Medieval 2 Total War
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Gli Eredi dei Vichinghi

Ultimo Aggiornamento: 22/05/2012 18:00
14/05/2012 01:08
 
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Campagna con i Norvegesi (Molto diff./ estrema)
E' la prima volta che scrivo una cronaca di una mia campagna in quanto pur essendo "folle" per la saga Medieval, non ero a conoscenza di questo sito (o simili)

Purtoppo non posso nè sono in grado di caricare immagini in quanto: 1) non ne sarei capace 2) gioco sul pc di mio fratello e scrivo dal mio vecchio trattore :D

Come detto-essendo la prima volta che mi cimento in una cronaca -spero innanzitutto di non annoiarvi e di arrivare il più lontano possibile sia nella campagna sia nella descrizione. In particolare apprezzerei molto eventuali consigli/critiche costruttive su come scriverla (e anche-ovviamente- sulle future mosse da fare nel gioco ;) )

Introduzione

Annus Domini 1155. Konge Inge Gille è il Re del popolo norvegese. Figlio minore del grande Olaf II Haraldsson -ricordato per aver iniziato il processo di estirpazione dei riti pagani e per la conseguente conversione al cristianesimo del popolo. Alla sua morte conseguì una violenta lotta per la successione al trono tra i suoi tre figli i quali, grazie ad un'antichissima norma, erano tutti ritenuti eredi legittimi e ciò ebbe come logica conseguenza una sanguinosa guerra civile fratricida. Il più giovane dei tre fratelli, Konge Inge Gille della dinastia Haraldsson, ebbe, appunto, la meglio sui suoi fratelli, Jarl Eystein della dinastia degli Eysteinsson e Jigura Munn discendente dei Sigurdsson. Sul giovane Re incombeva un compito arduo: amalgamare sotto un unico vessillo il popolo ancora scosso dai postumi delle lotte intestine e conquistare la sua fedeltà , completare il processo di cristianizzazione iniziato dal padre e infine difendere l'indipendenza Norvegese minacciata dai popoli confinanti, Svedesi e soprattutto Danesi.

Konge Inge Gille, grazie alle sue indubbia propensione al governo e alla sua intelligenza, avvia fin da subito una polita dal sapore nuovo. Comprende che le lotte, gli inganni e le invidie tra le casate nobiliari non fanno altro che indebolire il regno e renderlo vulnerabile; la legge della spada e del più forte deve essere, almeno per ora, abbandonata e sostituita con l'arte della diplomazia e delle alleanze sia interne che esterne. D'altronde proprio grazie alle sue qualità era riuscito ad ottenere il regno: si era alleato con entrambi i fratelli a loro insaputa e ordendo ad arte inganni, screditando in silenzio la loro autorità, li aveva spinti l'uno contro l'altro. In tal modo li aveva indeboliti senza indebolirsi e senza esporsi troppo agli occhi del popolo, attendendo paziente l'occasione giusta. Questa si era presentata dopo una delle più sanguinose battaglie tra le due fazioni contendenti che portò la nobiltà e il popolo, stanchi della lotta tra fratelli, a prendere la decisione di nominare un reggente; e chi poteva essere più adatto a ricoprire tale ruolo se non Konge Inge Gille? Lui che rimanendo in disparte, appariva il più pacifico e quindi il più adatto a riportare un periodo di tranquillità. Il piano del nuovo Re era stato perfetto. Aveva fatto le mosse giuste e aveva ottenuto il Potere supremo.

Diplomazia, Commerci, Assassinii

Come primo atto il Re, per guadagnarsi la fedeltà dei fratelli e delle loro casate, concede a Jarl Eystein il governo e titolo della capitale Bergen; mentre a Sigurd Munn, quello di Tonsberg. Successivamente si concentra sui rapporti con i popoli confinanti. Più volte offre la tregua agli Svedesi, più volte ottiene il rifiuto giustificato da pretese assurde non soddisfatte. Dato che gli Svedesi erano in guerra anche con i Danesi, l'idea iniziale di Konge Gille era quella di allearsi con loro in funzione anti-danese, ma dovette gioco-forza, dato il rifiuto di cessazione delle ostilità, mutare la sua politica; si rivolse così agli stessi Danesi con i quali strinse prima rapporti commerciali e poi nel 1157 firmò un patto di alleanza almeno fino alla completa sconfitta degli Svedesi.
Nello stesso anno Konge Inge Gille ottiene il suo più importante successo diplomatico: Sua sorella Brigida Haraldsdotter viene offerta in sposa a Federico I Barbarossa Re del Sacro Romano Impero Germanico, in cambio di una dote di 900 bisanti pagati in 3 anni. L'impero era diventato amico. Il mostro d'oltremare non faceva più paura. Era un'alleanza che guardava con lungimiranza al futuro.... guardava ai Danesi.

