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MIRACOLO VENETO di Raffaele Pastrello & Luca Tassone

Ultimo Aggiornamento: 15/03/2016 20:15
30/05/2014 20:02
 
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TITOLO CORTOMETRAGGIO: Miracolo Veneto
LOCANDINA DEL CORTOMETRAGGIO:
[IMG]http://oi57.tinypic.com/2aaij4h.jpg[/IMG]

DURATA: 14 minuti
REGIA: Raffaele Pastrello - Luca Tassone
ATTORI PRINCIPALI: Alberto Chinellato, Francesco Mestriner, Iseo Cecchin
SCENEGGIATURA: Raffaele Pastrello
MUSICHE: Paolo Lippo
FOTOGRAFIA: Raffaele Pastrello - Luca Tassone
MONTAGGIO: Luca Tassone - Raffaele Pastrello
BREVE SINOSSI: due ragazzi vogliono fare del sesso a pagamento, ma non hanno soldi con loro... inseguire e ricattare un ignaro cliente sembra la soluzione giusta.
BREVE BIOGRAFIA DEL REGISTA: Raffaele Pastrello. 15-03-1974 nato a San Donà di Piave dove attualmente vive. Educatore e scrittore. Luca Tassone. 09 -10 -1974 nato a Treviso dove attualmente vive. Montatore e operatore di camera presso Televenezia. Assieme, durante gli anni del liceo, i primi corti amatoriali in vhs. Nel 2011 il loro cortometraggio Miracolo Veneto, prodotto nel 2012, vincitore del FI PI LI horror festival 2013 di Livorno; menzione speciale al TOHorror film fest 2013 di Torino; selezioni ufficiali: Fantafestival 2013 di Roma; fuori concorso all'Italian horror fest 2013 di Nettuno; rassegna a Cripte e incubi horror night 2 2013 di Miano.
FINESTRA player DOVE VISUALIZZARE IL CORTO O EVENTUALE LINK UTILE DOVE POTER VISIONARE IL CORTO:
31/05/2014 15:23
 
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"senti che inno!"
Avevo già visto “miracolo veneto”, e ne avevo già constatato la validità, discutendone anche col regista. Sono dunque contento che partecipi a questo concorso, in quanto mi ha dato l’occasione per rivederlo e confermare quello che vi avevo trovato di positivo durante la prima visione.
Cercherò quindi di elencare i vari punti interessanti, e i pochi dubbi che ho.
.
Prima cosa che ho apprezzato è sicuramente l’uso del dialetto. Dopo tanti registi che più o meno inconsciamente citano/ copiano/ prendono spunti/ apprezzano sempre e solo il cinema americano, fa sicuramente piacere vedere un corto che non si “vergogna” di essere italiano ma anzi fa ben presenti le proprie origini, cercando anche di fare una critica sociale. Ottima cosa che fortunatamente – dialetto o meno – vedo fare sempre più spesso.
Seconda cosa, appunto, la critica sociale, non esente da ironia grottesca e humor nero. Già il titolo “miracolo veneto” è significativo per chi conosce la condizione di quelle zone, e sia i protagonisti che l’assassino sono davvero figli di quelle zone. In certi punti sembra quasi di vedere “Shadow” di Zampaglione…ma in versione “leghista”.
Terza cosa, sicuramente la regia, che a parte qualche sbavatura didascalica nei dialoghi è interessante, valida, solida e capace di creare anche della vera tensione, in maniera subdola ma efficace (penso ovviamente al momento in cui i due giovani arrivano all’auto e vedono cosa sta accadendo al suo interno).


