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Premier processato per «Concussione» & «induzione e sfruttamento Prostituzione Minorile»

Ultimo Aggiornamento: 29/02/2016 18:52
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14/01/2011 11:00

Coinvolti: Ruby, Nicole Minetti, Emilio Fede, Lele Mora

Ultim'ora: «Concussione» & «Prostituzione Minorile».

Caso Ruby, Berlusconi indagato

Perquisizioni in corso a Milano

Silvio Berlusconi (Archivio)
Silvio Berlusconi (Archivio)
MilAno - La Procura di Milano ha indagato Silvio Berlusconi per le ipotesi di reato di «Concussione» e di «Prostituzione Minorile». Secondo la contestazione d’accusa, allo scopo di occultare di essere stato cliente di una prostituta minorenne in numerosi week-end ad Arcore, assicurarsi l’impunità da questo reato e scongiurare che venissero a galla i retroscena delle feste nella sua residenza brianzola, il Presidente del Consiglio la notte tra il 27 e il 28 maggio 2010 avrebbe abusato della propria qualità di Primo Ministro per indurre i funzionari della Questura di Milano ad affidare indebitamente l’allora 17enne marocchina Karima "Ruby" El Mahroug, scappata da una comunità per minori, alla consigliere regionale lombarda pdL Nicole Minetti.

Il reato di «Concussione» (articolo 317 del Codice Penale) punisce con la reclusione da 4 a 12 anni il pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico servizio, che, abusando della sua qualità o dei suoi poteri, costringa o induca taluno a dare o a promettere indebitamente, a lui o ad un terzo, denaro od altra utilità. Al Premier è contestato con l’aggravante il reato di «Prostituzione Minorile» (articolo 600 bis, contestato al premier nella forma del secondo comma) punisce con la reclusione da 6 mesi a 3 anni chiunque compia atti sessuali con un minore di età compresa tra i 14 e 18 anni in cambio di denaro o di altra utilità economica, ed è l’unico caso nel quale il cliente di una prostituta è sanzionato penalmente.

La polizia sta perquisendo gli uffici della consigliere regionale Nicole Minetti, indagata per favoreggiamento della prostituzione sia adulta sia minorile. Stessa ipotesi di reato per Lele Mora ed Emilio Fede.

Fonte: Corriere della Sera - Luigi Ferrarella
14 gennaio 2011© RIPRODUZIONE RISERVATA

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14/01/2011 15:25

Berlusconi indagato, i pm: “Ha fatto sesso con Ruby”.
E allegano le prove


Il premier Silvio Berlusconi, indagato a Milano per concussione e prostituzione minorile, avrebbe avuto rapporti sessuali con la giovane Ruby dal febbraio al maggio 2010, ad Arcore. Lo si legge in una nota della Procura della Repubblica di Milano.

L’altro reato contestato al premier è quello di concussione, per la vicenda della telefonata alla Questura di Milano per chiedere la liberazione della minorenne accusata di furto. Secondo l’accusa, il fatto risalirebbe alla notte tra il 27 e il 28 maggio scorsi e cioe’ la notte in cui la giovane Ruby venne portata in questura e durante la quale il presidente del Consiglio telefono’ per interessarsi del caso ed ottenere l’affido della ragazza al consigliere regionale Nicole Minetti.

Quel giorno Ruby venne condotta negli uffici della questura in seguito alla segnalazione di un furto, di cui una sua amica l’aveva accusata. Il pm minorile Annamaria Fiorillo aveva disposto che la giovane venisse inserita in una comunità, invece Ruby uscì e se ne andò con la Minetti.

L’invito a comparire a Silvio Berlusconi, notificato oggi al premier e ai suoi difensori, si legge ancora nella nota, è stato ”corredato dalla dettagliata indicazioni delle fonti di prova (…) per le ipotesi di reato a lui ascritte”. E’ quanto si legge in una nota della procura di Milano.

Fonte: blitzquotidiano

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14/01/2011 15:29

Nel pc di Ruby foto e filmati delle feste in Sardegna


Potrebbero essere una prova decisiva e inconfutabile: sono stati trovati foto digitali e filmati custoditi nel pc che venne sequestrato il 28 ottobre scorso nella comunità-alloggio di sant’Ilario (Genova) dove viveva l’allora minorenne Kharima el Marhoug, alias Ruby Rubacuori: le immagini riguardavano alcune feste in Sardegna e sarebbero, secondo alcune indiscrezioni, state acquisite al fascicolo numero 55781/2010 del registro generale delle notizie di reato aperto dalla procura di Milano.



Fonte: blitzquotidiano

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14/01/2011 15:31

Berlusconi indagato, le accuse a Nicole
Minetti: “Fu lei a far prostituire Ruby”


Induzione e sfruttamento della prostituzione. Sono i reati per cui è indagata Nicole Minetti, consigliere regionale della Lombardia.

In un nota la procura di Milano precisa che la Minetti è indagata sia per la violazione della legge Merlin, sia per aver indotto alla prostituzione la giovane marocchina Ruby: induzione che sarebbe avvenuta nel periodo compreso tra febbraio e maggio scorsi, cioè lo stesso per cui il premier Silvio Berlusconi è indagato per aver avuto rapporti sessuali con la minorenne.

Nella mattinata di oggi, gli investigatori hanno perquisito abitazione e uffici della Minetti a Milano.

Fonte: blitzquotidiano

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14/01/2011 15:40

IL RETROSCENA

Ruby, almeno 6 giorni ad Arcore
La prova dai tabulati del cellulare

C'è stata di continuo, giorno e notte, in un lungo weekend, a Pasqua e pasquetta.

Il Premier si è sempre difeso dicendo: "Non sapevo fosse minorenne". Ma allora perché ha chiesto che fosse affidata alla Minetti? [SM=x44516] [SM=x44522]

di PIERO COLAPRICO MILANO - Le indagini sono in corso e le accuse a Silvio Berlusconi sono note nella forma, e nel titolo di reato, ma quali sono alcuni dei comportamenti del premier che incrociano il codice penale nei suoi rapporti con Ruby «Rubacuori»?

Almeno due. Nelle indagini è emerso che, a differenza del copione del Premier che si descrive mentre aiuta «una ragazza in difficoltà» perché è «buono di cuore», Ruby andò ad Arcore in ben 4 occasioni. La prima, quella del 14 febbraio, giorno di San Valentino, con il regalo di un abito da sera, era nota. Ma i magistrati Ilda Boccassini, Pietro Forno e Antonio Sangermano hanno chiesto agli esperti di tecnologie di «tracciare» i telefonini di Ruby Rubacuori, all’epoca diciassettenne.

E hanno scoperto che, in varie occasioni di feste, la ragazza è stata invitata ad Arcore. C’è stata «di continuo», vale a dire giorno e notte, il 24, 25 e 26 aprile, Festa della Liberazione. Poi c’è stata il 1° maggio. E, a tratti, durante Pasqua e Pasquetta.

