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QUADRATO DEL SATOR

Ultimo Aggiornamento: 10/05/2012 13:32
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10/05/2012 13:25



Con l'espressione quadrato del Sator si indica una struttura a forma di Quadrato magico composta dalle cinque parole latine: SATOR, AREPO, TENET, OPERA, ROTAS, che, considerate di seguito (da sinistra a destra o dall'alto in basso), danno luogo ad un palindromo (frase che rimane identica se letta da sinistra a destra o viceversa)

La struttura


Disponendo le parole su una matrice quadrata (vedasi figura), si ottiene una struttura che ricorda quella dei quadrati magici di tipo numerico. Le cinque parole si ripetono se vengono lette da sinistra a destra e da destra a sinistra, oppure dall'alto al basso o dal basso in alto. Al centro del quadrato la parola TENET forma una croce palindromica.

La storia del misterioso quadrato


Il curioso quadrato magico è visibile su un numero sorprendentemente vasto di reperti archeologici, sparsi un po' ovunque in Europa. Ne sono stati rinvenuti esempi nelle rovine romane di Cirencester (l'antica Corinium) in Inghilterra, nel castello di Rochemaure (Rhône-Alpes), a Oppède in Vaucluse, a Siena sulla parete del Duomo di fronte al Palazzo Arcivescovile, nell'abbazia Certosa di Trisulti a Collepardo (FR), a Santiago di Compostela in Spagna, ad Altofen in Ungheria, solo per citarne alcuni.
A volte le cinque parole si trovano disposte in forma radiale, come nell'abbazia di Valvisciolo a Sermoneta (Latina), oppure in forma circolare, come nella Collegiata di Sant'Orso di Aosta.
Altre chiese medioevali ancora, nelle quali si registra, in Italia, la presenza della frase palindroma (in forma di quadrato magico oppure in forma radiale o circolare) sono: la Pieve di San Giovanni a Campiglia Marittima, la chiesa di San Pietro ad Oratorium a Capestrano (AQ) [1], la Chiesa di San Michele ad Arcè, frazione di Pescantina (Verona), ed altri ancora.
L'esempio più antico e più celebre è quello rinvenuto nel 1925 negli scavi di Pompei, inciso sulle scanalature di una colonna della Grande Palestra: esso ha avuto una grande importanza negli studi storici relativi alla frase palindroma [2]; a partire da questo ritrovamento, il quadrato del Sator viene anche detto latercolo pompeiano.


POMPEI(Palestra Grande) Matteo della Corte Rend. Acc. Pont:1936,397 ff.(mit Abb.) Nautilus, l'enigma dell'impero, Osvaldo Rea, ISBN 88-901473-9-3 Durante gli scavi archeologici condotti nel novembre del 1936, l'esemplare più antico [sepolto il 24 Agosto 79 d.C.] fu dissepolto a POMPEI su una colonna della Palestra Grande. Attualmente l'esemplare rintracciato a Pompei[Palestra Grande] è il più significativo proprio perché ha conservato la traccia assente su tutte le copie riprodotte nelle epoche successive. Questa traccia fu incisa dall'artista, prima del 24 Agosto 79 d.C., per tramandarci l'informazione indispensabile alla lettura cioè il Triangolo-Rettangolo[NAUTILUS].

L'ultimo ritrovamento italiano risale al luglio del 2007: un gruppo di giovani siciliani, durante una uscita notturna, ha rinvenuto il Quadrato del Sator inciso sulle travi dismesse di un vecchio scheletro d'abitazione, accompagnato dai disegni di un oplita greco e di un geroglifico, oltre che dall'epigrafe latina "Sum gaudens horizonti tuo nomine viventis in perpetuum", in località Sciara di Scorciavacca nel territorio di Presa, in provincia di Catania.


