III
NOI E DIO
1 -L'iniziativa dell'uomo: la religiosità umana.
CHIUNQUE, o perché illuminato dalle pagine precedenti o per suo proprio intuito, sia giunto a condividere i pensieri fin qui esposti e a riconoscere nel suo intimo la realtà di Dio, non potrà non porsi un altro problema: quello dei propri rapporti con Dio, cioè IL PROBLEMA RELIGIOSO (1).
(1) La parola "Religione" deriva dal latino «re-legare» (legare insieme) e designa comunemente il legarne, ossia i rapporti che intercorrono tra gli uomini e Dio.
La religiosità egiziana è uno dei grandi tentativi compiuti dall'uomo per stabilire un proprio rapporto con Dio.
Gli uomini di tutti i tempi - anche se semplici e indotti - lo hanno affrontato ritenendolo il loro primo dovere di uomini, anche se poi lo hanno risolto in modo parziale e spessissimo errato:
- hanno cercato anzitutto di "identificare Dio", di scoprirne il volto e il luogo della presenza in mezzo a loro; e spesso lo hanno concretizzato nelle forze della natura o negli astri del cielo, e gli hanno eretto templi ove poterlo incontrare.
- poi hanno cercato di "stabilire un rapporto con Lui", che non poteva essere che di sudditanza, offrendogli il culto della preghiera e del sacrificio.
- da ultimo "hanno teso l'orecchio alla voce di Lui", pensando di udirla - e con ragione - nel dettame interiore della propria coscienza.
È nato cosi - per iniziativa dell'uomo - un "legame" nuovo con Dio, una "religione" appunto, che chiameremo "UMANA".
L'ORIGINE "UMANA" di questa religiosità rende ragione di alcuni fatti oggi non bene interpretati:
1) del numero e della varietà di queste forme religiose.
Proprio perché nascono dall'uomo, ogni uomo è - per così dire - il fondatore della propria religiosità, anche se poi, nel corso dei secoli, le singole religiosità, sotto la guida di persone più dotate, si sono riunite in correnti religiose alle quali molti uomini ed interi popoli si sono aggregati.
2) dei loro difetti e dei loro limiti.
Proprio perché frutto della limitata intelligenza dell'uomo che vuol penetrare l'infinita Realtà di Dio, le religioni "umane" attingono solo parte della Verità e contengono inevitabilmente errori, assumendo talvolta, nella pratica, forme di culto aberranti e crudeli, anche quando l'intenzione era di rendere con esse omaggio a Dio.
3) del fondamento razionale di queste forme religiose.
Queste forme di religiosità, infatti, sono nate dall'uomo in quanto razionalmente consapevole della propria dipendenza oggettiva da Dio, e non non sono affatto proiezione fantastica e irrazionale del proprio bisogno di sicurezza in un essere immaginario (2).
(2) Questa è appunto la tesi marxista sulla religione, secondo la quala l'uomo trasferisce (alienandosi) le sue aspirazioni alla felicità totale in una entità inesistente che immagina al di fuori di lui e che chiama Dio.
Per il marxismo (ma anche per tante forme di filosofie contemporanee che cercano nell'uomo la spiegazione di tutto), l'alienazione religiosa è quindi una "illusione", seguendo la quale l'uomo si allontana dalla realtà.
Ma questa tesi trova la sua confutazione proprio in ciò che è detto in queste pagine, nelle quali proprio la ragione umana ci ha condotti a capire che la vera e fontale Realtà è Dio e che solo avvicinandosi a Lui l'uomo può veramete realizzare se stesso.
Pur nella loro limitatezza e imperfezione queste religioni "umane" sono tuttavia lo sbocco più nobile della attività dell'uomo, e preparano il terreno nel quale potrà germogliare e fruttificare l'iniziativa di Dio.
2 - L'iniziativa di Dio: la religione divina
DIO HA CREATO L'UOMO e l'ha creato bisognoso di Sé: bisognoso di conoscerLo, bisognoso di adorarLo, bisognoso di ubbidirLo.
Le religiosità umane - delle quali abbiamo parlato - sono questo sforzo che l'uomo ha compiuto per incontrare Dio e stabilire rapporti con Lui, anche se ha dovuto cercare nel buio, come a tastoni, senza raggiungere mai certezze profonde e definitive.
MA SE IN QUESTO BUIO DIO ACCENDESSE UNA LUCE, se Dio prendesse Lui l'iniziativa di manifestarsi all'uomo, se gli parlasse di sé come un padre parla ai suoi figli, allora la ricerca di Dio sarebbe compiuta.
E QUESTO DIO LO HA FATTO: ha acceso la Sua luce nelle nostre tenebre e ci ha parlato de sé. Si è manifestato all'uomo senza ombra di dubbio, lo ha illuminato sui problemi fondamentali della propria esistenza e del proprio destino, ha stabilito con lui un legame autentico, una "RELIGIONE" che, essendo da Lui rivelata, chiameremo giustamente "DIVINA" (3).
(3) La religione "divina", cioé stabilita per iniziativa di Dio, si dice «rivelata» (da «re-velare», togliere il velo) perché in essa Dio ci manifesta Se stesso, come se togliesse un velo che Lo nascondeva a noi.
