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caduta di gerusalemme 607 - 609 *

Ultimo Aggiornamento: 20/11/2007 20:51
11/04/2005 10:13
 
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Geremia 25: 12-14 Quando saranno compiuti i settanta anni, io punirò il re di Babilonia e quel popolo - dice il Signore - per i loro delitti, punirò il paese dei Caldei e lo ridurrò a una desolazione perenne. 13 Manderò dunque a effetto su questo paese tutte le parole che ho pronunziate a suo riguardo, quanto è scritto in questo libro, ciò che Geremia aveva predetto contro tutte le nazioni. 14 Nazioni numerose e re potenti ridurranno in schiavitù anche costoro, e così li ripagherò secondo le loro azioni, secondo le opere delle loro mani".
Geremia 29: 10 Pertanto dice il Signore: Solamente quando saranno compiuti, riguardo a Babilonia, settanta anni, vi visiterò e realizzerò per voi la mia buona promessa di ricondurvi in questo luogo.

Geremia dice che i settantenni finiscono nel 539 e.v. (data da tutti accettata della caduta di Babilonia), se dovessi considerare i settantenni riportati in Geremia per calcolare la distruzione di Gerusalemme (cosa che lo stesso non dice ma estende la cattività a tutta la giudea e le nazioni circostanti), si arriverebbe alla fatidica data del 609 e.v. e non del 607 e.v. (quindi i sette tempi finiscono nel 1912 a.e.v.).
I tdg secondo la loro ricostruzione cronologica fanno scadere i 70 anni al momento in cui gli ebrei esiliati sono già in patria, cioè nel 537 e.v., ben due anni dopo la data indicata dalla profezia di Geremia.
E’ incredibile vero!!!

Geremia 29: 8-9 Così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Non vi traggano in errore i profeti che sono in mezzo a voi e i vostri indovini; non date retta ai sogni, che essi sognano. 9 Poiché con inganno parlano come profeti a voi in mio nome; io non li ho inviati.

Queste parole del profeta le possiamo applicare al cd di Brooklyn?

(P.S. correggetemi se ho capito male)
11/04/2005 15:52
 
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607 e dintorni
Proprio ieri sera un anziano mi diceva che la data della distruzione di gerusalemme fosse diversa dal 607 a.e.v. la verità "non cambia.." "dove andremo"... "conosci qualche altra verità".. "solo tra noi c'è amore"... "tutto il resto è il mondo di satana"..
Io penso che dopo queste affermazione l'anziano famoso per la sua capicità oratoria tra i tdg si è bevuto il cervello.
Alla mia domanda se "io fossi stato un tdg e non credevo alla data del 607 a.e.v. per la distruzione di gerusalemme", mi ha risposto che "sarei stato disassociato"!!!
A voi la replica...
11/04/2005 18:47
 
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angelodore ha scritto:

Geremia 25: 12-14 Quando saranno compiuti i settanta anni, io punirò il re di Babilonia e quel popolo - dice il Signore - per i loro delitti, punirò il paese dei Caldei e lo ridurrò a una desolazione perenne. 13 Manderò dunque a effetto su questo paese tutte le parole che ho pronunziate a suo riguardo, quanto è scritto in questo libro, ciò che Geremia aveva predetto contro tutte le nazioni. 14 Nazioni numerose e re potenti ridurranno in schiavitù anche costoro, e così li ripagherò secondo le loro azioni, secondo le opere delle loro mani".

Da questo passo si comprende che il giudizio sarebbe venuto su Babilonia allo scadere di settant'anni. Come anche tu hai osservato, Babilonia cadde nel 539 a.C. (data accettata anche dai TdG). Se torniamo indietro di 70 anni arriviamo al 609 a.C. Cosa accadde in quall'anno di particolarmente significativo? Vi fu il crollo completo della potenza assira, quando gli Assiri guidati dall'ultimo re, Assur Uballit II (612-609 a.C.), si ritirarono ad Harran, a nordovest della capitale, dove subirono la sconfitta che segnò la fine dell'impero. Il libro "Perspicacia", commenta in questo modo l'esito disastroso di questa sconfitta: «La loro campagna contro Haran non ebbe successo. L'impero assiro era finito» (p. 234). Si può dire quindi che nel 609 a.C ebbe inizio il dominio dell'impero neo babilonese. Tale dominio durò esattamante 70 anni, come predetto da Geremia (vedi www.infotdgeova.it/ninive.htm ).

Geremia 29: 10 Pertanto dice il Signore: Solamente quando saranno compiuti, riguardo a Babilonia, settanta anni, vi visiterò e realizzerò per voi la mia buona promessa di ricondurvi in questo luogo.
Geremia dice che i settantenni finiscono nel 539 e.v. (data da tutti accettata della caduta di Babilonia), se dovessi considerare i settantenni riportati in Geremia per calcolare la distruzione di Gerusalemme (cosa che lo stesso non dice ma estende la cattività a tutta la giudea e le nazioni circostanti), si arriverebbe alla fatidica data del 609 e.v. e non del 607 e.v. (quindi i sette tempi finiscono nel 1912 a.e.v.).
I tdg secondo la loro ricostruzione cronologica fanno scadere i 70 anni al momento in cui gli ebrei esiliati sono già in patria, cioè nel 537 e.v., ben due anni dopo la data indicata dalla profezia di Geremia.
E’ incredibile vero!!!

Anche da questa angolazione i calcoli della WTS sembrano essere in contratso con la storia. Comunque, come dicevo, i 70 anni menzionati in questi passi non si devono calcolare dalla distruzione di Gerusalemme, che avvenne nel 587 a.C., ma dall'inizio del dominio di Babilonia.

Ciao
Achille

[Modificato da Achille Lorenzi 11/04/2005 18.47]

11/04/2005 18:54
 
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Re: 607 e dintorni
Alla mia domanda se "io fossi stato un tdg e non credevo alla data del 607 a.e.v. per la distruzione di gerusalemme", mi ha risposto che "sarei stato disassociato"!!!
A voi la replica...


Chiedi al tuo anziano, come mai Gesù Cristo non disassociò Tommaso che nutriva dubbi, non su una semplice data, ma sulla sua risurrezione!!

Ciao
Maurizio
22/04/2005 13:14
 
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Altra evidenza
Che Gerusalemme sia caduta nel 587 e non nel 607 lo si comprende anche dalla lettura di Zaccaria cap. 7. Cito dalla Nuova Riveduta:

«1 Il quarto anno del re Dario la parola del SIGNORE fu rivolta a Zaccaria, il quarto giorno del nono mese, cioè di Chisleu.
2 Quelli di Betel avevano mandato Sareser e Reghem-Melec con la loro gente per implorare il favore del SIGNORE, 3 e per parlare ai sacerdoti della casa del SIGNORE degli eserciti e ai profeti, in questo modo: "Dobbiamo continuare a piangere il quinto mese e a digiunare come abbiamo fatto per tanti anni?"
4 La parola del SIGNORE mi fu rivolta in questi termini: 5 «Parla a tutto il popolo del paese e ai sacerdoti, e di': "Quando avete digiunato e fatto cordoglio il quinto e il settimo mese durante questi settant'anni, avete forse digiunato per me, proprio per me?».

Il quarto anno di Dario era il 518 a.C.
Questo è riconosciuto dalla stessa WTS che, nel libro "Tutta la Scrittura", p. 169, scrive che il quarto anno di Dario era il 518-517.
Anche in questo caso, con un semplice calcolo - 517+70 = 587 -, si risale in maniera abbastanza precisa al 587 come data della distruzione di Gerusalemme.



Nota de La Sacra Bibbia - Edizioni San Paolo, 1985 che rende evidente come la data nel 607 non abbia fondamento nella storia e nella Bibbia.

Saluti
Achille
[Modificato da Achille Lorenzi 24/08/2007 20:23]
23/04/2005 20:04
 
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Zaccaria 1:12
Zacc. 1:12:

Allora l'angelo del Signore disse: «Signore degli eserciti, fino a quando rifiuterai di aver pietà di Gerusalemme e delle città di Giuda, contro le quali sei sdegnato? Sono ormai settant'anni!». (CEI).

Allora l'angelo dell'Eterno prese a dire: «O Eterno degli eserciti, fino a quando continuerai a non avere compassione di Gerusalemme e delle città di Giuda, contro le quali sei stato adirato durante questi settant'anni?» (Nuova Diodati).

