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25/01/2012 17:38 | |
PRESENTAZIONE DELLA TIFOSERIA OSPITE: PESCARA
Gruppo principale: Pescara Rangers Altri Gruppi minori: -Alcool Group: nasce nell’86 in Nord come Alcool Group, per divenire “Sconvolts” (sez. Alcool Group) l’anno seguente. Il gruppo iniziale, di circa 60 persone, prende forma in un bar-pasticceria della città. Nei primi anni ’90 arriva la seconda generazione, con circa 40 giovani spavaldi. Il gruppo esiste tutt’ora, non si è mai sciolto, agli inizi del 2000 si era trasferito nei Distinti, ma nel 2009 torna nuovamente in curva Nord, con un nuovo stendardo. L’Alcool Group rimane uno dei gruppi più vecchi dopo i P.R. -Maniaci del Delfino, nei Distinti. -S.S.N.V. Pescara, il suddetto stendardo è presente in curva Sud, insieme ad altri stendardini. Siti Internet: www.solopescara.com - www.pescaresi.it Politica: Apolitici, ma tendenzialmente di destra. Settore: Curva Nord “Marco Mazza” (“Bubù”) Gemellaggi/Amicizie: -Vicenza: storico gemellaggio, famoso per essere il più vecchio nella storia del movimento ultras italiano, nato il 9 gennaio 1977, quando 3mila pescaresi invasero Vicenza, con la loro squadra che espugnò il “Menti” e i vicentini che, nonostante la delusione, salutarono l’uscita dei pescaresi dallo stadio con sinceri applausi. Al ritorno gli abruzzesi contraccambiarono con calore l’ospitalità ricevuta. Al termine del campionato, poi, le due tifoserie festeggiarono insieme le rispettive promozioni in Serie A. L’anno successivo, grazie ad accordi presi tra capi-ultrà, venne ufficializzato il gemellaggio, allorchè, nel prepartita di Vicenza-Pescara, Ciro, capo dei Rangers, e Moreno, leader dei vicentini, si scambiarono le sciarpe a centrocampo. Un rapporto di fratellanza, amicizia vera e propria, consolidata negli anni, tra ripetute visite reciproche (molti ricordano i mille pescaresi a tifare Vicenza, a Ferrara nel ’90, nello spareggio per non retrocedere in C2, col Prato), tavole imbandite con bevute a fiumi, che ha anche dovuto superare esami non sempre facili. Difficile infatti dimenticare l’imbarazzo dei pescaresi al gol di Speranza che violò uno 0-0 già scritto, gradito a tutti, in un Vicenza-Pescara del gennaio 2006, svoltosi in un clima quasi irreale per la neve che cadeva copiosa e, soprattutto, per il dramma che aveva colpito l’attaccante vicentino Gonzales, che subì poco prima l’amputazione di un braccio. Le due tifoserie non si fanno certo condizionare dagli eventi sportivi e, al motto “Pescara-Vicenza nessuna differenza, Vicenza-Pescara nessuno ci separa”, terranno in vita, praticamente in eterno, questa bellissima amicizia. -Messina: altro gemellaggio storico, nato intorno alla metà degli anni ’80, molto sentito da entrambe le tifoserie, ma anche motivo di orgoglio per le due città, coinvolte da un legame davvero molto forte. Si ricorda un Acireale-Pescara al “Celeste”, il vecchio stadio di Messina, nel ’93, con massiccia partecipazione dei messinesi, affianco ai colori biancazzurri, che fece seguito all’ormai storico spareggio per non scendere in C1, Messina-Monza 1-0, del 7 giugno ’90, in cui i pescaresi diedero il loro appoggio. Da allora sono state poche le occasioni in cui le rispettive squadre si sono incontrate ufficialmente. L’ultima volta è stato nell’incontro di Coppa Italia a Messina della stagione 2003/04. -Wolfsburg: amicizia molto più recente, un drappo “tedesco” era presente in curva Nord, nella recente gara col Verona, sopra lo striscione “Bubù per sempre”. Buoni rapporti/reciproca stima: -Livorno: risalente ai tempi della C (82/83), rinnovata negli anni successivi, poi il rapporto si è un po’ perso ed affievolito, anche perché le due squadre raramente si sono affrontate. -Genoa, -Fermana, dovute ad amicizie personali tra i membri della vecchia guardia di entrambe le tifoserie. -Juve: amicizie personali fin dalla fine degli anni ’70. Giulianova, Avezzano, Pro Vasto, Cavese. Ex-amicizie: -Bologna: simpatia nata grazie alle promozioni festeggiate al “Dall’Ara” di Bologna nel ’77 e nel ’79, coi bolognesi al loro fianco, rotta per futili motivi. In passato rubata anche una bandiera ai bolognesi, esposta in Pe-Bologna 2006/07. Milan (’87), Lecce (’85). Rivalità: -Lazio: odio fortissimo, storico; da un Lazio-Pescara (2-0) dell’autunno ’77, zeppo di incidenti e violenze di ogni genere, mai viste prima nemmeno nei derbies, nasce un acredine allo stato puro, per il comportamento a dir poco inspiegabile dei laziali, che fece maturare negli 8mila pescaresi presenti all’Olimpico uno spirito di vendetta, magari sbagliato ma comprensibile, che è diventato, col passare degli anni, ancora più profondo, fino ad arrivare ad alcuni anni fa, quando ha cominciato ad affievolirsi un po’, grazie soprattutto al fatto che le due squadre si sono incontrate poco ultimamente. Rubati poi gli striscioni “Guerriglieri Lazio” e “Uniti per vincere”, esposti rispettivamente in Pescara-Lazio 79/80 e 82/83. Rubata ai laziali anche una bandiera, esposta in Monza-Pescara 99/00. Nel 2002 ore di tensione a Pescara: la cronaca parla di sassi al corteo dei laziali, giunti in treno, verso lo stadio; lacrimogeni sparati dai celerini, che operano alcune cariche, con alcuni feriti. Contatti anche nel dopopartita. Incidenti limitati dalle f.d.o. nel 93/94 (comunque 4 feriti), con 400 laziali giunti in treno. -Chieti: molto sentita, perlopiù di campanile. Tanti anni fa, prima dell’inizio del tifo organizzato, si andava ad aspettare i chietini nel quartiere San Donato per fargli i gavettoni di letame. Nel febbraio ’99, per Chieti-Messina (Serie C2), giocata sul “campo neutro” di Francavilla, pomeriggio di violenza tra le tifoserie di Pescara, Chieti e L’Aquila, con le tifoserie di Chieti e Messina aventi affianco, rispettivamente, quelle dell’Aquila e del Pescara, con le quali sono gemellate. Davanti allo stadio, le f.d.o. furono impegnate nei primi scontri tra pescaresi e chietini, a farne le spese un giovane ferito alla testa, pugni e calci a più riprese anche dopo. Forze di polizia intervennero con decisione per sedare i “focolai” di violenza che potevano degenerare in teppismo gratuito contro auto in sosta e negozi. Le tifoserie vennero a contatto in altre zone della città. Esposta in Pe-Arezzo 05/06 una bandiera rubata anni fa ai chietini. -Ancona: vecchia rivalità molto sentita. In Ancona-Pescara 89/90 