Nei primi anni di governo viene totalmente sospesa la politica militare, ci si limita a tener d'occhio gli scontri fra Svedesi e Danesi senza intervenire; mentre ci si concentra nella costruzione di Mercati, Empori, ampliamento dei terreni coltivabili, disboscamento, conversione al cristianesimo dell'intera popolazione. Jarl Eystein in pochi anni fa di Bergen una capitale ricca e florida.
Nel 1161 accade un episodio che farà mutare la politica verso la Danimarca: Da ormai due anni andava avanti l'assedio di Skara da parte della Danimarca. Il governatore Svedese Karl Sverkersson, nonostante fosse stato abbandonato dal suo stesso popolo che non veniva in suo soccorso inviando rinforzi, si rifiutava fermamente di cedere il castello in mani danesi, più volte aveva urlato al di là delle mura che preferiva l'inferno alla resa!
Le sue elevate doti militari gli avevano permesso di infliggere dure perdite ai danesi che proprio nell' inverno del 1161 avevano subito la più dura delle sconfitte e sembravano voler mollare la presa almeno fino all'estate successiva. Konge Inge Gille volle prendere l'occasione al volo: mise insieme una piccola armata anche male equipaggiata e partì alla volta del castello di Skara, ormai difeso da meno di 400 uomini. Durante l'assedio però giunsero notizie di scorribande di un'armata danese nella regione di Tonsberg. Konge Inge Gille fu costretto a levare l'assedio e a forzare la marcia per rientrare il più velocemente possibile entro i confini a difesa di Torsberg.
In quel momento dovette prendere una decisione difficile: aveva la secca alternativa tra l'attaccare l'armata Danese e rompere così l'alleanza, oppure fingere di credere alle scuse ufficiali danesi: cioè che si trattava di un errore del capitano dell'armata che nel mettere a ferro e a fuoco i villaggi e i campi svedesi non si "era avveduto di aver sconfinato in territorio norvegese". Konge Inge Gille, consapevole della superiorità militare danese, fece buon viso a cattivo gioco. Accettò le scuse, ma capì che i danesi erano infidi e pericolosi e se non poteva combatterli sul campo di battaglia...c'erano altri metodi, meno rumorosi della guerra, ma non per questo meno efficaci.
Iniziò ad addestrare unità di fanteria con funzione difensiva e contemporaneamente inviò spie,assassini e sabotatori nelle città danesi. I primi a cadere sotto il pugnale degli assassini furono i capitani delle armate, poi tocco ai preti, poi al cardinale danese, successivamente caddero molti nobili e famigliari e infine nel 1168 fu avvelenato addirittura Konge Valdemaro I Lavard, Re di Danimarca. L'assasinio del Re gettò il regno danese in uno stato di forte disordine: la nobiltà si divise, accuse reciproche basate sul nulla spinsero il regno sull'orlo di una guerra civele.
Intanto nelle regioni danesi, gli untori norvegesi diffondevano la peste, mentre i sabotatori distruggevano chiese ed edifici auto-celebrativi per abbassare la fedeltà della popolazione . I potenti danesi dopo le pesanti sconfitte a Skara, la morte improvvisa del Re, la peste e la perdita di tanti nobili e comandanti, non apparivano più così tanto potenti. In soli 7-8 anni Konge Inge Gille era riuscito a mettere in ginocchio il regno danese senza perdere nemmeno un uomo (se non le spie ammalatesi anch'esse di peste).

La presa di Uppsala

Durante questo periodo e precisamente nel 1163 arrivano notizie di una potente armata danese in marcia verso Uppsala, cittadina svedese a sud-est di Skara, polo strategico per allargare i commerci ai popoli russi, lituani e polacchi. Konge Inge Gille non perde tempo. Se i danesi marciano su Uppsala e l'armata è veramente così gigantesca come dicono le fonti, allora non è più tempo di attendere. Uppsala deve essere norvegese. Lo stesso re salpa con 1600 uomini alla volta dell'obiettivo. Intanto Skara continua a resistere alle scaramucce danesi incapaci di portare un vero e proprio assedio sia perchè buona parte dell' esercito marcia su Uppsala, sia perchè i Nobili che conoscono l'arte della guerra e quindi capaci di organizzare un assedio sono sempre di meno, uccisi dagli assassini norvegesi.

Konge Inge Gille Sbarca nell'anno 1164 nei pressi di Uppsala. Scrutando l'orizzonte nota l'impressionante armata danese puntare sulla città. Pone senza indugio alcuno l'assedio. La città è difesa da circa 1000 uomini ben armati e pronti a difendere le mura fino allo morte, timore incutono-in particolare- i leggendari spadieri svedesi, abilissima fanteria pesante. Il governatore Erick IX Jedvarsson è uomo di grande devozione e perciò è detto "il Santo", ma non disdegna la guerra quando necessaria ed è rinomata in tutto il regno la sua abilità in tale arte. Nell'estate del 1164 i norvegesi attaccano la città, bruciando sul tempo i danesi. La battaglia è cruenta. Le frecce infuocate lanciate dagli arcieri e dalle baliste svedesi incendiano l'ariete prima che potesse avvicinarsi alle porte. Per fortuna Konge Inge Gille ne aveva fatto costruire uno di riserva. Nel frattempo le scale vengono appoggiate alle mura ai lati della porta principale. Si aprono due fronti di guerra per dividere le forze nemiche, mossa che si rivelerà decisiva nonostante le ingenti perdite subite dai male equipaggiati guerrieri norvegesi. Finalmente il secondo ariete svolge il suo compito sfondando la porta principale. Il grosso delle forze assedianti composto dalla fanteria pesante e dalla cavalleria può entrare in città e, essendo le forze nemiche inferiori di numero e impegnate su più fronti, non oppongono una grande resistenza all'invasione massiccia. Lo stesso governatore Erick IX si getta nella mischia alla testa delle sue guardie fidate per bloccare l'avanzata norvegese, ma viene colpito mortalmente dai lancieri e stramazza al suolo diffondendo il panico tra le sue truppe, molte delle quali battono in ritirata cercando la salvezza nel centro della città, ma così facendo diventano carne da macello per la cavalleria norvegese che conquista la piazza centrale e il palazzo del governatore. L'esercito è pressochè dimezzato, più di 700 uomini sono caduti, ma la città è presa. La notizia della prima conquista di Konge Inge Gille si diffonde a macchia d'olio in tutto il regno generando festeggiamenti che durano per vari giorni e notti.
La presa di Uppsala è un duro colpo non solo per il regno svedese, ma anche per quello danese che ha impegnato uomini e bisanti per una campagna rivelatasi inutile.


