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Marilyn Monroe

Ultimo Aggiornamento: 08/06/2012 15:31
01/06/2012 15:42
 
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I successi internazionali:

Tornata a Hollywood nel marzo 1954, Monroe si chiarì con la 20th Century Fox e prese parte al musical Follie dell'anno (There's No Business Like Show Business) di Walter Lang. Il film non ebbe un notevole successo commerciale, non riuscendo a recuperare il budget iniziale, e venne accolto negativamente anche da parte della critica; fu anche definito come il peggiore dei film di Marilyn Monroe. Anche la stessa attrice ebbe dei giudizi negativi sul film, a cui aveva partecipato con la garanzia di un ruolo da protagonista in una successiva pellicola; Ed Sullivan descrisse l'interpretazione dell'attrice del brano Heat Wave come "una delle più evidenti violazioni del buon gusto" a cui aveva mai assistito.

Il film successivo Quando la moglie è in vacanza (The Seven Year Itch) di Billy Wilder, che fu uno dei maggiori successi dell'attrice, fu l'adattamento cinematografico dell'omonima opera teatrale di George Axelrod. La celebre scena in cui la gonna del vestito bianco di Marilyn viene sollevata dal passaggio di un treno della metropolitana, filmata in Lexington Avenue a New York il 15 settembre davanti a centinaia di fans, verrà citata e parodiata innumerevoli volte fino a diventare un'icona del cinema del XX secolo; durante le riprese di questa sequenza, Wilder ricordò l'espressione di rabbia sul volto di DiMaggio. In seguito, la coppia ebbe una furiosa lite e il 5 ottobre, dopo nove mesi di matrimonio, Monroe e DiMaggio si separarono. Il film di Wilder fu un successo commerciale, guadagnando circa 8 milioni di dollari, e la stessa Monroe ottenne numerose recensioni positive per la sua interpretazione. Nel periodo in cui venne girato il film di Wilder, tra l'estate del 1954 e i primi mesi del 1955, la Monroe rifiutò alcuni ruoli minori in pellicole come L'altalena di velluto rosso (Girl in the Red Velvet Swing) e Scandalo al collegio (How to Be Very, Very Popular).

Nonostante fosse oramai una star del cinema, Marilyn era stanca dei ruoli da oca bionda che Zanuck le affidava; quando Jayne Mansfield e Sheree North non raccolsero i successi di pubblico attesi, Zanuck, colpito anche dal notevole successo di Quando la moglie è in vacanza, decise di cedere alle richieste della Monroe. Il nuovo contratto che Marilyn stipulò le lasciava maggior margine creativo, il diritto di approvazione del regista e la possibilità di fare un film all'anno con case di produzione diverse dalla Fox, che si assicurò l'attrice per quattro film da girare in sette anni. Anche se il contratto fra le due parti fu inizialmente proposto ad agosto, questo venne firmato solo il 31 dicembre 1955, prevedendo un compenso di 100.000 dollari a film, oltre una ulteriore quota in base ai guadagni, e un rimborso di 142.000 dollari per i film passati.

Dopo il matrimonio con DiMaggio, fu per un breve periodo l'amante di Frank Sinatra. Dopo aver preso alcune lezioni di recitazione da Constance Collier, nel marzo 1955 si trasferì a New York per studiare all'Actor's Studio, con Lee e Paula Strasberg, conosciuta sul set di Follie dell'anno. Si racconta che proprio per la frequentazione dei Strasberg perse sicurezza in sé stessa, cominciando a sottoporsi a sedute di psicoanalisi. Il mese successivo, grazie a Collier, conobbe Greta Garbo. Nel mese di maggio, la Monroe cominciò ad uscire con il commediografo Arthur Miller, conosciuto ai tempi del film L'affascinante bugiardo. Durante tutto l'anno trascorso presso l'Actors Studio, Marilyn cercò di attenuare la sua paura del palcoscenico, stringendo amicizia con Kevin McCarthy e Eli Wallach. Quando Strasberg sentì che Marilyn era pronta per recitare davanti ai suoi coetanei, Monroe e Maureen Stapleton scelsero una scena presa dall'Anna Christie di Eugene O'Neill; nonostante, nel corso della prova, avesse vacillato, recitò le sue battute senza dimenticare il copione, stupendo per le doti interpretative i presenti. Si dedicò poi al servizio fotografico di Cecil Beaton presso l'Ambassador Hotel di New York. Cercò poi l'anonimato viaggiando con il nome di Zelda Zonk prima nel Connecticut e poi a New York all'Hotel Waldorf-Astoria. Nel mese di settembre Grace McKee, la tutrice di Monroe, si suicidò ingerendo un quantitativo letale di barbiturici.