gravi incidenti, con 14 tifosi pescaresi e tre anconetani denunciati, resisi responsabili di vari reati, tra cui danneggiamenti e lancio d’oggetti. Emessi diversi Daspo. Dopo la gara, le strade della città sono state teatro di attimi drammatici. Danneggiata gravemente la macchina dell’arbitro Casarin, così come una decina di altre auto di pescaresi e nove dei dodici autobus che facevano da navetta ai tifosi giunti col treno speciale dall’Abruzzo. Ferito un 18enne anconetano. Sassaiole contro le vetture dei pescaresi c’erano state anche diverse ore prima dell’incontro, durante il quale le due tifoserie si limitarono a lanciarsi monetine. Davvero un pomeriggio infausto. In altre circostanze, rubato lo striscione “Red Fable”, esposto in Pescara-Pisa 84/85. Gravi scontri anche nel 2001, ad Ancona. -Ascoli: sentitissima da ambo le parti. Diversi anni fa fu teatro di scontri un Pescara-Ascoli di fine stagione, con lancio di sassi dei pescaresi agli ascolani, cariche delle f.d.o., sei feriti in totale tra tifosi e f.d.o., due arresti pescaresi. Scontri all’Adriatico anche nell’ottobre ’90: due poliziotti e due tifosi feriti (uno di Ascoli, uno di Pescara), un 27enne pescarese denunciato per resistenza e oltraggio. Gli scontri cominciarono dopo la fine del match, quando i pescaresi, dal settore Distinti, cominciarono a lanciare sassi e altri oggetti verso gli ascolani, che risposero prontamente, poi la situazione degenerò ulteriormente. Alcuni sassi colpirono auto in sosta nella fitta sassaiola. Identificati nei tafferugli alcuni pescaresi e ascolani. Scontri a base di insulti e lanci di oggetti si verificarono in molte strade vicine allo stadio, poi ancora scontri e scene di guerriglia fino alle 17, quando i circa 400 ascolani risalirono sul treno. In stazione le ultime scaramucce. Rubato agli ascolani, in altre circostanze, lo striscione “Alcool Force”, esposto in Ascoli-Pescara 88/89. -Verona: rivalità piuttosto recente ma sentitissima, alimentata dalle numerose sfide negli ultimi anni, soprattutto per i big-match e i Playoff in Lega Pro. Per gli incidenti scoppiati a Verona nell’aprile 2010, verificatisi con le forze dell’ordine e coi veronesi stessi, sono stati arrestati 5 pescaresi. Negli scontri volarono petardi, bottiglie, pietre e bombe carta, con feriti sia tra tifosi che tra f.d.o. Cercato lo scontro durante la partita, coi pescaresi che, al loro arrivo, si sono sentiti dire “terremotati” ed altri epiteti, mentre dopo si sono verificati scontri veri e propri fuori dallo stadio. Incidenti piuttosto violenti anche in altre occasioni. -L’aquila: derby molto sentito, rivalità storica. Scontri furibondi a L’Aquila nel 02/03 con megarissa sul terreno di gioco, e conseguenti strascichi penali, che ebbero una forte risonanza. Però, dopo il violento terremoto che il 6 aprile ’09 ha colpito l’Abruzzo e, in particolare, la città de L’Aquila, quasi completamente distrutta, qualcosa è cambiato. Infatti, nel 2009, i Pescara Rangers si sono impegnati a favore degli sfortunati cugini aquilani, facendo da garanti per raccogliere i fondi che le tifoserie di tutta Italia hanno devoluto a favore di una sottoscrizione messa in atto dai Red Blue Eagles L’Aquila ’78. L’amichevole del 2009 tra le due squadre si è giocata in un clima surreale. -Foggia: nel gennaio ’91 guerriglia allo stadio per Pe-Foggia, violenti scontri, fitte sassaiole, 8 feriti e un arresto, bomba-carta al gol annullato al Foggia, che provocò il ferimento del tenente dei C.c. A fine match assurda caccia ai pugliesi, con molte auto danneggiate. Una decina di pescaresi si avventarono su un’auto targata “Fg”, scaraventando a terra il guidatore. I celerini caricarono diverse volte, ricorrendo anche ai lacrimogeni, gruppi di ultrà pescaresi, che volevano assalire il corteo dei foggiani (oltre 2000 in tutto) giunti in treno. Quattro bottiglie molotov, 50 fumogeni e una tanica contenente olio d’auto usato, erano stati sequestrati la notte avanti la partita, all’interno dello stadio “Adriatico”, dalla polizia, a un ventenne di Sambuceto, denunciato per detenzione d’armi da guerra. Più recentemente, a Foggia, tafferugli in città prima della gara, nel tragitto dalla stazione allo stadio, col danneggiamento di alcune auto targate “Foggia”. I 1500 abruzzesi, durante la partita, sono venuti a contatto coi padroni di casa in diverse occasioni. Ma il peggio è successo dopo, con il seguente bilancio: 25 tifosi fermati e identificati (19 di Pescara, 6 di Foggia), 15 costretti a fare ricorso al pronto soccorso, di cui 10 foggiani, con prognosi che varia dai 5 ai 30 giorni. Non privo di sussulti anche il rientro dei pescaresi in treno: altri tafferugli si sono verificati a S. Severo, coi foggiani spostatisi nella vicina cittadina dauna per raggiungere i “nemici”. Rubato ed esposto in un Pescara-Foggia lo striscione “Ultras Foggia”. -Sambenedettese: acerrima rivalità, storica, perlopiù di campanile. Numerosi gli scontri in passato. Nel 07/08 invasione in Pescara-Samb da parte di pescaresi; un’altra invasione, con scontri in campo, anni fa a Sambenedetto. In Pescara-Samb 02/03 esposto e poi bruciato lo striscione “Thugs Samb”. -Salernitana: furibondi scontri in campo e sugli spalti in un Pescara-Salernitana di alcuni anni fa, con cariche, lancio di fumogeni e quant’altro. -Napoli: nel novembre ’06, per 5 ore, prima e dopo Pescara-Napoli, gruppi di tifosi si sono scontrati tra loro e con la polizia, cercando di regolare i conti per strada. Quattro auto bruciate, tra cui un mezzo della polizia, esploso. Undici feriti, di cui 5 tifosi, con un napoletano in Rianimazione per un grave trauma cranico, sei delle f.d.o., il bilancio della guerriglia urbana a Portanuova, zona tra lo stadio e il Tribunale. -Cosenza: nel maggio ’97, in un Pe-Cosenza, caratterizzata dallo sciopero del tifo, c’è stata un invasione di campo: un gesto istintivo di una 30ina di tifosi della Nord quando, intorno al 20’ del secondo tempo, col Pescara in vantaggio 1-0, dalla sparuta rappresentanza calabrese salta fuori uno striscione pescarese, sottratto dai cosentini nella gara d’andata. La polizia blocca la vibrante reazione dei pescaresi, scesi sulla pista per raggiungere il “nemico” ed recupera lo striscione riconsegnandolo ai legittimi proprietari. Intanto nella Nord, tutta seduta per lo sciopero durante le prime fasi dell’incontro, appare lo striscione “Vi aspettiamo