Allora l'angelo dell'Eterno prese a dire: 'O Eterno degli eserciti, fino a quando non avrai tu pietà di Gerusalemme e delle città di Giuda, contro le quali sei stato indignato durante questi settant'anni?' (Luzzi Riveduta)

Allora l'angelo del SIGNORE disse: «SIGNORE degli eserciti, fino a quando rifiuterai di avere pietà di Gerusalemme e delle città di Giuda, contro le quali sei stato indignato durante questi settant'anni?» (Nuova Riveduta).

Anche questo versetto dimostra che nel secondo anno di Dario (il 519 a.C.; Zacc. 1:1), erano "settant'anni" che Dio era indignato con Gerusalemme e Giuda. Tale indignazione veniva dimostrata dal fatto che il tempio non era ancora stato riedificato.
Dio rispose all'angelo che la sua indignazione sarebbe però presto cessata, in quanto il tempio sarebbe stato ricostruito:
«16 Perciò dice il Signore: Io di nuovo mi volgo con compassione a Gerusalemme: la mia casa vi sarà riedificata - parola del Signore degli eserciti - e la corda del muratore sarà tesa di nuovo sopra Gerusalemme. 17 Fa' sapere anche questo: Così dice il Signore degli eserciti: Le mie città avranno sovrabbondanza di beni, il Signore avrà ancora compassione di Sion ed eleggerà di nuovo Gerusalemme» (CEI).
Lo sdegno del Signore, che durava ormai da circa settant'anni, sarebbe quindi cessato.
Anche da questo versetto si comprende che Gerusalemme cadde nel 587 a.C. Infatti se nel 519 a.C. erano passati i circa settant'anni menzionati nel versetto 12 del cap. 1 di Zaccaria, risalendo di 70 anni si giunge in prossimità di quella data.

Nel cap. 7, vers. 1, si è nel 4° anno di Dario (il 518/17) e la corrispondenza con i settant'anni di digiuno menzionati nel vers. 4 è ancora più esatta, come dicevo nel messaggio precedente.
Ecco un commento a questo passo riportato nella Bibbia a cura dei Gesuiti della Civiltà Cattolica e di S. Fedele (Milano 1983):
«Devo continuare a fare lutto? Siamo nel novembre del 518 a.C. Sono passati vent'anni da quando i primi gruppi di Ebrei hanno ripreso la via del ritorno. Si è ritornati in patria, almeno ufficialmente. La costruzione del tempio va avanti. Bisogna forse ancora continuare a commemorare con un lutto nazionale il sacco di Gerusalemme e del suo tempio? Devono rispondere a ciò i sacerdoti e i profeti di Gerusalemme».
Si sta quindi parlando in questo brano del digiuno che continuava ad essere praticato, nel 518, per commemorare la caduta di Gerusalemme e la distruzione del tempio.
E che nel 518 fossero settant'anni che si commemorava tale evento dimostra appunto che Gerusalemme cadde nel 587 a.C.

Achille

[Modificato da Achille Lorenzi 23/04/2005 20.15]

24/04/2005 08:27
 
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Scritto da: Achille Lorenzi 23/04/2005 20.04:


Zacc. 1:12:

Allora l'angelo del Signore disse: «Signore degli eserciti, fino a quando rifiuterai di aver pietà di Gerusalemme e delle città di Giuda, contro le quali sei sdegnato? Sono ormai settant'anni!». (CEI).

....Anche da questo versetto si comprende che Gerusalemme cadde nel 587 a.C. Infatti se nel 519 a.C. erano passati i circa settant'anni menzionati nel versetto 12 del cap. 1 di Zaccaria, risalendo di 70 anni si giunge in prossimità di quella data.

La corispondenza non è assolutamente esatta ma è comunque molto significativa. Una corrispondenza ancora più precisa la si ottiene e se si considera che i digiuni, che venivano ancora praticati nel 519, erano diversi e commemoravano vari avvenimenti relativi all'assedio e alla distruzione di Gerusalemme e del tempio.
In Zaccaria 8:19 infatti si legge:
«Così dice il Signore degli eserciti: Il digiuno del quarto, quinto, settimo e decimo mese si cambierà per la casa di Giuda in gioia, in giubilo e in giorni di festa, purché amiate la verità e la pace».

1) Il "digiuno del quarto mese", ricordava la caduta di Gerusalemme, avvenuta il 9 tammuz del 587 a. C. (2Re 25:2-4; Ger 52:5-7).
(2) Il "digiuno del quinto mese", ricordava la distruzione del tempio avvenuta nel quinto mese ebraico di ab. (2Re 25:8, 9; Ger 52:12, 13).
(3) Il "digiuno del settimo mese" commemorava la morte di Godolia (Ghedalia, nella TNM).
(4) Il "digiuno del decimo mese", commemorava l’inizio del vittorioso assedio che Nabucodonosor pose a Gerusalemme il decimo giorno di quel mese nel 588 a.C. — 2Re 25:1; Ger 39:1; 52:4.

L'assedio iniziò nel 588 e durò 18 mesi.
Quindi se calcoliamo l'inizio dei settant'anni di digiuno da quella data, nel secondo anno di Dario (Zacc. 1:1) erano esattamente settant'anni che i Giudei digiunavano in ricordo dell'inizio dell'assedio di Gerusalemme.

Se tale assedio fosse iniziato nel 608 a.C., come sostiene la WTS, nel 519 tali digiuni commemorativi sarebbero continuati da circa 90 anni e non da settanta, come si legge invece nel libro di Zaccaria.

Achille
[Modificato da Achille Lorenzi 13/02/2008 18:38]
25/04/2005 15:25
 
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caduta di gerusalemme 607 - 609 *
[SM=g27812] Proprio ieri sera un anziano mi diceva che la data della distruzione di gerusalemme fosse diversa dal 607 a.e.v. la verità "non cambia".


No Angelodore,la "verità" cambia eccome.Se Gerusalemme non fosse distrutta nel 607,secondo i loro calcoli,Cristo non regnerebbe dal 1914.La base del loro insegnamento biblico sta tutta li.
Giuseppe
21/05/2005 23:48
 
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Ragazzi (si fa per dire) stò diventando un esperto di cronologia biblica del periodo babilonese.
24/05/2005 17:28
 
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In Geremia 25: 8-14 (CEI) si legge:
Per questo dice il Signore degli eserciti: Poiché non avete ascoltato le mie parole, 9 ecco manderò a prendere tutte le tribù del settentrione, le manderò contro questo paese, contro i suoi abitanti e contro tutte le nazioni confinanti, voterò costoro allo sterminio e li ridurrò a oggetto di orrore, a scherno e a obbrobrio perenne. 10 Farò cessare in mezzo a loro le grida di gioia e le voci di allegria, la voce dello sposo e quella della sposa, il rumore della mola e il lume della lampada. 11 Tutta questa regione sarà abbandonata alla distruzione e alla desolazione e queste genti resteranno schiave del re di Babilonia per settanta anni. 12 Quando saranno compiuti i settanta anni, io punirò il re di Babilonia e quel popolo - dice il Signore - per i loro delitti, punirò il paese dei Caldei e lo ridurrò a una desolazione perenne. 13 Manderò dunque a effetto su questo paese tutte le parole che ho pronunziate a suo riguardo, quanto è scritto in questo libro, ciò che Geremia aveva predetto contro tutte le nazioni.
14 Nazioni numerose e re potenti ridurranno in schiavitù anche costoro, e così li ripagherò secondo le loro azioni, secondo le opere delle loro mani».
Secondo voi di chi si sta parlando nel versetto 12? «Quando saranno compiuti i settanta anni, io punirò il re di Babilonia e quel popolo - dice il Signore - per i loro delitti, punirò il paese dei Caldei e lo ridurrò a una desolazione perenne». Chi è il re di Babilonia che sarebbe stato punito? E quando ebbe luogo tale punizione?

Attendo qualche vostro commento prima evidenziare come la WTS, nel tentativo di "armonizzare" la sua erronea cronologia con questo passo di Geremia, arrivi al punto di torcerne e stravolgerne il chiaro ed immediato significato.