Sull’innocenza di questi inviti i pm dubitano moltissimo, e avrebbero acquisito vari elementi sul tipo di feste che si tenevano ad Arcore, a beneficio esclusivo del padrone di casa.

Inoltre, Berlusconi sapeva o no che Ruby era minorenne?

Tutti lo negano, lo nega con forza Ruby, lo nega con indignazione Berlusconi, lo negò Emilio Fede, anche se era stato al concorso di bellezza dove Ruby, dichiarando di avere 16 anni, sfilò in bikini.


Le indagini sul punto sono in corso, ma esiste una parolina che può portare Berlusconi a processo per "sfruttamento della prostituzione minorile", titolo di reato che scatta quando l’utilizzatore finale (copyright dell’avvocato Nicolò Ghedini) si avvicina a persone inferiori ai 18 anni.
Questa circostanza è stata confermata dai vari agenti, interrogati sul punto:
 nell’ormai famosa telefonata in questura, effettuata a maggio, e tenuta nascosta per mesi, Berlusconi dice chiaro e tondo: «Affidatela» al consigliere Nicole Minetti.
Non c’è bisogno di affidare una maggiorenne.
Si affida solo una minorenne.

Fonte: La Repubblica (14 gennaio 2011) © Riproduzione riservata

[SM=x44522] [SM=x44456]


[Modificato da Etrusco 14/01/2011 15:41]
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14/01/2011 15:45

E dire che nei giorni scorsi circolava la notizia dell' imminente archiviazione dell' esposto della pm Fiorillo contro Maroni proprio in merito alla "gestione" del "caso Ruby".
[Modificato da binariomorto 14/01/2011 15:46]

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14/01/2011 22:33

Anche senza entrare nel merito (o demerito?) della questione, senza infierire ancora di più sul "povero Silvio" (a proposito, che fine ha fatto Cornacchione?), e senza qualificare come comunisti i giudici, mi viene spontaneo pensare che, non saranno comunisti, saranno anche bravi ed integerrimi, ma non sono certo delle volpi!

Cacchio, proprio il giorno dopo la sostanziale bocciatura dello scudo personale del premier, gli sparano addosso sto pò pò di gavettone?

Non è che potevano aspettare 5 o 6 giorni? Cambiava qualcosa? Si rendono conto che così facendo danno facile esca a tutte le accuse di faziosità che già subiscono e che cresceranno ancora? Un pò di sagacia non sarebbe utile anche a loro? Questa mancanza di buon senso rischia di vanificare l'azione giudiziaria, appioppandole una etichetta politica e facendola scomparire sotto un subisso di critiche.

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14/01/2011 22:37

Berlusconi: "Non mi farò intimidire
Pm vogliono sovvertire democrazia"

Il premier affida a un messaggio audio su internet la difesa dalle gravi accuse della Procura di Milano: "Non vedo l'ora di difendermi in tribunale. Urgente evitare che certi magistrati possano impunemente violare la privacy". "Nessun problema per la legislatura: abbiamo la 'terza gamba'"

ROMA - Indagato dalla Procura milanese per prostituzione minorile e concussione aggravata in merito al caso Ruby, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in serata diffonde un nuovo messaggio ai Promotori della Libertà, in cui non fa mai esplicito riferimento alla vicenda giudiziaria, ma afferma di non avere ''nulla da temere da processi francamente assurdi e ridicoli''. Prima che Berlusconi affrontasse la questione in prima persona, nel corso della giornata tutto il Pdl aveva parlato di "giustizia a orologeria" e la "persecuzione giudiziaria" di cui continuerebbe a essere oggetto il premier, sottolineando la contiguità tra il pronunciamento di ieri da parte della Consulta sul legittimo impedimento e la notizia del premier indagato di oggi.

L'AUDIO INTEGRALE DEL PREMIER

Proprio dal verdetto della Corte Costituzionale Berlusconi prende invece spunto per dire che i processi sono solo tentativi della magistratura politicizzata di mettere i bastoni tra le ruote a lui e al governo. ''Non vedo l'ora di difendermi in tribunale - dice Berlusconi -. Ma non credo, e per questo la nostra maggioranza aveva voluto quella legge, che serva al Paese una continua guerra fra la politica e una parte della magistratura. Credo che occorra invece un lavoro serio, un lavoro in un clima più sereno, per far ripartire l'Italia e per portare a termine le riforme. E credo anche che io, quale Presidente del Consiglio, non dovrei perdere tanto tempo per vicende così assurde".

"Mi aspettavo francamente - dice con sarcasmo il premier - che dopo la sentenza della Corte, per ricominciare, attendessero almeno una settimana. Invece i pm di Milano non hanno resistito e la sera stessa mi hanno mandato il loro biglietto di auguri per il nuovo anno e per l'occasione si sono inventati il reato di 'cena privata a casa del Presidente'. Ho dedotto che sono invidiosi e che mi fanno i dispetti per non essere stati invitati anche loro. Però ci sono delle persone contente, sono i miei avvocati. Sono sicuri che con me non gli mancherà mai il lavoro".

"Se volessi prendere sul serio un'iniziativa che seria in realtà non è - prosegue Berlusconi -, direi che si è superato ogni limite e che alcuni magistrati che non potrebbero neppure indagare per ragioni di competenza funzionale e territoriale stanno tentando di sovvertire le regole fondamentali della democrazia".

"Ad alcune persone - aggiunge il leader del Pdl - è bastato venire una volta a cena a casa mia, la casa del Presidente del Consiglio, per avere il proprio cellulare controllato e i propri spostamenti controllati per alcuni mesi, prima ancora che fosse iniziata ufficialmente l'indagine preliminare nei miei confronti. Come al solito domani tutto finirà sui giornali, che grideranno allo scandalo seminando veleno e fango nei miei confronti con una intromissione nella mia vita privata che non ha precedenti nella storia del nostro Paese. E che dimostra la necessità di intervenire con urgenza per evitare che certi magistrati possano impunemente violare la privacy dei cittadini comprimendo la loro libertà. Poi, come al solito, anche questa vicenda finirà nel nulla perché sul nulla si basa. Ma intanto il Presidente del Consiglio e l'Italia saranno stati infangati senza che nessuno poi paghi alcunché".

"Per quanto mi riguarda - continua il premier - da quando sono sceso in campo per servire il Paese, è in atto una evidente persecuzione politica da parte dei magistrati di sinistra sostenuti dalla sinistra politica. Una persecuzione che si è articolata su 105 indagini e in 28 processi, il record assoluto credo di tutta la storia dell'uomo in qualunque paese del mondo. Questi processi hanno impegnato i miei difensori in 2.560 udienze, con più di 1.000 magistrati intervenuti con un costo, per me, di oltre 300 milioni di euro in avvocati e consulenti e credo con un costo di pari importo per lo Stato e quindi per i contribuenti. Per nessuno di questi errori giudiziari i magistrati che mi hanno infangato hanno pagato dazio".