Ho particolarmente apprezzato il fatto che per tutto il tempo la telecamera sia “seduta” sul sedile posteriore delle due auto (così come all’inizio era seduta al bar coi due giovani). Credo che l’espediente sia molto ben riuscito, serve a coinvolgere il pubblico e in un certo qual modo a farlo “schierare” pro o contro i protagonisti. Sembra davvero di essere “seduti dietro” insieme a loro, tanto che quando si è in auto con l’assassino viene quasi in mente di star zitti cercando di non farsi notare. Bella scelta, intelligente e che centra in pieno l’obiettivo di coinvolgere chi guarda (sia nella storia ma anche nelle idee che vengono espresse).
Molto simpatico anche l’uso delle musiche, mai fini a loro stesse (Radio Maria che fa da contrappunto alla spedizione dei giovani, e il Va Pensiero nell’auto del killer – il quale dice anche “Senti che inno!” – sono davvero un’ottima trovata, specialmente la seconda: caratterizza il personaggio immediatamente, senza bisogno di infiniti dialoghi).


In breve, un corto semplice ma di sicuro effetto, con interessanti contenuti, una buona aderenza alla situazione del proprio paese (sia nel serio che nel comico), una regia intelligente, mai invadente e a tratti sagace, e una storia che sebbene non sia nulla di nuovo trae vantaggio dal modo attraverso il quale viene raccontata. Condivisibile anche la scelta di non dare eccessivo spazio alla violenza ma riservarla per i momenti topici senza esagerare, cosa che la rende più interessante e sensata.

Cose negative? Alcune, ma di poco conto.
1. il dialogo iniziale dei due ragazzi (tra l’altro molto bravi, facilitati in questo anche grazie al fatto che hanno potuto esprimersi in dialetto) è ben fatto, ma leggermente troppo lungo. Funziona, è ironico, è valido, ma a un certo punto diventa troppo insistito nel voler puntualizzare più di una volta la visione delle donne (troie) che i due ragazzi hanno. Forse andava ridotto un poco, andava mostrata anche qualche loro azione concreta (come quando valutano il culo della cameriera) per renderlo più agile. Comunque, come detto, è ben fatto e funziona. Avercene di dialoghi così.

2. Mentre i ragazzi pagano, entra in scena il politico che risponde al cellulare, il quale poi non si vede più.
Visto che è l’unico a cui è data una battuta all’interno del bar, e in più tale battuta non ha alcun rapporto – anche casuale – con i due protagonisti, salta subito all’occhio dello spettatore il fatto che il regista ha un MOTIVO per porre l’accento su questo sconosciuto. Si capisce dunque subito che, se più avanti ci sarà un “cattivo”, è molto probabile che sarà proprio quell’uomo. Questa cosa andava sicuramente giostrata meglio: si poteva ad esempio far interagire il politico con i due ragazzi proprio mentre l’attenzione era puntata a far conoscere i loro punti di vista. Se, ad esempio, uno dei due avesse riconosciuto l’uomo e fosse andato a stringergli la mano dimostrando di avere in comune con lui idee razziste sugli stranieri o sulle puttane, allora forse l’uomo sarebbe passato inosservato al pubblico (o al contrario sarebbe rimasto più impresso senza dare l’impressione di essere lì per un motivo ben preciso) e la sua apparizione finale sarebbe stata più rilevante.

3.Ad un certo punto, nella prima metà del corto, c’è un brusco cambio di scena mentre i due ragazzi attendono che il “nonnetto” carichi una puttana. Siamo prima in una strada trafficata, c’è un taglio secco e subito dopo siamo in un altro posto. Forse è servito a far notare lo scorrere del tempo, ma non mi è sembrata una scelta particolarmente geniale.

4. Avrei forse evitato l’auto-censura sulle bestemmie, visto che il corto pretende di essere realistico. Perché metterle e poi oscurarle? Allora meglio mettere delle versioni alternative, tipo Zio Can (ma è una sfumatura, credo sia questione di gusti). Avrei poi tolto gli inserti neri al momento dei colpi di pala: visto che il corto tende al realismo queste autocensure, sebbene artistiche, sembrano indicare una sorta di “intrusione” del regista, che smorza un po’ l’effetto di realtà…e in ogni caso le palate sono troppo lontane per essere visibili o disturbanti: io avrei lasciato tutto in presa diretta.
.
Ma a parte queste piccolezze, che segnalo solo per dare a chi legge – specialmente gli “addetti ai lavori” – una visione quanto più completa del corto e di tutto ciò che da esso traspare in termini di leggibilità, “Miracolo Veneto” è davvero ben fatto. Avrebbe forse dovuto essere gestito meglio in quel paio di punti che ho segnalato, e mi chiedo se non avrebbe guadagnato dei punti se fosse stato più “cattivo” e sporco…ma anche così è un prodotto molto buono, non banale e davvero promettente per il futuro.
Ottima prova!
31/05/2014 18:07
 
