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BOOGY

Ultimo Aggiornamento: 22/04/2024 12:08
17/07/2020 10:40
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buongiorno amore mio grande!! anche Tex è lassù con tutti voi...un bacio nel vento!!




La calda giornata di luglio aveva dato l’opportunità ai cuccioli di cane di correre alla spiaggia dei Sorrisi per fare un bagno in mare; giunti alla spiaggia annunciati da un festoso abbaio i cuccioli si fermarono impressionati dal suono delle onde che si frangevano schiumando sulla riva.
Stavano seduti in fila ad ammirare il mare che sembrava non aver ancora smaltito la tempesta dei giorni precedenti, grazie agli spumeggianti cavalloni che si riversavano sulla battigia arrivando a sfiorare le zampe dei cuccioli, i più timorosi dei quali indietreggiavano abbaiando all’onda sempre più debole.
Presi da questo gioco i cuccioli non avevano notato Amarilla e Socrate, che se ne stavano poco lontano a godersi il vento che veniva dal mare.
“Credo che dovremmo andare a dire qualcosa a quel branco di furbetti, eh Socrate?”
“Sì Amarilla, alcuni di loro mi pare che stiano diventando un po’ troppo intraprendenti e il mare è ancora troppo mosso per le loro giovani zampe”
Senza dire altro i due cani si mossero verso i cuccioli, alcuni dei quali si erano già spinti avanti decisi a fare il bagno in mare.
“Oggi non è un buon momento per andare in mare; forza cuccioli, giocate qui sulla spiaggia”
“Va bene Socrate, però qualche nostro amico è già in mare” gli rispose Nesquik.
“Dove sono?” gli chiese allarmata Amarilla
“Laggiù!” rispose secco Bart.
Amarilla e Socrate guardarono nella direzione indicata dal cucciolo e scorsero fra le onde tre cuccioli che nuotavano con difficoltà, cercando invano di tornare verso riva.
Mentre sulla spiaggia i cuccioli impauriti si misero ad abbaiare, Amarilla e Socrate si buttarono in mare, cercando di raggiungere i cagnolini che cominciavano ad accusare la stanchezza.
Amarilla nuotò più veloce possibile e raggiunse il primo cucciolo: con molta attenzione strinse la bocca sul collo di Mirtilla e quindi nuotò verso riva, lottando contro le forti correnti; Socrate intanto aveva quasi raggiunto il secondo cucciolo, Thor, che a stento si teneva a galla: Socrate lo strinse dolcemente e con un grande sforzo iniziò a nuotare verso la spiaggia dove Amarilla, stremata, aveva appena lasciata Mirtilla subito festeggiata dagli altri cuccioli.
Socrate riuscì a trascinare Thor in salvo e cercò di recuperare le forze al pari di Amarilla: c’era ancora un cucciolo fra le onde che aspettava di essere salvato.
I due cani si ributtarono in mare ma non avevano la forza di prima e il cucciolo pareva allontanarsi sempre di più da loro; un brutto pensiero passò nella testa di Amarilla e Socrate che tuttavia continuarono a lottare contro la potenza del mare.
Dalla spiaggia i cuccioli seguivano in silenzio il disperato tentativo di Amarilla e Socrate quando, come spuntato dal nulla, un golden retrivier passò veloce vicino ai cuccioli per tuffarsi in mare senza esitazione e dirigersi verso il cucciolo che faticava sempre più a restare a galla.
Il Golden superò Amarilla e Socrate e con la sua nuotata efficace e potente raggiunse il cucciolo, prendendolo per la collottola prima che la sua testa finisse sott’acqua.
Il cane aveva nuotato come se quello fosse il suo mestiere, come se fosse abituato a quell’attività e conoscesse ogni segreto del mare: anche mentre tornava a riva, tenendo il cucciolo fra i denti, nuotava senza difficoltà e senza apparente sforzo.
Amarilla e Socrate erano già tornati sulla spiaggia, restando in attesa con i cuccioli dell’arrivo del cane e del cagnolino che aveva salvato.
Il Golden uscì dall’acqua e posò delicatamente il cucciolo a terra che aveva perso i sensi: era un Labrador marrone e Amarilla si avvicinò al piccoletto per leccare il suo muso.
“Forza Coffey, forza birbante: apri gli occhi e torna a giocare con i tuoi amici”
Il cane giallo continuò a leccare Coffey che ancora non dava segni di ripresa, nel silenzio assoluto dei cani presenti.
Poi, finalmente, il cucciolo aprì piano piano gli occhi e si guardò intorno: “cosa fate tutti qui? Cos’è successo?”
“Hai corso un grave rischio in mare, Coffey, ma per fortuna sei stato salvato in tempo”
“Mi hai salvato tu, Amarilla?”
“Oh no, Coffey: io sono troppo anziana per questi salvataggi; c’è voluto l’intervento di un mio amico, di un cane che sapeva cosa fare e come farlo”
“E chi è questo cane?” chiese Coffey felice.
“Vieni Texas, Coffey vuol conoscere il suo salvatore”
Il Golden si fece largo tra i cuccioli e si fermò davanti a Coffey, bagnando la sabbia con l’acqua che gocciolava dal suo manto: il cucciolo guardò Texas pieno di ammirazione e gratitudine, mentre gli altri cuccioli mordicchiavano festosamente le orecchie e il pelo del Golden mettendo a dura prova la sua pazienza.
“Grazie Texas, me la sarei vista brutta senza di te” disse Coffey abbassando la testa.
“Ma no, ce l’avresti fatta e poi stavano arrivando Amarilla e Socrate a prenderti” rispose Texas, che incontrò gli sguardi ammirati di Amarilla e Socrate.
“Pensi che un giorno io sarò bravo come te a nuotare?”
“Ne sono sicuro, Coffey”
“E potrò anche io salvare tanti cuccioli come hai fatto tu?”
Texas guardò Coffey e poi gli altri cuccioli, che si erano seduti vicino al loro compagno di giochi; “voi siete già dei salvatori, non immaginate nemmeno quanto.
E ora che ne direste se andassimo al pozzo dei Biscotti? Questa nuotata mi ha messo una gran fame”
“Evviva Texas!” gridarono in coro i cuccioli correndo dietro Coffey verso il pozzo dei Biscotti.
“Sei stato eccezionale, Texas. E anche troppo buono con me e Socrate...” gli disse ammiccante Amarilla.
“Ma no, io mi sono divertito tantissimo: questo era il mio gioco preferito e sulla spiaggia tutti mi volevano accarezzare e festeggiare”
“Un po’ come qui, amico mio” chiodò Socrate.
“Sì, proprio come sulla spiaggia dei Sorrisi.
Ma ora che ne direste di raggiungere i cuccioli al pozzo dei Biscotti? Non vorrei che dopo averli tirati fuori dal mare ci fosse da salvarne qualcuno da una indigestione...”
“Hai ragione Texas, andiamo!” rispose Amarilla.
I tre amici si avviarono con il sole alle spalle verso il pozzo, mentre il mare iniziava a placarsi per finire morbidamente la sua corsa sulla spiaggia dei Sorrisi
(Emanuele Spud Grandi)
28/07/2020 21:38
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buonanotte amore mio grande!!

