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20 marzo 2024

Per le famiglie con figli a carico vi sono tanti aiuti e agevolazioni che si possono richiedere dal 1° gennaio 2024

 Per le famiglie con figli a carico vi sono tanti aiuti e agevolazioni che si possono richiedere dal 1° gennaio 2024. Lo Stato rende disponibili aiuti economici e sussidi che coprono tutto il periodo di crescita dei figli, dalla gravidanza e nascita, fino alla frequenza della scuola e dell’università. Le famiglie con bambini possono ottenere supporti concreti alla genitorialità e per garantire il mantenimento della prole, aiuti potenziati anche dalla Legge di Bilancio 2024.

Ecco nel dettaglio quali bonus figli sono attivi e disponibili nel 2024.

ASSEGNO UNICO UNIVERSALE

La misura per eccellenza per le famiglie è l’Assegno Unico Universale Figli, il sussidio economico riconosciuto a chi ha figli, erogato dal 7° mese di gravidanza fino al 21° anno di età del figlio a carico, potenziato dal 2023 a più riprese. Nei casi di figli maggiorenni, questo “bonus figli fino a 21 anni”, spetta se i figli sono a carico e poi, dopo il 21° anno nelle stesse condizioni, si ha diritto alle detrazioni figli a carico. Nel 2024, con la Legge di Bilancio 2024, sono state confermate tutte le maggiorazioni assegno unico figli previste dalla Manovra 2023.  

BONUS ASILO NIDO POTENZIATO

Tra i bonus figli vi è anche il bonus asilo nido, potenziato dalla Legge di Bilancio 2024. In sostanza, dal 1° gennaio il bonus asilo nido è stato potenziato con la possibilità di ottenere un voucher extra a partire dal 2° figlio. Nel 2024, quindi, le famiglie con ISEE fino a 40.000 euro possono richiedere l’aiuto economico che prevede l’erogazione di un contributo di massimo 3.600 euro per sostenere le spese per le rette degli asili nido.

BONUS MAMME PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Il bonus mamme nella Pubblica Amministrazione è uno sgravio contributivo pari al 100% dei contributi previdenziali a carico delle lavoratrici, volto a sostenere le impiegate del settore pubblico. Grazie a questa esenzione la quota dei contributi a carico delle lavoratrici PA, pari a circa il 9,19%, non viene decurtata dallo stipendio ma viene coperta dallo Stato, il che si traduce in un aumento della busta paga.

BONUS UNIVERSITÀ PRIVATE

Il Bonus Università private consiste in una detrazione fiscale da indicare nella dichiarazione dei redditi 730 / 2024 il cui importo varia in base all’area disciplinare e alla zona geografica dell’Ateneo privato scelto. È riconosciuto sia per corsi di laurea, sia per dottorato e master universitari di primo e secondo livello. Questo aiuto mira a promuovere l’accesso all’istruzione superiore privata e a sostenere gli studenti nel perseguire i propri obiettivi accademici.

BONUS UNIVERSITÀ

Tra i bonus per figli attivi nel 2024 c’è anche l’esonero totale dal pagamento del contributo omnicomprensivo annuo per gli studenti universitari (il contributo per l’iscrizione). Introdotto dal Decreto del Ministro dell’università e della ricerca del 3 agosto 2021, n. 1014, è rivolto agli studenti appartenenti ad un nucleo familiare con ISEE non superiore a 22.000 euro. Previsto anche l’esonero parziale a beneficio degli studenti in nuclei con ISEE superiore a 22.000 ma non eccedente i 30.000 euro. La misura viene graduata in maniera decrescente dall’80% al 10% della riduzione in base alla fascia ISEE definita nel Decreto. 

CONTRIBUTI GENITORI MONOREDDITO O DISOCCUPATI FIGLI DISABILI

Disponibile nel 2024 anche il contributo fino a 500 euro mensili in favore di genitori senza occupazione, soli o monoreddito con figli affetti da disabilità. Le domande sono aperte tutti gli anni dal 1° febbraio a fine marzo. 

AIUTI PER LA GENITORIALITÀ

Anche nel 2024 sono stati confermati, in fatto di sostegno per le famiglie che hanno figli, i cosiddetti “aiuti per la genitorialità”. Tra questi ricordiamo il congedo parentale. Stiamo parlando del periodo di astensione dal lavoro facoltativo concesso ai genitori (madre e padre) per prendersi cura del bambino nei suoi primi anni di vita.

Tale congedo è stato potenziato con la Legge di Bilancio 2024, con la possibilità di richiedere due mesi indennizzati all’80% (al posto di uno solo, richiedibile nel 2023). Il congedo parentale è una scelta libera (ecco perché si parla di congedo facoltativo, a differenza del congedo di maternità obbligatoria o del congedo di paternità per la nascita del figlio, che sono obbligatori) e per un periodo indennizzata dall’INPS. Poi, sono attivi anche l’assegno di maternità dello Stato, l’assegno maternità Comuni, la tutela per la maternità per i lavoratori dello spettacolo, nonché l’indennità di maternità e paternità per autonomi e liberi professionisti.