Marilyn tornò a recitare con Fermata d'autobus, il primo lavoro successivo al nuovo contratto, tratto da due opere teatrali di William Inge, per la regia di Joshua Logan. Il film venne girato nei mesi di maggio e giugno a Phoenix; a causa del maltempo e per il pesante trucco usato dall'attrice, Marilyn ebbe diversi problemi di salute, venendo in seguito ricoverata in ospedale con una diagnosi di bronchite acuta. Poco prima di cominciare le riprese, la Monroe aveva rescisso il contatto con Natasha Lytess, sostituendola con Paula Strasberg, che divenne una presenza costante nella carriera successiva dell'attrice. Marilyn ebbe per questa pellicola una nomination al Golden Globe per la migliore attrice in un film commedia o musicale, premio poi andato a Deborah Kerr per Il Re ed io; il critico cinematografico del Time Bosley Crowther gridò alla sorpresa affermando che finalmente Marilyn dimostrava di essere un'attrice; della stessa opinione era il giornalista del The Saturday Review Arthur Knight, dichiarando, chiamandola "artista", che erano finiti i tempi in cui si pensava che fosse solo un corpo. Il 23 febbraio 1956 il nome Marilyn Monroe divenne il suo nome legale. Il 14 maggio apparve per la prima volta sulla copertina del Time; Marilyn venne ingaggiata da Richard Avedon per un servizio fotografico, in cui prese le parti di Lillian Russell, Theda Bara, Clara Bow, Jean Harlow e Marlene Dietrich.

Il 29 giugno 1956 Monroe si sposò con Arthur Miller; nello stesso periodo, si convertì al ebraismo, motivo per cui i suoi film vennero proibiti in Egitto e Siria. Dopo due settimane di luna di miele in Giamaica, nel novembre 1956 Marilyn decise di vivere nel ranch del marito a Roxbury nel Connecticut. Nel 1957, fondò con il fotografo Milton H. Greene una sua società di produzione, la Marilyn Monroe Production, il cui unico film prodotto fu Il principe e la ballerina (The Prince and the Showgirl) di Laurence Olivier. Prima delle riprese, Olivier elogiò l'attrice; commentando il cast una volta finito di girare il film, disse "Marilyn era quasi meravigliosa, la migliore di tutti". L'interpretazione della Monroe venne apprezzata anche dalla critica; il 13 maggio Monroe ritirò all'istituto di Cultura Italiana di New York dalle mani di Anna Magnani il David di Donatello per la migliore attrice straniera. Dopo che venne tolta la carica di vicepresidente della casa di produzione cinematografica a Greene, considerato anche il deteriorasi dei rapporti fra i due, dovuti in parte ad Arthur Miller, la società non produsse altri film anche se non venne chiusa subito. Marilyn voleva un figlio da Miller, ma durante il loro rapporto ebbe alcuni aborti, dovuto all'endometriosi di cui soffriva.