Achille
25/05/2005 17:11
 
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Scritto da: Achille Lorenzi 24/05/2005 17.28
In Geremia 25: 8-14 (CEI) si legge:
Per questo dice il Signore degli eserciti: Poiché non avete ascoltato le mie parole, 9 ecco manderò a prendere tutte le tribù del settentrione, le manderò contro questo paese, contro i suoi abitanti e contro tutte le nazioni confinanti, voterò costoro allo sterminio e li ridurrò a oggetto di orrore, a scherno e a obbrobrio perenne. 10 Farò cessare in mezzo a loro le grida di gioia e le voci di allegria, la voce dello sposo e quella della sposa, il rumore della mola e il lume della lampada. 11 Tutta questa regione sarà abbandonata alla distruzione e alla desolazione e queste genti resteranno schiave del re di Babilonia per settanta anni. 12 Quando saranno compiuti i settanta anni, io punirò il re di Babilonia e quel popolo - dice il Signore - per i loro delitti, punirò il paese dei Caldei e lo ridurrò a una desolazione perenne. 13 Manderò dunque a effetto su questo paese tutte le parole che ho pronunziate a suo riguardo, quanto è scritto in questo libro, ciò che Geremia aveva predetto contro tutte le nazioni.
14 Nazioni numerose e re potenti ridurranno in schiavitù anche costoro, e così li ripagherò secondo le loro azioni, secondo le opere delle loro mani».
Secondo voi di chi si sta parlando nel versetto 12? «Quando saranno compiuti i settanta anni, io punirò il re di Babilonia e quel popolo - dice il Signore - per i loro delitti, punirò il paese dei Caldei e lo ridurrò a una desolazione perenne». Chi è il re di Babilonia che sarebbe stato punito? E quando ebbe luogo tale punizione?
...

O la domanda era troppo difficile, oppure nessuno ha voglia di rispondere... [SM=g27819]

Ecco comunque un breve schema cronologico in cui vengono riportati alcuni fatti salienti della storia dell'impero neobabilonese ed il nome dei sovrani di questa dinastia (fonte: home.tiscali.de/pensieri/pensieri/interest.htm ):

609 a.C.
Haran ultimo baluardo dell'impero Assiro soccombe di fronte all'assalto dei babilonesi.
Si può quindi dire che in quell'anno inizia il predominio di Babilonia sul mondo antico.

605 a.C.
Battaglia di Carchemis, gli egiziani del faraone Neco sconfitti dai babilonesi.
Primo attacco di Nabucodonosor su Giuda.
Daniele giunge prigioniero a Babilonia.

604 a.C.
I° anno del regno di Nabucodonosor a Babilonia.
Nabucodonosor saccheggia Ascalon, ponendo fine al dominio filisteo.

597 a.C.
Secondo attacco di Nabucodonosor su Giuda.
Sedechia re di Giuda.

589 a.C.
Nabucodonosor attacca Giuda ancora una volta (III).
Inizia l'assedio di Gerusalemme.

587/86 a.C.
Aperta una breccia sulle mura.
Gerusalemme e il tempio incendiati.
Gli ultimi abitanti abbandonano Giuda.

568 a.C. (Data assoluta per la cronologia, provata dal testo VAT 4956)
Inizia il 37° anno di Nabucodonosor.

562 a.C.
(ottobre) Morte di Nabucodonosor.

561 a.C.
I anno di Evil-Merodac re babilonese.

559 a.C.
I anno di Neriglassar re di Babilonia.
Ciro II il Grande re dei Persiani.

556 a.C.
Labashi-Marduk re babilonese.

555 a.C.
I anno di Nabonedo re di Babilonia.
Lascia il governo di Babilonia al figlio Baldassarre.

539 a.C.
(5 ottobre, 17° anno del regno di Nabonedo).
Daniele interpreta a Baldassarre la scritta apparsa sul muro.
Babilonia cade nelle mani dei Medi (di Dario) e dei Persiani (di Ciro).
Baldassarre (figlio e coreggente di Nabonedo) viene ucciso.
Nabonedo rinchiuso nella città di Borsippa si arrende a Ciro.

538 a.C.
Ciro II conquista l'impero Babilonese (I anno di Ciro).
Editto di Ciro II che permette agli Ebrei di tornare a Gerusalemme.

537 a.C.
Ritorno degli esiliati a Gerusalemme.

In base al succitato schema cronologico, chi è quindi il re di Babilonia che sarebbe stato punito?
E quando ebbe luogo tale punizione?

Saluti
Achille
25/05/2005 18:03
 
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Io dico Baldassarre, 539 ac.
È la mia risposta definitiva, l'accendo! [SM=g27828]

[Modificato da duemulini 25/05/2005 18.04]

Saluti, Mario
---------------------
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26/05/2005 16:14
 
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Scritto da: duemulini 25/05/2005 18.03
Io dico Baldassarre, 539 ac.

Mi sembra la conclusione più ovvia. E' evidente infatti che Geremia parlava di una punizione che sarebbe stata inflitta al re di Babilonia, punizione che avrebbe comportato la fine del dominio babilonese e la successiva desolazione del paese dei Caldei.
Il dominio babilonese cessò nel 539, con la morte di Baldassarre e la resa di Nabonedo al conquistatore Ciro.

La WTS invece insegna che il "re di Babilonia" che subì questa punizione fu Ciro, colui che catturò Babilonia e liberò gli ebrei dalla schiavitù! Incredibilmente, Ciro, da strumento con cui si esegue il giudizio su Babilonia, diventa l'oggetto di tale giudizio. Ecco infatti cosa si legge nella Torre di Guardia del 1/3/80, pp. 23-24:
10 Il conquistatore persiano di Babilonia, Ciro il Grande, non ristabilì il regno della famiglia di Davide a Gerusalemme. È vero che conquistò Babilonia nel 539 a.E.V., cioè circa due anni prima dello scadere dei "settant’anni" di desolazione del paese di Giuda. Si proclamò re di Babilonia e dapprima non mutò la politica della dinastia babilonese del re Nabucodonosor. Così le nazioni soggiogate da Nabucodonosor continuarono a servire il "re di Babilonia" per settant’anni. Solo nel settantesimo anno di desolazione di Giuda Ciro il Grande liberò i giudei esiliati dalla diretta servitù al re di Babilonia, e li lasciò tornare a casa perché riedificassero il paese desolato e la capitale Gerusalemme col suo tempio. (Esd. 1:1–3:2) In questo modo Geova chiese conto ai babilonesi "del loro errore", errore commesso contro l’Iddio di Israele. — Ger. 25:12.
Secondo la WTS il re di Babilonia su cui si sarebbe adempiuta questa profezia sarebbe quindi Ciro e la "resa dei conti", chiesta a Ciro, consisterebbe nella liberazione (effettuata da Ciro) degli Ebrei esiliati a Babilonia perché ritornassero a Gerusalemme. [SM=g27820]

E' chiaro che la WTS sta cercando di arrampicarsi sugli specchi nel tentativo di conciliare le chiare parole di Geremia con la sua (della WTS) cronologia, che pone la fine dei 70 anni di schiavitù nel 537. Invece questi settant'anni, non di schiavitù degli Ebrei ma del predominio oppressivo di Babilonia sulle nazioni circostanti cessarono nel 539, quando Ciro il Grande conquistò la città. In quell'anno Dio adempì la sua promessa di chiedere conto (o di punire) il re di Babilonia (rappresentato allora da Baldassarre) per quanto aveva fatto al Suo popolo e per la sua sacrilega empietà. Infatti la notte stessa che Babilonia venne catturata e il re Baldassarre stava tenendo un banchetto in cui utilizzava i vasi saccheggiati dal Tempio di Gerusalemme per brindare ai suoi dèi. Nel libro di Daniele si legge che durante il banchetto comparve una mano che disegnava delle parole misteriose sul muro. Daniele spiegò a Baldassarre il significato di quelle parole che preannunciavano la fine imminente del suo regno. Cito dalla TNM:
"E in quanto a te, suo figlio Baldassarre, non hai umiliato il tuo cuore, benché tu conoscessi tutto questo. Ma ti sei esaltato contro il Signore dei cieli, e ti hanno portato davanti perfino i vasi della sua casa; e tu stesso e i tuoi grandi, le tue concubine e le tue mogli secondarie vi avete bevuto vino, e hai lodato semplici dèi d’argento e d’oro, di rame, di ferro, di legno e di pietra, che non vedono nulla né odono nulla né conoscono nulla; ma non hai glorificato l’Iddio nella cui mano è il tuo alito e a cui appartengono tutte le tue vie. Di conseguenza è stato mandato d’innanzi a lui il dorso di una mano, ed è stata tracciata questa medesima scrittura. E questa è la scrittura che è stata tracciata: MENE, MENE, TECHEL e PARSIN.