Non dimentichiamo che è attivo anche il congedo di paternità alternativo che consiste nell’astensione dal lavoro del padre, in alternativa al congedo di maternità obbligatoria ed è fruibile solo al verificarsi di specifiche condizioni ed eventi gravi. Tutte queste misure, vale la pena chiarirlo, sono valide anche per il 2024.

ASSEGNO DI INCLUSIONE

Dal 1° gennaio 2024, con l’abolizione del Reddito di Cittadinanza, arriva l’Assegno di inclusione. Si tratta di una misura nazionale di contrasto alla povertà, alla fragilità e all’esclusione sociale delle fasce deboli. L’ADI ha un valore che può variare da un minimo di 480 euro annui ad un massimo di 6.000 euro annui moltiplicato per il parametro della scala di equivalenza a cui si può aggiungere al massimo 3.360 euro annui in caso di affitto. Si rivolge ai nuclei familiari che hanno al loro interno almeno un disabile, o un minore, o un anziano con più di 60 anni o chi è in situazioni svantaggiate. Il beneficio aumenta se in famiglia sono presenti solo over 67, nonché altri familiari disabili gravi, inoltre è compatibile e si integra con l’Assegno unico universale.  

ESENZIONE PAGAMENTO TICKET SANITARIO

Possiamo aggiungere ai bonus figli anche il diritto all’esenzione del ticket sanitario. Infatti, tale esenzione può essere chiesta in base a determinate soglie di reddito che corrispondono a ISEE molto bassi.

La misura – tra gli altri casi – può essere richiesta per bambini di età inferiore a 6 anni e in presenza di un reddito familiare inferiore a 36.151,98 euro annui lordi, nonché da persone con più di 65 anni di età, con reddito familiare complessivo massimo di 36.151,98 euro annui lordi annui. La misura, in quanto strutturale, è confermata anche nel 2024.

CARTA ACQUISTI

Nel 2024 rientra tra i bonus figli anche la Carta Acquisti che è accessibile a chi ha ISEE al di sotto dei 15.000 euro. Si tratta della carta di pagamento elettronica, prepagata ricaricabile e gratuita del valore di 40 euro mensili, ricaricata ogni 2 mesi con un accredito di 80 euro. Vale, tra gli altri casi, per i genitori di un bambino minore di 3 anni entro specifici limiti di reddito e ISEE.  

BONUS 2.000 EURO DIPENDENTI FIGLI A CARICO

Nel 2024 è attiva una misura indirettamente a favore di chi ha figli. È il bonus 2 mila euro ai dipendenti con figli a carico. Si tratta di un aiuto per i dipendenti che hanno almeno un figlio, elargito sotto forma di fringe benefit.

Ricordiamo che il Decreto lavoro convertito in Legge aveva innalzato fino a 3.000 euro il limite entro il quale è possibile riconoscere ai dipendenti con figli, beni e servizi esenti da imposte (prima pari a 258,23 euro) fino al 31 dicembre 2023. Poi, la Legge di Bilancio 2024 ha cambiato il limite. Dal 1° gennaio, gli aumenti fringe benefit per chi ha figli passano a 2.000 euro, mentre il limite di esenzione da 258,23 euro passa a 1.000 euro per tutti.

BONUS MAMME IN BUSTA PAGA, SETTORE PRIVATO

Previsto dalla Legge di Bilancio 2024, il bonus mamme 2024, ossia un aiuto per le lavoratrici madri, le quali vengono esentate dal pagamento dei contributi previdenziali a loro carico. Parliamo dei contributi IVS per le dipendenti del settore privato.

Questa esenzione, che ammonta a circa il 9,19%, verrà coperta direttamente dallo Stato, con conseguenti rialzi dello stipendio netto in busta paga. Vale nel caso di lavoratrici madri con almeno due figli e in possesso di specifici requisiti. Operativa dal 1° gennaio 2024, la misura potrebbe essere una svolta in fatto di conciliazione vita lavoro e darebbe aumenti in busta paga alle donne con figli.

BONUS CICOGNA

Per il 2024 è attivo anche il bonus cicogna. Si tratta di un contributo economico di 500 euro erogato a favore dei figli di dipendenti o ex dipendenti di Poste Italiane o dell’ex-IPOST. L’INPS non ha ancora pubblicato il bando per il 2024.

BONUS FIGLI DISABILI 2024

La Legge di Bilancio 2024 ha confermato dal 1° gennaio il bonus figli disabili 2024. Si tratta di un contributo del valore minimo di 1.500 dedicato alle famiglie con figli minori di 3 anni affetti da gravi patologie croniche. L’aiuto economico serve a sostenere forme di supporto domiciliare, nei casi in cui i bambini disabili, per problemi di salute, non possono frequentare gli asili nido e hanno bisogno di assistenza a casa.

INCENTIVI NEO MAMME

Nuovi incentivi per le assunzioni di neo mamme sono stati approvati dalla Legge di Bilancio 2024. Si tratta di agevolazioni per le assunzioni di mamme dedicate alle aziende, nonché sgravi e aiuti inseriti all’interno del cosiddetto “pacchetto famiglia” che si vanno ad aggiungere agli sgravi già attivi. Riconoscendo specifici sconti sui contributi a chi assume, quindi, si punta a incentivare l’avvio al lavoro delle madri.