Dal 4 agosto al 6 novembre 1958 girò, insieme a Jack Lemmon e a Tony Curtis, A qualcuno piace caldo (Some Like It Hot), uno dei suoi film di maggior successo. Billy Wilder era il regista del film e, anche se l'altro film che girò con lei, Quando la moglie è in vacanza, ebbe un notevole successo commerciale, aveva esplicitamente detto che mai più avrebbe lavorato con lei, per le sue paura di recitare, i suoi ritardi e per il fatto che non riusciva a ricordarsi le battute del copione. La Monroe, che aveva da poco superato il trauma dell'aborto e voleva tornare a recitare, cercò allora di convincerlo, scrivendogli in una lettera in cui vi era scritto che avrebbe gradito molto lavorare ancora con lui. Monroe accettò l'idea di girare la pellicola in bianco e nero e Wilder accettò di lavorare nuovamente con lei. Durante le riprese ebbe dei problemi nel riuscire ad addormentarsi e, dopo aver ingurgitato delle pillole in eccesso, venne portata al Cedars of Lebanon Hospital per un controllo. Nel mese di dicembre, poco dopo la conclusione delle riprese, una gravidanza si concluse con un aborto spontaneo. A qualcuno piace caldo fu un successo e venne acclamato sia dal pubblico sia dalla critica, ricevendo sei nomination ai Premi Oscar del 1960. Lo stesso Wilder ha definito il film "il suo più grande successo"; parlando delle riprese disse "lavorare con Marilyn era così difficile perché era del tutto imprevedibile", definendola poi un "genio assoluto come attrice comica". Per questo film, Monroe vinse il Golden Globe come migliore attrice in un film commedia o musicale, superando attrici come Doris Day in Il letto racconta e Shirley MacLaine in Tutte le ragazze lo sanno. Durante il ritiro del premio, consegnatogli da Rock Hudson, era evidente il suo stato di ebbrezza, tanto che vennero censurati gli interventi dell'attrice durante la premiazione.

Per rispettare il contratto con la Fox, che prevedeva per lei quattro film, accettò di apparire in Facciamo l'amore (Let's Make Love), diretto da George Cukor. Il soggetto era inizialmente frutto di Norman Krasna ma venne riscritto in parte da Arthur Miller;[160] il nuovo copione non venne apprezzato dai vari attori scelti per recitare la parte del protagonista, per cui Cary Grant, Yul Brinner, Rock Hudson, Charlton Heston e Gregory Peck rifiutarono tutti di girare il film. Il ruolo venne poi affidato a Yves Montand; quando Miller e Simone Signoret, moglie dell'attore, si recarono entrambi in Europa per motivi di lavori, i due iniziarono una breve relazione, che si concluse quando Montand rifiutò di lasciare la Signoret. Marilyn smentì pubblicamente un suo rapporto con l'attore italo-francese; in quei tempi, nonostante vi fosse una diversità di vedute inconciliabile e avesse probabilmente iniziato un rapporto con J.K. Kennedy, era ancora sposata con Miller. Il film non ebbe il successo della critica e del pubblico dei precedenti film.

In questo periodo, la salute di Marilyn Monroe peggiorò e lei cominciò a vedere uno psichiatra di Los Angeles, il dottor Ralph Greenson; spesso si lamentava di soffrire di insonnia, e, secondo Greenson, ingeriva un'eccessiva dote di farmaci, progredendo verso la dipendenza da essi, notando però che poteva rinunciare ai farmaci per periodi prolungati senza subire alcuna crisi di astinenza. Secondo Greenson, questa stato psicologico era dovuto al deteriorarsi del rapporto tra Miller e Monroe, che era particolarmente insofferente verso il marito. Greenson ha dichiarato che il suo obiettivo principale era quello di imporre una drastica riduzione nell'assunzione di farmaci.

