capitolo 3
UN TIPO DI ACCOSTAMENTO
A questo punto crediamo sia opportuno presentare un accostamento specifico al sacramento.
Ø L'autore se ne serve da oltre due anni, con risultati davvero sorprendenti: sono cessate in genere le confessioni ripetitive, e molti penitenti sono stati liberati dai peccati e dalle dipendenze abituali.
Ø Ci sono stati poi segni impressionanti di una crescita davvero notevole, sia in salute che in santità.
Ø Infine, molti penitenti attribuiscono al sacramento una tale importanza da sacrificare anche un tempo piuttosto notevole in viaggi, pur di confessarsi regolarmente. Ed esprimono la loro gioia nel poter finalmente incontrare, nel sacramento, la persona e la potenza di Gesù Cristo.
Questo tipo di confessione si è sviluppato in primo luogo attraverso confessioni fuori dal confessionale e dalla fila dei penitenti in attesa. Il confessionale infatti ha limitazioni di tempo e nella possibilità di un contatto diretto con la persona.
Ø Ciò nondimeno il formato generale, adeguato alle circostanze, ha portato frutto anche nel confessionale.
Ciascun penitente in ogni confessione rappresenta una situazione distinta.
Ø Vi sono occasioni che richiedono una forma completa di esame, l'identificazione della radice dei peccati e la preghiera per una guarigione specifica; in altre basta seguire il progresso di una confessione precedente.
Ø Alcune situazioni indicano la necessità di una breve preghiera per la crescita e il rafforzamento; dei penitenti esprimono il desiderio di essere perdonati e di non procedere oltre; altri, infine, non sono aperti a seguire l'argomento della "confessione" al di là del metodo tradizionale.
Ø L'autore cerca di rispettare tutti questi desideri.
Per rendere più chiaro possibile il procedimento, presenteremo un piano generale e flessibile, in una serie di tappe piuttosto definite:
1. Confessione dei peccati.
2. Identificazione delle difficoltà.
3. Conferma delle difficoltà.
4. Spiegazione
5. Penitenza e assoluzione
6. Preghiera di guarigione, di liberazione e per ricevere forza spirituale
Le tappe che preparano alla preghiera, e la preghiera stessa non sono necessarie o intrinseche al sacramento, ma hanno lo scopo di accrescerne il frutto.
La confessione dei peccati
La maggior parte dei penitenti, e in particolare quelli spiritualmente più avanzati, hanno il vantaggio di essere assistiti nel determinare cosa confessare.
Ø Spesso la persona recita un elenco di peccati che include alcune mancanze considerate talmente irrilevanti o triviali da non causargli alcun dispiacere, né proposito di ammenda. Magari ha cominciato a confessarle dai tempi delle elementari, oppure le ha estratte da un lungo elenco esposto in qualche libro di preghiera.
Ø Con particolare riferimento al caso di un penitente che viva una vita spirituale piuttosto avanzata, o che viva nella pienezza dello Spirito, egli può aver ‘recitato’ dei peccati per i quali sa di non essere colpevole. Ma ragiona: "Sono un peccatore, e non so cos'altro dire."
In simili circostanze il sacerdote potrebbe efficacemente proporre al penitente di guidarlo nell'esame di coscienza. Potrebbe procedere così:
Sii consapevole della presenza di Dio...
Svuota la mente e lascia che sia lo Spirito Santo a convincerti del peccato e a mostrarti i settori della tua vita che hanno bisogno di pentimento...
Sii consapevole della presenza di Dio tuo Padre, che ama il Figlio Gesù con l'amore totale e infinito di un Padre...
Sii consapevole di Gesù, che ama il Padre con la dedizione totale di un Figlio ...
Ma il Padre ama Gesù tramite te e ama te come figlio adottivo... e anche Gesù ama il Padre tramite te e ama te come un fratello...
E il Padre ama gli altri Suoi figli tramite te, col suo amore che scorre da te a loro... e anche Gesù ama gli altri fratelli e sorelle tramite te col Suo amore che scende a te per scorrere verso di loro...
