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L.A.V.

Ultimo Aggiornamento: 24/03/2007 14:13
19/03/2005 22:32
 
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Sabato 19 e domenica 20 marzo la LAV torna in alcune delle principali piazze d'Italia, per raccogliere le firme e il sostegno dei cittadini a favore dello sviluppo e dell'utilizzazione dei metodi alternativi ai test chimici su animali.

Sono alcune decine di migliaia le sostanze chimiche sul mercato europeo da oltre vent’anni per le quali oggi si ipotizzano effetti nocivi sulla salute umana (fino al 40% delle malattie attribuibili a fattori ambientali ricade sui bambini sotto i cinque anni, più vulnerabili: fonte OMS, Agenzia Europea per l’Ambiente) e l’ambiente. Circa 32 milioni di lavoratori europei sono esposti ad agenti cancerogeni; il 22% respira fumi e vapori durante almeno un quarto del suo orario di lavoro; il 16% lavora a contatto con tinture, pesticidi e altre sostanze pericolose. Alcune migliaia sono le malattie professionali anche mortali, denunciate ogni anno all’INAIL (Italia), causate da sostanze chimiche; 4.000 persone sono colpite, solo in Italia, da sensibilità chimica multipla, una patologia che rende intolleranti a moltissime sostanze di uso comune. I pericoli dell’esposizione a sostanze chimiche riguardano tutti i cittadini europei ma anche milioni di animali (ratti, topi, conigli, cani e scimmie) che la nuova Proposta UE di Regolamentazione del settore chimico (REACH) prevede di utilizzare in test di tossicità, scientificamente inattendibili e rischiosi per la salute umana e l’ambiente.

Sabato 19 e domenica 20 marzo, dopo il successo del passato fine settimana, la LAV torna in alcune delle principali piazze d’Italia con le Giornate nazionali contro i test chimici sugli animali, che ogni anno in Italia uccidono circa 70.000 animali (dati medi triennio 2001/2003) e 1 milione nel 2002 (700.000 nel 2001) in Europa: la LAV intende promuovere il finanziamento e il ricorso a test che non facciano uso di animali. Oltre a ricevere materiale informativo sul tema, i cittadini potranno sostenere la LAV in questa campagna firmando due petizioni, una indirizzata ai Ministri italiani della Salute, dell’Ambiente e delle Attività Produttive, per sollecitare il nostro Governo ad esprimere una posizione contraria ai test chimici su animali, l’altra indirizzata alle autorità europee che dovranno emanare la normativa. Inoltre, con una donazione minima di 10 euro si potrà ricevere l’uovo di Pasqua LAV (di cioccolato extrafondente, realizzato con materie prime provenienti da produttori del commercio equo e solidale). La campagna è stata presentata oggi dalla LAV presso la Camera dei Deputati - presenti, tra gli altri, l’On. Guido Sacconi (relatore al Parlamento europeo), Gianni Tamino (docente di biologia Università di Padova) e Adolfo Sansolini (chief executive della BUAV, chairman della ECEAE), con l’ausilio di un filmato che documenta la crudeltà di alcuni test chimici eseguiti su conigli e cavie.

La nuova Proposta di Regolamentazione delle sostanze chimiche, denominata REACH (Registration, Evaluation and Authorisation of Chemicals) è attualmente all’esame dell’Unione Europea. La legislazione vigente sul controllo dei prodotti dell’industria chimica prima della loro immissione sul mercato (Direttiva 67/548CEE emendata dalla Direttiva 79/831/CEE), è infatti insufficiente a garantire la salute dell’ambiente e dei suoi abitanti: basti pensare che tutti i prodotti commercializzati prima del 1981 non sono regolati da tale normativa esponendo i cittadini e l’ambiente a pericoli e danni.