a bracCia aperte”. A circa 10’ dal termine la curva si è quasi svuotata: i tifosi sono saliti in Tribuna per cercare di raggiungere da lì i cosentini, ma le f.d.o. sono intervenute ancora. -Bari: in un Pe-Bari del 2005, due ultrà in manette, un pescarese e un barese, dopo degli scontri; una bomba carta ferisce un finanziere al polpaccio, denunciati 45 tifosi, un agente viene colpito con calci al volto. Guerriglia e traffico bloccato intorno alla stazione. Stadio “San Nicola” teatro di guerriglia, in un Bari-Pescara dell’aprile 2006, all’esterno e sugli spalti, per vecchie ruggini, risalenti al match d’andata, tra le opposte tifoserie. Una consistente frangia di baresi cercò di impedire in tutti i modi l’ingresso nello stadio di un centinaio di supporters pescaresi. Lacrimogeni in campo, gara sospesa per 2 minuti, seggiolini divelti e arrabbiatura del presidente del Bari, Vincenzo Matarrese. -Fiorentina: in Pescara-Fiorentina 92/93, 16 feriti in tutto, 7 fiorentini, 4 pescaresi, il resto dei “caschi blu”, compreso il questore; si passò dagli sfottò ai fatti con lanci di biglie d’acciaio e sassi, numerose le auto e le vetrine danneggiate, un arresto, dieci denunce. -Lucchese: a Lucca, nel marzo ’99, piuttosto caldi pre e dopo partita. Protagonisti una 50ina di pescaresi, affiancati dai livornesi, all’epoca solidamente gemellati. Gli episodi più gravi alla fine del match, con 4 pescaresi che danneggiarono gravemente diverse auto in sosta; mentre le f.d.o. stavano per intervenire, sopraggiunse un gruppo di tifosi lucchesi, con polizia e carabinieri che dovettero prodigarsi affinché le due fazioni non venissero a contatto. Ci furono urla e minacce, con la gente del quartiere impaurita, in un clima da guerriglia urbana. I C.c. riuscirono poi a fermare i 4 pescaresi responsabili dei gravi vandalismi, nei cui confronti scattò l’arresto; per altri tre, tra cui un livornese, denuncia per resistenza e oltraggio. Un sasso, scagliato dal gruppo di lucchesi, che volevano vendicare l’”affronto” subito, colpì l’auto di un pescarese. Denunciato un giovane che, insofferente ai controlli della polizia, aveva forzato lo sbarramento, colpendo un agente del reparto mobile. -Arezzo: invasione di campo pescarese in un Arezzo-Pescara dell’87, con 12mila abruzzesi presenti. Invasione solitaria di un pescarese in Pe-Arezzo 07/08. Gli aretini sono gemellati coi chietini, e tanto basta ad esser nemici anche dei pescaresi. -Roma: addirittura amicizie personali con il Cucs Roma a fine anni ’70, rubato ai romanisti lo striscione “Casalbertone”, esposto in Pe-Roma 88/89. Tafferugli in curva Sud in un Pescara-Roma di diversi anni fa. Scontri sono avvenuti prima e dopo l’amichevole Pe-Roma dell’8 agosto 2010. Dieci feriti in tutto, di cui tre pescaresi, due romanisti e cinque poliziotti. Tra i feriti un pescarese di 34 anni, accoltellato ad una coscia, e il responsabile della squadra volante di Pescara. -Pisa: rubato lo striscione “Fedayn Pisa”, esposto in un vecchio Pe-Pisa. -Atalanta: scontri nel marzo 2000, soprattutto tra pescaresi, che protestarono violentemente per il pessimo operato dell’arbitro Serena, e le forze dell’ordine. -Torino: rubato lo striscione “Club Fedelissimi Torino-Roma”, esposto in un remoto Pescara-Torino. -Parma: rubata la bandiera “1977” ai parmensi, esposta in Pe-Ternana 99/00. -Crotone, Lecce: vedi tra le “curiosità”. Storia del tifo pescarese e dei Pescara Rangers: La prima forma di tifo organizzato a Pescara si ha nel 1971, con la nascita del Club “I Fedelissimi”, che esce un po’ dall’improvvisazione che, pur con buoni risultati a livello ambientale, aveva regnato fino ad allora. L’idea di creare un vero e proprio gruppo organizzato nasce grazie all’entusiasmo di un gruppo di giovani, mentre la squadra lotta, per la prima volta nella sua storia, per la Serie A, durante la stagione 1976-77. Quella decina di giovanissimi amici, che seguiva le partite coi Fedelissimi, decide di fondare un nuovo gruppo per superare nei concetti e nei progetti il “vecchio”, per certi versi, tifo pescarese, così, nel novembre 1976 nascono i Pescara Rangers, in concomitanza con la nascita di altri grandi gruppi ultras. Quei giovani chiedono un primo aiuto e supporto ad Angelo Manzo, maggior esponente della tifoseria all’epoca, che già guidava il famoso “Club Excelsior”, recente anch’esso ma già frequentatissimo e punto di riferimento. Manzo si rende subito disponibile, col suo entusiasmo e quello dei suoi più stretti collaboratori, e lo stesso Club assume la denominazione “Club Excelsior - Pescara Rangers”. Il nome, scelto da Manzo, indicava nella prima parte la sezione “adulti” (over 40), nella seconda la sezione “giovani”, appunto quella dei Rangers. Il gruppo brucia le tappe, raccogliendo subito successi, e nel giro di poco tempo diventa uno dei più ammirati e temuti in Italia. L’originalità del nome lascia qualche dubbio nei giovani del gruppo, ma Manzo, a cui va anche il merito di aver messo il nome della città davanti, determinato li convince. Dalla loro nascita i Pescara Rangers rimangono per varie partite casalinghe nei Distinti, fianco a fianco ai Fedelissimi. Poi però, per divergenza d’ideale e d’intendere il tifo il gruppo cambia settore andando ad occupare la parte superiore della Tribuna, nel tentativo di spargere il tifo in tutto lo stadio, su consiglio di Manzo. In Pe-Como del marzo ’77, i Rangers si presentano ufficialmente, in maniera del tutto autonoma, come traino del tifo pescarese, insieme al neonato gruppo “Ultras”, con buoni risultati, partendo da una base di circa 150 unità, arrivando a circa mille negli spareggi di Terni e Bologna. Dopo la promozione in Serie A, lo stadio viene ampliato iniziando dalla curva Sud, e il gruppo è costretto a trasferirsi nella Sud per tutta la stagione di A 1977-78, mentre i Fedelissimi rimangono prima nei Distinti, poi in curva Nord, a lavori terminati. L’anno successivo, a stadio terminato, il nuovo assetto è: Nord definitivamente tempio del tifo pescarese, presidiata dai Pescara Rangers e dai vecchi Fedelissimi, che avevano appena cambiato nome in “Ultras”; i vecchi Ultras definitivamente uniti ai Rangers, che diventano, sulla scia dell’entusiasmo per la riconquista della A, dopo lo spareggio di Bologna nel ’79 col Monza, con almeno 35mila pescaresi al seguito, i protagonisti della curva. Poi però, per la retrocessione in B del 