Re:
Rainboy, 31/12/2007 21.56:
Andromaca, volevo chiederti - proprio in virtù delle tue credenze pagane e della tua passione per l'archeologia inerente l'argomento - se ritieni fondate le speculazioni che alcuni studiosi hanno avanzato circa l'esistenza di un'epoca pre-scritturale basata non soltanto su di un vasto "culto della Dea Madre" ma addirittura su una struttura sociale essenzialmente matriarcale.
Per quello che può valere la mio opinione penso proprio di si; la Gimbutas è molto chiara in questo senso e lo stesso Bachofen, tanto per citare due studiosi; anche se quando si parla di epoca prescritturale bisogna fare molta attenzione.
Un ottimo strumento di studio sono le fiabe e i cicli mitologici; mi vengono in mente quelle russe su Elena la Saggia o Elena la Bella, ne esistono tante varianti ma il succo è sempre lo stesso : perchè il soldato o il principe possa sposarla,(e da notare che lei non vuole sposarsi) e quindi ottenere il diritto di regnare che può essere trasmesso solo da lei, deve superare una serie di prove "magiche", alla fine ci riesce nonostante Elena sia una maga potentissima.
Quindi abbiamo : Una Donna-Re, non una regina, e solo lei può conferire il diritto a regnare.
Oltre ad essere Re è anche maga, spesso le maghe erano anche sacerdotesse, e per essere degni di prendere il suo posto è necessario essere più abili e astuti anche nelle arti magiche.
Mi sembra piuttosto evidente che si tratti di vestigia di qualcosa di molto più antico riconducibile a organizzazioni matrilineari e matriarcali.
Per fare un altro esempio geograficamente diverso : il Ciclo di Cuchulain e la Regina Maevee (quella che nel monologo di Mercuzio del Romeo e Giulietta è diventata una regina delle fate portatrice di sogni).
E' una dea irlandese legata alla sovranità, in seguito è diventata una semplice regina mortale, ma ha conservato le caratteristiche speciali della Dea :poteva correre più veloce di qualsiasi cavallo, si univa a numerosi re ma non rimaneva sposata a lungo con nessuno di essi ed infine portava sempre in braccio o sulle spalle numerosi animali tra i quali figurano soprattutto uccelli e scoiattoli.
Quello che colpisce è la libertà sessuale di cui godeva e la sua gran faccia tosta; i figli adottivi, nell' istituto del fosterage, per essere identificati usano il matronimico, e non solo nel caso di Maevee. Diciamo che lei è l' esempio più eclatante.
Lei è la figura centrale del poema TAIN BO CUILLAGNE (la razzia del bestiame di Cooley).
E già questo dovrebbe far pensare.
La vicenda inizia con un "racconto del cuscino" : Maevee è a letto col suo consorte del momento, Ailill. Costui vuole dimostrare di avere più possedimenti della moglie e vince solo nominando un toro magico, animale che Maevve non possedeva.
Sdegnata decide di rubare il toro magico di Cooley nell'Ulster e raduna il suo esercito, che guida personalmente, per andare a prenderlo.
Anche in questo caso siamo davanti ad una donna re e ad un' organizzazione matrilineare e matriarcale.
Naturalmente questo è il mio pensiero, però analizzando fiabe e miti questi elementi si ripetono, quindi se non altro il dubio e la voglia di scavare ancora in materia ti viene.
Scusate per la lunghezza del post.