Berlusconi ricorda che "i 28 processi hanno dato luogo a 10 assoluzioni, 13 archiviazioni e sono 5 i processi ancora in corso. Nessuno di questi processi è collegato alla mia attività di governo come Presidente del Consiglio. Mi pare che ogni commento sia superfluo. Sono gli stessi numeri a denunciare la persecuzione politico-giudiziaria a cui sono stato e sono sottoposto con l'evidente finalità di farmi fuori, essendo io considerato, da parte della sinistra e dei suoi giudici, un ostacolo insuperabile e quindi da eliminare con ogni mezzo per il raggiungimento del potere''.

Berlusconi, infine, si dice certo che anche la nuova bufera giudiziaria non pregiudicherà il suo esecutivo e le sorti della legislatura. "Avevamo indicato la fine di gennaio - spiega il premier - per verificare se il governo può contare su una buona maggioranza, ma sono certo che anche prima avremo i numeri sicuri per andare avanti a completare il programma di riforme e quindi la legislatura".

Le certezze di Berlusconi derivano da una "maggioranza sempre forte", nei numeri e nel consenso popolare, oltre che "di un alleato affidabile come la Lega". Ma la fiducia nel prosieguo della legislatura è rafforzata dai "due nuovi 'gruppi di responsabilità nazionale' che si stanno formando in Parlamento, alla Camera e al Senato".

"Un gruppo di deputati e senatori moderati che - spiega il leader del Pdl -, pur provenienti da varie sigle politiche, si sono resi conto che il tentativo del 14 dicembre di rovesciare il governo era un atto di assoluta irresponsabilità e un'autentica follia in un momento di crisi economica mondiale. Costituiranno la terza gamba della maggioranza insieme al Popolo della Libertà e alla Lega e consentiranno al governo di procedere speditamente nella realizzazione del programma". Programma che Berlusconi si dice "assolutamente convinto" che sarà completato, così come la legislatura.

Fonte: Repubblica

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14/01/2011 22:41

Ruby, il Pdl attacca i giudici di Milano
Bersani: "Premier in fuga da se stesso"

La maggioranza fa quadrato intorno a Berlusconi: "Preciso disegno per destabilizzare". Il leader Pd: "Per favore, ci risparmino ulteriori mesi di avvitamento". Di Pietro: "Pm corretti, il problema è il presidente del Consiglio"

ROMA - La notizia dell'indagine su Silvio Berlusconi per la vicenda Ruby entra come un tifone nei palazzi romani che ancora non avevano finito di metabolizzare la sentenza della Consulta sul legittimo impedimento. La maggioranza fa prevedibilmente quadrato intorno al premier, mentre Pd e Idv attaccano il capo del governo. Finiani e centristi, dal canto loro, si mettono in posizione di attesa limitando al minimo i commenti.

Le reazioni nella maggioranza. Dalle file del Pdl, il tema è sempre quello dell'accanimento giudiziario. Il capogruppo Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, parla di "preciso disegno" per una "fuga di notizie con chiari propositi di destabilizzazione politica. Un film che si ripete". Mentre il capogruppo al Senato, Maurizio Gasparri, rispolvera l'antico adagio sulla "giustizia a orologeria". "Guardate voi il calendario e giudicate..." dice Gasparri, lasciando ai giornalisti ogni riflessione sulla contiguità tra il verdetto della Consulta e la notizia di Berlusconi raggiunto da avviso di garanzia.

A cui si aggancia anche Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo vicario del partito. "Come volevasi dimostrare. La sentenza della Corte Costituzionale non va enfatizzata ma è inutile, perché non sposta di una virgola il vero problema dell'Italia: il tentativo di determinare per via giudiziaria le sorti delle maggioranze e dei governi legittimamente scelti dal popolo". Perché Berlusconi non ha il dovere di chiarire la sua posizione davanti ai giudici, ma va invece tutelato. Perché "l'assenza di norme che tutelino l'esercizio delle funzioni democratiche mina le fondamenta dello Stato e trasforma l'autorità giudiziaria in un potere irresponsabile. Se serviva una conferma, eccola".

Sulla stessa linea anche le donne del partito. Tutte, indistintamenmte, evidenziano la "inquietante e sospetta coincidenza dei tempi" tra la sentenza della Corte Costituzionale e la nuova inchiesta a carico del presidente. Poi Daniela Santanchè rivolge la domanda alla Procura di Milano: "E' consapevole del danno incalcolabile che questa vicenda arreca non al premier, ma all'immagine dell'Italia e degli italiani nel mondo in un momento così delicato per la stabilità economica e finanziaria del paese?".

Michela Vittoria Brambilla, ministro del Turismo, non fa domande e si dice certa che "la nuova indagine su Silvio Berlusconi spazzerà via qualsiasi dubbio sulla natura politica della persecuzione di cui il premier è oggetto da più di quindici anni". "Persecuzione" è la parola scelta anche dal ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini per descrivere il rapporto tra magistratura e premier, lanciando sui giudici il suo anatema. "Se pensano in questo modo di sovvertire il voto degli italiani commettono un grave errore. È dal 1994 che questo tentativo è in atto, ma è sempre fallito".

Maurizio Lupi parla di "anno nuovo, vecchio film", come se da Milano non fosse arrivata davvero alcuna novità, mentre è "il modo di operare da parte dei magistrati che lascia molte perplessità". Il Presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, taglia corto: "Le accuse al Presidente Berlusconi, sono fuori dal mondo", mentre per la Minetti "si tratta di aspettare le valutazioni definitive della Magistratura. Rispettiamo le persone e la presunzione di innocenza".

No comment, invece, dal presidente del Senato, Renato Schifani, e dal ministro dell'Interno, il leghista Roberto Maroni.

Le reazioni nell'opposizione. Nello schieramento opposto alla maggioranza, si registrano atteggiamenti diversi, dall'attendismo di Pd e Fli al nuovo affondo dell'Idv: Di Pietro ribalta il teorema sulla giustizia a orologeria, chiedendo di dare atto "alla Procura di Milano di aver aspettato la sentenza della Corte Costituzionale, per non influenzare in alcun modo il clima". "Ma - incalza Di Pietro - non è colpa della Procura di Milano accertare un fatto grave, il presidente del Consiglio che telefona al questore per dire che una minorenne è la nipote di Mubarak quando invece non lo è, per coprire i suoi comportamenti non legittimi".

Il segretario del Pd Pierluigi Bersani chiede a sua volta "rispetto per le indagini" e che "per favore, ci vengano risparmiati ulteriori mesi di avvitamento dell'Italia sui problemi di Berlusconi. Abbiamo un premier in fuga dal Paese e da se stesso. Dal Paese perché il governo cosa sta facendo? E da se stesso perché costretto ad aggirare cose vere o presunte. Non possiamo permettercelo". "Chiunque sia in grado di vedere le cose come sono e di giudicarle, non sarà rimasto sorpreso" commenta Massimo D'Alema, che poi riflette sul danno d'immagine per il l'Italia: "E' quella che può essere con un presidente del Consiglio in questa situazione. Lascio immaginare a voi".