Skara Cade


Dopo un paio d'anni di assestamento nei quali Konge Inge Gille decide di restare ad Uppsala per frenare sul nascere le spinte ribelli interne e, contemporaneamente, si aprono i mercati ai polacchi, russi e lituani, il concilio dei nobili decide che è giunto il momento di conquistare Skara. La missione viene affidata al nuovo governatore di Bergen, il giovanissimo Eystein Meyla detto "il tirchio" figlio dell'erede al trono, coadiuvato da Haamon Sigurdsson figlio di Sigurd Munn governatore di Torsberg. Ai due giovani ma già esperti comandanti viene affidata un'armata di soli 700 uomini. Prima dell'assedio però, nel 1167, Konge Inge Gille per facilitarne la concquista commissiona l'omicidio di Karl Sverkersson governatore di Skara. Senza la sua guida, senza il suo carisma i circa 400 soldati svedesi sono in balia dell'esercito avversario. Siamo nell'inverno del 1168 e la norvegia conquista l'importante, dal punto di vista strategico/militare, castello di Skara.
L'estate dello stesso anno Dan, autoplocamatosi Re delle Lapponia, al comando di un nugolo di uomini attacca Skara. I ribelli svedesi provano a sfidare la norvegia e a riconettere all'ormai decadente regno il castello di Skara. La battaglia è violentissima, le catapulte abbattono le difese del castello distruggendo molte case ed edifici. I ribelli entrano nella fortezza giungendo sino al suo cuore accolti come liberatori dal popolo ancora fedele alla Svezia. La reazione norvegese non si fa attendere. Le cavallerie pesante del "Tirchio" e di Haanon Sigurdsson travolgono gli impreparati ribelli presi alle spalle e convinti di aver già vinto la battaglia uccidendoli tutti, compreso Dan. E' un massacro. Il popolo fugge nelle case. La Norvegia ha chiarito chi comanda a Skara e cosa accade a traditori e rivoltosi.

Dopo l'assassinio del Re di Danimarca, avvenuta nello stesso anno della conqista di Skara, Konge Inge Gille, il cui prestigio è altissimo in tutto il regno inizia a pensare di conquistare Visby, isoletta a sud di Uppsala e ultimo possedimento Svedese. Si tratta di una cittadina non ricca ma dalle enormi potenzialità essendo posizionata al centro del Baltico e delle sue generose vie commerciali marittime.

16/05/2012 11:25
 
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1169 - 1171
La decisione di annettere al regno Norvegese anche l'isola di Visby viene presa nell'estate del 1169 dopo che varie fonti avevano scorto esploratori e navi danesi intorno all'isola probabilmente per studiare il luogo migliore dove sbarcare.
L'impresa non era semplice: Visby era difficile da espugnare sia per la posizione geografica che presentava una serie di difese naturali, sia perchè il suo goveratore Magnus Henriksson era uomo ambizioso e amante della guerra. Da tempo questi aveva costretto se stesso e la sua gente a vivere in un isolamento forzato proprio a causa della sua ambizione; si era infatti autoproclamato Re di Svezia in spregio a tutte le leggi "non avendo egli sangue reale" inimicandosi la nobiltà svedese che lo riteneva nient'altro che un folle.
Grazie agli ingenti introiti commerciali, Magnus aveva costutuito un esercito temibile sia per controlare la città, sia per difenderla dai nemici degli svedesi e dagli svedesi stessi che più volte avevano tentato di mettere a tacere una volta per tutte "il folle" ribelle. Ogni tentativo era però stato vano, le doti militari di Magnus, il suo indubbio carisma, le potenti armature dei suo soldati e la loro totale fedeltà e abnegazione al Re svedese, avevano sempre scacciato il nemico.
Konge Inge Gille conoscendo il valore del suo avversario iniziò ad organizzare l'esercito in gran segreto un paio di anni prima della data prefissata per lo sbarco dando fondo a tutto il patrimonio reale. Fu egli stesso che nell'inverno del 1171 sbarcò sull'isola alla testa di 1300 uomini. L'assedio durò sei mesi e con l'arrivo della bella stagione partì l'offensiva. Gli svedesi lottarono tenacemente, ogni pezzetto di terra svedese conquistato fu pagato con litri di sangue norvegese.
Magnus in sella al suo destriero bianco menava fendenti a destra e a manca, tagliando teste e braccia norvegesi; giganteggiava la sua figura in mezzo a quel mare di sangue e si narra che un ghigno di gioia mista a rabbia si dipingeva sul suo volto ad ogni nemico accoppato. Konge Inge Gille mentre ammirava il suo valoroso avversario capì che era Lui a tener saldo l'esercito svedese, era la sua forza, il suo coraggio, la sua pazzia a spingere gli svedesi a combattere come forsennati. Doveva uccidere Magnus per spegnere il fuoco che alimentava gli svedesi. Chiamò a se tutta la cavalleria pesante e si gettò sul valoroso nemico. La carica fu di una forza impressionante, la guardia reale svedese si divise lasciando scoperto Magnus. Era il momento per colpirlo e Konge Inge Gille non se lo lasciò sfuggire. Il colpo della sua spada fu tremendo, la testa di Magnus volò grondante sangue per vari metri finchè fu sollevata in aria da un picchiere norvegese in segno di trionfo. Quella visione gettò l'esercito svedese nello sconcerto, molti tentarono la fuga per le vie della città ma la cavalleria norvegese li travolse. Il Regno Svedese era ufficialmente defunto.
Visby era stata conquistata ma il prezzo era stato caro, anzi carissimo!
L'imponente armata norvegese era più che dimezzata e la città era priva di una difesa adeguata, elemento che poteva essere sfruttato sia dai ribelli svedesi per provare una controffensiva, sia dai danesi che non potevano accettare il dominio norvegese sui commerci del baltico

Guerra!!!


