Che voi sappiate, dopo l'arretramento del fronte sul Piave, gli abitanti della città furono evacuati?
Al contrario delle popolazioni dei territori invasi, i veneziani non se ne andarono dalla città spinti dalla scelta “o fuggire o subire l’occupazione”.
Per questo molti all’epoca parlarono di un esodo “volontario”.
In realtà i cittadini veneziani non ebbero molte scelte, e la vicinanza del fronte e i continui bombardamenti aerei non furono i soli motivi che li spinsero ad abbandonare le proprie case.
Da
Gli esuli di Caporetto di Daniele Ceschin (Editori Laterza, 2006):
Del tutto particolare fu l’esodo da Venezia che nelle prime tre settimane di novembre interessò un primo luogo le classi più agiate. (...) La partenza dei notabili e della borghesia cittadina - diretta soprattutto a Milano, Genova e Roma - fu particolarmente invisa alle classi popolari e fortemente criticata dalla stampa locale.
Si può quindi comprendere che, chiuse e trasferite altrove la maggior parte delle attività industriali e commerciali, senza più una classe dirigente attiva in città, anche le classi meno abbienti non ebbero alternative all’esodo.
Il libro riporta in nota gli esiti di un censimento ordinato il 7 novembre 1917 dal Comando della Piazza Marittima, confrontandolo con la situazione che si verrà a creare alcuni mesi dopo:
Il censimento registrò 113.941 abitanti; nell’aprile successivo, in base ad una rilevazione annonaria, le persone rimaste a Venezia ammontavano a 40.263. Secondo il censimento del Commissariato dell’Emigrazione i profughi veneziani furono in totale 75.421.
Immagine tratta da
Il Martirio di Venezia di G. Scarabello:
[IMG]http://
[/IMG]