"Questa è l’interpretazione della parola: MENE, Dio ha contato [i giorni del] tuo regno e vi ha posto fine.

"TECHEL, sei stato pesato nella bilancia e sei stato trovato mancante.

"PERES, il tuo regno è stato diviso e dato ai medi e ai persiani".

Allora Baldassarre comandò, e vestirono Daniele di porpora, con una collana d’oro intorno al collo; e proclamarono riguardo a lui che doveva divenire il terzo governante nel regno.

In quella medesima notte Baldassarre il re caldeo fu ucciso, 31 e Dario il medo stesso ricevette il regno, avendo circa sessantadue anni.
Tutto ciò avvenne nel 539 a.C. Fu in quella data che Dio "chiese conto" al re di Babilonia dei suoi errori e da quel momento cessò il dominio babilonese.

Ciro si proclamò re di Babilonia ma nel senso che ne era ora il sovrano occupante, non perché la dinastia babilonese continuasse. Il fatto che gli Ebrei ritornassero a Gerusalemme è solo una conseguenza secondaria di questa "resa dei conti": la punizione per l'errore cosistette chiaramente nella fine del dominio di Babilonia, nell'uccisione del suo ultimo rappresentante regale e nella desolazione della città.

Secondo i TdG dove Geremia avrebbe predetto la fine e la punizione di Babilonia e dei suoi regnanti se non lo ha fatto nei succitati versetti? (25:8-14)

I riferimenti che si trovano nella TNM ai versetti 12 e 14 del capitolo 25 di Geremia, rimandano alla fine di Babilonia e all'uccisione di Baldassarre:

(Isaia 13:1) La dichiarazione solenne contro Babilonia che Isaia figlio di Amoz vide in visione:

(Isaia 14:4) che devi elevare questa espressione proverbiale contro il re di Babilonia e dire: "Com’è cessato colui che costringeva [altri] al lavoro, [come] è cessata l’oppressione!

(Isaia 47:1) Scendi e siedi nella polvere, o vergine figlia di Babilonia. Siedi a terra dove non c’è trono, o figlia dei caldei. Poiché non ti sentirai più chiamare delicata e raffinata.

(Geremia 51:1) Geova ha detto questo: "Ecco, desto contro Babilonia e contro gli abitanti di Leb-Camai un vento rovinoso;

(Daniele 5:26) "Questa è l’interpretazione della parola: MENE, Dio ha contato [i giorni del] tuo regno e vi ha posto fine.

(Daniele 5:30) In quella medesima notte Baldassarre il re caldeo fu ucciso,

(Salmo 137:8) O figlia di Babilonia, che devi essere spogliata, Felice sarà colui che ti ricompenserà Col tuo proprio trattamento col quale tu ci hai trattati.

(Geremia 50:29) "Convocate contro Babilonia gli arcieri, tutti quelli che calcano l’arco. Accampatevi contro di lei tutt’intorno. Non ci siano scampati. Ripagatele secondo la sua attività. Fatele secondo tutto ciò che essa ha fatto. Poiché ha agito presuntuosamente contro Geova, contro il Santo d’Israele.

(Geremia 51:6) "Fuggite di mezzo a Babilonia, e provvedete scampo ciascuno alla sua propria anima. Non siate resi inanimati per il suo errore. Poiché è il tempo della vendetta che appartiene a Geova. C’è il trattamento che egli le ripaga.

(Geremia 51:24) E certamente ripagherò a Babilonia e a tutti gli abitanti della Caldea tutta la loro malizia che hanno commesso in Sion davanti ai vostri occhi", è l’espressione di Geova.

Tutto questo accadde nel 539, settant'anni dopo che Babilonia aveva sconfitto definitivamente l'impero Assiro, diventando la potenza dominante (cfr. http://www.infotdgeova.it/ninive.htm )

Ciao
Achille

[Modificato da Achille Lorenzi 26/05/2005 16.48]

31/05/2005 09:54
 
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Caro Achille, hai ben evidenziato come i tdG cercano inutilmente di difendere la loro cronologia deduttiva della caduta di Gerusalemme da parte dei babilonesi.
Cronologia storica sostenuta solamente ed unicamente dal cd di Brooklyn.
Mi sembra inutile dibattere ripetitivamente le stesse informazioni che sono già riportate sia su questo sito, sia in quello di Miglionico, che quello degli anonimi tdgonline.
Invece è interessante come i tdg in generale affrontano questa tematica.
Normalmente simili contestazioni nel “servizio di campo” non sono abituati, quindi cadono dalle nuvole, poi si riprendono e cominciano a parlare di cronologia biblica, perché cosi insegna la wts, io gli rispondo: ”guardate che non esiste una cronologia biblica forse state parlando di cronologia storica. Se accettate il 539 a.c. come caduta dell’impero babilonese che è pur sempre una data dedotta dagli studiosi ma non assoluta, dovete accettare anche il 586/7 come data della caduta di Gerusalemme, data sempre dedotta dagli studiosi”.
Insomma i tdG accettano dagli studiosi solo la documentazione scientifica relativa al 539 a.c., solo per determinare la validità della loro deduzione, cioè il 607 a.c., poi rigettano tutto il resto perché chiaramente smentisce la data della distruzione di Gerusalemme, questa è la cronologia biblica affidata, …..mahhh!!!.
Da questa mia analisi, loro non sanno più che pesci prendere, in risposta mi dicono: “di fare ricerche sulle pubblicazioni di scrivere alla Betel”.
Su un insegnamento che è alla base della dottrina dei tdG non ne sanno un acca, per fortuna che questi sono anziani e sorveglianti, allora io deduco che la maggior parte dei tdG ignorano completamente l’argomento.

……“Accertatevi di ogni cosa”…..Svegliatevi! – “Miei cari anziani prima di diventare tdG vi siete accertati non dico di ogni cosa, ma almeno di quello su cui si basa tutta la dottrina della wts????”
Risposta “Mahh.., forse … si….. no… non serve… la bibbia… parla da sola…. non è importante… perché dal 1914 e scoppiata la I guerra mondiale… guarda satana cosa sta facendo nel mondo… noi abbiamo amore… noi solo predichiamo il regno…”….

Così gli preparo il materiale sulla cronologia per avere le risposte alle mie domande, dopo un mese si presentano con le fumose risposte che già chi frequenta questo sito conosce.
Vorrei evidenziare solo alcuni aspetti come il tdG in generale risponde alle domande sulla cronologia, gli stessi rispondono alle domande senza consultare le scritture ma perseguono questo metodo, “se lo dice lo schiavo fedele e discreto (cioè il cd di brooklyn) è oro colato”.