Pochi mesi dopo la conquista di Visby, il Sacro Romano Impero invade i confini danesi spingendosi fino al castello di Arus, dichiarando guerra alla Danimarca. Essendo la Norvegia alleata di entrambe le nazioni, grazie ai patti firmati nel 1157, è costretta a decidere da che parte stare. Era l'occasione per cui Konge Inge Gille aveva lavorato da tempo. Era il momento di sbarazzarsi degli odiati danesi. La Norvegia diede senza indugio alcuno il suo appoggio all'Impero, rompendo l'alleanza con la Danimarca. L'idea di Konge Inge Gille era quella di ricostituire l'esercito e di attendere il momento giusto per attaccare la ricca città di Lund a sud di Skara, dato che presumibilmente tutte le forze Danesi sarebbero state impegnate per difendere Arus.
Nel 1172 L'impero con due armate di circa 2000 uomini ben addestrati pone l'assedio ad Arus. Konge Inge Gille affretta la costruzione dell' esercito, assaporando già una facile vittoria a Lund.
Ma i Danesi con una mossa a sorpresa sbarcano in massa a Visby e l'assediano dichiarando guerra alla Norvegia per vendicarsi della rottura dell'alleanza. Il Re norvegese riesce ad inviare un messo a Uppsala e il governatore Jon Haraldsson invia immediatamente un'armata di rinforzo che entra segretamente in città direttamente dal porto.
Quando l'anno successivo I danesi tentano di entrare in città si trovano dinanzi un esercito vero e proprio e presi alla sprovvista vengono sconfitti in maniera schiacciante, la disfatta è resa ancora più grave dalla morte del generale il cui bottino di circa 3000 Bisanti cade in mano norvegese..

Il Patto di Brema, la conquista di Lund e la Scomunica

Intanto sull'altro fronte la Danimarca riesce a resistere all'attacco tedesco. Konge Inge Gille capisce che l'Impero, già impegnato in guerra con Polonia e Francia ha bisogno della Norvegia se vuole aver ragione della Danimarca e decide che è giunto il momento di rinsaldare e anzi fortificare i rapporti. Il Patto di Brema del 1173 sancirà l'unione delle strategie militare in funzione anti-danese. L'impero attaccherà da Sud, la Norvegia da Est.
Sfruttando un nuovo attacco ad Arus da parte dell'impero e la batosta inflitta ai danesi a Visby, Konge Inge Gille sbarca nei pressi di Lund e l'assedia. Le forze a difesa della città sono in numero esiguo ma si rifiutano di lasciare la città. Durante l'assedio il Papa dichiara la "Pax Dei" minacciando di scomunicare l'Impero, la Norvegia e la Danimarca se continuano a versare sangue di fratelli cristiani.
Konge Inge Gille in virtù della sua educazione cattolica ed essendo figlio del grande Olaf II Haraldsonn primo "cristianizzatore" del popolo norvegese, è tentato di togliere l'assedio e di rispettare il dictat Papale, ma il concilio dei nobili, ancora in buona parte legato alle tradizioni pagane, si oppone e spinge per l'attacco e la presa della città minacciando di non supportare più il Re.
Konge Inge Gille si lascia convincere e attacca la città massacrando le poche forze a sua difesa. Lund è annessa alla Norvegia, ma stavolta il prezzo pagato non è il sangue norvegese versato, ma la scomunica del Re che arriva puntuale e che comporta una certa fibrillazione in tutte le città e le prime scaramuccie tra Cristiani, che vedono nella scomunica il simbolo del tradimento del Re e i Pagani che vedono una speranza per il ritorno al passato.
Intanto anche l'Imperatore del Sacro Romano Impero viene scomunicato, difatti i tedeschi attaccano Arus e vendono sconfitti nuovamente.
[Modificato da cosmo notte 16/05/2012 11:26]
16/05/2012 12:29
 
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16/05/2012 14:36
 
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ti mancano solo la penisola danese, le isole circostanti e la Finlandia per ricreare l'unione di Kalmar.
Il bello è che avrai a disposizione nuove unità da reclutare, perfino truppe dall'Islanda xD.
18/05/2012 17:28
 
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Sverre

Nel 1177 nelle campagne intorno a Skara un giovane Chierico, spinto dall'odio verso i danesi, forma un maestoso esercito reclutando e addestrando esso stesso contadini e popolani, vagabondi e briganti trasformandoli in eccellenti soldati. Il suo nome è Sverre e i suoi guerrieri verranno denominati "i Birkebeiners". La leggenda vuole che durante un attacco al suo villaggio i danesi massacrarono tutta la sua famiglia, egli venne risparmiato perchè uomo di Chiesa e da qual momento egli visse per un solo scopo: Vendicarsi!
Sverre iniziò la sua attivita nelle regioni sottratte alla Danimarca, dove attaccava i villaggi ancora fedeli ai danesi incendiandoli, saccheggiandoli e infine massacrando la popolazione con esecuzioni sommarie. Il suo nome incuteva terrore, il popolo ne ingigantiva il mito e le sue cruente e orribili azioni erano ormai famose in tutto il Regno. Si diceva che era alto come un gigante e che la sua spada era così pesante che nessun uomo poteva usarla.
Egli però era anche uomo di grande spiritualità e devozione, tanto che si convinse che i suoi atti fossero ispirati direttamente dalla Gloria del Signore, il Quale lo aveva scelto come come Angelo sterminatore dei danesi e - cosa ancor più grave- anche i guerrieri al suo seguito, i Birkebeiners, ne erano convinti. Questi vedevano il loro comandante come un Messia, pendevano dalle sue labbra; non si poteva dire che fossero senza morale, ma, peggio ancora, che avessero una morale distorta e percò capaci di qualsiasi azione, anche la più atroce.
konge Inge Gille è consapevole che tale fanatismo era pericoloso, ma doveva sfruttare tali inaspettati rinforzi nella guerra contro i danesi per sconfiggerli definitivamente. D'altronde assegnare un ruolo ufficiale a Sverre, avrebbe tenuto i suoi lontano dalle campagne e forse avrebbe calmato i loro spiriti infuocati.