1980, e quella successiva, in C, dell’82, con l’umiliazione di 12 sconfitte consecutive della squadra, il mondo della tifoseria subisce un tracollo epocale: tutti i gruppi, ad eccezione dei Rangers, si sciolgono. Rimane uno zoccolo duro di circa 300 unità nelle partite casalinghe, circa 60/70 per le trasferte. La stagione 83/84 di Serie B, riconquistata l’anno prima a Caserta, vede il primo ricambio generazionale nei Rangers. I tesserati superano quota 500. Gli anni ’80 segnano un periodo di transizione, che ha lo scopo di mantenere alla meglio in vita la curva, compito tutto sulle spalle dei P.R., poiché i cugini “Ultras” si sciolgono definitivamente. Alcuni loro capi si uniscono ai Rangers stessi. Nell’84/85, un Pescara spettacolare vede il riavvicinarsi della gente allo stadio, ma nell’85/86 arriva di nuovo la C, in un periodo di forti contrasti tra le varie componenti. In estate però, a sorpresa, il Pescara viene ripescato al posto del Palermo, segnale che la rinascita è alle porte: la stagione 86/87 vede ricrearsi una Nord bella e numerosa, grazie all’eccellente attività delle “seconde linee”. L’87/88 ha come protagonisti il giocatore brasiliano Leo Junior e mister Galeone, e il Pescara, con un pubblico entusiasta, centra la salvezza in A. L’anno dopo l’entusiasmo crescerà ancora grazie a straordinari risultati: al “giro di boa” la squadra è in zona Uefa, ma nel ritorno 15 sconfitte porteranno il Pescara ad un’inopinata retrocessione in B. Ma nel ’92 Galeone centra la sua seconda promozione in A, la quarta del Pescara, coi Rangers, che toccano quota 1500 tesserati, tornati di nuovo alla ribalta per presenze e organizzazione. Sono bei tempi, una bella curva, ma l’anno dopo il Pescara è già retrocesso al termine del girone d’andata, con seguito di scandali per maghi e intercettazioni telefoniche. I Rangers, però, nonostante tutto, non si perdono d’animo organizzando sempre un buon tifo e portando più tifosi possibile in trasferta. L’anno dopo il Pescara rischia la C1, la salvezza arriva in una mitica trasferta a Cosenza. Nel 1994/95 i P.R., che si ritrovavano presso un bar cittadino, aprono una propria sede. E’ un anno turbolento per il gruppo, col Pescara sempre nei bassifondi della classifica. Il direttivo dei Rangers arriva a pesanti screzi e, dopo alcune riunioni, si costituisce il “Vecchio Rangers”, inteso come un ritorno alle origini, più che un rinnovamento. I Vecchi Rangers vogliono cambiare concezione e struttura del gruppo, ripartendo dal condannare la commercializzazione dei clubs, con l’intento di formare un nuovo gruppo, magari dal numero limitato, che sostenga la squadra e l’immagine della città. Dopo poco tempo però, sul neonato gruppo piovono numerose diffide, che ne dimezzano l’organico. Da quel momento, per un anno, viene esposto lo striscione Rangers rovesciato in segno di protesta per le diffide subite, mentre in trasferta decidono di non portarlo. Nel 1995/96 le diffide scadono e le fila si ricompongono, mentre si cambia nuovamente ritrovo. Nel corso di tale stagione i Rangers tornano ad essere un gruppo compatto e viene riadottato il classico nome Pescara Rangers. Nel ’96 si festeggia alla grande il ventennale, con la realizzazione di nuovo materiale, un libro e una festa a cui partecipa la squadra del Pescara del 1976 al gran completo, compreso il “mitico” mister Giancarlo Cadè. L’età media del periodo è di 25-26 anni, ma si riesce a formare anche una nuova guardia grazie a un gruppetto di ragazzi tra i 15 e i 18 anni. Nel ’97 i P.R. nuovo cambio di sede, che diventa presto un vero e proprio punto di riferimento del tifo pescarese. Nell’ottobre 1998 però, con le tifoserie in crisi, arriva la svolta: dopo alcune riunioni tra tutti i gruppi della Nord, si decide di ritornare alle origini, unendosi tutti sotto il nome Rangers, che rimangono l’unico gruppo insieme ai Bad Boys, contribuendo, dopo un inevitabile periodo di rodaggio, ai successi della squadra, che fallisce la promozione in A per un punto. L’inizio del nuovo secolo porta per i P.R. un’organizzazione sempre in crescendo, grazie al rientro di esponenti della vecchia guardia, che fungono da supervisori per i più giovani. Nel 2001 si festeggia il 25° anno ma la squadra retrocede in C1, coi Rangers protagonisti della contestazione “Anti-Scibilia”: oltre ai numerosi striscioni contro il presidente calabrese, portati anche in trasferta, riescono a radunare migliaia di pescaresi in una manifestazione nel centro cittadino. Quello che irrita i tifosi e i gruppi organizzati in quegli anni, non è tanto il dover assistere a campionati mediocri, quanto l’arroganza suscitata dal duo dirigenziale Scibilia-Oliveri, a cui si attribuiscono dichiarazioni destabilizzanti. E’ il periodo di striscioni quali: “In qualsiasi categoria basta che andate via”, “Son finite le carote, ora è tempo dei bastoni”, “Scibilia calabrese torna col giuliese” e “Adesso è tutta la città che te lo chiede: Scibilia vattene”. Gli anni 2000 vedono la Nord segnata da lutti importanti: nel maggio 2004 muore Stefano Paravia, nel gennaio 2006 muore Marco Mazza detto “Bubù (ma ne parliamo a parte). Nell’agosto ’06 i P.R. festeggiano trent’anni di vita e di curva con una grande festa, in cui non mancano attimi di commozione. Vengono realizzate, per il trentennale, sciarpe commemorative che dietro recano la scritta “Old story”. Nell’agosto 2008 i Pescara Rangers inaugurano la nuova sede che su un lato mostra le immagini fiere di Bubù e Paravia, nell’urlo guerriero. Gruppi scomparsi, più o meno importanti: -Bad Boys: nasce nell’85 in occasione della trasferta di Campobasso. Dei quattro fondatori, provenienti tutti dal quartiere Rancitelli e già con esperienza di curva alle spalle, nelle file di altri gruppi, solo uno rimase fino alla fine alla guida del gruppo. L’iniziale dicitura era solo “Boys”, con tanto di striscione, ma fu rivista l’anno dopo, così, nel 1986, col primo Pescara di Galeone, comparve in Nord lo striscione “Bad Boys”, in seguito “Bad Boys Pescara”, coi caratteri che li hanno resi famosi per la loro originalità e singolarità. Tiforeferendum stravinti, presenza del gruppo ovunque, originalità del materiale, contribuirono a farli apprezzare un po’ a tutti, facendo sì che le loro fila si allargassero a macchia d’olio, comprendendo ragazzi di tutte le zone cittadine. Nel 1989 si arrivò così a oltre mille tessere. Quando, nel ’98, la Nord subisce un radicale cambiamento, con la fusione di tutti i gruppi nei Pescara Rangers, i Bad Boys, avendo costituito ormai un solido gruppo, grande e affermato, decidono di continuare da soli l’avventura, prendendo posto nell’anello superiore della curva. Decisero poi di costruire un nuovo lungo striscione con al centro il Legionario, simbolo del gruppo, ben in vista. Nel maggio 2004, causa incomprensioni coi “rivali” Rangers, ma, soprattutto, per la mancanza di un discreto ricambio generazionale, si sciolgono dopo 19 anni di intensa attività. -Cherokee: storico gruppo, fondato a fine settembre ’87, poi confluito nei Pescara Rangers nel ’98, caratterizzato dalla marcata e costante mentalità Ultras, protagonista dei principali fatti di cronaca “nera” della Pescara sportiva, con scontri cruenti sia in casa che fuori; non era numeroso, ma presente ovunque e temuto in tutta Italia. Alcuni di loro sono ancora oggi protagonisti della Nord e facenti parte del direttivo dei Rangers. -Park Kaos: nascono nel 1987, confluendo poi nei Pescara Rangers nel ’98. Gruppo valido, che si è fatto rispettare, tra l’altro il loro striscione fu l’unico che riuscì a entrare allo stadio, dopo gli scontri avvenuti alla stazione di San Severo, prima di Foggia-Pescara, nella stagione 1990/91. -Fedelissimi: primo gruppo organizzato del tifo a Pescara, nascono nel 1971. La loro presenza nei Distinti, costante negli anni ’70, fa da “chioccia” ai giovani Rangers nel loro primo anno di vita. Poi, nella stagione 1977/78, passeranno in curva Nord, in concomitanza dei lavori dello stadio “Adriatico”. I Fedelissimi, dopo essere confluiti nei vari gruppi della curva, soprattutto nei Rangers, continuarono di fatto a vivere solo attraverso lo striscione, poi definitivamente ritirato alla fine degli anni ’90. Nel 2003, in uno stabilimento balneare, rinasce il progetto “Fedelissimi” per volontà dei capi storici che fondarono il gruppo. L’anno dopo, nella parte Sud del settore Distinti, i “vecchi”, con alcuni giovani provenienti dalla Nord ed alcuni ex Bad Boys, ridanno vita allo storico gruppo. Dopo ferventi riunioni e riorganizzazione, il progetto parte dall’amichevole Pescara-Roma e, da allora, il gruppo si presenta, in casa e in trasferta, con uno striscione e uno stendardo di pregevole fattura. Presenza costante, sul materiale, del tricolore nazionale. L’esperienza termina gradualmente, soprattutto con le restrizioni sull’esposizione degli striscioni e la repressione ultras, che si manifestano col Decreto Pisanu nel 2007. -Commandos: gruppo storico che affonda le proprie radici negli anni ’70, il primo striscione era “Pescara Commandos”, poi solo “Commandos”, che ha fatto la sua presenza in curva fino a non molto tempo fa, anche se il gruppo era ormai sciolto. -Tritati: gruppo storico dei primi anni ’90, nato da una cerchia di amici, senza scopo di lucro o posizione politica facenti parte di un Fan’s Club. Da primo si chiamavano “Gruppo Tritati”, poi il nome verrà abbreviato in “Tritati”., con il loro striscione che veniva solitamente esposto al centrosinistra della curva Nord, guardandola di faccia. La prima sciarpa dei Tritati, con il lato B con scritto “Lazio merda”, è una rarità da collezione. -Ultras: altro gruppo storico del tifo pescarese, nascono nella stagione 1978/79. Mitico il vecchio striscione con la stella a 5 punte bianca, bordata di rosso. Fianco a fianco coi Rangers in curva Nord, gruppo in cui confluiranno. -Bronx Pescara: nascono nel 1987, ma hanno vita breve, sciogliendosi durante la stagione 1988-89. Particolarmente bello era il loro striscione, con la bandiera americana al centro. -Orgia Totale: dal nome molto originale, nato da ragazzi di Ortona nel 1989. Lo striscione, o stendardo, veniva esposto “solo” in trasferta, ad eccezione del “battesimo” in Nord, prima ed unica volta. L’Orgia Totale, che era molto legata ai Cherokee, coi quali, negli anni ’90, partecipavano alle trasferte, confluisce poi nei Pescara Rangers nell’ottobre 1998. -Sconvolts: nascono nel 1986 come Alcool Group, dall’anno successivo prendono la denominazione “Sconvolts”. Dopo i primi anni in curva Nord, si posizionano, con il loro bellissimo striscione, nei Distinti. Si sciolgono insieme, pressappoco, agli altri gruppi del settore. -Pescara Mania: nasce nel maggio 2006, composto da un vivace gruppo di amici provenienti di vari quartieri. Si posiziona nella zona Nord dei Distinti, facendosi notare per il grande striscione che riporta, oltre al nome, l’immagine del Delfino, simbolo del Pescara Calcio. Anche se non numerosi confezionano striscioni pungenti, come il famoso “A Pescara: il cemento cresce il calcio muore…” e portano iniziative. -Piazza Duca Kaos: nascono nel 2000 da un gruppo di amici di quartiere, erano una sorta di sezione dei Rangers. Si sciolgono unitamente ai Bad Boys nel 2004, soprattutto a causa delle numerose diffide che colpiscono gli affiliati. -Bukin Kaos: lo stendardo, diventato famoso perché sempre presente, per un certo periodo, nella seconda metà degli anni ’80, non fa riferimento ad un gruppo di tifosi ma solo ad un grande protagonista della tifoseria: Bucchin. -Noi Pescara: gruppo nato nel 2003, presente nel settore Distinti con stendardi singolari di grande impatto, con una marcata inclinazione politica. Non numerosi ma piuttosto presenti, anche in trasferta, spesso affiancati dai Fedelissimi. -Cozze & Vongole: nasce all’inizio degli anni 2000 nel settore semicentrale dei Distinti. Il bellissimo striscione, di 15 mt., accompagnato dall’immagine di un bicchiere di birra e una sigaretta “artigianale”, riscuote un grandissimo successo per l’originalità e la favorevole posizione, nonostante il gruppo non sia ben identificabile tra il pubblico. Scomparirà dopo l’arrivo del Decreto Pisanu che regola l’esposizione di bandiere e striscioni, ritirato per protesta, così come gli altri gruppi. -Gruppo Balordo: lo striscione è presente in Nord fin dagli anni ’80, zona centrale, secondo anello. Nel 2003, un gruppetto di 5/6 persone si ripresenta con stendardo e striscione “artigianali”, nella parte centrale dei Distinti. In alcune occasioni sono stati visti tutti in maglietta blu col nome del gruppo. -Pescara Group: nascono nel 2000 da un gruppo di giovani tifosi che si sistemano in Curva Sud, esponendo uno striscione originale che portano anche in numerose trasferte, dalla