L'enigma del significato
Qual è il significato del quadrato magico? Per quale ragione ha avuto tanta diffusione? Difficile stabilire il significato letterale della frase composta dalle cinque parole, dal momento che il termine AREPO non è strettamente latino. Alcune congetture su tale parola (nelle Gallie e nei dintorni di Lione esisteva un tipo di carro celtico che era chiamato arepos: si presume allora che la parola sia stata latinizzata in arepus e che nel quadrato essa avrebbe la funzione di un ablativo strumentale, cioè un complemento di mezzo) portano ad una traduzione, di senso oscuro, quale Il seminatore, col suo carro, tiene con cura le ruote, della quale si cerca di chiarire il senso intendendo il riferimento al seminatore come richiamo al testo evangelico [3].
Pensando invece che il termine AREPO sia il nome proprio di un misterioso seminatore, si arriva alla traduzione: Arepo, il seminatore, tiene con cura le ruote, che sembra prosaicamente alludere a pratiche agricole [4]. Sebastiano B. Brocchi (cfr. "La Viriditas, l'alchimia dell'albero e il germoglio interiore"), propone invece un significato di derivazione alchemica: il seminatore, col suo carro, comprende le ruote dell'Opera. In questo senso l'iscrizione indicherebbe lo stretto legame simbolico esistente fra le operazioni agricole e i processi della Grande Opera.


Un simbolo cristiano

La presenza del palindromo in molte chiese medievali induce a considerarlo - per quanto esso possa aver avuto un'origine più antica - un simbolo che si inserisce nella cultura cristiana di quel periodo.
Partendo dalla identificazione del Sator, il seminatore, con il Creatore (vedi la Parabola del seminatore e la Parabola del granello di senape), qualche studioso ha proposto la seguente interpretazione: "Il Creatore, l'autore di tutte le cose, mantiene con cura le proprie opere" [5].

L'interpretazione del palindromo nell'ambito della cultura cristiana è coerente con la grande quantità di presenze e ritrovamenti in luoghi di culto medievali. Il ritrovamento del "latercolo pompeiano", risalente a data anteriore al 79 D.C., ha sollevato numerose controversie sull’origine cristiana del quadrato in quanto, pur essendo una ipotesi documentata la presenza di comunità cristiane a Pompei ed Ercolano e in Campania, la A e la O poste ai lati della croce sono un riferimento alla simbologia dell'Alfa e l'Omega la cui prima comparsa è attestata nell'Apocalisse di Giovanni, redatta, secondo diversi studi, in data più tarda.[6]

Il primo a ipotizzare la tesi dell'apocalisse fu F. Grosser che osservando con spirito enigmistico l'insieme delle lettere che lo compongono[7] ha rilevato che esse possono servire a comporre una croce, nella quale la parola "PATERNOSTER" si incrocia sulla lettera N: avanzano due A e due O, che possono porsi ai quattro estremi della croce, come fossero l'alfa e l'omega, il principio e la fine. Il quadrato sarebbe dunque una crux dissimulata, un sigillo nascosto in uso tra i primi cristiani ai tempi delle persecuzioni. Questa interpretazione è rafforzata dal fatto che il quadrato magico stesso contiene al suo interno una croce greca dissimulata, costituita dall'incrocio, al centro del quadrato, delle due ricorrenze di TENET, l'unica parola della struttura che è palindroma di sé stessa. Inoltre è stato osservato che lo stesso carattere T era utilizzato dai primi cristiani per indicare la croce, così come usavano altre strutture che ne potevano richiamare la forma, quali l'albero della nave o il timone [8]. Questa interpretazione, per quanto plausibile, non è accettata da tutti gli studiosi, specie da quanti rifiutano l'origine cristiana del palindromo.

Una spiegazione più semplice - rispetto a quella della crux dissimulata - sostiene che, coerentemente con abitudini diffuse nel Medioevo, l'impiego in ambiente cristiano del quadrato del Sator doveva corrispondere a finalità apotropaiche, come avvenne per molte altre iscrizioni suggestive, del tipo "Abracadabra" o "Abraxas". Non sarà stata ininfluente, a questo riguardo, la presenza all'interno del quadrato della croce formata dalla doppia parola TENET [9].


