Mah, mi pare che i luoghi comuni, a furia di essere ripetuti, sembrino verità.
E mi riferisco, per esempio, al detto: "Ducati soldi buttati"
Ma detti simili sono sempre circolati anche per altre case, come Triumph e KTM.
Nel tempo le case giapponesi si sono, al contrario, costruite un'aura di totale affidabilità, peccato che oggi siano le moto in circolazione con meno personalità.
Personalmente non mi sono mai chiesto, al momento di scegliere una moto, se un giorno sarebbe stata facilmente rivendibile o che probabilità ci fossero che mi lasciasse per la strada.
La moto doveva semplicemente essere quella che, in quel momento, mi emozionava e che avesse caratteristiche rispondenti al mio utilizzo prevalente.
Non potrei mai scegliere una moto con la stessa logica con cui scelgo un'auto, ossia in modo del tutto razionale: a quel punto non si tratterebbe più di passione ma di mero utilitarismo.
la Multi 1200 è la mia prima Ducati e, dopo 40.000 km., se oggi decidessi di cambiarla, per la prima volta in vita mia, mi troverei...in imbarazzo
e penso che l'unico modo per "migliorare" sarebbe quello di sostituirla con almeno due moto, una che eccella come "fun-bike", l'altra che eccella nel turismo.
Certo, Ducati è una moto da appassionati, occorre averne cura, la componentistica non è sempre al top e qualche modifica aftermrket è consigliabile, il mecca l'ho visto più spesso che in passato, ma è un po' come col gentil sesso: più si...sale di livello, più cura occorre averne. Ma anche più soddisfazioni si hanno.