È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

Scoperta tomba sumera vicino a Nasiriyah In Iraq si torna a parlare di cultura

Ultimo Aggiornamento: 25/03/2012 15:26
Autore
Stampa | Notifica email    
25/03/2012 15:26

Con un pizzico di romanticismo gli archeologi l'hanno ribattezzata la "Tomba del Piccolo Principe", per la tenera età degli "amabili resti" e per il sontuoso corredo funerario di inestimabile valore che arricchisce la sua sepoltura. Il tesoro è riemerso nel sito di Abu Tbeirah, un'area di 42 ettari a circa una ventina di chilometri dalla città caldea di Ur, a sud-ovest di Nasiriyah, nell'Iraq meridionale. Nel cuore, cioè, della regione dove si è sviluppata la cultura sumerica nel corso del III millennio avanti Cristo.
A riportarlo alla luce, il team di quattro archeologi dell'Università La Sapienza, guidati dall'assiriologo Franco D'Agostino della facoltà di Studi orientali, che nella primavera del 2011 avevano intrapreso una memorabile missione di scavo, la prima in assoluto autorizzata dal ministero della Cultura e dalla soprintendenza della Repubblica dell'Iraq dopo la conclusione delle Guerre del Golfo. Il permesso di scavo giungeva, infatti, come coronamento di una serie di attività scientifico-culturali per l'aggiornamento linguistico e filologico delle lingue della Mesopotamia antica, sumerico e assiro-babilonese, che hanno vista impegnata la facoltà di Studi orientali nell'area di Nasiriyah, grazie a fondi del ministero degli Affari esteri e dell'Università. Insieme a Franco D'Agostino, a condividere l'entusiasmo per la scoperta annunciata ieri, ci sono la giovane vice-direttore della missione, Licia Romano dottore di ricerca alla Sapienza dal 2011, Massimo Vidale e Mauro Angelozzi.

"È in questa sepoltura che abbiamo trovato alcuni oggetti assai rivelatori: oltre a quattro vasi in bronzo, di cui uno a forma di barca, sono stati portati alla luce un pugnale in bronzo e un singolare elemento di toeletta, forse un pulisci orecchie, anch'esso di bronzo - racconta Franco D'Agostino - La ricchezza del corredo è poi ulteriormente evidenziata da tre perle in cornalina provenienti dalla Valle dell'Indo e risalenti anch'esse alla medesima epoca". La "Tomba del Piccolo Principe" è la straordinaria scoperta che spicca all'interno di una serie di sepolture rinvenute nel corso della campagna italiana: tutte hanno la particolarità di corrispondere perfettamente sia con le tipologie di tombe dello stesso periodo scoperte nel cosiddetto Cimitero reale di Ur, sia con tombe portate alla luce a Nippur, importante città religiosa situata a circa duecento chilometri a nord di Abu Tbeirah.

"Veder affiorare in superficie un vaso, una ceramica e pensare che per la prima volta dopo millenni tornano ad essere tenuti in mano da qualcuno, è un'emozione difficile da esprimere - commenta Licia Romano - per me è la realizzazione del sogno della vita". Lo studio della "Tomba del Piccolo Principe" ha permesso di ipotizzare le fasi e le procedure seguite nell'interramento del cadavere, fino a oggi mai descritte negli scavi mesopotamici e che dovrebbero fare luce su molti aspetti delle pratiche funerarie della Mesopotamia antica.

Lo scenario, dunque, che si delinea è quello di un complesso e articolato insediamento del III millennio a. C. quando in Mesopotamia si affermò il primo impero "universale" nella storia dell'umanità (all'incirca nel 2450-2350 a. C.), e si sviluppa in un arco temporale che abbraccia essenzialmente il periodo di passaggio dal Proto-dinastico alla seguente Epoca accadica. A questa conclusione i ricercatori sono giunti anche grazie ai ritrovamenti della ceramica - un repertorio di circa un centinaio di coppette - e soprattutto di oggetti in bronzo, che hanno consentito la datazione dell'insediamento. In una trincea a Sud-Est, poi, è stato individuato un imponente muro in mattoni crudi, che sembra descrivere un ambiente molto ampio. Grazie a foto satellitari gli archeologi si spingono nell'ipotesi che si tratti di una parte di un muro perimetrale di un grande edificio con ogni probabilità databile al Proto-dinastico, fase di occupazione principale del sito.

Una curiosità arriva, poi, dallo stanziamento dei fondi per la missione. Un primo contributo lo si deve alla Sapienza che ha sostenuto l'intuizione di Franco D'Agostino, ma in parte anche alla generosità di molti appassionati di archeologia."Dopo una intervista televisiva alla vigilia della partenza della Missione lo scorso anno sono stato contattato da un'ascoltatrice che ci ha fatto una donazione: per tutti noi è stata una iniezione di energia e di fiducia", rivela Franco D'Agostino.



di LAURA LARCAN
Fonte
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 16:03. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com

IperCaforum il forum degli ipercafoni e delle ipercafone