CONTRIBUTI PER LIBRI SCOLASTICI

Ad aiutare le famiglie contro il rialzo annunciato per il costo dei libri scolastici, anche nel 2024 le Regioni italiane, continueranno a prevedere dei bonus libri di scuola 2024 2025. Il bonus libri scuola è un aiuto erogato sotto forma di contributo economico, voucher o agevolazione per le famiglie che devono sostenere i costi per l’acquisto dei testi scolastici dei loro figli. Il contributo ha un importo variabile e per capire come ottenerlo bisogna rivolgersi alla propria Regione o al Comune di residenza. 

CARTA CULTURA FAMIGLIE SVANTAGGIATE

Nel 2024 è disponibile la Carta Cultura famiglie svantaggiate, anche se non ancora operativa. Questa card realizzata in formato elettronico è dedicata alle famiglie con figli, con ISEE sotto i 15.000 euro, ha un valore di 100 euro e permetterà di acquistare libri, servizi e prodotti digitali entro un anno dal suo rilascio.

Per sapere nel dettaglio cos’è e quando sarà attivata vi consigliamo il nostro focus sulla Carta della Cultura per le famiglie svantaggiate, sempre aggiornato.

AGEVOLAZIONI E DETRAZIONI MODELLO 730

Per i figli sono attivi anche i tanti bonus del modello 730 che si possono inserire nella dichiarazione dei redditi da presentare all’Agenzia delle Entrate nel 2024. Ad esempio, la detrazione per l’affitto degli studenti fuori sede nel limite totale di 2.633 euro, il tax credit istituito per lo svolgimento di attività fisica adattata (AFA). Questa detrazione si affianca a quella per l’attività fisica dei figli per cui l’importo massimo detraibile è pari a 210 euro per ciascun ragazzo, da ripartire tra i genitori.

Poi, nel modello 730 è prevista anche una detrazione pari al 19% delle spese scolastiche sostenute, sia per scuole pubbliche sia per scuole paritarie private. L’importo massimo detraibile è pari a 800 euro per ciascun alunno.

Valgono anche le spese per la frequenza all’università, quelle per l’asilo nido o per i trasporti scolastici, nonché le spese sostenute per le gite scolastiche o la frequenza alle scuole di musica. Ovvero, il cosiddetto bonus musica fino a 1.000 euro. Le detrazioni sono state confermate e arricchite con gli altri sgravi inseriti nella riforma fiscale 2024 o nella riforma IRPEF 2024.


FONTE: https://www.lavoroeconcorsi.com

28 febbraio 2024

Badanti over 80: non si pagano i contributi se ci sono questi requisiti ......

 

Badanti over 80: non si pagano i contributi se ci sono questi requisiti

Niente contributi, per 2 anni, a carico del datore di lavoro che assume badanti che assistono anziani non autosufficienti ultraottantenni.

L’agevolazione avviene in caso di assunzioni o trasformazioni a tempo indeterminato di contratti di lavoro domestico con mansioni di assistente a soggetti anziani. Le persone oggetto di assistenza devono avere un’età anagrafica di almeno 80 anni, e devono essere già titolari dell’indennità di accompagnamentoLa misura prevista dal decreto Pnrr, ha l’obiettivo è favorire la regolarizzazione del lavoro di cura prestato al domicilio della persona non autosufficiente.

L’agevolazione decorrerà dal 1 aprile 2024 fino al 31 dicembre 2025 per un periodo massimo di 24 mesi. È previsto un limite massimo di importo di 3.000 euro su base annua, riparametrato e applicato su base trimestrale, ferma restando l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche.

E l’Isee?

Il datore di lavoro destinatario della prestazione, si legge, deve possedere un valore dell’indicatore della situazione economica equivalente (Isee) per le prestazioni agevolate di natura sociosanitaria, in corso di validità, non superiore a 6.000 euroDa chiarire assolutamente che il beneficio non spetta nel caso in cui tra il medesimo lavoratore e il medesimo datore di lavoro o persona del suo nucleo familiare sia cessato un rapporto di lavoro domestico da meno di sei mesi.

Quale copertura?

La copertura degli oneri, pari a 10 milioni di euro per l’anno 2024, a 39,9 milioni per l’anno 2025, a 58,8 milioni per l’anno 2026, a 27,9 milioni per l’anno 2027 e a 0,6 milioni per l’anno 2028, è assicurata, dal programma nazionale Giovani, donne e lavoro 2021-2027.


fonte: GIUSI PINTORI  https://www.uniciv.it/author/segreteria/

15 febbraio 2024

INPS riepiloga le procedura di risposta alle domande dell'Assegno di inclusione: cosa fare in caso di richieste respinte e sospese

 Le richieste di riesame delle domande per l'assegno di inclusione respinte  possono essere inviate a partire dal 27 febbraio prossimo,  data dalla quale saranno disponibili sul sito istituzionale le motivazioni . 

Lo precisa  dall'INPS  nel messaggio 684 del 14 febbraio 2024  in cui riepiloga  le procedura di risposta  alle domande del nuovo sussidio per i nuclei familiari meno abbienti . 