Decisamente più diretto Nichi Vendola. "Come si fa a tenere in piedi questo governo - si chiede il leader di Sinistra e Libertà -, con che faccia? Con che lessico, con che dignità? Con che rapporto con il resto del mondo, con che rapporto con il Vaticano? Con che rapporto con la propria gente? Ma come si fa?". "Siamo in un paese che sta perdendo il senso del decoro di fronte agli occhi del mondo - aggiunge Vendila -. Il premier è indagato per prostituzione minorile. La procura di Milano ha chiesto sostanzialmente di arrivare rapidamente al dibattimento, significa che si tratta di una indagine abbastanza blindata. Immaginare che domani Berlusconi potrà continuare a essere il premier in questa condizione è molto difficile, il Paese sta soffrendo una crisi sociale e economica acutissima".

Sul versante Fli, perfetta coincidenza di vedute tra Italo Bocchino e Adolfo Urso: "Nulla da commentare". "Ci stiamo occupando di politica, queste non sono vicende politiche - dice il capogruppo di Fli alla Camera -. Ci sono perquisizioni in corso, notizie frammentarie, non abbiamo nulla di concreto. Le conseguenze politiche andranno valutate quando sarà chiaro il quadro". Esattamente le stesse parole usate dal coordinatore di Fli, a margine di una conferenza stampa nella sede di Farefuturo. Allineati e coperti.

Il Popolo Viola a Berlusconi chiede dimissioni immediate. "Lo avevamo detto il 5 dicembre, alla luce degli scandali con le escort e dell'indecenza del lodo Alfano, a maggior ragione continuiamo a ripeterlo oggi: Berlusconi si deve dimettere, subito" scrive sul suo blog Gianfranco Mascia, uno degli animatori del movimento.

Dimissioni chiede anche Libertà e Giustizia, che in un comunicato parla di "ultimo sospetto troppo pesante per poter essere sopportato da un Paese" che ha bisogno di credibilità all'estero e di autorevolezza all'interno. "Se fosse uno statista, Silvio Berlusconi si dimetterebbe" afferma Libertà e Giustizia, ma "l'insistenza con la quale lui e i suoi avvocati accusano la magistratura di perseguitarlo è la conferma della difficoltà difensiva e della piccolezza della sua statura morale e politica".

Fonte: Repubblica

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Re:
fabius039, 14/01/2011 22.33:

Anche senza entrare nel merito (o demerito?) della questione, senza infierire ancora di più sul "povero Silvio" (a proposito, che fine ha fatto Cornacchione?), e senza qualificare come comunisti i giudici, mi viene spontaneo pensare che, non saranno comunisti, saranno anche bravi ed integerrimi, ma non sono certo delle volpi!

Cacchio, proprio il giorno dopo la sostanziale bocciatura dello scudo personale del premier, gli sparano addosso sto pò pò di gavettone?

Non è che potevano aspettare 5 o 6 giorni? Cambiava qualcosa? Si rendono conto che così facendo danno facile esca a tutte le accuse di faziosità che già subiscono e che cresceranno ancora? Un pò di sagacia non sarebbe utile anche a loro? Questa mancanza di buon senso rischia di vanificare l'azione giudiziaria, appioppandole una etichetta politica e facendola scomparire sotto un subisso di critiche.




forse avrebbero potuto aspettare fino a lunedì prox,
ma tanto, sapendo che Mediaset e PdL gli avrebbero sparato comunque contro, quanto avrebbe cambiato la situazione?

Forse erano già troppe settimane che aspettavano questo pronunciamento... [SM=x44464]

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15/01/2011 11:33

mmmm...deve essere sparito un mio post in questa discussione....

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bianco77
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15/01/2011 11:44

Re:
bianco77, 15/01/2011 11.33:

mmmm...deve essere sparito un mio post in questa discussione....




mi autoquoto
sorry il post non è sparito,semplicemente è in un'altra discussione [SM=x44461]

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15/01/2011 14:50

Ruby, premier attacca teorema per gettare fango
Inquirenti: 'meccanismo D'Addario' per feste premier, alcune ragazze dormivano ad Arcore

ROMA - ''Ci troviamo di fronte all'ennesimo teorema costruito appositamente per gettare fango sulla mia persona e sul mio ruolo istituzionale nel tentativo, illusorio, di eliminarmi dalla scena politica. Ma questa volta è stato superato ogni limite. Il fango ricadrà su chi utilizza la giustizia come arma politica''. Lo afferma il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in una nota della Presidenza del Consiglio dei ministri.
''Questa ulteriore macchinazione giudiziaria, per quanto possente e ampliata dal solito circuito mediatico, non riuscira' a fermarci e a distoglierci dal nostro impegno di cambiare il Paese. Anche questa volta non ce la faranno''. 'Nonostante un imponente apparato investigativo degno di ben altro tipo di indagine e avviato a dispetto di una palese incompetenza funzionale e territoriale, i Pm milanesi alla fine hanno raccolto soltanto chiacchiere e conversazioni private senza alcuna rilevanza penale. Hanno ugualmente proceduto in spregio a ogni norma, a ogni codice, a un utilizzo equilibrato degli strumenti giudiziari, mettendo in atto perquisizioni e trattamenti inaccettabili nei confronti di persone considerate semplicemente 'a conoscenza dei fatti' ''. Lo afferma il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in una nota della Presidenza del Consiglio dei ministri.

CASO RUBY, BERLUSCONI INDAGATO A MILANO - Prostituzione minorile e concussione. Sono accuse pesanti quelle ipotizzate nei confronti del premier Silvio Berlusconi dalla Procura di Milano, che lo ha iscritto nel registro degli indagati e presto chiedera' per lui il giudizio immediato per la vicenda di Ruby, la giovane marocchina sua 'ospite', secondo l'accusa, in diversi festini ad Arcore. Il premier, che ha ricevuto un invito a comparire per il prossimo fine settimana, nega di aver mai avuto rapporti con la ragazza, mentre i suoi legali contestano la competenza territoriale milanese e parlano di elementi ''inconsistenti''.

E' la svolta clamorosa nelle indagini con al centro Karima El Mahroug, in arte Ruby Rubacuori, 'fuggita' dalla Sicilia e dalle varie comunita' dove era stata collocata dai giudici minorili, e reclutata nella scuderia di Lele Mora, l'agente di vip, anche lui finito sotto inchiesta insieme al direttore del tg4 Emilio Fede (hanno ricevuto un avviso di garanzia) e al consigliere regionale lombardo ed ex igienista dentale di Berlusconi, Nicole Minetti: come ai primi due, le si contesta di aver svolto, in concorso con altre persone, ''un'attivita' di induzione e favoreggiamento della prostituzione di soggetti maggiorenni'' e della minorenne marocchina.