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Simpatico
Miracolo Veneto è un corto simpatico, divertente. A differenza di altre opere in concorso non mi ha annoiato e questo sicuramente è un pregio. Ma, per quanto mi riguarda, è l'unico. La storia non c'è, i due attori si impegnano ma con scarsi risultati, i dialoghi non convincono e il finale (ripeto, nonostante sia divertente) è un po' buttato lì.
Quindi, promosso per l'intrattenimento ma bocciato sul lato tecnico.
31/05/2014 20:00
 
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[Attenzione, il commento seguente contiene linguaggio scurrile, se ne sconsiglia la visione ad utenti suscettibili e/o benpensanti]


Geniale.

Il corto a quattro mani di Raffaele Pastrello e Luca Tassone, Miracolo Veneto, racconta la balzana idea di due ragazzi a corto di soldi: già una volta si sono rimediati una ‘scopata’ gratis minacciando e spaventando un vecchio che era andato a prostitute, e ora vorrebbero provarci di nuovo.

L’Interessante sceneggiatura è un grosso punto a favore del corto, che intriga fin dai primi minuti, nel cercare di capire il discorso dei ragazzi al tavolino del bar, e che poi intrattiene anche nel corso dello sviluppo per vedere come andrà a finire. Questo è un ottimo esempio di come una buona idea di base renda un corto già degno di essere visto.

Registicamente parlando il duo dimostra una mano capace, con delle riprese pulite che poi eccellono in alcuni punti, come quando si assiste verso l’epilogo all’azzeccata scena con ripresa dal sedile posteriore, con l’assassino che finisce a colpi di vanga il ragazzo, il tutto inquadrato da distante: molto d’effetto questa scena, sul serio. A questo possiamo aggiungere un più che intelligente uso delle musiche nei momenti importanti.

Tirando le somme, in questo corto quindi c’è stata l’idea, una buona realizzazione, e si costruisce bene la tensione, per cui mi è piaciuto, siete stati bravi.

E potrei concludere qui il mio pensiero, ma mi piace discutere i dettagli a volte, dettagli che in questo caso coincidono con gli unici difetti che ho riscontrato nel corto.
Corto che comunque ripeto ho giudicato bene.

Appunto numero uno le bestemmie. Ma non capitemi male, non contesto la loro presenza (non sono un puritano) quanto la loro censura.
Il fottuto ‘beep’ audio che è stato usato.
Mi spiego meglio.
Miracolo Veneto non vuole essere un “found footage”, infatti non è girato in prima persona o filmato direttamente dai protagonisti, ma in ogni caso coinvolge tantissimo in prima persona lo spettatore. Cerca di essere molto reale.
Soprattutto tutta la parte in automobile per come è stata ripresa fa quasi sembrare di essere seduti noi stessi sul sedile posteriore, si partecipa davvero tanto al pedinamento dell’uomo e alle chiacchiere dei due ragazzi. I dialoghi sono spontanei, ben pensati, tutto quanto…ma poi immancabilmente tutta la visione è disseminata di questi immancabili ‘beep’ a toglierci dall’incanto, a ricordarci che sotto c’è una regia, una fase di montaggio.
Questi ‘beep’ ti tolgono dall’immedesimazione che tanto accortamente si è costruita.
Si voleva che uno dei due personaggi fosse per forza un tipo scurrile, a differenza del suo amico? (è sempre lo stesso che bestemmia, ho notato) gli si poteva mettere in bocca troia, cazzo, merda. Si è voluto alzare il tiro con la bestemmia (che capisco far parte del realismo, vivo a 20km da Legnago io stesso) allora si dovevano tenere le bestemmie, ma senza alcun ‘beep’.
Ma il voler ‘osare’ la bestemmia per poi salvare capra e cavoli con questo beepaggio continuo è stato un compromesso davvero infelice, per la ragione che già ho detto: questo suono elettronico ti ricorda continuamente che c’è un regista, che quello che vedi non è reale, estrapola lo spettatore fuori dal realismo della vicenda.