Nei tre anni successivi alla conquista di Lund, il Regno norvegese era alle prese con i malumori dei cristiani per la scomunica del Re, c'era un esercito da ricostituire e intanto la Danimarca resisteva alle offensive dell'Impero.
La situazione appariva bloccata, la capitale danese era troppo ben difesa per provare un attacco, serviva un colpo di fortuna per uscire dall'empasse e Sverre era giunto al momento giusto, bisognava solo spostarlo al posto giusto...
Konge Inge Gille s'incontrò col Chierico e gli offrì il grado di generale in cambio della fedeltà alla Norvegia e al suo Re. Sverre accettò senza farselo ripetere la seconda volta e gli fu dato l'ordine di marciare sulla capitale danese Roskilde, mentre un'altra armata danese avrebbe fatto lo stesso sotto il comando di Eystein Meya detto "il Tirchio".
Il piano di Konge Inge Gille era di far giungere entrambe le armate nella piana di Roskilde contemporaneamente, così da assediare sia da nord che da est la capitale; ma -come era forse prevedibile- Sverre, poco avezzo alla vita militare e alla sua disciplina, anticipò i tempi, anche forse a causa della frenesia di uccidere danesi; giunse, così, nei pressi di Roskilde in pieno inverno alla testa di truppe- sì motivate - ma anche stanche per la marcia forzata.
La Danimarca attaccò immediatamente i Birkebeiners per approfittare della stanchezza accumulata prima che questi potessero assediare la città. I danesi erano convinti di ottenere una facile vittoria, ma, purtroppo per loro, non avevano fatto i conti col fanatismo del Chierico Norvegese e dei suoi uomini. La battaglia fu cruenta, con ingenti perdite su entrambi i fronti, ma Sverre riuscì ad avere la meglio e a ricacciare le truppe danesi nella capitale.
L'abilità e il coraggio di Sverre, la sua follia, il suo carisma impressionarono a tal punto i danesi che lo denominarono il "Diavolo del Nord". La Danimarca aveva paura!
Pochi mesi dopo giunse nei pressi della capitale la seconda armata norvegese. Fu offerta al Re danese la possibilità di diventare vassallo del Regno di Norvegia sotto la minaccia di un futuro e prossimo attacco, ma questi rifiutò fermamente e anzi tentò il tutto per tutto.
Egli stesso comandò l'esercito, o meglio ciò che ne rimaneva, nell'ultimo disperato tentativo per allentare la presa delle armate di Sverre e Il Tirchio. Ancora una volta fu una battaglia violentissima, i danesi lottarono come forsennati; sia il Re Danese, sia Eynstein de Meya detto "il Tirchio" furono colpiti mortalmente. Fu il furore degli uomini di Sverre a spezzare l'equilibrio della battaglia. Le truppe danesi scapparono impaurite dinanzi a tale furia e vennero sopraffatte. I pochi che riuscirono a salvare la pelle si dileguarono lasciando la capitale in mani Norvegesi. Il regno esultò in lungo e in largo per tale vittoria, osannò Sverre mentre Konge Inge Gille che venne denominato il conquistatore.
A Bergen fu promulgato il lutto cittadino per ricordare il suo governatore, Eystein Meya il Tirchio, morto per la conquista di Roskilde.

Tregua e Regicidio

La fortezza di Arus. Ecco ciò che rimane del maestoso Regno Danese, divorato letteralmente dalla Norvegia. Nel 1180 Konge Inge Gille offre, in cambio di 1800 bisanti, la tregua alla Danimarca, che accetta immediatamente- . Le motivazioni della scelta sono presto date: Arus è l'ultimo baluardo danese che divide il potente Sacro Romano Impero dalla Norvegia, in pratica fa da cuscinetto. Nonostante gli idilliaci rapporti con l'Impero, quest'ultimo rimane una belva famelica e Konge Inge Gille non si fida. Preferisce allenatare la pressione sui danesi permettendo a questi di impegnare tutte le loro forze contro l'Impero così da fermarne l'avanzata ed evitare sul nascere qualsiasi occasione per una guerra che la Norvegia non è ancora pronta a combattere.
A seguito della tregua, la Norvegia vive un periodo di pace e può prosperare in tutta tranquillità. In quegli anni muore il Papa ed è eletto un cardinale Norvegese che come primo atto ritira la scomunica e la Norvegia rientra a pieno diritto in seno alla Santa Madre Chiesa.
Nel 1183 l'erede al trono danese commissione l'assassinio del padre Konge Thorgilis tacciato di debolezza e perciò inadeguato a guidare un regno ormai impotente e per giunta ancora in guerra con l'Impero. Konge Inge Gille fa così avvelenare il Re danese non solo per ottenere la lauta ricompensa di 5000 bisanti offerti dal futuro Re, ma anche e soprattutto per migliorare i rapporti con un ex nemico che ora poteva ritornare utile. Nel Gennaio del 1183 Jarl Ingesborg viene proclamato Re di Danimarca e solo Konge Inge Gille e il suo fedele sicario, saranno a conoscenza di come Jarl è diventato Re.