1° Parte
Geremia 25:8-12; 29:10
Secondo i tdG i loro critici sbandierano questo versetto per fare dire alla bibbia che i settant’anni furono di servitù e non di desolazione, quindi a difesa della loro deduzione tirano fuori dalla tasca della giacca un cilindro di argilla che dice …Io sono Ciro, il Re di tutti, il grande e potente Sovrano, RE DI BABILONIA.., lo applichiamo al versetto 12 il gioco è fatto 537+70=607
Ciro oltre a diventare il Re di Babilonia della profezia, diventa “caldeo” e anche a colui che Geova chiede conto dell’errore (iniquità, malvagità), di qual errore chiederete si è fatto carico Ciro, la risposta è “..commise l’errore imperdonabile di non riconoscere l’operato del vero Dio degli Ebrei Geova..” …ehhhh ….sic….
a) Ciro diventa un re caldeo;
b) dopo aver fatto tornare in patria i prigionieri di babilonia, diventa anche malvagio e iniquo.
Che i settant’anni sono di servitù e non di desolazione lo dice il profeta Geremia 25:11-14,18; 32:43; 33:10,12;.
Se vi foste stata una completa desolazione di settant’anni come dicono i tdG, non si capisce come nel 23° anno di Nabucodonosor vi erano ancora deportazioni di giudei (vedi Geremia 52:30), essendo l’anno 602 a.c..
Per avere la risposta consulto su segnalazione dei tdg il libro “Perspicacia nello studio delle scritture” vol.2 pag.358/9, che dice:
Ebrei esiliati in seguito.
Circa tre anni dopo, nel 23° anno del regno di Nabucodonosor, altri ebrei furono portati in esilio. (Ger 52:30) Si trattava probabilmente di ebrei che erano fuggiti in paesi conquistati in seguito dai babilonesi. Questa conclusione è avvalorata dalla seguente dichiarazione di Giuseppe Flavio: “Nel quinto anno dopo la distruzione di Gerusalemme, che era il ventitreesimo del suo regno, Nabucodonosor fece una spedizione contro la Celesiria; e quando se ne fu impadronito, mosse guerra contro gli ammoniti e i moabiti; e quando ebbe assoggettato tutte queste nazioni, attaccò l’Egitto, per soggiogarlo”. — Antichità giudaiche, X, 181, 182 (ix, 7).
Ed anche “Perspicacia nello studio delle scritture” vol.1 pag.445, che dice:
Cattivita.
Circa due mesi più tardi, dopo l’assassinio di Ghedalia, il resto degli ebrei rimasti in Giuda fuggì in Egitto, portando con sé Geremia e Baruc. (2Re 25:8-12, 25, 26; Ger 43:5-7) Alcuni ebrei forse fuggirono in altre nazioni vicine. Probabilmente i 745 prigionieri, capifamiglia, esiliati cinque anni dopo quando Nabucodonosor, come simbolica mazza di Geova, frantumò le nazioni che confinavano con Giuda, provenivano da queste nazioni. (Ger 51:20; 52:30) Giuseppe Flavio dice che cinque anni dopo la caduta di Gerusalemme Nabucodonosor invase Ammon e Moab e poi proseguì e si vendicò dell’Egitto. — Antichità giudaiche, X, 181, 182 (ix, 7).

Insomma se questo non è un tentativo di arrampicarsi sugli specchi, ditemi cos’è??
31/05/2005 10:21
 
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Boh!
Scusatemi una curiosità, ma la WTS è un'organizzazione religiosa o un'accademia di storici? Magari in Messico, essendo laggiù la WTS un circolo culturale, magari possono farne parte grandi studiosi storici ed archeologi che affermano che Gerusalemme fu distrutta nel 607 a.E.V. ma che Nabucodonosor era un apostata e per mettere in cattiva luce Geova e la sua organizzazione, fece scrivere falsamente che Gerusalemme era stata distrutta 20 anni dopo, e questo gli costò 7 anni di pazzia e la disassociazione![SM=g27828]
22/09/2005 18:47
 
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ma mi spiegate sto 607 dove sono andati a pescarlo?
ho letto sul sito la storia della distruzione di Gerusalemme
ossia questo
www.infotdgeova.it/607.htm
però non ho capito bene come sono arrivati a quella data i Testimoni di Geova.
22/09/2005 18:58
 
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Re:

Scritto da: angelodore 31/05/2005 9.54
Insomma i tdG accettano dagli studiosi solo la documentazione scientifica relativa al 539 a.c., solo per determinare la validità della loro deduzione, cioè il 607 a.c., poi rigettano tutto il resto perché chiaramente smentisce la data della distruzione di Gerusalemme, questa è la cronologia biblica affidata, …..mahhh!!!.



Si ma 539+70 fa 609 no?
E allora al max dovrebbe essere 609 a.C no?
E sto 607 allora come l'hanno tirato fuori.
22/09/2005 19:34
 
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Scritto da: paditora 22/09/2005 18.47
ma mi spiegate sto 607 dove sono andati a pescarlo?
ho letto sul sito la storia della distruzione di Gerusalemme
ossia questo
www.infotdgeova.it/607.htm
però non ho capito bene come sono arrivati a quella data i Testimoni di Geova.

Ciao Pasquale, benvenuto nel forum.
I TdG calcolano i 70 anni a partire dal ritorno in patria degli ebrei, che essi fanno risalire ad un paio di anni dopo la caduta di Babilonia.
Quindi 537+70= 607.
Però, come viene spiegato anche in questa discussione, la Scrittura dice che i 70 anni della profezia sarebbero scaduti alla caduta di Babilonia, nel 539, e non quando gli ebrei sarebbero tornati in patria.
I TdG, con queste loro erronee opinioni cronologiche, dimostrano quindi di non conoscere né la Storia, né la Scrittura.

Ciao
Achille

[Modificato da Achille Lorenzi 22/09/2005 21.18]

22/09/2005 21:42
 
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Re:

Scritto da: Achille Lorenzi 22/09/2005 19.34
Ciao Pasquale, benvenuto nel forum.
I TdG calcolano i 70 anni a partire dal ritorno in patria degli ebrei, che essi fanno risalire ad un paio di anni dopo la caduta di Babilonia.
Quindi 537+70= 607.
Ciao
Achille

[Modificato da Achille Lorenzi 22/09/2005 21.18]



Ciao Achille
Volevo solo aggiungere che secondo il quadro cronologico presentato dagli storici i deportati cominciarono a rientrare in patria solo verso il 520, quando al potere salì Dario il quale confermò l'editto di Ciro del 538 (Johann Maier, Il Giudaismo del secondo tempio, Paideia Editrice, Brescia 1991)
Shalom
22/09/2005 22:38
 
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Re:

Scritto da: Achille Lorenzi 22/09/2005 19.34
Ciao Pasquale, benvenuto nel forum.
I TdG calcolano i 70 anni a partire dal ritorno in patria degli ebrei, che essi fanno risalire ad un paio di anni dopo la caduta di Babilonia.
Quindi 537+70= 607.
Però, come viene spiegato anche in questa discussione, la Scrittura dice che i 70 anni della profezia sarebbero scaduti alla caduta di Babilonia, nel 539, e non quando gli ebrei sarebbero tornati in patria.
I TdG, con queste loro erronee opinioni cronologiche, dimostrano quindi di non conoscere né la Storia, né la Scrittura.

Ciao
Achille

[Modificato da Achille Lorenzi 22/09/2005 21.18]




Per cui nel 537 gli Ebrei rientrarono in patria giusto?
Ma sto 537 chi lo ha tirato fuori per primo?
Russell?

[Modificato da paditora 22/09/2005 22.38]

22/09/2005 22:40
 
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Re: Re:

Scritto da: Teo60 22/09/2005 21.42

Ciao Achille
Volevo solo aggiungere che secondo il quadro cronologico presentato dagli storici i deportati cominciarono a rientrare in patria solo verso il 520, quando al potere salì Dario il quale confermò l'editto di Ciro del 538 (Johann Maier, Il Giudaismo del secondo tempio, Paideia Editrice, Brescia 1991)
Shalom



E allora sto 537 che significa.
In quell'anno in pratica non successe nulla di particolare.
E allora Russell come è arrivato a tale data?
Ha sparato una data e da questa ha ricavato il 1914?

[Modificato da paditora 22/09/2005 22.51]

23/09/2005 10:08
 
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Scusatemi ma ho una domanda da fare.
Perchè nei testi usati dagli Studenti biblici ( Studies in the scriptures, ediz. 1915, viene riportata come data di inizio del tempo dei Gentili o dei 2520 anni dei 7 tempi di Daniele il 606 e non il 607?
Grazie e un saluto
irias [SM=g27833]
24/09/2005 13:32
 
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paditora ha scritto:

E allora sto 537 che significa.
In quell'anno in pratica non successe nulla di particolare.
E allora Russell come è arrivato a tale data?
Ha sparato una data e da questa ha ricavato il 1914?

Intanto Russell non parlava di 537 ma di 536.
Russell infatti credeva (erroneamente) che il primo anno di Ciro fosse stato il 536.
Ecco cosa scrisse nel secondo volume degli "Studi sulle Scritture", p. 80: «Avendo questi fatti a disposizione, troviamo facilmente la data dell'inizio del dominio dei "tempi dei Gentili"; poiché il primo anno del regno di Ciro è una data fissata con molta chiarezza, sia le registrazioni secolari che quelle religiose sono manifestatamente d'accordo con il Canone di Tolomeo, che lo pone nel 536 a.C.».

La pagina originale:


Aggiungendo 70 anni al 536 - considerato erroneamente il primo anno di Ciro - si giungeva al 606 a.C. come anno della caduta di Gerusalemme.