L'istituto ricorda  che per ottenere l'assegno  è necessario sia 

  1. presentare la richiesta all'INPS che
  2. firmare il patto di attivazione digitale PAD 

superando poi i controlli preventivi sul possesso dei requisiti 

L'esito delle domande è disponibile nella procedura gestionale accedendo con le proprie credenziali SPID o CIE o CNS

Di seguito i chiarimenti sui diversi casi che si possono verificare....

 riepilogati anche nell'allegato 1  al messaggio.

Assegno di maternità 2024, pubblicato il bando del Comune di Monreale

 MONREALE – Pubblicato sul sito istituzionale del Comune di Monreale l’avviso per l’assegnazione e l’ottenimento dell’assegno di maternità per l’anno 2024. A renderlo noto il sindaco Alberto Arcidiacono e l’assessore ai Servizi Sociali Sandro Russo.

La domanda di concessione dell’assegno di maternità deve essere presentata dai soggetti aventi diritto, nel termine perentorio di sei mesi dalla data di nascita del figlio o dalla data di ingresso nella famiglia, in caso di affidamento preadottivo o di adozione. Hanno diritto all’assegno le donne residenti nel comune di appartenenza, cittadine italiane o comunitarie o in possesso di permesso di soggiorno.

L’assegno, se spettante nella misura intera, viene corrisposto nell’importo di 404,17 euro mensili (per 5 mensilità pari a 2.020,85 euro) per ogni figlio nato, adottato o in affidamento preadottivo nel corso dell’anno 2024 al netto di eventuali trattamenti previdenziali o economici di maternità già spettanti o percepiti nel periodo di astensione obbligatoria.

Il valore della situazione economica equivalente per le domande relative ai nati nell’anno 2024 è stabilito in 20.221,13 euro. Chi inoltra richiesta non deve essere già beneficiario di trattamenti previdenziali di maternità a carico dell’INPS o di altro ente previdenziale, per un importo superiore al contributo previsto.

Le domande dovranno essere inoltrate, complete di tutta la documentazione, tramite email all’indirizzo promozione.sociale@comune.monreale.pa.it entro e non oltre 6 mesi dalla nascita del bambino o dall’effettivo ingresso del minore in famiglia nel caso di adozione o affidamento.


fonte: https://www.monrealelive.it/

8 febbraio 2024

Malato di tumore: ha diritto all’accompagnamento

Malato di tumore: ha diritto all’accompagnamento?

I pazienti oncologici hanno diritto all’indennità di accompagnamento durante il ciclo chemioterapico.

L’indennità di accompagnamento è una prestazione mensile di importo superiore ai 500 euro che, a differenza della pensione per invalidi totali e dell’assegno mensile di assistenza, prescinde dal reddito dell’invalido.

Il malato oncologico sottoposto a radioterapia oppure a cure ormonali (ormonoterapia) potrebbe invece non avere diritto all’indennità di accompagnamento, a meno che non dimostri la gravità della propria situazione e la conseguente incapacità di deambulare senza l’aiuto di un accompagnatore ovvero di compiere autonomamente gli atti della vita quotidiana.

Quali sono i diritti di chi assiste un malato oncologico?

Il familiare che si prende cura del malato oncologico riconosciuto portatore d’handicap in situazione di gravità ai sensi della legge 104 ha diritto a 3 giorni di permesso retribuito al mese.

Il familiare convivente di persona in stato di disabilità grave può assentare dal lavoro per un periodo massimo di due anni, anche frazionato nel tempo.

Il beneficio è accordato a tutti i dipendenti, sia pubblici che privati, e spetta innanzitutto al coniuge (a cui sono equiparati la parte di un’unione civile e il convivente di fatto dichiarato al Comune); solo in mancanza del coniuge o in presenza di sue patologie invalidanti che gli impediscono di prestare cure a propria volta, il congedo tocca ai genitori e, ancora in subordine, ai figli.

Il congedo straordinario non può superare la durata complessiva di due anni per ciascuna persona portatrice di handicap e nell’arco della vita lavorativa.

Il familiare che si prende cura del paziente oncologico riconosciuto portatore d’handicap ha inoltre diritto allo spostamento presso la sede più vicina al malato.

Può inoltre rifiutare lo svolgimento di lavoro notturno.

Fonte ed articolo completo:

***  https://www.laleggepertutti.it/672695_quali-sono-i-diritti-di-un-malato-di-tumore?fbclid=IwAR2N9yjrmKhzeu3wFNLyEE6E-frBm0_C_8c_7YMD7vnZpuwAyyV_1mcrOQg

3 febbraio 2024

Indennità per invalidi totali che non possono deambulare autonomamente e per ciechi assoluti

 Lo Stato riconosce agli invalidi determini benefici, tra cui il diritto a percepire un trattamento economico nelle ipotesi di patologie molto gravi. Le principali prestazioni sono costituite dall’assegno mensile di assistenza per gli invalidi parziali (dal 74 al 99%), dalla pensione d’inabilità per invalidi totali e dall’indennità di accompagnamento. Con questo articolo ci occuperemo proprio di quest’ultimo aspetto, cercando di comprendere come ottenere 1.500 euro al mese con l’accompagnamento.