Nel luglio del 1960, sotto il caldo del deserto del Nevada, cominciarono le riprese de Gli spostati (The Misfits), diretto da John Huston, con Clark Gable, Montgomery Clift, Eli Wallach e Thelma Ritter; Arthur Miller scrisse la sceneggiatura del film come regalo di San Valentino per la moglie, contenente un ruolo scritto appositamente per l'attrice, tuttavia, quando cominciarono le riprese, i due si erano già lasciati. L'11 novembre vi fu la separazione ufficiale della coppia e Marilyn ottenne il divorzio a Ciudad Juárez in Messico il 24 gennaio 1961. La Monroe era spesso malata e, lontano dall'influenza del dottor Greenson, aveva ripreso il consumo di sonniferi e di alcool; nel mese di agosto, torno a Los Angeles dove venne ricoverata per dieci giorni in ospedale e, anche se non sono mai stati divulgati i motivi di questo ricovero, i giornali dell'epoca riportarono che era stata vicino alla morte. Tornata sul set, riuscì a completare il film; il ritardo di Marilyn alle scene era mal visto dal resto del cast, in particolare da Gable, che morirà pochi giorni dopo la fine delle riprese. Questo fu anche l'ultimo film completato da Marilyn Monroe. La vedova di Gable, Kay, disse che lo stato di "eterna attesa" sul set de Gli spostati aveva contribuito alla morte dell'attore. Quando i giornalisti chiesero a Marilyn Monroe se si sentiva in colpa per la morte di Gable, lei si rifiutò di rispondere, ma privatamente espresse il suo rammarico per il trattamento che ebbe nei confronti dell'attore durante le riprese. Il film, che divenne un classico del cinema del XX secolo, ricevette recensioni contrastanti, senza diventare un successo commerciale, anche se alcuni come Kate Cameron del New York Daily News elogiarono le interpretazioni di Monroe e Gable.

Gli ultimi anni:

Nei mesi successivi, la dipendenza da alcol e da psicofarmaci della Monroe cominciò a minare la sua salute. Il 7 febbraio 1961, Marilyn, sempre più spesso preda di turbe psichiche, si recò volontariamente sotto il falso nome di Faye Miller al Payne Whitney Psychiatric Clinic, l'ospedale psichiatrico di New York; quando la permanenza nella casa di cura divenne per l'attrice una sorta di detenzione, l'ex marito Joe DiMaggio riuscì a farla uscire e a trasferirla al Columbian Presbyterian. Le fonti sono discordanti sul modo in cui lo sportivo riuscì a farla uscire dall'istituto; secondo alcune i due uscirono di nascosto dalla cantina, per altre riuscì semplicemente a farla trasferire nell'altra clinica, mentre altre ancora sostengono che, dopo aver trascorso tre giorni alla Payne Whitney, venne trasferita alla Columbian per tre settimane dove giunse diMaggio. In ogni caso, dopo che fu dimessa, raggiunse DiMaggio in Florida. A maggio dello stesso anno subì poi un intervento chirurgico per correggere un blocco alle tube di Falloppio; nel mese di giugno venne poi operata per calcoli alla cistifellea al Polyclinic Hospital di New York. L'11 luglio venne dimessa, venendo colpita da un microfono durante l'assalto dei giornalisti. Questi diversi interventi e le sue dipendenze non le permisero di girare alcun film per tutto il 1961.

