Il fisico inglese Isaac Newton dimostrò nel Seicento che la luce (che noi vediamo bianca ) è in realtà composta di sette diversi colori:
rosso, arancione, giallo, verde, blu, indaco e violetto. Nel suo esperimento fece passare un raggio di luce attraverso un prisma di cristallo. Il raggio si scompose così nei sette colori dello spettro solare, dimostrando che il bianco è la somma di quei colori. L'individuazione dei sette colori non poggiava su basi scientifiche, ma filosofiche, in particolare sulla teoria della connessione tra colori, note musicali (sette), pianeti (allora erano ritenuti essere sette) e giorni della settimana. (sempre sette ) È ancora il tipo di prisma ottico più conosciuto, nonostante non sia il più utilizzato attualmente. Il prisma che rifrange un raggio bianco di luce nei colori dell'arcobaleno è il soggetto di una delle copertine discografiche più famose di ogni tempo, quella di
The Dark Side of the Moon dei Pink Floyd, per intenderci. Si potrebbe fare altrettanto con le copertine del periodo bianco di Battisti? Quando tutti i colori dell'iride vanno a rifrangersi e fondersi in una sola frequenza attraverso le due facce trasparenti ? Rinviate le schegge, s'infrangono come vetrate...
Violetto ( viola il colore della sera )
Blu e indaco ( dall'indaco e il blu di Prussia profondissimi )
Verde ( l'erba enorme cavalca bianca e verde cobalto )
Giallo ( le cornacchie sopra il giallo )
Arancione ( la lacrima sta come arancia nell'aranceto )
Rosso ( il rosso del sangue partirsene col nero )
Un sorprendente fil rouge, dove immaginazione va a braccetto con realtà. Dopo aver prelevato dalla tavolozza questi spicchi di arcobaleno, cosa potremo vedere dall'altro lato dello spettro ? Spettro, dal latino spectrum, ha il significato di "
apparenza" o "
apparizione". E l'apparenza inganna: il rovescio della medaglia non è mai lo stesso. Pur avendo la stessa identica faccia l'immagine tende a differire se la guardiamo da una diversa angolatura. Newton dimostrò che anche una cosa in apparenza semplice come un raggio di luce, può rivelarsi meravigliosamente complessa. Pittori,musicisti,scrittori, usano sovente per realizzare le loro opere il monocromatismo a sfondo bianco, da sempre il colore simbolico della purezza. Il bianco, al pari del nero, è considerato un "non colore" ma con una sostanziale differenza: il bianco è dato dalla somma di tutti i colori, il nero dall'assenza totale di colori. In pittura si definiscono colori primari quelli che non si possono ottenere dalla mistione di altri. Johannes Itten è stato un pittore, scrittore e designer svizzero dei primi anni del 900, studioso tanto da creare un cerchio cromatico, per rappresentare i colori puri, o fondamentali, e i loro discendenti dalle mescolanze. Se Newton con il prisma triangolare ha scoperto la fusione dei colori, Itten con il cerchio e il triangolo ha creato uno strumento indispensabile per conoscere il loro massimo contrasto. E' ricordato come il teorico del colore, ricercatore del loro aspetto estetico-comunicativo. Al centro di questo cerchio è posto un triangolo che contiene i tre colori fondamentali o primari, che sono il
rosso,il
giallo e il
blu.
Cerchio cromatico di Itten Dalla mescolanza di questi colori si ottengono i colori secondari che sono subito intorno al triangolo a formare un esagono, e sono il
verde, l'
arancio e il
viola. Intorno chiude il cerchio con 12 colori che sono i primari i secondari e i terziari, cioè gli altri ottenuti da ulteriore mescolanza.Per trovare i colori complementari, secondo Itten, bisogna scegliere un colore e seguire quelli diametralmente opposti che saranno i suoi abbinamenti suggeriti. In sintesi, un cerchio di colori e dei loro opposti che si attraggono.
Gli opposti si attraggono per completarsi, ma si respingono per salvaguardarsi nella loro specifica identità.( Hegel ) Ancora una volta il triangolo è una figura magica, in quanto veicolo per Newton nella trasformazione della luce e allo stesso tempo generatore della scala cromatica per Itten: 3- 6- 9 -12. Il doppio del gioco l'ha molto spesso moltiplicato...
Il vate galante