La seconda Guerra Danese

Tra il 1184 e il 1190 Arus resiste più volte alle vaste offensive dell'Impero mentre la Norvegia prepara l'invasione delle desolate e sconosciute terre Lituane per espandere i suoi domini oltre il Baltico e monopolizzarne i mercati
Presto però il re norvegese dovrà rivedere i suoi piani e rinviare la spedizione in Lituania. Le spie norvegesi infiltarte ad Arus vengono a conoscenza del disegno di riconquistare Roskilde, la loro vecchia capitale. La Danimarca si stava preparando in gran segreto a ricominciare la guerra contro la Norvegia.
Konge Inge Gille, deluso quanto sorpreso dall'infamia del popolo danese cui aveva concesso una generosa tregua, decide che è giunta l'ora di liberarsi una volta per tutte dell'odiato nemico. Essendo egli ormai ultra cinquant'enne, affida gli eserciti al comando del "Diavolo del Nord" e del nipote appena vent'enne Henrik Eysteinsson il cui talento nel comandare gli eserciti è decantato in tutto il regno, addirittura la leggenda vuole che il bambino nacque dalla spada infuocata del Dio della Guerra.
Nel 1191 le navi danesi bloccano il porto di Arus. E' l'atto che ufficializza una situazione che nei mesi precedenti era andata via via peggiorando quando entrambe le fazioni avevano armato i confini con sempre più ingenti contigenti.
Intanto viene firmato nel 1192 un nuovo patto tra Impero e Norvegia in forza del quale entrambe si obbligano ad attaccare il castello di Arus. Nel 1193 l'esercito comandato da Sverre viene attaccato nei pressi di Roskilde da due armate danesi. Le armate danesi accerchiano i norvegesi, le cose per i Birkebeiners si mettono male, i soldati danesi già pregustano il sapore della vittoria e della morte del pericoloso nemico, ma Sverre riuscirà, grazie alla sua eccellente esperienza militare, ad evitare il peggio: con una pazzesca carica di cavalleria rompe l'accerchiamento nemico e offre una via di fuga ai suoi. La battaglia è perduta, Sverre è salvo, ma sono tantissimi i corpi dei suoi fedeli guerrieri diventati cibo per gli avvoltoi.
Sei mesi dopo, nell'inverno del 1193, Henrik Eysteinsson muove guerra alle tre armate danesi poste sul confine di Arus. Il giovane vuole vendicare la sconfitta di Sverre e dimostrare di essere un grande guerriero, un grande comandante. Egli è una furia, il primo a gettarsi nella mischia, l'ultimo ad uscirne. Infonde coraggio nei suoi soldati e li spinge a compiere gesti eroici. In soli 6 mesi sbaraglia l'intero esercito danese sconfingendo sia L'erede al trono sia il Re in persona. Entrambi si rifuggono nella fortezza di Arus a difesa del loro ultimo possedimento. Eysteinsson, alla guida del suo ridottissimo esercito, non vuole dare al nemico tempo di riorganizzarsi e muove su Arus.

19/05/2012 11:48
 
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Cerca di conquistarti Abo, con la presa di Arhus ed Abo potrai avere altre truppe AAR potenti per la difesa dei confini.
22/05/2012 18:00
 
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La fine del Regno Danese

Prima dell'attacco finale, un diplomatico norvegese viene inviato dal Re danese per chiedergli, sotto la minaccia di un imminente e fatale attacco, la resa incondizionata e di giurare fedeltà eterna al Regno di Norvegia. L'offerta viene-inspiegabilmente- rifiutata e Arus viene prontamente attaccata.
. Le spie inviate da Konge Inge Gille danno ai generali il segnale che questi aspettavano: le porte sono aperte. Le unità di lancieri e di fanteria pesante coperte dagli arcieri entrano nel castello e si diriggono verso la piazza centrale, dove sono accalcate le forze nemiche. Lo scontro è durissimo, l'esercito danese è circondato ma non cede, Sverre e Eysteinsson devono buttarsi nella mischia per aver ragione dei prodi avversari, ma la densità delle truppe, la mischia furibonda, limita la carica della cavalleria che si trovano impantanate tra i lancieri avversari. Entrami i generali, senza ormai una via di fuga combattono allo stremo delle forze. E' lo stesso erede al trono danese che prima di stramazzare al suolo, colpisce mortalmente entrambi i generali norvegesi. L'esercito danese viene sopraffatto e massacrato, Arus è conquistato, la Danimarca è defunta, ma la Norvegia piange la morte di Sverre e di Magnus Eysteinsson che hanno donato la loro vita per fare grande la Norvegia.

1194-1197 La Scomparsa del Grande Re

Dopo la sconfitta della Danimarca il giovane regno di Norvegia vive un lungo periodo di tranquillità, spezzato solo da alcune rivolte contadine nelle campagne subito sedate nel sangue dai governatori provinciali. L'ormai vecchio Konge Inge Gille è stanco della guerra e la politica dei suoi ultimi anni è tutta finalizzata alla fortificazione dei rapporti con gli stati stranieri, ciò darà luogo ad una nuova alleanza matrimoniale, stavolta con la Scozia- anche se -molto cortigiani -ritengono che tale mossa sia volta ad ottenere un giorno l'eredità del piccolo regno. Si aprirà una stagione di grandi edificazioni quali Porti, Mercati, Emporii, Palazzi tutto per la gloria del Regno e del suo Sovrano e per solidificare i commerci.
La politica espansionistica verrà accantonata completamente nonostante s'inizi a lavorare per una futura invasione della Lituania: vengono infatti rafforzati i rapporti con l'Impero Russo e inviate spie ed esploratori per osservare i punti di forza e di debolezza di un territorio ancora oscuro.
Nell'inverno del 1197 Ia notizia che tutti attendevano da tempo sembra giungere comunque improvvisa!
Konge Inge Gille è morto.
Nelle strade di Bergen, come anche in quelle di Uppsala, Visby, Lund e Roskilde si assiste a scene apocalittiche. La popolazione piange e si dispera per il Sovrano che, in soli 42 anni di governo, ha fatto grande,rispettato e temuto da tutti un piccolo regno prima disprezzato quando non ignorato addirittura dalle potenza Europee. In suo onore verrà dichiarato un mese di lutto, ma buona parte della popolazione- che lo vedeva come un Padre o forse un Dio- mantennerro un segno nero nel loro vestiario ben oltre il mese stabilito.