grafica originale, con sette sbarre affilate e una trasversale, che stava a significare “Il Pescara 7 giorni su 7”. -Harlem: gruppo storico ma ristretto; lo striscione era presente in Nord negli anni ’80, spesso nella zona bassa. -Pescara Est, Pescara Ovest: gruppi che rappresentano le due zone della città, confluiranno nei P.R. nel ’98. Lo striscione dei Pescara Ovest ha un originale “h”, su sfondo rosso, al centro. -Uragano Club: nasce nella stagione 1976-77 sulla scia dell’entusiasmo che presagiva la prima promozione storica in A, da ragazzi che, non trovando spazio nel grande gruppo “Pescara Rangers”, voleva far sentire il proprio affetto alla squadra, cercando di coinvolgere il resto dello stadio, che forse aveva bisogno di un gruppo in curva Sud. La confezione dello striscione, lungo 52 metri (!), da parte di 4 ragazzi all’epoca 17enni, richiese un lungo e duro lavoro artigianale. Come logo dello striscione all’inizio fu messo un gabbiano in volo. Nel gruppo non c’erano violenti o bellicosi. La scelta della Curva Sud venne dettata sia dalle dimensioni dello striscione, sia dalle possibilità economiche dei ragazzi. -Esse Quisse: originale Club, presente in molte trasferte al Nord, nato da un gruppo di tifosi residenti fuori Pescara, soprattutto milanesi che, dopo l’avvento del Decreto Pisanu, pensarono che il modo più veloce per acquistare i biglietti, fosse la creazione di un Club che facesse da garante per le trasferte. Nel maggio ’05, ultima di campionato a Mantova, il club fa il suo esordio sugli spalti. Il Club raggiunge una trentina di iscritti nel 2006, ma ha vita breve, terminando la sua attività durante la stagione di B 06/07, ma ha brillato per originalità ed entusiasmo, forte di una grande organizzazione, in grado di trasformare ogni trasferta in vere gite di piacere. -Vecchio Rangers, in pratica la “Vecchia Guardia” dei Rangers (vedi sopra). -V.a.p.u.: formato da militanti della Nord, rappresenta “l’anti-Stato”; non un gruppo né una linea di pensiero, ma una visione del mondo basata sul “fondamentalismo ultras”, schierato contro l’ultrà moderno. -Brigate Biancazzurre, Fossa, American Club, Supporters: gruppi pionieristici di breve durata che affondano le radici tra fine anni ’70 e inizio anni ’80. -Front, Dregs, Cani Sciolti, Gruppo Sballato, Hyde, Pescaresi, Brigata Privèe, Irrequieti, Forever Pescara, Santos, Fans, Absolute Power, Desperados, Nomads, Hooligans, Skyzzati, Mad Group: tutti gruppetti poco importanti e di breve durata. Curiosità: -Nel recente Pescara-Verona (16 gennaio scorso), durante il minuto di raccoglimento per ricordare le vittime del naufragio della Costa Concordia all’Isola del Giglio, la curva Nord ha intonato un coro per Marco Mazza, a sei anni dalla sua scomparsa, rompendo il silenzio e beccandosi i fischi del resto dello stadio, che non capiva. Comunque la curva è stata omaggiata di una targa-ricordo a lui dedicata. -Quest’anno si respira un aria di forte entusiasmo intorno alla squadra, allenata da Zeman, che gioca un calcio moderno e brillante. Prima della recente gara col Verona, i tifosi si erano dati appuntamento, per incitare la squadra, al campo sportivo di Città Sant’Angelo, rispondendo in circa 1500. L’allenamento è diventato quindi una festa per Zeman e i suoi giocatori, con cori, bandiere e quant’altro. Col Verona, sugli spalti dell’Adriatico, si è registrato quasi il tutto esaurito, con 17230 spettatori tra paganti e abbonati, record di presenze quest’anno. E’ una particolarità del pubblico pescarese l’esaltarsi quando le cose vanno bene e l’abbattersi, il rilassarsi quando le cose vanno male. -Un’ora prima dell’inizio della recente partita Pescara-Verona, si sono registrati alcuni scontri tra isolati gruppi di ultras (circa 70 persone complessivamente) delle due squadre, venuti a contatto nelle vicinanze dello stadio. Inoltre, un 22enne è stato trovato all’ingresso dello stadio, in possesso di un tirapugni e arrestato in flagranza dai carabinieri. -Al 40° del primo tempo di Brescia-Pescara, del 15 ottobre scorso, quando il Pescara passa in vantaggio, quattro tifosi abruzzesi, nella gradinata bassa, esultano piuttosto vivacemente, suscitando l’attenzione di un gruppetto di ultras bresciani in curva Nord, che, evidentemente, non gradiscono e partono per “regolare” i conti, raggiungendoli e aggredendoli. Il bilancio è di tre contusi, un ultrà bresciano denunciato e violenti “daspati”. -In occasione di Pescara-Vicenza, del dicembre ’10, poco più di 2mila ultras pescaresi rimangono fuori dallo stadio “Adriatico/Cornacchia”, in segno di protesta contro l’arresto di alcuni esponenti della Nord, ritenuti responsabili di alcuni incidenti avvenuti nella gara amichevole Pescara-Roma, dell’agosto dello stesso anno. Per quei fatti 19 tifosi delle due squadre sono finiti in manette. -Nel maggio 2010 notte di guerriglia sulla A14 in tre aree di servizio, col bilancio di nove pescaresi arrestati e due agenti contusi. Il fatto più grave nell’Area di Metauro Ovest, a Mondolfi, nel pesarese, dove ultras abruzzesi, armati di pietre, bastoni e sassi vengono a contatto coi tifosi del Lecce, in ritorno dalla trasferta di Vicenza, rapinandoli del loro denaro, di sciarpe, felpe e altri oggetti personali, dileguandosi poi a bordo di due furgoni e varie auto, poi intercettati dalla Polstrada, che è riuscita a bloccare e arrestare 9 tifosi. Sequestrato il materiale rubato, oltre a numerosi oggetti contundenti utilizzati per picchiare gli avversari. Nel frattempo un’altra pattuglia della Polstrada accorre all’area di servizio Foglia Sud, dove gruppi ultrà di Pescara, Crotone e Lecce si azzuffano tra loro, dopo aver svaligiato roba per migliaia di Euro all’autogrill. I due agenti della volante cercano di portare la calma tra le tre tifoserie rivali, venendo a loro volta aggrediti e malmenati. Inoltre, verso le 23, scoppia una sassaiola tra supporters del Pescara e leccesi nella stazione di servizio Conero Sud, sedata dall’intervento di pattuglie inviate sul posto dalla Questura. -Durante il pregara di Fiorentina-Pescara, dell’01 febbraio ‘04, un tifoso pescarese di 24 anni, Maurizio P., viene ripetutamente colpito al volto a colpi di manganello da un poliziotto. A seguito di tali percosse, il giovane inizia un lungo calvario per non perdere completamente l’uso di un occhio. La tifoseria pescarese, in segno di protesta per la colpevole