Se hai voglia di guardare il cielo, guarda la notte che è tutta intorno a me guarda le stelle
e mi vedrai e la stella più lontana e più luminosa sarà il mio cuore che brillerà solo per Te
e ascolta il vento che ti parla di me, guarda quella stella che ti parla e ti ascolta e ti guarda ...se hai bisogno di me, se hai voglia di me io sono già accanto
a te

☼(Fly Heart)☼

[Modificato da Alda51 28/07/2020 21:39]
04/08/2020 20:36
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buonanotte amore mio grande!! ......un bacio nel vento!!!
12/08/2020 13:35
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12/08/2020 13:42
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un bacio nel vento per te... amore mio grande!!



12/08/2020 13:49
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una favola per te... amore mio grande!!! però io ti cerco sempre tra le stelle .....


“Largo largo, fatemi passare! Sono piccolo e non vedo niente!”
Uno scatenato Coffey cercava di passare e avanzare fra le centinaia di cani che si trovavano sulla Rupe degli Sguardi Lontani, riuniti come se tutti quanti si fossero dati appuntamento proprio lì; Coffey era arrivato sulla Rupe al termine della ricerca dei suoi amici di scorribande, che adesso erano sparpagliati fra migliaia di cani di ogni razza e foggia.
“Ma che succede stasera che siete tutti qua? È accaduto qualcosa di grave?” chiese il cucciolo con voce preoccupata.
Notò mentre parlava che i cani avevano il muso all’insù e lo sguardo di tutti era rivolto al cielo: era notte e le stelle che lo punteggiavano erano un numero impossibile da contare.
“Perché guardate tutti il cielo? Che avete visto?” chiese il piccoletto che stava diventando sempre più impaziente.
Pupo, Nirvana e Mika, i cani più vicini a Coffey, si voltarono verso di lui e fu il primo a rispondergli: “stasera è la notte delle stelle cadenti! È una notte da romantici sognatori questa, piccolo Coffey”.
“Se vedi una stella cadere puoi esprimere un desiderio, quello che vuoi tu” aggiunse Nirvana.
“E non credere che solo noi cani stiamo con gli occhi verso il cielo stasera...” aggiunse Eva che stava ascoltando i discorsi degli amici.
“Che vuoi dire?” la interrogò Coffey.
“Affacciati e guarda dall’altra parte del Ponte, piccoletto, e capirai”
Coffey si spostò sul bordo della Rupe e quello che vide in lontananza lo lasciò senza fiato: uomini e donne che guardavano le stelle in attesa di scorgerne una che cadesse giù e fare in tempo a esprimere un desiderio; Coffey si meravigliò e tornò dai cani con espressione dubbiosa; “perché se gli umani hanno tutto chiedono alle stelle di esaudire un desiderio? Non possono farlo da soli?”
Mika si girò verso il cucciolo e gli disse con calma: “il desiderio che gli uomini e le donne chiedono alle stelle nessuno di loro può esaudirlo; siamo noi che dobbiamo farlo, solo noi”
“NOI?” esclamò Coffey incredulo; “e come facciamo? Siamo cani e siamo qui sul Ponte! Sei sicuro di quello che dici, Mika?”
“Ne è sicurissimo, non ti sta prendendo in giro”; la voce di Sirius calmò Coffey, nessuno conosceva le stelle come lui.
“Noi sappiamo quale desiderio esprimeranno i nostri indimenticati amici allorché vedranno una stella cadente, e stasera siamo qui, tutti, per realizzare il loro sogno”
“E come posso farlo io, Sirius? Sono piccolo per un compito così grande...” ammise sconsolato il cucciolo.
“Osserva bene una stella, fissala finché non entrerà nei tuoi occhi e in quel momento tu sarai nella stella: sarà lì che ti vedrà chi ha espresso il desiderio, chi ha chiesto a una lontanissima stella cadente di mostrargli un cucciolo marrone, un anziano come me o una dolce bionda come la nostra amica Kira. Questa sera siamo qui per amore, perché dobbiamo essere stelle per una notte. Cerca la tua stella, Coffey, ed esprimi un desiderio”
Il cucciolo aveva ascoltato Sirius senza fiatare e infine gli chiese: “posso chiedere quello che voglio?”
“Non lo sprecare per un biscotto però!” lo redarguì Nirvana.
“Sì, quello che vuoi” lo confortò Sirius.
“Allora se lei, la mia mamma laggiù, guarda la stella che io osservo poi posso vederla?”
“Certo! Ovviamente se quello è il tuo desiderio...”
Coffey non rispose più a Sirius, era già a scrutare il cielo in cerca della stella del suo desiderio.
Ci fu silenzio, sulla Rupe ogni cane stava esprimendo un desiderio e sulle stelle apparivano sorrisi ben conosciuti o code scodinzolanti che oltre il Ponte nessuno aveva scordato
(Un ricordo di Emanuele Spud Grandi )
31/08/2020 09:46
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buongiorno amore mio grande!! anche Beau è lassù con tutti voi...un bacio nel vento!!