Gli successe Konge Sigurd Markusfostre detto il Tirchio per la sua innata capacità "di far crescere bisanti sulle piante" così sparlava di lui il volgo.. Apparteneva alla dinastia dei Sigurdsson e fin dalla nascita aveva assaporato l'ovattata aria di coorte, non aveva mai guidato un esercito in battaglia e preferito sempre la parola alla spada, perciò da molti era considerato un debole, nient'altro che un burocrate viziato; mettevano in dubbio addirittura che fosse un vero figlio del Nord, un fiero guerriero!
I tanti che così sparlavano del nuovo sovrano non tenevano in giusto conto da un lato, egli era fortemente ambizioso e avrebbe fatto tutto ciò che era in suo potere per andare oltre le imprese del suo predecessore, dall'altro lato poteva contare sulla massima fedeltà di un ottimo generale ancora giovanissimo e cresciuto sui campi di battaglia, cioè di suo fratello Jarl Michele Sigurdsson: erede al trono
Konge Sigurd sarebbe stata la mente, Jarl Michele, invece, la spada di un grande quanto difficile progetto: l'invasione della Lituania!!!

1197-1207 Wrezlav

Konge Sigurd un giorno dirà al suo tesoriere: "Konge Inge Gille era un genio del vile Danaro,e per questo io lo ringrazio". Il Re non poteva credere che la preparazione di un esercito così imponente come quello pronto per la spedizione in Lituania, fornito delle le migliori armi, scudi ed armature fosse stato costituisto senza chiedere prestiti ai Mercanti e in così poco tempo, tutto merito del suo predecessore che grazie alla sua politica finanziaria accorta ed oculata aveva lasciato un regno ricco e prospero.
Quando tutto era pronto e il fratello Jarl Michele stava già imbarcandosi da Arus alla volta del castello di Abo. in Finlandia, un ambasciatore dell'Impero germanico bussa alla porta della ricca e potente Norvegia: "Siamo in guerra da ben 30 anni con la Polonia ormai morente, l'Impero è forte militarmente, meno economicamente. ll Re e l'erede polacco sono arroccati nella fortezza di Wrezlav ultimo loro possedimento, chiediamo il vostro aiuto per l'assalto finale alla fortezza in nome della nostra vecchia alleanza che ci ha permesso di sconfigere gli odiosi ma valorosi danesi. In cambio vi daremo 4.500 bisanti e l'accesso militare"
Konge Sigurd non poteva rischiare di perdere in un sol colpo la fedeltà dell'Impero, per giunta prima della spedizione Lituana. Jarl Michele fu, quindi, inviato con metà delle truppe pronte per Abo verso Wrezlav, mentre l'altra metà venne affidata al comando di un altro giovane generale sempre della dinastia Sigurdsson, Birger nipote del Re.
In entrambe le spedizioni un giovane Sigurdsson guidava le armate: Konge Sigurd voleva la gloria della Norvegia, ma solo se quella gloria passasse per i Sigurdsson e nessun altro!

Durante il viaggio verso Wrezlav accade però l'impensabile: un nobile tedesco attacca l'esercito norvegese, che saggiamente si ritira dalla battaglia evitando lo scontro. Subito un diplomatico viene inviato a Brema per capire cosa stia accadendo. Si pensa ad un piano architettato ad arte dall'Imperatore per eliminare il giovane e forte Erede al trono norvegese, ma in realtà, almeno questa è la versione ufficiale, il Nobile tedesco aveva tradito ed era passato dalla parte dei Polacchi con tutti i suoi uomini pur mantenendo le insigne dell'Impero.
Konge Sigurd non crede in toto a quella versione, inizia a diffidare dei germanici, crede che il piano sia fallito e la storia del traditore sia solo una copertura. Però l' alleanza con l'Impero è preziosa, non si può conquistare la Lituania dovendosi preoccupare anche del fronte Occidentale. Viene sancito quindi un nuovo patto e una nuova fornitura di assistenza contro la Polonia in cambio delle informazioni geografiche e altri bisanti.
Viene però rinforzato il confine con l'Impero per precauzione. A Brema vengono iinviate spie ae assassini per fomentare una rivolta popolare, così da indebolire l'Impero proprio nell'insediamento più vicino alla Norvegia.

Intanto Jarl Michele Sigurdsson, nei pressi di Wrezlv infligge le prime sconfitte ai Polacchi. Un messaggero del Papa impone di fermare lo spargimento di sangue cristiano.
L'esercito di Jarl Michele ignorando gli l'avviso del Papa e supportato da alcune compagnie germaniche, sconfigge in due battaglie memorabili le forze Polacche prima di entrare trionfante nel castello di Wrezlav ormai indifeso. L'erede al trono si distingue sia come guerriero che come condottiero riuscendo, grazie ad un ottima tattica di aggiramento delle forze nemiche, ad annientarle perdendo pochissimi uomini.
E' la prima gloriosa concquista de nuovo re; Konhe Sigurd è colmo d'orgoglio dato che è stata ottenuta grazie alle capacità di comando di un Sigurdsson; però quella regione così distaccata dal suo regno e posta nel cuore dell'Impero germanico non poteva portare grandi vantaggi nè dal punto di vista commerciale, nè da quello militare. Decise, saggiamente e con l'approvazione del consiglio, di cedere la fortezza all'Impero in cambio di 6.500 bisanti che avrebbero finanziato l'operazione in Lituania. Intanto giunge puntuale, ancora una volta, la scomunica!

L'Invasione della Scandinavia & L'Unione di Kalmar

Proprio mentre Jan Michele entrava trionfante a Wrezlav, suo cugino Birger salpava verso la Scandinavia. L'esercito sbarcò prima ad Uppsala dove erano pronte nuove milizie per sostituire quelle partite per la Polonia e poi ripartì verso Abo.
Gli esploratori avevano riferito che l'intera Lituania era sotto il controllo di un forte regno in ascesa: Novgoorod. I suoi confini si estendevano dalla Scandinavia fino all'Europa Orientale compresi i possedimenti prima dei Polacchi, ed infatti Novgoorod era entrato in guerra prima con L'Impero Russo e poi anche con quello Germanico.
Prima dello sbarco ad Abo un diplomatico norvegese concludeva lo stesso accordo sia con i russi che con i germanici, ossia concedeva aiuto contro Novgoord in cambio di Bisanti ed informazioni geografiche, dopodichè- nel 1208 -Abo fu assediata e concquistata facilmente, in quanto Novgorood era impegnato ad Est contro i russi e fu sorpreso dall'attacco norvegese.
Abo esi trovava in una postazione fondamentale per la concquista della Lituania in quanto, grazie ad un lembo di mare, da essa potevano partire attacchi rapidi verso buona parte dei possedimenti di Novgoord.

