LINK (Richard Franklin)

Grazie al riesumato gioco delle foto mi è sovvenuto tempo addietro d' essermi perso qst film ke ben conoscevo, a suo modo famoso se nn altro x la scelta bizzarra dei distributori italiani di distribuirlo nelle sale (e poco dopo in vhs) soltanto nel 1990, ovvero con ben 4 anni di ritardo rispetto alla data di lavorazione. Bello e brutto al tempo stesso scoprire contestualmente che il regista, che sapevo essere australiano, era in verità proprio di Melbourne, ed è prematuramente scomparso un bel po' di anni fa. L' autore celebre per il thiller paranormale Patrick (altro titolo con cui la distribuzione italiana si fece a suo tempo i cazzi propri in lungo e in largo) ma del quale vidi solo Psycho 2, neppure malvagio, qui lavora per l' allora ambiziosa Cannon che gli mette a disposizione il glorioso Terence Stamp, la succulenta Elisabeth Shue (ex fidanzata di Tom Cruise, qua controfigurata in una scena di nudo), le musiche di Jerry Goldsmith ed effetti speciali per l' epoca sofisticati. Alle prese con un plot che è quel che è, Franklin dimostra d' essere stato a suo modo un regista talentuoso, a proprio agio tra acrobazie della mdp e riprese che coinvolgono animali addestrati; in questo il risultato finale mi ha un po' ricordato l' Argento dell' epoca, ma tra i due autori c'era cmq un abisso e Link nel complesso nn è invecchiato benissimo. Tutto sommato può valere un recupero da parte chi come me lo avesse perso, ma sicuramente nn è da rivedere.

Di Franklin ho visto Patrick. Ecco questo è veramente brutto.

Non posso dare un parere oggettivo su questo film perché è uno di quegli horror che ho visto almeno 10 volte da bambino e ai quali sono affezionato. Rivederlo oggi potrebbe essere traumatico sotto diversi punti di vista.

Era stato registrato su una VHS assieme a "MoonWalker" di Michael Jackson. Non chiedetemi il senso di questo abbinamento.

Da quello che ricordo, il buon "Link" è meno noioso di "Monkey Shines", ma ho sempre trovato più interessante "Shakma" per una questione di azione se proprio vogliamo fare un paragone tra i film sulle scimmie di quel periodo.

Il babbuino furioso però, non può eguagliare neanche lontanamente il suo collega orango per l'inquietudine che trasmette: quasi umano ("Link" credo sia scelto apposta come nome per far riferimento al famoso "Missed Link", l'anello mancante tra noi e i primati), intelligente, ma con uno sguardo triste e profondo, mi ha sempre angosciato.

Povera scimmia.

Dell' ideale trittico scimmiesco da te già a suo tempo citato (memorabile la traccia del culo rosa) Link si colloca esattamente a metà, tra Monkey shines che è girato meglio, e Shakma che è invece veramente trash (nn l' ho mai visto ma vado sulla fiducia in virtù di qualche spezzone recuperato in seguito al suddetto gioco delle foto). Nn si può nemmeno dire che Link abbia avuto il pregio d' essere stato l' apripista di qst mini-filone anni Ottanta, xke su qst sito c'è la recensione di In the shadow of Kilimanjaro (con la Irene Miracle di L'ultimo treno della notte ed Inferno!) che a quanto pare arrivò prima di tutti. Il classico film senza infamia e senza lode, insomma...

Shakma è sicuramente una trashata, ma riguarderei dieci volte quello piuttosto che una volta Monkey Shines.
Dai, dopo aver visto Monkey Shines avevo più difficoltà motorie del protagonista umano.

Mr.Perfect, 27/12/2015 14:06:

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Shakma è sicuramente una trashata, ma riguarderei dieci volte quello piuttosto che una volta Monkey Shines.
Dai, dopo aver visto Monkey Shines avevo più difficoltà motorie del protagonista umano.

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Purtroppo lo slancio creativo di Romero in Monkey shines fu frenato dalla Orion: sappiamo che Romero nn fu mai a proprio agio con le major, ed anche in qst caso ebbe più di un problema (celebre l' imposizione dell' happy end). A prescindere da ciò il pubblico partì prevenuto nei confronti della pellicola per più motivi: ci furono quelli che lo videro come una mera derivazione dello stesso Link, peraltro all' epoca nn ancora uscito in italia ma recuperato proprio in seguito all' uscita del film di Romero (e dimenticando cmq che lo spunto è in verità più simile ad una sottotrama di Phenomena dell' amico Argento, ovvero la scimmietta che assiste il paraplegico), e soprattutto coloro ke nn hanno mai gradito le sortite del Maestro di Pittsburgh al di fuori dello zombi-movie e di conseguenza del gore. Personalmente nn amo Monkey shines, ma nonostante l' abbia visto una sola volta da giovanissimo mi sono rimaste impresse nn a caso le riflessioni sulla natura umana care a Romero: se in un Link e probabilmente anche in Shakma il piatto forte sono le riprese di scimmie addestrate, qui la cosa più memorabile fu per me che il dottore amico del protagonista riconosce l' operabilità della lesione di qst ultimo, ma tace per costringerlo sulla sedia a rotelle e scopargli la donna.

Che è poi lo scopo principale dell'industria farmaceutica: tenerti malato, debole e dipendente dai loro veleni.
Non ti scopano la donna, però.

Romero complottista. Uno di noi!