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Marlene D. - La leggenda

Ultimo Aggiornamento: 23/02/2012 10:32
23/02/2012 10:32
 
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Torna sui palcoscenici italiani Marlene D. The Legend scritto e diretto da Riccardo Castagnari e interpretato da Quince. Lo spettacolo è reduce dalle scene parigine dove si è aggiudicato il prestigioso premio Marius 2009 come miglior spettacolo musicale dell'anno -categoria adattamento francese- e la nomination a Quince come miglior attore protagonista. Risultato strepitoso anche per la sola Nomination, dal momento che il Marius tradizionalmente predilige interpreti francesi.
Protagonista una sensuale quanto ambigua Marlene raccontata in occasione della preparazione meticolosa di uno dei suoi leggendari concerti con i retroscena dei suoi amori, con lo sfarzo dei suoi costumi e il risvolto amaro della sua solitudine. Il tutto accompagnato dalle più belle canzoni che la Dietrich ha cantato sui palcoscenici di tutto il mondo negli ultimi 20 anni di carriera.
Parigi ha anche suggellato l'incontro tra Quince e i fotografi Pierre e Gilles che hanno realizzato uno straordinario scatto ora in mostra a Parigi e pubblicato su catalogo (Wonderful Town alla Galerie Jérôme de Noirmont ).
Quince, non è più un mistero, è in realtà Riccardo Castagnari in quello che solo riduttivamente possiamo chiamare un ruolo en travestì. Con un lavoro accurato e raffinatissimo, fatto di cura del particolare e grande presenza scenica, Castagnari ha costruito un vero e proprio altro interprete da sé, Quince. Che vive di vita propria e incarna la sua Marlene catapultando lo spettatore in un’atmosfera visionaria, tipica degli anni che hanno caratterizzato l’ascesa della Dietrich, una rivoluzionaria, la prima nella storia del cinema a baciare una donna in pubblico e a vestire i panni di un uomo. Quince e il mito, in questa occasione, si scambiano i ruoli, lui diventa il suo alter ego che che fa rivivere, resuscitandolo, il fascino dell'attrice, la quale ad un certo punto della carriera decise di intraprendere la strada del canto.
Al pianoforte Andrea Calvani che cesella diciotto arrangiamenti da altrettanti indimenticabili successi: da La vie en Rose a Johnny a Lili Marleen.
Lo spettacolo ripercorre le tappe artistiche e personali della Dietrich attraverso una scrittura tagliente; i tanti amori della diva turbolenta che mantiene il suo charme impeccabile, trapassano senza lasciare sbavature la perfetta immedesimazione di Castagnari, tra abiti che sembrano quadri luccicanti e atmosfere d’epoca. Si scopre così che la casa di Marlene ospitava rifugiati di gran rispetto come Renoir, mentre la diva intesseva relazioni affettuose con Edith Piaf e per ogni suo spostamento necessitava di una suite aggiuntiva per bagagli e vestiari, perché come lei stessa afferma: “è Miss Dietrich che si muove, non la piccola fiammiferaia.” Odia le favole come Biancaneve perché “L’unica nella storia ad essere divina è la povera matrigna costretta chissà perché a trasformarsi in una vecchia senza denti”, cinica e divertente è capace di progettare il suo funerale che la vede protagonista come in una sfilata di Dior.
Le impeccabili uscite di Marlene-Quince sono rese ancora più affascinanti da efficaci scelte registiche di luci e atmosfere che aiutano i comuni mortali a sentirsi parte fondamentale del dietro le quinte di quest’essenza di carisma e bellezza. Marlene Dietrich canta attraverso il corpo di Quince. E quando lui appare fasciato in un abito d'oro e avvolto da una pelliccia bianca, lo spirito di lei non è stato mai così presente, tanto da lasciare interdetto anche il più smaliziato tra gli spettatori. Come si diceva, è recente l'ultima esposizione fotografica (dal titolo “Wonderful Town” alla Galerie Jérôme de Noirmont di Parigi fino al 28 gennaio 2010) dei due artisti francesi Pierre e Gilles, vere e proprie icone del mondo gay (e non solo), famosi per la loro tecnica che fonde insieme fotografia e pittura. Le loro opere sono infatti tutti pezzi unici. Risale allo scorso luglio quando Quince era in scena a Parigi al Vingtième Théâtre con “Marlene D. The Legend”, l’incontro fra i due fotografi e l’artista. Ne è nata una foto straordinaria che unisce la sensualità e l'ambiguità di Marlene con la drammaticità di uno scenario post-industriale che fa da sfondo alla figura della diva. “Wonderful town è una città come tante altre nel mondo. E' moderna, senza passato, industriale.” hanno detto i due artisti a proposito della loro nuova produzione.
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