La proposta REACH prevede l’esecuzione di test di tossicità su animali per circa 30.000 sostanze da anni sul mercato, molte delle quali già sperimentate su animali con esiti negativi circa la loro pericolosità sull’uomo, ma oggi ritenute pericolose grazie a evidenze derivate dall’uomo stesso. Sono necessari fino a 1700 animali per testare ogni sostanza: questo significa che potrebbero essere uccisi alcune decine di milioni di animali in tutta Europa, senza considerare tutte le sostanze che saranno immesse in commercio in futuro.

La LAV considera i test chimici cruenti per gli animali, scientificamente inattendibili, incapaci di garantire la salute umana e evidenzia alcuni casi: l’esposizione prolungata al benzene (presente in colle, vernici, benzine, laboratori, industrie) provoca sull’uomo la leucemia ma, alle stesse dosi, non ha alcun effetto sugli animali. L’amianto (presente in edilizia, industria navalmeccanica, fonti naturali) provoca sull’uomo asbestosi (415 casi di asbestosi denunciati all’INAIL nel 2003, 777 nel 2001, 639 nel 2002) e mesotelioma (484 casi di neoplasie da asbesto denunciati all’INAIL nel 2003, 588 nel 2001) ma, alle stesse dosi, non sono stati rilevati effetti sugli animali. Il metanolo (presente in fonti naturali, aspartame, laboratori, industrie) sull’uomo può provocare cecità, vertigini, mal di testa, nausea, debolezza, ma a parità di dosi non ha effetti dannosi sugli animali. Altro esempio, la diossina (lavorazioni industriali, processi di combustione) ha effetti molto variabili a seconda dell’animale sottoposto a test: è molto tossica per il porcellino d’india e il pollo ma è quasi del tutto innocua per il criceto. Con risultati così variabili, a seconda della specie impiegata, una stessa sostanza può essere giudicata estremamente tossica o del tutto innocua.

Altri esempi di sostanze tossiche per l’uomo ma senza particolari effetti sugli animali o su alcuni animali: l’arsenico, il bifenolo A, il glicole etilenico, il paraquat, le ftalimidi, il diclorometano, il cloroformio, il tetracloruro di carbonio.

“Attraverso le due petizioni popolari chiediamo al nostro Governo e all’Unione Europea, impegnata nell’esame della Proposta di normativa sulle sostanze chimiche, di fare una scelta responsabile a tutto beneficio della salute dei cittadini e dell’ambiente: verificare la presunta tossicità di migliaia di sostanze chimiche attraverso esperimenti davvero attendibili, cioè senza utilizzare animali ma ricorrendo ai metodi alternativi e finanziandone lo sviluppo – dichiara il Presidente della LAV Sonny Richichi - In gioco vi è non solo la vita di milioni di animali che rischiano di essere uccisi in esperimenti inutili e che potrebbero protrarsi per lunghi anni, ma anche la salute di tutti i cittadini europei, a decine di milioni già danneggiati dagli effetti più o meno gravi delle sostanze chimiche, e delle generazioni future”.

“Il REACH è una regolamentazione auspicabile, che rappresenta una sfida per l’ambiente, i consumatori ed un’industria chimica sostenibile e far testare le sostanze chimiche prima della loro immissione in commercio è molto importante – dichiara Roberta Bartocci, responsabile LAV settore Vivisezione - ma i test su animali, oltre che eticamente inaccettabili e scientificamente inaffidabili, sono pericolosi per la salute collettiva. La LAV quindi promuove il finanziamento e l’impiego di tutti i metodi non animali disponibili, certamente affidabili e predittivi”.

La LAV chiede adeguate modifiche al REACH che prevedano: di rendere pubblici e “condividere” i dati noti per le migliaia di sostanze che sono già sul mercato e che si intende testare nuovamente; per le sostanze di cui non si dispone di dati, lo studio degli effetti della sostanza, dovrà avvenire tramite l’impiego dei metodi alternativi; di verificare le nuove sostanze tramite i metodi alternativi e tutti i metodi non animali disponibili (metodi matematici in grado di predire i possibili effetti di un composto sulla base di similitudini con altri composti di cui sono già noti gli effetti e studi epidemiologici); qualora, dopo aver utilizzato tutti i metodi alternativi, non fosse possibile valutare il livello di sicurezza di alcune sostanze chimiche, le stesse andrebbero regolate sulla base del principio di precauzione. Ogni ulteriore sperimentazione dovrebbe attendere la validazione di nuovi metodi e mai comunque il ricorso a test su animali.

