Bella ed elegante. Nuova icona dello stile
e grandissima fans (e immancabilmente
anche un po' fashion victim) della moda italiana.
Rania, la dolce regina di Giordania, è già
considerata la Jacqueline Kennedy del
Terzo Millennio.
Nonostante i suoi numerosi impegni da regina
accanto al marito, il re di Giordania, è spesso
chiamata a battezzare, scatenando la frenesia
e la curiosità di fotografi e riviste glamour di
tutto il mondo, eventi e manifestazioni che hanno al centro la moda.
E non potrebbe essere scelta testimonial d'eleganza migliore
della giovane sovrana che, come Lady D, con la sua vita da favola
e la sua grazia fa sognare ed è già un modello estetico tutto da imitare.
Nel suo incontro con il futuro sovrano
di uno dei paesi strategici del Medio Oriente,
è proprio il caso di dare la maggior
parte
del merito a un computer! Infatti, fu la comune
passione per l'informatica a permetterel'incontro
fatale da cui scaturì un amore dirompente
tra l'allora ventitreene Rania Yassin e il futuro
re di Giordania Abdallah II, di otto anni più
grande.
Era la primavera del 1993. A un banchetto organizzato
dalla sorella e dal cognato di Abdallah, titolari della City Bank
di Amman dove Rania era la responsabile del sistema informatico,
gli sguardi della bellissima manager e del principe
si incrociarono e si fusero per sempre.
Come in una fiaba degna delle "Mille e una notte", tra Rania e
Abdallah fu un fulminante amore a prima vista culminato
con le nozze celebrate a tempo di record soltanto qualche mese
dopo, il 10 giugno del '93.
Rania, laureata in Gestione d'impresa
all'Università americana del Cairo,
specializzata in Informatica, era approdata
alla banca reale dopo aver dato
spavaldamente le dimissioni dalla sede
giordana della Apple Computer perché
le era stato rifiutato un incarico da dirigente.
Era subito emersa come una persona
intelligente, ambiziosa, determinata.
Uno spirito libero, fiero e indipendente.
E, oltrettutto, una donna dal fascino indiscutibile.
Proprio alla Apple la giovanissima Rania aveva visto per la prima
volta il suo principe azzurro che era andato di persona a comprare
un computer.
Le male lingue insinuano che da allora
Rania avrebbe pianificato la conquista
di Abdallah. Figlia di un pediatra
palestinese originario di Tulkarem,
in Cisgiordania, costretto due volte
all'esilio prima nel Kuwait, dove lei
nacque, e poi in Giordania, Rania
apparteneva a una famiglia piccolo borghese che aveva investito
su una solida educazione cosmopolita dei figli.
L'identità cosmopolita è l'interfaccia della sua passione per Internet.
"Sono araba dalla testa ai piedi, ma parlo anche un linguaggio
internazionale", ha detto, "l'incontro con culture e tradizioni
diverse mi ha dato molta forza e una certezza: non considero
più nessuno come uno straniero". Da quando, il 9 giugno 1999,
è stata incoronata regina, Rania si affida a Internet come strumento
di un sistema di governo basato sul costante contatto con la popolazione.
La conversazione via e-mail è
il naturale proseguimento dei colloqui
diretti con la gente che sono nell'agenda
quotidiana della regina. Il suo sogno è
aiutare la pace e la prosperità del
Medio Oriente dotando di computer
ogni scuola, ogni casa, ogni luogo pubblico
in Giordania e nel resto del mondo arabo:
"Con i computer, Internet e le opportunità
offerte dall'informazione multimediale non ci si può più isolare.
La pace non può limitarsi alle scelte e al coraggio dei leader.
In Medio Oriente non c'è ancora il pieno coinvolgimento della gente.
Ma quando la pace rientra nei tuoi interessi, esaltati dalla
cooperazione, il rischio di conflitti si allontana, fino ad annullarsi".
Sulla sua scrivania, nella semplice palazzina a due piani dove
abitava con Abdallah ancor prima di ascendere al trono, situata
sulla vetta della collina di Baraka, il computer della regina è
sempre acceso. Per lei il computer è più che uno strumento di potere,
è la speranza di una vita migliore.
Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.