L’indennità di accompagnamento è una prestazione economica riconosciuta dall’Inps alle persone invalide totali (cioè, al 100%) che:

  • non possono deambulare senza l’aiuto di un accompagnatore, oppure
  • non sono in grado di compiere gli atti quotidiani della vita (come vestirsi, mangiare, ecc.).

L’importo dell’indennità di accompagnamento è rivalutato annualmente in base all’inflazione. Per l’anno 2023 è di 527,16 euro, riconosciuto per 12 mensilità.

solamente gli invalidi totali possono ottenere l’indennità di accompagnamento, sempreché sia incapaci di deambulare autonomamente oppure di compiere gli atti della vita quotidiana.

Presupposto fondamentale per ottenere l’accompagnamento, quindi, è il riconoscimento di un grado d’invalidità civile pari al 100%.

A differenza dell’assegno mensile di assistenza e della pensione d’inabilità, l’indennità di accompagnamento è riconosciuta a prescindere dal requisito anagrafico e da quello reddituale: ciò significa che può essere attribuita anche a una persona che è titolare di un elevato reddito personale.

Il pagamento dell’indennità d’accompagnamento è tuttavia sospeso in caso di ricovero a totale carico dello Stato per un periodo superiore a 29 giorni.

Accompagnamento: come avere 1.500 euro mensili?

Per poter percepire un accompagnamento di circa 1.500 euro al mese occorre che il richiedente non solo non sia in grado di compiere gli atti quotidiani della vita o non sia in grado di deambulare da solo, ma sia anche cieco assoluto.

Ai ciechi assoluti è infatti riservato un trattamento economico pari a 959,21 euro (aggiornato al 2023) per 12 mensilità, cumulabile, a determinate condizioni, all’indennità di accompagnamento per invalidi totali. Approfondiamo quanto detto sinora.

Indennità di accompagnamento per ciechi assoluti: requisiti

Per poter percepire l’indennità di accompagnamento per ciechi civili assoluti occorre che il soggetto richiedente sia completamente privo della vista oppure che abbia percezione soltanto della luce o del movimento della propria mano (in buona sostanza, significa che non riesce a vedere oltre il palmo della sua mano).

Al ricorrere di queste condizioni, l’Inps riconosce l’indennità di accompagnamento per ciechi assoluti a titolo di minorazione, indipendentemente dal reddito personale e dall’età.

Accompagnamento: quando si possono avere 1.500 euro mensili?

L’indennità di accompagnamento per ciechi assoluti non è incompatibile con l’indennità di accompagnamento per invalidi totali, purché le due prestazioni economiche siano riconducibili a condizioni patologiche differenti

l’indennità è compatibile e cumulabile con l’indennità di accompagnamento per invalido civile totale, purché i trattamenti siano stati concessi per distinte minorazioni, ognuna relativa a differenti status di invalidità. Deve quindi trattarsi di un soggetto pluriminorato.

Per dirla in altri termini ancora, per avere un accompagnamento di circa 1.500 euro mensili circa occorre che le patologie che conferiscono il diritto al riconoscimento dell’invalidità totale siano distinte dalla cecità, e che quindi da sole impediscano all’invalido di deambulare autonomamente oppure di svolgere da solo gli atti della vita quotidiana.

Al contrario, se la cecità è il problema principale che impedisce all’invalido di poter provvedere autonomamente a sé, allora si avrà diritto solamente all’indennità di accompagnamento per ciechi assoluti.


fonte: L’AUTORE: Mariano Acquaviva

1 febbraio 2024

Sconti sul bollo auto in Sicilia

 

Sconti sul bollo auto in Sicilia, stavolta anche per chi è in regola: cosa fare per ottenerli

 per i ritardatari cronici, c'è lo "Straccia bollo", partono sconti e agevolazioni anche per i contribuenti che rispettano le scadenze. I dettagli:


Uno sconto del 10 per cento sul bollo auto per gli automobilisti siciliani in regola, a cui potrà sommarsi un ulteriore sconto del 10 per cento per i contribuenti che sceglieranno la domiciliazione bancaria della tassa automobilistica.


Sconti per chi è in regola
Lo sconto del 10 per cento sul Bollo auto per gli automobilisti siciliani in regola con i pagamenti è attivo da lunedì 5 febbraio. Il decreto formalizza anche la proroga dei pagamenti delle tasse automobilistiche in scadenza il 31 gennaio: coloro che hanno già versato il bollo, e non hanno annualità pregresse pendenti, possono ottenere agli sportelli Aci il rimborso dello sconto del 10 per cento a loro destinato.

Da lunedì 5 febbraio è possibile pagare nelle delegazioni Aci, nelle agenzie di pratiche automobilistiche autorizzate, nei tabaccai e negli uffici postali, dichiarando di avere già adempiuto ai pagamenti pregressi. Chi ha già provveduto al versamento a tariffa piena può chiedere all’Aci il rimborso del maggior importo corrisposto.