La concquista di Abo non diede al Re il prestigio che invece era lecito attendersi, nonostante si trattasse di un'impresa storica: finalmente la Norvegia era riuscita ad unire sotto un unico vessillo le popolazioni Danesi-Svedesi-Finlandesi e Norvegesi dando vita alla grandiosa Unione di Kalmar. Da quel momento il Re avrebbe potuco contare su alcune delle migliori unità militari svedesi e danesi.
Konge Sigurd continuava a non essere benvisto dal popolo sia perchè non era un guerriero, sia a causa della tassazione soffocante che aveva imposto per finanziare la guerra contro Polonia e Novgoord; inoltre continuava ad essere considerato un debole è ciò incoraggiava la popolazione a far sentire la sua voce sempre più apertamente, senza considerare il fatto che stavolta la scomunica, a differenza di quella precedente, aveva avuto effetti deleterii in quanto il paganesimo era ormai definitivamente abbandonato e alla scomunica la popolazione, quasi totalmente di fede cattolica, reagì negativamente perdendo fiducia nelle doti e nella devozione del nuovo Re.
Le conseguenze di tutto ciò si videro prima nelle campagne, dove le rivolte dei contadini si moltiplicarono velocemente, poi il malcontento iniziò a serpeggiare un pò ovunque estendendosi anche nelle città, in particolare a Bergen la capitale del regno. Il popolo si unì nelle piazze per chiedere varie concessioni, tra cui l'abbassamento delle tasse e la costruzione dell'assemblea degli associati. Il Re fu costretto a cedere e accontentò il popolo, anche a causa dell' intercessione dei baroni che videro in quello stato di agitazione un' ottima occasione per minare il potere dei Sigurdsson e portare dalla loro parte il popolo.

L'impegno militare su due fronti che si aggiungeva alla fortificazione dei presidi militari in ogni provincia -dato il clima di rivolta in atto; La difesa del confine con l'Impero ad Arus, le minori entrate dovuto all'abbassamento delle tasse, sommati alla costruzione degli edifici chiesti dal popolo minarono fortemente l'economia del regno. La Norvegia era in crisi. In soli undici anni Konge Sigurd aveva depauperato tutto il patrimonio reale e adesso per continuare la campagna lituana era necessario trovare nuovi fondi e quindi si rivolse ai ricchi Mercanti.
Il Banco dei mercanti concesse due prestiti di 10.000 bisanti l'uno da restituire in 10 anni, accresciuti ovviamente dell'interesse; Konge Sigurd nonostante fosse consapevole che nel lungo periodo il regno avrebbe pagato a caro prezzo quella mossa, dovette giocoforza accettare per provare ad espandere i dominii del regno e aprirlo così a nuovi commerci e nuove ricchezze in modo, sperava, da superare la crisi. Stava giocando -per così dire- il "tutto per tutto"

Lituania: Lyndanesse


Jarl Michele, con i suoi reduci dalla guerra Polacca, fu inviato come rinforzo ad Abo mentre Birger Sigurd attraversava in tutta fretta la striscia di mare che separava Abo da Lyndanesse. Le spie avevano riferito che la città era stata attaccata ed indebolita dai Russi e le difese erano dimezzate. Quando Birger Sigurd giunse nei pressi del'obiettivo trovò una situazione un pò diversa: un' armata enorme di Novgoord stava marciando a difesa della città, mentre un'armata degli alleati russi tentava di tagliarle la strada. Decise di attaccare l'esercito nemico sffuttando anche le milizie russe di rinforzo. La battaglia fu tremenda, i Lituani erano combattenti esperti e coraggiosi, fieri e valorosi. Birger comprese qual era il segreto di quel piccolo regno che aveva avuto l'ardire di sfidare contemporaneamente i russi e i germanici senza timore alcuno: poteva contare su truppe formidabili!
Furono i russi a sferrare il primo attacco, sul lato sinistro dello schieramento nemico, mentre Birger aveva ordinato alle sue unità di evitare lo scontro immediato preferendo prima sfiancare il lato destro con gli arcieri. La scelta si rivelò saggia, i russi caricarono troppo precipitosamente e subirono parecchie perdite, molti addirittura si ritirarono.
Quando lo scontro entrò nel vivo e ormai la polvere copriva la visuale, il giovane comandante ordinò alla fanteria di caricare i lancieri avversari mentre egli stesso e le unità di cavalleria puntarono alle spalle del'esercito nemico per colpire prima le catapulte e le balestre, che avevano decimato i russi, e poi il Generale nemico che, sorpreso da quella mossa rapida, venne ucciso senza troppe difficoltà . Fu solo a quel punto che s'iniziò ad incrinare la fiducia dei nemici che ormai accerchiati capirono che l'unica possibilià era fuggire verso la città. E così fecero.
Birger seguì i nemici in fuga e assediò Lyndanesse. Assaporava già il gusto della vittoria date le poche truppe rimaste a sua difesa. Ma Novgoord aveva già inviato rinforzi i quali attaccarono alle spalle l'esercito norvegese che fu costretto a levare l'assedio e ritirarsi attendendo i rinforzi di Jarl Michele.
Jarl sbarcò proprio alle spalle del nemico prendendolo di sorpresa, anche le poche unità rimaste in città uscirono per aiutare le truppe di Novgoord ormai accerchiate, ma fu tutto inutile. La migliore fanteria e cavalleria di cui il regno poteva disporre trucidò facilmente il nemico.
I due Sigurd entrarono -così - trionfanti nella città di Lyndanesse. Era l'anno 1210.
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