Ci pare pure importante precisare alcune caratteristi che che distinguono la religione "divina" da quelle "umane":
1) Le religioni "umane" sono molte, tante quanti sono gli uomini o i gruppi di uomini che le hanno espresse; quella "divina" è una, come uno è Dio che l'ha rivelata e una è la Verità.
2) Le religioni "umane", proprio perché elaborate da uomini che non conoscono tutta la verità, contengono molti errori. La religione "divina" è invece infallibilmente vera, cioè rispecchia fedelmente la realtà.
3) Le religioni "umane" sono vie imperfette per raggiungere Dio e, come tali, incerte e provvisorie. La religione "divina" è la via perfetta che conduce a Dio e, come tale è sicura e definitiva.
4) Le religioni "umane" sono accettate da Dio, perché manifestazione della buona volontà di uomini che, senza loro colpa, ancora Lo ignorano; ma la religiobe "divina" è esigita da Dio da parte di coloro che l'hanno conosciuta, perché è l'unica espressione oggettivamente vera dei rapporti tra l'uomo e Dio.
Ecco rappresentata simbolicamente la differenza tra le molteplici religioni umane (a sinistra) nate per iniziativa degli uomini che cercano Dio e l'unica Religione Divina, nella quale è Dio -. che si manifesta (si "rivela") all'uomo e gli comunica la Verità, su Dio e sull'uomo, senza errore ed in modo comprensibile a tutti.
Certamente per conoscere quale sia l'unica Religione "divina", ossia l'unica "vera", è necessario conoscere “1e prove razionali” (ossia comprensibili dalla ragione umana) della sua verità.
Queste prove le daremo nel capitolo IV, anche se, nel seguente n° 3 - allo scopo di poter valutare la forza delle stesse prove - anticiperemo la conclusione alla quale tali prove ci condurranno.
3 - La religione divina è il Cristianesimo
A questo punto vogliamo anticipare una affermazione che per chi scrive è certezza e per chi legge - se già non lo è - lo potrà (e lo dovrà) diventare:
QUEST'UNICA VERA RELIGIONE RIVELATA DA Dio, che sola ci fa conoscere Dio quale è veramente e che sola ci può perfettamente congiungere a Lui, È IL CRISTIANESIMO.
Il lettore chiederà: Le prove? Rispondiamo: le prove ci sono, e le esporremo. Prima però ci preme descrivere, condensandolo in pochissime righe, il Cristianesimo stesso: diversamente il lettore non potrebbe valutarlo in modo adeguato né in sé né nelle prove che Dio ci ha dato per garantirlo come proveniente da Lui.
Qual è dunque L'ESSENZA DEL CRISTIANESIMO?
La condenseremo in tre punti, strettamente legati tra loro:
Perché l'uomo potesse unirsi a Dio, Dio stesso si è fatto uomo in uomo Gesù Cristo realizzando in Cristo l'unione uomo dell'uomo con Dio.
1) Il Cristianesimo È LA PARTECIPAZIONE DELL'UOMO ALLA STESSA VITA INFINITA DI Dio, è la "divinizzazione" dell'uomo. Già sappiamo che l'uomo non può trovare la propria felicità se non unendosi a Dio, sorgente unica di felicità: ebbene, Dio ha voluto che questa unione dell'uomo con Lui fosse la massima possibile, cioè l'unione di vita.
2) Dio ha realizzato questa unione FACENDOSI LUI STESSO UOMO COME NOI e prendendo il nome di Gesù.
In altre parole questa «unione di vita», per un misterioso disegno di amore, è iniziata da Dio: Lui stesso ha voluto farsi uomo in Gesù Cristo il quale è così diventato il «primogenito» di molti fratelli, modello e causa della divinizzazione di ogni altro uomo (1).
(1) Perché il lettore possa comprendere il senso esatto di queste affermazioni, vogliamo qui ricordare i due principali Misteri della Fede cristiana:
1) Il Mistero della Santissima Trinità, nel quale ci è rivelato che l'unico Dio vive in tre Persone, il Padre, il Figlio, lo Spirito Santo.
2) II Mistero della Incarnazione, nel quale ci è rivelato che la seconda Persona della Santissima Trinità, cioè il Figlio, si è fatto uomo come noi, nascendo da Maria Vergin e prendendo il nome di Gesù.
3) Ogni singolo uomo che, nell'unica ed irrepetibile vita terrena, si RISOLVE LIBERAMENTE PER CRISTO, coopera con Dio a realizzare la propria divinizzazione.
L'adesione a Cristo inizia con la fede in Lui, si perfeziona con l'amore per Lui e si conclude nell'unione perfetta ed eterna con Lui, meta suprema della speranza cristiana.
Ecco dunque cos'è il Cristianesimo: È DIO CHE SI FA UOMO (IN CRISTO), PERCHÉ L'UOMO POSSA (IN CRISTO) DIVENIRE DIO (2).
(2) Questa espressione, che a prima vista può sembrare forte, rispecchia fedelmente la realtà: l'uomo, pur rimanendo «creatura», partecipa veramente alla Vita del suo «Creatore».
Tutto il resto, benché importantissimo, è orientato alla realizzazione di questo supremo disegno d'amore.