Sarà la Regione a verificare, per ogni beneficiario, la regolarità dei pagamenti delle annualità precedenti. Per fruire dello sconto sul Bollo, i versamenti devono avvenire entro i termini previsti per ciascuna scadenza dei periodi tributari, altrimenti la riduzione non è ammessa.


Lo "Straccia-bollo"

Pronta l’apertura di una nuova finestra per la misura “Straccia bollo”:

 fino al 30 giugno 2024, una volta entrata in vigore la norma con il voto finale di Palazzo dei Normanni, sarà possibile pagare senza sanzioni e interessi gli arretrati del bollo auto in scadenza tra l’1 gennaio 2016 e il 31 dicembre 2022
il decreto dell'assessorato all'Economia definisce anche i criteri per beneficiare nella nuova finestra "straccia bollo", ovvero il saldo degli arretrati senza interessi né sanzioni, estesa dalla Regione fino al primo luglio 2024.

Possono saldare le tasse automobilistiche pregresse senza sanzioni né interessi sia le persone fisiche sia quelle giuridiche. Rientrano nell’agevolazione le posizioni debitorie degli anni 2016-2017-2018-2019-2020 già iscritte a ruolo, a esclusione delle somme già versate all’Agenzia delle Entrate, e gli importi dovuti per gli anni 2021 e 2022 non ancora versati.

È possibile mettersi in regola, entro l'1 luglio 2024, esclusivamente nelle delegazioni Aci o nelle agenzie di pratiche auto autorizzate.

I pagamenti non sono rateizzabili e la ricevuta del versamento attesta la regolarizzazione della posizione tributaria. Per facilitare ulteriormente l'accesso all'agevolazione, la Regione ha esteso la sospensione massiva dell'attività di riscossione dei ruoli coattivi del Bollo fino al 31 agosto 2024.

Nel caso di somme già iscritte a ruolo, sarà la Regione a registrare lo sgravio sulla piattaforma dell’Agenzia delle entrate-Riscossione. In caso di contenziosi in corso, l’adesione all’agevolazione sarà considerata come manifestazione della volontà di rinuncia alla causa tributaria.


fonte:http://www.balarm.it/autore/

29 gennaio 2024

Carta cultura giovani e carta del merito 2024: chi ne ha diritto e come ottenerla

 Nel 2024, in sostituzione del Bonus App18, sono state introdotte per i giovani due nuovi potenziali incentivi economici, cumulabili tra loro: la Carta di Merito e la Carta Cultura. Se la prima dipende dal conseguimento del massimo dei voti in maturità (dunque il punteggio di 100/100), la seconda è in base al reddito: vediamo a chi spetta e come ottenerla.

Le novità riguardano esclusivamente coloro che hanno compiuto 18 anni dal 1° gennaio 2023, ossia i nati nel 2005, che possono usufruire dei nuovi bonus a partire dal 2024.

Dal 31 gennaio 2024 sarà possibile, per i nati entro il 31 dicembre 2005 (dunque tutti coloro che sono divenuti maggiorenni lo scorso anno), richiedere la Carta Cultura giovani, un bonus di 500 euro (analogo all’App18 attivo negli anni passati), da utilizzare dunque su prodotti di specifica rilevanza artistica e culturale (libri, CD, biglietti per mostre, concerti ed altri eventi culturali, item tecnologici). La condizione è rientrare in determinati requisiti di reddito.

Carta cultura giovani 2024: che cos'è

La Carta della cultura Giovani, è destinata 

  • a tutti i residenti nel territorio nazionale in possesso, ove previsto, di permesso di soggiorno in corso di validità, 
  • appartenenti a nuclei familiari con indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) non superiore a 35.000 euro, 
  • assegnata e utilizzabile nell’anno successivo a quello del compimento del diciottesimo anno di età.

Carta del merito 2024: che cos'è

La Carta del merito, è destinata:

  • ai soggetti che hanno conseguito, non oltre l’anno di compimento del diciannovesimo anno di età, il diploma finale presso istituti di istruzione secondaria superiore o equiparati con una votazione di almeno 100 centesimi, 
  • assegnata e utilizzabile nell’anno successivo a quello del conseguimento del diploma. 

Si prevede espressamente che tale Carta sia cumulabile con la «Carta della cultura Giovani» 

Carta del merito e carta cultura 2024: cosa ci compro

Le Carte sono attribuite a ciascun soggetto  beneficiario registrato, per un importo pari a 500 euro ciascuna,  per  l'acquisto di:

  • a) biglietti per rappresentazioni teatrali e  cinematografiche  e  spettacoli dal vivo;
  • b) libri;
  • c)  abbonamenti  a  quotidiani  e  periodici  anche  in   formato digitale;
  • d) musica registrata;
  • e) prodotti dell'editoria audiovisiva;
  • f) titoli  di  accesso  a  musei,  mostre  ed  eventi  culturali, monumenti, gallerie, aree archeologiche, parchi naturali;
  • g) corsi di musica;
  • h) corsi di teatro;
  • i) corsi di danza;
  • l) corsi di lingua straniera. 