Su disposizione dei Procuratori aggiunti Ilda Boccassini e Piero Forno e del pm Antonio Sangermano, la polizia ha perquisito l'abitazione e l'ufficio della Minetti e dei suoi piu' stretti collaboratori, cosi' come l'appartamento dove vive Ruby con il suo attuale compagno sul lungomare genovese. E poi, ancora: la perquisizione andata a vuoto negli uffici di Giuseppe Spinelli, storico uomo di fiducia e amministratore del patrimonio del presidente del Consiglio, e gli interrogatori dell'ex meteorina Alessandra Sorcinelli e di altre ragazze sentite come testimoni in Questura per raccogliere ulteriori fonti di prova a sostegno delle ipotesi accusatorie.

Prove che si dovrebbero aggiungere a quelle gia' acquisite e indicate in modo dettagliato nel corposo avviso di convocazione, circa 400 pagine compreso il capo di imputazione, recapitato a Roma al capo del Governo e ai suoi difensori: si va dalle foto e filmati - in cui vi sarebbero scene di alcune feste in Sardegna - rintracciati nel pc di Ruby sequestrato lo scorso 28 ottobre nella comunita' di Sant'Ilario dove, ancora minorenne, abitava, allo screening sui tabulati telefonici, soprattutto della giovane, e sulle celle agganciate dal telefonino, che testimoniano la sua presenza nelle residenze di Berlusconi svariate volte e che l'avrebbero localizzata ad Arcore in numerosi week end. In particolare, l'analisi avrebbe consentito di accertare che Ruby sarebbe stata ad Arcore il week end del 25 aprile (24, 25 e 26), il primo maggio, a Pasqua e a Pasquetta.

Come riporta Repubblica.it, e riferito anche dal tg de La 7, la sera del 25 aprile Berlusconi aveva ospitato il premier russo Vladimir Putin per una cena informale ad Arcore. Tra le prove portate dai pm, anche i quattro interrogatori di Ruby resi agli inquirenti il 2, il 6 e il 22 luglio e il 3 agosto scorsi, e le intercettazioni delle chiamate intercorse tra coloro che hanno partecipato ai presunti festini. Si tratta, per la difesa, di elementi ''inconsistenti'' ma giudicati dai pm sufficienti per poter chiedere di mandare a processo, bypassando l'udienza preliminare, Berlusconi, indagato dal 21 dicembre scorso e ora 'invitato' a comparire o venerdi' o sabato o domenica della prossima settimana. Al premier e' stato contestato di aver avuto, questa l'ipotesi, rapporti sessuali ''in cambio di denaro o di altre utilita' economiche'' con Ruby, non ancora diciottenne, tra febbraio e maggio dell'anno scorso.

E poi di aver fatto pressioni - proprio allo scopo di occultare i rapporti con Ruby - sui funzionari della Questura i quali, nella notte tra il 27 e il 28 maggio, quando la giovane marocchina venne trattenuta nei loro uffici per via di un furto, ricevettero da palazzo Chigi due telefonate per ottenere il 'rilascio' della ragazza, - spacciata per la nipote del presidente egiziano Mubarak - e il suo affidamento al consigliere Minetti. Per questo capitolo della vicenda, come ha precisato anche il Procuratore della Repubblica di Milano, ''nessun funzionario di polizia e' indagato, in quanto quella sera le procedure seguite non sono state cristalline, ma non tali da costituire reato''. Sugli sviluppi clamorosi della vicenda Veronica Lario, come gia' aveva fatto ad ottobre quando era venuto a galla il caso, anche oggi ha scelto la linea del silenzio. Non cosi' i difensori di Berlusconi, Niccolo' Ghedini e Piero Longo, che hanno parlato di ''intrusione gravissima ''nella vita privata del premier, che con la giovane mai ha avuto'' rapporti sessuali, ma soltanto una conoscenza senza implicazioni di carattere intimo''. Inoltre i due legali hanno contestato la competenza territoriale di Milano.

INQUIRENTI, ERA NECESSARIO AGIRE IERI PER INDAGINE - Alcune fonti vicine all'inchiesta su 'caso Ruby' che vede indagato il premier Silvio Berlusconi per prostituzione minorile e concussione, hanno chiarito che per gli sviluppi dell'indagine era necessario effettuare le perquisizioni ieri. Rispondendo alla polemiche scaturite dal fatto che la Procura si e' mossa subito il giorno seguente alla decisione della Corte Costituzionale sul legittimo impedimento, le stesse fonti hanno spiegato che si e' attesa propria la sentenza della Consulta per lasciare che i giudici valutassero serenamente e poi si sono effettuate le perquisizioni che non potevano piu' essere rimandate, nemmeno di qualche giorno.

Fonte: ANSA

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ILCaso Ruby

Le 14 ragazze a Milano Due
«Per loro case e regali»

Perquisite le abitazioni. «L'affitto in cambio di sesso».

 Trovati gadget del Milan e prove dei versamenti

[SM=x44522]

 Vivono tutte in un palazzo di «Milano Due», trasformato in una sorta di quartier generale. Ragazze bellissime ricompensate con molti soldi e con abitazioni di lusso in uno degli stabili di via Olgettina 65, a due passi dall'ospedale San Raffaele, nel quartiere che lui stesso ha creato negli anni '70. Appartamenti che Silvio Berlusconi ha ceduto in comodato d'uso alle ragazze che poi ospitava alle serate organizzate nella sua residenza di Arcore. È stata Ruby a raccontarlo nel suo interrogatorio del 3 agosto e le verifiche effettuate dalla polizia hanno confermato che ad occuparsi di tutte loro era la consigliera regionale del PdL in Lombardia Nicole Minetti mentre alle spese provvedeva Giuseppe Spinelli, il ragioniere che secondo i magistrati era «il fiduciario del Presidente e risulta ricoprire vari ruoli in diverse società della holding». Alcune sono diventate famose partecipando a programmi e reality show di Mediaset. Altre attendono la giusta occasione e intanto accettano con entusiasmo gli inviti del capo del governo. In tutto sono 14, ma la lista potrebbe anche allungarsi. Ieri, quando i poliziotti hanno perquisito le loro case hanno trovato - oltre a numerosi giochini erotici - gioielli, foulard di seta, borse e vestiti griffati, gadget del Milan dedicati allo stesso Berlusconi, in particolare un orologio rossonero con la dedica «al presidente Silvio campione del mondo». C'era una busta con i biglietti per la partita Milan-Real Madrid indirizzata a Emilio Fede ma regalati a una di loro.

Ma sono altre le buste ad aver destato l'interesse degli investigatori: contengono infatti la prova dei versamenti in contanti che oscillano tra i 1'000€ e 5'000€, oltre a numerose banconote di grosso taglio, anche 500€.