Frank Sinatra nel gennaio 1962 lasciò definitivamente Marilyn, annunciando il proprio matrimonio con Juliet Prowse, mancando alla promessa fattale tempo addietro di sposarsi con lei e, nello stesso periodo, l'ex marito Miller convolò a nuove nozze con Inge Morath; Marilyn, sempre più provata emotivamente da queste notizie, dimagrì perdendo sette chili. Comprò una villa a Brentwood per 90.000 dollari, in cui si trasferì nel mese di febbraio; l'abitazione era situata nella West Los Angeles, al 12305 di Fifth Helena Drive. Il 5 marzo ricevette, durante i Golden Globe 1962, il suo secondo Henrietta Award. Il 23 aprile, a distanza di 14 mesi dal suo ultimo ricovero nella clinica newyorchese, iniziarono le riprese del film Something's Got to Give (traduzione italiana: Qualcosa da dare), diretto da George Cukor con Dean Martin e Cyd Charisse; questo, che doveva essere il terzo dei quattro film promessi alla Fox, era un rifacimento di Le mie due mogli. Il film doveva iniziare a gennaio, ma per conciliare il riposo e la riabilitazione dell'attrice, la troupe cominciò a lavorare solo alcuni mesi più tardi. All'inizio delle riprese Marilyn si ammalò, tornando 5 giorni dopo, il 30 aprile, non essendo però ancora in condizione di girare le scene; soffriva infatti di febbre alta e di frequenti sinusiti e si rifiutava di recitare se il resto del cast non era in ottime condizioni di salute.

Il 19 maggio al Madison Square Garden, durante i festeggiamenti per il compleanno del presidente John Fitzgerald Kennedy, cantò davanti a circa 15.000 persone Happy Birthday, Mr. President, indossando un abito color carne; al termine fece un breve discorso e continuò cantando Thanks for the Memories di Bob Hope. Il presidente la ringraziò dicendo "Adesso, dopo aver ascoltato degli auguri così dolci, posso anche ritirarmi dalla politica". Le fonti non concordano sul primo incontro fra l'attrice e JFK; secondo il giornalista Jean Marcilly, grazie alle confessioni fatte a lui dalla stessa Marilyn, in un periodo in cui la diva viveva un momento particolarmente difficile con Miller, avendo da poco perso il bambino che aspettava, la donna chiese per tranquillizzarsi, con Frank Sinatra che le fece da intermediario, un incontro con il senatore che la rassicurò. Altri invece riferiscono che fu grazie ad uno degli agenti avuti dall'attrice, Charles Feldman, che nel 1954 in una festa a casa sua i due si conobbero; fu una semplice presentazione informale, ma i due si incontrarono nuovamente a casa di Peter Lawford nel 1957, grazie al quale i due poterono incontrarsi ripetutamente negli anni successivi. Della relazione con il presidente si era confidata anche con il giornalista Sidney Skolsky. In seguito Kennedy prese le distanze dall'attrice; quando Marilyn Monroe gli regalò un rolex d'oro con incisa la frase «Jack, with love as always from Marilyn, May 29th 1962» ("Jack, con amore come sempre da Marilyn, 29 maggio 1962") l'orologio venne donato ad un dipendente.

Marilyn frequentò anche Robert Kennedy, il fratello del presidente, e fu il suo ultimo amante; i due si erano probabilmente conosciuti quando John Kennedy si era deciso a non frequentare più l'attrice. Le fonti dicono che aveva anche inizialmente promesso di sposarla e che Marilyn andava in giro dicendo ai suoi amici che sarebbe diventata moglie di un uomo molto importante.

Il 1 maggio Marilyn Monroe tornò poi sul set di Something's Got to Give e il 23 maggio girò una sequenza in cui appare nuda in una piscina, rimanendo nell'acqua per ore e peggiorando così il suo stato di salute; commentando che voleva "spingere Liz Taylor fuori le copertine delle riviste", diede il permesso per far pubblicare dalla rivista Life diverse fotografie in cui si mostrava parzialmente nuda. Alla fine del mese si assentò nuovamente dalle scene per motivi di salute; per le continue assenze, che le hanno permesso di essere sul set solo 12 giorni su 35, l'8 giugno Monroe venne licenziata e la 20th Century Fox intentò contro di lei una causa da mezzo milione di dollari. Il suo ruolo venne affidato a Doris Day e la pellicola uscì nel 1963 con il titolo Fammi posto tesoro (Move Over Darling). Il 1º giugno, giorno del suo compleanno, era intervenuta al Dodger Stadium di Los Angeles, in quella che fu la sua ultima partecipazione ad un evento pubblico.