Seconda scelta infelice: E’ stato affidato ad una sola scena improvvisa il compito di tramutare una storia di un ‘brutto scherzo’ in una tragedia, in un omicidio.
Una scena d’effetto, quella di estrema violenza della ragazza ammazzata in auto, e voi me la mettete come thumbnail del video di youtube?
La ‘scena madre’ usata come fermo immagine per il video non è stata una gran pensata. Quando i ragazzi smontano dall’auto a luci spente per andare a fare la foto al vecchio, già si perde tutto il colpo di scena dell’omicidio che ne consegue, perché lo avevo visto 10 minuti prima nella foto del thumbnail.
Per farla breve “me l’aspettavo”.

Ripeto, ottimo lavoro in generale come ho detto nel commento vero, le due sparate sul beep e il thumbnail sono più che altro dei consigli tecnici, due appunti.
[Modificato da boskoz 31/05/2014 20:01]
31/05/2014 23:37
 
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Grazie a tutti voi per le vostre considerazioni, molto dettagliate e costruttive: Osmanspare e Boskoz, i quali hanno apprezzato e ben capito l'intento formale e contenutistico del nostro lavoro.
Per Osmanspare, con il quale ho avuto il piacere di scambiare delle opinioni e apprendere il suo interessante punto di vista riguardo il nostro corto, tempo addietro, intendo solo dire che la scelta di non creare alcun rapporto tra l'assessore e i due ragazzi, nel bar, è appunto dovuto al fatto che non volevo ripercorrere espedienti narrativi troppo visti e classici.
In un corto così breve e di pochi personaggi, un contatto tra i ragazzi e l'assessore fisico o verbale, sarebbe stato ancor più indiziario sul futuro sviluppo della storia, avrebbe già da subito implicato un rapporto tra loro in futuro..., in sintesi, avrebbe dato ancor più nell'occhio, oltre ad esser troppo classico.., ma ripeto, questo è ovviamente un punto di vista di cui son ancora convinto; per il resto grazie per le belle parole spese.

Per Boskoz: il fatto dei beep, in realtà è stata una scelta molto combattuta: l'idea iniziale era di rischiare e non metterli, ma mettere assolutamente le bestemmie, in quanto assai rappresentative della nostra grammatica:)..., alla fine ha prevalso un ragionamento più prosaico e pratico, o meglio, una paura ragionata, tenendo salve le bestemmie e non finte bestemmie: quella, a causa bestemmie appunto, di non poter partecipare ad alcun concorso, sapendo in che paese cattolico e bigotto viviamo. Essendo poi la prima nostra opera compiuta e non avendo mai partecipato a concorsi prima, chiedendo consigli a gente esperta, c'ha consigliato vivamente di beeppare o non mettere bestemmie. Alla fine, mettendo sulla bilancia, abbiamo optato per i beep: pensando al contrario mescolassero i due linguaggi, quello documentaristico o realistico e quello della fiction. La scelta comunque è stata puramente pratica: a fine concorsi.
Per you tube, una volta caricato il video la prima immagine che c'è apparsa è stata proprio quella:) Nemmeno farlo apposta e non sapevo sinceramente si potesse cambiarla, infatti, se noti la copertina del corto o se ha mai visto il trailer, quella scena non appare in alcun modo, perché uno dei vari punti del nostro lavoro era quello di partire con una marcia: far passare i due ragazzi come sciocchi 'carnefici' per poi improvvisamente cambiar prospettiva, giocare sul colpo a sorpresa o ad effetto e aumentare il patos in chi guarda. Per il resto grazie anche a te per averlo capito ed apprezzato.
Per Hannibal: contenti ti sia almeno potuto divertire:)
[Modificato da RaffaelePastrello 31/05/2014 23:58]
01/06/2014 23:46
 