Emanuele Spud Grandi, racconta con la sua sensibilità che accarezza il cuore l'arrivo sul Ponte dell'Arcobaleno di Beau il cane che Tiziano Ferro ha adottato quattro mesi fa.

"Un grosso cane era accucciato sul prato del Ponte dell’Arcobaleno, gustandosi poco prima del tramonto la brezza di fine agosto che carezzava il suo muso.
Il leggero vento portava al cane odori e profumi che per troppo poco tempo aveva avuto la possibilità di annusare, mentre l’erba morbida cullava il suo corpo dando al cane una piacevole sensazione.
Erano piaceri che il cane per lunghi anni non aveva provato perché la rete del canile dove sembrava fermare il vento e nella gabbia dove era chiuso l’erba non cresceva e il suo corpo aveva conosciuto solo la dura freddezza del pavimento.
Il cane sarebbe rimasto lì dentro, per tutta la sua vita, se un giorno finalmente un uomo non lo avesse visto, se gli occhi di quell’uomo non avessero incrociato quelli stanchi e rassegnati del cane portandolo via dal canile, portandolo a casa con sé.
Il grasso cane socchiuse gli occhi e annusò il vento: non ricordava più l‘uomo che lo aveva abbandonato ma nelle narici sentiva l’odore dell’uomo che aveva aperto la porta della gabbia e gli aveva detto: “andiamo Beau, andiamo a casa”
A lui stava pensando il cane adulto quando vide un cucciolo che correva verso di lui, fino a fermarsi davanti alle sue zampe.
Il cucciolo, mentre riprendeva fiato, studiò il cane di fronte a lui e poi disse: “ciao! Io sono Coffey! Tu chi sei? Non ti avevo ancora visto in giro”
Il cane scodinzolò e rispose: “mi chiamo Beau e sono arrivato da poco. Sono un po’ stanco e mi sono fermato per riposarmi e godermi questo venticello estivo”
“Se vuoi, dopo esserti riposato, ti posso mostrare tutti i bei posti che ci sono qui oppure puoi venire a giocare con me e i mori amici. Anche se non sei più un cucciolo puoi lo stesso giocare con noi”
Stavolta fu Beau a osservare Coffey e prima di rispondere si alzò e si mise seduto davanti al cucciolo: “qual è la mia età secondo te, Coffey?”
Il cucciolo non si aspettava questa domanda e vinta la sorpresa rispose: “penso tu possa avere nove anni”
“Ne ho molti meno, Coffey: io ho quattro mesi” rispose Beau.
“Non è vero! Io ho 4 mesi! Come puoi avere la mia stessa età? Non è possibile!” rispose Coffey sentendosi preso in giro.
Beau si avvicinò al cucciolo e gli disse in tono amichevole: “io ho quattro mesi come te perché la mia vita da cane è durata esattamente questo tempo; io sono stato cane per quattro mesi, io ho vissuto con il mio vero amico uomo per quattro mesi e sono stati sufficienti per sentirmi amato e rispettato, per dare amore e affetto, per scoprire quanto sia tutto per un cane avere un uomo che lo ami, un uomo al quale un cane possa mostrare quanto l’#amoresiaunacosasemplice: niente di questo lo avevo provato o conosciuto prima”
Coffey era imbambolato ascoltando Beau perché faticava a capire come potesse un cane così grande avere la sua stessa età, soprattutto perché se fossero andati insieme al pozzo dei Biscotti Beau ne avrebbe mangiati molti più di lui; infine il cucciolo si arrese pensando “tanto #nonmelosospiegare” e si rivolse a Beau: “va bene, tu hai quattro mesi come, tu avrai per sempre quattro mesi come me.
Quindi io e te siamo due cuccioli, va bene Beau?”
Stavolta era il grosso cane a non capire però ammise: “va bene Coffey, siamo due cuccioli”
“E allora siamo amici?”
“Sì Coffey”
“Quindi possiamo giocare insieme ogni volta che vogliamo senza che tu mi brontoli come fanno i cani anziani, e quando andremo al pozzo dei Biscotti tu ne mangerai quanti ne pappo io. Sei d’accordo Beau?”
“Ci sto, Coffey: sarò un cucciolo di quattro mesi giocherellone e sempre allegro come te. Sono certo che mi insegnerai un sacco di giochi e non vedo l’ora di conoscere i tuoi amici”
Coffey esultò e si sedette vicino a Beau, guardando il sole che stava tramontando; “ti posso dire una cosa, Beau?”
“Certamente, Coffey”
“Sei il cucciolo più grande che abbia mai conosciuto, penso che contro di te non vincerò mai a chi nuota più veloce nel laghetto delle anatre“
Beau guardò il cucciolo marrone e gli rispose: “non ti preoccupare, ti darò tutte le rivincite che vorrai. Saremo #cucciolipersempre, non avremo mai #serenere e scoprirai che non c’è differenza #frameete.
Andiamo Coffey, portami dove c’è semplicemente #incanto”
Coffey abbaiò felice e corse sul prato illuminato dalle stelle, quelle stelle che Beau non aveva visto per troppo tempo ma che avevano brillato con più luce per quei quattro mesi di vita, di amore, di libertà "