A CHI SPETTA LA CARTA CULTURA? TUTTI I CRITERI 

La Carta Cultura spetterà, da quest’anno a venire, a coloro che hanno raggiunto la maggiore età nell’anno precedente a quello dell’erogazione (dunque, per la Carta del 2024, nel 2023, per quella del 2025, nel 2024 e così via...), che siano residenti in Italia o in possesso di regolare permesso di soggiorno e che abbiano un Isee inferiore a 35.000 euro. Nel momento della richiesta bisogna necessariamente essere in possesso del nuovo Isee 2024 e non di quello degli anni precedenti.

PER COSA SARÀ SPENDIBILE LA CARTA CULTURA? 

La carta, a tutti i fatti un voucher da 500 euro, potrà essere impiegata in svariati modi. Alcuni acquisti ammessi riguardano libri, abbonamenti a riviste e quotidiani (anche in formato digitale), biglietti per eventi o luoghi culturali come teatro, cinema, musei, mostre o perfino parchi naturali; l’incentivo sarà anche valido per l’iscrizione a corsi (che siano di musica, danza, teatro o altre discipline artistiche o, perfino, di lingua straniera). Saranno invece vietate le transazioni che coinvolgano videogiochi, videocorsi assenti dall’elenco precedente o abbonamenti per le piattaforme di streaming quali Netflix o DisneyPlus. Sarà possibile effettuare le spese sia nei punti vendita fisici sia online fino al 31 dicembre dell’anno in cui è avvenuta la registrazione. 

COME FARE PER OTTENERLA? 

Per ottenere la Carta Cultura, il giovane destinatario di 18 anni deve registrarsi alla piattaforma informatica dedicata – realizzata dal Ministero della Cultura – tramite Spid o Cie, dunque attraverso un sistema di identificazione elettronica: non è possibile farlo se non si è in possesso di una di queste due carte d’identità digitali. Il portale, una volta effettuato l’accesso, produrrà i buoni spesa da investire o online o presso gli esercizi commerciali autorizzati nei tipi di acquisto precedentemente elencati: si potrà sia impiegarli nella forma digitale che stamparli, a patto che a farne uso sia esclusivamente il titolare della Carta Cultura.


28 gennaio 2024

Dal 1° gennaio è in vigore la Legge di Bilancio 2024: le principali novità fiscali

 Fondo garanzia mutui prima casa

Non sono state prorogate le agevolazioni per l’acquisto della “prima casa” a favore degli under 36 con un ISEE non superiore a € 40.000, ossia l’esonero dall’imposta di registro/imposte ipotecaria e catastale, ovvero il credito d’imposta per gli acquisti soggetti ad IVA (aliquota ridotta del 4%). A decorrere dall’1.1.2024 ai soggetti in esame saranno applicabili le consuete/ordinarie agevolazioni previste in caso di acquisto della “prima casa”.

Welfare aziendale

La legge prevede, solo per il 2024, che non concorrono a formare il reddito, entro il limite complessivo di 1.000 €, il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti, nonché le somme erogate o rimborsate ai medesimi lavoratori dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale, delle spese per l’affitto della prima casa ovvero per gli interessi sul mutuo relativo alla prima casa.

Il limite è elevato a 2.000 € per i lavoratori dipendenti con figli, compresi i figli nati fuori del matrimonio riconosciuti, i figli adottivi o affidati, con redditi non superiori a 2.840,51 €, al lordo degli oneri deducibili. Quest’ultimo limite si applica solo se il lavoratore dipendente dichiara al datore di lavoro di avervi diritto, indicando il codice fiscale dei figli.

 

Premi di produttività

Per i premi e le somme erogati nell’anno 2024, l’aliquota dell’imposta sostitutiva sui premi di produttività è ridotta al 5%.

 

Canone TV

La Legge di Bilancio stabilisce che per il 2024 il canone Rai passa da 90 a 70 € annui.

 

Detassazione del lavoro di alcune categorie

per il periodo dal 1° gennaio 2024 al 30 giugno 2024 ai lavoratori degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande ed ai lavoratori del comparto del turismo, ivi inclusi gli stabilimenti termali, è riconosciuto un trattamento integrativo speciale, che non concorre alla formazione del reddito, pari al 15% delle retribuzioni lorde corrisposte in relazione al lavoro notturno ed alle prestazioni di lavoro straordinario, effettuate nei giorni festivi.

Queste disposizioni si applicano a favore dei lavoratori dipendenti del settore privato titolari di reddito di lavoro dipendente di importo non superiore, nel periodo d’imposta 2023, a 40.000 €.

Il sostituto d’imposta riconosce il descritto trattamento integrativo speciale su richiesta del lavoratore, che attesta per iscritto l’importo del reddito di lavoro dipendente conseguito nell’anno 2023. Le somme erogate sono indicate nella certificazione unica ed il sostituto d’imposta procede a compensazione del credito maturato per effetto dell’erogazione del trattamento integrativo speciale.

Iva

La Legge di Bilancio elimina l’aliquota Iva agevolata al 5% (che passa al 10%, così come quella per i pannolini per bambini) prevista per i prodotti assorbenti ed i tamponi per la protezione dell’igiene femminile e per il latte, in polvere o liquido, nonché per alcuni prodotti per l’alimentazione di lattanti e primi infanti. Stessa sorte anche per l’Iva relativa ai seggiolini per bambini da installare negli autoveicoli.