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Re:
RaffaelePastrello, 31/05/2014 23:37:

Grazie a tutti voi per le vostre considerazioni, molto dettagliate e costruttive: Osmanspare e Boskoz, i quali hanno apprezzato e ben capito l'intento formale e contenutistico del nostro lavoro.
Per Osmanspare, con il quale ho avuto il piacere di scambiare delle opinioni e apprendere il suo interessante punto di vista riguardo il nostro corto, tempo addietro, intendo solo dire che la scelta di non creare alcun rapporto tra l'assessore e i due ragazzi, nel bar, è appunto dovuto al fatto che non volevo ripercorrere espedienti narrativi troppo visti e classici.
In un corto così breve e di pochi personaggi, un contatto tra i ragazzi e l'assessore fisico o verbale, sarebbe stato ancor più indiziario sul futuro sviluppo della storia, avrebbe già da subito implicato un rapporto tra loro in futuro..., in sintesi, avrebbe dato ancor più nell'occhio, oltre ad esser troppo classico.., ma ripeto, questo è ovviamente un punto di vista di cui son ancora convinto; per il resto grazie per le belle parole spese.

Per Boskoz: il fatto dei beep, in realtà è stata una scelta molto combattuta: l'idea iniziale era di rischiare e non metterli, ma mettere assolutamente le bestemmie, in quanto assai rappresentative della nostra grammatica:)..., alla fine ha prevalso un ragionamento più prosaico e pratico, o meglio, una paura ragionata, tenendo salve le bestemmie e non finte bestemmie: quella, a causa bestemmie appunto, di non poter partecipare ad alcun concorso, sapendo in che paese cattolico e bigotto viviamo. Essendo poi la prima nostra opera compiuta e non avendo mai partecipato a concorsi prima, chiedendo consigli a gente esperta, c'ha consigliato vivamente di beeppare o non mettere bestemmie. Alla fine, mettendo sulla bilancia, abbiamo optato per i beep: pensando al contrario mescolassero i due linguaggi, quello documentaristico o realistico e quello della fiction. La scelta comunque è stata puramente pratica: a fine concorsi.
Per you tube, una volta caricato il video la prima immagine che c'è apparsa è stata proprio quella:) Nemmeno farlo apposta e non sapevo sinceramente si potesse cambiarla, infatti, se noti la copertina del corto o se ha mai visto il trailer, quella scena non appare in alcun modo, perché uno dei vari punti del nostro lavoro era quello di partire con una marcia: far passare i due ragazzi come sciocchi 'carnefici' per poi improvvisamente cambiar prospettiva, giocare sul colpo a sorpresa o ad effetto e aumentare il patos in chi guarda. Per il resto grazie anche a te per averlo capito ed apprezzato.
Per Hannibal: contenti ti sia almeno potuto divertire:)




Bentrovato al regista, e grazie della sua considerazione. Riguardo all'opera e la qestione del politico, aggiungo solo che la questione non era tanto che l'uomo parlasse o meno con i ragazzi, quando il fatto che sarebbe stato meglio se la sua apparizione fosse stata meno "rivelatoria", a prescindere dal modo.
Un personaggio che spunta fuori di punto in bianco senza alcun apparente motivo a parte quello di "farsi vedere dagli spettatori", all'osservatore più "scafato" rivela immediatamente che esso è più di quanto appare... tradisce il suo essere importante all'interno della storia sebbene il regista cerchi di farlo passare come un tizio di nessuna importanza.
Il mio suggerimento quindi era di farlo apparire in una scena nella quale il focus dell'azione, l'attenzione degli spettatori fossero concentrate sui due ragazzi: usando l'apparizione del politico come intermezzo usato per mettere in luce i comportamenti dei due protagonisti sarebbe servito a distogliere l'attenzione dalla sua entrata in scena.
Per fare un esempio: se io voglio introdurre un personaggio violento, amorale, pazzo, e dimostro questa sua violenza facendolo aggredire senza motivo uno che passa per caso, l'attenzione di chi guarda si concentrerà su ciò che è avvenuto e sulle azioni di tale personaggio. Se invece faccio uscire di scena il violento e solo dopo farò entrare il passante dandogli due battute sul brutto tempo senza alcuna relazione apparente con la trama, è possibile che chi conosce le regole di base del cinema capisca che quell'apparizione non è casuale ma fa parte di qualcosa di più importante.