Questo processo dinamico del Padre e del Figlio che Si amano a vicenda e che amano tramite te va avanti di continuo... L'amore che scorre tramite te e che lega tra loro il Padre e il Figlio è lo Spirito Santo....
Ora chiedi allo Spirito Santo, Dio, di mostrarti cosa, di ciò che stai facendo, blocca o impedisce al Suo amore di scorrere... Cosa devi eliminare dalla tua vita per far sì che questo grande processo di vita in Dio possa scorrere più agevolmente?
Il risultato di tale esame di solito è che il penitente presenterà un peccato o due con parole proprie, che potrà essere seguito da tutti i dettagli necessari quanto al numero e alle specie.
L'altro difetto comune nel confessare i peccati consiste nella confessione troppo generica, con l'implicazione che il penitente in realtà non avverte alcun dolore né pentimento.
Ø Tale condizione può derivare dalla preoccupazione per i peccati mortali, e quindi dalla conclusione che dove non vi è peccato mortale non vi è neppure nulla da confessare;
Ø può anche essere il risultato di un'etica superficiale dell'amore, basata sulla convinzione che il peccato è presente solo là dove un'altra persona venga ferita direttamente dall'azione commessa.
Ø In tali situazioni può essere utile chiedere se il penitente ritiene di essere un peccatore, se pensa di aver mancato alla parola data a Dio o se ritiene di non aver dato il necessario aiuto ai familiari o al prossimo.
Quando ammette il dolore dei peccati, almeno in generale, il sacerdote potrà guidarlo con profitto ad un esame di coscienza simile a quello elencato qui sopra.
Identificare le difficoltà
Il peccato dichiarato dal penitente di solito è come la parte emergente di un iceberg:
Ø alla sua base esiste una parte più importante che non è stata dichiarata e che può non essere stata individuata.
Il penitente eccezionale riesce a identificare tale base o radice del peccato e la include esplicitamente nella dichiarazione del peccato stesso.
Molte persone alcolizzate o drogate, non commettono tali abusi perché a loro l'alcool o la droga piacciano più che agli altri, ma alla radice hanno problemi e necessità alle quali momentaneamente sfuggono col bere e con la droga.
Ø Alcune persone mancano di carità, sono colleriche e si ribellano agli altri non perché lo vogliono, ma trovano necessario essere così a causa di problemi più profondi.
Ø La gente odia, invidia, distrugge, mentisce o agisce con violenza verso gli altri la loro vita non è nel giusto ordine.
Il momento dell'identificazione può essere solo di pochi secondi, ed è quando il sacerdote e il penitente concordano sul problema di fondo che sta alla radice di un certo peccato.
Ø Il sacerdote ascolta con attenzione i peccati confessati; quindi chiede allo Spirito Santo di mostrare ai penitenti i motivi di base per cui li commettono.
Ø Spesso dice loro: "Facciamo una pausa e preghiamo affinché lo Spirito Santo ci porti alla mente la causa esatta che ti induce a peccare e che blocca la tua crescita nell'unione con Dio."
Ø Questo è un punto di fede, che sfida entrambe le parti a credere che lo Spirito Santo rivelerà alla loro mente quanto è necessario sapere. Richiede la fiducia necessaria a superare la paura di parlare solo dietro le proprie errate intuizioni personali.
Ø Il sacerdote dovrebbe mantenere il più profondo atteggiamento di preghiera di cui è capace: dovrebbe riconoscere i segni che indicano l'illuminazione proveniente dallo Spirito Santo e quelli che invece indicano la provenienza dalla sola natura umana.
Ø Tali segni verranno discussi in seguito, alla tappa della conferma.
Ø A questo punto sacerdote e penitente sono impegnati più nell'ascolto che nella valutazione: Il danno derivante dal mancato ascolto è infatti maggiore di quello di sbagliarsi nel presumere qualche ispirazione.
Il sacerdote può aspettarsi intuizioni esplicite che gli giungano attraverso i doni di rivelazione. L'esperienza dell'autore è appunto proprio di questo tipo, ed è confermata da altri confessori e laici, e apparentemente correlata al "segreto del cuore" e alla "rivelazione" menzionata da S. Paolo nella Prima Lettera ai Corinzi (1 Cor 14, 25-26).