(Scritto da Emanuele Spud Grandi)
31/08/2020 09:57
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La vita coi cani è strana.....

"La vita coi cani è strana.
Diventerai, senza nessuno che te lo insegni o ti spieghi come farlo, il capo branco di un cane che sarà pronto a qualunque cosa per te non appena saprà riconoscere il tuo odore e la tua voce.
La vita coi cani è misteriosa.
Sarai spiato da un Grande Fratello peloso che non perderà nessun tuo movimento, specialmente quando capirà dove sono la cucina ed il recipiente dei biscotti.
La vita coi cani è crescere.
Non puoi farci niente, non puoi fermare il tempo perché quel cucciolo che hai tenuto in braccio crescerà troppo velocemente, per diventare il grande amico che ti vorrà accompagnare ovunque andrai.
I cuccioli durano troppo poco.
La vita coi cani è confronto.
Avrai sempre uno sguardo con il quale misurarti, affogherai senza poterti salvare nelle profondità inimmaginabili degli occhi di un cane.
Dove la gente crede che non ci sia un'anima.
La vita coi cani è sincera.
Non avrai bisogno di raccontar loro una bugia o delle storie inventate perché tanto, qualunque cosa tu dica loro, i cani la sanno.
Sempre.
La vita coi cani è scomoda.
Ti ritroverai una sera d'inverno, con la tramontana che ti graffia il viso ed il gelo che ti arriva alle ossa, a passeggiare da solo con il tuo cane che corre e scodinzola felice, incurante del vento che gli arruffa il pelo e del caldo che avete lasciato in casa.
La vita coi cani è buffa.
Parlerai con un essere che non ti potrà mai rispondere e che però ascolterà ogni tua parola, con così tanta attenzione ed interesse che non ritroverai in nessun altro uomo o donna al mondo.
La vita coi cani è ritorno a casa.
Nessuno come il tuo cane sarà felice di vederti ogni volta che spunterai dalla porta dalla quale ti ha visto andar via; imparerà i tuoi orari, riconoscerà il tuo passo e sarà lì ad aspettarti, anche quando sarà vecchio e stanco, saltando di gioia come se non ti vedesse da un mese.
Anche se sei uscito per comprare il giornale.
La vita coi cani è rinuncia.
Perderai a poco poco quella porzione di divano su cui stavi tanto comodo, dove ti godevi il riposo ed il meritato relax dopo giornate faticose e noiose.
E la cosa bella sarà che non ti dispiacerà affatto.
La vita coi cani è comunione.
Dividerai il tuo ultimo boccone con il tuo cane, perché non potrai resistere al suo sguardo implorante che hai incrociato -purtroppo per te- mentre stavi cenando.
La vita coi cani è insegnamento.
Sono loro che ti mostreranno, semplicemente correndo in un prato o sulla riva del mare, la bellezza di una giornata di sole e l'importanza di stupirsi -ogni volta- davanti alle cose semplici.
La vita coi cani è amore.
Quello che proverai ad emulare, che proverai a restituire al tuo cane senza però riuscirci.
Ma cimentarti in questa prova sarà una delle tue imprese più entusiasmanti.
La vita coi cani è un viaggio.
Nessun sentiero di montagna ti sembrerà lo stesso dopo che lo avrai percorso insieme al tuo cane: ricorderai profumi, odori e colori del bosco che prima non avevi sentito o visto; proprio come succederà per il tratto di vita che farete insieme.
La vita coi cani è una parentesi.
Per te è una parte della tua vita, un dolce intervallo fra mille impegni e anni da riempire di cose da fare, un breve cammino insieme ad un cane che tu ben sai, ad un certo punto, si fermerà per lasciarti andare da solo.
Invece per il tuo cane, la tua vita è tutto..."
di Emanuele Spud Grandi