Sabato 19 e domenica 20 marzo, saremo in alcune delle principali piazze d'Italia, per raccogliere le firme e il sostegno dei cittadini a favore dello sviluppo e dell'utilizzazione dei metodi alternativi ai test su animali.


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brutti bastardi...meriterebbero quegli schifosi test sulla loro pelle!!!


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La vendita delle uova è iniziata sabato e domenica scorsa, io faccio parte della Lav, sono stata al banchetto, ma purtroppo ho notato che gente non era molto interessata, spero che oggi le cose vadano meglio.
Vi consiglio di visitare il sito www.infolav.it, e di firmare e di far firmare le petizioni a quanta più gente possibile, per fermare queste inituli e crudeli barbarie che vengono perpetrati su animali indifesi, usati come oggeti del sadico cinismo di gente, che si nasconde dietro la scientificità di questi esperimenti, anche se è stato più volte provato che NON SERVONO A NIENTE!!!!!!
Gli animali non hanno voce, per questo hanno bisogno della NOSTRA per farsi sentire....

20/03/2005 14:06
 
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La LAV chiede adeguate modifiche al REACH che prevedano: di rendere pubblici e “condividere” i dati noti per le migliaia di sostanze che sono già sul mercato e che si intende testare nuovamente; per le sostanze di cui non si dispone di dati, lo studio degli effetti della sostanza, dovrà avvenire tramite l’impiego dei metodi alternativi; di verificare le nuove sostanze tramite i metodi alternativi e tutti i metodi non animali disponibili (metodi matematici in grado di predire i possibili effetti di un composto sulla base di similitudini con altri composti di cui sono già noti gli effetti e studi epidemiologici); qualora, dopo aver utilizzato tutti i metodi alternativi, non fosse possibile valutare il livello di sicurezza di alcune sostanze chimiche, le stesse andrebbero regolate sulla base del principio di precauzione. Ogni ulteriore sperimentazione dovrebbe attendere la validazione di nuovi metodi e mai comunque il ricorso a test su animali.



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Bravi !
Supporto l'anti-vivisezione !
Quanti animali muoiono e vengono torturati per ricerche inutili nei laboratori di medicina e neurologia.

Ricordo con orrore una conferenza sui sistemi dinamici dove due neurologi senza alcun rimorso esponevano i loro inutili risultati su medelli neurologici testati in vivo sui gatti ( a cranio aperto, elettrodi infilati nel cervello... ): mi ricordavano pari pari le foto degli esperimenti nazisti sugli ebrei che vidi a Dachau ( anche lì elettrodi, cranio aperto,... ).

Io, nel mio piccolo, evito sempre di citare articoli di esperimenti di vivisettori... qualche punto in meno non gli fa male ( sulle citazioni campano la fama e i finanziamenti dei ricercatori ).
24/03/2005 09:01
 
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La campagna della LAV
La LAV conduce in Italia la “Campagna internazionale contro la caccia alle foche” coordinata dall’IFAW. L'Italia riveste un ruolo primario nel mercato internazionale di prodotti derivati dalla foca, siamo infatti uno dei principali produttori al mondo di pellicce di foca. Per tale motivo i risultati che riusciremo ad ottenere nel nostro Paese sono fondamentali per arrestare il massacro delle foche. Sostieni anche tu la nostra battaglia contro la caccia alle foche e sottoscrivi la petizione rivolta al Governo italiano affinché l'Italia, seguendo l'esempio degli Stati Uniti e del Belgio, vieti l'importazione e la vendita di pelle di foca nel nostro Paese.



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mamma mia. un massacro terribile.
come fai a bastonare una fochetta?
come fai?