Le ragazze dell'inchiesta:

Le ragazze dell'inchiesta    Le ragazze dell'inchiesta    Le ragazze dell'inchiesta    Le ragazze dell'inchiesta    Le ragazze dell'inchiesta    Le ragazze dell'inchiesta    Le ragazze dell'inchiesta

«Così Mora, Fede e Minetti reclutavano le escort»

È il decreto di perquisizione firmato dai magistrati di Milano a rivelare quale fosse la contropartita offerte alle giovani donne. Ma soprattutto il ruolo chiave avuto nell'inchiesta dalla stessa Ruby in 4 interrogatori che si sono svolti tra luglio e agosto: «I contenuti delle dichiarazioni testimoniali rese da Kharima El Mahroug il 2, il 6, il 22 luglio e il 3 agosto 2010 e il complesso degli atti di indagine compiuti - scrivono i pubblici ministeri - fanno ritenere che Nicole Minetti, in concorso con Emilio Fede e Lele Mora nonché in concorso con ulteriori soggetti, abbia continuativamente svolto un'attività di induzione e favoreggiamento della prostituzione di soggetti maggiorenni e della minore Karima, individuando, selezionando, accompagnando un rilevante numero di giovani donne, che si sono prostituite con Silvio Berlusconi presso le sue residenze dietro pagamento di corrispettivo in denaro da parte di quest'ultimo, nonché gestendo e intermediando il sistema di retribuzione delle suddette ragazze a fronte dell'attività di prostituzione svolta. La stessa minore il 3 agosto ha dichiarato che alcune delle giovani donne che partecipano ai suddetti eventi ricevono in corrispettivo da Silvio Berlusconi la disponibilità gratuita di appartamenti ubicati a Milano Due». Un racconto che è stato poi verificato con accertamenti svolti nello stabile e con controlli sull'attività di Spinelli.
«Su questo punto
- sottolinea l'accusa - si rilevano ampi riscontri investigativi che mettono in rilievo il ruolo svolto da Giuseppe Spinelli che era in costante contatto con Nicole Minetti.

Sono state individuate le persone che dispongono di appartamenti a Milano Due e risultano essere beneficiarie di ulteriori erogazioni di denaro intermediate dalla Minetti e disposte da Silvio Berlusconi per il tramite di Spinelli e che comunque hanno partecipato agli eventi descritti svolgendovi attività di prostituzione.

Allo stato le risultanze non lasciano ipotizzare che Spinelli sia consapevole della natura retributiva dell'attività di prostituzione. Hanno invece consentito di verificare come la minore Karima abbia frequentato la residenza di Silvio Berlusconi ad Arcore dal febbraio 2010 al maggio 2010».

I siti stranieri su Berlusconi indagato:

I siti stranieri su Berlusconi indagato    I siti stranieri su Berlusconi indagato    I siti stranieri su Berlusconi indagato    I siti stranieri su Berlusconi indagato    I siti stranieri su Berlusconi indagato    I siti stranieri su Berlusconi indagato    I siti stranieri su Berlusconi indagato

Case a Iris, Ioana, Barbara
e alle gemelline dell'Isola

La scelta di perquisire lo studio di Spinelli è dunque spiegata nello stesso decreto quando si afferma che «vi è fondato motivo di ritenere che presso gli uffici ubicati a Segrate-Residenza Parco 802, dove lavora Spinelli, possano rinvenirsi documenti, anche riversati su supporto informatico sulle abitazioni concesse in comodato d'uso alle ragazze e sussistono particolari ragioni di urgenza derivanti dalla possibilità che i documenti possano essere distrutti o occultati». In cima alla lista c'è Iris Berardi, diciottenne forlivese di origine brasiliana che nel 2009 partecipa a Miss Italia e diventa miss Rocchetta Bellezza. Ha come vicine di casa Eleonora e Imma De Vivo, le gemelle napoletane diventate note perché Silvio Berlusconi le definiva «un amuleto» e le invitava a tutti i Consigli dei ministri organizzati nel capoluogo campano durante l'emergenza rifiuti. Dopo qualche mese hanno partecipato a L'Isola dei Famosi e non si ricordano ulteriori performance degne di nota nello spettacolo, ma evidentemente la frequentazione con il Premier non si è mai interrotta tanto da decidere di trasferirsi a Milano.
Un appartamento è stato assegnato a una giovane che si chiama Elisa Toti, un altro ad Aris Espinoza. Berlusconi è stato generoso pure con Barbara Guerra e Ioana Visan, alle quali ha ceduto l'uso di 2 abitazioni. I loro nomi erano già emersi nell'inchiesta barese sulle ragazze reclutate dall'imprenditore Giampaolo Tarantini. E fu proprio Giampy a raccontare: «Barbara Guerra l'ho conosciuta a Milano presentatami da un mio amico, Peter Faraone, mentre Ioana Visan detta Ana  [SM=x44454] l'ho conosciuta tramite lo stesso Peter o Massimo Verdoscia. Sapevo che Barbara Guerra era una donna dello spettacolo, mentre sapevo che Ioana era una escort. L'8 ottobre 2008 ricordo di aver invitato le stesse a Roma unitamente a Vanessa Di Meglio, limitandomi per quest'ultima a pagare il biglietto aereo ed il soggiorno in hotel, quanto alle altre due, che venivano da Milano corrispondendo alle stesse anche una somma di denaro per l'eventualità che potessero avere un rapporto sessuale con il presidente Berlusconi. Ricordo che sia Ioana Visan che Barbara Guerra si fermarono a casa del presidente. Per il 9 ottobre devo escludere di aver corrisposto altre somme di denaro alla Guerra ed alla Visan mentre confermo di non aver corrisposto alcunché a Carolina Marconi».

Soldi a Raissa e Miriam
affari con "Lele" e le sue società

Appartamento anche per Marysthelle Garcia Polanco, soubrette a Colorado Cafè su Italia1, la stessa trasmissione che ha fatto la fortuna della Minetti. La dominicana ha sempre negato, ma la sera in cui Ruby fu portata in questura molti giurano di averla vista in compagnia della consigliera regionale mentre insieme attendevano il rilascio della giovane marocchina.

L'ufficio di Spinelli non è stato perquisito perché è di proprietà di Berlusconi e dunque è necessaria l'autorizzazione a procedere del Parlamento, ma l'obiettivo dei pubblici ministeri è ben evidenziato nel provvedimento: «Ottenere gli atti e i documenti relativi alla titolarità delle abitazioni, ai soggetti che ne sostengono i costi compreso il pagamento delle utenze, ai soggetti che ne hanno la effettiva disponibilità, al ruolo di intermediazione svolto da Nicole Minetti o da terzi nella gestione dei rapporti concernenti le abitazioni».
Non solo. I magistrati hanno chiesto anche la documentazione che riguarda le ragazze che abitano negli appartamenti di via Olgettina e quelli delle altre donne che risulta abbiano partecipato ai festini. In particolare Barbara Faggioli, nota per essere una delle vallette dello Show dei record su Canale5 e per aver preso parte a un paio di fiction; Miriam Loddo, della scuderia di Lele Mora, che vanta tra le sue apparizioni televisive quella al programma di Maria De Filippi Uomini e Donne con il ruolo di corteggiatrice; Alessandra Sorcinelli, approdata sul piccolo schermo perché, recita il suo curriculum, «in un programma mattutino stesa su un lettino ambulatoriale prestava la sua immagine e il suo corpo statuario (e seminudo) ai vari dottori che spiegavano al pubblico a casa come si facessero determinate cure, massaggi o manipolazioni» e poi arrivata al real show Uno, due, tre, stalla!; Raissa Skorkina, nel 2005 ragazza immagine al Billionaire di Flavio Briatore, poi reclutata da Mora; Lisa Barizonte.

