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GENOA CFC

Ultimo Aggiornamento: 12/05/2019 17:37
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06/11/2011 17:44

Re: Re:
Avadoro, 05/11/2011 16.06:




Sì. Se nasci a Genova tifi Genoa, se nasci a Torre del Greco, Isola di Capo Rizzuto o Policoro ed emigri a Genova tifi la Ciclistica.

[SM=x44455]

Battute a parte, facciamo una lezioncina di storia, che puoi tranquillamente girare al tuo capo.

La squadra di Genova è dal 1893 il Genoa.

In periferia ci sono sempre state rappresentative locali: la Sampierdarenese, che giocava (e gioca tutt'ora) nel quartiere di Sampierdarena, oltre la Lanterna e quindi fuori dai confini storici della città, l'Andrea Doria, che giocava sulle alture di nord-est nel quartiere di Molassana, la Corniglianese (di Cornigliano, a ovest di Sampiredarena), la Sestrese (di Sestri Ponente, a ovest di Cornigliano) e così via.

Nel 1929 le autorità fasciste, che crearono la "Grande Genova" accorpando al capoluogo tutti i comuni dell'hinterland, da allora ribattezzati "delegazioni" (Sampierdarena, Cornigliano, Sestri Ponente, Rivarolo Ligure, Apparizione, Pegli, Nervi, Quarto dei Mille, Quinto al Mare e altre ancora) decisero di creare anche un'altra squadra di calcio che contendesse (e auspicabilmente sottraesse) il primato al Genoa, il cui legame ombelicale con l'Inghilterra era visto come fumo negli occhi dai gerarchi in orbace. La squadra di Genova fu anche costretta a ribattezzarsi Genova 1893 in nome del purismo linguistico, come l'Inter divenne Ambrosiana e il Milan diventò Milano.
I fascisti fusero dunque d'autorità Sampierdarenese, Corniglianese e Andrea Doria, dando luogo alla Dominante, che giocava naturalmente in maglia nera con fascio littorio al centro del petto (ricorda qualcosa?).
Non badarono a spese, costruendo a tempo di record uno stadio nuovo, il Littorio di Cornigliano (che sopravvisse fino al 1958 prima di essere trasformato in un deposito tranviario) e investendo in giocatori.
Malgrado gli sforzi, la nuova compagine, che nel campionato a due giorni allora in vigore venne sempre inserita nel girone opposto al Genoa per non avere impietosi confronti diretti, ebbe risultati scarsi: penultima nel suo girone il primo anno, quintultima l'anno seguente, mai in corsa per entrare nel girone finale che assegnava lo scudetto.
Con l'avvento delle serie A e B a girone unico, venne dunque piazzata in B, non rientrando tra le migliori 18 squadre nazionali, nel campionato 1930-1931 la Dominante fu poi ulteriormente fusa con Sestrese e Rivarolese e chiamata Liguria: malgrado la nuova iniezione di sangue fresco il mostruoso connubio andrà sempre peggio, retrocedendo addirittura in serie C.
Poi ci fu una lenta risalita, la compagine in maglia nera ritornò in A nel 1937-38 per retrocedere nel 1939-40 e ricomparire nel 1942-43.

Dopo la guerra Sampierdarenese, Andrea Doria e tutte le altre squadre precedentemente fuse tornarono all'indipendenza, le prime due giocarono in A nel 1945-46 anno in cui avvenne, ad opera di personaggi che avevano vissuto l'esperienza della Dominante e del Liguria, la loro ri-fusione che diede vita al nuovo mostruoso connubio. [SM=x44452]
Alcuni orgogliosi non cedettero e ridiedero vita alla Sampierdarenese, che gioca tutt'ora nei campionati minori con la sua maglia a strisce rossonere.
La maglia della nuova creatura doveva avere i colori rossoneri della Sampierdarenese e quelli biancoblu dell'Andrea Doria, un medico originario del paese calabrese di Amantea propose dunque di copiare la maglia della squadra del suo borgo natìo, che è in effetti identica a quella della Ciclistica, eccetto naturalmente per "lo stemma di Genova" messo in mezzo al petto proprio dove nella maglia nera della Dominante e del Liguria c'era il fascio littorio.

Questa è la storia, per quando riguarda la diffusione del tifo, Genova intesa come città nei suoi confini storici (entro la Lanterna) è rossoblu, così come Marassi, Pegli e, a maggioranza Sestri Ponente.
I sostenitori della Ciclistica prevalgono numericamente a Sampierdarena, Cornigliano e qualche feudo nella regione come Spezia e Recco.
Per quanto concerne il blocco sociale, il grosso del tifo storico doriano erano i meridionali immigrati (che volevano differenziarsi dai genovesi, così come a Torino tifavano Juve per segnare la distanza dai torinesi), i petrolieri legati al vecchio regime e la media borghesia di provincia (vedi il tifo doriano di Beppe Grillo, il cui padre era un piccolo imprenditore di Savignone immigrato in città per affari) che intendeva differenziarsi sia dal popolino sia dalle famiglie notabili storiche, ceti opposti ma entrambi affratellati dal tifo genoano.

Il periodo d'oro del loro tifo è stato naturalmente tra fine anni Ottanta e metà anni Novanta, quando hanno vinto i loro due scudetti (il primo e l'ultimo) e la Coppa delle Coppe: Paolo Mantovani fu molto abile a far proselitismo con tornei giovanili, giocatori mandati nelle scuole, investimenti nel settore giovanile....dall'altra parte c'era braccine corte Aldo Spinelli e ciò ha portato, in quella generazione (la mia peraltro) ad avere una sostanziale parità di sostenitori anche in città e in quartieri come Marassi dove prima non si trovava nemmeno un doriano. In quegli anni è accaduto che da famiglie genoane uscissero figli doriani per via dei successi, dei campioni e delle maglie regalate a scuola, un paio di miei compagni di Gradinata, per giocare a calcio a certi livelli, hanno dovuto indossare la loro maglio perché il Genoa non investiva nelle squadre giovanili.

Con la fine dei successi la situazione è tornata alle origini, tanto più che Preziosi (ed è il suo principale merito) ha investito e sta investendo nelle iniziative giovanili assai più di Garrone.




Per il poco che ho avuto modo di vedere e percepire, in un solo anno vissuto a genova, con amicizie molto vicine ai vertici della tifoseria doriana (nate per caso, non cercate volutamente da me), mi sento di confermare la ricostruzione di Ava, sebbene sia stata scritta dal "tifoso" genoano Ava. [SM=x44461]

E nella ricostruzione di ciò che è accaduto calcisticamente a Genova, si possono trovare anche moltissime analogie con quanto accaduto a Roma, dove la parte del Genoa è della Lazio e quella della Samp è della Roma. La differenza sta nel fatto che a Roma non c'è una vera suddivisione dei quartieri (ma il quadrante nord della capitale vede una presenza laziale più forte rispetto a quella del quadrante sud) e soprattutto la fusione fatta dal fascismo delle tante squadre minori romane, fusione alla quale la Lazio rifiutò di partecipare, ha avuto come risultato di far avere più tifosi alla roma, oltre che maggior sensibilità dal potere politico e finanziario romano.
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