In realtà le cifre indicate nel canone di Tolomeo additavano il 538 e non il 536.
E sempre lo stesso Canone di Tolomeo indicava il 587 e non il 606 (o 607) come anno della desolazione di Gerusalemme.
Quando Russell si rese conto che Tolomeo contraddiceva la sua cronologia, cominciò a cercare di screditare l'opera di questo antico astronomo (che però in precedenza riteneva essere corretto).
Ma anche questi tentativi di screditare Tolomeo dimostravano che Russell non era padrone della materia. Per esempio, nella Torre di Guardia di Sion del 13 maggio 1896, pag. 102, Russell sosteneva che «solo due date sono stabilite con considerevole certezza» dagli astronomi (il 747 e il 536 a.C.) In realtà nessuna di queste date è stabilita astronomicamente.



Russell (ed in seguito Rutherford) cercarono sostegno a questa loro datazione erronea anche nelle misure della Grande Piramide.
Oggi tale "metodo di datazione" è stato del tutto rigettato e viene ritenuto di ispirazione demonica (vedi http://www.infotdgeova.it/piramide.htm )

La data del primo anno di Ciro è il 538 a.C., come viene riconosciuto attualmente dagli stessi TdG.
Russell quindi sbagliava di due anni.
L'errore venne corretto gradualmente.
Nel libro "Il Regno è vicino", pubblicato nel 1944, il primo anno di Ciro fu posto nel 537 a.C.
Nella Torre di Guardia del 1 novembre 1949 il primo anno di Ciro fu spostato indietro di un altro anno, al 538 a.C.
Finalmente, dopo tanti decenni, anche i TdG avevano compreso quello che veniva sostenuto dagli storici e gli studiosi di tutto il mondo.

Ci si potrebbe chiedere come sia possibile che con questa oscillazione di date i 2.520 anni fatti partire prima dal 536, poi dal 537 ed infine dal 538, giungessero sempre a scadere nel 1914.
La risposta è veramente curiosa e dimostra ancora una volta come l'"esegesi" dei TdG sia un misto di ignoranza e di vari adattamenti.
Già al tempo di Russell si cominciò a capire che dal 606 a.C. al 1914 d.C. trascorrevano 2519 anni, un anno in meno di quelli "predetti". Ma lo scoppio della prima guerra mondiale accantonò temporaneamente questi dubbi.
Quando poi si spostò la data dal 536 al 537, questo anno mancante venne eliminato e tutto sembrava a posto.
Solo che anche il 537 è una data erronea: Ciro cominciò a regnare nel 538.
Come venne risolto il problema? Con due ulteriori aggiustamenti. Ecco come la questione viene spiegata da Achille Aveta nel suo libro "I Testimoni di Geova: un'ideologia che logora", pp. 309, 310:
«1) anche se il primo anno di Ciro iniziò nella primavera del 538 aC. fu dedotto che il suo editto, che permetteva ai Giudei di ritornare in patria dall'esilio (Esdra 1: 1 e segg.), fosse stato emanato verso la fine del suo primo anno di regno, cioè all'inizio del 537. In tal caso gli ebrei avrebbero raggiunto Gerusalemme verso la fine di quell'anno. Settant'anni prima ci portano al 607 a.C.
2) fu accettata la vecchia osservazione che non c'era nessun anno zero all'inizio della nostra era cristiana. Così dall'autunno del 607 a.C. all'inizio della nostra era vi erano solo 606 anni e tre mesi, e se questo periodo viene sottratto ai 2.520 ani dei "tempi dei Gentili" si arriva al 1914 d.C. come data finale! Perciò tre errori si annullano l'un l'altro e il risultato finale rimane lo stesso!».

Ciao
Achille
[Modificato da Achille Lorenzi 24/08/2007 20:25]
24/09/2005 13:58
 
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Teo60 ha scritto:

Ciao Achille
Volevo solo aggiungere che secondo il quadro cronologico presentato dagli storici i deportati cominciarono a rientrare in patria solo verso il 520, quando al potere salì Dario il quale confermò l'editto di Ciro del 538 (Johann Maier, Il Giudaismo del secondo tempio, Paideia Editrice, Brescia 1991)

Ciao Teo, quanto affermi mi lascia molto perplesso. Mi potresti citare il brano in cui Johann Maier sostiene questo particolare?
Secondo la Bibbia (2 Cronache 36 e Esdra) il ritorno in patria di almeno una parte degli Ebrei iniziò subito dopo l'editto di Ciro del 538.
Questo viene riconosciuto anche da fonti extrabibliche: «La speranza di un ritorno nella patria perduta si concretizzò nel 538 a.C., quando l'imperatore persiano Ciro il Grande, un anno dopo la sua conquista di Babilonia, restituì agli ebrei la libertà, consentendo il rientro in Palestina di una comunità di circa 42.000 individui. Guidati da Zorobabele, raggiunsero Gerusalemme determinati a ricondurre, sull'onda della predicazione vigorosa dei profeti Aggeo e Zaccaria, la loro terra all'antico splendore» http://it.encarta.msn.com/encyclopedia_761567959/Ebrei.html.

Ciao
Achille
24/09/2005 15:24
 
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Re:

Scritto da: Achille Lorenzi 24/09/2005 13.58

Ciao Teo, quanto affermi mi lascia molto perplesso. Mi potresti citare il brano in cui Johann Maier sostiene questo particolare?
Secondo la Bibbia (2 Cronache 36 e Esdra) il ritorno in patria di almeno una parte degli Ebrei iniziò subito dopo l'editto di Ciro del 538.
Ciao
Achille


Ciao Achille, ti riporto tutto il quadro cronologico riportato da Maier a pag. 58 del testo citato:
- 538 Editto di Ciro: 2 Cron 36,22-23; Ezr 1,2-4-5-11; 5,13; 6,3-5; cfr 3 Ezr 2,1; 6,24-27; cfr. ant.11,1 ss e 11,99-103. Ordine di ricostruire il tempio a Gerusalemme; permesso di ritornare in patria; Sheshbazzar incaricato della restituzione degli arredi del culto.
- 530-522 Cambise II
- 521-486 Dario I
- 520 ca. Crisi e riforma a Gerusalemme: Ezr 3,7; Agg. 1; Zacc. 1-8; 3 Ezr. 4,47 ss; ant 10,59 ss; 11,73 ss.; conferma dell'editto di Ciro; ritorno parziale dei deportati.

Per le fonti Maier fa riferimento anche al terzo libro di Ezra e ad Antichità Giudaiche di Giuseppe Flavio.

Shalom
24/09/2005 16:31
 
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Teo60 ha scritto:

Ciao Achille, ti riporto tutto il quadro cronologico riportato da Maier a pag. 58 del testo citato:
- 538 Editto di Ciro: 2 Cron 36,22-23; Ezr 1,2-4-5-11; 5,13; 6,3-5; cfr 3 Ezr 2,1; 6,24-27; cfr. ant.11,1 ss e 11,99-103. Ordine di ricostruire il tempio a Gerusalemme; permesso di ritornare in patria; Sheshbazzar incaricato della restituzione degli arredi del culto.
- 530-522 Cambise II
- 521-486 Dario I
- 520 ca. Crisi e riforma a Gerusalemme: Ezr 3,7; Agg. 1; Zacc. 1-8; 3 Ezr. 4,47 ss; ant 10,59 ss; 11,73 ss.; conferma dell'editto di Ciro; ritorno parziale dei deportati.

Per le fonti Maier fa riferimento anche al terzo libro di Ezra e ad Antichità Giudaiche di Giuseppe Flavio.

Ho l'impressione che ci sia qualche errore nell'interpretazione di questa tabella cronologica di Maier...