Tutte, questo dice l'accusa, «hanno ricevuto denaro da Spinelli o dai suoi collaboratori e dipendenti», ma i magistrati vogliono anche esaminare le carte sui «rapporti economico-finanziari gestiti dallo stesso Spinelli e intercorsi con Lele Mora o comunque con soggetti a lui riconducibili».

Fiorenza Sarzanini
per il Corriere della Sera - 15 gennaio 2011 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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LA SVOLTA

Le registrazioni del 113 e il pm Fiorillo

Le prescrizioni del magistrato dei minori alla polizia
dietro il cambio di indirizzo della Procura di Milano

Karima 'Ruby' El Mahroug  (Ansa)
Karima "Ruby" El Mahroug (Ansa)
MILANO - La svolta del caso Ruby su Silvio Berlusconi segnala che evidentemente, sulla scorta di sopravvenute acquisizioni, in seno alla Procura milanese ci deve essere stato un cambio di valutazione circa la procedura con la quale nella notte tra il 27 e 28 maggio 2010 la 17enne marocchina fu affidata dalla polizia alla consigliere regionale pdL Nicole Minetti, il cui arrivo come «delegata per la Presidenza del Consiglio» era stato preannunciato ai funzionari della Questura da una telefonata di Berlusconi sul cellulare del suo caposcorta. Nel corso dei giorni immediatamente successivi all'emergere della vicenda a fine ottobre 2010, e cioè nelle more dell'aspro confronto tra il pm della Procura dei minorenni Annamaria Fiorillo («La Questura ha aggirato le mie disposizioni, non ho mai autorizzato l'affidamento alla Minetti della ragazza») e il Ministro dell'Interno Roberto Maroni («La polizia ha operato con assoluta correttezza nel rispetto di tutte le procedure previste e delle prassi»), il 3 novembre il procuratore della Repubblica milanese Edmondo Bruti Liberati aveva dichiarato che, allo stato degli atti di quel momento, «la fase conclusiva della procedura di identificazione, fotosegnalamento e affidamento della minore è stata operata correttamente. Non sono previsti ulteriori accertamenti sul punto».

CAMBIO DI ROTTA - Ma nel proseguio delle indagini sono emersi elementi che hanno convinto i pm del fatto che la ragazza sarebbe stata effettivamente affidata in maniera indebita alla Minetti, in violazione delle direttive impartite dal pm minorile Fiorillo, e su induzione della pressione esercitata dal premier Berlusconi con la telefonata notturna al capo di gabinetto della Questura: telefonata nella quale caldeggiava un rapido disbrigo della pratica relativa alla ragazza, che il Cavaliere affermava gli fosse stata segnalata come «nipote» o comunque «parente del Presidente egiziano Mubarak». [SM=g51043] [SM=x44522]

Tre elementi, soprattutto:

1) L'identificazione della ragazza non sarebbe stata completata prima della sua uscita dalla Questura.

2) Non sarebbe stata valutata nel concreto l'affidabilità teorica (in quanto consigliere regionale) dell'affidataria Minetti, in realtà solo uno schermo visto che poi rimise subito la minorenne marocchina nelle mani di una prostituta brasiliana.

3) E molto avrebbe pesato la ricostruzione delle prescrizioni date alla polizia dal pm minorile Fiorillo, puzzle messo insieme non soltanto attraverso le varie relazioni scritte dei protagonisti, ma anche e soprattutto attraverso le prime conversazioni quella sera tra poliziotti e poliziotti e poliziotti e pm: telefonate che, come tutte quelle che intervengono sul «113», vengono registrate [SM=g51505] 

a differenza di quelle sui cellulari dei funzionari.

Luigi Ferrarella
Corriere della Sera - 14 gennaio 2011 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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16/01/2011 12:57


1- QUESTA VOLTA HANNO INCASTRATO IL BANANA: CI SAREBBERO FOTO E VIDEO DEL RUBY-GATE -

2- QUESTE IMMAGINI RECUPERATE SUI CELLULARI DELLE RAGAZZE POSSONO DIVENTARE UNA DI QUELLE “PROVE EVIDENTI” CHE IL CODICE PENALE RICHIEDE PER IL GIUDIZIO IMMEDIATO -

3- DI SICURO, SEMBRA DIFFICILE CHE UNA PROCURA ACCORTA COME QUELLA MILANESE VADA A PROCESSO CONTRO IL PREMIER AVENDO IN MANO SOLTANTO VERBALI DI PROSTITUTE. OPPURE INTERCETTAZIONI TELEFONICHE DI OSPITI CHE, IL GIORNO DOPO, COMMENTANO LA VIVACITÀ DELLA SERATA. PER LA MAGISTRATURA SAREBBE UN’AUTORETE EPOCALE -

4- CHI POTREBBE ENTRARE NELL’INCHIESTA SUL BUNGA BUNGA DI ARCORE È FABRIZIO CORONA -

img

Francesco Bonazzi per Il Secolo XIX

Ruby

La svolta è arrivata poco prima di Natale, grazie ai telefonini delle prostitute che hanno frequentato la villa di Arcore nella primavera del 2010. Non solo hanno agganciato le celle dei gestori telefonici nei pressi della residenza di Silvio Berlusconi, come risulta dalle indagini della polizia consegnate ai pm milanesi, ma hanno anche conservato qualche immagine compromettente. È quello dei video, il dubbio che tormenta gli avvocati degli indagati.

Ruby, Berlusconi, Minetti, Fede, Mora.

«Queste ragazze hanno tutte la mania di scattare foto e girare filmini con il cellulare, magari senza malizia», sospira uno di loro, mentre ragiona su quelle prove così "schiaccianti" da aver indotto la Procura guidata da Edmondo Bruti Liberati a chiedere il giudizio immediatoper il Presidente del Consiglio.

Ruby

Di sicuro non è stata direttamente Ruby a mettere nei guai Berlusconi.

Per capire come mai il Premier sia stato iscritto sul registro degli indagati solo il 21 dicembre, quando la presunta concussione sarebbe avvenuta il 27maggio e la configurazione giuridica dei fatti era già stata ampiamente decisa per Emilio Fede e Lele Mora (favoreggiamento della prostituzione), bisogna interpretare un passaggio per nulla rituale del comunicato ufficiale della Procura: quello in cui si accenna ad una serie di «attività d'indagine tecnicamente complesse ».