Inoltre, anche per i mesi di gennaio e febbraio 2024, i pellet sono soggetti all’Iva con l’aliquota ridotta, del 10%.

 Locazioni brevi

La finanziaria interviene sul regime fiscale delle locazioni brevi (fino a 30 giorni), prevedendo un aumento della tassazione sugli affitti brevi o turistici, per coloro che hanno optato per la cedolare secca, che passa dal 21 al 26%.

Pertanto, in caso di opzione per l’imposta sostitutiva nella forma della cedolare secca, si prevede che ai redditi derivanti dai contratti di locazione breve si applichi l’aliquota del 26%.
Resta possibile applicare la minore aliquota del 21% in relazione ad una sola unità immobiliare, individuata dal contribuente in sede di dichiarazione dei redditi.

Plusvalenze da cessioni di beni immobili sui quali si è usufruito di Superbonus

A partire dal 1° gennaio 2024, se l’immobile, su cui sono stati effettuati interventi di riqualificazione al 110%, viene rivenduto prima di dieci anni dalla fine lavori, la plusvalenza del 26% andrà calcolata tenendo conto del maggior valore dovuto ai lavori di ristrutturazione. Sono esclusi gli immobili acquisiti per successione e quelli adibiti a prima casa per la maggior parte dei dieci anni antecedenti alla cessione o, se tra la data di acquisto o di costruzione e la cessione sia decorso un periodo inferiore a dieci anni, per la maggior parte di tale periodo.

La novità riguarda le case per le quali la maxi-detrazione al 110% sia stato fruita come sconto in fattura o cessione del credito.

 

Esenzione Imu

La Legge di Bilancio specifica che sono esenti Imu gli immobili, posseduti da alcune tipologie di soggetti, destinati esclusivamente allo svolgimento con modalità non commerciali di attività assistenziali, previdenziali, sanitarie, di ricerca scientifica, didattiche, ricettive, culturali, ricreative e sportive, nonché attività di culto, anche se tali beni sono concessi in comodato a un soggetto funzionalmente o strutturalmente collegato al concedente, a condizione che il comodatario svolga nell’immobile esclusivamente le menzionate attività, con modalità non commerciali.

Verifica dichiarazione catastale

La Legge di Bilancio prevede che l’Agenzia delle entrate verifichi, con riferimento alle unità immobiliari oggetto degli interventi per efficientamento energetico, sisma bonus, fotovoltaico nonché colonnine di ricarica di veicoli elettrici verifica, sulla base di specifiche liste selettive elaborate con l’utilizzo delle moderne tecnologie di interoperabilità ed analisi delle banche dati, se sia stata presentata, ove prevista, la dichiarazione catastale, anche ai fini degli eventuali effetti sulla rendita dell’immobile presente in atti nel catasto dei fabbricati. Nei casi oggetto di verifica, per i quali non risulti presentata la dichiarazione, l’Agenzia delle entrate può inviare al contribuente apposita comunicazione, in cui specifica gli elementi e le informazioni in suo possesso riferibili allo stesso contribuente.

 

Ritenuta bonifici e provvigioni

È confermato l’aumento dall’8% all’11% della ritenuta che banche/Poste sono tenute ad operare all’atto dell’accreditamento dei bonifici relativi a spese per le quali l’ordinante intende beneficiare della detrazione per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio/risparmio energetico.

L’ aumento opera a partire dall’1.3.2024.

Compensazioni

È confermato che ai fini dell’utilizzo in compensazione tramite mod. F24 dei crediti previdenziali sussiste l’obbligo di utilizzare esclusivamente i servizi telematici forniti dall’Agenzia delle entrate.

L’utilizzo è consentito a decorrere dal decimo giorno successivo a quello di presentazione della dichiarazione da cui emerge il credito.

 

Incremento bonus asili nido

La legge prevede, con riferimento ai nati a decorrere dal 1° gennaio 2024, per i nuclei familiari con un valore Isee fino a 40.000 €, nei quali sia già presente almeno un figlio di età inferiore ai 10 anni, l’incremento del bonus per pagare le rette agli asili nido pubblici e privati a 2.100,00 € annue.

 

Misure per le lavoratrici madri

La manovra prevede che, per i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026 alle lavoratrici madri di tre o più figli con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, ad esclusione dei rapporti di lavoro domestico, è riconosciuto un esonero del 100% della quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore fino al mese di compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo, nel limite massimo annuo di 3mila euro riparametrato su base mensile. L’esonero – specifica l’articolato normativo – è riconosciuto, in via sperimentale, per i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026 anche alle lavoratrici madri di due figli con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, ad esclusione dei rapporti di lavoro domestico, fino al mese del compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo.

Titoli di Stato entro i 50.000 euro fuori dell’Isee

La Finanziaria dispone che, nella determinazione dell’Isee sono esclusi, fino al valore complessivo di 50.000 €, i titoli di Stato la cui emissione è consentita per legge al Tesoro nonché i prodotti finanziari di raccolta del risparmio con obbligo di rimborso assistito dalla garanzia dello Stato.


fonte:Gli esperti di 50&PiùCaf 

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