09/09/2020 13:25
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un bacio nel vento per te... amore mio grande!!

La lista....

Quando non ci sarò più tienimi accanto al posto dove dormivo in casa, mi sembrerà di stare ancora con te.
Ricordati di me, significa che sarò stata un buon cane.
Se puoi, riprendi un cane.
Se vuoi, riprendi un cane.
Portalo al mare e nuota con lui.
Lascia che sia il sole ad asciugarvi.
Annusa il vento come fa il tuo cane.
Andate insieme in un bosco.
Seguilo lungo un sentiero.
Osservalo mentre trova interessante e degno della sua attenzione ogni sasso, radice e foglia del bosco.
Non aver fretta di tornare a casa quando siete insieme.
Non aver paura di commettere sbagli, il tuo cane te li perdonerà tutti.
Non restare a lungo arrabbiato, la vita è troppo breve e noi cani lo sappiamo molto bene.
Non uscire con il tuo cane senza avere biscotti in tasca. Senza TANTI biscotti in tasca.
Grattagli la pancia, lo adorerà.
Tiragli la pallina, non si stancherà di riportartela.
Gioca con il tuo cane, lo farai felice.
Gioca con il tuo cane, ti farà felice.
Corri con il tuo cane ma non per essere più veloce: lui non gareggerà mai contro di te.
Parla con il tuo cane, ti ascolterà.
Resta un minuto in più a guardare il tramonto, il tuo cane non ha fretta.
Lascia che una sera il tuo cane si addormenti cercando di starti vicino.
Guarda sempre la coda del tuo cane che si agita mentre viene verso di te, pochi saranno contenti di vederti come lui.
Non lasciare al tuo cane prosciutto e polpette incustodite, perché io le ruberei altre mille volte.
Compra i balocchi per il tuo cane, ci giocherà anche quando non sarà più un cucciolo.
Portalo fuori quando soffia la tramontana, imparerai ad apprezzarla.
Portalo fuori quando è freddo, sarà più bello tornare a casa insieme.
Non temere la pioggia, al tuo cane piacerà quando lo asciugherai.
Non tradire la fiducia del tuo cane, lui non lo farebbe mai.
Non pensare al pelo del tuo cane che diventa sempre più bianco, lui non si guarda allo specchio.
Stai vicino ai tuo cane quando non starà bene, lui non ha paura si fida di te.
Aspetta il tuo cane quando le sue zampe saranno più deboli, sarà il tuo turno di rallentare per attendere un amico e tornare a casa insieme.
Stai con il tuo cane quando inizierà il suo ultimo viaggio, perché lui saprà di farlo con te e non avrà nessuna paura.
E i biscotti, non dimenticare mai i biscotti per il tuo cane
09/09/2020 13:43
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RICORDANDO TE.....



Chissa’ cosa starai facendo lassu’,starai giocando con le stelle, da quando sei lassu’ sono piu’ luminose e capisco il perché, quello e’ il loro sorriso. Adesso con un sorriso leggero guardo la mia mano,non tengo piu’ il tuo guinzaglio e guardo lassu’ in alto,cercando colui che non ritornera’ piu’. Hai fatto i bagagli e mi hai lasciato sola ,LUI ha deciso così senza chiedere a me,ti cerchero’nella mia anima,piangerò dentro i tuoi occhi,ma con i miei sorrisi canterò te. Hei,tu lassu’,dammi solo una notte, solo per rivedere i suoi occhi,come un'aquila nel cielo che guarda il mondo dall'alto,vorrei rivedere i suoi occhi perche' erano magia,e non riesco a dimenticarli.Dammi solo una notte solo per i suoi occhi,e mi sentirò di nuovo a casa. Ci daremo questa notte solo per noi,e ogni notte che verra',sara' magia per i nostri occhi,per sempre per sempre,buonanotte e sogni d'oro amore mio grande....Ricordando di te…..
11/09/2020 17:31
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11 settembre......

