizzonte fa ipotizzare che fosse una personificazione o meglio una trasformazione in uccello dell’arcobaleno.
Gli Egizi avevano cioè capito che questo effetto luminoso che compariva in cielo dopo certi temporali poteva essere considerato un’emanazione del Sole. Essi avevano dunque ancora una volta visto giusto. L’arcobaleno si produce infatti a causa di una rifrazione dei raggi solari nei vari strati dell’atmosfera ancora ricchi di gocce d’acqua dopo il temporale. Le grandi nubi che generano i temporali, i cumulonembi, interessano tutto lo strato più basso dell’atmosfera (troposfera) e con il loro violento moto turbinoso verso l’alto distribuiscono per una decina di chilometri le particelle d’acqua che causano la rifrazione dei raggi solari.

spesso mi capita di trovare riferimenti alle iscrizioni del tempio di Edfu e sarei curioso di leggere cosa dicono i testi. Su internet non riesco a trovarli ma da quanto ho capito molti testi non sono ancora stati tradotti e le prime traduzioni fatte in passato contengono molti errori ....
in questo link non riesco a trovare delle traduzioni ma forse sono io che non guardo nelle pagine giuste www.edfu-projekt.gwdg.de/Home_engl.html

Prova a procurarti il testo di Reymond

Grazie Antonio, lo sto cercando in rete ma a quanto pare non c'è più ....

Vedo se trovo il link. Mandami un messaggio con l'indirizzo mail, così vedo di inviartelo

c'è una storia in particolare che mi interessa. In giro tra libri pdf e articoli ho trovato varie descrizioni di una storia narrata sulle iscrizioni del tempio che riguarda sette saggi che dopo il diluvio arrivavano in egitto e lasciavano la conoscenza con cui ricostruire l'egitto e i templi. E' riguardo questo che volevo farmi un idea precisa di cosa fosse scritto veramente nei testi .....di questi sette saggi si parla anche in altri testi egizi ?

Il riferimento al testo di Reymond è a pagina 241 del libro di Andrew Collins "Le porte di Atlantide".
La nota cita le pagine 28-29, 142-43 e 208 del libro di Reymond che allego

Dell'argomento si è discusso in qualche altro forum. Provo a fare una ricerca

Ho trovato il post.
Vedere alla pagina www.egittologia.net/Community/ForumdiEgittologiaeanticoegitto/tabid/74/aft/6003/Defa...

Grazie Antonio per tutto il materiale che stai postando.
Da quanto ho capito della storia ha alcuni punti in comune con ciò che narrava Platone su Atlantide.Se storie simili erano conosciute in Egitto potrebbero essere arrivate a Platone e chi sostiene che il mito di Atlandide è solo una storia inventata da Platone, per esporre le sue idee su una società perfetta,è in errore ....

L'attuale tempio di Edfu è posteriore a Platone, ma testimonia l'usanza di scrivere la loro storia sulle immortali pareti dei loro templi.
La storielle narrata da Platone sul racconto dei sacerdoti di Sais in merito alla distruzione nel 9600-9500 a.C. dell'isola della confederazione di Atlantide sembra dunque realistica e potrebbe corrispondere alla realtà.

ho scoperto di avere in casa un libro di colin Wilson, che non ricordavo, parla di Atlantide e accenna a Edfu e dice che la leggenda dei sette saggi e riportata oltre che nelle iscrizioni del tempio anche nei testi delle piramidi ... sto cercando ma non trovo questa storia nei testi delle piramidi

Ho anche io un testo di Wilson "Il grande libro dei misteri irrisolti". Si tratta di questo?

no,il libro si intitola "gli eredi di Atlantide" .

Ho anche quello. Puoi dirmi la pagina dove hai trovato quanto dici?

a pag. 237 , ad un certo punto scrive "i testi di Edfu e i testi delle piramidi ci dicono che codesti sette saggi ..... ecc.ec.."

Grazie. Trovato.
Gli do un'occhiata.