Fece poi dei servizi fotografici con George Barris, che rifiutò per molti anni di permetterne la pubblicazione, scattando anche alcune foto di nudo, e con Bert Stern per Vogue; per quest'ultimo, durante i tre giorni di lavoro all'hotel Bel-Air di Hollywood, scattò in totale 2.571 foto. Il lavoro completo verrà poi pubblicato nel libro The Last Sitting. Marilyn aveva diversi progetti per il futuro: nel 1954 aveva acquistato i diritti per la trasposizione cinematografica della vita della Harlow, avrebbe dovuto partecipare alla commedia dal titolo This God Business e voleva portare in scena Un tram che si chiama Desiderio di Tennesse Williams, volendo interpretare il ruolo di Blanche DuBois. Stava inoltre discutendo per ottenere i ruoli da protagonista di Irma la dolce, di La signora e i suoi mariti e di Baciami, stupido. La questione legale con la 20th Century Fox si era risolta il 1 agosto e le venne rinnovato il contratto, prevedendo un milione di dollari per altri due film. Venne inoltre previsto di ricominciare in autunno le riprese di Something's Got to Give. Vi era inoltre la possibilità di firmare un contratto con una casa di produzione italiana del valore di 10 milioni di dollari per quattro film, dei quali sarebbe stata regista, sceneggiatrice e attrice. Ad Allan Snyder, che la incontrò alla fine di luglio, Marilyn confessò di essere soddisfatta per le opportunità che aveva sua disposizione, di non essere "mai stata meglio" e di "essere di ottimo umore". Il 4 agosto incontrò Ralph Greenson, il suo psichiatra personale.


La morte di Marilyn Monroe:

Marilyn Monroe è stata trovata morta nella camera da letto della sua casa di Brentwood, a Los Angeles, il 5 agosto 1962, all'età di trentasei anni. Il cadavere di Marilyn, che era privo di vestiti e con in mano la cornetta del telefono, fu scoperto da Ralph Greenson, che era stato urgentemente chiamato alle 3.30 dalla governante dell'attrice, Eunice Murray, che si era preoccupata perché non riusciva ad entrare nella camera di Marilyn; la porta era chiusa da dentro e, nonostante vedesse la luce accesa, non sentiva alcun rumore e nessuno rispondeva alle sue domande. La chiamata alla polizia per denunciare il fatto è pervenuta alle 4:25 ora locale, come da successivi accertamenti telefonici. Alcuni biografi ritengono però che siano trascorse cinque ore dal momento del decesso a quando vennero avvisate le autorità; in questo lasso di tempo, Marilyn sarebbe stata portata all'Saint John's Health Center di Santa Monica, ma l'ospedale rifiutò di accettare il caso per l'eccessiva notorietà della vittima. Un'indagine formale nel 1982 del procuratore generale della contea di Los Angeles si concluse senza nessuna credibile evidenza di un complotto. Secondo il dottor Thomas Noguchi, che eseguì l'autopsia, la morte di Marilyn era con "alta probabilità" un suicidio, dovuta ad un'overdose di barbiturici; nel corpo dell'attrice trovò 8 milligrammi di idrato di cloralio e 4,5 milligrammi di Pentobarbital per 100 millilitri di sangue. L'incerta ricostruzione degli eventi di quella notte, la presenza non confermata di Bob Kennedy nella casa dell'attrice la sera prima della sua morte e alcune incongruenze nelle dichiarazioni dei testimoni e nel referto autoptico hanno dato adito a molteplici interpretazioni sugli eventi di quella notte e sulle cause della scomparsa dell'attrice. Tra le varie versioni formulate, venne ipotizzata la complicità dei Kennedy, che vedevano in Monroe, che si era detta pronta a confessare le loro relazioni con lei, una minaccia per la loro carriera politica oppure una vendetta della mafia americana nei confronti della famiglia Kennedy per alcune promesse fatte in campagna elettorale e non mantenute.

