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LA STANZA di Fabrizio Giansante

Ultimo Aggiornamento: 13/04/2006 23:12
11/04/2006 13:46
 
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TITOLO CORTOMETRAGGIO: LA STANZA



DURATA: 11 min.

REGIA: Fabrizio Giansante

ATTORI PRINCIPALI: Simona Di Domenico, Alessio Cimino

SCENEGGIATURA: Fabrizio Giansante

MUSICHE: Federico Parzianello

MONTAGGIO: Daniele Lezzani

BREVE SINOSSI:
Un ragazzo muore misteriosamente in una casa. Una sua amica si reca nel luogo dopo alcuni mesi per scoprire quello che è successo dal momento che, nonostante le voci di paese dicano il contrario, secondo lei non è possibile che abbia compiuto un gesto disperato. Il mistero che scoprirà in quella desolata dimora è terrificante…
11/04/2006 22:39
 
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La stanzetta di una piccola abitazione è teatro del suicidio di un giovane; un’ amica di quest’ ultimo, non molto tempo più tardi, deciderà di trascorrere una notte in quel luogo per tentare di comprendere l’ accaduto.
Un soggetto non privo di potenzialità, alla luce del senso di mistero vagamente lovecraftiano che aleggia e dei rimandi a “L’ aldilà” che fanno continuamente capolino, viene sviluppato pochissimo, e per giunta nella direzione sbagliata, dal regista e sceneggiatore Fabrizio Giansante; l’ aspetto tecnico, purtroppo, non è da meno: gli attori sono inguardabili, il montaggio è pessimo, il concetto stesso di fotografia quasi inesistente, e soltanto le discrete musiche (tutte firmate da Federico Parzianello, ad eccezione dell’ interminabile brano che accompagna i titoli di coda) salvano questo cortometraggio da un giudizio complessivo se possibile ancora più severo.
11/04/2006 22:50
 
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Il corto comincia bene: la nevrosi di uno che possiamo conoscere unicamente per le mani è inquietante, viene voglia di sapere subito cosa stia scrivendo, perché lo stia facendo.
Poi però la storia non dà nulla di originale: la morte di un ragazzo, l’amica che indaga poco incline a crederlo capace di un suicidio. Si rimane un po’ delusi dalle scelte narrative.

In tutto il filmato la regia è coraggiosa. Diverse inquadrature azzardate, decine di angolazioni che risultano a tratti ben riuscite, mentre nel contesto generale l’effetto che si ha è quello di produrre uno spezzettamento poco coinvolgente. Si sente lo stacco tra una ripresa e l’altra, e allo stesso tempo ci si “stacca” a livello emozionale dalla situazione, ci si riallaccia ad essa più tardi ma solo per pochi secondi prima del prossimo cambiamento. È evidente questo problema nel dialogo tra la ragazza e il padrone di casa: quest’ultimo, inquadrato in modo da non mostrare completamente il volto, conferma la voglia di provare angoli di ripesa particolari, ma i cambi sono tanti, troppi, e m’è parso di notare una fugace sfocatura.
Ben fatta la sequenza della mano durante il sonno della protagonista, ben fatto anche il suo risveglio, ma ahimé quell’espressione di spavento nei suoi occhi sarà l’unica reazione normale che avrà nel filmato.
Infatti, vedrà il corpo dell’amico, lo sentirà urlare, troverà un biglietto arrivato in casa chissà da dove, e troverà comunque la forza di non scappare a gambe levate, anzi, andrà comodamente a sedersi sulla sua branda per dare un'occhiata allo scritto. Improbabile. Se non impossibile.

Credibilissima l’interpretazione della ragazza, comunque, decisamente buona la sua prova di recitazione, mentre per il giovane nel ruolo del padrone di casa, mi spiace non poter dire altrettanto.

Sul sonoro, c’è da stare poco allegri. Le musiche non sono eccelse, ma funzionali, perciò a disturbare è soprattutto l’urlo spaventato e sofferente che il regista ogni tanto ci propone. Sempre lo stesso, sempre uguale, e se non bastasse il fatto che è riproposto ogni oltre limite di sopportazione, aggiungo che è fastidioso, gracchiante, da bandire assolutamente dalla pellicola.

Realizzare un’immagine della Morte che sia originale e non ridicola è cosa dura. Essa si caratterizza come concetto assoluto e di infinita suggestione, perciò personalmente mi guarderei bene dal mostrarla, soprattutto con strumenti tanto semplici quali falce e abito nero.


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"Si staranno preoccupando per noi?"
"No, non ancora. Dovevamo incontrare i camion venti minuti fa; si faranno vedere soltanto fra un'ora e mezza. Alle due, cominceranno a chiedere a
qualcuno se c'hanno visto. Alle tre ci cercheranno nei bar, e verso le quattro si arrabbieranno. Alle cinque, forse qualcuno capirà che ci siamo persi. Alle sei, il capitano penserà di chiamare il comando, e lo farà solo alle sette e mezza. Dal comando risponderanno che è tardi e
che ci penseranno domani."
13/04/2006 23:12
 
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C’è ben poco da salvare in questo malriuscito corto firmato da Giansante e prodotto dal sito web Horrorlandia.it.
La trama è farraginosa e mal comprensibile (una casa deserta, una stanza maledetta, la presenza della Morte in persona, un custode misterioso senza motivo…) se non per la trovata interessante che la Morte si presenti con le sembianze della vittima agli occhi di questa.
La scarsa cura della fotografia (piatta e quasi, involontariamente, monocromatica), le sfocature, il montaggio del tutto approssimativo, alcuni inserti audio del tutto inadeguati (come l’urlo, che viene addirittura ripetuto varie volte), la falce della morte evidentemente di plastica, non aiutano certo questo corto a decollare. Anzi, a difficoltà riesce a reggersi in piedi.
Non male l’attrice, abbastanza sicura nel suo ruolo e con espressioni più di una volta convincenti; inadeguato l’attore, con una voce monocorde abbastanza fastidiosa.
Forse l’idea di non inquadrarlo mai in volto non sarebbe stata male se accompagnata da un qualsiasi motivo e da una scelta di angolazioni più azzeccata.
Prevedibile e mal costruito il finale.
Nota positiva alle musiche originali, sempre da tenere in considerazione quando si ha a che fare con produzioni amatoriali a zero budget.
MARCO - SplatterMovie Productions_EXTREME VIDEO

www.mybloodblog.tk

www.splattermovieproductions.com
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