La Scrittura dice che subito dopo l'editto di Ciro nel 538 alcune decine di migliaia di Ebrei ritornarono a Gerusalemme e cominciarono a riedificare la città. Nel 520, all'epoca dei profeti Aggeo e Zaccaria, Gerusalemme era già abitata. Questi profeti infatti vennero suscitati per esortare il popolo a proseguire nella costruzione del tempio, che dopo circa vent'anni dal ritorno in patria, non era stato ancora completato.
Non capisco quindi cosa significhi quel "ritorno parziale degli deportati". Probabilmente nelle fonti citate da questo studioso si parla di un ulteriore rimpatrio, dopo quello che avvenne in seguito al decreto di Ciro del 538.
A quanto pare vi furono in diverse occasioni gruppi di Ebrei che lasciarono Babilonia per ritornare a Gerusalemme.
Di uno di tali rimpatri si parla anche nei capitoli 7 ed 8 del libro di Esdra.
Cito dai primi versetti del cap. 7 di Esdra:
7:1 Dopo queste cose, sotto il regno di Artaserse re di Persia, giunse Esdra, figlio di Seraia, figlio di Azaria, figlio di Chilchia, 2 figlio di Sallum, figlio di Sadoc, figlio d'Aitub, 3 figlio di Amaria, figlio di Azaria, figlio di Meraiot, 4 figlio di Zeraia, figlio di Uzzi, 5 figlio di Bucchi, figlio di Abisua, figlio di Fineas, figlio di Eleazar, figlio di Aaronne, il sommo sacerdote. 6 Questo Esdra veniva da Babilonia. Era uno scriba esperto nella legge di Mosè, data dal SIGNORE, Dio d'Israele. Siccome la mano del SIGNORE, suo Dio, era su di lui, il re gli concesse tutto quello che domandò. 7 Alcuni dei figli d'Israele e alcuni dei sacerdoti, dei Leviti, dei cantori, dei portinai e dei Netinei salirono anche loro con lui a Gerusalemme, il settimo anno del re Artaserse. 8 Esdra giunse a Gerusalemme il quinto mese, nel settimo anno del re. (Nuova Riveduta)
Secondo gli studiosi il "settimo anno del re" era il 398 d.C. (oppure il 458, dato che non è chiaro se il re in questione fosse Artaserse I o Artaserse II. Vedi http://www.novena.it/ravasi/2004/042004.htm ).
Credo quindi che le fonti consultate da questo studioso parlino di uno dei vari rimpatri degli Ebrei, senza però escludere che una parte degli esiliati era già ritornata a Gerusalemme in seguito all'editto di Ciro del 538 a.C.

Ciao
Achille

29/09/2005 00:33
 
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Achille scrive:


La Scrittura dice che subito dopo l'editto di Ciro nel 538 alcune decine di migliaia di Ebrei ritornarono a Gerusalemme e cominciarono a riedificare la città. Nel 520, all'epoca dei profeti Aggeo e Zaccaria, Gerusalemme era già abitata. Questi profeti infatti vennero suscitati per esortare il popolo a proseguire nella costruzione del tempio, che dopo circa vent'anni dal ritorno in patria, non era stato ancora completato.
Non capisco quindi cosa significhi quel "ritorno parziale degli deportati". Probabilmente nelle fonti citate da questo studioso si parla di un ulteriore rimpatrio, dopo quello che avvenne in seguito al decreto di Ciro del 538.
A quanto pare vi furono in diverse occasioni gruppi di Ebrei che lasciarono Babilonia per ritornare a Gerusalemme.
Di uno di tali rimpatri si parla anche nei capitoli 7 ed 8 del libro di Esdra.



Sostanzialmente e' corretto.

L'editto di Ciro:
<>.

E' da notare che l'editto di Ciro non voleva dir nulla sul ritorno degli esuli da Babilonia.Ciro ordino' di ricostruire il tempio,descrisse misure e materiali,nonche' diede l'ordine di restituire gli utensili trafugati da Nabucodonosor.
Molti pensano che il fatto che il tempio non venne costruito e completato prima degli anni venti (nel regno di Dario) fosse da attribuire alla mancanza di forze i Gerusalemme. Gli storici pensano che i rimpatrii decisivi si ebbero in quegli anni. Quel che e' certo e' che il rimpatrio non avvenne unicamente e in maniera compatta subito dopo l'editto di Ciro, ma in modo graduale nel corso degli anni sucessivi al 538 a.c.
(commento tratto da storia di Israele di Siegfried Herrmann)

In ogni caso come ben detto dagli altri interventi, il 586/587 come data della distruzione definitiva di Gerusalemme e del suo tempio e' corretta, ed e' in perfetta armonia con le scritture.
Come ha detto Achille la scrittura di Zaccaria che parla di "questi settant'anni" non fa' che confermare questo.

Bisogna inoltre dire che la WTS sostiene che i 70 anni iniziano dalla distruzione del tempio e secondo le scritture (zaccaria nel caso) il tempio venne completato nel 517/518 circa.Quindi i 70 anni corrispondono perfettamente a tali date.

Inoltre le affermazioni della WTS, che sostengono la volonta' degli storici di screditare la Bibbia per quanto riguarda la data del 607, non trovano conferma da nessuna parte.

Non esiste uno storico che contraddica la Bibbia al riguardo, anzi sono praticamente unanimi nel riconoscere come l'archeologia confermi le scritture al riguardo.

Quindi le accuse della WTS al riguardo sono solo una invenzione della WTS che non trovano alcun riscontro...........per buona pace dei poveri TDG che si fidano ciecamente.

Saluti
Gabry
11/10/2005 20:58
 
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Geremia 29:10:
«Così dice l'Eterno: Quando saranno compiuti settant'anni per Babilonia, io vi visiterò e manderò ad effetto per voi la mia buona parola, facendovi ritornare in questo luogo» (Nuova Diodati)
Poiché così parla il SIGNORE: «Quando settant'anni saranno compiuti per Babilonia, io vi visiterò e manderò a effetto per voi la mia buona parola facendovi tornare in questo luogo» (Nuova Riveduta)
Pertanto dice il Signore: Solamente quando saranno compiuti, riguardo a Babilonia, settanta anni, vi visiterò e realizzerò per voi la mia buona promessa di ricondurvi in questo luogo» (CEI)
Poiché così parla l'Eterno: Quando settant'anni saranno compiuti per Babilonia, io vi visiterò e manderò ad effetto per voi la mia buona parola, facendovi tornare in questo luogo (Luzzi Riveduta)
«Invece così dice il Signore: «Quando saranno compiuti per Babilonia i settant'anni, Io vi visiterò e adempirò per voi la promessa di ricondurvi in questo luogo» (Nardoni)

Nella TNM il passo viene invece reso in questo modo:
«Poiché Geova ha detto questo: ‘Secondo il compimento di settant’anni a Babilonia vi rivolgerò la mia attenzione, e certamente realizzerò verso di voi la mia buona parola riconducendovi in questo luogo’».

Sembra quindi da questo modo di tradurre che il passo non si riferisca alla durata del dominio babilonese ma alla durata dell'esilio degli ebrei. In realtà è storicamente accertato che l'esilio durò solo una cinquantina di anni (dal 587/6 al 537 a.C. circa; vedi http://www.infotdgeova.it/607.htm). La traduzione corretta di questo versetto, tenendo conto anche dei fatti storici oltre che della lingua ebraica, è quindi quella riportata nella maggioranza delle versioni bibliche moderne. Eccone un altro chiaro esempio:

«Il Signore dice ancora: La potenza di Babilonia durerà settant'anni. Solamente allora io interverrò a vostro favore e realizzerò la promessa che vi ho fatto di farvi ritornare nella vostra patria» (Parola del Signore, LDC ABU).

«Che sia esattamente questo ciò che il testo ebraico intende dire, è evidente dal fatto che questa idea è conforme alla profezia di Geremia in Geremia 25:11 [«Tutta questa regione sarà abbandonata alla distruzione e alla desolazione e queste genti resteranno schiave del re di Babilonia per settanta anni» (CEI)] sui settant'anni di schiavitù. Le nazioni dovevano servire il re di Babilonia per tutto il tempo della sua supremazia». «Questa conclusione è confermata da altri studiosi. A. Orr nel suo articolo "The Seventy Year of Babylon" (I settant'anni di Babilonia), Vetus Testamentum, vol. VI, 1956. p. 305, dice: "Il senso dell'originale ebraico può anche essere reso nel modo seguente: 'Dopo che settant'anni di (dominio di) Babilonia saranno compiuti, ecc.' I settant'anni qui menzionati evidentemente si riferiscono a Babilonia e non ai Giudei o al loro esilio. Significano settant'anni di dominio babilonese alla fine dei quali ci sarà la redenzione degli esiliati» - I tempi dei Gentili, C. Olof Jonsson, ed. Dhehoniane, p.146).