In che cosa è consistita questa attività di indagine? Innanzitutto, secondo quanto filtra da fonti investigative, un lavoro piuttosto complicato sul cellulare di Ruby, la ragazza marocchina (minorenne all'epoca degli incontri con Berlusconi) che aveva detto di esser stata ad Arcore solo 3 volte. Mentre l'analisi dei tracciati del suo telefonino avrebbero "illuminato" il ripetitore che rilancia il segnale da villa San Martino per una decina di giorni.

Ruby

Poi, è molto probabile che lo stesso lavoro sia stato eseguito sui cellulari delle altre giovani prostitute che sono state sentite dai pm nella seconda metà di dicembre. Già, perché a leggere il decreto di perquisizione notificato a Nicole Minetti emerge chiaramente che idea si sono fatti i pm di tutta la faccenda: era il consigliere regionale stesso a organizzare le allegre serate di Arcore, coinvolgendo una pluralità di prostitute.

Ruby

Tanto Ruby quanto la Minetti, un diploma da igienista dentale, paracadutata in quinta posizione nel listino di Roberto Formigoni alle ultime regionali, non hanno offerto spunti investigativi utili all'inchiesta. Anzi, è assai probabile che al processo entrambe siano costrette a rivedere alcune delle loro prime affrettate dichiarazioni. Mentre è quasi scontato che siano state altre ragazze a raccontare per filo e per segno che cosa succedeva davvero nelle serate passate alle cronache (e già entrate nei vocabolari) sotto la dizione "Bunga Bunga".

Berlusconi Bunga

Una di loro - è questo il poker d'assi che temono le difese - potrebbe non aver resistito alla tentazione di immortalare con il telefonino la propria presenza al "Bunga Bunga" presidenziale. Se non altro per non passare come millantatrici con le amiche, al momento delle confidenze ("Lo sapete, sono stata ad Arcore...")

Bunga-Bunga

Ora quelle immagini recuperate sui cellulari delle ragazze, non si sa ancora quanto nitide e realmente compromettenti, possono diventare una di quelle "prove evidenti" che il codice di procedura penale richiede per il giudizio immediato.

Di sicuro, sembra difficile che una Procura accorta come quella milanese vada a processo contro il presidente del Consiglio avendo in mano soltanto verbali di prostitute. Oppure intercettazioni telefoniche di ospiti che, il giorno dopo, commentano la vivacità della serata.
Per la magistratura sarebbe un'autorete epocale.

Ilda Boccassini

Chi potrebbe entrare in qualche modo nell'inchiesta su Ruby e sui festini ad Arcore e dintorni è il fotografo dei vip Fabrizio Corona, che in una pausa del processo a suo carico per estorsione, il 10 novembre scorso, aveva detto la sua sul "caso Ruby". Parlando con i giornalisti, l'ex protégé di Lele Mora aveva affermato: «Ci sono le foto delle feste ad Arcore, ma in Italia non c'è la libertà di stampa e nessun giornale le avrebbe mai pubblicate». [SM=x44499]

Boccassini, Previti (L'Espresso)

Dell'esistenza di foto e video siparla da tempo, in ambienti giudiziari.

Il Secolo XIX ne aveva riferito agli inizi dell'inchiesta. Nessuno confermò ufficialmente. Adesso quella che si alza dagli uffici della procura di Milano sembra più una cortina fumogena che una smentita netta.

E la domanda: «Cosa contengono questi video" agita i difensori impegnati a definire le strategie future.

Fonte: Francesco Bonazzi per Il Secolo XIX 15/1/2011 - Foto

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16/01/2011 14:14

Ruby:"Cercano foto ma non esistono"
"I giornali scrivono tante bufale"

Dopo l'iscrizione del premier Berlusconi nel registro degli indagati per il caso Ruby la marocchina torna a parlare: "Hanno perquisito la casa del mio attuale ragazzo e casa mia a Rivarolo. Sono alla ricerca di qualcosa che in realtà non esiste, cioè video e foto di cui hanno scritto anche i giornali ma sono solo tante bufale per incolpare persone che non hanno nessuna colpa. Quando non riesci a colpire dei potenti te la prendi con i deboli".


"Ho conosciuto il presidente del Consiglio il 14 Febbraio, il giorno di San Valentino, ero andata lì con una mia amica di cui non posso fare il nome. L'ho visto poi altre volte ad Arcore e villa San Martino per delle normali cene. Si è svolto tutto tranquillamente, c'era cibo tricolore, con i colori della bandiera italiana. Vuol dire che ci tiene alla sua patria. C'era Apicella e il presidente che cantava e raccontava barzellette, una serata tranquilla". Su Berlusconi ha poi specificato: "non ho avuto modo di conoscerlo bene, ma mi è sembrato uno con cui si può chiacchierare del più e del meno e non solo di politica. E' stata una bella sorpresa, è una persona abbastanza simpatica, mi ha fatto una buona impressione ".

Dopo l'intervista di Ruby, che ha negato di aver avuto rapporti sessuali con il premier, altre ragazze coinvolte nella vicenda sono intervenute per smentire risvolti piccanti degli incontri nella residenza privata di Silvio Berlusconi. Si parlava solo di Russia e di filosofia secondo Raissa Skorkina, showgirl italo russa. "Sono amica di Silvio da dieci anni, o nove, o otto non mi ricordo bene. Ci siamo conosciuti ad una cena. A quell'uomo voglio un bene dell'anima...", ha raccontato la donna che secondo gli inquirenti è una tra quelle pagate per partecipare ai festini di Arcore. Un'amicizia che sarebbe nata in occasione di una cena. "Io sono esperta e appassionata di politica oltre che di filosofia. Abbiamo parlato della situazione in Russia e in Italia. Mi ha preso in simpatia e io pure. Lo adoro. Non ha bisogno di pagare nessuna donna. E' ricco, affascinante, potente. Figuriamoci se si deve mettere a pagare delle prostitute".

Ha detto la sua Barbara Guerra, un'altra delle showgirl coinvolte. "Non smetterò mai di ripetere che sono contenta di averlo conosciuto, l'ho sempre detto e lo ribadisco. Berlusconi è un amico, anzi di più: un secondo padre. Ci sentiamo spesso al telefono, anche la settimana scorsa: Parla anche con mio papà, l'ultima volta gliel'ho passato per gli auguri di Natale". E comunque, ha ribadito la ragazza a proposito delle cene a casa del premier, "si è sempre trattato di cene tranquille, situazioni normali fra persone adulte. Anche mio padre sapeva che partecipavo".

Fonte: tgcom

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16/01/2011 15:59




I 3 procacciatori di "Patate Bollenti" per l'"Utilizzatore finale":
Emilio Fede, Nicole Minetti, Lele Mora.
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