"Ciao amici,
mi chiamo Abby e sono una Labrador.
Ero una di quei cani che una mattina di qualche anno fa venne svegliata all'improvviso: il mio amico arrivò di corsa a prendermi, mi mise la mia imbracatura con la pettorina e mentre lo faceva vidi che dai suoi occhi scendevano quelle strane goccioline salate; lo so perché spesso, dopo aver finito i giochi che facciamo insieme fra muri rovinati e pietre polverose, lui mi abbraccia felice, io lecco il suo muso e sento un buon sapore salato.
Stavo buona mentre mi preparava perché il mio amico era molto strano e taciturno: ripeteva solo due parole "New York!", "New York!" e controllava di aver preso tutto, anche quel buffo attrezzo che si mette sul muso e che mi ha detto serve per respirare meglio.
Sono salita nella mia gabbia e siamo partiti; vedevo tanti altri mezzi viaggiare nella nostra direzione e tutti con la sirena; a me piace il suono della sirena perché quando lo sento significa che andiamo a fare quei giochi più impegnativi e che durano più tempo: mi stanco un po' di più però mi diverto tantissimo!
Appena scesa dalla macchina vidi una grandissima confusione: c'era polvere e fumo ovunque, tante persone che correvano e altri cani che aspettavano scodinzolando l'ordine di muoversi: c'erano parecchi Labrador come me, poi vidi pastori tedeschi, Golden e qualche meticcio con cui avevo giocato altre volte.
Il mio amico era impietrito a guardare lo spettacolo davanti ai suoi occhi, io non sapevo cosa ci fosse stato prima lì ma non avevo mai visto un posto dove giocare grande così.
Guardai il mio amico, non vedevo l'ora di correre sopra quella montagna di macerie fumanti e finalmente a un suo cenno ci muovemmo.
C'erano degli odori strani nell'aria e faceva molto caldo rispetto alla nostra casa, per fortuna ogni tanto passavo sotto l'acqua che degli uomini lanciavano sulla montagna dai camion rossi che avevo visto altre volte e così riuscivo a rinfrescarmi un po'.
Il mio amico continuava a dirmi di cercare e io correvo e scavavo più che potevo: amo scavare le buche però in quel posto era troppo caldo e dovevo fermarmi ogni tanto perché anche le zampe cominciavano a soffrire: quella mattina vidi un cane che veniva portato via con le zampe bruciate.
Correvo e scavavo, annusavo e cercavo, però quando trovavo qualcuno nessuno mi rispondeva e mi abbracciava come succedeva le altre volte che giocavo: lì erano tutti immobili e silenziosi.
Il mio amico mi raggiungeva, mi dava una carezza sulla testa e mi diceva "vieni Abby, andiamo!" e continuavamo a giocare sulla montagna.
Rimanemmo fino a buio, fino a quando le forze ce lo permisero, poi ci sedemmo esausti.
Mi accucciai accanto al mio amico che non mi disse niente.
Ero sporca, bagnata, stanca, piena di polvere e con una sete infinita: mi diedero da bere, ci alzammo e tornammo a giocare.
E finalmente il premio: questa volta si era nascosto bene ma scavai con tutte le forze che avevo per raggiungerlo e fu solo quando sentii le mani sul muso e le urla che mi fermai; il mio amico arrivò di corsa mentre abbaiavo per chiamarlo, mi abbracciò e ci rotolammo sopra i sassi.
Lui gridava forte il mio nome e io leccavo il suo muso, smisi soltanto quando mi offrì i biscottini che mi spettavano per il gioco vinto.
Restammo altri giorni a giocare lì finché il mio amico mi disse: "vieni Abby, torniamo a casa".
Passato del tempo una mattina il mio amico mi venne a prendere, mi abbracciò e subito mi sistemò per andare a giocare.
Stavolta sentivo che era felice, non smetteva di carezzarmi, non aveva quel buffo attrezzo per respirare ma il cappello e il vestito pulito e profumato che indossa solo poche volte.
Mi fece salire in gabbia e partimmo, stavolta senza sirene.
Credevo di andare a giocare ed invece mi ritrovai insieme ad altri cani con le loro pettorine, i loro amici vicino e tanti bambini che ci salutavano.
Mi misi in fila con gli altri cani, seduta, mentre un signore si fermava davanti ad ognuno di noi: ci metteva un collare con una medaglia che non avevo mai visto e proseguiva verso il cane di fianco.
Potevo sentire il cuore del mio amico battere più forte mentre il nuovo collare mi passava dalla testa, ed ero contenta.
Tutti venivano a salutarmi, ad accarezzarmi ma io non mi allontanavo dal mio amico: per me contava solo stare accanto a lui, che fossimo su quella montagna fumante o davanti a tutti quei bambini che volevano accarezzarmi.
Ho ripensato spesso ai giorni in cui giocai su quella montagna perché da allora io e il mio amico siamo cambiati molto; di quei giorni resteranno nel mio cuore l'abbraccio più bello che avessi mai ricevuto, le urla del mio amico ed i biscottini più buoni che mai mi avesse dato.
Fu un gran giorno l'11 settembre per quei cani come me che erano a giocare su quella montagna".
Abby

Never forget
9/11
Le parole sono di Emanuele Spud Grandi

11/09/2020 17:43
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un bacio nel vento!!