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...e come fanno ad indossare orrende pelliccette
senza il minimo rimorso di coscienza?


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Federica la figlia del sindaco



24/03/2005 10:12
 
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Re:

Scritto da: dianne 24/03/2005 9.44
mamma mia. un massacro terribile.
come fai a bastonare una fochetta?
come fai?


e come fai a squoiare un coniglietto, una volpina, un ermellino, un castorino...
Io non sono vegetariana ma ho eliminato molti tipi di carne x obiezione di coscienza!!








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Ma io sopravviverò
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24/03/2005 10:19
 
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Re: Re:

Scritto da: ..kiara 24/03/2005 10.12

e come fai a squoiare un coniglietto, una volpina, un ermellino, un castorino...
Io non sono vegetariana ma ho eliminato molti tipi di carne x obiezione di coscienza!!



e l'agnello pasquale?

24/03/2005 10:36
 
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Re: Re: Re:

Scritto da: Giusitta 24/03/2005 10.19


e l'agnello pasquale?



NOOOOOOOOOO!!!!!
praticamente solo pollame vario. la carne rossa non mi fa impazzire e ai salumi non riesco a rinunciare...!!!








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Ma io sopravviverò
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Quant'é duro ciò che vedo ogni settimana...

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lasciando perdere attese e ritorni, ho aperto gli occhi dall'orlo increspato, ho visto un'alba blu, ho visto un'alba blu

l'intelligenza sta nel chiedersi sempre serenamente se c'è la propria vita in allarme rosso e non fare finta di ridere, con autoironia non mentire mai.

Ma soprattutto: sono in intimo allineamento con il palpitante ronzio del Divino Wow
24/03/2005 12:30
 
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nooo
gesù.
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forte
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grazie.


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Re:

Scritto da: dianne 24/03/2005 12.30
nooo
gesù.
bb
forte
ma necessaria.
grazie.



grazie, ero combattuta ma alla fine ...


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anche se combattuta hai fatto bene...
io ho iniziato a mangiare la carne solo da pochissimi anni ( 2 credo) perchè devo..nn mi trovavano più le proteine nel sangue...però certe cose ancora nn riesco a "digerirle" e nn nel senso fisico del termine..
grande topic questo BB ...da tenere sempre vivo!!!


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Per vivisezione, o sperimentazione "in vivo", si intende qualsiasi esperimento eseguito su animali. Non tutti gli esperimenti prevedono la dissezione dal vivo, ma sono ugualmente cruenti ed invasivi nei confronti degli animali, per questo, ed anche per ragioni giuridiche, il termine vivisezione è usato come sinonimo del più generico "sperimentazione animale".

Ogni anno, solo in Italia, più di 900.000 animali (G.U. n. 279 del 30-11-2001), circa 3.000 al giorno, vengono utilizzati sia nella ricerca di base che applicata. I test a cui vengono sottoposti sono spesso richiesti da leggi antiquate e forniscono risultati inapplicabili all'uomo e di conseguenza, oltre ad essere inutili, hanno di frequente frenato l'impiego di sostanze e tecniche valide, così come hanno causato molti danni, dai meno gravi e diffusi ai peggiori. Le stesse prove vengono ripetute successivamente, con altre forme e tempi, sul destinatario ultimo: l'uomo. Questo avviene dopo i risultati aleatori ottenuti su animali e frequentemente senza fornire alle persone che subiscono la sperimentazione una corretta ed approfondita informazione sui possibili rischi e benefici.

Quali animali vengono usati?

Gatti, cani, primati, cavalli, ratti, topi, mucche, maiali, pecore, piccioni, furetti, rettili, pesci, uccelli, provenienti da allevamenti o, per alcune specie, da catture in natura. Ma non vi è una sola specie che possa essere modello sperimentale per un'altra. Ognuna è differente da un’altra per struttura fisica e biochimica; e poi gli animali “da laboratorio”, spesso selezionati o manipolati geneticamente, sono esseri viventi che nulla più hanno a che fare persino con i loro simili in libertà, così come le malattie che vengono indotte sperimentalmente nulla hanno a che fare con quelle che si manifestano naturalmente.