Questo è quanto si legge qui: http://www.infotdgeova.it/ninive.htm

Ecco parte di una pagina di Jonsson in cui si riporta la lettera di uno studioso di ebraico che conferma che la traduzione corretta è "per Babilonia" e non "a Babilonia":

...ma questi esempi consentono a lebâbel in Geremia 29:10 d'essere tradotto "in" o "a" Babilonia? E' questa realmente una traduzione credibile? Questa domanda fu fatta al Prof. Erst Jenni Basel, svizzero, il quale è indubbiamente una guida autorevole oggi in preposizioni ebraiche. Egli ha scritto tre volumi su tre proposizioni ebraiche, be (beth), ke (kaph), and le (lamed). In Die hebräischen Prepositionen. Band 3: Die Präposition Lamed (Stuttgart, etc.: Verlag Kohlhammer, 2000), egli dedica 350 pagine all’esame di le. La sua risposta del 1° ottobre 2003 fu:
"Ho appena ricevuto una domanda dalla Germania concernente Geremia 29:10 (in modo simile in connessione alla teoria dei Testimoni di Geova), ho cercato di rispondere al più presto.

Il mio trattato su questo passo si fonda su Lamed-book p. 109 (capoverso 4363). La traduzione in tutti i moderni commentari e traduzioni è 'per Babilonia' (Babilonia intesa come potere mondiale, non come città); questo è chiaro dalla lingua così come dal contesto.

Dal 'significato locativo' una distinzione va fatta tra dove? (‘in, a’) e verso dove? (locale, direzionale 'a, verso'). Il significato basilare di le è ‘con riferimento a', e con una specificazione di luogo esso può essere compreso come locativo o locativo-direzionale solamente in certe espressioni avverbiali (e.g. Numeri 11:10 [Clines DCH IV, 481b] 'a l'entrata', cfr. Lamed pp. 256, 260, heading 8151). In Geremia 51:2 l è un dativo personale ('e spedì a Babel [come potere mondiale personificato [winnowers = degli stranieri che la ventileranno n.d.T.] i quali svuoteranno il paese' (Lamed pp.84f, 94) ). Riguardo a Geremia 3:17 'a Gerusalemme' (locativo terminativo), tutto ciò che può necessitare è in Lamed pp. 256, 270 and ZAH 1, 1988, 107-111.)

Sulle traduzioni: la LXX ha con babylôni inequivocabilmente un dativo (‘per Babilonia’). Solo la Vulgata ha, per essere sicuri, in Babilonia, 'in Babylon', infine la KJV ‘a Babylon’, e così probabilmente anche la TNM. Spero d'esservi stato utile con queste informazioni, cordiali saluti.

E. Jenni."
Tradotto da user.tninet.se/~oof408u/fkf/english/furulirev4.htm

Se Jonsson me ne darà il permesso inserirò nel sito la traduzione di questo suo studio.


Saluti
Achille
15/10/2005 17:02
 
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Giuseppe Flavio
e la durata della desolazione di Gerusalemme


Lo storico ebreo Giuseppe Flavio, in un'antica stampa.

Nell'Appendice del libro "Venga il tuo regno", a p. 188, si legge quanto segue:
Giuseppe Flavio descrive altrove la distruzione di Gerusalemme per opera dei babilonesi e quindi dice che "tutta la Giudea e Gerusalemme, e il tempio, continuarono a essere un deserto per settant’anni". (Antichità giudaiche X, ix, 7) Specificamente afferma che "la nostra città fu desolata durante l’intervallo di settant’anni, fino ai giorni di Ciro". (Contra Apionem I, 19).
Sembra quindi che questo antico storico ebreo concordi con la Società Torre di Guardia in merito alla durata dell'esilio babilonese. Ma le cose stanno veramente in questo modo?

Innanzitutto i TdG dimenticano di osservare che i calcoli di Giuseppe Flavio in Antichità X.xi. 1.2 implicano che Gerusalemme rimase nella desolazione per 100 anni e non per 70: è quindi evidente che ci devono essere degli errori nella cronologia di Giuseppe, come viene riconosciuto da molti studiosi.

Che dire della menzione dei 70 anni in Contra Apionem I, 19? Ecco cosa si legge in questo passo:
Nabopolassaro re de' Babilonesi ... spedito contro l'Egitto e la nostra provincia con assai forza lo stesso figlio Nabucodonosor poiché ebbe udita la ribellione, s'impadronì d'ogni cosa, e mandò a fuoco e fiamma il Tempio in Gerusalemme, e in fine spiantato dalle sue sedi il nostro popolo lo trasferì in Babilonia. Avvenne allora, che si rimase la città spopolata pel corso di settant'anni fino ai tempi di Ciro re de' Persiani. (traduzione di Francesco Angiolini, Sonzogno, Milano 1822)
Si noti che Giuseppe pone l'incendio del Tempio nel regno di Nabopolassar. Ma questo avvenne 18 anni più tardi durante il 18° anno di suo figlio e successore Nabucodonosor. Il risultato è che Giuseppe in questo caso vede i 70 anni come un periodo di desolazione iniziato nell'ultimo anno di Nabopolassar (cioè, nel 605 a.C.). Se si parte dal 605 a.C. si può quindi parlare di una desolazione durata settant'anni.

70 o 50 anni?

Poche righe più avanti però, in Contro Apione 1,21, Giuseppe scrive quanto segue (grassetto aggiunto):
Questi resoconti concordano con la vera storia contenuta nei nostri libri [le Sacre Scritture, ndr]; giacché in essi è scritto che Nabucodonosor, nell'anno diciannovesimo del suo regno, ridusse in desolazione il nostro tempio, cosicché esso rimase in questo stato per cinquant'anni; ma che nel secondo anno di Ciro furono gettate le fondamenta e nel secondo anno di Dario fu completato di nuovo.
Come mai la Società non ha mai citato queste parole di Giuseppe Flavio, mentre cita le sue precedenti dichiarazioni, benché l'evidenza indichi che sono erronee o interpretate in maniera sbagliata? Giuseppe, infatti, nella sua opera, presenta ripetutamente affermazioni confuse ed erronee riguardo a i regni Neobabilonesi e mette in contrasto le spiegazioni del periodo della desolazione di Gerusalemme. È soltanto nelle sue tarde discussioni, nelle quali egli cita Beroso, che le sue affermazioni possono essere presentate approssimativamente concordanti con le fidate fonti storiche.

A questo proposito il traduttore inglese di Giuseppe Falvio, William Whiston, nella sua opera Josephus' Complete Works (Grand Rapid, Kregel Pubblications, 1978, pp. 687-709) osserva che spesso nelle ultime parti delle sue opere Giuseppe Flavio corresse le cifre fornite in precedenza. Dopo aver fatto alcuni esempi di tali correzioni, parlando dei settant'anni che in un primo tempo Giuseppe aveva calcolato trascorressero fra la distruzione del tempio ed il ritorno degli ebrei dall'esilio, Whiston osserva che «si tratta scuramente di un calcolo di Giuseppe», e aggiunge, a proposito dei 50 anni che invece attribuisce a questo periodo in Contra Apionem, che «si tratta probabilmente di una correzione apportata da lui personalmente in età avanzata».

Ci si può chiedere a questo punto se sia davvero onesto citare Giuseppe Flavio a sostegno dell'idea che l'esilio babilonese sarebbe durato settant'anni e tacere in merito al fatto che in uno scritto posteriore egli attribuisce allo stesso periodo la durata di cinquant'anni. Non si può che concludere che l'uso che la Società Torre di Guardia ha fatto delle parole di questo antico scrittore sia chiaramente settario: viene infatti citato solo ciò che apparentemente sembra sostenere le proprie interpretazioni mentre si tace su tutto ciò che invece le può contraddire.

http://www.infotdgeova.it/flavio.htm

Saluti
Achille
[Modificato da Achille Lorenzi 24/08/2007 20:25]
15/10/2005 17:25
 
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Voglio fare un breve appunto non so se è stato detto.

Il libro perspicacia riconosce, che dario terzo fu intronizzato nel 518/520 circa, Zaccaria dice nel 2 anno di Dario, la parola fu rivolta ecc, e continua col dire sono ormai settanta anni.

518+70=588 la storia dice 587, un anno possiamo abbonarglielo.

Ma comunque facciamola breve o 607 o 587 o 609, quello che interessa ai tg è il 1914, perchè se la guerra fosse scoppiata nel 1905, avrebbero fatto in modo di trovare qualcosa per convincerci che i 2520, sarebbero partiti da un altra data.


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