Il sogno vietato di
Pierpaolo Di Paolo Farah Malhass, 26 anni, è una donna con uno scopo nella vita: diventare una
body builder professionista.
Questa non è certo un'aspirazione comune tra le ragazze, non almeno quanto il sognare il principe azzurro con cui metter su famiglia o altri stereotipi del genere. Tuttavia questa passione, per una persona come Farah, comporta problemi ben maggiori dell'essere incompresa dai conoscenti o guardata come se fosse un "animale strano". Ciò per un ragione precisa:
Farah Malhass è giordana.
Il suo sogno è stato oggetto di una decisa
disapprovazione da parte della famiglia, e delle critiche e dell'ilarità delle donne del suo Paese. Ma non è certo finita qui. La ragazza è ovviamente diventata bersaglio degli esponenti conservatori giordani. La Federazione di body-building della Giordania si è rifiutata di accettare una donna tra i suoi tesserati, ma tutto questo non l'ha fatta perdere d'animo. Con un coraggio ed una determinazione invidiabili, lei ha continuato a
difendere il suo sogno. A settembre si presenterà ad una competizione amatoriale in Canada e per lei potrebbero aprirsi le porte delle competizioni professionistiche, con buona pace delle Federazione giordana.
In alcuni Paesi, l'unico modo in cui una donna può vivere sembra essere il
non mettersi mai troppo in mostra, lo starsene sempre al sicuro nell'ombra. Se la propria personalità ti induce ad un tipo di vita non convenzionale, non ritenuto consono per una donna, allora meglio annientare il proprio io ed evitare guai. Ma Farah non sembra proprio il tipo da starsene buona buona nell'anonimato. «Sei qualcuno solo quando smetti di essere nessuno» è la frase che ama ripetere e che si è fatta anche tatuare sul corpo. Un corpo che lei ostenta fiera rappresentando, con tutti i suoi muscoli e tatuaggi,
una sfida simbolica ad un mondo che, incurante della sua personalità, non vorrebbe altro che ridurla nei giusti canoni convenzionali.