Altri anagrammi
La lettura all'interno del palindromo della parola "PATERNOSTER" come crux dissimulata avviene per via di anagramma. Tale lettura parte dall'attribuzione del quadrato all'ambiente cristiano: essa è stata posta in dubbio da alcuni studiosi, ma è basata su fondamenti storici che risultano ben più solidi rispetto alle tante congetture che si reggono sulla semplice analisi degli anagrammi, anche se, di per sé, non può essere considerata probante. In effetti è ben noto come, a partire da un certo numero di lettere, sia possibile ottenere un gran numero di frasi completamente diverse, anche se non palindrome. Tra i tanti esempi possibili in campo religioso, se ne possono citare alcuni: O PATER, ORES PRO AETATE NOSTRA (O Padre, prega per la nostra età); ORA, OPERARE, OSTENTA TE, PASTOR (Prega, opera e mostrati, o Pastore); RETRO SATANA, TOTO OPERE ASPER (Arretra, Satana, crudele in tutte le tue opere). Non mancano neppure invocazioni diaboliche: SATAN, TER ORO TE, REPARATO OPES! (Satana, ti prego per tre volte, restituiscimi le mie fortune) [10].


Congetture varie
Una studiosa italiana, la prof. Bianca Capone, attraverso una approfondita analisi dei siti in cui sono stati rinvenute vestigia del Quadrato Sator, arriva a sostenere che dietro alla diffusione del misterioso sigillo ci sia stata l'opera dei Cavalieri Templari [11]. Questo studio, in virtù del richiamo ai Templari, ha probabilmente stimolato ulteriormente la formulazione di congetture ermetiche, cabalistiche e negromantiche (che popolano oggi i siti Internet sull'argomento).

Un'altra congettura suggestiva è quella formulata dalla scrittrice Silvana Zanella [12]. Viene proposta una lettura "bustrofedica" del quadrato, vale a dire effettuata cambiando verso di percorrenza alla fine di ogni riga (o di ogni colonna), in modo tale che la frase da interpretare diventa "SATOR OPERA TENET AREPO ROTAS". L'oscuro termine AREPO viene preso come contrazione di Areopago (nel senso di tribunale supremo). In questo modo si arriva alla traduzione: Il seminatore decide i suoi lavori quotidiani, ma il tribunale supremo decide il suo destino; e, restituendo alla frase il suo significato morale: L'uomo decide le sue azioni quotidiane, ma Dio decide il suo destino. Una tale congettura ovviamente non spiega tutto. In particolare non spiega quelle iscrizioni in cui - come in quella di Aosta - le parole del Sator non sono disposte nella forma canonica del quadrato, impedendone una lettura bustrofedica.

Una ulteriore spiegazione proposta è quella per cui il quadrato Sator sarebbe una mappa universale per la distribuzione della posta nei primi secoli dell'impero romano[senza fonte]. In questo senso la croce centrale TENET+TENET veniva fatta coincidere col Cardo e il Decumanus degli accampamenti militari e di molte cittadine a base quadrata. Il Quadrato sarebbe stato una vista da Nord del modello di città, con il lato superiore corrispondente al Sud e il lato sinistro all'Est. Ad esempio: all'indirizzo Arepo-Opera corrispondeva l'incrocio tra la riga Arepo e la colonna Opera, che coincideva con un punto preciso della mappa della città al centro del settore Sud-Ovest.

Nautilus, l'enigma dell'impero, Osvaldo Rea, ISBN 88-901473-9-3 dimostra attraverso prove documentali che il Sator dissepolto, nel 1936, dal prof. Matteo della Corte nella Città Romana di Pompei - [Palestra Grande] e segnalato nella Paulys Realencyclopädie der classischen Altertumwissenschaft fu usato per orientare i Monumenti della Città Romana con il Cardo e il Decumano dell'Universo Naturale.


FONTE: WIKIPEDIA



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10/05/2012 13:32

La vera storia del quadrato SATOR
decemsys.de/sator/squ-it.htm
[Modificato da (richard) 10/05/2012 13:32]

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