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"MULESING"

Gli allevatori australiani, per ovviare all'infestazione delle pecore da parte degli insetti, soprattutto nella regione intorno alla coda, intervengono con la pratica del "mulesing".

Per effettuare il "mulesing" le pecore vengono innanzi tutto riverse sul dorso, con le gambe bloccate da sbarre metalliche e, successivamente, senza alcun tipo di anestetico, con un paio di forbici, viene tagliato via il tessuto nell'area intorno alla coda, creando cosÏ una lesione delle dimensioni di un piatto da tavola, al fine di ottenere una zona in cui la cute sia liscia e morbida per impedire l'annidamento degli insetti. Paradossalmente una cosÏ ampia e sanguinolenta lesione, offre invece un ottimo terreno all'infestazione degli insetti, prima che la ferita faccia in tempo a cicatrizzare. Oltretutto una lesione esposta e di cosÏ grandi dimensioni lesione spesso si infetta gravemente.

In Inghilterra, quinto paese produttore di lana al mondo, non si utilizza questo metodo perchÈ ritenuto crudele e oltretutto inutile. Il Ministro dell'Agricoltura e Foreste della Nuova Zelanda ha condannato il "mulesing" perchÈ considerata una pratica doppiamente dolorosa: nel momento in cui si effettua e per tutta la fase di cicatrizzazione (MAF 1996,ß 7.1.3). Occorrono infatti, dai 22 ai 30 giorni per la cicatrizzazione (Fell and Shutt 1989, Chapman et al. 1994). Il Dr. John Auty, veterinario del Dipartimento Australiano delle Industrie, in qualitý di assistente del Direttore del Dipartimento della Salute Animale, ha dichiarato che: "..... il "mulesing" equivale allo scuoiamento di una parte dell'animale e il dolore che la pecora prova sarý persistente per settimane e mesi successivi". I ricercatori hanno misurato il livello di cortisolo plasmatico e salivare, riconosciuto come indicatore di stress, in 63 pecore merino sottoposte al "mulesing" ed hanno concluso che, la procedura Ë risultata essere la pi— stressante e dolorosa rispetto a tutte le altre procedure a cui gli animali vengono sottoposti in allevamento, comprendendo tra queste: la castrazione, la caudectomia, il trasporto, la tosatura etc. (Fell and Shutt 1988). E' stato inoltre dimostrato che per pi— di 113 giorni successivi alla mutilazione, le pecore presentano comportamenti stress-relativi quali anomale posture, rifiuto del cibo, di sdraiarsi o di pascolare (Fell and Shutt 1989).

E' stato stimato che in Australia, approssimativamente tra il 60 e l'80% delle pecore merino, sono sottoposte alla pratica disumana del mulesing, un totale circa 82 milioni di animali (Beck et al., 1985). Il rimanente 20-40% della popolazione delle pecore, per ovviare alle infestazioni da insetti, viene trattato con efficacia con metodi diversi: insetticidi, vaccinazioni, repellenti ad uso topico, controllo degli insetti infestanti nell'ambiente, diminuzione del numero degli animali in ambienti ridotti, diete specificamente studiate, regolari tosature e spazzolatura.
Il Professor Peter Singer, insegnante di filosofia etica e morale, australiano e famoso per il suo libro "Liberazione Animale" diventato il testo di riferimento per il movimento animalista mondiale, ha dichiarato che: "E' certamente arrivato il tempo di trovare alternative al "mulesing", ma sembra che tutto questo non dipenda da noi esseri umani. Il punto Ë che non interessa a molti il dolore e la sofferenza che vengono inflitti alle pecore e che questa crudele pratica appare essere economica e conveniente". Singer ha inoltre sottolineato che incoraggerý le persone ad usare la lana solo nel caso in cui questa verrý prodotta senza alcun tipo di maltrattamento o dolore per gli animali.



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