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DELL'EQUITA' E DEL CAVALLO

Ultimo Aggiornamento: 30/04/2012 10:35
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30/04/2012 03:44
 
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DELL'EQUITA' E DEL CAVALLO


Equità: mai parola è stata abusata in terra italica più di frequente come ai giorni d'oggi. Ma che c'entra il cavallo con l'equità? C'entra, c'entra, eccome se c'entra! Non è forse vero che un buon politico, o presunto tale, è chiamato cavallo di razza? Ed allora " rabdo calcaria equo."

Insomma, cerco di pungolare il cavallo. Non me ne vogliano gli animalisti che potrebbero protestare in difesa della classe rappresentata per l'incongruente assimilazione ai bipedi!

Fatto sta che , dopo quasi settant'anni, fra prima e seconda repubblica, i cavalli, sfiancati dall'eccessivo lavoro, hanno sentito il bisogno di riposarsi, chiamando momentaneamente a sostituirli la tecnocrazia e lasciando a quest'ultima la distribuzione di lacrime e sangue, mentre hanno tenuto per sè le caramelle.

Qualche maligno sostiene che il governo dei tecnici si avvale dell'astrologia e della cartomanzia, chè, non avendo o non potendo disporre di mezzi terrreni adeguati, si rivolge agli astri ed alla cabala.

Ma, ahinoi, degli astri non ascoltano la disperazione delle stelle. Forse perchè i lacciuoli dei partiti o l'eccessivo tecnicismo uccidono la fantasia e la poesia e qualche volta anche l'aritmetica.

Provo molti dubbi ed avverto serie resistenze a condividere le tesi dei maligni, epperò trovo incontestabile che la mannaia si abbatta sempre sui colli degli "asini" ( non voglio perdere i riferimenti equini!)

Altri termini ricorrenti sono populismo ed anti-politica.E così appartengono all'antipolitica: le stelle, comprese le cinque, i suicidi, la difesa degli interessi deboli, le grida dei disperati che non ce la fanno più a tirare avanti.

Un gran da fare si danno i mass medea che ci bombardano di notizie ed interviste per cercare di riuscire a fare la festa coi fichi secchi: come se fosse facile trovare l'Uomo delle nozze di Cana!

Che dite, provo io ad attingere all'esperienza, conoscenza, fantasia e coraggio per una discussione il più possibile verosimile?

Risparmiatevi la risposta, sono tempi di carestie, e di questo passo anche quelli a venire, ed io non ho più nulla da perdere, quindi...ci provo.

Dove e come trovare le risorse per abbattere il debito pubblico e consentire l'uscita dalla stagnazione?

Il preisidente della Corte dei Conti Gianpaolino, già qualche mese addietro, in occasione della relazione sullo stato dei conti pubblici e della finanza in generale, ha indicato nella lotta all'evasione fiscale la chiave di volta non solo della ripresa economica, ma anche dell'azione tendenzialmente rivolta all'equità, alla condizione che il Governo vi profonda le stesse energie, ed aggiungo io, in termini di volontà espressa con strumenti giuridici, usate per combattere il fenomeno mafioso e gli arricchimenti patrimoniali senza giusta causa ed in danno dell'ordinamento giuridico.

L'apparato normativo messo in campo nel tempo per la repressione del fenomeno delinquenziale si avvale di una classe di magistrati, oggi diretti dal dott. Pietro Grasso, e a lui fanno riferimento due corpi speciali: i ROS dei carabinieri ed il CISCO della guardia di finanza, per l'azione propedeutica finalizzata, laddove non ci dovesse esssere "capienza " nelle dichiarazioni dei redditi dei soggetti inquisiti, al sequestro dei patrimoni prima ed alla successiva confisca dopo la fase giudiziale, oltre ovviamente all'azione penale..

Ebbene io credo che ci siano le ragioni giuridiche, i motivi economici e l'opportunità politica per estendere la disciplina appena, succintamente, descritta a tutta la platea dei contribuenti.

In questo modo si attuerebbe il principio sancito nella carta costituzionale che stabilisce che ogni cittadino è tenuto a pagare i tributi secondo la propria capacità contributiva.

Per altro verso, se non esistono più i cosiddetti diritti quesiti per i salariati non vedo ragione alcuna del perchè debbano continuare ad esistere per gli evasori fiscali!

In altri termini, si dovrebbe sancire il sacrosanto principio che l'azione fiscale si estenda a tutta la vita del contribuente a cominciare dall'inizio della propria attività lavorativa fino al momento dell'accertamento, con la conseguenza che se non si trovassero nelle dichiarazioni dei redditi i profitti capaci di giustificare la costituzione del patrimonio accumulato, questo sarebbe sottoposto a sequestro e confisca, previo l'insuccesso dell'esperimento dell'azione refusiva "bonaria" di quanto non dichiarato.

Appare di tutta evidenza come il quadro delineato riporti, per gran parte, a tassazione ogni profitto tratto da attività illecite ed investito in mobili registrati ed immobili, comprese le scatole cinesi e le intestazioni di copertura a favore di prestanomi, non potendo tutto il denaro tratto da attività illecite essere destinato al consumo(senza considerare una possibile disciplina sulla "tracciabilità"), e, per altro verso, disciplinando in maniera più efficace sia gli investimenti di borsa che le tesaurizzazioni(Nessuno si accorge delle innumerevoli pubblicità per l'acquisto di monili, oro e metalli preziosi che proliferano sui quotidiani in questi giorni?) nonchè promuovendo accordi con i Paesi dei paradisi fiscali.

