I Piedi della mia Ragazza
La mia ragazza si chiama Stefania e siamo insieme da tre settimane.Ha 18 anni, due in meno di me, ed è molto bella: corpo snello, seno pronunciato, sedere tondo e armonioso, viso sensuale e intrigante. L’ ho conosciuta una sera alla festa di un comune amico e ci siamo subito piaciuti. Ora ci vediamo un giorno si e uno no: alcune volte usciamo,altre ci troviamo nelle nostre rispettive case, quando siamo soli. Non le ho mai detto della mia passione per le estremità, perché non ne ho mai avuto il coraggio, così lei non sa ancora niente di questo mio feticcio. Né ho mai avuto finora occasione di ammirare i suoi piedi, se non per brevi istanti, mentre si rivestiva, dopo che facevamo l’amore…
Finora ho passato parecchie notti, prima di addormentarmi, a immaginare i suoi splendidi piedi uscire dagli stivali neri che è solita calzare, per poi farsi toccare e coccolare tra le mie mani e sulla mia lingua, ma il mio carattere timido mi fa desistere da qualsiasi tentativo di confessarle questo sogno.
Un giorno però lei mi ha chiamato a casa sua. Sono arrivato alle tre del pomeriggio, dopo che suo padre e sua madre erano usciti, come faccio di solito. Quando sono entrato in casa e l’ ho chiamata “Stefy?”, lei mia ha risposto “sono in salotto…vieni!”…Entrando nella stanza da cui proveniva la voce l’ho trovata in una posa splendida: Stefania era seduta su una poltrona, di fronte al camino acceso. Indossava il pigiama, ed era avvolta in una coperta di lana. Ma la cosa più bella era che i suoi piedi, completamente nudi, poggiavano su un cuscino con la pianta rosea rivolta verso la fiamma, in cerca di tepore. Finalmente potevo osservare attentamente i suoi bellissimi piedini scalzi, senza il timore di destare in lei sospetti. “Ciao” le dissi “cosa ci fai tutta rannicchiata al caldo?” “Non sto tanto bene” rispose “mi sa che ho un po’ di influenza, quindi niente baci oggi, perché non voglio attaccartela. Voglio che tu mi faccia compagnia, finchè non tornano i miei. Staranno fuori per alcune ore, perché devono lavorare, e non mi va di restare sola!”. Presi una sedia e mi sedetti accanto a lei, parlandole del più e del meno e accarezzandole la mano. Intanto continuavo a fissarle i piedi, che agitava davanti a me, movendo le dita e aumentando la mia emozione. A un certo punto le chiesi se si sentiva meglio e lei mi rispose “Ho freddo, mi vengono i brividi…e poi mi sento i piedi gelati! E’ un’ora che li tengo davanti al camino…mi sembra di averli di ghiaccio”…appena finì di dirlo io mi eccitai tantissimo e subito risposi “Vuoi che te li massaggi un pochino?”. Desideravo ardentemente toccarle i piedi e poterglieli accarezzare e coccolare. Non speravo di poterglieli baciare e leccare e quindi non ci pensavo. Lei, con mia grande delusione rifiutò “No, grazie…li ho tolti dalle scarpe appena arrivata a casa e non li ho neppure sciacquati. Non voglio asfissiarti!”…riprovai, cercando di convincerla “Guarda che non me ne importa dell’odore…mi interessa che tu stia bene!”…ma nonostante quest’ultimo tentativo lei insistette di no “Sei carino, ma davvero non è necessario”.
Mi rassegnai a poter guardare solamente quei tenerissimi piedini che continuavano a sfregarsi tra loro per il resto del pomeriggio. Eppure la delusione causata dalla rinuncia a cui ero costretto mi deve aver fatto fissare con ossessione quelle divine estremità. Infatti Ste si accorse che ormai da due ore avevo gli occhi puntati solo sulle dita dei suoi piedi, che continuavano a dimenarsi, sfregandosi l’una con l’altra. Per un po’ lasciò perder, ma visto che non accennavo a smettere mi riprese “Ma perché mi fissi i piedi? Cos’è?Ti piacciono?” e si mise a ridere…Io mi imbarazzai tantissimo e divenni rosso in faccia. Lei se ne accorse “Ma perché sei così rosso? Ma…è vero? Ti piacciono i miei piedi?Dai dimmelo!Ti piacciono le mie fettine?” io non sapevo che dire…mi veniva da balbettare…timidamente risposi “Si…è una mia mania…mi piacciono i piedi di una ragazza, credo siano molto sensuali..”. Lei era sorpresa e sembrava anche eccitata. Quello che mi rassicurò è che non accennava espressioni di disgusto e non sembrava essere sul è punto di prendermi tremendamente in giro. “Non sapevo esistesse questo gusto…e cosa vorresti dai miei piedi?” Io non trovavo il coraggio di rispondere, me ne stetti zitto. Lei si sdraiò su un lato della poltrona, verso di me, alzò un piede e me lo avvicinò velocemente al viso “Se ti piacciono tanto puoi anche baciarmeli un pochino…se l’odore non ti dà fastidio: è la prima volta che non li lavo..sai non ne avevo voglia.Solo che stamattina ho tenuto indosso gli stivali senza le calze e hanno sudato tantissimo. Speravo che la puzza passasse restando scalza, ma niente! E poi non pensavo che il mio ragazzo me li avrebbe baciati!Ahahaha!” io sentendo che rideva e cominciai a pensare che sarebbe stato meglio lasciar perdere tutto, ma il pensiero di poter davvero baciare quel suo splendido piedino e di poterne annusare l’odore mi eccitava troppo e non seppi resistere. Avvicinai la bocca alle sue dita e feci per baciarle. Immediatamente lei ritirò il piede e mi lanciò uno sguardo esterrefatto “Ma sei matto!?lo vuoi fare davvero!? Mi stavi sul serio baciando il piede?Io stavo scherzando!”