reticenza dei mass-media a divulgare la notizia e per solidarietà al tifoso, intraprende iniziative come comunicati, striscioni e manifestazioni di dissenso. Trasferito all’ospedale di Careggi, gli viene diagnosticata una ferita lacero contusa sopraccigliare con trauma perforante del bulbo, presenza di frammenti di vetro, distacco della retina e altre varie complicazioni. In parole povere, l’occhio era quasi perso. Il ragazzo rimane una settimana in osservazione, quindi viene trasferito a Pescara. Dopo aver eseguito una serie di ecografie per chiarire bene lo stato dell’occhio, l’8 marzo viene eseguita una operazione molto complessa, di cerchiaggio, impianto del cristallino, vitrectomia e trattamento laser, che ridà miracolosamente la vista all’occhio del ragazzo, che sembrava irrimediabilmente persa. Il poliziotto che l’aveva colpito nel 2008 è stato condannato. In Pescara-Cagliari 03/04 la Nord si presenta disadorna e per buona parte vuota, col solo striscione “Giustizia x Maurizio”. -I Pescara Rangers furono l’unico gruppo ultrà italiano presente, con tanto di striscione, a Euro ’96 in Inghilterra. Personaggi storici del tifo pescarese: -Marco Mazza (Bubù): era un vero leader, un condottiero, uomo coerente, passionale, un personaggio con gli attributi come pochi, amatissimo e molto rispettato dalla sua curva; un male incurabile se l’è portato via in poco tempo, a 40 anni ancora da compiere, il 10 gennaio 2006. Una malattia che sapeva, o aveva certamente intuito, che lo avrebbe portato alla morte, affrontata con un carico di dignità propria solo di poche persone, di uomini veri. Ai suoi funerali, allo stadio, il 12 gennaio, erano presenti oltre 2000 persone, con delegazioni di tifoserie amiche e non: vicentini (oltre 30), messinesi, milanisti, ascolani, livornesi, genoani, sambenedettesi, ternani, tifoserie abruzzesi. Tantissimi gli attestati di stima, di affetto e gli striscioni a lui dedicati da numerose tifoserie italiane. Ma più di ogni altra cosa parlano di lui gli striscioni e le iniziative della curva Nord, di chi lo conosceva bene, per ricordarlo degnamente. Il sabato successivo alla sua scomparsa, in Pescara-Bologna, appaiono gli striscioni: “Questo è il silenzio assordante che hai lasciato nei nostri cuori”, “Onorati di avervi conosciuti orgogliosi di portarvi nei nostri cuori, Marco e Claudio per sempre con noi” (il Claudio citato nello striscione è Claudio De Luca, altro tifoso importante scomparso in quel periodo), “Ci hai donato il tuo passato…ti dedicheremo il nostro futuro…continua a guidarci!”, “Sfondo di bandiere, odore di lacrimogeni, suono di sirene, così ti ricordano i tuoi ragazzi…continua a guidarci!”, “Di Bubù non ce ne sono più”. In Pe-Atalanta 05/06: “Il tuo nome è legato alla Nord, i nostri cuori legati la tuo ricordo, Bubù per sempre”. Al primo anniversario della sua morte, in Pescara-Genoa, ancora striscioni, come “Semplicemente…grazie”, “Grazie di tutto!”, “10-01-06/10-01-07: continua a guidarci…!”, “Bubù vive con noi”, “Ogni volta che cammino e mi sembra di averti vicino, ogni volta che mi guardo intorno ogni volta che me ne accorgo!”, e una sua gigantografia a centrocurva, contornata da una coreografia di cartoncini biancazzurri, con la scritta, che campeggia a tutta curva “Ci hai guidato con mentalità e valori…ti dedichiamo i nostri colori!”. Col tempo sono stati confezionati altri striscioni, quali “Se potessi far tornare indietro il mondo farei tornare indietro te…Bubù per sempre con noi” (a Lanciano), “Passa il tempo, non passi tu…sempre con noi Marco Bubù” (Pe-Crotone 08/09), “Un eroe, un amico, un esempio…un solo nome per il nostro tempio: curva Nord Marco Mazza” e “Ieri, oggi, sempre ci guiderai…destino di un condottiero che non è morto mai” (Pe-Cavese 09/10). Parole davvero molto belle, come belle sono quelle scritte sul “muro” del sito dei Rangers, quando morì: “Sabato il tifo era di un altro pianeta come ai vecchi tempi. Ho visto gente dei Rangers e Fedelissimi, che prima non si guardavano in faccia, ora abbracciarsi e piangere per te, segno di un odio ormai superato”; “Quando lo guardavo…pensavo di lui che fosse immortale, troppe ne aveva passate ed era sempre lì”. -Stefano Paravia: sicuramente uno dei maggiori esponenti dei Rangers, venuto a mancare nel marzo 2004, per molti un amico fiero e sincero, un “Guerriero”. Bellissimo lo stendardo, sempre esposto, con sovrastampato il suo volto e la scritta “Paravia”. In Pescara-Napoli 03/04, prima partita in casa successiva alla sua scomparsa, furono esposti gli striscioni “L’ultimo saluto di chi non ti dimenticherà…ciao Stefano” e “Ciao Guerriero”. -Marco Casimirri: personaggio carismatico e protagonista della realtà ultras pescarese, grande trascinatore, in tanti lo ricordano sempre in prima fila o in alto a scandire i cori. Al funerale, fra tanti amici e tifosi, viene esposto lo storico striscione dei “Cherokee”, gruppo del quale era stato colonna insostituibile nel direttivo, prima di diventare “voce” importante dei Rangers. Viene trovato esanime nella sua abitazione di Pescara, la mattina del 24 gennaio 2008, a 32 anni. La domenica successiva, allo stadio, nel prepartita di Pescara-Juve Stabia, la Nord gli rende omaggio con una coreografia a cartoncini biancazzurri, interrotta da uno striscione a 4 pezzi con scritto: “Non ci sarà un minuto, un’ora, un giorno in cui non ti penseremo-ciao Casimiri”. Dalla trasferta di Ancona, del 2 febbraio ’08, appare al seguito dei pescaresi lo splendido stendardo “Bubù Paravia Casimiri”. In Pe-Giulianova 09/10 esposti gli striscioni “Il tuo ricordo ci toglie il respiro…ciao Casimiri” e “Casimiri con noi!!!”