Questo solo per far comprendere meglio il mio punto di vista. Poi, come dice il regista, i gusti son gusti, e i pareri son pareri!

Ne approfitto per salutarti, sperando di rivederti ancora qui al TROH!!!
09/06/2014 20:28
 
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Altro lavoro di ottima fattura questo "Miracolo veneto".
Un cortometraggio...spiazzante.
Dopo i primi minuti mi sarei aspettato un lavoro maggiormente ironico invece, dopo una prima parte dove il dialetto dei due protagonisti, riesce a far fare qualche risata, si arriva in una seconda parte drammatica.
Bellissimo il lungo piano sequenza al bar ( particolare menzione per il politico che fa soltanto una battuta...sembra un personaggio secondario e invece...) e soprattutto quello all'interno della macchina.
Veniamo accompagnati all'interno del orrore, all'interno del pericolo fatale, come se fossimo passeggeri anche noi della vettura. E assistiamo impotenti alla ( brutta ) fine dei due ragazzotti.
Un lavoro a mio avviso geniale, girato con pochissimi soldi ma con tante idee e personalità.
"Miracolo veneto" ha anche qualche difetto che però passa in secondo piano. Il fatto per esempio di indicare che viene utilizzato un linguaggio scurribile non era a mio avviso necessario. Così come non lo erano gli inutili "beep" tra i dialoghi. L'elemento "comico" a mio modesto avviso, avrebbe funzionato perfettamente anche senza l'inserimento di volgarità. Altri piccoli difetti ( l'auto dei ragazzi spegne la luce ormai in prossimità della vettura del killer...non ha senso se non si vuole essere scoperti ) non abbassano per niente il mio giudizio davvero positivo per questo "Miracolo veneto", che a una lettura meno superficiale, rappresenta non solo una critica ma uno specchio piuttosto fedele della classe politica imperante ( e il titolo che ricorda qualche slogan leghista non credo sia casuale...).
[Modificato da GIOLE 09/06/2014 20:29]
15/03/2016 15:08
 
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Ma davvero da quelle parti siete così trogloditi da parlare in quel modo??? [SM=g27831]
Non ci credo che i giovani parlino dialetto in questo modo, non può essere vero, vi prego ditemi che non è vero!!!

Comunque il corto mi è piaciuto.

Un po' meno la scelta della censura audio.
Cazzo, metti delle bestemmie e poi le censuri? Avevi paura che ti cacciassero dal Grande Fratello? Se scegli la via della bestemmia devi portarla avanti a testa alta come farebbe "Cancaro-man", altrimenti evita direttamente.

E poi i BIP chi cazzo li ha messi? Un pazzo.
Non avete fatto caso che nei programmi Barbaradursofriendly quando qualcuno inizia ad usare un linguaggio scurrile il BIP suona tipo "vaffancBIPlo, pezzo di merBIPa" in modo che la parolaccia la capisca anche un bambino sordo-cieco, ma salvando le apparenze.
Da voi invece il BIP cancella completamente la frase che se non fosse trascritta nei sottotitoli, non sapremmo neanche che l'attore stava parlando in quel momento.

E per queste ragioni avete completamente perso il mio rispetto, ma non il diritto a ricevere gli auguri di compleanno in questa giornata speciale.

AUGURI RAF!!!


La perfezione esiste
15/03/2016 20:15
 
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auguri vècio!
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