…Ma io rimasi serio, e lei capì che stavo davvero per baciarle il piede…”tu sei tutto matto!Ma come puoi solo voler vicino il mio piede maleodorante!?…Puzza di sudore da far svenire!” Vedendo che ancora non sapevo cosa dire mi fece spazientita “Senti, se è una presa in giro mi hai fatto divertire, ma se sei serio, cosa che non credo, allora fai quello che dici di voler fare!” e mi rimise il piede davanti alla faccia, contorcendo le dita, in modo deciso e seccato. Io mi avvicinai ancora, e questa volta il suo piede rimase lì fermo davanti a me. Misi il naso tra le dita e annusai l’odore intenso che proveniva, poi le baciai lentamente la pianta e il tallone. Lei non credeva a quello che vedeva: il suo ragazzo era lì davanti a lei che le stava annusando e baciando i piedi, come uno schiavo. Continuai a baciarle la pianta del piede e ad annusare gli spazi tra le sue dita, gustandomi il loro odore. I suoi piedini erano morbidi e caldi, per via della prolungata vicinanza alla fiamma. Mi chiedevo quale sarebbe stata ora la reazione di Stefania, che nel frattempo era ancora senza parole. La prospettiva che quanto stava accadendo la sconvolgesse e che la inducesse a lasciarmi mi terrorizzava. Lei però, man mano che passava il tempo, dimostrò sempre più piacere per quello che le stavo facendo e cominciò a sorridere compiaciuta. Dopo trenta minuti mi fermò, allontanando di poco il piede dalla mia bocca e fissandomi negli occhi “Molti ragazzi si sono sempre sottomessi a me come dei poveri sfigati, purchè io stessi assieme a loro, e io allora li ho sempre usati come mi faceva comodo, perché non si meritavano altro. Ma mai nessuno mi aveva baciato i piedi…è strano perché tu mi piaci, e sei forse il primo ragazzo per cui provo affetto vero, eppure ora sei completamente mio, sei chinato a terra ad annusarmi i piedi e qualsiasi cosa io dica sono certo che tu la farai.” Questa frase mi turbò e ribattei “Cosa stai cercando di dirmi?”…”Mi piaci molto, tu non sei come gli altri e ci tengo a te..ma questo tuo lato nascosto mi eccita e voglio che d’ora in poi tu ti mantenga sempre sottomesso nei miei confronti come sei ora!”. Io non reagii, non sapevo come fare. Da un lato il suo messaggio mi eccitava tantissimo, ma dall’altra mi faceva paura…Iniziai a dire qualcosa, volevo farle capire la mia incertezza, ma Stefania mi mise il piede sulle labbra “Shh…sono stanca, mi sa che ho un po’ di febbre…ho voglia di dormire un poco. Tu continua a coccolarmi i piedi come hai fatto prima. Mi piace tantissimo sentire su di loro i tuoi baci e sentirti respirare attraverso le mie dita.” Ste si mise comoda e intanto io ripresi a baciarle tutte e due i piedi e ad annusare l’intensa puzza di sudore, che proveniva tra le dita. Dopo un po’ la mia ragazza o la mia padrona sembrava essersi quasi assopita, ma d’improvviso aprì gli occhi e mi disse “No, fermati!Se continui a darmi bacetti non mi addormenterò mai: mi fai il solletico e mi tieni sveglia…non puoi far qualcosa di più rilassante?”…mentre mi diceva questo speravo mi chiedesse quel che avevo in mente… “Perché non provi a leccarmeli? Sono sicura che se mi leccassi delicatamente le piante mi distenderebbe tantissimo! Inoltre me li laveresti anche dal sudore di cui si sono impregnati negli stivali stamattina, e magari puzzerebbero un po’ meno…”
Questa richiesta mi eccitò: quasi non credevo di poter finalmente sentire il sapore dei piedini di Stefania e l’emozione mi impietrì. Lei, vedendomi fermo, si agitò “Dai su! Leccami i piedi! Non farmi aspettare”. Io le presi in mano il piede destro e con molta delicatezza cominciai a leccarle la pianta, facendo scorrere la mia lingua fin tra le dita odorosissime, lavandole via il sudore e massaggiandole dolcemente. Il sapore era salato e acre, ma nonostante questo, continuai a leccare, specialmente facendo passare la lingua negli spazi tra le dita, dove il sudore e la pelle avevano lascito piccoli grumi di sporcizia. Stefania sorrise e disse “Bellissimo…è davvero stupendo farsi leccare i piedi. Ti dà una sensazione che non proveresti in nessun altro modo!”.
Io continuai a leccare. A un certo punto lei disse “Tra poco te ne devi andare, prima che i miei tornino, ed è un peccato perché mi stai leccando divinamente i piedi e vorrei tu non smettessi mai…domani devi assolutamente tornare!”.Guardai l’orologio e mi accorsi che era gia tardo pomeriggio e che non avevo molto tempo prima che i suoi tornassero. In quel momento lei mi chiese “Allora che sapore hanno i miei piedini? Da come li assapori direi che li adori…Spero che anche l’odorino non sia da meno!” e rise…
Quando fu ora, smisi di succhiarle le dita e la salutai, chiedendole come stava e promettendole che sarei tornato domani..Lei fece “Grazie per quello che hai fatto…mi è piaciuto tantissimo!” E mi mise davanti il piede per baciarlo prima di andare…