. -Angelo Manzo: è stato un vero capo carismatico della tifoseria pescarese, capace di organizzare trasferte oceaniche, come quelle di Bologna del ’77 e del ’79, con oltre 30mila pescaresi presenti a festeggiare due promozioni in A, rimaste nella storia del tifo italiano. Già agli inizi degli anni ’70 guidava il famoso “Club Excelsior”, frequentatissimo punto di riferimento per i tifosi biancazzurri. Lo striscione “Angelo Manzo per sempre Rangers“ gli è stato dedicato in Juve-Pescara 06/07. -Sergio De Renzis: compianto ragazzo scomparso nell’86, importante figura dei Rangers. “La tua Nord non ti dimenticherà mai, grazie Sergio” è stato esposto in Pe-Frosinone 06/07. -Ciro: ex leader dei Rangers, conosciuto esponente di rilievo scomparso anni fa. Ancora in curva compare lo stendardo “Ciro presente”. -Luca: ragazzo scomparso alcuni anni fa durante una trasferta, a cui sono stati dedicati gli striscioni “Un tragico destino x amore del Delfino” e “Quella curva ti ha preso la vita, questa curva ti piange unita: ciao Luca”. -Ivo Melatti: grande tifoso del Pescara, venuto a mancare il 24 settembre 2006, è diventato famoso negli anni ’70 e ’80 grazie alla sua passione eccentrica e popolare per i biancazzurri. -Fernando Trisi: conosciuto da tutti come “Il Professore”, faceva parte di quella schiera di personaggi eclettici che hanno animato la tifoseria pescarese, e fatto del tifo un arte, dalla metà degli anni ’70 fino ai successi del Pescara in Serie A. Pensieri in libertà: “Arbitri servi della Lega” (Pe-Inter 80/81), “Vittorio: il tuo sorriso nei nostri cuori” (Pe-Parma 85/86), “Ciao laziali invidiosi” (Pe-Parma 85/86), “Se il gioco si fa duro i duri iniziano a giocare” (fine anni ’80), “Volere volAre” (Pe-Reggina 95/96), “La Laurito…se la mena col dito” (Pe-Napoli anni ’90), “Se i conigli avessero le ali il cielo sarebbe dei laziali” (Pe-Lazio anni ’90), “La nostra giustizia la prossima vendetta Maurizio vive”, “Lacrime di rabbia per Maurizio” (anni ’90); “Ridotti male!!!” (Pe-Ancona 00/01), “Picchia bambini, vive nell’infamia…è solo lo zozzone di Catania” (Pe-Catania 01/02), “Noi non retrocederemo mai” (Pe-Fermana C1 01/02), “Pietro Scibilia vattene” (Pe-Ascoli/Giulianova e altre 01/02), “Oliveri uomo dei misteri”(era il vicepresidente, Pe-Torres 01/02); “Oliveri taci e purt rispett” (Benevento-Pe 01/02), “Scendi a valle lasci il gregge, ti senti protetto dalla nuova legge!” (Pe-L’Aquila 01/02), “Irr…idicoli scortati”, “…Dov’eravamo?? Noi da Napoli a Milano…voi da Tollo a Celano”, “Vieni avanti…chietino”, “Chieti ringrazia i decreti” (Chieti-Pe 01/02); “La curva la chiudiamo noi” (Pe-Castel di Sangro 01/02), “Chi sa solo criticare mai capirà chi soffre e vuol cambiare…la nostra dignità è grande e forte come la nostra coerenza” (Pe-Avellino 01/02), “Città agricola con tifoseria ridicola” (Chieti-Pe primi anni ’00); “Manette x gli ultrà…assassini in libertà” (primi anni ’00), “Nei nostri cuori solo due colori” (Pe-Teramo 02/03), “Era meglio al Ballarin”, il vecchio stadio di S.Benedetto del Tronto (Samb.se-Pe 02/03), “Figli della bonifica”, “Siete solo meticci ascolani” (Pe-Samben.se 02/03); “Tutte le cose dritte mentono…ogni verità è curva”, striscione verso i giornalisti (primi anni ’00), “A Napoli Pulcinella, a Bergamo Arlecchino, a Pescara il chietino” (Pe-Chieti 02/03), “E nù stem sempr a qua” (Messina-Pe Coppa Italia 03/04, con giro di campo coi bandieroni e foto-ricordo); “Ora più che mai non molleremo mai” (Torino-Pe 03/04), “Con quale coraggio festeggiate il 1° maggio…?!”, “Disinfettate la Sud” (Pe-Napoli 03/04); “Un altro guerriero se ne è andato…ciao Cioffi”, in memoria del capotifoso sambenedettese Massimo Bruni “Cioffi”, scomparso, dopo una lunga agonia, il 22 novembre ’04, dopo essere precipitato in volo scivolando sulla ringhiera della Curva, oggi dedicata a lui (04/05); “Salutiamo un grande uomo…ciao Karol”, in memoria della morte di Papa Giovanni Paolo II, “‘A3 SA-RC’: ve la facciamo pagare noi”, “Salerno: prov. di Napoli, fraz. di Avellino” (Pe-Salernitana 04/05); “No all’ultras pizzo e Sky” (Cesena/Modena-Pe 05/06), “Siete come ‘Le iene’…fate ridens”, “Paolo non mollare” (Pe-Brescia 05/06); “La nostra carta d’identità…”, con curva vuota al centro, “Eccola!”, con curva piena e copricurva (Pe-Cremonese 05/06); “In un mondo di vigliacchi c’è chi non ha paura, ultras liberi” (Crotone-Pe 05/06), “30 anni d’amicizia”, con sventolìo di bandieroni in campo (Vicenza-Pe 06/07); “Non si lucra sulla ns.passione…che bella porcata il bigliettone!!!”, “Senatori, presuntuosi, mercenari schifosi!!!” (Pe-Napoli 06/07); “30 anni di vanto e di gloria, di Pescara siamo la storia” (Juve-Pe 06/07), “Nel silenzio un grido: diffidati liberi”, “Paterna prendi i soldi del Pescara…e vattene”, “Società, comune, giornalisti, giocatori: voi parlate per convenienza…noi in silenzio per amore!”: contestazione alla presidenza di Dante Paterna; “Il tuo sorriso per sempre con noi…ciao Daniele” (Pe-Treviso 06/07); “Paterna vattene”, “Paterna non è il mio presidente!”, (Pe-Piacenza/Rimini e altre, 06/07); “Fin quando ci sarete voi non ci saremo noi” (Triestina-Pescara e altre gare 06/07); “Daspo: come prima più di prima lottare”, “Iaconi=Paterna” (direttore sportivo e presidente), “Meglio radiati che umiliati!!!” (Pe-Vicenza 06/07); “Il menefreghismo per la città…un male troppo comune” (Pe-Frosinone 06/07), “Zero acquisti solo cessioni, non siamo 15 ma tutta la curva”, “Tutti cantavamo, tutti colpevoli”, “82-06, un’altra stella è volata in cielo…ciao Andrea” (Pe-Bologna 06/07); “Noi vogliamo un grande Pescara…basta chiacchiere!”, “Schifati da ipocrisia e incompetenza…portate rispetto alla nostra coerenza” (Pe-Cesena 06/07, esterno stadio); “, “Ferrante, Gautieri, Delli Carri, Moscardi: via da Pescara” (Pe-Rimini 06/07), “Grande capitano dell’ultima battaglia…questa è la tua casa, questa è la tua maglia”, dedicato a Marco Pomante, ex bandiera del Pescara, ora alla Nocerina (08/09); “Ladri, sciacalli, grandi poteri: siamo più forti di tutti voi…ora inchinatevi agli uomini veri…Pescara siamo noi” (Pe-Cavese 08/09), “Adesso basta con questa agonia, i libri in Tribunale, gli sciacalli via” (Pe-Juve Stabia 08/09), “Giochi 2009…un grande evento mentre il Pescara sta morendo” (esterno stadio, contro i “16.i Giochi del Mediterraneo-Pescara 2009”), “Scendi dalla scala, scordati il Medioevo…ora sei solo provincia di Chievo…”, “Gli occhi alla curva, il cuore in campo…noi siamo il Pescara Calcio” (Pe-Verona 09/10); “Soltanto rabbia e dolore…coraggio fratelli, Messina nel cuore!!!”, a sostegno degli alluvionati nel messinese (Pe-Ternana 09/10); “Una curva di conigli senza dignità…da noi trema la terra da voi tremano gli ultrà”, “Giochiamo a ruba bandiera?” (Pe-Verona Playoff 09/10); “Meglio un veronese coniglio che un leccese infame!”, “Essere spia è la cosa peggiore che ci sia” (Pe-Reggiana Playoff 09/10); “La Nord ricorda donna Elide…vicini alla famiglia De Cecco”, presidente del Pescara (Pe-Giulianova 09/10); “Brucerò il Bentegodi” (Lanciano-Pescara 09/10). [Modificato da Claudio.Freccia 25/01/2012 17:45] claudioalfaroli |