Dopo una pausa per ascoltare lo Spirito Santo, il sacerdote o il penitente possono fare una domanda o due, oppure dichiarare immediatamente quale ritengono sia la causa più radicale della difficoltà. Tali dichiarazioni possono assumere varie forme:
In realtà penso di essere migliore di lui, per questo lo tratto dall'alto in basso.
Provo risentimento per il suo successo, io ho dovuto impegnarmi tanto per ottenerlo.
Non credendo di essere una persona gradevole, cerco di tenere tutti alla larga con l'aggressività.
Tutto quello che faccio porta al peccato.
Provo risentimento verso di lui perché è più popolare di me.
Quando bevo un bicchierino perdo il controllo.
Non l'ho mai perdonato veramente.
Ogni volta che mi dice di fare qualcosa vengo sopraffatto dalla rabbia.
Temo che la gente possa scoprire davvero che sono un impostore.
Sono arrabbiato con Dio per la situazione in cui mi ha messo.
Non credo che Dio mi ami: giudica e punisce.
Non sopporto che la gente faccia qualcosa per me.
Mi piace conquistarla.
Penso solo a me stesso.
Mi piace coltivare la mia ira contro di lei.
Devo provare di essere migliore di loro.
Temo terribilmente di essere un fallito.
Oppure, magari da parte del sacerdote:
Ti senti perseguitato, per questo ti difendi combattendo.
Non hai fiducia in nessuno.
Interpreti queste situazioni per ottenere pietà per te stesso.
Hai troppa paura di quello che gli altri diranno di te.
Vuoi punire te stesso.
Hai ceduto la tua libertà a questa cosa.
Non credi di poter essere perdonato.
Provi risentimento verso i bambini.
Ti senti ingannato dai tuoi voti.
Hai paura di quello che Dio potrebbe chiederti di fare se cambi.
Non vuoi contare su nessun altro, nemmeno su Dio.
Cerchi delle scuse per sfuggire alle tue responsabilità.
Vuoi che il merito e la gloria vadano prima a te.
Vuoi il potere del denaro e il rispetto più di quanto tu voglia Dio.
Quando ti capita una cosa simile ti senti impotente.
Queste risposte sono un piccolo campionario della grande varietà di dichiarazioni che possono portare a identificare il problema alla radice.
Ø Molto spesso il penitente parlerà di un'esperienza che risale all'infanzia, quando fu respinto dai genitori, di un'esperienza dei primi anni di scuola, quando fu fatto oggetto di ridicolo, oppure dell'adolescenza, quando si trovò coinvolto in un'esperienza sessuale impersonale, o ancora di un'esperienza dei primi anni da adulto, quando le sue profferte d'amore e di fedeltà furono respinte o tradite.
Ø Tali ricordi gli giungono con una chiarezza e una comprensione più grandi di sempre, e li considera elementi di disturbo repressi nella psiche.
Per mezzo della potenza dello Spirito Santo riuscirà ad individuarli come elementi componenti nella catena accidentale del suo attuale stato di peccato.
Un penitente, a proposito di questo tipo di esperienza, ha scritto:
Dal momento in cui, quel pomeriggio, Lei pregò su di me per la guarigione di tutti i ricordi (spiacevoli) del passato, mi sono sentito molto in pace. Ora sono una persona diversa: libero e felice al punto che talvolta non riesco a crederci. Non avevo mai avuto una tale felicità. So che non potrà capitarmi niente di male; ne sono uscito fuori e nessuno può portarmi via ciò che mi è stato dato. So di dover fare ancora molta strada, ma neppure questo mi preoccupa più. Troppe volte Dio mi ha dimostrato di essere con me, perché ora io possa dubitare.
Due domande sono di grande aiuto per identificare le difficoltà:
1. "Quale ritieni sia stata la causa del problema?" e
2. "Dove si è manifestato il problema per la prima volta?"
Padre Francis McNutt consiglia di ottenere sempre queste risposte prima di pregare per una guarigione interiore. Esse infatti metteranno di sicuro a fuoco le cause sottostanti.
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