Joe DiMaggio organizzò, insieme a Inez Melson, amministratrice dei beni di Marilyn e tutrice della madre dell'attrice, il funerale, occupandosi delle spese; la cerimonia si tenne al Westwood Memorial Park l'8 agosto 1962. Tra le 31 persone tra parenti e amici che presenziarono al funerale, vi furono Robert Slatzer (a cui non fu concesso vederne la salma), Greenson con la famiglia, Murray e Newcomb, che però stavano in disparte; non furono presenti invece Dougherty e Miller, gli altri ex-mariti. La madre Gladys, già colpita dalla schizofrenia, malattia che la rese incapace di ricordare la figlia, non prese parte al funerale. La cerimonia venne celebrata da A.J. Soldancon, con le note di Over the Rainbow; l'orazione funebre doveva essere letta dal poeta Carl Sandburg, ma non gli fu permesso di partecipare e venne sostituito da Lee Strasberg. La bara era di bronzo massiccio ed era stata foderata con un tessuto di seta color champagne. L'attrice, durante il funerale di Constance Collier nel 1955, aveva confidato a Truman Capote che avrebbe voluto che le sue ceneri fossero disperse nelle onde del mare.

Marilyn Monroe è sepolta in un loculo presso il Westwood Village Memorial Park Cemetery; l'attrice aveva fatto seppellire lì anche Grace Goddard, perché vi era sepolta anche la zia di Grace, che si prese cura di Norma Jeane per un breve periodo. Rimanendo fedele ad una promessa fatta a Monroe, Whitey Snyder, il suo visagista personale, trucco il cadavere per la cerimonia; anche Pearl Porterfield, la costumista Marjorie Plecher e la parrucchiera Agnes Flanagan si occuparono del corpo dell'attrice, mettendole sulla testa la parrucca bionda che aveva portato nel film Gli spostati e vestendola con un abito verde di Emilio Pucci. Hugh Hefner ha poi acquistato una tomba accanto a quella di Marilyn per 85.000 dollari, mentre l'altra tomba adiacente è stata venduta per 125.000 dollari. L'ex marito, Joe Di Maggio, nei primi tempi dopo la morte di Marilyn, portò personalmente una volta a settimana un mazzo di rose rosse sulla tomba dell'attrice; in seguito, sino al 1982 li fece recapitare da un fioraio, ma solo in ricorrenza del compleanno. Diversamente farà Slatzer che deporrà per tutta la vita delle rose bianche sulla tomba.

Nel suo testamento dispose 10.000 dollari per Bernice Miracle; 5.000 dollari per Norman e Hedda Rosten (poi devoluti in favore della figlia, Patricia); 2.500 dollari ogni anno per Xénia Karlovna Ziller, vedova di Michael Chekhov; 5.000 dollari ogni anno a Gladys Baker; 10.000 dollari a cui si aggiunse un 25% del bilancio a May Reis, la sua segretaria; 25% del bilancio, che avrebbe dovuto donare ad un ente di sua scelta a Marianne Kris; 50% del bilancio a cui si aggiungevano beni personali a Lee Strasberg. La seconda moglie di Lee Strasberg, Anna, ricavò molto dai beni dell'attrice e curò il Marilyn Monroe Theater e il Marilyn Monroe Museum. Anna Freud creò la Hampstead Child-Therapy Clinic con sede a Londra, che fu l'ente beneficiario scelto da Kris per versare la percentuale indicata nel testamento; tale società venne anche riconosciuta come «legataria principale» dei diritti dovuti all'immagine dell'attrice, ricavando circa un milione e mezzo di dollari all'anno per diversi anni. Nell'ottobre 1962, Inez Melson, con il suo legale Allen Stein, impugnò il testamento, volendo dimostrare che lo scritto era stato redatto sotto l'influenza di Marianne Kris. Il procuratore di New York considerò comunque valido il testamento.
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