24/09/2020 16:43
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buon pomeriggio amore mio grande !!

Emanuele Spud Grandi....il raccontastorie!!!


Il primo giorno di autunno era arrivato sul Ponte dell’Arcobaleno, annunciato da venti più freschi che avevano spazzato via l’afa dell’estate e portato le prime foglie sul grande prato, depositandole proprio dove alcuni cani si stavano riposando.
Una foglia di castagno si posò sul tartufo di Ettore, che si svegliò di soprassalto dando un potente starnuto; “quante storie per una foglia!” lo redarguì Amarilla appena svegliata da Ettore.
“Abbi pazienza Amarilla, ma non potevo trattenerlo”
Amarilla stava per rispondere ma tacque colpita dal silenzio e dallo sguardo fisso di Bernard; “cosa stai guardando con tanta attenzione?” gli domandò il cane giallo.
Bernard non rispose subito e immediatamente gli altri cani guardarono nella sua stessa direzione: Bernard stava osservando il monte Fiocco minacciato da enormi nubi nere.
“Sta per scatenarsi una brutta tempesta sul Fiocco...” disse Bernard senza nascondere la sua preoccupazione.
Nessun cane gli replicò, imbambolati come erano a guardare le nuvole che si addensavano sempre di più sulla montagna, quando fu Nuvola a rompere il silenzio: “ma se tra poco si scatenerà una tempesta cosa succederà ai cuccioli che sono là?”
“Ma cosa stai dicendo? Quali cuccioli?” rispose allarmato Ettore.
“Stamani Coffey e i suoi amici sono partiti per andare a esplorare il monte e non so se si renderanno conto del pericolo che sta arrivando sulle loro teste”
“E sono soli?” chiese Amarilla.
“Credo li abbiano accompagnati Kira e Sun”
“Bisogna organizzare un gruppo di cani che parta subito per raggiungerli prima possibile. E devono essere cani forti e giovani” disse Ettore in tono severo.
“Io sono pronta!” si fece avanti Bunna.
“Vengo con te!” disse Thor.
“Veniamo anche noi!” esclamarono Balto e Neve.
I cani anziani guardarono ammirati il coraggioso gruppo pronto a partire quando una voce li fece sobbalzare: “voglio venire con voi, sono pronta!”
Tutti si voltarono e riconobbero Fiamma.
“Sei sicura di voler andare?” le chiese delicatamente Ettore guardando le sue vecchie cicatrici frutto di anni di randagismo.
“Non temere amico mio, non sarò di peso alla spedizione. E poi, chissà che la mia presenza non sia di aiuto” ammiccò Fiamma.
“E va bene. Partite amici, riportate i nostri cuccioli e i nostri amici qui da noi! Andate!”
Il gruppetto si mosse salutato dai cani anziani, che guardavano i loro amici correre decisi verso le nuvole nere; “forza Fiamma, conto su di te” mormorò Ettore ripensando alle parole di poco prima.
L’aria era squassata da tuoni e lampi e il vento si faceva sempre più violento, con raffiche che piegavano gli alberi fino quasi a sfiorare il sentiero sul quale camminavano, in fila indiana, Kira, Sun e i cuccioli che erano stanchi e spaventati.
“Dobbiamo fermarci, Kira: i cuccioli sono esausti”
“Non possiamo Sun, sta arrivando una tempesta e dobbiamo allontanarci dalla montagna il più possibile!”
Come se avesse ascoltato le parole del cane un tuono potentissimo fece tremare il bosco: i cuccioli si fermarono terrorizzati e tremanti e fu dura convincerli a ripartire.
“Non ce la faccio più” guaì il piccolo Coffey
“Anche io.. “ aggiunse Nesquik.
“Forza, forza! Tra poco saremo al sicuro” cercò di motivarli Sun che tuttavia era molto preoccupato.
“Dobbiamo riposare un po’ Kira, solo pochi minuti”
“E va bene, fermiamoci in quella radura. Ma solo per riprendere un po’ di forze e poi ci rimettiamo in cammino”
I cani si fermarono nella radura mentre nel cielo, nero come la pece, rimbombavano tuoni e i lampi erano l’unica luce in quel buio spaventoso.
Improvvisamente Kira drizzò le orecchie: aveva sentito abbaiare in lontananza e si domandò quale cane potesse essere così avventato da spingersi verso la montagna con quel tempo; i cuccioli erano assopiti intorno a Sun, che non aveva sentito niente.
Kira guardò nell’oscurità davanti a lei e con sua grande sorpresa vide spuntare un gruppo di cani che si fermò davanti a lei; intanto i cuccioli si erano risvegliati a causa di quel trambusto.
“Siamo qui per portarvi via, tra poco si scatenerà una burrasca e non è saggio restare sulla montagna” disse Balto.
“Siamo pronti, ma i cuccioli sono stremati” rispose triste Kira.
“Ci pensiamo noi!”: Neve Bunna e Thor seguirono Balto e ognuno di loro prese delicatamente un cucciolo per la collottola sollevandolo da terra; solo Fiamma non aveva un cucciolo in bocca e fu lei a dire di muoversi.
Procedendo in fila i cani lasciarono la radura e non avevano fatto che poche centinaia di metri quando una scarica di fulmini si abbattè sugli alberi che avevano davanti: le saette squarciarono le piante incendiandole e il fuoco, spinto dalle raffiche di vento, si propagò agli alberi vicini: uno spettacolo terribile si parò innanzi ai cani che indugiarono mentre le fiamme si alzavano rapide verso il cielo nero e un incendio si era acceso velocemente.
“Siamo perduti! Come possiamo superare il fuoco?” disse Sun.
“Ho paura...” mormorò Coffey mentre Bunna lo teneva saldamente fra i denti.
Fu in quel momento che Fiamma si voltò verso i cani e li guardò fiera e nobile: “so io come superare lo sbarramento del fuoco, ma dovrete seguirmi e fidarvi di me. Ho già sconfitto il fuoco quando ero in vita e lo farò anche stavolta!”
I cani annuirono, convinti dalle parole di Fiamma: “al mio segnale mi seguirete, correndo più veloci che potete e passando esattamente dove sono passata io.
Ce la faremo amici, ve lo prometto.
Ma ora andiamo!”
Fiamma si mosse sicura verso il fuoco, seguita dagli altri cani; i cuccioli chiusero gli occhi mentre i loro portatori cercavano di non perdere di vista il cane che li precedeva.
Guidato da Fiamma il gruppetto aveva individuato il solo corridoio che gli avrebbe permesso di uscire dall’incendio che i fulmini avevano scatenato e dopo una corsa che era sembrata infinita le loro narici ripresero a respirare aria fresca e non più fumo e calore; erano passati, l’incendio era alle loro spalle e i cani si fermarono ad ammirare il fuoco che sembrava voler vincere le nuvole nere sopra di lui.
“E ora?” chiese Coffey che aveva riaperto gli occhi dopo che Bunna lo aveva posato a terra.
“Ci penserà la tempesta a spengere le fiamme. Ora andiamo, perché i nostri amici ci aspettano sul prato” gli rispose Balto.
“E se li rivedremo sarà solo grazie al coraggio di Fiamma” disse Balto indicando ai cuccioli la vecchia randagia che si leccava il pelo bruciacchiato.
Senza bisogno di dire altro Coffey e gli altri cuccioli si lanciarono su Fiamma, per festeggiarla e ringraziarla leccandole il muso.
“Piano piccoletti, sennò rimango senza pelo sul muso” scherzò Fiamma tentando di resistere al festoso assalto dei cuccioli.
“Possiamo riprendere il cammino amici, così saremo al prato prima del tramonto” disse Neve.
“Va bene andiamo”.
I cani si misero in fila ma la voce di Bunna li bloccò: “Fiamma stai tu davanti a fare strada; riportaci al sicuro, amica”
Fiamma si portò davanti, respirò il vento e disse: “seguitemi amici, vi riporto a casa”
24/09/2020 16:56
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ma il cielo è sempre più blu.....