In concreto, fatti salvi i miglioramenti e gli aggiustamenti in corso d'opera, si potrebbe discutere per disciplinare e provvedere, per grandi linee, nel modo seguente:

1- accordare ai contribuenti un periodo di sei mesi/un anno, con depenalizzazione del reato, la possibilità di autodenunciare i redditi evasi scaturenti dal confronto fra le dichiarazioni rese, i condoni goduti, ed il patrimonio accumulato, accompagnandola con un piano, a richiesta pluriennale e di lunga durata, d'ammortamento di quanto fiscalmente dovuto, dall'inizio della propria attività fino al giorno della resa del conto;

2- durante il periodo concesso per l'autodeterminazione dell'evasione, predisporre un piano d'assunzioni, per contingenti, i cui primi beneficiari vengano preparati, all'azione predisposta, con addestramenti tenuti di concerto dalle Agenzie fiscali, ROS, CISCO, e magistratura a ciò preposta.Sulle assunzioni vale la pena di fare un pò di conti: la sola evasione annuale è stimata in 160 miliardi di euro, il costo unitario di ogni assunzione ascende mediamente a 25 mila euro all'anno(stipendio lordo, più oneri previdenziali, meno tassazione di rientro per l'Irpef). Ciò significa che il costo per l'assunzione di un milione di disoccupati equivarrebbe a circa un settimo della sola evasione in un anno!

Mi scuso della brevità che ho usato per lanciare l'idea, sperando, in tal modo, di poter essere chiaro al maggior numero possibile di lettori, nella consapevolezza che sull'argomento tantissimo altro potrebbe essere argomentato e detto.


Roma, 27 aprile 2012


...

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Credo, caro Vincenzo, che tu abbia scritto con molta competenza di questa nostra impoverita (ma non per tutti) Italia. Dovrebbero ascoltarti.
In effetti in Germania, che tanto viene presa ad esempio in quanto rigore nel pagare le tasse (e per conoscenza diretta posso affermare che è proprio così) c'è un esercito di finanzieri, molto più numeroso, preparato e operativo di quello italiano.
Se per loro che vedono con orrore l’evasione fiscale serve tanto, per noi servirebbe molto di più.
La Finanza e quanti lavorano sul territorio si pagano bene il loro stipendio e se fossero di più ne guadagnerebbe molto di più anche la nazione, sia per l'abbattimento immediato del debito con il recupero dell'evaso, sia sulla ripresa in quanto la pseudo industria attuale non potendo più appoggiarsi allo sfruttamento del lavoratore (che va dall’impiegato e all'operaio su posti-assasini al peggio-schiavismo dei lavoranti al nero) dovrebbe inventarsi processi produttivi tecnologicamente avanzati (come ha sempre fatto la Germania), creando un commercio teologico nuovo, invece di regalare le nostre migliori menti ai paesi stranieri. Ci vorrebbe la soppressa I.R.I per agevolare queste riprese .
Invece sai cosa prevedo che accadrà, amico Vincenzo?
Si farà il solito condono totale per una pipa di tabacco che non risolverà nulla se non le pendenze dei delinquenti e si manterranno gli sprechi da parte di un’amministrazione corrotta. Proprio l’altro giorno in TV un ministro rispondeva in modo che io ho giudicato maleducato alla Camusso che gli aveva fatto notare che sarebbe ora di dare un limite alle consulenze delle amministrazioni pubbliche: veri e propri regali ai privati amici con le risorse pubbliche. Dimostrava così, quel ministro, di non volere arginare quei salassi. Un motivo ci sarà pure.
Ma cosa si può pretendere da ministri, alcuni professori della "bocconi", che sbagliano sistematicamente in congiuntivo e non riescono a fare una semplice media matematica quando si parla di accorciare gli emolumenti dei parlamentari?
Allora mi viene da pensare che la mia povera mamma aveva ragione quando con i suoi modi molto coloriti diceva qualcosa che riassumo in: "Come pretendi onestà nelle leggi se quelli che sono in parlamento sono i primi a rubare od ad essere collusi con chi si è fatto ricco rubando e imbrogliando e quelli che ci amministrano sono raccomandati da loro?"

E' un problema antico se perfino Montale scriveva:
"Piove
non sulla favola bella
di lontane stagioni,
ma sulla cartella
esattoriale,
piove sugli ossi di seppia,
e sulla greppia nazionale.

Piove
sulla Gazzetta Ufficiale
qui dal balcone aperto,
piove sul Parlamento,
piove su via Solferino,
piove senza che il vento
smuova le carte.
..."
Da " Piove" di Eugenio Montale ( Satura)


Speriamo che un vento nuovo riesca davvero a smuovere la coscienza di chi conta ma prepariamoci a subire ancora sacrifici fino all’evento totale del “Caos liberale”in cui solo in più ricchi, furbi e delinquenti prenderanno il potere. Allora la democrazia sarà davvero morta del tutto.

Scusami lo sfogo. [SM=g1766470]

Un caro saluto.
Con molta stima
Giancarlo
[SM=x142897]
[Modificato da Cobite 30/04/2012 10:39]


...

- Quando le parole hanno la musica dentro e la strofa è canto, allora il pensiero è diventato poesia.- (Cobite)
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