Chi ha un cane giallo,
Chi ne vuole uno nero,
Chi ne ha due marroni,
Chi vive col cane,
Chi scorda polpette,
Chi non sorveglia il prosciutto,
Chi compra biscotti,
Chi piange ciabatte,
Chi va in un canile,
Chi in allevamento,
Chi sceglie la razza,
Chi vuole un meticcio,
Chi scorda i sacchetti,
Chi è geloso del cane,
Chi raccoglie una cacca,
Chi perde il divano,
Chi parla al suo cane,
Chi piange il suo cane,
Chi non guarda i peli bianchi,
Chi gratta un pancino,
Chi lancia una palla,
Chi regala balocchi,
Chi nuota col cane,
Chi non vuole più cani,
Chi ne prende subito un altro,
Chi aspetta il suo cane,
Chi gli scatta una foto,
Chi ne ha ottomila nel telefonino,
Chi brontola il cane,
Chi gli chiede scusa,
Chi non dorme più solo,
Chi esce col sole,
Chi anche se piove,
Chi è svegliato dal cane,
Chi lo porta in vacanza,
Chi strattona il suo cane,
Chi gli canta canzoni,
Chi impazza coi nomi,
Chi carezza il suo cane,
Chi conserva un collare,
Chi una scatola magica,
Chi crede in un Ponte,
Chi racconta il suo cane,
Chi cura il suo cane,
Chi lo porta dal vet,
Chi gli attacca una flebo,
Chi ama il suo cane,
Chi non lo abbandona,
Chi tradisce il suo cane,
Chi trova un amico, un amico per sempre.
Ma il cielo è sempre più blu
Con il tuo cane
Testo dal web di Emanuele Spud Grandi
24/09/2020 17:04
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